|
17/01/25
SRL + LOCULO + VOX INFERI + NECROFILI
CLUB HOUSE FREEDOM, VIA DI BRAVA 132 - ROMA
|
|
Powerwolf - Blood of the Saints
|
( 6972 letture )
|
Onesti mestieranti del metal. Questo è quello che viene in mente quando si pensa ai Powerwolf, band tedesca dedita ad un robusto power metal debitore, come da prassi, nei confronti di tutti i maestri del genere. Difficile pensare che i loro dischi vengano ricordati da qui ai prossimi venti anni come qualcosa di più che validi e sinceri esempi di dedizione ed amore per il metal classico, nella sua venatura più melodica e rampante. Questo non significa però che si debba sottovalutare un’evoluzione ed una maturità artistica che disco dopo disco diventa sempre più evidente. Canonici sì, derivativi anche, ma non fini a se stessi, non ultimi della fila, non stanchi ripetitori di idee altrui senza personalità. Dopo il buon Bible of the Beast la band guidata dal singer romeno Attila Dorn, prova a crescere in termini di ambizioni proponendosi, con questo Blood of the Saints, di raggiungere posizioni di prestigio all’interno dell’affollata scena metal europea. Ambizioni che, come vedremo, vengono premiate da un album dal livello più che discreto, senza punte di eccellenza, ma solido, completo e musicalmente appagante.
Per questa uscita, i Powerwolf giocano la carta della maturità, registrando in ben cinque studios diversi e permettendosi il lusso di un vero coro di quaranta elementi e il suono di un vero organo da chiesa. Le registrazioni del coro hanno peraltro avuto luogo proprio all’interno di una chiesa del XIII secolo, il che conferisce indubbiamente una profondità ed un realismo sicuramente non raggiungibile in uno studio di registrazione. Il concept di fondo dell’album riprende il filone inaugurato con Bible of the Beast, che aggiunge una certa oscura drammaticità al canovaccio orrorifico inaugurato dai nostri col debutto Return in Bloodred. La passione del singer per il folklore della propria terra, i Carpazi, ed in particolare per i lupi mannari, vero simbolo della band, si spinge così verso una maggiore profondità concettuale. In particolare, ad ispirare i testi di questo disco è un passo controverso della Rivelazione di Giovanni: ”E vidi la donna ebbra del sangue dei santi, e con il sangue dei martiri di Gesù: e quando la vidi, mi meravigliai di grande meraviglia.”. Un passo che parla in realtà della morte di Cristo e della persecuzione che si scatenò contro i cristiani in seguito ad essa. Senza addentrarsi in complicate parabole teologiche, i Nostri fanno loro questa frase inserendola nel loro immaginario tipico, donandole un’interpretazione piuttosto personale e svincolata dal contesto originario. La musica che nasce da questo background vuole quindi essere potente ed evocativa, solenne e ricca di rimandi classici ed oscuri. Il ruolo giocato dal coro e dall’organo è quindi presto spiegato. In realtà, non aspettatevi svolte stilistiche che conducano a scenari prog o sinfonici: la musica dei Powerwolf resta saldamente ancorata alle sue matrici primordiali, inserendo piuttosto elementi che ne arricchiscono lo spessore senza modificarne le coordinate. Una scelta che comunque risulta coerente e premiante: Blood of the Saints, senza far gridare al miracolo, si rivela disco riuscito ed interessante, estremamente votato alla resa dal vivo e ricco di brani anthemici da urlare fino a rimanere senza voce. Le canzoni godono tutte di buona dinamica ed offrono ritornelli cantabili ed aperti che, grazie ai magniloquenti inserti, ai buoni soli di Matthew Greywolf ed alla voce potente e stentorea di Attila Dorn, riescono ad evitare l’effetto “happy metal”. E’ lui, come noto, la vera arma in più della band: versatile e carismatico, il singer riempie brani tutto sommato canonici con la sua timbrica baritonale, dando loro una credibilità che da soli forse non garantirebbero. Il gioco funziona bene con la tripletta iniziale (più intro), sicuramente composta per garantire dei buoni singoli di lancio all’album: esemplare in questo senso We Drink Your Blood, brano sentito e risentito ma davvero ben costruito e sicuro prossimo punto di riferimento dal vivo, seguito a ruota da Murder at Midnight altro potenziale hit. Si rasenta l'eccesso di scontatezza, invece, con le seguenti All We Need Is Blood, la superpower Dead Boys Don’t Cry e Night of the Werevolves, comunque graziate da una buona prestazione strumentale. Pur senza presentare difetti palesi, la loro ordinarietà abbassa di qualche punto l'attenzione, nonostante i tanti inserti sinfonici che le costellano; leggermente meglio Son of a Wolf, in cui è il chorus a deludere un po'. Per fortuna, Phantom of the Funeral rialza decisamente le quotazioni del disco, assieme alla pomposissima Die, Die, Crucified. Discorso a parte merita la degna chiusura di Ira Sancti (When the Saints Are Going Wild), di gran lunga il brano migliore dell’album: se il gruppo riuscirà a garantire un disco intero di questo livello, allora ci troveremo davanti un qualcosa che varrà davvero la pena tramandare.
Non occorre in realtà aggiungere ancora molto. Blood of the Saints è un disco di sano ed onesto metal, ben suonato e cantato, che regala brani di buona intensità. Non tutti i gruppi nascono per essere delle star o grandi innovatori, ed i Powerwolf continuano per la loro strada, fatta di lavoro, passione e costante maturazione artistica. Forse non ci daranno mai un capolavoro ma, di sicuro, non deludono le aspettative, trovando una formula sufficientemente personale che ne lancia le ambizioni, in attesa magari di trovarci sotto ad un palco ad urlare We Drink Your Blood assieme ad Attila Dorn. Da segnalare, infine, che la versione limitata dell’album conterrà un bonus cd dal titolo The Sacrilege Symphony, contenente altri ventisei minuti di musica interamente orchestrale basata sulle canzoni della band, ad opera del chitarrista Matthew Greywolf e del compositore Dominic J. Joutsen.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
23
|
Il mio preferito della band, ottimo album! |
|
|
|
|
|
|
22
|
Power/Christian hahahahahahahahhahaah Nu Metaller ma stavi scherzando vero? Voto primo ascolto 90 voto dopo 10 ascolti 60 |
|
|
|
|
|
|
21
|
Sanctified with Dynamite è la mia canzone preferita |
|
|
|
|
|
|
20
|
Sanctified with Dynamite è la mia canzone preferita |
|
|
|
|
|
|
19
|
Che bell'album ho scaricato quasi tutte le canzoni! |
|
|
|
|
|
|
18
|
Ma che bellezza questo album, lo devo comprare a tutti costi 85 per me è un voto assicurato ;D ottimo gruppo !! |
|
|
|
|
|
|
17
|
Questo, fin'ora, è il disco power metal dell'anno. Andate a vedervi il video di We Drink Your Blood, è una figata. |
|
|
|
|
|
|
16
|
Sembrano più giovani alla vista. Comunque non mi dispiacciono affatto, anzi... |
|
|
|
|
|
|
15
|
power/christian ...31-34-35-36-41 anni...non troppo giovani direi... |
|
|
|
|
|
|
14
|
Sono veramente bravi questi giovani metallari...più che heavy metal io l' considererei power/christian, tutto sommato è buon album e poi il cantante si vede che è da chiesa, il mio voto è un bel 70. |
|
|
|
|
|
|
13
|
...tornando al discorso testi...un caldo consiglio a tutti per farsi due risate: ascoltate "Resurrection by Erection" (titolo che già di suo è tutto un programma) dal precedente album...e porca vacca il pezzo musicalmente è pure molto bello secondo me. Peccato! Se non l'avessero buttata in vacca totale con i testi secondo me sarebbero stati da 80 ma per un mio limite non riesco a scindere la musica dalle parole e si scende ad un 60-65. |
|
|
|
|
|
|
12
|
A me invece è piaciuto di piu' questo rispetto a Bible of the beast. |
|
|
|
|
|
|
11
|
disco molto piacevole, ma nettamente inferiore rispetto il precedente Bible of the Beast... |
|
|
|
|
|
|
10
|
E pensa che sono anche migliorati |
|
|
|
|
|
|
9
|
Dirò la mia molto sinteticamente. Il sound in generale è veramente buono, a tratti spacca di brutto e il timbro di Attila è particolare e teatralmente efficace, però che testi ragazzi...ok che non sono da prendere sul serio, ma il livello è veramente basso... |
|
|
|
|
|
|
8
|
Tanto di cappello alle ultime uscite della Metal Blade ed alla recensione di Saverio che, a seguito di attento ascolto, sottoscrivo. |
|
|
|
|
|
|
7
|
Album carino , un passo avanti rispetto al precedente , voto 67. |
|
|
|
|
|
|
6
|
Si, devo dire che abbiamo avuto le stesse impressioni! Comunque la canzone Sanctified with Dynamite è veramente bella, la consiglio a tutti (la trovate anche sul tubo). dategli un ascolto, non ve ne pentirete! |
|
|
|
|
|
|
5
|
Tra l'altro direi che all'incirca le considerazioni coincidono |
|
|
|
|
|
|
4
|
Haha beh se è perchè l'album ti è piaciuto, ben venga |
|
|
|
|
|
|
3
|
Bom, sto monopolizzando i commenti di questo album...vabbè...top songs direi Sanctified with Dynamite, We Drink Your Blood, Phantom of the Funeral, Die, Die, Crucified e Ira Sancti (When the Saints Are Going Wild). Flop songs: All We Need Is Blood e Dead Boys Don’t Cry. |
|
|
|
|
|
|
2
|
Me lo sto ascoltando proprio ora devo dire che (pur non avendo inventato proprio un bel niente) è davvero bello! Scorre via che è un piacere, potentissimo musicalmente, tecnico al punto giusto, la voce di Attila sempre avvincente e coinvolgente! Non sarà un capolavoro e non passerà agli annali della musica metal ma un bell'85 non glielo toglie nessuno! |
|
|
|
|
|
|
1
|
La copertina è mostruosamente bella.... |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
|
|
|
|
|
Tracklist
|
1. Agnus Dei (Intro) 2. Sanctified with Dynamite 3. We Drink Your Blood 4. Murder at Midnight 5. All We Need Is Blood 6. Dead Boys Don’t Cry 7. Son of a Wolf 8. Night of the Werewolves 9. Phantom of the Funeral 10. Die, Die, Crucified 11. Ira Sancti (When the Saints Are Going Wild)
|
|
Line Up
|
Attila Dorn (Voce) Matthew Greywolf (Chitarra) Falk Maria Schlegel (Tastiera) Charles Greywolf (Basso) Stefane Funebre (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
|
|
|
|
|
|
|