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Tarchon Fist - Fighters
( 6108 letture )
Sin dalla sua Origine, nella Terra d'Albione, il Verbo del Metallo è stata fiera bandiera di una stirpe coraggiosa, fatta di guerrieri ed eroi; e nella nobile civiltà Etrusca affondano le loro radici i Tarchon Fist, italica macchina da guerra portatrice di un scintillante Heavy Metal tutto d'un pezzo, possente ed ultramelodico come tradizione comanda, intriso di epica e caratterizzato da riffs giganteschi, atmosfere imponenti, emozioni incontenibili. Il moniker della band deriva dall'eroe mitologico Tarconte, Dio della Tempesta a cui "è attribuita la fondazione di tutte le città della federazione etrusca fra le quali la principale fu Tarquinia"; esso inoltre "compare nell'Eneide come leader di tutti gli Etruschi e alleato di Enea nella guerra contro Mezenzio e Turno" (wikipedia.it). La band, formatasi nel 2006, annovera elementi ampiamente rodati come il chitarrista Luciano Tattini (già colonna dei Rain); essa prosegue sulla scia dell'esplosivo album d'esordio, un concentrato pesante di Classic Heavy che ha riscosso parecchi consensi un pò ovunque, trainato dal calibro grosso Metal Detector. Metallo puro nella sua essenza più incontaminata, roba bollente per veri defenders of the faith: l'acciaio patrio ha trovato un'altra band capace di difendere con onore i propri stendardi. La strategia offensiva dei Tarchon Fist è un assalto vigoroso di roboante metallo tradizionale, arricchito da cori ridondanti e melodia travolgente, nella voce come nelle stupende trame chitarristiche. La grandiosa musicalità dei pezzi dimostra un notevole gusto nel songwriting; sempre sugli scudi la folgorante trama armonica che scaturisce copiosa dall'ascia di Tattini, ora suadente ed ora tellurica. Compattissima la sezione ritmica, guidata dal drum quadrato di Andrea Bernabeo. Sette dei primi sei pezzi sono da incorniciare, una tempesta di 'italian steel' di cui andare orgogliosi: l'inno autocelebrativo We Are the Legion e l'arrembante 3 Days in Hell esaltano il lato debordante dei Tarchon Fist, le antemiche Fighters e Victims of the Nations portano a mille l'ebollizione col loro incedere solenne e marziale, il lento Flower in the Sand svela il lato più intimo dei Nostri; con l'accattivante flusso caldo di Thunderbolt si torna a pestare forte sull'acceleratore, impressionando con linee vocali magnifiche e sognanti: prova spettacolare, quella di Luigi Sangermano al microfono, padrone di un timbro tiepido, 'positivo' e accogliente. A metà disco sono piazzati un paio di tracce dalla qualità leggermente inferiore, un po' ripetitive forse; ma la volata finale è nuovamente da encomio, con altri pezzi rocciosi e pimpanti, pur se non all'altezza di quelli iniziali. La band non si ferma al disco (e che disco), ma raddoppia allegando un secondo cd ricco di chicche: due pezzi in italiano come l'epica Warriors (in pratica, un gigantesco coro da stadio) e Figli Senza Domani (di fatto la 'traduzione' di Victims Of The Nations), una diversa versione (più cupa) di Thunderbolt e cinque tracce live in cui spiccano il cavallo di battaglia Metal Detector e le cover di celebri classici come Breaking The Law e Princess Of The Night (dei Saxon). Acclamazione in grande stile, dunque, per i Tarchon Fist, braccio armato di una scena italiana che brama l'onore che merita; l'assalto a briglie sciolte operato da Fighters è una scossa terremotante, che potrebbe consacrare anche al di fuori dei nostri confini la band di Tattini, una splendida realtà da esportare con fierezza. Inutile ripeterlo: chitarre da delirio, drum martellante, vocals meravigliose, melodie che vanno dritte al cuore. Se si dovesse muovere una critica a Fighters, questa riguarderebbe certamente una seconda parte di album in cui si perde leggermente il feeling tracimante che si toccava con mano nella prima manciata di tracce; ma sono note quasi impercettibili, un pelo nell'uovo che non vale la pena cercare. Se il vostro pane quotidiano è l'heavy metal classico, fatto di enfasi e leggende, non potete privare le vostre orecchie di questo piccolo gioiellino Made In Italy.


VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
34.55 su 80 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2009
My Graveyard Productions
Heavy
Tracklist
1. We Are the Legion
2. 3 Days in Hell
3. Fighters
4. Victims of the Nations
5. Flower in the Sand
6. Hammer Squad
7. Thunderbolt
8. Still in Vice
9. Bad Situation
10. Falling Down
11. Earth Song
12. The Gams is Over
Line Up
Luigi "JJ Sange" Sangermano - Vocals
Luciano “Lvcio” Tattini - Guitars
Federico "Heavy Rico" Mengoli - Guitar
Marco “Wallace” Pazzini - Bass
Andrea “Animal” Bernabeo
 
RECENSIONI
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