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Black Sabbath - The Eternal Idol
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Anno 1987: Dopo oltre vent’anni di carriera e numerosi cambi di formazione, i Black Sabbath danno in pasto al pubblico il loro tredicesimo album, The Eternal Idol. Siamo di fronte al primo lavoro della band che vede l'avvicinamento di Tony Martin al microfono, oltre al nuovo bassista Bob Daisley. Sebbene la formazione non sia la caratteristica più stabile dello storico gruppo inglese, lo è sicuramente lo stile e la tecnica del monumentale Tony Iommi, vero e proprio genio dittatore e autentica macchina sputa-riff, come anche il genere, una miscela di classico heavy metal e ancor più classico hard rock, con pezzi che presentano chiari sbilanciamenti verso l'una o l'altra corrente. Va subito detto che la prova del nuovo vocalist gli permette di non temere alcun confronto con i suoi illustrissimi predecessori (soprattutto con l'indimenticabile Ronnie James Dio, di cui riprende per molti versi lo stile), anche se, ovviamente, non è in grado di dare una propria impronta personale in sede di songwriting, per via di quella “dittatura” intellettuale di cui abbiamo già parlato e su cui si regge la maggior parte delle realtà musicali che hanno davvero fatto la storia della musica.
Abbiamo quindi una carrellata di nove pezzi, tutti firmati da Iommi, che ben incarnano il suo stile chitarristico e gli stilemi della band inglese. Sorprendentemente, apre le danze un soffuso e leggero arpeggio di chitarra che sfocia nel classico riff distorto che ci accompagnerà per tutta la durata della canzone, fino a giungere ad un ritornello semplice quanto riuscito: l'opener The Shining si distingue come uno dei pezzi migliori del lotto, una cavalcata onirica potente davvero coinvolgente. La seguente Ancient Warrior stenta un pochino a prendere piede e a lasciarsi ascoltare, risultando leggermente troppo articolata e difficile da assimilare, soprattutto in rapporto a quanto appena ascoltato precedentemente. Ci pensa Hard Life to Live a riportarci in terreni meno impegnativi e più leggeri, grazie alla sua carica hard rock che la rende di facile apprezzamento per chiunque, mentre Glory Ride riconferma la vena heavy più epica del gruppo e mette in risalto la prova pulita e precisa di Martin alla voce. Seguono la banale e trascurabile Born to Lose e la lenta Nightmare, aperta da un inquietante carillon e che presenta interessanti cambi di tempo e di atmosfera che rendono il pezzo apprezzabile e in risalto rispetto ad altri meno riusciti. È spiazzante la seguente e fragile ballata strumentale Scarlet Pimpernel davvero struggente e piacevolissima per quanto breve ed effimera nei suoi due minuti di durata. Sembra tuttavia completamente slegata da tutto ciò la seguente Lost Forever che si trascina sul sottile filo che scorre tra successo e fallimento e non riesce pienamente a convincere l'ascoltatore. A fugare gli ultimi dubbi ci pensa la conclusiva title-track, traccia più lunga e articolata del platter dalla cadenza lenta e oscura e che vive di continui stop and go e di atmosfere al limite del surreale.
Inutile sottolineare la qualità del riffing e la quantità di episodi più che positivi di fronte ai quali i nostri ci hanno posto per tutta la durata dell'album: le cadute qualitative sono davvero poche e isolate e la peggior critica che si può muovere ai Sabbath è quella di non mantenere in ogni singolo pezzo quella grandezza compositiva che distingue i capolavori della band inglese dalle canzoni meno ponderate e meno impegnative. La band di Tony Iommi si riconferma quello che per tutti è sempre stata: l'eterno simulacro dell'heavy metal.
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89.94 su 275 voti [
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ottimo album quando cè quel satanasso di iommi si va sempre sul sicuro voto 88 |
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Non sono un grande amante dei Sabs con Martin alla voce sebbene lui sia un ottimo cantante! L\'unico dispiacere legato a questo disco é la conaspevolezza che avevano inziato a registrarlo con Ray Gillen... se lo avesse cantato lui sarebbe stato asso piglia tutto incredibile!
Comunque line up da leccarsi le dita cioé... Bob Daisley songrwriter e bassista incredibile che entra ed esce dalla band di Ozzy e un Eric Singer pre Badlands e Kiss... spettacolo! |
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Il primo album con Martin, che apre un nuovo periodo davvero impressionante per i Sabbath, per la serie di grandi episodi (tra cui anche alcuni capolavori) che lo andranno a comporre! \"The Eternal Idol\" lo metto al pari di \"Cross Purposes\", lavoro magistrale, stupendo, emozionante, pieno di episodi da brividi, ma che metto sotto giusto qualche gradino ai due lavori successivi (i due capolavori veri e propri dell\'era Martin). Album dotato di una classe infinita, pieno di pezzi hard\'n\'heavy robusti e anche molto raffinati (per via dell\'ugola di Martin stesso), tra cui mi prese citare \"The Shining\" (un capolavoro a parte), \"Hard Life To Love\", \"Glory Ride\", \"Born To Lose\", \"Nightmare\" (da brividi!!), la breve \"Scarlet Pimpernel\" (la miglior strumentale mai scritta da Iommi per me, una piccola gemma evocativa), insomma parliamo di pura classe! Iommi tira fuori i suoi micidiali riffs cromati come sempre, e la prova di Martin da applausi per pathos e intensità! Stupendo ai massimi livelli! |
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No, per la voce. È troppo identificativa. Gillan per me è Deep Purple. |
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@Galilee perchè? forse per la produzione? |
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Born again non è brutto, ma i Sabbath con Gillan per me sono inascoltabili. |
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@carch ragionamento sensato il tuo e tutto sommato difficilmente smentibile, ma secondo me sei troppo severo verso questo album. E l\'era Martin in genere. |
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Il grande problema dei dischi dei Black Sabbath post-Born Again è il loro essere dei progetti solisti di Tony Iommi che si è trovato costretto a portare avanti il monicker storico per solo comodità. Questo disco è la dimostrazione di come Tony Iommi non è più quel musicista che ha influenzato e continua a influenzare schiere e schiere di musicisti fino a tempo recenti, bensì un sopravvissuto che cerca di portare a casa la pagnotta seguendo le mode del momento. Trovo infinitamente più sensato il disco con Ian Gillan che almeno ci regala almeno due o tre pezzi sulfurei che rimandano alla vecchia anima dannata del gruppo piuttosto che questo disco AOR indubbiamente ben confezionato ma che, torno a ripetere, nulla ha più a che fare con la vecchia ragione sociale. E il buon Iommi lo aveva capito già con il precedente Seventh Star. Voto 50 in rapporto alla discografia classica del gruppo, 70 rapportato al genere. Totale 60 |
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Con questo album Iommi ci ha regalato una triologia di assoluto valore,anche Tony Martin grande voce ma Dio era inarrivabile..per me..
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Questo era l'album che avrebbe consacrato Ray Gillen come uno dei più grandi Metal Singers (anche se con i Badlands ha fatto due grandi albums di bellissimo Neo-Hard/Heavy Rock, con i Sabbath era un'altra storia e un altro livello).
Tony ha fatto un lavoro eccezionale e encomiabile registrando nota per nota (lui è stato sempre un po' la riserva speciale della band, era stato già chiamatao ai tempi del Tour di "Seventh Star"), ma questo era l'album di Ray e devo ammettere che la sua versione è decisamente superiore!! |
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Penso che sia uno dei miei album preferiti dei Sabbath. |
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Il riff iniziale di ancient Warrior è di una pesantezza tale da spaccare una montagna in due |
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@Cowboy, concordo in parte con la tua opinione, però aggiungo che per me restano assolutamente “ Black Sabbath” fino a Never Say die compreso ( album strepitoso assolutamente sottovalutato).H sempre apprezzato l’approccio “ progressivo e sperimentale, dei Sabbath di Ozzy, anche se alla fine poi Iommi ha prodotto ottima musica in ogni circostanza.Pur apprezzando un album con Eternal Idol, e senza fare troppi confronti con i “ veri “ capolavori trovo Tony Martin vocalmente solo buono e nulla di più. |
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Luka per me i BS non sono stati più loro finito Sabotage, quando ci hanno provato, con Born Again o 13, i risultati sono stati alterni, gia' R.J.Dio ovviamente erano vicino al power metal/ epic, ma erano i tempi anche dei Rainbow e queste suddivisioni non esistevano. Diciamo che da maestri del doom sono diventati hard rock....e che hard rock |
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vidi il tour sia di eternal che headless e non lo ricordo così male. vado comunque a cercarlo. |
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Angus, per aveva dei grossi limiti live. Non provava nemmeno a quei tempi acuti e abbassava molto i suoi pezzi, vedi headless cross ad es. Provate a cercare sul tubo e immagino mi darete ragione. In più, anche come presenza on stage avrebbe potuto fare molto meglio. In studio era impressionante, una delle migliori voci mai sentite. Headless cross è per me uno dei dischi metal più belli di sempre. |
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Tony Martin grandissimo cantante che non ha mai saputo sfruttare appieno, immagino per limiti suoi, il potenziale che aveva. disco che può infastidire per il fatto che riporta il nome black sabbath ma che disco! 80 |
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A me piacciono molto i Black Sabbath con Tony Martin, è stato un peccato che quest'ultimo in seguito non abbia avuto la carriera che meritava. Però nessuno di essi supera 90, altrimenti a Master of Reality dovremmo dare 120.
Secondo me i Sabbath ( o quello che ne rimaneva nel 1987) sono andati in crescendo da questo The Eternal Idol fino a Tyr. E' un buon disco di transizione al quale do 80.
P.S. Ho ascoltato la versione con l'altro cantante di cui mi sfugge il nome: non mi garba
Tony Martin è molto più espressivo anche se all'inizio sembrava ricordare un po' troppo Dio in alcuni momenti, ma a da avercene di cantanti così. |
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Senza nulla togliere al genio e al talento di Tony Iommi, non sono d’accordo con chi ritiene che i Black Sabbath fossero da identificare sono nella figura del baffuto chitarrista. I Sabbath erano un band a tutti gli effetti ed ogni musicista aveva una personalità ed un ruolo ben definiti.Detto questo da qui in poi per me non sono più i Black Sabbath e la proposta di Iommi per quanto si valida al mio orecchio è più prevedibile e di maniera. |
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Questo disco è tutto frutto del Maestro, ed anche se non appartiene allla Top 10 dei Sabs è un buonissimo album considerando il periodo di transizione.....e già mostra le qualità del Tony cantante che poi contribuirà ad altri 2 capolavori successivi.....la title track è un must....è uno dei pochi dischi che più si avvicina alla conclusione e più si intensifica il pathos....
Voto recensione giusto. Ossequi! |
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Fino a metà anni '90 (e anche oltre) ricordo che i dischi dei Sabbath senza Ozzy erano abbastanza bistrattati (a parte Heaven and Hell e Mob Rules, e vorrei vedere...) in realtà a parte Forbidden sono tutti di ottimo livello, senza raggiungere ovviamente i primi 6 con Ozzy e i primi 2 con Dio. Mi fa piacere che siano stati rivalutati.
Qua c'è "The Shining" che da sola vale l'acquisto del disco, ma anche le altre sono di ottimo livello. |
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Adoro questo album, così come tutti quelli dei Sabbath. Nella loro longeva carriera, è difficilissimo trovare dei punti bassi o album che hanno completamente steccato...magari ci sono state delle sperimentazioni o delle scelte stilistiche un po' azzardate considerando il peso del nome.
Per "si come no" ed il presunto plagio di "In the darkness" di Paul Chain; innanzitutto nel 1986 Paul Chain non era nessuno, l'album in questione era il primo dopo due Ep alle spalle (uno con i Death ss e uno da solista). I riff sono sicuramente molto simili, ma penso che si tratti di una coincidenza, anche perché i Sabbath, prima della pubblicazione di "The Eternal Idol", fecero dei live con Ray Gillen in cui cantava alcuni brani del nuovo album, tra cui c'è anche la tittle track in questione. Uno dei live è datato 18/04/1986. |
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Disco meraviglioso. Tony Iommi anche qui si conferma essere il riff master che tutti sappiamo. Il top dell’era Martin si raggiungerà per me con i due successivi (qui comunque il nuovo vocalist offre una prova grandiosa), ma anche The Eternal Idol è già capolavoro. Voto 92 |
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Banale e trascurabile Born To Lose, non scherziamo!!! lost forever tra il successo e il fallimento! un pezzo tiratissimo che va a 1000! paradossalmente iniziai ad ascoltare i Black Sabbath proprio con questo album , che mi piace tutt'ora, TUTTO. immaginate che estasi quando andai indietro nel tempo e poi avanti! TONY IOMMI È IL MAESTRO. Black Sabbath unici e magnifici in tutte le loro incarnazioni. |
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Gran disco con alcune canzoni da brividi (the shining, nightmare, scarlet pimpernel e eternal idol) importante perché ci fa conoscereTony Martin e perché fa da apripista a quello che sarà un meraviglioso capolavoro intitolato Headless Cross.... |
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Ricordo che lo presi in vinile da Nannucci a Bologna per £ 2.950; altri tempi. Mi dicevo che un disco dei Sabbath ad un prezzo simile andava comunque preso. Ed invece fu una piacevolissima sorpresa. Si torna in territori vicini al periodo Dio, ma Martin non sfigura affatto. Ricordo che mi piaceva di più il secondo lato con la misteriosa e stupenda Eternal Idol; Nightmare (vicino al precedente capolavoro 7° star) e Lost forever. The Shining è un bel mid tempo e la lugubre Ancient warrior getta un ponte al passato più remoto del gruppo. 75 |
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concordo col voto recensione , solo glory ride è un po sottotono , grandi sabbath anche negli 80's. voto 85 |
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Un disco che inaugura il periodo "barocco" del gruppo. Bell'allbum ma il tiro lo aggiustarono ancor di più con lo stupefacente Headless Cross, a cui seguì l'altrettato magnifico TYR. |
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Quello che dicono che il disco non dovrebbe intitolarsi Black sabbath,si scordano che il nome è di propieta' di Iommi che ne detiene i diritti legali(come scritto nella sua biografia:Iron Man). Questo è un album che riporta in alto la band,ai livelli del periodo Dio. |
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capolavoro quasi tutte meravigliose martin grandissimo e pensare che non ci ha lavorato ha reinciso le sue parti vocali e basta senno credo sarebbe stato ancora piu bello |
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eternal idol cantata da gillen è qualcosa di meravigliosamente malefico |
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Da ascoltare la versione del disco con Ray Gillen...gran cantante. |
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Secondo me è un buon album non un capolavoro. Ci sono dei brani ottimi come the shining, glory ride e altri poco ispirati. Tony martin mi piace ma secondo me ancora non c è totalmente la sua mano, poichè è subentatrato a canzoni già scritte.75Q |
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nessuno ha mai fatto caso che la titletrack è un plagio clamoroso di In the Darkness di Paul Chain??? |
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disco immenso ! lo ho ascoltato tanto da aver finito il vinile....da 95 |
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non so perche ma propio non riesco ad amare i sabbath di tony martin....lui e bravo ma sara che amo troppo il loro passato non so ....quest album niente di che...carino ma nientev da ricordare... |
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Ma Martin è BRAVISSIMO, UN CANTANTE FENOMENALE A LIVELLO DI TECNICA!! Secondo me a stile, presenza scenica e personalità però siamo a 0, assolutamente, già si erano salvati con Dio (e sti cazzi..), perchè rimpiazzare Ozzy non era cosa facile per quanto non sapesse cantare, ma dopo Dio credo non potesse esserci nessun altro, addirittura Gillan non ha convinto appieno, potevano prendere giusto Rob Halford o David Coverdale forse, intendo dire che ci voleva un altro dei migliori frontman hard rock/metal di quel periodo, uno cazzuto, con stile che strabordava da tutti i pori, cavolo erano i Black Sabbath mica robetta...per quanto fenomenale anche Hughes non mi piace proprio, l'ho sempre trovato noioso, uccidetemi pure.... |
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Conservo gelosamente il mio vinile, acquistato in offerta per pochi spiccioli ai tempi, come se si trattasse di rabaccia mentre invece è un ottimo disco dall'inizio alla fine. La title track Eternal Idol è da brividi... Tony Martin, poi, si dimostrò subito all'altezza del suo compito, e ne diede conferma anche negli album successivi, che personalmente ho gradito moltissimo. In tanti anni di carriera ci può stare che una band cambi volto, per cui niente da dire al riguardo; è stato un periodo diverso ma comunque prolifico della band inglese. (Ciò detto, per me la più grande metal band di tutti i tempi, sono stati e rimangono i Black Sabbath fino al 75, quando uscì quel capolavoro assoluto che è Sabotage. Poi niente fu come prima.) |
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Iommi è una macchina per riff, quasi tutto il materiale dei Black Sabbath è stato composto da lui, la casa discografica gli ha imposto l'utilizzo del monicker Black Sabbath, pertanto non comprendo chi gli contesta l'utilizzo del nome della band. Considerando anche le famose vicende legali co Ozzy che non ha scritto quasi niente e l'insulto ricevuto dal dover utilizzare il monicker Heaven and Hell, sto con Iommi tutta la vita. Per quel che riguarda l'era Tony Martin, che dire? Avrebbe sicuramente meritato ben altro successo, purtroppo, come spesso accade, la qualità è lungi dall'essere premiata. |
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Questa cosa della mancanza di carisma l'ho sempre trovata piuttosto stereotipata, almeno per quanto riguarda i dischi in studio. A me ha sempre fatto venire i brividi in pezzi come Eternal Idol, When Death Calls o Virtual Death. Certo, non è Ozzy, non è Ronnie... Ma quanto a voce e saper cantare, non sta dietro a nessuno. Almeno in studio, ripeto. Poi giustamente piace o meno... C'è gente a cui non piace Glenn Hughes... Ho detto tutto. |
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Personalmente non sono riuscito a amandar giù gli album dei sabbath con qualcuno che non fosse Ozzy o Dio, mancano di personalità e hanno un sound che poco si sposa coi black Sabbath che furono, poi Martin per quanto molto dotato è uno dei singer con meno carisma nella storia del metal.....ma forse a Tony andava bene così.....primedonne! |
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Qui l' Eternal Idol, secondo me, è lui, Iommi proprio con i suoi riff. Qui utilizzerà ancora una volta un'armonia sulle scale creata da un particolare intervallo di quarta aumentata [es.O - FA#], definibile anche di quarta eccedente: chiamato tritono. E' un intervallo costituito tra tre toni, che conferisce una dissonanza particolare, un suono che frammenta la scala nella sua progressione rendendo difficile comprendere se l'esecuzione è in fase ascendente o discendente alterando appunto l'intonazione. Questo suono è definito "illusorio" e ingannevole anche per orecchi super sopraffini. Per questa sua caratteristica, nel Medioevo, il tritono fu vietato e definito con la locuzione "diabolus in musica".Come me, anche tutti voi siete rimasti affascinati da questi riff ! Vero??? ....Poi il down-tuned e altre cosucce rendono i suoni molto belli. Bellissima, bellissima recensione ! (Grazie Andrea per i bei ricordi che mi hai revocato con la tua recensione...) Jimi TG |
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ah ah ah aha si però non va bene |
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Ragazzi miei comprendo, però facciamoci meno seghe mentali, se il disco è valido lo è indipendentemente dal monicker che porta. Tra l'altro lo stesso Iommi ho provato a fare qualcosa senza il nome Black Sabbath ma la casa discografica impose la presenza di tale nome in copertina (vedi Seventh Star). Prendiamo il disco per quello che è |
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Concordo in toto con Lambruscore ! |
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blackster, volevo solo dire (in tono polemico) che per me questo è un side project di iommi, visto che c'è solo lui, della formazione originale. comunque non mi dispiace questo disco, anche se poteva evitare il nome black sabbath. |
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Qualcuno ha capito cosa significa il commento numero 21??? Grazie |
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Dopo 7th star altro esperimento di Iommi molto ben riuscito. probabilmente il disco più sottovalutao dei Sabbath post Ozzy-Dio. Riffoni potenti e melodie di alto livello. la titletrack è una concessione al Doom con tutto il contorno delle accuse di plagio di cui hanno già detto altri. |
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Più che altro è una questione inverosimilmente annosa, dedita più alla forma che al contenuto Ovviamente tutti i pareri sono leciti! |
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va bene, adesso tutti a darmi addosso,lo so, questi non sono i black sabbath e mi raccomando di rompermi i coglioni come al solito.... |
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Beh vista così la cosa aasume un altro contorno, va beh inutile piangere sul latte macchiato eh eh eh ... per me i Sabs son finiti con l addio di Ozzy... oh yes... |
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@Billrock Io invece mi ricordo di un'intervista a Paul Chain in cui era incazzato nero per questa faccenda, e accusava apertamente Iommi di plagio... viste le due interviste allora direi di essermi fatto un'idea precisa... Grazie e ciao! |
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Grazie Subhuman non nè ero assolutamente al corrente; allora 'E.I.' lo compro di sicuro, visto che la cassatta è un demo registrato in qualche modo. Sono contento che ogni tanto una versione de luxe meriti questo appellativo |
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@Masterburner: Sì, le note del riff sono praticamente le medesime, ma tieni conto che sono entrambe del 1986, quindi non è certo che non si tratti di una coincidenza... poi si dice che quando ad Iommi gli chiesero, in un'intervista, di questa faccenda lui si alzò e se ne andò via! @fabio II: sono uscite mesi fa le deluxe editions di questo disco e di 7th star, dove si trovano le registrazioni in studio di Gillen a cui tu fai riferimento - su Eternal Idol - e un live all'Hammersmith Odeon, sempre con Gillen - su 7th star, Devono essere molto interessanti! |
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Scusate eh, ma è più forte di me. Non accetto l idea che questo disco o meglio la band abbia preso in prestito il Sacro nome dei Sabbath,paliamoci chiaro chiamarsi Sabbath quando l unico vero fondatore era solo Iommi, troppo facile entrare da una porta aperta.... |
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Ciao fabio ll, ben ritrovato !! |
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Grande disco, certo, poi io adoro i Sabs e adoro Iommi ma... ma! C'è un plagio su questo disco, che vorrei non passasse inosservato. La title track è presa pari pari da In The Darkness di Paul Chain. Gliela perdoniamo per questa volta... |
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Grande Lizard, ciao! Quello che mi rimane di quel concerto a supporto fu proprio il fatto che sembrava di vedere una cover band; oppure Iommi più dei 'camerieri'; l'unico che teneva degnamente il palco era proprio Martin. PS: Badlands, grandissimi! sopratutto il secondo 'Voodoo Highway' |
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@Fabio II: ricordi bene, difatti poi nel gruppo entrarono due vere leggende come Neil Murray e Cozy Powell! Singer, invece, andrà anche lui nei Badlands del primo album, per poi accasarsi con i Kiss. |
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Ciao Billo! Sono sostanzialmente d'accordo con la rece, Mr riffs Iommi è sempre decisivo, buono il contributo di Martin. Come ricorda giustamente Lizard il cantante prescelto era Ray Gillen, conservo ancora una detonante versione in cassatta dell'album ( speriamo venga prima o poi pubblicata, visto che le edizioni de luxe solitamente costano molto in cambio poco ). Se non ricordo male sia Daisley che Singer non presero parte al tour di supporto |
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Black sabbath ?? ma come?? se cè solo Iommi , bah.... |
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sul disco te lo appoggio,sulla reunion con martin no,in quanti ci andrebbero ? I sabbath erano e sono quelli con Ozzy,già quelli con Dio avevano diversi tipi di fans,dimmi quanti si ricordano ancora di Martin,solo chi li ha sempre seguiti,non certo i 40-50 enni che credono che ac/dc ,purple ,priest,maiden si sono ritirati dalle scene dopo "Back in black","Made in japan","Painkiller","Number of the beast " ( e credimi ,sono molti più di quanto tu possa immaginare) |
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CAPOLAVORO dell'Heavy Metal. La title track è male puro. Un disco immenso e immensamente sottovalutato. Forse sarò l'unico al mondo a ritenere che l'era Martin non abbia nulla da invidiare al glorioso passato della band, e forse l'unico a ritenere che avrebbe avuto più senso una reunion con lui invece che con quel cadavere ambulante di Ozzy. |
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Ebbè...qui siamo di fronte all'ennesimo capolavoro targato BS! |
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Disco che ho sempre ritenuto importantissimo nella discografia dei Sabs, visto che di fatto sanciva il loro effettivo rientro nel giro. Il cantante avrebbe dovuto essere il grandissimo Ray Gillen (R.I.P.) che poi trovera' fama&fortuna con gli strepitosi Badlands di Jake E. Lee. Martin e' comunque un cantante di grandissimo valore ed ingiustamente sottovalutato. Eternal Idol, Glory Ride, The Shining e le altre canzoni di questo bel disco sono a tutt'oggi validissime e Iommi resta uno dei piu' grandi riff-maker di tutti i tempi. |
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Ascoltavo questo disco in una delle stagioni d'oro della mia vita: quando ancora riuscivo a sentirmi immortale...spettacolare Eternal Idol... |
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Behhh ragazzi... c'è poco da dire su quest'Album... a partire dalla prima Traccia niente è lasciato al caso... STUPENDO... come del resto stupendo è stato il Live di supporto in quel di MI a 3 metri dal GRANDISSIMO Iommi...!!!! |
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è un disco da poco meno di 100,capolavoro di hard metal,"Scarlet pimpernel"dovrebbe entrare di diritto nei programmi ministeriali di qualunque scuola di musica |
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Scarlet Pimpernel è una delle più grandi cose mai concepite dalla mente di mastro Iommi, davvero sublime. Anche il resto dell'album è pregevole, in particolare la sinistra title-track. Peccato che i più conoscano i Sabbath solo per le stra conosciute Paranoid o Iron Maiden e non degnino di uno sguardo il resto della produzione. |
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E' un gran disco a mio parere. Andai a vederli dal vivo durante il tour a supporto dell'album e fu un'esperienza traumatica (non per colpa dei BS sia chiaro) che vi racconterò in una delle prossime puntate della rublica Raccontare il Mito. Auguri a tutti! |
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