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27/12/24
FAST ANIMALS AND SLOW KIDS
CASA DELLA MUSICA – NAPOLI
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( 13367 letture )
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Gli HIM sono senza dubbio una band controversa nel panorama rock/metal: a dispetto
delle critiche lanciate da molti metalheads sono diventati un gruppo importante,
addirittura genitori di un ipotetico sottogenere del metal come il "love
metal" (copyright by Ville Valo), definizione nel quale ritroviamo numerose
band sorte ultimamente come gli Entwine o i To Die For e altre chiaramente influenzate
da queste sonorità "romantico-pesanti" come i Sentenced (Amok, dove sei finito?).
Proprio per via di questo incipit l'uscita degli HIM è da analizzare con
attenzione, anche per capire l'incomprensibile linea evolutiva di questo gruppo:
partiti con un mezzo capolavoro come Greatest Lovesongs vol.666, hanno fatto uscire
Razorblade Romance, ottimo lavoro molto ruffiano, fino a torturarci con un full-lenght
da carie ai denti (Deep Shadows And Brilliant Highlights).
In questo Love Metal, titolo molto fantasioso, non campeggia quel
bell'ometto di Ville Valo in copertina come in tutte le uscite precedenti ma un
Heartagram dorato su sfondo nero, sul retro del CD la tracklist è divisa
in due categorie, A e B, creando un'atmosfera molto "anni ‘80".
Schiacciando il tasto play veniamo accolti subito da una bella mazzata sui denti
come Buried Alive By Love, canzone che non mi sarei mai aspettato venisse composta
dagli HIM, la quale si rivela la più veloce del lotto grazie ad un ottimo chorus
in cui, su una batteria "pestata" come non mai, si sfoga il buon Valo, dimenticando
le lagne del disco precedente; si passa poi a The Funeral Of Hearts, primo singolo
della band (sul cd è presente pure il video, carino), buona canzone in
pieno stile simil-ballad HIM, tendente però un po' a stancare.
Tra le canzoni della parte A c'è da ricordare l'ottima Sweet Pandemonium:
su un riff iniziale alla Black Sabbath si sviluppano i vocalismi a voce grave
di un Valo in ottima forma (ricordate Gone With The Sin?) il ritornello ha un
ottimo impatto, fatto apposta per sciogliere il cuore di quelle maledette urlatrici
che affollano i loro concerti.
Tra le ultime 5 canzoni, il cosiddetto lato B, troviamo The Sacrament, occasione
sprecata degli HIM di sfornare un'altra potenziale hit: infatti, dopo un eccellente
intro pianistica, la canzone si sviluppa in termini molto banali, non riuscendo
ad emergere dal lotto.
Con This Fortress Of Tears si ha quella che si può definire la vera ballad
del platter (nonostante abbia un riff iniziale che trovo praticamente uguale a
Sweet Pandemonium...) toccante nelle strofe prechorus molto pop-style e vibrante
nel chorus dove ricompare una chitarra a buon volume. Dopo due canzoni non troppo
ispirate come Circle Of Fear e Endless Dark si giunge al termine con una perla
del nome The Path, una canzone per così dire "sperimentale",
con una lunghezza immane per le solite HIM-song (7:44!); Valo canta in maniera
ispiratissima, passando dai sussurri al suo classico canto "romantico-depresso";
il lavoro degli altri quattro della band è ottimo, soprattutto quello di
Lily Lazer, il chitarrista, che crea un'atmosfera ipnotica, vicina per certi frangenti
ai Pink Floyd (oddio, ho bestemmiato).
Una parola anche per gli altri membri del gruppo, schiacciati dall'eccessivo carisma
del front-man: Gas è un ottimo batterista (ricordiamo che ha lavorato anche
sull'album da solista di Kotipelto), sprecato su una musica del genere, riesce
ad esprimere le sue qualità solo dal vivo; Migè ed il chitarrista
Lily non mi piacciono ma comunque il loro sporco lavoro lo fanno discretamente:
le canzoni degli HIM non si basano certamente sui loro assoli; nota di merito
per Emerson Burton, il tanto bistrattato tastierista unitosi agli HIM a partire
dal disco precedente: in Love Metal è lui la carta vincente (insieme al ritrovato Valo)
mai troppo in rilevanza, riesce a donare alle canzoni un vago gusto retrò
anni ‘80 che ben si sposa con quell'atmosfera che si nota quando si prende
in mano la custodia.
In definitiva Love Metal è un buon lavoro, forse un po' costruito a tavolino (è
un po' come se i Metallica avessero fatto uscire dopo Load un Master Of Puppets
leggermente dolcificato) ma comunque di valore. Penso che Valo, persona intelligente,
abbia capito che il disco precedente sia stato un errore ed è ritornato sui passi di Razorblade
Romance, mischiando però tali sonorità a quella già citata
atmosfera pop-rock ‘80, ben presente sul loro terzo album.
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VOTO LETTORI
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81.96 su 203 voti [
VOTA]
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13
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Assieme agli svedesi The Ark, esponenti di spicco del genere glam, gli HIM restano i miei preferiti al di fuori della sfera del metal classico. Tuttavia questo album ha un pochino.deluso le mie aspettative. |
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12
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Love Metal è, insieme a Razorblade Romance, l'album più bello degli HIM. Penso di averlo ascoltato 1.000.000 di volte, ed ancora non mi ha stancato. La magia del gruppo è proprio questa: in 8 album di studio le canzoni davvero inascoltabili si contano sulle dita di una mano. W HIM! |
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11
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A me gli Him piacciono moltissimo e Love Metal è il loro lavoro che preferisco. Tracce come Sweet Pandemonium e the Path non si dimenticano facilmente. Bella la recensione. |
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10
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Mai una caduta di stile. Forse non hanno scritto veri capolavori, ma il tempo per loro lo trovo sempre 75 |
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9
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Gran bel disco, che si riprende dal precedente discutibile capitolo. 80 ci sta. |
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8
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Lunga questa? figurarsi le mie, allora... )) Topo, topo... |
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7
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Il miglior album degli Him, quelli autentici, di tutti i tempi!Saro' estremamente di parte.. il mio voto e' 99! La recensione..nn l'ho letta tutta mi spiace..tr lunga! |
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6
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Davvero un buon album, ho ascoltato il nuovo singolo Heartkiller e il loro futuro si prospetta male... beh per questo album un bel 80 |
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5
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Davvero un buon album, ho ascoltato il nuovo singolo Heartkiller e il loro futuro si prospetta male... beh per questo album un bel 80 |
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4
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recensione un pò banale e vorrei sottolineare ke DHBH nn è un autogol ma un album più difficile all'ascolto.... |
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3
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recensione un pò banale e vorrei sottolineare ke DHBH nn è un autogol ma un album più difficile all'ascolto.... |
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2
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oggi mi sento buona! gli do un 75. |
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1
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bella rece ma merita piu' di ottanta perche' resta uno dei dischi piu'belli degli HIM..insieme a razorblade che non e' ruffiano ma ispirato.. giuste le critiche per DHBH vero autogol della band.. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Buried Alive By Love 2. The Funeral Of Hearts 3. Beyond Redemption 4. Sweet Pandemonium 5. Soul On Fire 6. The Sacrament 7. This Fortress Of Tears 8. Circle Of Fear 9. Endless Dark 10. The Path 11. Love's Requiem (Limited Edition)
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Line Up
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Ville Valo: voce Lily Lazer: chitarra e voce Mige Amour: basso Emerson Burton: tastiere Gas Lipstick: batteria
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