|
21/12/24
GORY BLISTER + AYDRA
RCCB INIT, VIA DOMENICO CUCCHIARI 28 - ROMA
|
|
|
( 2183 letture )
|
Si può essere un gruppo dal sound inconfondibilmente marchiato NWOBHM, e ciò nonostante non provenire dalla terra d’Albione? La risposta è sì e ce lo confermano i francesi H-Bomb, band che conobbe un brevissimo momento di notorietà proprio ad inizio anni ’80, quando il coinvolgente sound britannico imperversava in Europa. Forse, proprio per questo motivo, i ragazzi guidati dal cantante Didier Izard apparvero inevitabilmente come cloni di Iron Maiden e soci, cosa che impedì loro di raggiungere un pubblico più vasto, ma che in ogni caso li ha scolpiti nella memoria dei nostri cugini d’Oltralpe, che li considerano fra i padri della propria scena metal.
Il loro esordio discografico, che qui andremo ad analizzare, è l’EP Coup de Metal, dell’ormai lontano 1983: il genere proposto dai cinque galletti, come già detto, è un veloce heavy metal sulla falsariga di quanto proposto dai mostri sacri d’Oltremanica, che in alcuni punti potrebbe tranquillamente essere assimilato allo speed metal. Apre le danze l’anthemica H-Bomb, scandita da un classico riff di chitarra vigorosamente sostenuto dal basso e dalla batteria: la voce del cantante Didier Izard è pressoché perfetta per il genere e si alterna fra momenti graffianti ed acuti lancinanti, mantenendosi su una linea vocale che non fa gridare al capolavoro, ma che comunque coinvolge, specie quando, prima e dopo l’assolo di chitarra, il nostro urla a squarciagola “BOMB”. Certo, non tutti potrebbero trovare affascinante il fatto che il brano sia cantato interamente in francese, dato l’ovvio ed inflazionato predominio dell’inglese in questo genere di musica (e nella musica in generale), ma aggiunge senz’altro un po’ di particolarità ad una canzone che, messa in apertura, centra il suo bersaglio alla perfezione. Un’atmosfera più marziale –e come potrebbe non esser così– apre invece Dans les Griffes d’Attila, brano un po’ meno brillante del precedente, ma che si riscatta grazie ad un fantastico assolo e ad una serie di riff che variano il suo andamento generale. Si ritorna alla velocità con il terzo brano, Chasseur de Frime, talmente pregno di spirito NWOBHM che, se non fosse per il francese, si sarebbe portati a ritenerlo una creazione di qualche gruppo britannico di seconda fascia (ma non ditelo né ai francesi né agli inglesi, potrebbero considerarlo un insulto, visto il poco amore reciproco). Nel complesso, anche a causa di un riff meno ispirato, si ha l’idea che ci siano un po’ troppe somiglianze con la traccia d’apertura, ma un altro ottimo assolo spazza via i mugugni. Il quarto brano, Le Loup, contribuisce a smorzare possibili voci di dissenso grazie ad un ritmo che, pur mantenendosi eguale a quello dei brani precedenti (escluso il secondo), con la batteria pressoché fotocopiata, viene vivacizzato da numerosi riff stavolta azzeccati. L’emblematica Condamné à Mort entusiasma meno per colpa, di nuovo, di una leggera monotonia di fondo che si avverte ed a causa anche di un ritornello che stavolta convince poco. Forse, nonostante una serie di riff comunque piacevoli, si tratta del peggior brano di questo breve lavoro. La sesta traccia dell’EP è la title-track, che dunque i nostri amici galletti mettono inaspettatamente a conclusione della loro prima fatica: il livello torna buono e, pur non eguagliando quello dei brani iniziali, qui gli H-Bomb ci regalano i soliti buoni riff, i consueti assoli al fulmicotone ed una linea vocale non originalissima, ma nemmeno troppo scontata.
In conclusione, l’esordio discografico della band francese è certamente positivo: certo, alcuni brani, come evidenziato in recensione, sono sottotono e, in generale, ancor più che una vera e propria scarsa originalità, si ha l’impressione che il gruppo paghi ancora un po’ di inesperienza ed acerbità. Ma la musica c’è e lo stesso si può dire per le capacità: peccato solo che siano durati così poco, anche se in Francia sono tuttora guardati con il massimo rispetto, nonché come una delle poche bands che avrebbe potuto rivaleggiare con la massa di gruppi provenienti dalle bianche scogliere di Dover. Chapeau.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
2
|
comprai questo miniLP quando uscì nell'ormai lontano '83, così come acquistai il successivo full lenght e l'ep in formato picture disc. praticamente un fan del gruppo! riascolto questo minialbum dopo anni e anni e debbo dire che la carica esplosiva che me li fece amare da teenager è ampiamente giustificata. Disco che scorre veloce e piacevole nei suoi 6 brani in circa 20 minuti di puro Heavy Metal. Le influenze British ci sono tutte e va bene così. L'importante è avere personalità e a mio modesto avviso il quintetto transalpino ne aveva eccome. Non stona, tra l'altro, il cantato in francese (a differenza, ad esempio, dei vari gruppi spagnoli il cui cantato in lingua madre m'ha sempre infastidito). Esiste anche una ristampa in cd con bonus tracks (i pezzi dei due singoli) e per me è straconsigliato. Heavy Metal onesto e gagliardo, a tratti 'speed', un piccolo affresco di quegli anni fantastici che sono stati gli eighties. Voto 80\100 |
|
|
|
|
|
|
1
|
Ho questo disco in vinile, condivido la recensione sulla qualità dei pezzi e devo dire che la lingua francese non stona in un contesto metal nonostante suoni non tanto "maschia". Li trovo un po' motorhead ma fanno del buon metal, sostanzialmente un ottimo disco e un'ottima testimonianza di quegli anni. |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
|
|
|
|
|
Tracklist
|
1. H-Bomb 2. Dans les Griffes d’Attila 3. Chasseur de Frime 4. Le Loup 5. Condamné à Mort 6. Coup de Metal
|
|
Line Up
|
Didier Izard (Voce) Christian Martin (Chitarra) Armando Ferreira (Chitarra) Philippe Garcia (Basso) Gerard Michel (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
|
|
|
|
|
|