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29/11/24
KARMA
SANTERIA TOSCANA 31 - MILANO
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( 9095 letture )
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Monte Olimpo, 30 Agosto 2013
Caro Luc, non potevo esimermi dallo scriverti una piccola lettera, penso sia doveroso nei tuoi confronti, data l’importanza dell’avvenimento in questione. Sappiamo entrambi che oggi non è un giorno come gli altri, se non ricordo male sono passati ben dodici anni dall’ultima fatica e il ricordo ancora mi è caro. So benissimo che non sei stato con le mani in mano, data la tua attività nei Negativa, ma questo è in secondo piano se paragonato a questo passo, doveroso verso i tuoi fan, verso te stesso e verso quella creatura che hai chiamato Gorguts. Sai che ti conosco da una vita e non me la dai a bere, non venirmi a dire che hai deciso di rimettere in piedi la baracca perché un giorno, facendoti due birre con gli amici, sei stato spronato. Non venirmi a raccontare frottole: il demone risiedeva dentro te, era solo addormentato e necessitava di un input, una scossa che lo facesse risvegliare. Sicuramente qualcosa è accaduto. Il musicista (il cantante) diventa attore sul palco ed in quanto tale si nutre del pubblico; dentro appassisce se denutrito, snaturandosi, diventando preda di un destino incontrollabile: la morte artistica. No, non avresti potuto resistere al richiamo; lo sento dentro che un ruggito ti svegliò nel cuore della notte e ti portò irrazionalmente a comporre con la mano sulle corde che correva senza freni. Tu hai l’istinto, l’hai sempre avuto e finalmente quell'urlo soffocato prende vita nuovamente, ti attendeva da troppo tempo. Era doveroso.
Ci eravamo salutati con queste esatte parole: "Ora è giusto che tu possa goderti il picco più alto della montagna per poterli guardare, lontani e spenti." Ho riflettuto molto su questa metafora e sento di voler continuare il discorso intrapreso, perché le montagne su cui risiedevi non esistono più; hai percorso valli intere, pendii infiniti che coprirono le terre incolte di From Wisdom To Hate e lì ti sei addormentato. Al risveglio hai deciso di proseguire il cammino lasciandoti i pendii alle spalle; arrivato nel deserto gli orizzonti sono lunghi ed il sole ingigantisce al tramonto, una stella che risplende sempre più verso te. Sentire i rintocchi delle nuove canzoni mi ha soffocata e gli scorpioni si annidano nel palato; a mezzogiorno c’è un avvoltoio che divorerebbe le carni di chiunque, mentre tu, sogghignando compiaciuto, ti gongoli della nuova creatura. Credo sia proprio il tuo sorriso che si profila ora tra le labbra a far comprendere molto, sentivi sin dall’inizio della composizione di essere in prossimità della creazione più articolata della tua vita. Comprendo, perché riesco a sentire tutto il tuo trascorso, l’unione dell’acerbo passato con la tecnica appresa nelle successive creazioni. Non posso dire di sentirmi sorpresa perché il tuo stile è unico, così unico da essere riconoscibile dopo pochissimi secondi. La produzione, il tocco sulle corde e la voce straziante sono il tuo marchio di fabbrica, che nessun la mondo riesce ad eguagliare. Le partiture dissonanti che consegnarono alla storia Obscura sono ancora qui, forti e carnose si adagiano su un letto creato dall’unione di doppio pedale e basso; quale piacere. Non hai perso il tocco. Ho compreso come tu abbia insegnato a molti involontariamente e molti continueranno a porsi domande. Non sono riusciti in questo ultimo decennio a comporre album con la perizia tecnica che tu spavaldo vai osannando. Le voci filtrate che introducono Le Toit Du Monde paiono provenire dalla cantina, dove il demone attende maligno l’ingresso di carne umana per strapparne ogni centimetro. Pensa solamente a quanti novellini hanno desiderato per un solo istante di riuscire a introdurre gli stacchi di Forgotten Arrows; magari l’hanno sognato, ma non sono stati in grado di tradurla in note. Il rintocco lugubre che mi introduce alla titletrack lascia il pensiero vagare lontano, mi sembra di rituffarmi nelle acque sovraffollate del Gange in tempo di festività. Sento l’acqua, sintomo di leggerezza e freschezza, ma i vortici intorno a me trafiggono le interiora come coltelli e vedo teste che mi parlano e denti che digrignano. Lentamente, se mi lasciassi pervadere da questa canzone, mi parrebbe di affogare. Ho paura. Non so come descrivere il mio status durante l’ascolto della magnifica e raffinata The Battle Of Chamdo: un misto di gioia, eccitazione e malinconia. Sembrava di essere nella sala cinematografica con una colonna sonora di uno di quei film horror che a voi mortali piacciono tanto; so che c’è un regista che chiamate Burton, proprio lui mi salta in mente, non riesco a spiegarti come però. Immagina una collina arida e spoglia in un giorno di Novembre, la nebbia all’orizzonte e un albero morto che la sovrasta, una grande quercia. Cerchi di avvicinarti seguendo il sentiero che porta all’ingresso mentre con passi lentissimi cerchi di non lasciar la schiena vibrare per la tensione. Sai che una notte non ho chiuso occhi con questa immagine dentro? Qui in Olimpo l’abbiamo chiaramente definita come l’intermezzo più bello di sempre, ma non dirlo a Zeus, se no ci rimane male, lui tifa per la strumentale da venti minuti del nuovo Dream Theater (spiegaglielo tu che nella botte piccola c’è il vino buono). Voglio andare avanti e mi soffermo sulla seconda parte di Colored Sands. A me non freghi vecchio scalpello a vapore, non sono rimbecillita anche se tutti questi secoli mi hanno portato qualche ruga. Ho notato palesemente come la struttura sia divisa in due per portare a compimento il tuo desiderio, in tre passaggi l’attuazione umana di ogni sua movenza: Meditazione/Riflessione (le prime 4 tracce), Respirazione (l’intermezzo), Azione (le ultime 4 tracce). È palese come hai voluto alzare la posta in palio, elevare la matrice tecnica e portare il tasso di complessità della struttura compositiva ad un livello successivo, se paragonata alla prima parte. Onestamente è proprio qui che trovo la composizione migliore del lotto: Enemies Of Compassion. Il suo ritmo marziale mi ha ipnotizzata ed ho applaudito al vento la mia ammirazione nei tuoi confronti. Sette minuti di totale follia dove in alcuni momenti sentivo il capo girare. Anzi, ora che ci penso, era come essere sotto gli ordini di un colonnello, il quale, nei confronti delle nuove reclute, ordina i lavori forzati e li sprona quotidianamente sfinendoli. Sfiniti cadetti marciano forti più che mai in righe e il loro passo marziale fa tremare il terreno sottostante, i denti hanno paura di battere per il pericoloso sgretolarsi. Unica come te. Devo esprimermi su Absconders? Vuoi che cada in lacrime mentre scrivo? Quel death/doom lo sanno suonare in pochi, nemmeno gli "Olandesi" sanno creare nove minuti di pazzia e rendersi conto che il tempo sembra svanito senza lasciare traccia. Guardi a terra e trovi il tuo fegato in poltiglia. Vorrei spendere un’ultima nota, perché dilungarmi non è divino e non mi si addice. Ho dovuto riascoltarla per svariate volte, Reduced To Silence, prima di scovare i tamburi acustici al primo minuto, astuta faina, ma non ci casco te lo ripeto.
I miei ultimi pensieri vanno ai tuoi compagni di gruppo, la nuova formazione fa molta impressione e penso che tu abbia scelto delle personalità di indiscussa professionalità, con un bagaglio tecnico non indifferente; se vi osservo insieme nelle foto promozionali del disco sembrate i "Fantastici Quattro"; tu ovviamente rappresenti "la Cosa". Ti indispettisci se credo che tu abbia voluto creare un supergruppo per non cadere in fraintendimenti, cercando di farti abbracciare da un’elite scelta accuratamente? Sincera lo sono sempre stata, per cui accetta questa frecciatina!
Ora chiudo, finisco perché sono stanca e, anche se all’inizio ero partita col farti la solita ramanzina, mi sono lasciata trasportare dall’emozione che viene ad ogni ascolto, perché solo così posso mantenere il tuo ricordo vivo dentro di me. Ti voglio ringraziare perché mi hai fatto rinascere, hai donato linfa a foglie che attraversavano un autunno lungo troppi anni. Vorrei congedarmi sperando di riabbracciarti presto, con una nuova opera nei prossimi anni, sperando che non sia la fenice che risorge dalle ceneri per volare lontana. Qui abbiamo bisogno dei Gorguts, lo sai meglio di chiunque altro. Grazie per l’ennesima conferma che tu, pur vivendo nella sabbia, oggi puoi essere visto come l’imperatore che dal palazzo sorseggia vino mentre là fuori l’aridità consuma gli invidiosi.
Lode a te mio caro.
Tua, Euterpe
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31
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Recuperato dalla polvere dopo un bel pò di tempo, visto che recentemente sono tornato a "dedicarmi" nuovamente al death in modo assiduo: disco fenomenale, ostico, imprescindibile, in grado di spazzare via la maggior parte delle uscite del genere allora come probabilmente anche oggi. Non un brano debole in tutto il lotto, un album tellurico e opprimente suonato da dio e prodotto in modo spettacolare. Del resto Lemay è sempre stato "avanti". Voto 92 |
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30
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minchia non me lo ricordavo cosi' bello sto disco! |
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Capolavoro.. Senza se e senza ma. 100 secco! |
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Questo disco è esoterico. Migliaia di pieghe nascoste che si aprono lentamente. È necessario un ascolto che va oltre la razionalità e la normale comprensione. Bisogna ascoltare con tutti i sensi. Un opera che coniuga la carnalità deathmetal con il "mondo sottile" attraverso uno strumentario personalissimo e molto molto affilato... |
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Monumentale, un gradino sotto al solo Obscura! |
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Ma chi è che suona in The Battle of Chamado? Loro? |
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25
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Capolavoro assolutamente, questo è uno di quei dischi a cui puoi tranquillamente azzardare un 100 |
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Tosto, difficile ma bellissimo, tecnica sopraffina di pari passo ad un'ispirazione incredibile. La grande mente di Lemay ha partorito l'ennesimo capitolo di altissimo livello di casa Gorguts (e finalmente oggi sono riuscito a comprarlo). Voto 88 |
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23
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Questa recensione è quanto di più vicino alla poesia possa esistere nell' ambito della critica musicale. Devo avere questo disco. |
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Più lo ascolto e più sono convinto che sia uno dei migliori dischi del genere da molti, moltissimi anni. Sono convinto di non essermi sbilanciato troppo nel mio commento #10... non è Obscura, ma non siamo affatto lontani da quei livelli, per me, che non avevo ancora votato, è un 95 |
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21
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Le nuove leve, e non, stiano in religioso silenzio e prendano appunti su cosa significa suonare con classe. |
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20
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Mi spiace enry avrei dovuto aprire un topic ma è stata una settimana dura e con poco tempo. al prossimo giro cercherò di ricordarmene |
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online si.. si parlava fisicamente..... per la audio globe anche questa settimana non avra ordini del didco si parla di fine sett. cosi han detto in negozio da me |
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18
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Si trova ovunque in giro il digipack.. |
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Boh, allora si vede che era 'import' perchè la SOM in Italia la distribuisce Audioglobe che per il momento non ha schedulato nessuna uscita per settembre...porco ladro. Diego per favore avvisa quando c'è la fiera a Genova, qui a Sestri non fanno uno straccio di pubblicità. |
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alla fiera sabato l'ho visto, 13,50 il digipack. non l'ho preso perché avevo già preso troppa roba. |
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@enryper la buppicazione era anche considerata ufficiale quella del 30 agosto.. ecco il perche della data in alto purtroppo ancora si ha molta difficolta... sto attendendo anche io finalmente il digi originale... probabilmente ci son sempre dietro i distributori |
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14
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Ma qualcuno ha già il disco originale per caso? No perchè era schedulato per il 3 settembre ma per il momento non c'è traccia di questo disco da nessuna parte, data di uscita rinviata? |
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Disco bello tosto, mi ci vorrà un bel po' per metabolizzarlo... Per ora non mi sembra un pezzo da 90, ma di solito album così complessi crescono con gli ascolti. Ripassero! |
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Poche parole,son tornati,e comandano!Disco mostruoso,che rimarrà negli annali del genere! |
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10
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Eh si, questo disco è un capolavoro destinato a resistere agli anni, mostruoso. Non sarà Obscura, ok, ma non è poi troppo lontano... |
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Vi prego recensite Considered Dead che lo preferisco pure a Obscura , cmq questo è un ' ottimo disco |
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Sì beh era una scemenza . Grazie per il come sempre splendido lavoro che fate! |
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@Delirious Nomad: Certo, corretto |
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3
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Ho adorato la rece di Obscura, figurati il piacere nel leggere questa, bravissimo Andrea! Il disco sarà mio perché da questa e dal poco che ho sentito é davvero imperdibile. (Un appunto: sono i FANTASTICI quattro! Correggete perché ad esempio io non avevo capito! ) |
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2
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Figo il concept del Monte Olpimpo lol. Comunque disco che ho ascoltato superficialmente e che sicuramente merita un riascolto. Bella recensione. |
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Disco dell'anno, un disco curatissimo in tutto (pure nell'intermezzo) che dimostra, come se ce ne fosse ancora bisogno, che Luc Leamy è un signor Artista. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Le Toit Du Monde 2. An Ocean Of Wisdom 3. Forgotten Arrows 4. Colored Sands 5. The Battle Of Chamdo 6. Enemies Of Compassion 7. Ember's Voice 8. Absconders 9. Reduced To Silence
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Line Up
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Luc Lemay (Chitarra, Voce) Kevin Hufnagel (Chitarra) Colin Marston (Basso) John Longstreth (Batteria)
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