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22/11/24
HIGH VIS + PAIN OF TRUTH
LEGEND CLUB, VIALE ENRICO FERMI 98 - MILANO
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07/11/2024
( 532 letture )
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Recuperano il panzer che campeggiava sulla copertina del fortunato esordio The Upcoming Terror (1987) gli Assassin, tornati in pista quattro anni dopo la pubblicazione del modesto Bestia Immundis. E il nuovo lavoro segna una novità insolita: Skullblast è infatti il primo EP del gruppo di Düsseldorf che, malgrado una carriera ormai quasi quarantennale, non aveva mai tentato questo formato ridotto.
Formato ridotto che invero ben si addice alla musica degli Assassin contemporanei, che contano il solo chitarrista Jürgen Scholz come superstite della formazione originale. Assente in quest'occasione anche il leggendario Frank Blackfire, occupato con i Sodom ma sempre parte della line-up ufficiale del gruppo. Un'assenza probabilmente trascurabile la sua, visto l'impatto limitato che questi ha avuto su Bestia Immundis. Questo soffriva principalmente di uno spiccato immobilismo sonoro: seppur potenti, le canzoni tendevano alla lunga ad assomigliarsi un po' tutte. Una situazione che il nuovo Skullblast schiva grazie alla sua brevità: i cinque brani proposti riescono infatti evitare questo spiacevole effetto cumulativo. D'altro canto, va riconosciuto ai Nostri di aver finalmente variato i linguaggi. L'opener Blood for Blood risulta ancora piuttosto manieristica, ma picchia il giusto, avanzando poderosa come il carro armato al quale si accennava sopra. I musicisti stendono un rullo sonoro di grande compattezza, nobilitato dalla notevole prestazione del singer Ingo Bajonczak, in grande spolvero per tutta la durata dell'eppì. In and out by the Tide e Cut Your (Own) Throat si dimostrano altrettanto efferate, oltre che dotate di un certo carattere groovy. La prima sfoggia un refrain piuttosto riuscito, mentre la seconda frena i battiti in favore di un andamento granitico davvero efficace, sul quale si erge la carismatica voce del frontman. Il suo ruvido timbro aquista persino echi motorheadiani nel corso della title-track, brano snello e schietto che recupera graditissime influenze heavy metal -sicuramente uno dei migliori momenti di questo Skullblast, anche se la song più inaspettata è l'ultima: trattasi di The Green Manalishi, cover dei Fleetwood Mac già interpretata dai Judas Priest nel lontano 1979. Rispetto alla versione degli inglesi, la rivisitazione firmata Assassin si rivela senza sorprese più pesante e, bisogna dirlo, piuttosto interessante.
In definitiva, il nuovo nato sperimenta formati e linguaggi -in parte- diversi, senza rinunziare al consueto attacco all'arma bianca. Certo, il contenuto di Skullblast ha poco o nulla a che spartire con quello di The Upcoming Terror, ma il nuovo EP riesce a fare decisamente meglio dell'ultimo Bestia Immundis: un segnale incoraggiante per il seguito di una carriera sottotono da troppi anni a questa parte.
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5
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Non male....ci sanno ancora fare e più chebene |
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4
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Band che mi è sempre piaciuta tantissimo.... manca la recensione di The Club del 2005, per me album strepitoso. Riguardo questo ep... prossimo acquisto sicuro\"! |
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3
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Primi 4 pezzi non male ,il quinto non l\'ho capito. In generale bei riff ma ci vorrebbe un buon chitarrista solista. Un 60 glielo do ma non vado oltre |
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2
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Ep estremamente piacevole. Chitarre dall’impatto potente, tupa-tupa quanto basta, vocals abrasive. Vero, il formato ridotto elude il problema della varietà stilistica, che forse rimane comunque dietro l’angolo. Vediamo cosa succederà con un prossimo full-length (se ce l’hanno in programma). Per ora comunque direi che ci siamo. Voto 75 |
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1
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Bestia Immundis non mi dispiace anche se in effetti risulta un po\' monotono... Di questo Ep ho sentito solo il brano riportato qua e lo trovo niente male. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Blood For Blood 2. Skullblast 3. In And Out By The Tide 4. Cut Your (Own) Throat 5. The Green Manalishi (With the Two Prong Crown)
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Line Up
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Ingo Bajonczak (Voce) Jürgen Scholz (Chitarra) Stefano Smura (Chitarra) Joachim Kremer (Basso) Björn Sondermann (Batteria)
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RECENSIONI |
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