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Motley Crue - Theatre Of Pain
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Da taluni considerato come la fine di un ciclo, da talaltri l'inizio di un altro, Theatre Of Pain è probabilmente ambedue le cose in misura che stabilirei orientativamente in 40-60. Nel periodo intercorrente tra il giustamente fortunatissimo Shout At The Devil e l'uscita del disco oggetto del presente scritto, la band andò incontro a parecchi cambiamenti, alcuni voluti, altri decisamente meno. Tornati in patria dopo il tour di supporto agli Iron Maiden, i Motley Crue si trovarono alle prese con l'affaire Vince Neil, il quale si rese protagonista del tristemente noto incidente in cui perse la vita "Razzle" Dingley, drummer degli Hanoi Rocks, con la conseguente accusa di omicidio colposo e lesioni gravi procurate agli occupanti dell'altro mezzo coinvolto. Scandalosa la sentenza più che mite nei suoi confronti che di fatto si risolse in una forte ammenda e qualche ora di lavoro per i servizi sociali.
In conseguenza di ciò Tommy Lee avviò -nelle more della sentenza stessa- un inconcludente progetto con l'ex cantante delle Runaways, Cherie Currie, e la bassista Vickie Blue, e tra una udienza e l'altra e lo spostamento del lavoro necessario a registrarlo, il nuovo album vide la luce solo nel 1985, e si rivelò piuttosto diverso da come tutti se lo aspettavano. La band si trovava a metà del guado, da un lato ancora legata al vecchio corso, (Fight For Your Rights ed in parte Louder Than Hell, e ciò anche concettualmente, con la conservazione discreta nella cover dell'album del simbolo pentacolare), dall'altra proiettata verso il nuovo corso più "americano" e spettacolare, con tanto di cambio di stile nel look e sterzata verso atmosfere musicali che spaziavano dall'Heavy al Blues -con la cover di Smokin' In The Boys Room dei Brownsville Station a risultare paradgmatica in questo senso- ed una propensione molto maggiore ad accontentare i gusti degli ascoltatori delle radio. Anche i testi risultano più curati dei precedenti album , ma meno dei successivi, per quanto forse più immediati di questi ultimi. Ad ogni modo, un po' perchè il mercato lo attendeva famelico, un po' proprio a causa di quanto accaduto a Vince Neil, ma soprattutto perchè ad di là dello stile Theatre Of Pain era ed è complessivamente un buon album, i Motley Crue cominciarono a dominare le scene Hard'n'Roll come forse non avevano mai fatto fino ad allora, potendo contare adesso su una consistente fetta di pubblico che prima non potevano raggiungere che spinse i quattro figuri al quadruplo disco di platino e di conseguenza nello star system che conta.
Ad inaugurare il nuovo e più rassicurante corso , (per il pubblico a stelle e strisce), in qualità di primo pezzo del nuovo album toccò a City Boy Blues, un brano che lasciò di sale i vecchi fans come me che si attendevano il seguito di Shout..., ma che oggettivamente è una buona prova di gruppo -soprattuto vocalmente- che mette in chiaro le cose: i Motley Crue salutavano gli orpelli Dark e pseudo-satanisti per darsi al party-time. A seguire la cover precedentemente richiamata, aggiornata in modo da sembrare "contemporanea", e che fruttò alla band una esposizione mostruosa anche grazie ad un riuscito video. Come quasi sempre accade in questi casi la stragrandissima maggioranza dei Rockers e degli ascoltatori occasionali tra i 15 ed i 25 ignoravano e continuarono ad ignorare l'esistenza dell'originale. Sa va sans dire..... Louder Than Hell ci riportava al suono dell'album precedente, con Tommy Lee a pestare pesante dietro le pelli ed un riff granitico alla base della canzone. Keep Your Eyes On The Money è un altro esempio di cosa la band è orientata a fare nel futuro: Hard Rock americaneggiante di facile presa, ma fatto bene. Poi Home Sweet Home , lentone metallizzato che possiede una sua indubbia forza, ed anche se le mie inclinazioni personali dovrebbero impormi di considerarla troppo sdolcinata, non riesco a valutarla negativamente nonostante sia maliziosamente costruita per piacere. Tonight (We Need A Lover) possiede un ritornello semplice ed efficace, ma non riesce ad impressionare più di tanto nonostante il finale in crescendo; decisamente peggiore Use It Or Lose It, troppo semplice e scontata, classificabile come filler, così come la seguente Save Our Souls, nonostante un bel solo di Mick Mars ed il lavoro di cucitura di Nikki Sixx. Si scende ancora di tono con Raise Your Hand To Rock, non tanto perchè il pezzo sia brutto in sè, ma perchè.....ricorda parecchio -troppo- una canzone di un certo gruppo Glam capitanato da un tizio di nome Dee Snider, e ciò è ovviamente inaccettabile. Per fortuna irrompe prima della fine un brano come Fights For Your Rights, semplice e quadrato, più Heavy di quelle che lo hanno preceduto e che lascia almeno un buon ricordo in coda ad un lavoro altalenante.
Theatre Of Pain è un album ponte tra Shout At The Devil e Girls Girls Girls, e come tale soffre della sindrome del distacco doloroso dal vecchio per tuffarsi verso il nuovo, ciò anche a causa di una produzione che badò a levigare il suono per le orecchie cicciose degli americani -ma non solo, anzi- e di una maturità compositiva ancora da raggiungere. E' un buon album , ma inferiore alle prove migliori targate Motley Crue.
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P.s. a gusto personale lo preferisco al successivo Girls Girls Girls |
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@Galilee: non è vero, Theatre of pain è un gran disco, più melodico, più da seconda ondata del glam 80s. City boy blues, Fight for your right, Use it or lose it e Home sweet home sugli scudi. Tutti gli altri pezzi sono discreti/buoni. Non è che gli album Girls girls girls e Dr. feelgood abbiano solo pezzi- gemme 24 carati, c\'è qualche pezzo non da 100 ma godibile cone qui. Concordo col voto del recensore e credo che molti ragazzi dell\' epoca siano molto legati a questo platter... |
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...nonostante tutto..ho conosciuto i crue...con questo album...amo questo disco.... |
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In realtà questo disco ha segnato ben poco. La band era allo sbando, e dopo due capolavori sfornò questo nuovo album solo perché lo richiedeva il contratto. La band non aveva abbastanza pezzi e quelli inseriti nel disco sono per lo più scarti e una cover scelta all\'ultimo. Difatti l\' album si ricorda solo per due pezzi, e anche se nell\'insieme non è male il confronto con gli altri lavori fino a DR feelgood è imbarazzante. Se poi vogliamo fare un analisi più strutturata, la maggior parte dei pezzi sono faciloni e alquanto banalotti e spesso si perdono in chorus molto ripetitivi che si limitano a ripetere troppe volte il titolo della Song. L\'unica vera cosa graffiante sono i Riff di Mick. Poi per carità son sempre i Crue e quindi anche se floppano lo fanno meglio degli altri perché il talento non manca. Nonostante la svogliatezza, le droghe , l\'alcol e quant\'altro.
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Un disco che assieme al successivo ha segnato un epoca...ed uno stile che hanno cercato di copiare i più durante gli 80\'s....79???...voto basso....85 meglio!...al GG d\' oggi molte band non riuscirebbero comunque a fare un disco come questo....sarebbe un miracolo!....semplice loro sono i maestri del genere! |
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Meno violento ma sempre divertente tagliente,ma e\' un bene variare!i brani buoni non mancano,basterebbe citare la doppietta micidiale:city boy blues-smokeybin the boys room. |
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Tralasciando Home Sweet Home (al cui ascolto forse RUDOLF SCHENKER e KLAUS MEINE avranno pensato "vuoi vedere che ci vogliono soffiare il posto...") che è immortale, sdolcinato ma immortale, e lasciando perdere il fatto che segue un capolavoro di Genere, Theathre Of Pain non mi è mai parso così brutto, ma bisogna avere nelle corde dell' R'n'B x apprezzarlo meglio. Infatti questo orientamento spiazzò un po', come si evince da recensione e commenti. In ogni caso i CRUE, ancora giovanissimi, avevano iniziato a muovere montagne di soldi, e la purezza degli esordi non poteva che andare a farsi benedire. L'incidente a VINCE poteva solo peggiorare la situazione. X la serie Live Fast, Die Young. |
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Eeeeeee non li ho mai sopportati, eeeee non li ho mai digeghiti, eeeeee non li ho mai concepiti. Il loro esseghe bughini e ignoghanti eeeee mal di addisce eeeee al clima cultughale ed aghtistico newyoghkese degli anni 80 ! Eeeeeee impaghagonabili con Wharol, eeee con Kostabi eeeeee con Basquiat, eeeee con un David Byrne eeeeeeo un Ira Kaplan. Canzoni vuote e basate sulla dissolutezza come gli ultimi anni di Modigliani, eeeeee alcoliche e caotiche come eeeeeeee un Jackson Pollock, eeeeeee squilibghate e passionali come un Van Gogh o un Picasso piu' impetuoso. E della copeghtina ne voigliamo paghlaghe ? Eeee un oscena eeeeeeee trasfigurazione di un dipinto di Faccincani o di una ghappsentazione metafisica di un Carra' ! Amisci io sono un estimatoghe del metal, ma quando si cade nella ignoghanza piu' definitiva eeeeeee be' io non ci sto ! |
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A me piace! Qualcosa un po sottotono come però anche in Girls Girls Girls (la cover di Elvis, Sumthin for nuthin, Bad boy boogie) e in Dr.Feelgood (Sticky sweet, She goes down, Slice of your pie) ma per me è allo stesso livello degli altri 2. Voto: 85. È il disco più glam dei Motley ed essendo dell'85 anche abbastanza innovativo per l'epoca!!! Che Sixx dica che sia una merda non vuol dire nulla. Coverdale all'epoca rinnegó Slip of the tongue, Alan Pasqua i lavori coi Giant, gli Ac/dc il buon Flick of the switch. Importante secondo me cos'ha rappresentato quel disco per il mondo musicale dell'epoca. Theatre of pain per il 1985 rappresenta un tassello importante |
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Non sarà forse all’ altezza del predecessore da cui si stacca nettamente , risultando più leggero e meno Metal , ma certamente io lo trovo un buon album nel complesso anche se la band stessa lo giudica debole a me piace. |
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A mio avviso il loro album meno ispirato , magari non scarsissimo, ma quello che ho apprezzato meno . |
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Il loro peggiore senza ombra di dubbio... Perfino la Copertina non è bella |
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Vuol dire che bisogna anche rispettare l'opinione altrui anche quando è diversa dalla nostra (se espressa in maniera composta ovviamente). Frasi assolutistiche come "al posto di denigrare questo disco se vogliono proprio denigrare qualche altro disco o band comincino dai.." o "Io non capisco la gente che scrive...ci sono troppi flyer" . A voi piace?Benissimo. A me e a Sixx no |
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per me invece un disco ottimo, senza nessun calo degno di nota, il fatto che sixx lo denigri non vuol dire nulla, va bene lo ha inciso ma dopo diventa uno dei tanti commentatori umanizzati. Lo stesso vale per unmasked dei kiss o flick of the switch degli acdc, il fatto che siano ripudiati dal gruppo che li ha fatti non vuol dire che non siano dei lavori splendidi (per me tutti dei capolavori come questo) |
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Il primo detrattore di questo disco è Sixx stesso che lo appella con aggettivi poco "nobili" .... "Salvo solo Home sweet home e Smoking,il resto è merda pura". Queste sono parole di Sixx e le trovi sulla loro autobiografia The Dirt. Cmq siamo in democrazia e ognuno può esprimere il proprio parere.X te è un grande disco?Benissimo.Magari x altri no. |
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Ai detrattori di quest’ albulm se proprio volessero iniziare a parlare di dischi poco ispirati...al posto di denigrare questo disco se vogliono proprio denigrare qualche altro disco o band comincino dai kiss ...che dal 1984 al 1985 hanno prodotto due buchi nell’ Acqua come animalize e asylum...poi a parte il successo del disco crazy nights...l’obblio vero E proprio....infatti ora alla soglia dei 70 si sono ancora truccati perche’ Alla fine se non facevano questo non li cagava piu’ nessuno!....e lo dice uno che e’ un kiss ascoltatore dipendente! |
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Io non capisco la gente che scrive...ci sono troppi flyer...il precedente disco era migliore e altre cose....ricordo che eravamo nel 1985 ...e le cose volenti o nolenti funzionavano cosi’ ....alle case discografiche importava vendere il piu’ Possibile. E la qualita’ Della musica veniva per ultima.... comunque sia ribadisco che i Motley erano all’ apice della carriera e nonostante tutto non hanno mai trascurato il pallino della musica...erano dei ragazzi giovani che all’ epoca potevano permettersi ogni cosa e nonostante le vicende accadute hanno tirato fuori ancora un gioiellino di albulm!...per chiudere dico soltanto che se un albulm come questo dovesse essere uscito al giorno d’oggi ... sarebbe un albulm da 99 sicuro...quindi cerchiamo di non sputare troppo nel piatto nel quale si mangia...ad averne ancora band e dischi di questo calibro ora...altro che revaival band pietose che all’ epoca non avrebbero nemmeno avuto la possibilita’ Di incidere nemmeno una democassetta in garage di casa propria...voto 89 |
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Save our souls poco piú di una filler!!???
È la canzone piú bella dei Crüe, ma la avete sentita bene? |
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Diciamo che home sweet home alza notevolmente la media. Un 75 li vale |
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ma conoscendo l ottimo recensore per quello che scrive, credo che il voto sia giusto, nelle sua ottica di non creare facili eutusiami rispetto agli 80, dico solo da parte mia che questo uscì in concomitanza di fly in the wall degli ac/dc e questo mi sembrava e mi sembra tutt'ora molto meglio. Smokin ottima cover...ah per i veri rockers concedervi air special dei Brownsville, lo hanno appena ristampato ed è roboante ancora oggi |
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Se si prendessero i pezzi migliori di questo disco e quelli di Girls otterresti un discreto/Buon disco. |
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Right! Comunque sempre apprezzato questo disco, al di là della cover e del lento che mi hanno rotto i maroni |
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È un disco eccelso, Ma costruito con qualche bomba e qualche riempitivo. Come ha scritto Nikki. Per buttare giù l'album presero quelle 4/5 bombe che avevano a disposizione e gli aggiunsero qualche scarto perché proprio non c'era verso di lavorare. Erano tutti e 4 alla frutta. Pensa cosa sarebbe potuto essere... |
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Galilee cioè? Girls girls girls non è un top album? |
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Son tutti splendidi i dischi dei Motley , anche questo scarafaggio, però i primi 2 uber alles. Purtroppo da lì in poi fino a Dr feelgood non prendevano un canale. E questo ha contribuito in negativo. |
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Per me il disco meno riuscito degli anni 80 subito dopo il primo.
Il capolavoro vero e proprio sarebbe arrivato da lì a poco. |
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@Mic: effettivamente ricorda Use it or Lose it. |
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Riascoltando Rising dei Rainbow la traccia A Light in the Black mi ha fatto venire in mente un riff di questo album dei Motley. Però a memoria non saprei dire quale |
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Buon album, sono d'accordo con chi lo ritiene un album di passaggio verso i successivi. Un po' altalenante, qualche pezzo fiacchetto accanto ad altri che non si possono discutere, come l'opener o la celeberrima Home Sweet Home. Il problema di Theatre of Pain è che perde il confronto con i loro altri album degli anni '80, che però ... stanno tutti tra l'eccellenza e il capolavoro totale, ma anche qui siamo di fronte ad una buona prova. Concordo con il 79 della recensione. |
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È comunque questo è uno dei loro migliori cd.altro che inferiore alle prove migliori dei crue.minchiate.ripeto fino a dr.feelgood ogni album dei crue è stupendo! |
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Questo è un altro grande album dei motley.leggendari.raven sei sempre troppo basso con i voti.mitici crue! |
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Questo e Generation swine sono gli unici dischi brutti dei Crue. Preso all'epoca e fu una delusione tremenda.... Dopo due dischi stupendi e ispiratissimi arrivò questo che fu moscio e con poche idee degne del nome in copertina... Fecero abbondantemente meglio ma i primi 2 restano al top della loro discografia. |
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Album molto differente rispetto 'solo' al disco precedente (cit. shout at ...). Nettamente rock'n' roll più che heavy metal. Rimasi deluso al primo ascolto. Mi ha sempre dato una strana sensazione, non so ... era tantissimo tempo che non lo riascoltavo, ma ancora oggi non mi convince. Ben inteso, non è un brutto disco, ma questo tipo di proposta musicale a me non piace molto. |
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Per me album stupendo, che ha poco da invidiare ai precedenti. I Motley fino a Dr. Feelgood, sono stati stratosferici! |
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Save our souls sarà anche una filler, ma nel film "Demoni" quando arrivano alla tomba di Nostradamus ci sta benissimo. Se poi un venerdì sera ve la sentite a tutto volume in macchina insieme a Tonight e Louder then hell, nessuno potrà fermarvi. |
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Col senno di poi - visto e considerata la qualità dei dischi negli ultimi quindici anni di tanti gruppi - i Mötley Crüe degli Anni Ottanta non si possono discutere ( anche se l'Omonimo del 1994 non era poi così brutto). Ma analizzanando a fondo i vari dischi si sente che questo Theatre of Pain ( e anche il successivo GGG) è un album incerto che vive di momenti. Nella fattispecie la fortuna di TOP fu la ballad "Home Sweet Home" che mascherò l'incertezza compositiva della Ciurma. Certo, uscisse oggi un disco come Theatre....farebbe gridare al miracolo. Il top della band rimane Shout at The Devil ( l'istinto) e Dr. Feelgood ( la maturità e la consapevolezza). Il 1985 fu un anno di svolta per l'hard n heavy. Molte band capirono che un ciclo si era chiuso ( Maiden, Priest, Scorpions chenon a caso rilasciarono il live-testamento in quel periodo) mentre le band americane capirono che "ammorbidendo i toni" si potevano vendere vagonate di dischi visto che il genere era e stava diventando la moda imperante negli USA. Credo che i Motley fecero questo tipo di ragionamento ma Theatre of Pain che fu affrettato, non era nelle loro corde , vista la rabbia musicale dei primi due album che più gli si addiceva. Nel 1989, il produttore giusto ( Bob Rock) sintetizzò al meglio questo bisogno (potenza e melodia) e infatti Dr. Feelgood fu un capolavoro. |
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@matteo37 non capisco come tu possa metterlo al livello degli album che hai citato...de gustibus...disco solo per i fans dei crue come il sottoscritto ma oggettivamente trascurabilissimo... |
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L'ho ascoltato l'altro giorno dopo diverso tempo... riconsiderato ampiamente, prima gli avrei dato 60, ora 85, davvero non so che scintilla sia scattata su questo mio ultimo ascolto, fatto sta che l'ho trovato davvero molto meglio del solito (!). ottimo |
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per me l'unico filler è raise your hands to rock . certo è un pochino sotto rispetto a shout at the devil ma non l'ho mai considerato inferiore a girls girls e dr feelgood , recensione un pelo cattivella. voto 85 |
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Solo per Home Sweet Home sarebbe da 100 con lode, ma purtroppo ci sono troppe poche canzoni decenti. La cover Smoking In The Boys Room è davvero buona, così come Louder Than Hell, troppo sottovalutata. Quest'album è un ponte tra il periodo Punk/Metal degli esordi e il Glam di GGG. Voto 80 |
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ragazzi la produzione qui è di basso livello a mio avviso...l album manca di potenza nel suono quella che c era nel precedente e quello spirito stradaiolo del successivo unito ad un sound pulito...per me proprio a livello sonoro manca qualcosa ed i pezzi a parte home sweet home sono gli ultimi in un ipotetica classifica del loro repertorio...nessuno mi toglierà mai dalla mente che quest album fu assemblato in fretta e furia per una lunga serie di motivi...la media lettori si è abbassata scandalosamente ma anche col cuore non riesco a dargli più di 70... |
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non mi ha mai convinto piu di tanto ma fu un grande successo.qualke spunto buono ce...di grandioso solo home sweet home...ma sono sempre i crue quindi la classe non e acqua.... |
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si ho letto i commenti precedenti ma non cè nulla da fare è un disco che va nel dimenticatoio....ad esempio louder than hell fu ripresa dai pezzi di s.a.t.d. dove è bonus track in ristampa col nome hotter than hell ed è lil pezzo migliore dopo home sweet home.il pezzo che ha trascinato l album è una cover e quindi è detto tutto sul valore del disco.Cmq sono legato anche a questo album ovviamente ma lo considero un mezzo flop per i crue... |
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Se leggi i commenti precdenti vedrai che c'è chi sostiene il contrario. Non è il migliore di certo, ma non è male affatto, al di là delle intenzioni e del momento. |
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ho adorato i crue qualche anno fa ma questo disco è un obbrobrio in confronto al resto della produzione sopratutto perchè registrato ed arrangiato col culo.Caro Raven sei un intenditore come altri che scrivono qui ma in questo caso hai toppato di brutto.non è questione di gusti quest album è stato proprio assemblato in fretta e furia per una questione economica.Infatti dalla biografia the dirt lo si evince.La media lettori è corretta solo e soltanto grazie alla presenza della ballad che è un classico del movimento.Dopo di essa il vuoto un album appena sufficiente. |
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rimane sempre un ottimo prodotto, seppur mi renda conto che in carriera hanno fatto molto di meglio. Contiene comunque alcuni brani storici come Home sweet home, City boy blues, smoking in the boys room e Tonight....voto 75 |
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Ingiustamente sottovalutato, è in realtà un altro grande album dei Motley Crue. Fantastica Home sweet home |
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Mai piaciuto. Fu una delusione quando uscì e lo è anche adesso. Fortuna che poi si ripresero alla grande. 79 è anche troppo. |
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Un bell'album ma lontano dai fasti di Girls e Shout. Il top sono le #2 e 5, grandi classici, il resto si sente volentieri ma il voto non va oltre un 75. Buon album me non un masterpiece! Mi piace di piu' l'ultimo Saints of LA |
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GRANDE ALBUM NONOSTANTE LA BOTTA CHE AVEVANO ALL' EPOCA GRANDISSIMI MOTLEY CRUE |
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d'accordo con la recensione... buon album ma niente più... direi un 75.. |
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Il disco più brutto dei Motley, apparte Home Sweet Home non me ne piace una! |
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Un'altra validissima prova dei Motley. Chiudiamo in bellezza con Saints of Los Angeles? |
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Non sarà il masterpiece dei Motley ma io lo adoro...ci sono pezzi incredibili che hanno segnato la mia adolescenza...e la recensione non fa una piega, giustissimi i contenuti e il voto è coerente! |
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L'assunto della recensione è che s itratti di un disco ponte tra i primi 2 , (che valuto di più per motivi diversi, ed a Too Fast ho dato 80), ed il successivo, che rappresenta l'evoluzione di questa proposta. In questa ottica tutti i voti delle recensioni sono abbastanza armonici, |
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Questo dico è un classico, 79 mi pare pochino , comunque de gustibus ........ per me un 90 su 100. |
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io lo valuto più di 79. Qualche punto in più ci sta 84 su 100. |
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