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Soulphureus - Rest In Hell
( 2156 letture )
I QUATTRO DONI DI BABBO KHAINE, SECONDA PARTE
(Clicca qui per leggere la prima parte)

Purple haze all in my brain
lately things don't seem the same
Acting funny and i don't know why
excuse me while i kiss the sky


No. Non avete sbagliato recensione: è la renna che dal camino si è messa a cantare le canzoni di Jimi Hendrix. C’è un odore strano in casa, e un’insolita nebbia tipo Londra d’estate; mi viene presto in mente un momento di qualche pomeriggio fa in cui un amico, per premiare la mia bravura, mi regalò un sacco di carbone. Che ci si fa col carbone? Del fuoco, ovvio, ignaro quindi uso il tutto per abbrustolire il quadrupede. Qualcosa comunque non va: credo che il donatore mi abbia erroneamente rifilato la sua scorta privata di hashish, da qui il disastro. Mentre frugo nella busta proveniente da Vicenza, che ormai sembra la borsa di Mary Poppins, la renna si siede al mio fianco sul divano e si presenta con voce sul cavernoso andante. Le faccio il caffè sentendomi in colpa, e le chiedo notizie/descrizioni dell’estremo nord dal quale proviene: "Anvedi questo! Ao! So’ dde Ceprano, che stai a ddì?,” risponde ruttando. Nel frattempo qualcuno da queste parti si sta rollando una canna con del carbone.

SECONDO DONO, SOULPHUREUS
Jingle bells, jingle bells,
Jingle all the way!
O what fun it is to ride
In a one-horse open sleigh


Strenne, campanellini, stelle natalizie, dolci, regali…. Ah si? Il secondo dono di San Nicolino Caino Martire è adattissimo al clima, ecco qua:

Die, die! Die! Jesus die!
Crucify the angels in front of their believers
Throw un on the sacred bible
And trample on christianity’s ideals
Molest nuns through the carnal lust


Ehm..
Non indaghiamo oltre, le conclusioni le lasciamo a voi con tutti gli annessi e connessi: fa ancora paura il satanismo? E’ ancora incisivo? Ce n’è bisogno o qualsiasi cosa sui generis nel 2012 a livello lirico è trash senza la h? Domande marzulliane a cui preferiamo sia il pubblico a rispondere; concentriamoci quindi sulla musica dei Soulphureus e giudichiamola senza paraocchi o prese di posizione. Di che musica stiamo parlando quindi? O meglio, precisiamo, più che di musica stiamo parlando di un elettrodomestico col nome di tritacarne: si perché alla fine dell’ascolto di questo Rest In Hell rimarrà ben poco intatto di ciò che vi circonda. A conti fatti i pezzi del disco sono sette (dieci a causa di intro, tamarrissima outro e la cover di The Exorcist dei Possessed) e prendono a calci l’ascoltatore in maniera diretta e brutale. I Soulphureus suonano un death metal farcito di black in un particolare connubio tra scuola nord-europea e floridiana. I suoni sono corposi, grassi e la stragrande maggioranza delle composizioni sono schegge impazzite suonate a velocità piuttosto sostenute. Ottima e potente quindi la sezione ritmica: principalmente ci si orienta sui blast beat, ma i nostri ce la mettono proprio tutta per offrire sostanziose variazioni al tema. Non stancano, insomma, ed è un pregio perché le tracce sono tutte di durata medio/alta e piuttosto articolate.
Si ha la sensazione molto spesso di stare ascoltando una band già matura (questo è il disco d’esordio) e conscia dei propri mezzi: la prestazione è priva di sbavature e molto compatta. Le chitarre sono ben amalgamate e taglienti, anche se forse qualche armonizzazione in più non avrebbe guastato; i riff si orientano nel 99% dei casi verso il tremolo picking tipico del death metal svedese (Amon Amarth ad esempio) e orientati alla dissonanza piuttosto che alla glaciale melodia. Di buona fattura gli assoli, ma talvolta si spengono in maniera brusca e sono percepibili alcuni errori di esecuzione: niente di marcato o scandaloso, comunque. Convincenti i momenti in cui si rallenta a favore di un groove che nel suo già sentito è efficacissimo e coinvolgente; c’è anche spazio nel disco per alcuni intermezzi acustici, ma attenzione: non si è qui inserito roba tanto per fare, qualsiasi scelta è coerente e ben legata a ciò che si sta suonando. Difficilmente quindi ascolterete dei copia incolla o soluzioni adottate tanto per rattoppare. L’impianto vocale è piuttosto vario e sempre inquadrato nel pezzo: Aren si destreggia con facilità tra growls, screams e parti più parlate e arcigne rendendo sempre molto bene l’idea. Una nota dolente? La produzione. O meglio, non è dolente per niente, ma i puristi potrebbero storcere più di un naso. Perché? Semplice: Rest In Hell è prodotto benissimo! Quindi molto probabilmente chi è alla ricerca di marciume resterà parecchio deluso dai suoni dei Soulphureus, che peccano in questo senso in attitudine. Ci sentiamo comunque di condividere questa scelta: ogni tanto favorire la pulizia e l’impatto non fa male a nessuno. Vero, si perde qualcosa in atmosfera, ma la cara e vecchia "pacca" fa dimenticare molto presto questa mancanza. L’artwork è scarno e riproduce fedelmente il come si lavorava negli anni novanta in ambito death: scelta voluta, immaginiamo, e perfettamente azzeccata in rapporto alla proposta della band.

Non aspettatevi strani tipi di invenzioni a livello stilistico e altre amenità assortite: i Soulphureus sono un gruppo onesto, che dichiara apertamente i suoi intenti e li persegue dritto al punto e senza fronzoli. Rest In Hell è quindi un disco più che discreto, che ci fa conoscere una realtà nostrana meritevole di supporto. Questa è una band con le palle e consigliamo a tutti gli appassionati del genere di buttarcisi a pesce: non resterete affatto delusi.
Se no continuiamo pure a pensare che all’estero lo fanno meglio, sarebbe una balla colossale.



VOTO RECENSORE
73
VOTO LETTORI
72.5 su 4 voti [ VOTA]
Beleth
Sabato 29 Dicembre 2012, 12.58.28
4
Immagino che Mr. Edoardo il Dinamitardo sia un grandissimo intenditore di musica....Comunque l'album fa paura, le tematiche possono piacere o no. Consiglio ad Edoardo di acquistarlo, altrimenti (visto che a quanto pare è più interessato al "lato economico") di scaricarselo in free download. Hail Satan
Ascarioth
Giovedì 20 Dicembre 2012, 21.15.18
3
Oooh... riff malvagi e tanta potenza, come piace a me Pur se questo genere di tematiche a sfondo religioso dopo un po' mi sa di stucchevole (sono ateo, non mi offendono, solo mi scocciano per la loro ripetitività), comunque si tratta di Death Metal di buona fattura
Edoardo il Dinamitardo
Martedì 18 Dicembre 2012, 16.55.46
2
Cazzo, devono averne di soldi per uscire su Buil2Kill Records! Il Panzerotto si fa pagare profumatamente....
Mattia Jonne Montag
Lunedì 17 Dicembre 2012, 18.34.44
1
A me è piaciuto quest'album, anche se per ora ho avuto il piacere solo di sentirlo dal vivo.
INFORMAZIONI
2012
Buil2kill Records
Death
Tracklist
1) The Forge Of Souls
2) Csejthe’s Bloodbathes
3) Holy Trinity Desecration
4) Burned By The Exorcism
5) Gates Of Doom
6) Nemesis Of The Light
7) The Exorcist (Possessed Cover)
8) Tombstones In Heaven
9) Soulphureus
10) Rest In Hell
Line Up
Aren: Basso, Voce
Ades: Batteria
Nacht: Chitarra
Mornak: Chitarra
 
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