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17/01/25
SRL + LOCULO + VOX INFERI + NECROFILI
CLUB HOUSE FREEDOM, VIA DI BRAVA 132 - ROMA
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03/12/2023
( 2301 letture )
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Il sottobosco delle uscite musicali italiane, a volerlo guardare, risulta sempre in grado di offrire prodotti interessanti. Anche in tempi di icsfactorizzazione della scena. Ulteriore dimostrazione ne è questo Dear Me!, a firma Dear. Uno pseudonimo dietro cui si nasconde Davide Riccio, educatore, musicista (è un polistrumentista, per la cronaca), compositore, giornalista e scrittore. Un profondo esperto delle dinamiche del mondo editoriale e musicale.
L'etichetta generica che si può affibbiare al progetto di Riccio -che vale quindi solo in quanto tale e più a uso e consumo di chi ne scrive- è forse quella di indie. Laddove si intenda in tal modo un lavoro non classificabile in alcuna maniera nel mainstream, che raccoglie input da artisti quali Brian Eno e David Sylvian, passando per l'elettronica e molto altro. Senza evitare di notare una certa ironia di fondo che già il titolo dell'album comunica. Col suo Dear Me! che in inglese trasmette sorpresa per qualcosa, ma anche e sopra tutto un "ahimé" d'auto-compatimento che oggi non si usa quasi più. Proprio la profonda conoscenza dell'inglese da parte di Riccio/Dear gioca un ruolo importante nell'economia dell'album, con testi di livello interpretati con approccio per alcuni versi molto “ottantiano” nella costruzione delle linee vocali e nell'interpretazione. E non è un difetto. Anche perché Dear Me! è in parte costruito su musica che viene dal periodo. La prima sezione è infatti "planetesimale", cioè il disco è ”composto e registrato [usando] una libreria personale e casuale di frammenti che poi ho messo insieme […] Ho quindi fatto riferimento all’ipotesi planetesimale di Viktor Safronov secondo la quale i pianeti si formerebbero da granelli di polvere che collidono e si aggregano per formare corpi sempre maggiori. In questo caso io ho fatto solo da forza gravitazionale, aggiungendo via via altra massa. La seconda metà invece sono dei repêchage di miei brani degli anni Ottanta” (Riccio). Più di un'ora di raffinatissima musica che avvince (Planetesimals, con voce femminile e sassofono a dare più carattere al brano, Axis Mundi, Whales Weep Not!, Song to Grace) e quell'ironia surreale cui accennavamo in precedenza a venire fuori a più riprese. Per esempio in I'm Older Than I (With No Younger of the Two). Spesso con l'ombra di David Bowie a restare sullo sfondo di un prodotto che sembra composto da un apolide musicale, più che da un musicista precisamente riferibile a un contesto culturale specifico. Da notare l'uso dell'italiano nel ritornello di Cockles of my Heart, che sfoggia versi del Poliziano e un'introduzione a cappella in latino, tratta da versi di Plauto.
E alla fine dell'ascolto, a restare impressa oltre alla varietà delle fonti cui l'autore si è abbeverato, è una maggiore facilità nell'arrivare in fondo rispetto all'energia spesa per avviarlo. Segno che Dear Me!, pur essendo un album non certo destinato alle masse, “arriva” fluidamente. Almeno, alle orecchie di chi è abituato a cercare la musica fuori dai canali canonici e ha avuto buoni ascolti a formarlo.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Eight Seconds of Fame 2. The Art of Decluttering 3. Planetesimals 4. Axis Mundi 5. Sequeri 6. Wind 7. Dear Me! (Sweet Philly) 8. The Skyline 9. Life After Life 10. Whales Weep Not! 11. Cockles of My Heart 12. Otherness 13. Song to Grace 14. Shadows: My Soul 15. To Bacharach 16. I’m Older Than I (With No Younger of The Two) 17. Crickets (For Claus)
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Line Up
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Davide Riccio (Voce, Strumenti)
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RECENSIONI |
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