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11/01/25
SMOKING FIELDS + EN.MA + LIFE IN BETWEEN
CENTRALE 66, VIA NICOLÒ DELL’ABATE N.66 - MODENA
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L'inizio di una lunghissima avventura. Nel 1980 il buon John Francis Bongiovi comincia a lavorare negli studi di registrazione The Power Station del cugino Tony, sfornando demo su demo nella speranza di incuriosire le grandi etichette dell'epoca. Nel 1982 il dj Chip Hobart viene a contatto con queste demo e si innamora di Runaway, tanto da decidere di inserirla nella compilation della propria stazione radiofonica contenente le migliori prove dei più promettenti artisti locali. Per registrare il brano in questione viene assoldato un gruppo di musicisti accreditati come The All Star Review e tra i quali spicca il nome di Huey (Hugh) McDonald, futuro bassista ufficiale del combo del New Jersey. Grazie ad un intensivo airplay di Runaway, Jon riesce a firmare un contratto con la Mercury Records, la quale suggerisce al cantante di chiamare col proprio nome la band che è intenzionato a fondare. I musicisti scelti da Jon sono David Rashbaum (noto poi come David Bryan), Alec John Such, Tico “The Hitman” Torres e Dave “The Snake” Sabo, che sarà poi il fondatore degli Skid Row. Al termine di un concerto, Jon viene raggiunto nel camerino da un chitarrista con le idee molto chiare: Richie Sambora. Affermando che dovrebbe essere lui il chitarrista della band, Sambora ottiene un provino nel quale si dimostra all'altezza del compito, ottenendo il posto ai danni di Sabo. La nuova formazione entra negli studi The Power Station e registra il primo full-length chiamato Tough Talk, nome che verrà poi accantonato preferendo utilizzare il semplice nome del gruppo. Il lavoro è prodotto da Tony Bongiovi e da Lance Quinn, e la Mercury affida il prodotto ad una etichetta minore fondata per l'occasione dalla famiglia di Jon, la Jambco (John, Anthony, Matt Bongiovi Company). La cosa sa un po' di Rat Pack con un pizzico di Jersey Shore, fatto sta che, prima di chiudere battenti, la Jambco fa in tempo a realizzare Blood on the Bricks di Aldo Nova e Pretty Blue World di Billy Falcon.
Tenendo presente le vicissitudini che hanno portato alla nascita di Bon Jovi, il pezzo che apre il disco non può che essere Runaway. L'intro di tastiera forse tra i più riconoscibili del genere è la summa della proposta artistica dei cinque statunitensi. Già uscita come singolo nel 1983, la canzone è un up-tempo melodico e accattivante nel quale la tonalità di la minore sottolinea egregiamente l'angoscia di una ragazzina che, sentendosi oppressa dalle soffocanti restrizioni dei genitori, decide di scappare di casa. Gli acuti finali sono storia, e come tutto ciò che è storia, non è più riproducibile nel presente. Peccato. La seconda traccia è Roulette, una tra le meglio riuscite del platter. Groove coinvolgente e melodie altalenanti impreziosiscono un brano in cui tutti gli esecutori si amalgamano alla perfezione. Il pathos del bridge e del seguente assolo di Sambora è uno dei momenti più alti del disco. La successiva She Don't Know Me, anch'essa uscita come singolo, è una ballad veloce ed è l'unica canzone nella discografia dei Bon Jovi scritta da un estraneo alla band, Mark Avsec. La classica progressione I-VI-IV-V, trita e ritrita, è arrangiata sapientemente e il brano si lascia ascoltare volentieri. Anche in questo caso gli acuti finali sono l'istantanea dei bei tempi passati. Shot Through the Heart parte in sordina ma si trasforma immediatamente in una veloce song tipicamente 80s. L'arpeggio di piano durante la strofa è un misto tra la colonna sonora di un film horror e un brano symphonic metal del nuovo millennio. Inutile dire che il verso che dà il titolo alla canzone sarà lo stesso che troverà più fortuna nel ritornello di You Give Love a Bad Name. Love Lies è di nuovo una ballata, questa volta triste, che racconta le bugie dell'amore e di chi ne soffre ancora. I cori del ritornello sono quasi Def Leppard e, dopo la modulazione del bridge, Jon si impegna ancora una volta a concludere il brano nella parte più alta del registro tenorile. È ora il turno di Breakout, canzone incredibilmente ruffiana e ammiccante, nella quale la batteria di Tico Torres rende impossibile rimanere immobili. Il suo coro anthemico ha accompagnato tutte le esibizioni dal vivo della band almeno fino all'arrivo di Let it Rock. Burning for Love è l'ultimo singolo estratto dal primo lavoro omonimo ed è un brano svelto e orecchiabile in cui Richie dimostra sia con le ritmiche sia con l'assolo di essere stato la scelta migliore che Jon abbia mai potuto fare. Come Back è un altro up-tempo minore molto ritmato. Non eccezionale, ma se non altro piacevole. La conclusiva Get Ready è la canzone perfetta per chiudere un album. Veloce, questa volta maggiore e molto, molto allegra, si muove a cavallo tra il Glam e l'AOR. Senza dubbio il sussidiario di Poison e Cinderella.
Nove canzoni nove per neanche quaranta minuti di musica. Questi sono i veri Bon Jovi: quelli prima di Slippery When Wet, quelli che ce la mettevano tutta per dimostrare che cinque ragazzotti poco più che ventenni (a parte il più navigato Torres) potevano sfornare dischi di qualità, quelli che urlavano, pestavano e facevano caciara. Certo, i loro album della fine degli 80s e dell'inizio dei 90s sono pietre miliari del rock americano, ma prima di essere ottenebrati dal successo i Bon Jovi avevano una tra le più efficaci frecce a disposizione nel loro arco: la voglia di arrivare. Una volta arrivati, beh, sono durati e continuano a durare, ma non avendo più niente da dimostrare chi glielo fa fare di urlare e pestare?
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questo si\' che e\' stato un gran album....tutte le tracce avevano qualcosa da dire!!!....per me, un must!!!!! |
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Grintoso esordio e per gli early eighties del heavy metal, un piccolo exploit. Diciamo un aor super vitaminizzato. Songs che ti si stampano in mente e ti portano a voler ascoltare ancora l album. L inizio di una carriera per una band che ha caratterizzato la decade per antonomasia dell heavy metal de-luxe 🤘🎸 |
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Un gran bel debutto e l\'inizio di una leggenda. A essere sinceri i loro dischi degli anni 80 sono tutti belli! Anche il secondo...
Certo.... nell\'anno in cui usciva questo disco vennero fuori anche il primo degli WASP, Tooth and Nail dei Dokken, Out of the cellar dei Ratt etc.. Ma questo é tra i dischi che hanno fatto iniziare il Glam Metal. |
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Album indelebile e anche con un sound nuovo per l\'epoca, anche se i cultori ritengono che tali sonorità siano nate con i The Rest, band in cui c\'era Bon Jovi e soprattutto Jack Ponti, chitarrista che scriveva tutte le canzoni e fu lui il principale artefice, infatti When Midnight Comes dei Surgin\' è altrettanto imperdibile, band in cui appunto militava Jack |
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Album che ha fatto parte della mia pre adolescenza, quando per \"noi\" bon jovi, iron , metallica erano metal e basta! |
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Super album, il mio preferito dei BJ a pari con Slippery.. |
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The Cowboy.
Sì, la cover è presa da una strada di New York ma non sapevo di Mark Mangold. Certo, si può discutere se sia il migliore album. È soggettivo: dipende dai gusti e va anche a periodi... |
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Esordio col botto. A parte Come Back che non mi ha mai fatto impazzire, agli altri 8 pezzi per un motivo o per l’altro non trovo nulla da dire anche dopo 37 anni. Non è il mio preferito, ma avercene di album così (e come anche il successivo, a mio avviso). Voto 88 |
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Risentita dopo anni Runaway.. Sempre bella! Ha una malinconia di fondo che metà basta... |
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Andrew Lloyd a volte mi è capitato di leggere i tuoi commenti e molte volte mi sono trovato d'accordo. Stavolta no. Sul fatto che sia il migliore di BJ, si può discutere. Che abbia a che fare con i gruppi da te citati, non proprio. Per me BJ e' proprio uno a se stante che ha inaugurato una serie di gruppi come Surgin, Prophet, ha ispirato alcuni lavori di Robert Tepper e la lista sarebbe lunga. Pare che la cover di questo album sia presa dalla 42ST di New York, avevo letto qualcosa in merito e credo che Mark Mangold abbia poi fatto una canzone su questo fatto |
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Runaway. Basta la parola. Ma qui c'è dell'altro: le adrenalitiche Roulette e Shot through the heart; Breakout tutta spiagge, party e birra e le cadenze coinvolgenti di Love lies |
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arraya, la cantante è laura branigan, che fece pure self control di raf. ma a philo vorrei chiedere: oltre al massimo little dreamer, ma quale sarebbero le canzoni romantiche dei van halen!? |
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Bon Jovi quando facevano ottimo hard rock.Successivamente hanno fatto degli album bellissimi,ma più commerciali. |
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Ascolto questa band da ormai 22 anni, mi sono fermato di seguirli con Crush del 2000, però non avevo mai ascoltato questo primo cd, ho sempre considerato Slippery il loro primo cd. Grave errore! Questo primo Bon Jovi è una perla assoluta, diversa da tutti gli altri lavori, e per questo bellissimo cd (non che gli altri siano da buttare!). Già dopo 3 ascolti è diventato il mio preferito di questa band. |
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C'è una corrente di pensiero che ritiene da sempre QUESTO il miglior lavoro della band sospeso tra i Toto di Hold the line, i Survivor di Eyws of the Tiger ( la moda USA era quella) e una spruzzata di Foreigner. Aor "muscolare" caposcuola del genere a cui tanti, dopo , hanno attinto a piene mani. Shot Through the Heart è STUPENDA (Ascoltatela in versione "live" come viene "arricchita" dai vocalizzii di Jon ) oppure l'anthemica e stracopiata Breakout. Dice bene il recensore: è palpabile nelle canzoni la voglia di arrivare della band.. |
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Ne apprezzo il suono per così dire grezzo, e la sensibilità musicale da novizi del genere, però, commerciabilità a parte (e chi ne è immune? Priest, Whitesnake, Purple, ecc ecc...) trovo i loro lavori di fine 80, molto più fini e ben strutturati. La loro caratura emerge nonostante i richiami melodici e il sound ruffiano, e quindi ritengo questo primo LP una buona prova ma niente di più. |
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Ogni qualvolta voglio,fare ascoltare una bella canzone ad una donna,per fare il romanticone,gli passo sempre una dei Bon jovi,Van hale e Def leppard...non cè verso di sbagliare! cazzo,scrivono delle ballad disumane!!! |
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Grande album di rock anni 80 , concordo con la recensione. |
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Capolavoro: hai ragione, il genere di questo album non è rock, è glam metal. |
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Non lo conoscevo! Hard rock melodico scintillante, grintoso e di classe! 85 |
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@capolavoro- in effetti hai ragione,non lo avevo notato il genere,credo non sia giusto classificarlo disco rock.....sinceramente! |
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capolavoro a pari di New Jersey e Slippery...Pezzi da incorniciare, non ha un attimo di calo. Genere di questo album secondo metallized: Rock??? mah.. |
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tòh chi si vede.... Giovanni Bongiovanni. Non è uno dei miei artisti preferiti ma lo rispetto... |
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Questo è il Bon Jovi che vorrei riascoltare! I primi dischi erani stupendi poi la commercializzazione ha intaccato un grande artista rendendolo un'icona pop rock rispetto al grande hard rocker che era prima! |
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Si Si, il pezzo di Tozzi è del 1981, ovviamente non tutto il brano, ma il giro portante è proprio identico. Del resto Tozzi in quegli anni era famos negli stati uniti per il pezzo Gloria, cantato da una tipa di cui non ricordo il nome. |
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@arraya: cacchio è vero ! ne discutevo proprio poco tempo fa con degli amici...è proprio così. ci siamo fatti una bella risata ! |
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I primi tre album erano degnissimi, seppur non proprio il top del genere, ma la band c'era e sicuramente ascoltarli oggi fa piacere. bello anche 7800 fahrenheit con quella Only Lonely copiata di netto da Notte Rosa di Umberto tTozzi |
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Bè,un disco strepitoso,canzoni uniche,una band che sarebbe diventata una grandissima band!Concordo,fanzine e passaparola,altri tempi.....Fantastici! |
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@dario- in quegli anni (senza internet) che scoperte che si facevano, era bellissimo...... |
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@lorin: concordo pienamente. Io lo scoprii grazie ad un ex collega di lavoro, che me lo prestò per ascoltarlo. Che album !! |
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Disco straordinario. Ricordo che lo "scoprii" per caso in un negozio di dischi di Arezzo (lo stavano ascoltando) e mi piacque immediatamente, ancora ce l'ho. |
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Bellissimo album e ottima recensione |
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Un disco fantastico. Per me rimane il loro apice. 90/100 |
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Grande Bon Jovi, un ottimo album! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Runaway 2. Roulette 3. She Don't Know Me 4. Shot Through the Heart 5. Love Lies 6. Breakout 7. Burning For Love 8. Come Back 9. Get Ready
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Line Up
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Jon Bon Jovi (voce) Richie Sambora (chitarra e cori) Alec John Such (basso e cori) David Rashbaum (tastiere e cori) Tico “The Hitman” Torres (batteria)
Musicisti ospiti:
Chuck Burgi (batteria) Doug Katsaros (tastiere) Huey McDonald (basso) Aldo Nova (chitarra e tastiere) Roy Bittan (tastiere nella traccia 1) David Grahmme (cori nella traccia 1) Frankie LaRocka (batteria nella traccia 1) Tim Pierce (chitarra nella traccia 1) Mick Seeley (cori nella traccia 1)
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RECENSIONI |
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