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11/01/25
SMOKING FIELDS + EN.MA + LIFE IN BETWEEN
CENTRALE 66, VIA NICOLÒ DELL’ABATE N.66 - MODENA
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Riverside - Shrine Of New Generation Slaves
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UN VIRUS PERICOLOSISSIMO
La sindrome Heritage si diffonde nel 2011 con la pubblicazione dell’omonimo album da parte degli Opeth; perché parliamo di un virus? Colpisce in particolar modo la gente che suona progressive metal con risultati devastanti. I sintomi sono molto semplici: qualunque band colpita dalla patologia si vota a un ammorbidimento totale del proprio sound e generalmente si dirige verso sonorità onirico - soporifere degli anni 70, buttando nel water i distorsori e credendo di fare cosa buona e giusta. I risultati sono schifezze uditive con pochi eguali, difese dai fan (a torto) solo grazie ai nomi griffati sulle copertine. Heritage è forse un bel disco? Potreste offendere le vostre sedie a usarlo come feltrino. Storm Corrosion è un bel disco? Le uniche copie vendute sono probabilmente i promo dati ai giornalisti. Grace For Drowning? Ma abbiamo ben presente cosa sia in grado di fare un Wilson in forma o ci accontentiamo di un non doppio disco? Vengono contagiati anche i Dark Suns, purtroppo; una grandissima band che ha sempre raccolto troppo poco rispetto alla bontà dei suoi dischi. Il loro Orange si rivela a sorpresa il disco migliore prodotto dal virus; se non fosse stato un becero contagio avremmo anche potuto parlarne ottimamente. Come? State dicendo che i dischi elencati non sono male? Siete stati contagiati: mettete su Burn The Sun degli Ark e pregate di notare qualche differenza. Se non ottenete nessun risultato chiamate un amico sano e fatevi consigliare un buon disco prog, cercate comunque di guarire in fretta.
Vi ricordate quindi un disco strepitoso di nome Anno Domini High Definition? Avete ben presente che i Riverside non hanno mai sbagliato un disco? Ecco. Rimanete fermi a questi pensieri, se no rischierete il contagio e il settantiano di serie C usato sarà il vostro pane quotidiano.
SHRINE OF NEW GENERATION SLAVES
Anno Domini High Definition consacrò I Riverside in maniera definitiva e diede loro un meritatissimo successo internazionale. Questo nuovo disco è incentrato tematicamente sul successo, sugli schiavi della nuova generazione; evidentemente a loro non è piaciuto essere famosi e, come vedrete, hanno provato a fare di tutto per tornare a suonare nei garage. O forse hanno semplicemente contratto un certo virus? Andiamo a vedere.
New Generation Slave: Ecco. Pochi secondi e la frittata si intuisce: voce pulita effettata che ricorda Akerfeldt lontano 10 chilometri; suoni tremendamente vintage e il riff di Paranoid dei Black Sabbath usato come base in maniera leggermente variata. Cosa stanno facendo? Bella domanda. Quando il pezzo parte ha poi un buon tiro e un ottimo arrangiamento e un ritornello molto efficace; il tutto però dura davvero troppo poco e finisce con una breve ripresa dell’inizio. Ora evitiamo sul nascere la polemica che dà del fesso al recensore perché dice che un disco senza metal non è bello; volete sentirvi dire che Storm Corrosion è un capolavoro invece che il Lulu del prog? Accomodatevi. Un disco è fatto di passione, cuore, sangue, lacrime; un disco è sudore, energia, vibrazione. Un disco non è una masturbazione su Pro Tools o un qualcosa fatto uscire tanto per. In questo malloppo di due cd si sente molto poco di tutto ciò: manca l’urgenza, il songwriting e si fa davvero molta fatica ad arrivarci in fondo senza sbadigliare in maniera compulsiva. E’ questo che volete? Uno sbadiglio? Il tasto skip che vi chiama in maniera libidinosa? O facciamo i radical chic e tutto ci piace perché vediamo tutto dove gli altri non vedono niente? Non scherziamo.
The Depth Of Self-Delusion: L’inizio del disco si presentava in maniera buona anche se non esaltante; qui ci attestiamo su lidi piuttosto soft e d’atmosfera. Scelta in un certo senso sorprendente perché spezza totalmente l’incedere precedente. Molto buono il crescendo iniziale: purtroppo però ci si aspetta un’esplosione che non arriva e l’attesa si trasforma molto presto in coito interrotto. La prestazione di Mariusz al microfono è ottima e in costante miglioramento rispetto alle uscite precedenti. L’andare del pezzo non ha mai sussulti tranne nei pochi momenti in cui si sentono sprazzi di VERI Riverside. Per il resto assistiamo alla performance della versione opaca di ciò che era un accecante bagliore. I sette minuti di The Depth Of Self-Delusion scorrono con la sensazione di averne ascoltati quindici, senza emozioni né picchi compositivi degni del nome che portano. Il finale è un quasi crescendo che ancora una volta ti lancia la carota come se fossi un coniglio; poi, appena ti avvicini, l’ortaggio color semaforo lampeggiante svanisce e ti accorgi di avere avuto un miraggio.
Celebrity Touch: Eccoci al singolo dell’album: si riprende un po’ di mordente con un buon pezzo sostenuto da un’ottima sezione ritmica. Il riffing è ovviamente 100% seventies e funziona a dovere. Di facile presa le linee vocali e il mantenimento della forma canzone aiuta; lo stacco al minuto 2.20 ci ricorda (finalmente!) chi sta suonando e la ripresa del tema principale non si fa di certo attendere. Il riff portante è ripetuto allo sfinimento e probabilmente lo canticchierete dopo pochi ascolti; di pregevole fattura l’assolo che sfocia nel bridge descritto prima; il pezzo poi si assesta lì e non si muove più. Brano discreto ma niente più.
We Got Used To Us: Una ballad con l’incedere piuttosto malinconico e un ritornello che sembra concepito da Steven Wilson in persona. Pezzo ben suonato e abbastanza sentito, anche se non a livelli stellari. L’ombra dei Porcupine Tree aleggia minacciosa su molti momenti del disco, a dire la verità; non è affatto un male.
Feel Like Feeling: Questi sono I Riverside che conosciamo e amiamo! Finalmente ascoltiamo un pezzo di prog suonato alla loro maniera e i risultati si sentono eccome! L’incedere sbilenco, il riffing, le voci, il cattivo assolo centrale: Feel Like Feeling è una ventata d’aria fresca e si rivela il pezzo migliore tra quelli ascoltati finora. Le differenze di profondità e credibilità sono abissali. Ciò dimostra che il virus Heritage non ha ancora il controllo totale sui polacchi. Ottimo pezzo.
Deprived (Irretrievably Lost Imagination): Il buono da qualcosa doveva pur essere rovinato. Ci troviamo davanti a oltre otto minuti di semi-ballad che si rivelano una tortura, una lagna, un lamento. L’attenzione viene leggermente tolta dal torpore verso la metà del minutaggio: l’ennesimo sprazzo di Riverside che nel contesto generale risulta essere troppo poco. Se prima era una carota, ora è una gran bella donna che vi gira attorno per giorni e poi non ve la dà. Non si possono fare i crescendo a metà, cribbio! O meglio, si può, ma l’effetto non è sempre azzeccato. Meglio la seconda parte della prima, comunque; non può mancare il sax che ormai si trova anche nei dischi dei Deicide.
Escalator Shrine: Avete spento o siete ancora qua? Vi aspetta un bel traccione da 12 minuti, sappiatelo! L’inizio è buono, crea sempre quella tensione che ovviamente non avrà mai uno sbocco; si finisce infatti in un bluesaccio da camera che rende Egoist Hedonist un bisogno per cercare di svegliarsi da un brutto sogno. Buono l’assolo verso il minuto quattro; poi (Deo gratias!) un crescendo finalmente si apre e il pezzo sveglia di colpo l’ascoltatore che ormai aveva perso ogni speranza. Da qui in poi tutto molto bello in un saliscendi di armonie e momenti abbastanza ispirati. Troppo poco però rispetto alle grandissime aspettative che molti avevano dai Riverside; troppo poco perché non è neanche detto che tutti riescano ad arrivare a questo punto, essendo l’album una delusione cocente dopo l’altra. Un solo appunto: i 30 secondi finali ricordano spudoratamente la melodia che cantava Marianne Faithfull in The Memory Remains dei Metallica.
Coda: Niente di che, un minuto e mezzo scarsi in cui nulla si toglie e nulla si aggiunge, perché si riprende in maniera acustica la linea vocale di Feel Like Feeling, che rimane il pezzo migliore dell’album seguito a ruota da Escalator Shrine. Il resto passabile ma di poco, nel complesso. Le due Night Session dei cd bonus sono pezzi entrambi da dieci minuti in cui finalmente si sperimenta un po’: vanno dall’ambient al jazz all’acustico ecc.. Non sono però una giustificazione all’acquisto del disco principale: sufficienti e poco più.
CONCLUSIONE
Si, probabilmente non abbiamo colto lo spirito, le atmosfere sognanti, le ispirazioni e gli intenti dei Riverside; probabilmente però per farci piacere questo disco non avremmo dovuto ascoltare la discografia precedente della band. E’ giusto giudicare ogni opera per quello che è (anche qui sarà fatto) ma è anche sacrosanto specificare da dove veniva un gruppo. La verità nuda e cruda è che QUALSIASI disco della band stessa spezza le ossa a questo Shrine Of New Generation Slaves, ed è un dato di fatto. Non stiamo parlando di un disco brutto, è comunque un prodotto ben suonato e ben arrangiato; stiamo parlando del disco meno bello di una band. E’ un’opera poco ispirata e tutto sommato soporifera; volete un disco di non metal sognante che è anche un piccolo capolavoro? Night dei Gazpacho senza ombra di dubbio. Qui invece di dubbi ne rimangono tanti, ci siamo addirittura inventati un virus per giustificare questo tipo di cose! La domanda è: che senso ha? Queste svolte soft da chi suonava progressive metal a 360 gradi non hanno prodotto un disco discreto che fosse uno! Allora chi ha ragione? Siamo tutti cattivi perché diciamo di smetterla con queste cose? Oppure possiamo fare un gioco: Deliverance o Heritage? Grave Human Genuine o Orange? Storm Corrosion o qualsiasi altro disco prog sulla Terra? Insurgentes o Grace For Drowning? Anno Domini High Definition o Shrine Of New Generation Slaves?
Dite voi ciò che è meglio. E ricordate che l’evoluzione è un pregio anche se si sbaglia; l’involuzione è sempre e comunque terrificante, specialmente se fatta passare per un’idea.
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Recensione praticamente senza senso come il voto dato, 61 che senso ha?
Per quanto mi riguarda trovo quest' album ben riuscito,senza dileguarmi troppo...un 85 se lo merita tutto.
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A me questo album è piaciuto abbastanza: gli ho dato un personalissimo 7,5. L'ho preso così, come veniva, come se fosse il primo album della band che ascoltavo e, tutto sommato, mi pare una bella prova. Il sogno di tutti, quello di trovare una band sempre sulla cresta dell'onda, è, siamo sinceri, un'utopia. Certo, i Riverside ci avevano abituato decisamente bene: quale altro gruppo può vantare un esordio in triplo concept (o concept in 3 capitoli) di una qualità decisamente ottima? E fino a qui non avevo votato mai sotto l'8. E, al di là delle utopie, non possiamo nemmeno pretendere che uno sia sempre duro e cazzuto come non mai. Ci sono album, molto più "introspettivi" nel senso patetico (da "pathòs") del termine, che valgono tutto quello che mostrano. Io credo che a suo modo si tratti di un album ispirato magari non dal disagio interiore, che si rispecchia in toni più aspri e duri, ma piuttosto dalla malinconia, che si traduce in toni più morbidi e "strascicati" |
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A me quest'album è piaciuto tantissimo. 61?? Baaah... Per me minimo 82. |
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Che recensione patetica. Dalla prima grottesca pagliacciata del "virus" fino alla conclusione. Inizio a stancarmi di questo sito. |
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Perdona i riferimenti al nome, rileggendo il commento mi sono sembrati più pesanti di come li intendessi, è scontato che i tuoi sono gusti ed opinioni, che non vanno d'accordo con i miei, ma opinioni restano |
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La recensione fa abbastanza schifo, è saccente, presuntuosa e tutto sommato inutile, mai pseudonimo per un recensore fu più appropriato penso, nomen omen. Il disco invece ci sta, non sarà il nuovo "Second Life Syndrome", ma rimaniamo comunque su livelli decisamente alti. |
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volevo chiedere ai recensori di non trascurare il buon Progressive polacco..... ho trovato i Votum... i Riverside... Gli Acute mind gli Animation...... voi site cultori e grazie a questi siti band come DISPERSE, XANADU, DIANOYA, OSADA VIDA, DIVISION BY ZERO,, GRENDEL, AMARYLLIS, GRU, JOSEPH MAGAZINE, PINKROOM, KAIANIS... MI FERMO... avranno l'interesse di tutti e quello che si meritano.... GRAZIE.... HTEPO |
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primo... i pineapple thief suonano come i Radiohed... secondo appena un gruppo fa qualcosa di diverso... siamo tutti li a criticare e la chiamiamo involuzione... Perche'.. i pain of salvation allora? allora tutto e' REGRESSIVE.... forse si.. i DREAM THEATER sono commercio puro.. ormai portoy suona con tutti adesso che non ha piu' il "suo" gruppo.. Rudess tra progetti e comparse... Labrie canta sempre uguale... eppure li amiamo perche' sono i DREAM THEATER... e credetemi di gruppi nell' underground ce ne sono tanti... tecnicamente molto validi... Chi ha detto piu' bravi? io vivo di musica collaboro con un negozio di Roma e vorrei solo che capissimo tutti che non bastano velocita' tecnica e un nome per essere grandi.... |
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Recensione presuntuosa. E volutamente provocatoria? |
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Un incrocio tra quelle due band!! niente di originali ma il penultimo mi aveva fatto impazzire!! e tutt'ora aprezzo anche l'utimo!! |
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@luigi: io! Ma li ho scoperti da poco e ho solo l'ultimo album! Secondo me manca qualcosa a loro: è un sound che deve tantissimo a Porcupine Tree e Radiohead e manca un po' di personalità. .Band da tenere d'occhio cmq! |
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Qualcuno di voi ascolta i The Pineapple Thief?? |
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@waste of air Si conosco l'album dei Gazpacho in questione, pero non so le manca un qualcosa insomma, lo trovo incompleto. Per quanto riguarda i Leprous credo sia difficile ripetersi dopo un album come Bilateral, Straordinario, sperare è lecito ma la vedo difficile.. Per quanto riguarda i Dream Theater per il futuro sono fiducioso, in quanto nella fase di scrittura dovrebbero avalersi di Mangini, quindi chissa che non porti una ventata di aria fresca un po di entusiamo chissa, la vedo difficile, siamo ottimisti!! Concludendo credo la vena creativa un po per tutti si si esaurisce nel giro dei primi o tre quattro album, c'è giusto qualche eccezione, poi litigano qualcuno va via, divetano popolari si montano la testa ecc tanti fattori, almeno per le band.. Per i singoli artisti la vedo in maniera differente.. |
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@MorpihineChild: per me invece la coppia deliverance-danmnation è magnifica, buono anche ghost reveries mentre gli ultimi due non li ritengo all'altezza. Credo cmq che gli Opeth non faranno assolutamente un secondo heritage..bilateral è immenso, e tenere gli stessi standard qualitativi sarà un'impresa! L'ultimo disco dei dream non mi è proprio andato giù, ma breaking all illusions è forse uno dei pezzi migliori composti dalla band e lascia ben sperare per il futuro. Non dico poi che grace for drowning è brutto, forse dispersivo è un aggettivo migliore; wilson comunque non toppa in pieno quasi mai (escludiamo storm corrosion) e non vedo l'ora di avere il quadro completo sul nuovo album. Townsend o lo ami o lo odi, non ci sono mezze misure; anche lui toppa ogni tanto (l'ultimo epicloud è appena sufficiente), ma cali qualitativi ignobili ancora non ne ha avuti! Poi sono sempre e comunque gusti.. |
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magari uscisse un nuovo Bilateral! è stato l'ultimo disco di progressive metal davvero brillante e innovativo che m'è capitato di sentire! sui Dream Theater concordo pienamente con te. a proposito del ripetersi, Scenes From A Memory, Remedy Lane, lo stesso Blackwater Park, sono dischi stupendi, che abbracciano in pieno quello che era lo stile della band senza però andare "oltre". perciò a mio parere si può fare. il problema è che sulla lunga distanza, a meno di non essere assistiti da un ispirazione eccellente, i risultati calano, vedi Dream Theater, vedi Deliverance (che a mio parere title-track e A Fair Judgement a parte è un po' trito). Steven Wilson è invece uno di quelli la cui ispirazione è sempre stata eccellente, come detto sopra. ciò gli ha permesso di muoversi tra tantissimi generi musicali già formati ed esprimere il proprio modo di vederli, con risultati quasi sempre ottimi. tra parentesi FoaBP è un discone, il più riuscito dei PT virati metal. anche Townsend, che non riesco a farmi piacere, è uno che affronta una moltitudine di generi dandogli la propria impronta. bella discussione comunque =) |
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@luigi: prova comunque ad ascoltare quel night dei gazpacho che cito nella recensione, è un disco bellissimo senza distorsioni nè vintage.. |
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A questo punto posso solo condividere, hai chiarito abbastanza per quanto mi riguarda, insomma il problema e tutto questo vintage!!!! Piu che altro spero che non esca un altro Bilateral, pero che non si lancino anche loro al Vintage ahaha...Giustamente al giorno d'oggi sono fondamentali le idee appunto che nei Dream mancano, soprattutto trasmettere emozioni con il cuore, piu che con la tecnica!! ci siamo intesi Per chiudere Stupid Dream che album!! |
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@luigi: guarda, non è un mistero che ciò che rispecchia il come vedo io la musica sia Devin Townsend: lui cambia genere ogni disco, quindi non ho una mentalità così ristretta come magari dò da pensare. Adoro anche Deadwing, Lightbulb Sun, In Absentia (altro capolavoro), poi praticamente tutti gli album dei Riverside! Storco il naso di fronte a questo ritorno al vintage che trovo forzato e privo di idee concrete, e qui mi collego anche a MorphineChild: vero, magari si possono apprezzare gli intenti, ma siamo sicuri che ripetersi sia così facile per una band? Cioè, i Leprous farebbero un altro Bilateral, ad esempio? Prendiamo i Dream: non hanno cambiato genere, ma da Scenes (per alcuni da six degrees) è così sbagliato considerare una parabola discendente? Credo quindi che al giorno d'oggi non siano fondamentali le capacità ma le idee, e soprattutto il trasmetterle. Che siano distorte o meno! |
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Io ho ascoltato solo "Celebrity Touch", credo, dall'EP che precedeva questo album. Davvero, io non riesco a capacitarmi del fatto che la gente chiami questa roba Progressive rock. Ma non mi riferisco a Metallized, che fa ottimamente il suo lavoro, ma a tutte le riviste di settore! Per me il Prog Rock continua ad essere tutt'altra cosa... |
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Ovviamente anche Anno Domini High Definition, nella carriera dei Riverside per quanto riguarda lo stile ecc resta comunque un eccezione, rispetto ai lavoro precedenti... Detto questo per me rimane un capolavoro anche questo album.... Il fatto in generale e che gli artisti progressive sono spesso imprevedibili, da sempre, forse perche scarseggiano le idee o perche si credono di poter variare qua e la, sperimentare appunto... Se prendiamo uno come Robert Fripp o come i Rush quante volte hanno mutato il loro stile?? Tante, e lo stesso vale per tutti questi artisi qua da Opeth Pain of Salvation ecc, puo piacere o meno, ma si tratta di artisti un po imprevedibili, forse e anche il bello di questo genere!! |
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@Waste of Air, a questo punto concludendo se mi dici che per te fear of a blank planet e Anno Domini High Definition, sono dei capolavori di questi artisti, cioe che preferisci rispeto ad un Grace For Drowning e ad un Shrine Of New Generation Slaves, Mi fai quasi capire che per te l'impronta metal è quasi fondamendale, Anche perche se andiamo a vedere la carriera di Steven Wilson un album come fear of a blank planet e un po un eccezione, infatti ha fatto storcere il naso a tanti, vista la virata verso sonorita piu dure. Spero di essermi espresso!! Resta un capolavoro anche per me l' album dei porcospini in questione.. pero bisogna riconosce che quella appunto è eccezione.. |
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concordo con Pietro riguardo agli insulti. si può essere critici ed educati contemporaneamente. vorrei invece ampliare un attimo il discorso sulla fascinazione verso il prog rock settantiano che ultimamente imperversa, dato che la vedo un po' al contrario rispetto al recensore. non sto parlando dei risultati, per me l'ultimo Storm Corrosion è una rottura apocalittica, Heritage mi perplime tuttora dopo cinquanta ascolti ed i Pain Of Salvation continuo ad ascoltarli solo perché qualsiasi cosa cantata da Gildenlow mi fa sciogliere. quello che mi preme invece far notare è che si parla di un ammorbidimento del suono, di un abbandono del metal, come di una scelta sbagliata per principio e pure un po' paracula. ora, dato il mare di critiche che questo cambio di rotta ha suscitato, non si può certo accusare le band di aver intrapreso una svolta commerciale, anzi. potevano tranquillamente continuare a incidere dischi tutto sommato di maniera, e godersi il plauso del pubblico. hanno scelto di cambiare, recuperando uno stile e cercando di modernizzarlo. a volte salta fuori uno Storm Corrosion, a volte salta fuori un Grace For Drowning che, mi sia permesso, altro che Insurgentes... |
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@luigi: intendo semplicemente una moda che non ha portato grandi risultati, tutto qua. Il "soft" è solo una caratteristica fra tante; c'è anche ispirazione, songwriting, tecnica, cuore e altre variabili che hanno giustamente reso grandi tutte le band che ho "contagiato". Non è che un disco senza metal fa schifo, anzi; è un disco poco ispirato che provoca sensazioni negative! Poi la mia è ovviamente solo un'opinione condivisibile o no. Trovo insurgentes migliore di grace for drowning; se poi parliamo di porcupine tree, fear of a blank planet per me è un capolavoro. E ti garantisco che the raven that refused to sing è un altro paio di maniche rispetto ai suoi ultimi lavori. |
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@Waste Of Air Allora cosa intendi con sindrome da Heritage?? Che sono tutti diventati piu soft? di conseguenza con meno distorsione ecc?? Un ritorno a certe sonorità dei 70? Ok ci puo stare che tutto questo ritorno al passato ti faccia storcere il naso, posso capire l'irritazione. Ultimo cosa intendi per un Steven Wilson in grande spolvero? In atesa di sentire la nuova uscita, sinceramente ero da in absentia che non sentivo uno Steven Wilson cosi in forma. |
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La gente alle volte dovrebbe comprendere che in questo campo non esiste il meglio e peggio ma il mi piace non mi piace Saremmo tutti più rilassati penso... Il recensore ha espresso un'opinione dettata dal suo gusto e dalle sue conoscenze...noi commentiamo, possiamo dissentire, e discuterne... ma non vedo il motivo per utilizzare certi toni. Io stesso non condivido in pieno la recensione ma non vedo il motivo di insultare. Ps. Ascoltatevi l'ultimo Kingcrow, quello si che è una bomba! |
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S'il vous plaît, togliete questi post offensivi e veramente sgradevoli. Cosa centra Peppe Fetish e il suo post con la musica dei Riverside? Questo sito ha il vantaggio di dare libertà di espressione ma anche di togliere, altrettanto liberamente, i post volgari e sopratutto che non centrano niente con l'album commentato. L'ho risentito ieri e sinceramente non mi prende più di tanto. E non ho capito bene la sua risposta, Monsieur Nagash (post 15). Forse intende dire che sono stati forzati e che sono derivativi di qualcun'altro? Merci et au revoir. |
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concordo in pieno...questo nuovo album non mi ha lasciato nulla a livello di emozioni....e conosco la loro intera discografia a menadito....poche idee..poco cuore...almeno secondo me,ciao |
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@luigi: per quanto riguarda me, invece, le discografie di porcupine tree/wilson/riverside sono in bella vista originali in camera mia. Pretendo bordate di distorsione? In quale frase, scusa? Ci sono 4 pagine di roba che non parlano di certo solo di distorsioni; se poi uno ci vuole vedere solo quello si accomodi. Ah, nella home c'è un bando che dice che nella nostra sezione stiamo cercando qualcuno: se vuoi sfoggiare le tue maggiori conoscenze scrivici. |
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Per quanto mi riguarda il recensore, punto primo non conosce la carriera di steven wilson visto che pretende bordate di distorsioni nei suoi lavori, in quanto lui si e sempre dedicato ad un certo tipo di prog devoto a un certo tipo di musica progressiva psichedelica, certo con i porcupine tree si e spinto anche verso sonorita piu metal, ma senza esagerare. Per quanto mi riguarda il lavoro dei Riverside voto 80. Punto. |
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Ho premesso che DEVO ANCORA ASCOLTARE questo. Quindi tutto quello che ho scritto vale per la loro discografia escluso Shrine Dei disichi precedenti confermo, ADHD è il peggiore. |
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Perdonami Pietro, ma sul parallelo Out Of Myself-Shrine a mio modo di vedere c'è una nota che stride. Soft non è sinonimo di impersonalità. Il citazionismo, badate bene, non il melting pot sonoro, di Shrine è anacronistico e da banali follower. In quanto a ADHD peggior disco della discografia, gusti. Ci fossero la metà delle idee di ADHD in questo Shrine sarebbe tutto "grasso che cola". |
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Che recensione Waste, sono d'accordo con te praticamente ogni volta! |
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Pietro, mi sento di condividere alò 100% quanto espresso da MorphineChild...avessi letto prima il suo commento non avrei postato il mio |
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No, non è per l'aspetto commerciale. Ma per un certo feeling poco credibile e fin troppo nei panni altrui. |
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ADHD era il peggior disco della loro discografia secondo me, dove avevano perso buona parte delle loro caratteristiche in favore di un dinamismo e un'immediatezza più generica. Il loro capolavoro rimane il primo Out Of Myself che immagino il recensore schifi , essendo anche il disco più soft. Questo lo devo ascoltare... |
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Réellement, questo disco non mi ha colpito molto e voce di Duda a parte l'ho trovato anche un po' monotono. A dire il vero non mi aveva entusiasmato neanche Anno Domini High Definition. Per me, i migliori sono i loro primi, Second Life Syndrome su tutti. Vorrei però chiedere a Monsieur Nagash perché "paraculo"? Forse perché cercano di essere più commerciali? En réalité non mi sembra siano così commerciali. A proposito di prog, invece mi entusiasmano molto di più le ultime uscite del prog Italiano, Saint Just Again e La Maschera di Cera. Au revoir. |
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@Ocean...son d'accordissimo con tè... il tastierista dovrebbe proprio occuparsi di una ricerca di suoni + particolari e accurata...2 palle metterci sempre questo organo Hammond nel 2013...nn dico di fare il Richard barbieri della situazione.....però aggiornati!! Recensione veritiera..forse troppo severa...ma il punto è stato centrato...il voto si potrebbe sollevare di un poco cmq.....un disco di rotta opposta a ADHD.......scelte...... |
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MorphineChild, quel che dici è in parte vero, ma i Riverside non sono mai stati dei paraculo...ora lo sono, è questo che fa la differenza. |
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la tua recensione è figlia di gusti personali sempre legittimi, ma non mi vede per niente d'accordo: i Riverside sono sempre stati malinconici, riflessivi, e di metal nelle loro composizioni pre ADHD (per inciso a mio parere il loro disco meno riuscito) ce n'è sempre stato poco. Deprived, che io ho visto più vicina agli Anathema vecchia maniera, è a tuo dire lagnosa. e allora I Turned You Down cos'era? un calembour di gioia e vitalità? Schizophrenic Prayer, Embryonic? dalle tue parole poi pare che un pezzo privo di una schitarrata non valga la pena di essere ascoltato... boh! riguardo al disco, non è un capolavoro, come non lo è nessuno dei dischi precedenti del gruppo, che, diciamocelo, a parte la voce di Duda di originale ha sempre avuto ben poco ma è sempre stato eccellente nel coagulare diverse influenze in canzoni davvero piacevoli da ascoltare |
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Ho letto di sfuggita la tua recensione quindi non ho capito le motivazioni del tuo voto, ma il disco è ottimo. |
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Ti dirò, se in generale per quel poco che l'ho ascoltato posso a grandi linee concordare con la recensione, non sarei così drasticamente negativo sulle intenzioni e sull'esito "filosofico". La grande critica che rivolgo ai Riverside è quella forse di essere rimasti "troppo prog" - nel sound delle tastiere, to' - invece di puntare apertamente alla plastica pura, che è un terreno secondo me affascinante e ricco di prospettive. |
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@jappy: gli ark usati come paragone? Leggi bene la frase, di paragoni non ce ne sono. Poi possiamo anche mettere alla fine Remedy Lane/Be o Road salt 1/2? Giusto per aver presente che band erano i Pos. La mia non è una provocazione ma un triste daro di fatto. La tua domanda non la trovo con molti fondamenti, anche perche possiamo tranquillamente parlare di una moda, non di intenti artistici ben definiti; moda che ha portato dischi che abbiamo ascoltato tutti. A te piacciono? Gusto sacrosanto e insindacabile; io ho visto tutto come un virus perché ha portato camionate di mediocrità. Se rispondi a quella che tu chiami provocazione hai anche tutte le risposte . |
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Ah gia scusate dimenticavo,in base a cosa ho formulato,il mio voto,sei canzoni mi sono piaciute subito,le altre mi sono paciute gia la seconda o terza volta,dopo cinque volte non mi sono ancora stufato,dovrei ancora verificare lacprova resistenza e' ,vero,non sono dei capolavori,ma sono buone |
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Nagash,a me sembrava un disco pop,se vogliamo pop rock piu' pop che rock,ma bello, la prima volta che l ho ascoltato mi sono piaciute sei canzoni poi ascltandolo pu volte mi sono reso conto che era tutto bello, questa mattina mentre aspettavo di entrare a lavoro ero in auto che l acoltavo,una collega scende dalla sua auto,ascolta la musica e mi chiede chi sono. Gli dico che sono un gruppo polacco,bravi!!! Mi risponse,accidenti polacchi? Me li registri? E cosi e' stato,meno male che non abbiamo tutti gli stessi gusti |
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4
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Preludio ingiusto lo trovo incompatibile il paragone con gli ark a questo punto avresti potuto citare sempre erroneamente i beyond twilight. É l'ennesima diatriba, che sta durando 2 anni , tra chi difende il suono della prima ora ( sicuramente più fresco e innovativo) ed una svolta chiamiamola vintage che ultimamente sta tornando in auge ( ultimamente per modo di dire). Spalare critiche parlando di virus non lo accetto tutti gli artisti citati hanno svolto un ottimo lavoro. Ripeto si c'è una derivazione '70 ma trovo che opeth, wilson , tra l'altro non sono stati citati i pain of salvation , abbiano scritto dischi onesti ( post era metal) detto questo caro Gianluca non rispondo alla tua provocazione finale. Rispondo solo con un'altra domanda: È bene suonare sempre la stessa cosa quando non ci sono più stimoli e si vuole guardare indietro per suonare avanti? |
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3
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@six... Pensi che 5 volte sia abbastanza per giudicare un album di questo tipo?... ad ogni modo... Giudizio giusto e condiviso in pieno...sindrome certificata speriamo trovimo a breve un vaccino |
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2
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Domanda Six. Non ti sei fatto condizionare da niente, e in base a che cosa hai formulato il tuo voto? |
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1
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Posso capire che i cambiamenti non piaciono a molte persone,ma un disco deve essere giudicato per quello che e' e non per quello che avrebbe dovuto essere per quello che la band ha fatto in passato, vogliamo giudicare il disco per quello che ci si aspettava e vogliamo dargli un voto basso,fate pure,io ho ascoltato l album senza farmi condizionare da niente e dopo averlo ascoltato cinque volte posso dire che e' un ottimo album da voto 80 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. New Generation Slave 2. The Depth Of Self-Delusion 3. Celebrity Touch 4. We Got Used To Us 5. Feel Like Feeling 6. Deprived (Irretrievably Lost Imagination) 7. Escalator Shrine 8. Coda Bonus: 9. Night Session Part One 10. Night Session Part Two
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Line Up
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Mariusz Duda (Voce, Basso, Chitarra Acustica) Piotr Grudziński (Chitarra) Piotr Kozieradzki (Batteria) Michał Łapaj (Tastiera)
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