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Avatar - Dance Devil Dance
12/10/2023
( 492 letture )
Dopo tre anni di silenzio, seguenti l’ultimo disco Hunter Gatherer, gli eclettici Avatar, band fondata ormai nel lontano 2001 in Svezia, tornano in scena col loro nono disco: Dance Devil Dance per Black Waltz Records.

I nostri fin dal primo brano, ovvero la title track, mostrano una volontà di utilizzare chiavi compositive anticonvenzionali, come possiamo vedere dal pattern hard rock piuttosto cadenzato che si evince dall’ascolto, soprattutto in fase di ritornello, nel quale l’ugola di Johannes Eckerström sfoggia notevole potenza ed estensione. Anche Chimp Mosh Pit possiede lo stesso spirito della precedente, i riff funzionano bene ed è nella seconda parte che la struttura si fa decisamente più metal. Passiamo avanti con Valley of Disease, la composizione più dura che troviamo fin ora, dove i classici stilemi del genere melodic death vengono rispettati in modo si direbbe accademico: giro di note efficace, così come il chorus, per non dimenticare l’assolo che si spalma in esecuzione. Ma è On the Beach ad assicurarsi la palma di canzone tra le migliori offerteci dal platter degli svedesi, gli axemen Jonas Jarlsby e Tim Öhrström pescano un groove che stuzzica l’orecchio di primo acchito, pienamente apprezzabile inoltre la sezione in pulito la quale dona una sensazione esotica come appunto suggerisce il titolo del pezzo, sicuramente un’idea divertente e curiosa. Ahimè però se ascoltiamo Do You Feel in Control sentiamo che è deboluccia, considerando le chiavi compositive qui ormai già viste anche nei brani precedenti, come si dice nel Monopoli: ripassare dal via. Al giro di boa ci attende Gotta Wanna Riot, un brano dal sapore molto anni 80 di un certo tipo di rock, dall’aria splendidamente festaiola e scazzata, dal taglio quasi radiofonico, verrebbe pure da azzardare. E’ tempo di cuori infranti invece con The Dirt I’m Buried In, canzone cucita su un giro di basso delizioso confezionato da Henrik Sandelin: le melodie si fanno piacere fin da subito così come il ritornello, anche questo uno dei pezzi migliori. Clouds Dipped in Chrome presenta la struttura principale niente male davvero, menzione di merito al lavoro dietro le pelli di John Alfredsson, dove qui mantiene il tiro indemoniato, gli strumenti, dove serve, innalzano un bel muro massiccio di suono, tra le parti più arrabbiate che sentirete nell’opera. Si continua a correre sulle note della scatenata Hazmat Suit e il suo animo che sprizza speed metal da tutti I pori, diretta con pochi riff nella faretra, ma non per questo meno graffianti e convincenti, ad hoc così come gli assoli nello sviluppo del brano. Mancano solo due pezzi alla fine dell’album, giusto il tempo per tirare il fiato con l’infernale storytelling di Train, bluesaccio più che godibile, prima di esplodere repentinamente nel growling di Eckerström, breve ma intenso. L’ultimo brano è Violence No Matter What che vede la collaborazione con Lzzy Hale degli Halestorm. Canzone che si sposa molto bene con lo spirito del gruppo americano, e che colloca la sua ragion d’essere essenzialmente sulla sprezzante energia del ritornello.

Dance Devil Dance risulta un lavoro molto meno stilisticamente quadrato rispetto al precedente, che prova a spezzare le barriere di certi crismi musicali favorendo una maggiore permeabilità di molteplici influenze, i cui risultati hanno fortuna alterna. Un lavoro che farà storcere il naso ai difensori di un certo metal puro e crudo, sarà un curioso passaggio per chi non è spaventato dalle sperimentazioni, anche quelle più discutibili.



VOTO RECENSORE
73
VOTO LETTORI
95 su 1 voti [ VOTA]
DEEP BLUE
Sabato 23 Marzo 2024, 17.12.12
3
Sembra carino ma derivativo assai
Jim
Venerdì 15 Dicembre 2023, 10.00.59
2
Trovo che \"Dance Devil dance\" sia un album bellissimo, dall\'inizio alla fine. Brani variegati, sempre ben arrangiati. Cinque musicisti straordinari per un ennesimo album di grande valore. Non vedo l\'ora di vederli live a Milano. Voto 95.
Jim
Venerdì 15 Dicembre 2023, 10.00.51
1
Trovo che \"Dance Devil dance\" sia un album bellissimo, dall\'inizio alla fine. Brani variegati, sempre ben arrangiati. Cinque musicisti straordinari per un ennesimo album di grande valore. Non vedo l\'ora di vederli live a Milano. Voto 95.
INFORMAZIONI
2023
Black Waltz Records
Melodic Death
Tracklist
1. Dance Devil Dance
2. Chimp Mosh Pit
3. Valley of Disease
4. On the Beach
5. Do You Feel in Control
6. Gotta Wanna Riot
7. The Dirt I’m Buried In
8. Clouds Dipped in Chrome
9. Hazmat Suit
10. Train
11. Violence No Matter What
Line Up
Johannes Eckerström (Voce)
Jonas Jarlsby (Chitarra)
Tim Öhrström (Chitarra)
Henrik Sandelin (Basso)
John Alfredsson (Batteria)

Musicisti Ospiti
Lzzy Hale (Voce su traccia 11)
 
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