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Con il primo capitolo della saga degli Aerosmith si sfiorano materie come l’epica e la leggenda applicata. Un argomento tipo il cavallo di Troia o le sibille cumane. Ma chi crede che una corona d’alloro cinse la testa ai nostri eroi sin da subito, beh si sbaglia veramente di grosso. Come vedremo non tutto girò a mille al loro debutto, anzi questo album non se lo filò praticamente nessuno quando uscì. La band si forma nel 1969 a Sunapee, nel New Hampshire, dall'incontro di Joe Perry e Tom Hamilton con Steven Tyler che all’epoca faceva il batterista ed era reduce da esperienze con i The Strangeurs e soprattutto i Chain Reaction. La prima formazione del 1970 vede Steven (voce), Perry (chitarra), Tom Hamilton al basso, Joey Kramer dietro le pelli e un certo Ray Tabano alla chitarra. Ho detto Tabano, non Tafano!! Pensate che prima di scegliere il monicker ormai divenuto familiare nel mondo, i cinque presero in considerazione, e poi scartarono fortunatamente, denominazioni come The Bananas e Spike Jones. A volte, soprattutto a quei tempi, il nome connotava fortemente e poteva essere veicolo valido per giungere al successo agognato. La band incomincia a suonare concerti nei vari locali aiutata da un paio di impresari che si susseguono. L’anno seguente Brad Whitford subentra a Tabano, anche se quest’ultimo resterà molto vicino alla band disegnandone pure il logo. David Krebs e Steve Leber diventano i manager del quintetto e in breve tempo, grazie ad uno stratagemma che consente agli Aero di suonare una sera, anche se non previsti in cartellone ma con i responsabili della loro futura etichetta in sala, riescono a far contrattualizzare il combo bostoniano dalla Columbia Records. Il debutto eponimo esce negli Usa il 13 gennaio 1973, incorniciato da una copertina perlomeno imbarazzante: pare il fermo-immagine di una soap opera argentino-brasiliana, quelle che andavano tanto in voga sul finire dei settanta, inizi degli infingardi ottanta. Otto canzoni, come voleva la moda imperante del periodo in fatto di quantità di tracce, in bilico tra hard-rock-blues, che contiene già due grandi classici come Mama Kin e la stupefacente ballata Dream On; il disco raggiunge solamente il gradino numero 166 delle classifiche. Insomma, un fallimento commerciale vero e proprio. Ma quelli erano millenni fa, un’etichetta investiva su una band, gli forniva i mezzi per crescere e confrontarsi con il mercato, vergando e garantendo di suo un progetto vero per diventare qualcuno. Chiaro che se al terzo-quarto album nulla accadeva in termini di vendite si tornava a fare gli autisti o gli scalzacani sul marciapiede. Proprio come oggi, non trovate? L’esordio su vinile venne poi seguito nel 1974 da Get Your Wings, coacervo tra i primi esempi di hard rock americano e nel periodo pre-registrazione gli Aerosmith vivevano tutti insieme in un appartamento nella periferia di Boston e suonavano nei seminterrati dell'università. La band incide presso gli Intermedia Studios con il produttore Adrian Barber e a parte Movin' Out, scritta a quattro mani con Joe Perry, Somebody e la cover finale di Rufus Thomas, tutti i motivi sono ad opera del carismatico lead singer Steven Tallarico, meglio noto come Tyler.
Make It ha già in sé una buona parte di stimmate aerosmithiane, chiaro che il sound è un po’ chiuso, ovviamente datato, ma non tanto quanto si possa pensare; certo la batteria suona un pochetto a “scatola di scarpe” ma sono passati ormai molti anni! Una bella chitarra blues determina Somebody con un cantato timido che diventa assonante con la sei corde nella seconda parte e chiude il cerchio degnamente in maniera robusta, al contrario dell’abbrivio di uno dei monumenti storici che sta per giungere. La puntina sposta un batuffolino di polvere e ingrana gracchiante la mastodontica Dream On con quel suo arpeggio carezzevole e dolce… e non venne capita e nemmeno stimata. Sortì come singolo il 27 giugno del ‘73 e raccolse solo un misero piazzamento numero 59 nelle liste di vendita; il risultato di spicco giungerà nel ‘76 quando verrà rieditata. A tal proposito consiglio caldamente la resa di questo pezzo rifatto con orchestra ed archi diretta da Michael Kamen e trasmessa da Mtv nei primi anni novanta, da brividi alti 3 cm sulla pelle! One Way Street con tanto di armonica è un blues rock lungo 7 minuti dove germi allo stato primordiale si inseriscono tra le vene dei cinque capelloni, brucianti nello sfoderare un altro colpo gobbo: Mama Kin. Vogliamo fare il conto di quanti gruppi hanno coverizzato questo frammento di paradiso rock? Con quel ritornello da far calare l’elastico delle mutande, grandiosa! Write Me a Letter è oscura nel basso e nelle chitarre ma le vocalità, ancora poco rozze, danno il “kick” alla traccia con cori e armonica e ritmo infernale. Movin' Out è progenitore protozoico di tanti pezzi a firma Smith, uno tra i tanti Livin’On The Edge contenuto in Get A Grip del 1993. La cover di Walkin' the Dog serra le finestre su questo primo sigillo; pezzo carino con un feeling apprezzabile ma senza nessun picco eccellente. 35 minuti e 41 secondi per un buon debutto minato da ingenuità, vocalità talvolta graciline (considerando lo spessore di uno Steven che conosciamo bene) e da un sound non certamente perfetto ma che contiene in sé colonne d’Ercole (Dream On, Mama Kin) che associate a Walkin' the Dog divennero punti cardine dei loro show anche grazie al fatto che le radio cominciarono, in seguito, a trasmetterle in etere, ma sempre con parsimonia. Aerosmith, con sforzi tremendi e tantissime date dal vivo, raggiunse il traguardo del disco d’oro, poi crescendo la fama del gruppo, arrivò alla grande soglia dei due milioni di copie, ad oggi è certificato triplo di platino. Un'ultima curiosità, il retro copertina originale, detto per inciso molto più bello ed accattivante dell’inner sleeve, recava un errore su un bel mucchio di copie, al posto di Walkin' The Dog c’era la scritta Walkin' The Dig. Inutile dire che chi fosse in possesso della versione con questa inesattezza se lo tenga stretto, vale di certo qualche bel centinaio di dollaroni. Nella seconda ristampa del ‘76 il refuso venne corretto e fu postato anche l’aggiornamento delle foto dei membri della band: questa la versione che più comunemente si trova in commercio. Quando venne stampato in formato cd nel ‘93, come remastered, fu usato il primo pressing artwork per ridare originalità all’operazione. Aerosmith è un lavoro non eccezionale ma sicuramente imperdibile per almeno un paio di fattori, io ne sottolineo uno. E’ il passo d’accesso al mondo della musica di una band ormai entrata nella pelle di ogni grande appassionato di musica hard che si rispetti, oggi se gli Aerosmith sono quel che sono sapete da dove è scaturita la scintilla.
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VOTO LETTORI
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81.15 su 113 voti [
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@Nestor in effetti è proprio poco... |
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Grande album, l\'inizio della saga Aerosmith. Mama kin, Dream On, Walking the dog sugli scudi. Chissà perché per il recensore è solo un povero 63? Per me 80 secco senza se e senza ma. Mah lo dico per la recensione |
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esordio già su dei buonissimi livelli per quel che mi riguarda. La tripletta Dream On-One Way Street-Mama Kin e la conclusiva Walkin the Dog sono delle perle grezze di grande valore. |
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Lo riascoltavo l\'altro giorno. Disco sempre bellissimo. Un classicone imperdibile del rock. |
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Gran bel debut. Album che negli anni torno ad ascoltare sempre con gran piacere. Faranno un passo in avanti col successivo Get Your Wings per poi cominciare coi capolavori, ma il punto di partenza è già molto in alto. Non solo Dream On e Mama Kin (i due picchi dell’album), ma tanta altra bella musica. Io adoro per esempio One Way Street e Movin’ Out. Voto 83 |
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Meglio non commentare. Già su Get a grip ero in disaccordo ma mettere una sufficienza striminzita a questo album proprio non si può vedere. Dream On, Mama Kin e Walking the dog già da sole basterebbero.Non ho parole!! |
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E' un album un po' acerbo ma è vero,ci sono 4 pezzi capolavoro rovinati da una produzione mediocre ma il potenziale cèra gia' tutto;la voce carismatica di Tyler,la chitarra potente e blues di Perry,le linee di batteria aggressive e coinvolgenti. |
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Debutto storico, ma i capolavori dei settanta saranno Toys e Rocks. Comunque almeno 4 pezzi BOMBA. |
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@Metal Shock;hai perfettamente ragione..siamo in pochi a studiare la storia della musica.. |
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debutto acerbo ma che contiene già uno dei capolavori del gruppo,quella Dream On che è un vero e proprio concentrato di emozioni! oltre a quella anche One Way Street è un pezzo molto memorabile,il resto è discreto! |
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Non capirò mai perché tanta gente quando inizia ad ascoltare metal guarda solo al presente e non va' anche a scoprire da dove viene il tutto, io l'ho sempre fatto fin dall'adolescenza, misteri. Senza gli Aerosmith non ci sarebbero stati i Guns, questo disco è storia. |
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40
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Ho scoperto questo album troppo, troppo tardi. Sono stato 'iniziato' alla fede metal da Ozzy nel lontanissimo 1990 quando ero ancora nel pieno dell'adolescenza, e tutto quello che era antecedente lo etichettavo come giurassico. Mea culpa. La power-ballad Dream On è una song strappacuore come poche! |
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Ci sono troppi pregiudizi sugli Aerosmith... Ma chi cazzo riesce ad attraversare praticamente 3 decadi e piazzare ad ogni decade almeno due/tre album fantastici? Hanno fatto 70, 80 e 90... E tutti alla grande. AERO-VEDERCI BABY a Firenze |
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X Metal Shock.. è una battaglia persa... |
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Io ho avuto la possibilità di avere il vinile la prima stampa e anche in promo giapponese di tale lavoro... Suonava comeu na bomba! Album notevole... |
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album eccezionale,ascoltato tantissimo band inarrivabile. |
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63 a questo disco??????Scusa Frankiss,ahahahahahah |
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Per me il loro manifesto sonoro: tutta la rabbia di un gruppo (allora) giovane rispettoso della tradizione. Con un paio di capolavori senza se e senza ma: Dream On e Mama Kin. E che dire di Tyler? In questo album sembra più impegnato ad omaggiare Jim Morrison che Mick Jagger Voto 78 |
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Cazzo SI fa a dare 63 a un CD del genere è e resterà un mistero... |
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WHAT??? 63 a sto capolavoro? 85 è il minimo! Mama kin, Dream On, Walking the dog sono megaclassici!!! E tutto il resto è di buona fattura!!! |
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Disco che ha degli spunti notevoli(a parte la fantastica dream on),a me personalmente mi piace molto one way street..credo che il voto sia eccessivamente basso. |
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30
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Disco da isola deserta .....bruciato il vinile, x me 85 minimo.. |
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Non ho parole, 63 per un debut album coi controca**i...il mio voto è 78 |
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Un sacco di parole molto interessanti, ma riguardo al contenuto del disco in questione sono d'accordo su ben poco,anzi su nulla, tranne che efettivamente la copertina del disco è orribile. La voce di Steven era ancora giovane e non formata, ma non per questo brutta. Trovo che non ci sia un filler qua dentro, tutte le canzoni sono ottime, in più ci sono due classici. Per me rimane uno dei dischi migliori degli Aerosmith. 85/100 senza pensarci due volte. |
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io sono d'accordo con OSBOURNE invece ! Certo, le tecniche di registrazione di questo disco non sono le migliori e ciò ha mortificato le tracce dell'album (che a tratti possono sembrare un pò piatte), ma, sul valore delle tracce non si discute (secondo me sono alcune delle migliori mai scritte dai bostoniani). Se gli Aerosmith decidessero di reincidere questo disco con le moderne tecniche di studio, sarebbe numero 1 all'istante !!! |
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Non mi vergogno ti quel che dito perchè è ciò che penso... che poi io dica le cose essendo un po' volgare o grezzo verso gli altri ... hai ragione... sono troppo impulsivo e sensa peli sulla lingua... è un mio difetto ma cgi è perfetto a questo mondo!? Ciao Frankiss e alza il voto del disco... non può essere di certo 63 o 45.... no no no... |
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ahh ultima cosa...qui la vera vergogna sei tu caro "Capo" Osbourne!! |
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propongo Osbourne come capo indiscusso di questo sito.....vista la sua "competenza", ma sopratutto visto il suo grande rispetto per le opinioni altrui.... |
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Ma si ragazzi lasciatelo fare il CAPO METAL......capo osbourne! |
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Da rivalutare assolutamente! |
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Album sconosciuto ai più (pochi lo conoscono) ma assolutamente fantastico... dare 60 a tale album (ed insisto) e come dire: "gente non ascoltatelo che tanto è robetta!" Invece robetta non è assolutamente! Questo album , Toys e Rocks sono i migliori album degli Aerosmith anni 70... forse anche in assoluto, sicuramente per quel che riguarda i loro lato più rock/blues... poi nel corso degli anni son cambiati... la vena blues in loro è quasi sparita per fare un rock più hair/mtv |
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Nenache commento più... perchè tale sito è proprio un sito di gente che non ha un briciolo di competenza e neanche di ironia. Mi fermo qua perchè potrei scrivere veramente roba pensante. |
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Appunto... date 90 ai Destruction e 60 a quest'album degli Aerosmith... siete fantastici!!! |
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A me pare che non capite na mazza di rock e vi mettete anche a fare le recensioni... vergogna! |
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osbourne, la domanda dovremmo farla noi a te... ma ci sei o ci fai? oppure... la domanda non è "chi è?", la domanda è "pecchè?"... pecchè osbourne è capitato proprio a noi... pensavo che dopo il teatrino che avevi allestito nella recensione dei destruction avessi capito l'antifona... a quanto pare no... |
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comunque è TYLER... cavolo, almeno copiare giusto |
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Siamo. in attesa del tuo primo commento sensato che contenga una qualsiasi valutazione di merito e non solo ridicoli insulti che ti hanno reso già altrettanto ridicolo tra i lettori. Ragazzi, come sempre niente corda ai troll, grazie. |
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Ma ci fate o ci siete??? |
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prenderemo lezioni da te allora caro Osbourne...enciclopedia del metal vivente... |
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Votare un album del genere 63 è ignoranza pura... non c'è altro da aggiungere! Fate schifo!!! |
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Ottimissimo album che spacca di brutto!! Sicuramente il loro album più blues... la voce di Tayler qui è stupenda.... non da "gallina sgozzata" come nei prossimi lavori. Per me è un piccolo capolavoro hard/blues questo album. Voto almeno 85/100 e sono d'accordo! E si, su metallized sono impazziti di brutto!!! Danno 85 all'ultimo album degli Aerosmoth e 60 a questo... fatevi la lavanda gastrica... perchè mangiate e poi dite troppe cagate!! |
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Ma siamo impazziti?!?!?Solo per avere all'interno due perle come Dream On,e Mama Kin,trà l'altro canzone che ha dato il via praticamente allo Sleaze,è al meno da 85!ma per favore...... |
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E' vero toni, ma non soltanto per quello, di fatto il rock è nato in formato 45gg e conseguentemente inserito nei juke box, come ben tutti sappiamo e molti albums all'inizio erano collezioni di singoli. '73 anno storico per l'hard usa, grazie anche a questo debutto che trovo splendido; vado matto per 'Movin' out' , 'Make It' e ovviamente 'Dream On' |
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all'epoca i dischi contenevano meno canzoni di oggi per motivi tecnici. Ogni lato di un 33 giri durava poco più di 20 minuti. |
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Cazzo dai, troppo poco 63, almeno 85! |
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Hellvis ho visto gli aerosmith a mestre lo scorso anno..ti assicuro che si sono ridotti benissimo.. Sono e saranno sempre una micidiale macchina di Hard Rock.Per quanto riguarda questa recensione che dire:molto ben fatta! Questo è un disco che ascolto poco...ma che non potevo non avere. |
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forse ancora un po acerbo ma si sente che diventeranno delle star ,e poi ...dream on e mama kin sono classici senza tempo. |
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a tratti un po' acerbo, magari sporco, ma grezzo il giusto per trasmettere un' anima blues & rock... certo che pochi altri possono vantare 2 classici come Dream On e Mama Kin nel proprio disco d'esordio... non per niente gli Aerosmith sono leggenda. album bellissimo e seminale |
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Vero, il 73 fu un anno incredibile per debut album...Kiss vi dice qualcosa? |
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Lavoro epocale. Il 73 fu veramente un anno incredibile. A tutt'oggi uno dei miei preferiti del bombardiere. La voce sguaiata, grezza e ruvida di Tyler me lo fanno piacere ancora di più...se penso come si sono ridotti...... |
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