|
12/04/25
EMBRACE OF THORNS + KHNVM
CENTRALE 66 , VIA NICOLÒ DELL\'ABATE 66 - MODENA
|
|
Cattle Decapitation - Monolith Of Inhumanity
|
( 7725 letture )
|
L’umanità è l’unica calamità naturale capace di minacciare se stessa. (Giovanni Soriano)
ANTIPASTO Ditemi voi chi, con un po’ di sanità mentale, andrebbe a chiamare il proprio gruppo Cattle Decapitation? Nessuno stabile mentalmente, questi son malsani vegetariani che sputano in faccia a tutti noi quanto di peggio è in grado di compiere l’umanità, tutto questo a colpi di grind, death e…
Il nostro quartetto in questione è pro-devoluzione, fieri sostenitori dell’estinzione umana (causata dall’iper-consumismo moderno) ed in ogni loro uscita la medaglia prende il lato opposto di quello che quotidianamente viene proposto; Il genere umano trattato come schiavo, pronto a servire le specie animali per un pranzo di prima classe. Il concetto che sta alla base del progetto Cattle Decapitation è semplice e diretto: un fiero e mai nascosto ripudio verso il genere umano in quanto tale.
IL PRIMO: LE SUCCULENTE PORTATE DI MONOLITH OF INHUMANITY Voglio essere onesto: mai mi sarei aspettato dopo tre album a malapena sufficienti, un’evoluzione così repentina e qualitativamente eccellente quale è possibile riscontrare sulle ultime due composizioni in studio di questi californiani. Pensare che la formazione originaria sia sconosciuta, che dei “sostituti” di prestigio ne abbiano preso il posto, creando una delle realtà underground più venerate degli ultimi anni diventa l'unica spiegazione plausibile. Con il senno di poi bisogna dare merito a Brian Slagel (fondatore della Metal Blade) e a chi ha creduto in loro, contro tutti i responsi negativi degli esordi, perché a distanza di anni abbiamo di fronte una band matura, originale e soprattutto personale.
Con questo nuovo lavoro il passo è stato compiuto e se possiamo concederci un neologismo metal siamo al cospetto di un avant-grind che poggia le basi nel passato (Cannibal Corpsee Cephalic Carnage su tutti) portando una freschezza compositiva che difficilmente abbiamo avuto la fortuna, di ritrovare nei gruppi estremi venuti agli onori della cronaca negli ultimi anni. Per questa uscita le carte in tavola sono state cambiate, le sperimentazioni proposte su Karma Bloody Karma prima, sviluppate su The Harvest Floor poi, trovano qui una dimensione tutta loro, occupando lo spazio che meritano e diventando parte integrante del concept stesso dell’album. La prima sostanziale novità sta nell’approccio alla melodia, dentro Monollith of inhumanity si è fatto più arioso; non stonano affatto le partiture vocali che Travis Ryan riesce a comporre lungo tracce quali Dead Set On Suicide e A Living, Breathing Piece Of Defecating Meat dove il cantante si prodiga in evoluzioni che ad un primo ascolto lasciano perplessi, risultando l'arma vincente ascolto dopo ascolto. Attenzione, non stiamo parlando di un cambio di rotta da parte del gruppo, l’inacessibilità è ancora di casa, c’è solamente la propensione ad un distaccamento dai canoni del grind più oltranzista e brutale. Provate ad ascoltare la suite finale composta dal The Monolith e Kingdom Of Tyrant (queste due proposte anche come video promozionale dell’album, un mini film di 10 minuti), la prima semi-ambientale ci introduce a quello che probabilmente è l’apice compositivo dell’intero disco, una traccia di inumana bellezza che racchiude tutto quello che sono i Cattle Decapitation nel 2012. Blast beat furiosi, cantato che varia tra pig-squel, growl e aperture melodiche, stacchi e cambi di tempo lungo tutta la durata della traccia. Le prestazioni dei singoli componenti è portata all’estremo, Josh Elmore in particolare è artefice di una prova ineccepibile, macinando riff che sembrano usciti dalla banda manicomio dietro l’angolo, fossero parole sarebbero frasi insensate, custodi di un messaggio nascosto ai più.
IL SECONDO: LE INTOLLERANZE ALIMENTARI Come avrete compreso da quanto scritto sin'ora siamo di fronte ad un platter caratterizzato da una scarsa linearità delle tracce in ivi contenute, un vocalist dalla prestazione vocale variegata e soprattutto un’apertura nelle composizioni verso la fantomatica “progressione”. Tutto questo è sicuramente sintomo di un acceso spirito innovatore e bramoso di sperimentare, ma che ha enfatizza uno dei maggiori difetti del disco, ovvero la fragilità della forma canzone e la difficoltà conseguente dell'ascoltatore a mantenere alta l'attenzione; infatti è impossibile ascoltare lo stesso riff per più di 20 secondi all’interno di ogni singola canzone, se in più ci aggiungiamo i tellurici tempi scanditi dalla batteria, l’intero comparto strumentale appare molto disomogeneo. A questo va oltretutto sommata una durata notevole per un disco del genere, 43 minuti di brutal/grind, seppur composti in maniera pregevole, risultano sempre un boccone pesante da digerire. Terzo punto a sfavore del monolite, di poca importanza questo, è il fattore ospiti, seppur ognuno di loro è citato all’interno del booklet (Cephalic Carnage al completo e il cantante dei Devourment) si ha difficoltà a comprendere dove trovino spazio, sempre per via del meltin-pot creato dal gruppo.
IL DOLCE, CONTO DA PAGARE COMPRESO Come The Harvest Floor, questo è ancora un disco di transizione, seppur più maturo e dinamico, dove la capacità di combinare stili differenti impressiona quanto la facilità con cui i Cattle Decapitation riescano a barcamenarsi tra di essi. Sicuramente siamo di fronte ad una delle uscite più importanti del panorama estremo del’anno in corso e sono sicuro mieterà diverse vittime. Le pecche sopra riscontrate rendono il tutto più pregevole, il complesso infatti fan ben sperare per il prosieguo del loro cammino in costante ascesa. Monolith Of Inhumanity non sarà certamente un gioiello inattaccabile, probabilmente alcuni lo troveranno inascoltabile, è indubbio però che i Cattle Decapitation il loro sporco lavoro lo abbiano compiuto alla grande.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
25
|
Un discone!pesantissimo e brutale!43 minuti mettendo alla dura prova le orecchie ed il cervello,ma ne è valsa la pena...questo disco riesce ad immergerti perfettamente in uno scenario diciamo apocalittico riuscendo persino a portare sbalzi di umore,disco eccellente! |
|
|
|
|
|
|
24
|
per me l'unico disco che arriva al livello di follia che c'è in questo album è e.g.g. degli infant annihilator, rispetto per chi trasforma il cattivo gusto in idee così folli e geniali |
|
|
|
|
|
|
23
|
Anche secondo me questo è un grande album. Tra i migliori degli ultimi 10 anni nel death-grind. I numeri 1 assieme agli Aborted in questo genere. X me. |
|
|
|
|
|
|
22
|
Troppo severi nei voti con una delle migliori e innovative band del genere di questi ultimi anni. Ovvio che poi uno si compra i cannibal a parimerito. Sbagliando. |
|
|
|
|
|
|
21
|
Album da paura..da lasciare senza fiato! 80 |
|
|
|
|
|
|
20
|
Uno dei dischi estremi migliori del nuovo millennio: un connubio perfetto di tecnica, brutalità e melodia, che rende il tutto più "accessibile". Musicalmente parlando penso che resterà il loro capolavoro e, se non fosse per la batteria troppo in primo piano a discapito della chitarra e di una canzone di troppo (Projectile Ovulation, che non mi è mai piaciuta più di tanto) meriterebbe un voto più alto del 90 che gli dò. |
|
|
|
|
|
|
19
|
Riascoltato oggi alzo il mio voto a 80, un disco che estremizza la forma canzone standard in manera sublime con tecnica, violenza, potenza, ispirazione e tanta varietà. |
|
|
|
|
|
|
18
|
Era da un pò che non lo rimettevo su...l'ho ripreso ieri...Caxxo che bomba di album...Davvero notevole...Dopo gli Aborted io metto loro nel genere. Quasi un capolavoro nel genere...c'è tutto, tecnica, devastazione, basso impazzito, velocità, groove. 8,5 ci sta tutto. |
|
|
|
|
|
|
17
|
Per la prima volta concordo a grosso modo con la recensione ed il voto. Le prime tre traccie spettacolari, A Living, Breathing Peace Of Defecating Meat capolavoro assoluto! Le ultime tre molto belle, con l'apertura a melodie che si intonano perfettamente. Il difetto del disco è la parte centrale, che alla lunga diventa ripetitiva. Se stavano sulle 8 traccie era meglio. Riguardo alla band, posso dire che Ryan Travis è mostruoso alle vocals, veramente bravissimo e gli altri membri suonano veramente ispirati. Più o meno come The Harvest Floor, più claustrofobico e malsano di questo però, con però anch'esso un discutibile numero di tracce. Per ambedue i dischi sono sul 75, punto più punto meno. A quando le recensioni dei precedenti?  |
|
|
|
|
|
|
16
|
Grande album e grande band! 88/100 |
|
|
|
|
|
|
15
|
La miglior detah metal band del momento 90/100 |
|
|
|
|
|
|
14
|
album spettacolare e di transizione. il piatto forte verrà col prossimo disco, ma io alzerei lo stesso il voto a 85 per la freschezza dell'approccio al genere! di solito non digerisco il grind, ma l'apertura alla melodia è assolutamente fantastica! |
|
|
|
|
|
|
13
|
Devo dire con sincerità che sto album è una bomba!! E lo dico sottolinenado che l'ho approcciato con diffidenza dato che sono un "difensore" dell'old school!!!! |
|
|
|
|
|
|
|
|
11
|
Ich liebe Euch, wirklich! |
|
|
|
|
|
|
10
|
bravi! per la serie come migliorarsi di album in album... ben fatto e (finalmente) interessanti da seguire & supportare |
|
|
|
|
|
|
9
|
Per non parlare dei testi e dell'immagine, contribuiscono anche quelli a farmeli stare sulla ciolla  |
|
|
|
|
|
|
8
|
Ahahahah può darsi il genere mi piace anche ma loro proprio non li sopporto... sia nei lavori riconosciuti da molti come scarsi, ovvero i primi, sia in quelli più recenti e premiati. Non mi dicono proprio nulla. |
|
|
|
|
|
|
7
|
MrFreddy: della serie siamo agli antipodi....  |
|
|
|
|
|
|
6
|
Noiosi all'inverosimile |
|
|
|
|
|
|
5
|
Queste canzoni sono tutte uguali.... no dai, scherzo, anzi secondo me la classica accusa che viene mossa nei confronti di queste band qui proprio non ci sta. Disco violento e davvero ben suonato. Non è propriamente il mio genere, lo ammetto, ma mi ha catturato sin dal primo ascolto. Ottima come sempre la recensione di Andrea, ma alzo il voto ad 85! |
|
|
|
|
|
|
4
|
secondo me so inascoltabili, come gli Origin dei primi 3 album, estremizzano l'estremo. Bah, che gusto ci sarà nel sentire queste composizioni schizofreniche? |
|
|
|
|
|
|
3
|
E' finalmente sono riusciti a comporre un disco con i controcoglioni, personale e che li pone in un posto di tutto rilievo nel panorama del metal estremo. Ritengo che la loro ascesa sia appena iniziata... |
|
|
|
|
|
|
2
|
Quoto marduk qua sotto e ringrazio Ad Astra per l'ottimo menù, soprattutto per il dolce, condivido in pieno il tuo pensiero, se continuano così i Cattle Decapitation potranno diventare i numeri uno in campo estremo |
|
|
|
|
|
|
1
|
grandissima band e gran bel disco  |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. The Carbon Stampede 2. Dead Seat On Suicide 3. A Living,Breathing Piece Of Defecating Meat 4. Forced Gender Reassignment 5. Gristle Licker 6. Projectile Ovulation 7. Lifestalker 8. Do Not Resuscitate 9. Your Disposal 10. The Monolith 11. Kingdom Of Tyrants
|
|
Line Up
|
Travis Ryan (Voce) Josh Elmore (Chitarra) Derek Engemann (Basso) David McGraw (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|
|
|