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18/10/24
STEWART COPELAND
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Master Charger - Unity in Black
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( 953 letture )
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Originariamente pubblicato in regime di autoproduzione nel 2011, Unity In Black del quartetto britannico Master Charger è stato oculatamente riproposto dall’etichetta discografica Black Vulture Records/Porta Musica. Il platter rispetto alla versione originale è stato arricchito con l’aggiunta del brano A Journey Through All Tomorrows, già presente peraltro nel precedente EP Violent Wand del 2010. Si tratta di un’operazione commerciale da applaudire senza ombra di dubbio, tenuto conto che la performance del combo originario di Nottingham si dimostra ampiamente accattivante e di piacevole ascolto. Il genere propinatoci ristagna nello stoner più fangoso di taglio tipicamente americano, con aperture al doom e psichedeliche; non mancano marcati riferimenti a band famose quali Black Sabbath, Down, Monster Magnet, Kyuss, Fu Manchu e anche Queens Of The Stone Age. Unity In Black evidenzia globalmente una confortante fattura compositiva e certamente superiore a quella riscontrata nel debut album Southbound N 'Supercharged risalente al 2009. Il full length si apre con la trascinante Super Death Charged che pone subito in risalto un corposo riffing, vero e proprio marchio di fabbrica dei Master Charger, ed un intrigante refrain. Il livello sale decisamente con l’imperiosa So High, Yet So Low dotata di una ritmica possente che si regge su un ossessivo quanto azzeccato riff principale. La title track costituisce uno degli apici dell’album grazie all’abrasiva atmosfera psichedelica nella quale spicca un arabeggiante arpeggio di chitarra accompagnato dal basso che fa da preludio ad un esplosivo tema portante. La pregevole Violent Wand è introdotta da sonorità tribali che aprono all’ennesimo granitico riff di sabbathiana memoria sciorinato dal duo Collins/Hoskison-Parkin. La breve e movimentata Blighted lascia meno il segno, mentre in Shadowmass si riverbera il doom più ortodosso con un’eccellente prova vocale di John Hoskison-Parkin ed un basso da sturbo. Greedfeeder appare troppo convenzionale, ripetitiva e meno interessante rispetto allo standard qualitativo dei restanti pezzi, ma le quotazioni di Unity In Black si risollevano grazie al roccioso stoner di Deal With It (incline al Kyuss style) e al plumbeo hard rock settantiano made in Toni Iommi di I Ride With Vengeance. A chiudere A Journey Through All Tomorrows, inizialmente dall’incedere doom e caratterizzata da un vocalism tra il melodioso e paranoico, la song cresce d’intensità fino ad una vertiginosa serie di assolo alla sei corde dalla parte centrale in poi.
Unity In Black, pregno di spunti interessanti e con pochi cali di tensione, è un lavoro destinato per lo più agli appassionati del genere. Complimenti a questi ragazzi e un ringraziamento all’etichetta Black Vulture Records/Porta Musica che ha reso possibile una miglior divulgazione di un disco che fino ad oggi è passato, purtroppo, inopinatamente inosservato. Occhio ai Master Charger, chissà in futuro potrebbero davvero farsi largo nel mare magnum musicale contemporaneo.
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INFORMAZIONI |
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Black Vulture Records/Porta Musica
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Tracklist
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1. Super Death Charged 2. So High, Yet So Low 3. Unity In Black 4. Violent Wand 5. Blighted 6. Shadowmass 7. Greedfeeder 8. Deal With It 9. I Ride With Vengeance 10. A Journey Through All Tomorrows
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Line Up
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John Hoskison-Parkin (Voce, Chitarra) Rich Collins (Chitarra, Cori) Fran Lubas (Basso) Glenn Boddice (Batteria, Cori)
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RECENSIONI |
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