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Pandaemonium - The Last Prayer
( 1657 letture )
Nonostante siano ancora sconosciuti ai più, i milanesi Pandaemonium rappresentano una realtà ormai consolidata della scena power metal nostrana, essendo attivi ormai dal 1995 (in precedenza con il nome di Mad Faith). The Last Prayer, terzo lavoro in studio dell’ensemble lombardo, potrebbe essere un album importantissimo per le sorti della band, che qui manifesta qualità e potenzialità di livello indiscutibile. Le tastiere vanno a creare un’atmosfera molto intensa, degno sfondo di un power metal tipicamente italiano, potente ma anche neoclassico, a tratti sinfonico, con prominenti richiami ai Rhapsody of Fire. Ecco, dunque, robusti e veloci tappeti di doppia cassa, refrain epici molto coinvolgenti e melodie in serie, il tutto rivestito di una certe drammaticità di fondo.

Cori e voci femminili affiancano sovente la buona prova di Daniel Reda, molto positiva e teatrale nel suo piglio giovanile. Il singer va anche alla ricerca di alcune sfumature più ruvide, senza mai perdere gli aspetti morbidi e melodici caratteristici del genere; in misura molto limitata viene utilizzata pure una sorta di scream (Today), anche se ovviamente si tratta solo di un orpello aggiuntivo. Talvolta si tenta qualche passo più lungo della gamba, con qualche vocalizzo eccessivamente pretenzioso (Tower of Fears), ma sono soltanto note a margine. Nel complesso emerge la classe dei Nostri, molto bravi nella realizzazione di scenari dal flavour medievale, come nel caso della bellissima e raffinata The White Voice, la quale poggia su una melodia acustica molto elegante e carismatica, o di ambiziosi intrighi melodici, culminanti nella strumentale Epitaph. Steve Volta imbastisce valide trame chitarristiche, ben articolate, offrendo anche assoli incalzanti ed efficaci riff power metal (i migliori sono rintracciabili in Two Spirits One Heart, Tower of Fears o Epitaph), mentre Federico Ria scandisce il tutto con un drumming cospicuo. Proprio Epitaph non fa che accentuare la considerevole performance dei singoli musicisti, che qui regalano melodie sognanti e frustate ritmiche perentorie. Analizzando le singole tracce, ci si accorge immediatamente che la band possiede un variegato spettro compositivo e va a creare un disco dalle molteplici sfaccettature. Alone in the Dark è un biglietto da visita ottimale per l’act nostrano, che qui sfoggia un chorus oscuro, un assolo fiammante e coinvolgenti sezioni rapide, mentre Two Spirits One Heart alterna galoppate a suon di triplette e solenni passaggi cadenzati, caratterizzati da falsetti e complesse sezioni corali; una sezione ritmica scrosciante esalta la maestosità del pezzo, emblema del pathos epico che proprio grazie all’incastro di cori e controcanti la band va a costruire nell’arco di tutta l’opera.

Il corpo centrale del platter è costituito da ariose cavalcate ritmiche, ricche di melodie, assoli e ritornelli positivi (Through the Wind, Today, Epitaph, Tower of Fears con qualche arabesco folk), episodi che non fanno che ribadire l’importanza centrale della chitarra nel disco stesso. Gli arrangiamenti sono più che validi e accattivanti, ma del resto tutti i musicisti offrono qui una prova ineccepibile sotto il profilo tecnico. Tirando le somme, si evince come The Last Prayer sia un lavoro molto gradevole, che non stanca mai nonostante la presenza di qualche episodio leggermente meno avvincente (la ballata acustica Holy Voice, l’altro lentone Go Your Own Way, la sinfonica Until the End). Un grande merito da ascrivere ai Pandaemonium, nella speranza che questo full length sappia ricompensare i loro sforzi e la loro passione facendone decollare definitivamente le credenziali.



VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
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INFORMAZIONI
2012
IceWarrior Records
Power
Tracklist
1. Alone in the Dark
2. Two Spirits One Heart
3. Through the Wind
4. Holy Voice
5. Tower of Fears
6. The White Voice
7. Go Your Own Way
8. Today
9. Braveheart
10. Epitaph
11. Until the End
Line Up
Daniel Reda (Voce)
Steve Volta (Chitarra, Tastiere)
Lorenzo Zirilli (Basso)
Federico Ria (Batteria)
 
RECENSIONI
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