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07/02/25
𝗪𝗘 𝗙𝗨𝗖𝗞𝗜𝗡\' 𝗚𝗥𝗔𝗩𝗘 𝗣𝗔𝗥𝗧𝗬 (day 1)
SLAUGHTER CLUB, VIA ANGELO TAGLIABUE 4 - PADERNO DUGNANO (MI)
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07/11/2022
( 1324 letture )
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È difficile attualmente ritrovare in un album sonorità settantiane senza far assumere ad un progetto musicale le vesti di mero emulo, capace di ricalcare perfettamente gli elementi tipici del genere, ma allontanandosi dall’originalità e dalla modernità. Poi da un territorio schiacciato tra i Pirenei e dalla storia gloriosa arriva un full lenght capace di sovvertire il paradigma e che in poco più di 35 minuti riesce a sbatterti in faccia l’energia e il coinvolgimento che dovrebbe caratterizzare ogni disco che si rispetti. I Cachemira sono un progetto proveniente da Barcellona, in Spagna, che ha fondamentalmente vissuto due incarnazioni, una che non funzionava, quella di Jungla disco del 2017, e l’altra che funziona molto bene con l’aggiunta di Claudia Gonzalez Diaz al basso alla voce. Un innesto che non fu mai più azzeccato di questo, in quanto la voce e le capacità bassistiche della catalana portano questo Ambos Mundos su un altro livello.
Il suono dell’organo in apertura su Don’t Look Back to the Fire e una intro di chitarra dalle influenze funky, ci portano al centro di un brano dove la batteria di Alejandro Carmona Blanco, supportata dalle congas, con i suoi ritmi tribali risulta coinvolgente ed energica. Già dall’apertura il disco si presenta come un ibrido perfetto tra influenze prog, hard rock e psychedelic rock, che insegue l’ascoltatore e trascinandolo all’interno di un monolite musicale. La chitarra di Gaston Laine, fortemente ispirata da Blackmore e da Hendrix e i fraseggi dell’organo aggiungono maggiore potenza e colore alla musica dei Cachemira. Ed è così che vengono fuori la spacca mascella Keep on Eye on Me oppure la virtuosissima Future Sight in cui nell’interludio i musicisti si mettono alla prova eccellendo ognuno nel proprio ruolo. Ad impazzire e a farci saltare dalla sedia è la chitarra di Dirty Roads, specialmente nel solo finale, un brano che richiama i Deep Purple ma anche il R&B più energico di James Brown e Wilson Pickett. Stoner dalle prime note per poi evolversi in un pregevole hard rock, Mujer Vudù è il primo brano cantato in spagnolo, dall’ottima resa sonora, in cui la cantante si dimostra straordinaria anche con la lingua madre. L’ hard rock spaccaossa di Get out (Turn Around) non molla la presa seguita dalla funkeggiante Coast to Coast. Ragazzi, osservazione seria, se questi live suonano come su disco in un concerto ci seppelliscono. A confermare questa tesi c’è la conclusiva Ambos Mundos una semi-strumentale dalla durata di 7.19, che da un energico vortice psichedelico diviene un mantra sciamanico, per poi evolversi grazie alla chitarra spagnola di LG Valeta in un flamenco. La voce di Claudia Gonzalez Diaz dà ulteriore identità con i suoi vocalizzi a questo brano che affonda le sue radici nella cultura spagnola, risultando un magnifico esempio di ibridazione tra stili differenti e realtà diverse.
La registrazione e il mixing curati da Baptiste Gautier Lorenzo e il master di Claudio Gruer al Pisistudio di Roma completano le note positive di questo disco. Un’opera davvero enorme che staccandosi dal revivalismo esasperato propugnato da altri progetti riesce a colpire del segno non dando fiato all’ascoltatore per la bellezza delle proprie sonorità. Si potrebbero citare a non finire i precursori come Deep Purple o i contemporanei Lucifer, ma raramente capita di non avvertire punti bassi nell’ascolto di un disco che in questo caso anche grazie alla sua durata riesce ad essere estremamente piacevole per l’ascoltatore.
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4
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D'accordo col Recensore sul fatto che questo Album, pur prendendo a piene mani dagli Anni 70, non sa di revival ma suona moderno.. Voce molto bella che dà un qualcosa in più all'insieme.. Arriba España! O meglio, Catalunya... |
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2
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Buon lavoro, conquista al primo ascolto. Trasporta l'età dell'oro dell'hard/psych ai nostri tempi, aggiornandola con vera passione e bravura. Un altro centro per questa bella label italiana. |
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1
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Niente male! Davvero niente male. In questo periodo poi mi garba parecchio la voce femmina nel retro-revival-heavy-psych-rock chiamatelo come volete, più doom in realtà ma anche qui va benissimo. |
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INFORMAZIONI |
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Heavy Psych Sounds Records
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Tracklist
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1. Don't Look Back (To the Fire) 2. Keep An Eye on Me 3. Future's Sight 4. Dirty Roads 5. Mujer Vudù 6. Get Out (Turn Around) 7. Coast to Coast 8. Ambos Mundos
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Line Up
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Claudia Gonzalez Diaz (Basso, Voce) Gaston Laine (Chitarra) Alejandro Carmona Blanco (Batteria)
Musicisti ospiti: Alexandre Sánchez Miralles (Chitarra su tracce 1,3) Camille Goellaen (Organo) Colin Goellaen (Conga sulla traccia 1) LG Valeta (Chitarra spagnola sulla traccia 8)
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RECENSIONI |
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