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Kaipa - Sommargryningsljus
14/01/2025
( 141 letture )
Per fornire un po’ di contesto a chi non li conoscesse, i Kaipa sono una storica band di progressive rock dalla forte connotazione sinfonica e barocca formata a metà anni ’70 guidata dal mastermind Hans Lundin. Nel nucleo originale è presente un giovanissimo Roine Stolt, che diventerà poi più famoso come frontman e chitarrista dei The Flower Kings. La band produrrà musica a fasi alterne per sciogliersi a inizio anni ’80 e riformarsi a fine ’90 con una line up rinnovata.

Sommargryningsljus (“Luce dell’alba estiva”) rappresenta il quindicesimo album in studio e anche un concept basato su un metaforico viaggio notturno che parte dal crepuscolo e si dipana verso l’alba. Questa odissea notturna può essere vista come una metafora dello stato tra morte e rinascita, o come un'allegoria della vita raccontata al contrario. La genesi del disco parte da lontano, con le strutture di base di due delle canzoni dell'album (Seven Birds e Spiderweb Train) che sono state scritte originariamente alla fine degli anni '90 durante le stesse session delle canzoni per l'album di ritorno dei Kaipa Notes From the Past pubblicato nel 2002.

La proposta musicale degli svedesi è un elegante e avvolgente progressive ancorato ai capisaldi barocchi del genere (Yes, Genesis su tutti), immerso in atmosfere sognanti e legate a doppio filo con la musica classica. Tecnicamente eccellenti, e con una produzione cristallina all’altezza della proposta, Hans Lundin e compagni propongono un platter dalla lunghezza impegnativa (80 minuti di musica comprendendo la bonus track).

Una disamina track by track risulta abbastanza inutile, in quanto l’opera è pensata per essere fruita come un unico flusso, e questa si rivela un’arma a doppio taglio. Se le singole canzoni prese di per sé risultano piacevoli, l’insieme alla lunga risulta un boccone davvero stucchevole da digerire. Nonostante la perizia tecnica del sestetto sia eclatante, la proposta finale risulta ridondante, eccessiva e talvolta monotona. Anche la presenza di un chitarrista “metallico” come Per Nilsson (mastermind degli Scar Symmetry) che sulla carta dovrebbe garantire un po’ di "graffio" e adrenalina, in realtà risulta invischiata in una tonnellata di melassa sonora zuccherosa e soffusa dovuta principalmente dagli arrangiamenti tastiere-centrici.

Per quanto piacevole per qualche minuto, purtroppo durante la riproduzione la concentrazione fatica a rimanere focalizzata sull’ascolto e inevitabilmente si finisce per vagare altrove col pensiero mentre la musica scorre come un piacevole sottofondo, ed è un peccato perché si avverte la passione e la conoscenza della "materia prima" degli svedesi, che ci hanno messo davvero il cuore in un prodotto di vero artigianato sonoro. Purtroppo però l’impostazione così "bucolica" ricorrente del concept ne mina la fruizione sulla lunga distanza. Se i Kaipa avessero accorciato il platter di una ventina di minuti e variato un po’ di più le sensazioni all’interno del concept (visto le tematiche affrontate fra l’altro) sarebbe stato un ottimo album di prog sinfonico, così risulta stucchevole e noioso, anche se tecnicamente eccelso.



VOTO RECENSORE
67
VOTO LETTORI
70 su 1 voti [ VOTA]
progster78
Mercoledì 15 Gennaio 2025, 9.20.18
1
Album che ho ascoltato un paio di volte,un po\' prolisso son d\'accordo.voto 70...adesso attendo la rece di quel capolavoro a nome Solo.
INFORMAZIONI
2024
InsideOut Music
Prog Rock
Tracklist
1. Sommarskymningsljus
2. Seven Birds
3. Like Thousand Dawns
4. Revelationview
5. Chased by Wolves and Burned by the Sun
6. Spiderweb Train
7. Songs in Our Hands
8. Sommargryningsljus
9. Sommargryningsljus (single edit) (bonus track)
Line Up
Patrik Lundström (Voce)
Aleena Gibson (Voce)
Hans Lundin (Tastiera, Voce)
Per Nilsson (Chitarra elettrica e acustica)
Jonas Reingold (Basso)
Darby Todd (Batteria)

Musicisti ospiti
Elin Rubinsztein (Violino)
Fredrik Lindqvist (Flauto dolce e fischietti)
Olof Åslund (Sassofono)
 
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