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27/12/24
EDOARDO BENNATO
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA ENNIO MORRICONE, SALA SANTA CECILIA - ROMA
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( 3446 letture )
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Arrivare a dieci album non è cosa che riesce a molti gruppi; se ci arrivi vuol dire che c’è stata qualche label pronta a pubblicare la tua musica, e se l’ha fatto vuol dire che vendi, cosa che molto spesso, anzi, quasi sempre, non va di pari passo al reale valore della musica che suoni. Spesso anche i migliori si perdono per strada per diversi motivi, dalla mancanza di ispirazione artistica agli scazzi economici tra i membri della band. Se arrivi al decimo album significa che innanzitutto ci sai fare, poi che anche se non sarai un fenomeno di massa - e meno male! - fai onestamente, e con dedizione, il tuo lavoro di musicista. Penso che questo pensiero sia universalmente condivisibile se accostato ad Antonik Arkadius e i suoi Suidakra. Indubbiamente i lavori della band non passeranno alla storia in quanto caposaldi di un genere - ma quale poi, il melodic death/folk metal? - però, è altrettanto indubbio - e meritato - l’interesse che i media riservano alla band ogni qual volta ci sia un nuovo album in uscita. Non fa eccezione l’ultimo nato Book of Dowth, per l’appunto, decimo disco della band tedesca. Gira nel mio i-Pod da più di un mese abbondante, per cui posso dire senza remore che il disco è di buon livello, pur se non si discosta molto, anzi, a tratti tende proprio a sovrapporsi al precedente Crógacht, e dal punto di vista del songwriting, quindi, poteva essere fatto un lavoro migliore, o quanto meno più audace. Non è un peccato gravissimo, perché la band continua a remare tutta nella stessa direzione, sia sul versante death melodico, sia in quella più squisitamente folk, e qui un gran plauso va alla voce femminile, perfetta per evocare le sonorità folk/celtiche costruite dal gruppo.
L’album è un concept basato sui Fomor una razza di demoni della mitologia celtica che si sprigionano in seguito al ritrovamento del Book of Dowth (Libro delle tenebre); detta in soldoni è questa la storia che lega le dieci tracce del disco. Over Nine Waves parte con una cornamusa che da subito ci catapulta in un’altra era e in un altro spazio. Merito di questo disco è anche quello di evocare egregiamente i periodi lontani e bui a cui s’ispira. A più riprese tra i solchi di questo platter si respira aria di bosco, di terra, di maledizioni e di tradizioni molto lontane dalla nostra, e, forse, proprio per questo più interessanti. Perfettamente riuscita l’alternanza di pezzi più spiccatamente death e a quelli più folk, in modo da tenere sempre desta, senza rischiare la noia, l’attenzione dell’ascoltatore. Quindi alla micidiale doppietta Dowth 2059/Battle-Cairns fanno da contraltare la coinvolgente Biróg’s Oath e la successiva Meg Mell bel pezzo ma di chiara matrice Blind Guardian. Torna prepotente il death melodico con The Dark Mound e la successiva Balor (non v’inganni il lento arpeggio iniziale). Stone Of The Seven Sun è senza dubbio il pezzo di maggior presa, se non il migliore dell’album. C’è davvero un po’ di tutte le componenti -perfettamente amalgamate - che hanno forgiato i Suidakra. Il lato più ruvido della band viene fuori con la seguente Fury Fomoraigh, di fatto il tassello che chiude l’album, al di là della malinconica outro strumentale, Otherworlds Collide.
Insomma, stilisticamente Book Of Dowth non si discosta molto dal passato più recente della band, ma resta pur sempre un disco capace d’intrigare l’ascoltatore. L’album è certamente di buon livello, pur non raggiungendo dei chiarissimi picchi di eccellenza, ad ogni modo, non esiterei a definirlo come buono.
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5
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Li avevo persi per strada...urge correre ai ripari! Ricordo che anni fa mi piacevano un sacco! Più che altro devo purificare le mie orecchiette danneggiate dall'ultimo Within Temptasciòn XD |
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4
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@el adrel: non mi riferivo alla dignità, ma piuttosto all'effettiva utilità d'incasellare questo filone (perché per quantità fatico a definirlo genere) in un'altra casella. Direi che "death metal melodico con venature folk" è la cosa che si avvicina di più ai Sudakra, o meglio a questi Suidakra. |
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3
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Il numero dei dischi si fa sentire... questo diventa noioso in un batter d'occhio. |
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"...non passeranno alla storia in quanto caposaldi di un genere - ma quale poi, il melodic death/folk metal?" cosa vorrebbe dire?? che non è degno di essere considerato un genere? di band folk/metal estremo ce ne sono moltissime e soprattutto in questi anni riscuotono sempre più interesse, oltre ad essere arrivate talvolta ad esempi di eccellenza |
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1
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La copertina è interessante...già solo x questo il disco si merita un ascolto... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Over Nine Waves 2. Dowth 2059 3. Battle-Cairns 4. Biróg's Oath 5. Mag Mell 6. The Dark Mound 7. Balor 8. Stone of the Seven Suns 9. Fury Fomoraigh 10. Otherworlds Collide
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Line Up
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Arkadius - guitars, vocals, keys Lars - drums Jussi – live guitar, backing vocals Marcus - bass Arkadius - guitars, vocals, keys Lars - drums Jussi – live guitar, backing vocals Marcus - bass
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