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Testament - Practice What You Preach
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UNA BREVE INTRODUZIONE
C’erano una volta gli anni ’80, l’heavy metal era un genere musicale giovane e pieno di promettenti band che, album dopo album, regalavano grandi soddisfazioni ai loro accanitissimi fan, che quasi in segno di riconoscimento si vestivano come loro e ne parlavano come fossero divinità scese in terra. Tra questi storici gruppi vi erano i Testament, giunti nel 1989 a pubblicare il loro terzo album e alte erano le aspettative di critica e audience, perché grazie ai primi due strepitosi lavori in studio, avendo imposto il loro sound come alternativa a quello dei “rivali” Metallica e Slayer, i cinque thrashers americani si erano sin da subito accaparrati una discreta fetta di pubblico; sorge quindi spontanea la domanda: Practice What You Preach è al livello, se non del quasi irrangiungibile disco di debutto The Legacy, almeno del comunque ottimo The New Order? La risposta è: ni.
L’ALBUM
Il viaggio di Practice What You Preach inizia con la title-track, up-tempo carico di energia in cui si ritrovano le caratteristiche portanti dei Testament: un riffing pesante accompagnato da una solida sezione ritimica, la voce inconfondibile e inimitabile di Chuck Billy, il fantastico tocco solista di Alex Skolnick, che in questo brano forse non dà del suo meglio ma che comunque fa la sua bella figura. Si prosegue con Perilous Nation, pezzo per cui si possono fare le stesse considerazioni già fatte per l’opener, e poi con Envy Life, in cui Chuck Billy dà nuovo sfogo alla sua valvola espressiva sperimentando col growl e con sovra-incisioni varie; anche in questo caso, la band non fa uso di tempi veloci e la prestazione solista di Skolnick, per quanto impeccabile da un punto di vista tecnico, lascia a desiderare – soprattutto se consideriamo gli assoli composti per i due album precedenti – così come le parti di chitarra ritmica. Con la quarta canzone, Time Is Coming, si ritorna del tutto sui binari giusti: i riff sono interessanti e così le strofe, le parti soliste, la prestazione del batterista Louie Clemente e del bassista Greg Christian. A seguire troviamo Blessed In Contempt, fantastico esempio di come si possono scrivere brani veloci e originali: il lavoro qui svolto dal chitarrista Eric Peterson è esemplare per chiunque voglia addentrarsi nel thrash, Chuck Billy è al massimo della sua forma e gli assoli finalmente tornano a farci sognare ad occhi aperti. Il sesto brano –Greenhouse Effect– non ha nulla di speciale rispetto a quanto proposto finora, ma comunque non segna un calo di qualità. La successiva Sins Of Omission, invece, è uno di quei pezzi che ti entra in testa e poi non ne esce più: potente, melodica al punto giusto, originale e tecnicamente perfettamente in linea con quanto proposto dai Testament nella loro carriera. Con The Ballad si raggiunge l’apice compositivo del disco: pur trattandosi di una semi-ballata la canzone non stona nella setlist, anzi – come spesso succede in questi casi – crea uno spazio di riposo per i timpani dell’ascoltatore aumentando la longevità del disco; quanto al contenuto musicale del brano, non c’è molto da dire se non che esso dimostra inequivocabilmente le grandi capacità di tutti i membri della band in ambito compositivo ed esecutivo. La penultima canzone si intitola Nightmare (Coming Back To You) e per essa valgono gli stessi discorsi fatti per Blessed In Contempt. La traccia conclusiva, Confusion Fusion, è una strumentale non molto lunga e strutturalmente abbastanza variegata: un modo originale di chiudere un bel disco, la cui unica vera lacuna è – come per i primi due lavori in studio della band – la produzione, quasi completamente inadatta a sottolineare le qualità della line-up e i pregi delle varie canzoni.
IN CONCLUSIONE
Practice What You Preach è un bell’album thrash, che come tale dovrebbe essere ascoltato da tutti i thrashers di questo mondo; per come la vedo io è giusto una spanna sotto The New Order, ma non credo di sbagliare consigliando a tutti gli amanti del genere di acquistarlo: in fondo lo stile tipico di quegli anni è praticamente andato perduto, perciò se ne siete dei seguaci non fatevi scappare l’occcasione di comprare questo cd, che come molti dei dischi pubblicati negli anni ’80 potrete trovare in tutti i negozi ad un prezzo conveniente.
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VOTO LETTORI
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84.68 su 159 voti [
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Altro capolavoro di Billy e soci, altro album da 10 e lode!! L\'ho sempre considerato, tra i primi classici dei Testament, il loro album più \"raffinato\", dove si raggiunge l\'apice compositivo della prima ora dei cinque eroi della Bay Area, in termini di potenza e melodia. La prestazione di tutti e cinque i Testament è impeccabile, e le canzoni qui contenute sono favolose, il riffing e gli assoli sono diretti, ricercati e, a volte, abbastanza catchy come nel loro classico stile, e Chuck sfoggia una prova maiuscola per espressività e potenza. Per me non si discute neanche questo, è una gemma thrash da possedere assolutamente, brani come la title-track, \"Envy Life\", \"Blessed In Contempt\", \"Sins Of Omission\", \"The Ballad\" e \"Nightmare (Coming Back To You)\" fanno godere e non poco! |
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....ci sono bei pezzi.....comunque meglio i primi due album... |
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Si anche The Gathering è un gran disco e anzi forse lo preferisco a New Order. |
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1. The Legacy 2. The Gathering 3. New Order 4. Low . 5. Demonic.(EBBENE Si!) 6. Practice
Quelli post 1999 non li ho ascoltati molto, mi sembrano tutti lavori di buon mestiere, ma non mi hanno colpito particolarmente. |
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71
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Carino... Molto tipicamente thrash anni 80... Però dopo un po\' mi stanca... Per mio gusto personale nella discografia dei Testament il trittico Low - Demonic - The Gathering è quello che mi piace di più e riascolto più spesso. In particolare The Gathering è a mio avviso il loro disco migliore sotto ogni aspetto. |
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70
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Il mio preferito forse rimane il primo, ma dopo ci metto subito Practice e poi The Ritual. Quarto posto Low e poi New Order. Purtroppo le canzoni del secondo lato non mi hanno mai fatto impazzire. |
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La penso come galilee. È sempre stato il mio preferito, gli assoli sono di livello assoluto e le canzoni per me sono una meglio dell\'altra. Ovviamente i primi due rimangono dei capolavori del genere senza tempo |
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In questo Chuck ha iniziato a cantare, però rimane inferiore ai primi due. Il secondo è il loro capolavoro. Ritual è meglio non considerarlo. |
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Non sono d\'accordo per nulla. In questo album il songwriting è altissimo e molto più ispirato. Non vedo filler e secondo me siamo un gradino sopra il suo predecessore che ho sempre trovato un po\' stereotipato e prevedibile. Anche su The ritual dissento, è uno dei loro dischi più ispirati e belli da ascoltare. Per me sul podio. |
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66
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@Egidio forse sei troppo severo, qualcosa di buono c\'è, ma 77 è troppo. Direi 68. Sicuramente lontano anni luce dai primi due. I veri album spenti secondo me sono Souls of Black e soprattutto The Ritual. Faccio fatica ad ascoltarlo tutto. |
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Mai piaciuto, sin dall\'epoca della sua uscita. L\'ho sempre trovato un disco spento, che non riesce a decollare mai |
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Bello bello bello. Lo adoro come i precedenti e il successivo. I concerti di questa line up, ai tempi erano furiosi (anche fisicamente) come pochi. Ormai sono invecchiati, certe performance non le possono più sostenere, ma la qualità c\'è ancora di brutto. Comunque, per me, i Testament finiscono con Souls of Black. |
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63
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posso essere d\'accordo che sia leggermente inferiore (ma proprio leggermente!) ai primi due, ma per me resta un gran disco, e soprattutto, non si può leggere che sulla titletrack Alex non faccia del suo meglio ma solo \"la sua bella figura!
per me uno dei migliori assoli thrash in assoluto! un grande classico, riproposto sempre dal vivo, altrochè. |
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62
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Disco molto bello però sicuramente inferiore ai 2 precedenti.
Practice, Sins e The Ballad grandissime canzoni. Ho sempre
amato Perilous Nation, Nightmare e Blessed. Il resto skippabile. Voto giusto ma The new Order merita 90. |
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61
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The New Order e The Legacy rimarranno sempre i miei preferiti, ma ho sempre trovato anche quest’album bellissimo. Meno tirato, se vogliamo anche un filo meno immediato (per l’epoca), ma l’ispirazione c’è e neanche poca. Bastino pezzi come la title-track, Time is Coming, Sins of Omission e altre… (The Ballad a dire il vero non mi ha mai entusiasmato invece). Voto 85 |
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60
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Sarà una mia impressione ma con questo tipo di produzione la vena thrash si perde un pò diciamo che risulta un pò troppo "pulito" (batteria in particolare) ed anche i tempi delle canzoni non propriamente veloci lo rendono un buon disco discretamente potente ma non eccezionale.
Mentre Chuck era a grandi livelli. |
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Per me un grandissimo disco con assoli veramente splendidi, tra i migliori di skolnick |
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Mah, non lo trovò molto distante da the new order dal punto di vista sonoro, e per l’epoca non è affatto male, si sentiva di molto molto peggio. In quel periodo della sua carriera, Alex Perislas era passato dal fare l’ingegnere del suono a produttore in tutto e per tutto, e fece delle scelte molto simili per una serie di dischi (MOD, Overkill, Nuckear Assault etc...). Il disco in sé mi è sempre piaciuto, pur non facendomi impazzire, il voto lo trovo centrato. Per i miei gusti il loro disco migliore è sempre stato souls of black. |
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57
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Me lo sono chiesto sempre anche io. Dal punto di vista del songwriting penso sia il migliore con the legacy e the Ritual. Comunque se questo vale un 77 agli ultimi 3 album darei un 57, perché sono generoso. |
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56
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Boh raga io solo in sto sito ho visto critiche a practice. Praticamente all'estero è considerato una pietra miliare ma pure altre recensioni di siti italiane ne parlano più bene di come è scritto qui |
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Come produzione questo e soul lasciano un po' a desiderare. Purtroppo o per fortuna chi è dietro un mixer può rovinare o migliorare un lavoro. Comunque sia questo non è uno dei loro lavori migliori, mentre soul che a mio avviso ha una produzione peggiore di questo come composizione è un top album come i primi due. |
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Mai contenti... Se è "troppo" Grezza non va bene.. Se è "troppo" Pulita non va bene.. Che noia che barba... Ascoltiamo un Album per quel che è... Non piace? Amen.. |
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La produzione così leggerina rovina il tutto, alcuni pezzi per esempio sono molto belli (Titletrack, Envy Life, Sins Of Omission), peccato che vengano letteralmente sotterrati da un mix che non rende giustizia alle chitarre, peccato. Lo stesso problema si avrà anche con Souls Of Black, anche se lì per me ci sono pezzi più ispirati. 70. |
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da vecchio thrasher l ho sempre considerato insieme a The legacy il migliore dei Testament |
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Riffoni* chiedo venia.
Ne approfitto per dire anche che questo disco possiede anche ottime linee di basso, cosa non da sottovalutare. |
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50
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Rispetto anche io l'opinione altrui, anche se in questo specifico caso non la capisco proprio: PWYP è un album maturo, ben suonato, con brani variegati e pieni di ricconi, contiene forse i migliori assoli dell'intera discografia dei Testament, Chuck Billy pure è in forma smagliante.
Un disco Thrash Metal più studiato ma comunque energico come dovrebbe essere.
Ha il difetto di essere uscito in ritardo, non aggiunge nulla a quando detto precedentemente all'interno del Thrash, ma ciò non toglie che è un signor album. Personalmente lo trovo il loro miglior lavoro proprio perché più maturo di tutti gli altri dischi, un buon incontro tra melodie e violenza.
Poi vabbè, i gusti sono personali e sacrosanti sia chiaro. |
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Sei pazzo concordo ma rispetto I tuoi gusti... A me quest album fa schifo |
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Sarò pazzo, ma è il mio disco preferito dei Testament, cattivo ma maturo al punto giusto... Mi rimanda un po' a Master of Puppets . |
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@rik #46 è lo stesso commento che avrei potuto scrivere io. Quando uscì il video patinato di The Ballad rimasi davvero perplessa poi devo dire che alcuni pezzi invece li ho trovati proprio belli |
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Ammetto che all'epoca della sua pubblicazione rimasi perplesso. Forse le sfuriate thrash dei primi due album erano 'distanti' rispetto a quest'album. Poi con il tempo l'ho rivalutato. Evocativa la cover. Billy sempre un signor singer, ma troppo lodato e skolnick un gran solista. (Imho) |
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grandissimo album di thrash con bei momenti da pogo e aprti piu ragionate e melodiche. Un classico dei testament assieme ai primi due e al mini lp live at eindhoven.. commerciale? ma vaffanculo va |
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Gran bella chitarra questo Skolnick, assoli davvero ben fatti! Bell'album senza dubbio. |
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diciamo che quest album ha degli ottimi brani, ma non a livello dei due precedenti... e lo trovo, per quando è uscito, più commerciale... ovvio che se lo ascoltiamo oggi suona come un classico album thrash di quel periodo. |
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Commerciale questo e Souls of Black, non tanto direi..The Ritual si, è più Heavy ma rimane per me un album piacevole..Meno male che poi sono tornati sulla retta via, senza stravolgere totalmente quello che sono. D'accordo in parte con quanto scritto da Galilee. |
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questo e gli altri due successivi sono commerciali anche se fatti bene... hanno seguito l anda del momento pensando di fare il boom come hanno fatto i metallica |
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Non ho mai capito perchè questo disco non piaccia quanto i primi due. Poi per dire , si sono tessute le lodi di un brano come One dei Metallica, mentre per The ballad, canzone di pari intensità, nessuno ha mai sprecato un commento. Ma potrei citare anche la titletrack, Nightmare, sin of Omission, Eny life, tutti pezzi da 90 minimo. |
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A me piacque tantissimo. Ritmi piu' lenti ma piu' moderno dei primi. 90. |
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Dopo due capolavori come The Legacy e The New Order questo album all'inizio, a parte la titletrack, fenomenale, non lo capii subito, però col tempo mi è cresciuto molto e si attesta comunque su un 85. |
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Nel commento n.27 ovviamente volevo dire "stima che ho di loro", ahah, poi non so perché, ultimamente apprezzo maggiormente dischi -tipo questo- che all'epoca snobbavo... |
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Mi accodo ai critici invece. Disco piacevole all'ascolto, ma non di certo un grande album; la titletrack, sins of omission e Greenhouse effect le migliori il resto viaggia tra il buono e il mediocre. |
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Spazzatura? Sarà ma è il mio preferito |
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Disco deboluccio, con tre/quattro bei brani al massimo. Il resto è spazzatura. Amo i testament ma da qui in poi hanno faticato a ritrovare l'ispirazione dei primi due capolavori (fino ovviamente a Tthe gathering) |
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Sulle orme del recensore dico: 'Practice' è stato all'altezza dei precedenti? La risposta è : assolutamente no! Consideravo i Testament un gruppo che se la poteva giocare con Exodus, Metallica e Slayer, dopo i primi due dischi ma questo è stata una vera delusione.Velocità dimezzate rispetto a quanto ascoltato prima, e questo, per quanto mi riguarda è già negativo, pezzi piatti e noiosi, io ve lo sconsiglio vivamente. |
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Ri-ascoltato dopo tanto tempo e, devo dire che, è il loro album perfetto..benché sia inferiore ai precedenti! Si sente proprio che, qui l'affiatamento tra i componenti è al massimo. Probabilmente, lo scarso successo commerciale e, le critiche ricevute per l'incremento di groove hanno portato il gruppo a fare dei passi indietro..togliendoli, di fatto, la carica nell'incisione dei due successivi album: bistrattati 'proprio' dalla band! Tra l'altro qua, i cosiddetti "riempitivi", sono perlomeno originali: "Nightmare (Coming Back to You)" e "Confusion Fusion". |
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...non mi e' mai piaciuto...Dopo due pilastri come i precedenti fu una bella delusione per me...e infatti ricordo qualche stroncatura. Tutto sommato pero lo ascoltai anche poco...Sara che i primi due li macinai di brutto. Dopo tanti anni pero magari dovrei provare a riascoltarlo...non si sa mai... |
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a salvare questo disco due perle come sins of omission e the ballad, il resto tutto molto mediocre. voto 65 |
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Title track e "Sins Of Omission" stratosferiche. "The Ballad" molto buona. "Nightmare..." e "Greenhouse Effect" carine, tutto il resto noioso e trascurabile. Nel complesso può beccarsi un 65-70, grazie alle ottime song di cui sopra. |
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Pochi pezzi che mi piacciono, voto 60 per la stima che ho in loro, certo nel 1989 ,dopo i 2 grandi album precedenti, mi aspettavo molto ma molto di più.... |
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degli album vecchi il mio preferito. Puro techno-thrash con una stupenda the ballad. voto 90 |
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Procurato da pochi giorni, per ora non ho ancora assimilato del tutto le canzoni, però mi piace molto la produzione, con la grancassa che fa "cic-ciac"... in stile Pantera. A tratti mi sembra che la parte vocale sia molto simile al cantato di James Hetfield di quegli anni... |
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Se non il migliore il più maturo e completo. Non inferiore ai precedenti. Capolavoro assoluto |
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buon album ma preferisco Legacy e New Order.. concordo con il voto e la recensione... |
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on bello come Legacy, ma quasi. 90/100 |
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Ma come si fa a mettere in discussione la qualità di un disco come questo?! Mah... |
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Mah...se PWYP è diventato solo un onesto lavoro e noia concentrata non ci rimane che tagliarci i coglioni con una cesoia. Boh. tenetevi Radio Deejay che fate prima... |
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Ottimo album, di sicuro non a livelli di TNO ma molti punti sopra a tutto ciò che è venuto dopo a Souls...... |
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Sins Of Omission. Ho detto tutto! Non che sia l'unica buona song, ma di sicuro è la migliore, da 10! Invece per il voto dell'album concordo con il recensore |
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D'accordissimo con Khaine, un passo indietro rispetto a The New Order (che è a tutti gli effetti un capolavoro indiscutibile). Ma da qui a definirlo una ciofeca ce ne passa di acqua sotto ai ponti, è cmq un onestissimo lavoro che contiene ottimi pezzi (title track e Sins Of Omission su tutte). |
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veramente belle solo sins of obmission e nightmare le altre sono pura noia concentrata, mi chiedo come hanno fatto dopo due album allucinanti come the legacy e the new order a partorire una merda simile. ancora oggi provo ad ascoltarlo ma è sempre peggio a parte quei dure brani. |
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io personalmente l'ho trovato un pò noiosetto eccezione fatta per la title track, piatto. VOTO 65 |
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buon album, ma gli preferisco il successivo 'Souls of Black' voto: 70 |
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DIMMONIU73@ "Practice..." penso che sia (ineieme a The Legacy) il miglior album dei Testament. Cazzo che periodo fantastico |
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Quotone ad Arrraya, la penso esattamente come te!!! Practice What you Preach è da 90, niente di meno... |
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Quest'album è infinitamente meglio del troppo sopravvalutato Souls of Black |
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Solo la titletrack vele tutta la discografia degli Anthrax....anche se l'intero album non è un capolavoro.. |
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buon disco ma non eccezionale; personalmente i testament li ho sempre apprezzati, ma mai adorati alla follia |
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Ogni volta che ascolto sins of omission non riesco a stare fermo. è un brano che ti scatena dentro qualcosa di incontenibile e vorrei riuscire a suonare contemporaneamente chitarra e batteria e cantare fino ad esplodere. |
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Un garn bell'album ma il mio preferito resta Souls of Black... |
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sottoscrivo la conclusione della recensione! i primi 3 album di questa band sono capolavori! New Order superiore a tutti! |
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4
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è il loro disco che preferisco della triade iniziale |
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Lo adoro la title track non mi stancherei di ascoltarla! |
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é il mio disco preferito dei testament dopo The Legacy!!!!!Forse perchè i Testament li ho conosciuti con questo disco????Non mi trovo d'accordo quasi su nulla col recensore,per quanto riguarda gli assoli di questo disco sono tutti belli,ma quello più brutto del disco secondo me è propio quello di Blessed In Contempt..Comunque sia è questione di punti di vista...io avrei dato 90 a questo 95 a the Legacy e 90 a The New Order.. |
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1
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concordo con il recensore però avrei dato 80 a practice e 90 a the new order |
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