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Megadeth - The Sick, The Dying... And The Dead!
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11/09/2022
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Non c’è niente da fare. Quando si tratta di gruppi attivi da decenni e perciò storici, ma dal presente “sonnacchioso” o comunque non all’altezza dei dischi migliori (situazione riguardante il 90% delle band storiche per motivi del tutto ovvi), possiamo fare tante cose. Ignorarli, cercare di evitare di ascoltare tutto quanto da loro prodotto negli ultimi anni rifugiandoci nella venerazione delle opere più storiche, evitare di sbirciare le notizie che riguardano il loro nuovo album, ma alla fine ci caschiamo sempre. Si legge qualche anteprima delle notizie dallo studio, si guarda distrattamente il video del primo singolo, poi del secondo e alla fine si arriva all’ascolto dell’album. Sempre sperando che tutte le nostre previsioni, di solito riguardanti un prodotto che va a fare catalogo senza aggiungere nulla alla discografia del gruppo, vengano smentite dall’uscita di un lavoro che rinverdisca i vecchi tempi. O almeno che risulti di buon livello. I Megadeth appartengono senz’altro alla categoria in questione. Assorbito più o meno bene l’affaire Ellefson con l’affidamento delle parti di basso a Steve DiGiorgio e ufficializzato successivamente James LoMenzo in formazione, Dave Mustaine rimette dunque in pista i Megadeth a sei anni di distanza da Dystopia. Con l’introduzione di The Sick, the Dying… and the Dead! affidata a singoli di lancio che, per quanto basati sull’elaborazione di una serie di riff classici del gruppo (We'll be Back), hanno dato buona impressione. E fin dal primo ascolto a venir fuori sono dei precisi elementi.
Tra quelli positivi, la manifesta voglia di Mustaine di recuperare certe radici del gruppo (persino nella costruzione del titolo) riproponendo dei riff che riportino al periodo d’oro, arrangiamenti curati, gli assolo di Loureiro sempre ad hoc e contraddistinti da una tecnica superiore e la presenza cui abbiamo già accennato di singoli discretamente riusciti. Dall’altro lato abbiamo la voce di Dave che tradisce i problemi di salute che ha dovuto affrontare recentemente, il parziale sotto utilizzo di DiGiorgio -a volte limitato a svolgere il compitino e tuttavia in grado di lasciare un’impronta sonora e stilistica complessiva- ma sopra tutto la presumibile scarsa longevità di tante canzoni al di là del possibile entusiasmo iniziale. Subito un dato di fondo: l’album complessivamente funziona, almeno nella misura in cui può farlo un disco dei Megadeth nel 2022. Riff ben riconoscibili, un grande Loureiro a dare spessore al CD, parti di batteria che spesso risultano irresistibili e di basso che quantomeno attirano per la personalizzazione “digiorgiana”. Anche se l’impressione è che almeno a tratti le ultime siano state un po’ imbrigliate per non spostare troppo il baricentro della sezione ritmica da quella classica del gruppo. Entrando nell’analisi dei brani, dopo la partenza con la title-track, un classico pezzo à la Megadeth con accenti oscuri che predispone bene verso il resto della scaletta, Life in Hell fa parte del lotto dei brani dai bpm elevati. Questo insieme a Night Stalker (l’argomento sono gli attacchi notturni del 160° battaglione dell’esercito USA) che offre una comparsata di Ice-T e We'll Be Back. Con i soliti e sempre graditi riff mitragliati, rallentamenti ad hoc a creare tensione, sezione ritmica che detta i tempi e assolo impeccabili. Dogs of Chernobyl, contrariamente a quanto si potrebbe supporre, è secondo Mustaine una canzone d’amore che oltretutto si giova per il testo di alcune informazioni sulle radiazioni ottenute durante il trattamento per il cancro. Ossessiva nel suo riff e con un’accelerazione piuttosto secca nel finale, regge bene rispetto al resto della scaletta, così come Sacrifice, Junkie e Killing Time. Quest’ultima, forse la più efficace del terzetto appena segnalato e dedicata a una vecchia fiamma di Mustaine, è preceduta dall’intermezzo Psychopathy. Il che non depone bene circa la positività del rapporto. Soldier On!, un altro dei pezzi scelti per presentare l’album, è marziale come da titolo nel suo riff di base, per poi aprirsi su uno dei classici ritornelli di Dave sostenuti dal lavoro della chitarra e dal fraseggio successivo. A sfondo più heavy Célebutante e Mission to Mars, prima di concludere le danze in maniera forsennata con la già menzionata We'll Be Back. Tranne che non abbiate l’edizione digitale con due bonus track, ovviamente. Se lo avete fatto, vi imbatterete allora nelle cover di Police Truck dei Dead Kennedys e di This Planet's on Fire (Burn in Hell) di Sammy Hagar, con la presenza dello stesso Sammy. In altre versioni troviamo Take No Prisoners live o The Conjuring live, peraltro erroneamente indicata come Dystopia. Rispetto proprio a Dystopia, che è il termine di paragone più adatto (lasciamo perdere i grandi dischi del passato nonostante i palesi tentativi di richiamarli, quella è acqua definitivamente passata), The Sick, the Dying… and the Dead! è quindi apprezzabile.
Tanta professionalità, un suono perfettamente adatto ai Megadeth del 2022, qualche guizzo, qualche pezzo che “acchiappa”, ma non molto di più. Il problema di questo lavoro è che è concepito a tavolino per ottenere il risultato di ricordare il passato restando nel presente. Così facendo, però, alla lunga un pregresso così grande avrà sempre il sopravvento su un presente che lo vuole evocare. I vari riff, di per loro stessi piacevoli, sembrano quindi troppo studiati, meno “vivi” e pulsanti di quelli di un tempo e alla fine dell’ascolto il senso di già sentito e a un livello nettamente superiore, prevale sugli aspetti positivi dell’opera. La formazione stellare schierata per la lavorazione del CD funziona, anche se Ellefson sarebbe stato comunque più “giusto” per i Megadeth (nessun giudizio sulle sue vicissitudini personali, solo una considerazione musicale), Dirk Verbeuren sfodera una prova più che buona e co-firma per soprammercato due canzoni e Loureiro è Loureiro e questo è quanto. Alla fine della fiera The Sick, the Dying… and the Dead! è il meglio che i Megadeth possano offrire al giorno d’oggi e non è poco, a ben guardare. Certamente le auto citazioni sono parecchie, quell’entusiasmo trascinante che ogni nota suonata dal gruppo comunicava una volta non c’è più e la ricerca della qualità in ogni aspetto della lavorazione del prodotto ha preso il sopravvento sullo stupore che la band era in grado di creare. Ma era inevitabile. Nulla, dunque, che faccia gridare al grande capolavoro e probabilmente un paio di brani di troppo che portano a una durata eccessiva rispetto al necessario, ma The Sick, the Dying… and the Dead! è un ritorno positivo, soprattutto pensando a certi tonfi neanche troppo lontani.
Non era scontato.
VOTO Prima Recensione: 71
A.D.2022, il mondo è pieno dei soliti problemi, le guerre fanno ancora strage di popoli, le malattie ci minacciano ogni giorno, la crisi economica non sembra avere fine: per fortuna le miserie di questo pianeta ci vengono raccontate, oltre che da fastidiosi presentatori di TG di dubbia professionalità, anche dalla musica metal che vede un importantissimo evento nell'uscita del sedicesimo full-length targato Megadeth, intitolato The Sick, the Dying... and the Dead! Il successore di Dystopia vede la luce dopo ben sei anni da quest'ultimo e mai era passato tanto tempo fra due album, ma tra un evento e l'altro i rallentamenti si sono susseguiti implacabili; innanzitutto al leader era stato diagnosticato nel 2019 un tumore alla gola, poi ci si è messa di mezzo la pandemia che ha fermato il mondo intero e in ultimo lo scandalo sessuale che ha coinvolto l'ex fido David Ellefson, spingendo così il mastermind a licenziarlo e riregistrare le parti di basso che erano già pronte (con conseguente arruolamento come session man del fenomenale Steve Di Giorgio). Ma ci sono altre cose non di poco conto da dire su questo album: innanzitutto è il primo disco a cui partecipa direttamente l'ottimo Dirk Verbeuren, un drummer di livello eccelso e dal tocco assolutamente adatto al "MegaSound" entrato in line up proprio dopo la pubblicazione di Dystopia, inoltre Dave finalmente sfrutta al meglio la presenza in line up di Kiko Loureiro dandogli più libertà anche per quanto riguarda la parte compositiva -basta dare un'occhiata ai credits dei brani- e bisogna dire che l'alchimia tra le due asce ricorda quella creatasi nel periodo aureo di Marty Friedman. Questa collaborazione dona ulteriore respiro al songwriting che si riavvicina all'era del boom della band californiana, riportando alla mente in diversi passaggi quanto prodotto nella prima metà dei Nineties, e questo è senz'altro un valore aggiunto per il disco, sulla cui copertina campeggia un Vic Rattlehead in abiti d'epoca "turista" in un villaggio di appestati.
È infatti la peste nera l'argomento di cui tratta la title-track (come se non ne avessimo avuto abbastanza di pandemie e affini) con la richiesta "Bring out your dead!" urlata dal monatto che riecheggia per le strade dell'amena cittadina in cui hanno attraccato dei vascelli sospetti provenienti da Oriente... questo idilliaco quadretto non vi ricorda qualcosa? Il brano è un'ottima opener dal gran tiro, adatta a scaldare i motori che già con la successiva Life in Hell vedono i pistoni battere in testa a dovere: questo è il thrash a cui eravamo avvezzi e il già citato Dirk Verbeuren può darci un saggio della sua bravura con colpi di doppia cassa in quantità industriale (altro esempio è la marziale Soldier On!). Qui è là possiamo anche trovare break e rallentamenti improvvisi, che siano a metà brano o direttamente in apertura come nel caso di Dogs of Chernobyl, sorta di mini-suite divisa in tre parti: la prima molto affascinante, caratterizzata da un arpeggio e una tastiera drammatici che rendono l'atmosfera angosciante come il soggetto richiede, la seconda più cadenzata e infine con la terza che martella a dovere scaraventandoci in pieno periodo Rust in Peace (!) con tanto di tappeto di doppia cassa e chitarra ritmica incesellato da assoli continui che si protraggono fino al termine del brano stesso. Pure Mission to Mars rallenta i ritmi grazie al suo incipit di basso e a un'aura sci-fi che ne permea l'essenza, salvo poi aumentare i giri pur senza strafare: ne risulta un brano piuttosto semplice che si movimenta nel finale senza in realtà lasciare troppo il segno, a differenza della successiva Célebutante, in generale più divertente grazie a riff e soli degni di nota. Dicevamo proprio di Kiko Loureiro e del suo contributo: uno dei vantaggi di essere fan della band, come lo è stato il brasiliano, è che sai cosa la gente si aspetta da un brano dei Megadeth e in questo Kiko ha senz'altro interpretato a dovere quanto di meglio la band ha saputo produrre in passato mettendoci però il proprio tocco che si sposa alla perfezione con quello di Mustaine (ebbene sì, da questo punto di vista è probabilmente il miglior chitarrista subentrato a Friedman, seppur Chris Broderick sia un mostro della sei corde, ma qui si parla anche di un'evidente empatia con il leader rossocrinito). Discorso parzialmente inverso per Steve Di Giorgio: le parti di basso sono state risuonate ma la base era ben presente, per cui nonostante ci si ritrovi al cospetto del miglior bassista della scena metal il suo contributo è stato sì professionale ma comprensibilmente privo della sua genialità, delle sue invenzioni, in definitiva della sua "anima" seppur il giro posto a metà Night Stalkers e che fa ripartire il brano dopo un interludio acustico sia decisamente esaltante; a proposito di questa song segnaliamo la presenza del rapper Ice-T che evidentemente può sfruttare un certo credito presso la platea metal derivante dalla sua militanza nei Body Count, avendo già collaborato in passato con diversi grossi nomi del thrash. Nella tracklist troviamo anche qualche pezzo meno incisivo tipo la già citata Mission to Mars, Killing Time o Junkie, ma non si tratta mai di veri e propri filler (la seconda dal ritornello molto orecchiabile e con sonorità che sembrano farne uno scarto di Countdown To Extinction/Youthanasia, mentre Junkie viene salvata dal continuo lavoro delle chitarre soliste). Sacrifice ha un qualcosa di esotico -latino?- grazie alle percussioni in sottofondo e al suo giro di chitarra ipnotico e vede alcuni dei migliori assoli dell'intero platter. Gran finale affidato a quello che si rivela essere il miglior brano del lotto: We'll Be Back è una furia che non fa prigionieri, una dichiarazione d'intenti che dimostra di che pasta sono fatti i Megadeth del 2022, potenti, aggressivi e veloci, capaci di rasoiate al fulmicotone in grado di scatenare un headbanging sfrenato; niente male per una band in pista da inizio '80s.
Arriviamo al capitolo Dave Mustaine: ok, la voce non è quella di inizio carriera -a dirla tutta MegaDave, oggi sessantenne, non è mai stato un cantante eccelso- ma con tutti i problemi che ha avuto sentirlo cantare con il solito sibilo acido, seppur con un timbro a tratti ribassato, dimostra ulteriormente che non è possibile immaginare un altro singer per questa band. Al tirar delle somme The Sick, the Dying... and the Dead! conferma l'attitudine e la classe senza età di un uomo -e di un gruppo- che è ancora capace di dettare legge in ambito thrash, e dopo tanti anni di carriera la cosa non è così scontata né facile; certo, la line up instabile è stata un'arma a doppio taglio nella carriera dei Megadeth, ma qui l'amalgama è quella giusta e il fatto che Mustaine abbia acconsentito a fare mezzo passo indietro dando maggior libertà a un asso della sei corde come Kiko Loureiro (e in minor misura anche a Dirk Verbeuren) è un segnale di grande intelligenza e lungimiranza, che ha portato a questi eccellenti risultati: The Sick, the Dying... and the Dead! è un disco completo, composto benissimo e suonato in maniera eccelsa, che risulta superiore al suo predecessore proprio grazie al maggior coinvolgimento dei musicisti che lo rendono più diretto e fruibile; sul podio delle uscite thrash dell'anno.
VOTO Seconda Recensione: 80
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VOTO LETTORI
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79.03 su 329 voti [
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Produzione orribile, con quei suoni di plastica me lo rendono insopportabile. Sembra di ascoltare di un collage di idee registrate separatamente dai vari musicisti e assemblate in modo più o meno coerente. Manca di spinta, impeto, urgenza, sincerità. Non è un problema che riguarda solo i Megadeth, ma qui ci vedo solo mestiere, nella peggiore accezione possibile, cioè nel senso di svogliatezza e pigrizia creativa. |
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Un pezzo bomba che porta ad avere aspettative altissime, ma il resto del disco non ne è all’altezza. |
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La traccia di apertura è una bomba, non riesco ad andare oltre perchè è troppo bella e ogni volta che finisce premo il tasto play di nuovo.
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Bentornato megadave.....
Ci sei mancato veramente tanto.....
Album studiato a tavolino
Ok
Ma studiato bene xò.....
Riff veloci, assoli assassini, cambi di ritmo ne abbiamo.....
Direi che non manca nulla.
Per un 60enne va più che bene direi |
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Non mi ricordavo neanche che avessero fatto un disco 2 anni fa, visto che non li cago troppo da tempo  Riascoltato oggi, i musicisti ovviamente non si discutono, c\'è qualche pezzo bello carico, alcune parti riprese da Rust e Countdown ma anche da Peace Sells, non l\'avrei mai detto. Alla fine per me dura un po\' troppo, comunque meglio dei 3 precedenti, lo sentirò ogni tanto, voto rece giusto. |
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Dovevano farlo nel 99 questo album , al posto di quel bidone di riso
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Occhio a cosa dite sui sessantenni, eh!
Bel disco e recensioni più che condivisibili. La title track è veramente notevole. È ovvio che gruppi che suonano da così tanto tempo tendono a non stupirti più e gli album di oggi vengono dimenticati più facilmente. Proprio per questo i voti, per quanto ponderati possano essere, non possono essere relativizzati fra epoche diverse. Se questo album fosse uscito 40 anni fa ne avremmo tutti un\'opinione molto diversa.
Se c\'è un dio, che ci conservi questo Megadave a lungo. |
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Quando si raschia il fondo del barile per le idee ormai strafinite. Peccato perchè Dystopia aveva qualche canzone quantomeno con personalità. Qui si ritorna ai soliti livelli del post Youthanasia. 60 |
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In teoria dovrebbe lavorare a un nuovo gruppo. |
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Tutti personaggi che hanno bisogno delle loro rispettive band per restare a galla, anche lo storico kerry king non so che fine farà…. |
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Va a gusti. Ognuno è carente in qualcosa mustaine mostruoso anche come solista ma cantante sufficiente, james fenomeno ritmico e voce che fa la differenza, hanneman non canta e gli assoli sono rumorosi ma come chitarrista thrash per me è il numero uno, ah no quello è Dave |
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Non sono d\'accordo. Mustaine è sicuramente un fuoriclasse, ma comunque si è sempre circondato di musicisti dal carisma e dal talento notevole che hanno contribuito alla grande alla risultato finale. Quindi le cose cambiano poco. Il fatto che poi dopo due album si rompano gli equilibri è un altra storia. Per i miei gusti invece il top del thrash sono Scott Ian e Charlie Benante. |
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Mustaine E’ la sua band, gli altri presi da soli non reggono. |
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Mustaine hetfield e... Jeff hanneman |
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La penso come rick hunolt quando dice che il vero padrino del thrash è Mustaine. Andavano a vedere i Metallica per vedere Mustaine! Ancora oggi per me uno dei pochi vecchi che ha idee interessanti. Questo e Dystopia gli metto sullo stesso livello, soprattutto in Dystopia si sente quel sound che caratterizza Mustaine e lo rende riconoscibile tra tanti. |
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Questo e dystopiia una vera rinascita |
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Scandalosa la prima recensione: le solite super banalità sui gruppi storici per fare i fighetti radical co puzza sotto il naso… ottimo album davvero, superiore nettamente a Dystopia (come si fa a preferirlo ahahaahahah). Secondo me in tantissimi dovrebbero accannare col metal. |
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Io ho votato un 6,5 per questo album, dopo svariati ascolti non riesco ad apprezzarlo molto in verità, lo trovo decisamente inferiore a Dystopia, molto probabilmente avevo delle alte aspettative. In ogni caso contiene parecchi riff taglienti come al solito in un cd dei Megadeth, che è la cosa che più cerco dal buon Dave. |
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Gran disco davvero. Meglio anche del pur ottimo Dystopia, forse perché i brani sono più accattivanti. Tutto il resto, produzione, sezione ritmica, riff e solismo, è a un livello allucinante. E pure la voce di Dave mi piace così, un po più bassa di registro. 87. |
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Disco che si lascia ascoltare piacevolmente! È ai livelli del precedente, forse ha pure qualcosa in più! Il cantato mi sembra migliore! Riff bellissimi e assoli ispirati e ben fatti!
Manca solo il contributo di David Ellefson, per me fondamentale nella storia del gruppo e soprattutto in fase live! Spero rientri presto alla base.....
Il disco è veramente bello!
Lo prenderò anche in vinile.... la produzione è perfetta.
Voto 80 tutto |
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Era dai tempi di Marty Friedman che non si ascoltavano assoli così accattivanti e ispirati! Grande Kiko! A me questo disco piace, e tanto! Il metal in generale ormai suona quasi tutto uguale, stesse sonorità, soliti clichè... Dave invece sa ancora sfornare roba di classe. Grandi!! |
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Non devo convincere nessuno ognuno ha i suoi gusti, ma non è detto che un fan dei Metallica lo sia anche dei Megadeth. Prima di tutto un cantante come Dave non piace a tutti a differenza di un James che piace a chiunque, eppoi sono gruppi che hanno un\'enorme personalità ben differente, sono diversi e accomunati solo da una vecchia collaborazione che si è trasformata in una vecchia rivalità gonfiata a dismisura, una rivalità secondo me morta e sepolta e adesso più che mai priva di significato. PS il commento al giudizio non è bello lo so ma è una discussione e se uno spara un parere personale spacciato per certezza assoluta, beh qualcuno può rispondere |
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Mai capito sta mania di commentare il giudizio degli altri, prova a convincermi del contrario piuttosto. |
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Mai capito sta mania di paragonare sempre ai Megadeth. Lo facevo a 15 anni |
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Sarà sicuramente meglio del prossimo dei Metallica, già Dystopia stracciava il bolso Hardwired. |
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Finalmente l\'ho ascoltato per bene. Davvero niente male. I Megadeth realizzano un buon disco superiore forse anche al penultimo Dystopia. Le canzoni funzionano tutte e alcune sono davvero belle. La produzione fa il suo, Kiko da decisamente una marcia in più alla band e le linee melodiche di Dave stavolta sono tutte azzeccate, compresi i vari Chorus. Bravi. 75/100 |
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Album formalmente perfetto, ma per qualche motivo non mi prende.. gli preferisco Dystopia |
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Megadeth.....what else ! |
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Il commento di @paolo è ineccepibile! Fa molto ridere chi fa raffronti tra album usciti 10-15-20 anni fa o anche oltre, con i giorni d'oggi... a me l'album piace, ha un suono fresco, e sembra che Mustaine sia in forma. A me tanto basta, il resto sono solo chiacchere da bar. |
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non vi siete accorti, con le vostre inutli chiacchiere, che l'album ha scalato classifiche, ha avuto successo, la gente lo ama, i voti degli utenti lo premiano. Chiacchiere sempre a zero, invece i Megadeth sono in forma, vivissimi, e regalano ancora grande musica a chi la vuole ascoltare. Finchè ci sono i Megadeth e il grande Dave, teniamoceli stretti. Il resto sono solo fesserie, discorsi inutili, idiozie di chi parla del 1986 o del 1990 come se avesse senso. Ascoltare un album serio più volte di fila e capire di cosa stiamo parlando. Album del 2022 e cresce ad ogni ascolto. |
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Superlativi fino a Youthanasia, poi il vuoto. Sprazzi di luce con United Abominations, per il resto una band (come tante) che campa grazie al nome spillando soldi a poveri stolti come chi scrive. Questo The Sick... sembra una raccolta di pezzi scartati da altre sessioni, con qualche vago spunto interessante ma lontano anni luce dalla genialità di un tempo.
Evitabile. Voto 40 al massimo, e sono generosissimo.
Troppo politically uncorrect dichiarare che forse Dave Mustaine non avrebbe dovuto smettere con le droghe? |
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w il trash metal |
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ottimo disco, lo ascolto proprio volentieri. Forza MegaDave!! |
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Ascoltato diverse volte e dopo essere rimasto piacevolmente stupito dal suo Predecessore, promuovo anche quest' Album.. A Me è piaciuto maggiormente Dystopia, però il livello qualitativo pare più o meno il medesimo.. Immortali! |
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@Andrew Lloyd ...grande! non avevo quasi dubbi ahaha (ho ritrovato anche "Gandalf" che commenta via disqus su "noto sito concorrente"....). Ciao da "poeta" (maledetto)  |
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Ci vogliono un po' di ascolti....paragonarlo ai vecchi lavori é assurdo soprattutto perché a mio parere parliamo proprio di genere diverso.
Certamente un buon album....buono... purtroppo nulla di più.
L'Album che più mi ha ricordato,specie la opener è indubbiamente United abominations.
Qualche pezzo davvero esaltante(we'll be back su tutti)altri buoni,e purtroppo alcuni proprio dimenticabili.
Musicalmente davvero eccellente,musicisti eccezionali e in forma,sono le composizioni a non essere mediamente eccezionali,ma comunque generalmente godibili
Voto 70...72....ma smettiamola di paragonarlo ai capolavori per favore.
Si invecchia bene....ma si invecchia
Parola di FANATICO di megaDave.. |
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Si ascolta, niente di eclatante. Certo Sacrifice e J-J-J-J-Junkie sfiorano il ridicolo, ma le prime 4 sono molto belle. Complessivamente un thrash misto a rock. Ruffiani. Non capisco chi esalta questo disco e poi denigra l'ultimo Arch Enemy.
Voto 70. |
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L'ho ascoltato varie volte prima di esprimere la sentanza finale. Megadeath mi hanno sorpreso..mio parere personale questo è un grande album! Almeno per 3/4 di altissimo livello. Siamo vicini ai fasti gloriosi dei tempi passati. Sicuramente album dell'anno. Una scalata gloriosa di metallo di classe.
VOTO: 88 |
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A me piace parecchio! Non una pietra miliare, ma mi fa ritornare ai primi Megadeth. Ha il pregio di non stufare mai, anche dopo un paio di ascolti di fila. E poi le chitarre sono mostruose, zio Dave su questo raramente sbaglia! |
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Aaaaaascoltato, lavoro fatto con mestieghe, niente di miracoloso. Per l'eta' cheeeee hanno sono ancora gagliardi. Ma ripeto, comsi' comsa' ooooo come si scghive. Sicuramente meglio dei loro cugini, questo poco ma sicuro. Pughtroppo, non tutte le patane vengono col buco. Caghi saluti |
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Disco ottimo dal punto di vista strumentale, mi sembra molto meno ispirato dal punto di vista delle linee vocali: manca ad esempio qualche ritornello memorabile, da questo punto di vista mi ricorda un po' Endgame, album che non sono mai riuscito ad apprezzare più di tanto per lo stesso motivo.
Ne risentono soprattutto i brani centrali (5-8), abbastanza evitabili.
Comunque un ritorno più che buono, considerati anche problemi di salute di Mustaine, età ecc. Concordo con il 75 complessivo.
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@Hiroshi Ho bazzicato il forum di TM dei primi anni Duemila. |
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Dopo una serie di ascolti posso confermare la qualità di questo lavoro. Niente di miracoloso, però scorre che è un piacere. Sacrifice e Junkie sono due riempitivi, li avrei eliminati dalla scaletta. Il resto è molto buono. Voto 73 |
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boh... non mi ha convinto |
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Io voglio un commento da parte dell'imBONItore...!!!!  |
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Il disco è bellissimo anche se non l'ho ancora sentito. |
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@Mix, la sostiene..ooh si che la sostiene la prova del tempo!! Mi ha fulminato al primo ascolto e sta crescendo sempre di più! zio Dave, mannaggia a te se sei in forma!!! |
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Gran disco davvero, forse meglio pure di Dystopia. Parte benissimo con i primi 4 pezzi, poi cala nei brani centrali e torna ad ottimi livelli con gli ultimi 4.
Bisognerà vedere se sosterrà la prova del tempo,ma per adesso mi soddisfa in pieno, ha persino recuperato un po' di quella atmosfera apocalittica e malsana che mi ricorda So Far So Good....voto 85, bentornato MegaDave! |
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Commento 125. Quell anno a Monza distrussero tutto li erano in formissima. Li Slayer sepultura e nel 95 con i machine head.... Concerti devastanti |
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@Fabio: magari darò un ascolto a quei lavori, dopo cryptic writings non ho ascoltato più nulla fino a dystopia... che, fra parentesi, ritengo sullo stesso livello di questo album, nel complesso. Molto buoni entrambi, forse una virgola avanti quest'ultima uscita. Forse. |
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@BestiaAssatanata.. per me negli ultimi 20 anni i dischi da 80 sono: Questo, Distopia ed Endgame, tutti gli altri stanno attorno al 70 perfino "Super Collider" che lo ritengo un buon album hard rock con una canzone da brividi, DITR.
L' unico effettivamente scarso è "13" album comunque che probabilmente neanche Mustaine avrebbe voluto fare. |
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Gli Slayer dal vivo li ho visti un po' di volte, ma il top è stato al gods of metal nel 2000 ... Davvero uno show impressionante! |
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Slayer visti nell’ultimo concerto ad Assago nel 2018 e nel 2011 ai Big Four a Rho Fiera. Dal vivo sono una macchia da guerra. In particolare ho un bellissimo ricordo del concerto al Forum di Assago perché è stato l’unico concerto a cui ho assistito negli ultimi anni in cui la maggior parte della gente non aveva quei fottuti smartphone davanti alla faccia o sopra la testa! |
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I migliori gruppi che ho visto live sono i nuclear assault e slayer. Ovvero quelli che anche su disco non hanno bisogno di orpelli per riuscire. |
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Lo sto ascoltando ora questa bomba di album e stavo pensando che in fondo nonostante le opinioni diverse siamo tutti accomunati da questo amore incondizionato per il metal.. e questo è il pensiero meno triste |
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Li ho visti una sola volta al sonisphere in Svizzera con i big four ma purtroppo non ricordo molto dell' esperienza se non il freddo e il fango ..e il fatto che fosse il 2010 penso ed era da poco deceduto Ronnie James Dio che avrebbe dovuto suonare con gli heaven and hell. |
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No Hannemann no Slayer. Senza di lui contavano meno della metà, ma almeno Araya ha avuto il buon senso di dire basta. |
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Se non hai mai visto Jeff hannemann più che una bestia sei un cucciolo...beato te |
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@dariomet veramente.. Almeno ho avuto la fortuna di vederli 4 o 5 volte (mai con Dave Lombardo e Jeff Hannemann purtroppo) |
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Dopo qualche anno ho preso un cd dei Megadeth a scatola chiusa, convinto dalle poche anteprime che avevo sentito. Concordo col recensore, fra le altre cose, sullo spazio creativo concesso a Loureiro in fase solista, sempre più compagno d'ascia ideale di Mustaine (come fu Friedman, ma col suo stile). Perfino i vocalizzi "evil" di Dave mi convincono più che in Dystopia, estensione a parte (ormai andata). Condivido quindi, almeno a caldo, l'entusiasmo di alcuni (Andrew Lloyd sarà forse un '74 buon vecchio compagno di discussioni in altri forum metal, millenni addietro?... In ogni caso condivido ) |
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A proposito di big tour ora stavo pensando che non ascolteremo più un nuovo album degli Slayer...e niente pensiero triste del giorno |
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Molto ot, il death metal è un altro mondo, ma sinceramente io faccio fatica a preferire l'uno agli altri perché sono fan di tutti i gruppi storici thrash metal anni,80 perché fanno parte della mia giovinezza, ma se proprio devo scegliere, con una pistola alla tempia, Metallica per me rimangono i miei preferiti, dopo gli Slayer e poi i Megadeth e poi gli anthrax...toh la scaletta del big four |
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A me in versione Live mi hanno sconvolto Immolation e Suffocation.. Molto più degli Slayer.. Io col death metal sono di parte, perciò è un paragone "soggettivo". Scusate O. T. |
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@93: Solo un tentativo di non essere lapidario |
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Sarà questione di gusti... Ma nessun gruppo, anche che propone generi molto più estremi (e ne ho visti davvero tanti dal vivo, dai Napalm Death ai Decide, dai Marduk agli Immortal, dai Dismember agli Obituary ecc), mi ha mai fatto venire voglia di picchiarmi a sangue con tutti quelli che ho attorno! Ma forse sono io che ho una visione un po' estrema dei live! 😇 |
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OT. la voce di hetfield è da parecchi dischi incomprensibilmente prodotta coi piedi, resa sottile sottile da una scelta tecnica scellerata di ripresa e mixaggio. Davvero non riesco a credere come si possa ridurre così un bel timbro come il suo, di natura caldo nelle parti più intime e tagliente in quelle incazzate, basta ascoltare il black album per rendersene conto...e non è certo colpa del passare degli anni! |
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C'è da dire che se in studio, con tutti gli aggiustamenti possibili, lo zio Dave canta così allora dal vivo non potrà certo essere meglio, tantomeno meglio di James. Purtroppo il calo si percepisce in maniera netta, cosa che non mi pare sia ancora successa con Hetfiled, perlomeno su disco.
In ogni caso, non è mai stato il cantato il punto forte dei Megadeth e nonostante questo si sono consacrati come leggende. |
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Dal vivo eccellenti come gli Slayer, ce ne sono a decine in ambito estremo.. È un discorso troppo vasto.. e si cade sempre lì, sul personale.. |
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Dipende da cosa si cerca da un concerto. Gli Slayer sono eccellenti, ma preferisco nettamente i Metallica e ancora di più gli Anthrax. I Megadeth dal vivo mai piaciuti molto, li ho sempre preferiti su disco. Parlando di voci, vocalmente James se sta bene canta bene, Belladonna pure, anzi se si guardano i live degli ultimi 3 anni, probabilmente non ha mai cantato così bene. Mustaine invece non ha mai cantato bene. Araya faceva il suo. Perfetto per il suo ruolo. |
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I gusti sono gusti, ci mancherebbe... Ma x me dal vivo (e quindi intendo solo dal vivo) gli Slayer sono inarrivabili per chiunque... A prescindere da genere tecnica o qualsiasi altra cosa... E non sto parlando del mio gruppo preferito in assoluto (anche se certamente è tra i miei preferiti). Questo è uno dei pochi casi dove per me si tratta di un dato di fatto oggettivo...
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Lo so lo so Lisa..io purtroppo con i Metallica non riesco proprio ad essere imparziale. è un mio difetto che riconosco 😊 |
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Si certo 2 tipi di metal differenti.. Io ovviamente preferisco i Megadeth, x Dariomet, certo la mia è solo un idea strettamente personale...non ho specificato questo |
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X LISA ci sta il tuo commento tra i megadeth ed i metallica , anche se (opinione mia) fanno 2 tipi di metal differenti |
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Per Lisa , a parere personale assolutamente no hardwired lo preferisco comunque a questo |
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Eeeeh questione di gusti.. A me neanche piace la voce di Araya, anche se ascolto gli Slayer da una vita..Rimane il fatto che questo disco e Dystopia sono superiori (e di tanto) alle ultime uscite targate Metallica |
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vabbe ora definire espressiva la voce di mustaine mi pare eccessivo..in studio si salva ma dal vivo è inesistente..
A me piacciono tutti e due i gruppi , ma vocalmente parlando non c'e' confronto |
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Trovo più interessante ed espressiva la voce da ventriloquo del micione, che le sgolate piene di "oh yeah" del cugino. Comunque l'album in questione è ciò che dovrebbe fare una band con questa carriera: il proprio lavoro, la loro parte e farla bene. Mustaine dal cappello ti tira fuori sempre qualcosa di buono anche nei lavori meno riusciti, semplicemente perchè è un genio del genere. Si sente che i pezzi gli ha composti lui, il marchio è il suo, impreziositi dall'altro chitarrista. Mi è piaciuto più il precedente ma nel complesso è un lavoro solido da 80. |
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@tino, per James intendevo i Metallica che in studio da molto tempo non riescono ad avere una simile ispirazione, dando più l'impressione, forse anche giustamente, di campare di rendita. Anche dal vivo fanno solo canzoni del vecchio repertorio, a differenza di Mustaine & C. |
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Ma solo io adoro Sacrifice? |
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Adesso James peggiora? Magari dal vivo... Vabbè dai aprite le finestre che esce la cazzata |
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Megadave è come il buon vino,più invecchia e più migliora. A differenza di suo "fratello" James...
Chapeau |
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Dico la mia, la produzione e le produzioni moderne al 90% non mi piacciono ma questa è una cosa mia personale. Il disco è suonato da professionisti in modo impeccabile ma non mi entusiasma, proverò a riascoltarlo tra qualche giorno per vedere se la mia opinione cambia. La voce di mustaine su questo disco non è reale, dal vivo oggi canta in modo totalmente diverso. |
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Sarò molto sintetico, per mio gusto se togliamo sacrifice e junkie prende un bel 90! |
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93
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Credo sia davvero un buon lavoro, a tratti perfino sorprendente, che però avrebbe potuto essere migliore. Richiama in più occasioni i dischi storici, per vari aspetti, senza mai riuscire però a farlo in maniera pienamente efficace: imho diversi cambi di tempo avrebbero potuto essere raccordati meglio, come ad esempio nella title track (notevole nell'architettura, molto vicina ai fasti della band)... manca un po' di dinamica e credo sia anche dovuto alla linea di basso, in scarsa evidenza. Peccato.
Ritengo giusto il giudizio mediato delle due rece che alla fine differiscono solo nella lettura personale dei fatti oggettivi.
Una domanda @Raven: premesso che concordo con la tua affermazione sulle band storiche, ne escludi un 10% perchè non vuoi essere lapidario oppure hai in mente qualche eccezione? |
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Non sono mai stati tra i miei gruppi preferiti... Tolto Rust in Piece il resto non mi piace granché... Quindi penso non ascolterò nemmeno questo... Cmq io li avevo visti dal vivo al Forum di Assago credo nel 95, e pure dal vivo non mi avevano impressionato più di tanto... Del resto dopo aver partecipato ad un concerto qualsiasi degli Slayer credo nessuna altra band possa reggere il paragone... |
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Lo so Lisa... scherzavo ovviamente |
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E nel '93 a Torino. Da parte mia comunque grande rispetto per Mustaine che in un settore, quello, del "campare di musica" si è destreggiato tra molti alti e qualche flessione (inevitabile) piuttosto bene direi. Il disco in questione parte, mi sbilancerei, alla grande ha una parte centrale così e così e finisce bene. Voto 74 |
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C'ero eccome... L'anno prima nel 91 era a Modena, mi sono confusa, anch'io sono "diversamente giovane" 😂 |
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Non c'eri sennò sapresti che era Reggio Emilia |
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È un ragazzo cresciuto.. Un "diversamente giovane" 😁.. Io c'ero nel 92 a Modena...ovvio che è cambiato, non è un decrepito, ma è cambiato. Con tutto quello che si è messo nelle vene, canta già abbastanza decentemente ed è già tanto che è vivo |
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@lisablack, quindi è ancora un ragazzo e non lo dico per prenderti in giro. Oggi a sessanta anni si è nel pieno della vita, basta guardarsi intorno. Ascolto le babymetal ma non mi faccio problemi del giudizio degli altri. È così difficile capire che ognuno di noi ha un gusto musicale che differisce da tutti gli altri? Tutti possiamo dare un giudizio su questo album (o su altri). Con alcuni ci troveremo d accordo, con altri in disaccordo. A questo nuovo album ho dato 80. Anche la produzione è molto buona. La voce, almeno su disco, la apprezzo molto. |
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Ma Mustaine ha 61 anni..compiuti ieri tra l'altro! È impossibile che sia in forma come al Monster of rock del 92, questo non vuol dire che il disco sia brutto.. |
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Top della forma, insomma... Mustaine su disco pare cazzuto ma in concerto è talmente stonato e spompato che viene voglia di urlargli di spegnere il microfono. |
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Punto primo detesto il termine boomer e non lo utilizzerei mai, punto secondo è stato shock per primo a ridere dei miei gusti e punto terzo sono giovane ma non troppo e ho vissuto una fase diversa del metal |
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Nostalgia non è ascoltare i nuovi lavori dei vecchi gruppi, nostalgia è ascoltare ancora i vecchi lavori dei vecchi gruppi. Detto questo c'è chi come me vorrebbe anche andare indietro nel senso che per assurdo ci sono discografie intere di gruppi vecchi storici anche per 80 che dovrei ancora ascoltare, quindi non è sempre detto che sia necessario per forza ascoltare cose nuove. Penso che i giovani soprattutto dovrebbero supportare i loro coetanei, ma si sa che ormai i giovani che ascoltano rock sono come gli orsi polari specie protetta. Gli stessi giovani come presumo Dario dovrebbero anche rispettare noi di mezz'età che abbiamo vissuto l'epoca d'oro, non dovrebbero utilizzare la loro giovinezza per denigrare punti di vista di gente più matura. L'ok boomer lasciamolo a chi ascolta la trap. Comunque il disco è bello e se uno ha voglia di ascoltare i Megadeth qua li trova al top della forma |
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@Dariomet: visto che finalmente ho cinque minuti di tempo, torno serio per un'attimo. Vedi, a parte che non mi conosci e certe frasi dette su di me sono fuori luogo, quello che tu chiami ricordare il passato si chiama nostalgia. Beh, sinceramente è nostalgico chi continua ad ascoltare tutti questi gruppi storici esaltando ogni cosa che fanno sia su disco che live (vedi i conclamati esempi di playback) e quando fanno un disco discreto lo esaltano come capolavoro. Io ho detto che è un lavoro discreto con un paio di ottimi brani e potrebbe pure essere il migliore da Youthanasia ma ben lontano dai primi irraggiungibili capolavori. E questo vale per loro come per qualsiasi gruppo storico. Io non soffro di certo di nostalgia, vado avanti da sempre senza nessuna limitazione, e quelli che tu chiami cover band suonano di gran lunga meglio degli storici oggigiorno. Poi ognuno resta nel suo interpretare la musica . Preferisco non conoscere le Tatu ma godermi gli Psychefunkapus (nome tra i tanti), tu ti esalti con Ozzy io con gli Heat, il primo tra un po' non ci sarà più i secondi me li godrò ancora per tanti anni. Come ho detto de gustibus. |
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Shock ha già deciso lui a priori che i Megadeth non faranno mai pezzi di quest'album dopo il relativo tour. L'ha deciso lui eh...! E poi anche se fosse, ha importanza..?! Rimane comunque un bel disco da riascoltare ogni tanto... Night Stalkers e la title track ad esempio non riesco a togliermele dalla testa |
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Per la età che sembri avere sei proprio immaturo shock.. continua ad ascoltare le tue cover band che evidentemente ti ricordano la gioventù passata |
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Giudizio positivo per una band che insieme ad altre ha fatto e continua a fare la storia del metal.....mi dispiace solo per l’assenza di effelson....lo avrebbe meritato!Di giorgio mi sa che ha solo registrato le composizioni di E. ,Il suo stile e’ un altro!
Lo Menzo mi sembra un buon sostituto! Kiko e il drummer sono veramente al Top ,soprattutto in sede live!
Dopo il grande Distopia Mega Dave ci ha regalato un’altra perla ,COMPLIMENTI |
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Seriamente shock il problema è che proprio non te lo puoi permettere di ribattere |
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Un bel disco, poco da dire, per una band che ha scritto pietre miliari più di 30 anni fa.. Fosse anche l'ultimo targato Megadeth resta lo stesso un bel disco, le loro ciofeche inascoltabili sono altre.. |
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Nessuna sapienza, semplicemente se dici certe cose ribatto. |
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Mi inchino alla tua infinita sapienza shock, comunque ai concerti recenti ho visto giovani pogare insieme al sottoscritto .. quindi un po' di speranza sta ancora. |
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@Tino: sotto il diluvio a pogare, oggi i giovani stanno fermi a riprendere con lo smartphone, che pena. |
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@Bestiaassatanata: non hai capito una mazza, il che non mi stupisce. Tutti i gruppi fanno dal vivo alcune canzoni dai propri nuovi album, peccato che poi al tour del disco successivo siano completamente accantonati, forse tranne un brano ed a volte neanche quello. Il 90% delle scalette dal vivo dei gruppi storici è composto da brani classici, un motivo ci sarà. @Dariomet: ecco bravo, vatti ad ascoltare le Tatu, lascia le cose serie ad altri (ed infatti ho parlato subito di gusti personali), quando avrai ascoltato tanta musica come il sottoscritto (come altri utenti più anziani ed aperti) fammi un fischio. |
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E poi l errore l hai fatto tu ridendo dei gusti altrui |
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Mmm shock devi essere anzionotto... fatto sta che non conoscevi le tatu. A proposito di sono riformate🤣in ogni caso quello che intendevo è tu i dischi post world li hai ascoltati diciamo così a cappero..non i precedenti.per me ribadisco che questo è un grande album ed è questo ciò che conta ( e vale pure per Ozzy,blind Guardian e pure per king s x a pensarci bene) |
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Al delle Alpi sotto il diluvio c'ero pure io. |
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@Shock al Rock the Castle hanno fatto dei pezzi di Dystopia, e non vedo perché non dovrebbero fare pezzi di questo disco... Facessero anche solo la title track Nigh Stalkers e We'll be Back sarebbe già buono |
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@Tino: le mie crociate sono finite da un pezzo, conscio del fatto che è inutile cercar di fare capire certe cose. Semplicemente dico la mia opinione e verità evidente: quanti brani di questo album fanno dal vivo i Megadeth? E quanti da Dystopsia, e quanti da United Abomination (disco che reputo più o meno sulla falsariga di questo)? Se vedo un voto di 80 a questo e 77 a Countdown sinceramente mi viene da ridere, se poi lo paragoniamo ad un 88 di So what ancora di più.
@Dariomet: giusto per farti capire qualcosa. Mentre tu poppavi il biberon io ero in prima fila al Delle Alpi ad esaltare MegaDave; mentre poppavi il biberon io pogavo contro i muri di casa sulle note di Mary Jane, ed il vinile di So What a forza di ascolti è tra i più rigati che possiedo. E mi chiedi se ho ascoltato questi dischi, ahahahah (ed io ho parlato di disco nella media, tra i migliori, non tra le ciofeche fatte da Dave). |
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Confermo le sensazioni iniziali e rilancio: dopo svariati ascolti posso dire che Mustaine ha rilasciato un gran bel disco a tratti clamoroso ( la title track di sicuro ). Perfino meglio dell'ottimo Dystopia. Sembra di risentire quei vecchi Megadeth luciferini e infatti la release non sfigura neppure col passato remoto della band.
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@Padre Gelsomino AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH |
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Smettetela con questa musica satanica. Smettetela. Il giorno del giudizio è vicino, peccatori. |
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@BestiaAssatanata: la voce di Dave piace anche a me, a condizione che non provi a fare il melodico... deve cantare incazzato dall'inizio alla fine. Stop. |
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Shock e infatti non devi ridere. De gustibus appunto. Che poi dici che questo è un disco nella media post the world needs a Hero..ma li hai ascoltati quei dischi?? Questo disco ti sembra simile a super Collider?? |
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Shock continua stoicamente a portare avanti la sua crociata a favore delle giovani band e ovviamente contro le vecchie glorie, va bene giustissimo, ma uno non è che ha sempre voglia di cose nuove, anzi spesso è piacevole crogiolarsi nella tradizione, specie se questa ci riporta alla giovinezza, è una cosa umana. |
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La penso cone @Buried Alive: anche dal vivo alla fine fanno il 90% di vecchi brani, un motivo di sarà. Fare meglio di Youthnasia poi è fin troppo facile....se mettiamo assieme tutti i migliori brani si fa un disco comunque inferiore ai dischi fino a Countdown. Leggere poi che i migliori dischi di quest'anno sono Guardian, Ozzy e Megadeth a me personalmente fa veramente ridere, ma de gustibus. |
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@Buried Alive assolutamente no, li aspettavo al varco proprio... Se avessero fatto un altro Super Collider allora sarei con te a insultarli |
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Il miglior album dei Megadeth dal post Youthanasia. Migliore anche rispetto al buon Dyistopia. Pur non facendo gridare al miracolo, questo lavoro si ascolta piacevolmente e gira alla grande. Sono un grande fan della band, però ammettiamolo, negli ultimi 25 anni hanno sfornato solo dischetti sufficenti, passabili, pieni di riempitivi. Con Dystopia I Megadeth sono tornati su una qualità discreta. E lo dice uno che adora Risk. Un 7.5 ci sta tutto. |
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Mai stato un grande estimatore dei Megadeth. Mi piacciono molto Rust in Peace, Peace Sells e qualcosa tra Countdown e Youthanasia. Tolti questi lavori, secondo me inarrivabili, apprezzo di più Dystopia e quest’ultimo album di tutto il resto che hanno fatto. |
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Be' secondo me sia system che united sono due album splendidi |
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@Buried Alive se Dystopia era il migliore da Youthanasia e questo è ancora migliore di Dystopia, allora è normale che questo sia il migliore da Youthanasia...! |
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X Buried Alive. Ma parla per te, io Dystopia continuo ad ascoltarlo piacevolmente, e soprattutto the System has failed e United Abomination. Non è che si debbano ascoltare solo dischi da dieci e lode. |
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Sinceramente dopo 6 anni e tantissima aspettativa creata dagli stessi 'Deth mi aspettavo un disco migliore. Ciò nonostante si tratta di un bel disco, dove tutta la band spinge al massimo e non viene tralasciata la forma canzone e le melodie tipiche dei 'Deth degli anni '90. Migliore di Dystopia ? No, ma di pochissimo inferiore. Voto 80/100 Bravo Zio Dave |
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Sì che comunque da Youtnasia in poi non è che ci sia molto da ricordare in positivo, non serve un capolavoro per fare meglio della media degli ultimi 25 anni di Megadeth. |
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Ahahah!!! Il migliore da Youthanasia? È la stessa identica cosa detta per Dystopia, di cui nessuno adesso ascolta più di tre canzoni. Succederà lo stesso per questo, sicuro come l'oro. |
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Quello che ho sempre adorato di MegaDave è che mai ricerca la banalità ma crea CANZONI. |
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Anno 2022 .i tre migliori dischi degli ultimi anni sono stati realizzati da blind Guardian ,Ozzy e soprattutto dai qui presenti Megadeth. Benissimo vedo che il ricambio generazionale ha funzionato |
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@Buried Alive con la differenza che gli ultimi tre dischi dei Maiden sono davvero dei polpettoni abbastanza indigesti (con Final Frontier veramente osceno), questo è un gran disco che suona anni '80 senza però sapere di stantio..! |
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@Buried Alive: stai proprio toppando alla grande. Questo sarà ricordato come il miglior disco da Youthanasia. |
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Disco davvero gradevole che vede il ritorno di uno dei miei musicisti preferiti. 4 le tracce che gireranno a lungo nella mia playlist: l'opener nonché titletrack, Night Stalkers (che pezzo, accidenti), Soldier on and We'll be back. Disco che raggiunge il 75 senza difficoltà e che può crescere anche dopo qualche ascolto. |
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Stessa storia degli ultimi dischi dei Maiden: gli dai 80 se ti piace il grnere e la band, altrimenti non va oltre un 70 (fatti 90/100 i capolavori storici, numeri per essere sintetici e farsi capire a grandi linee). Fra sei mesi gli stessi fan avranno in playlist tre canzoni a dir tanto. |
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Un altro ottimo album sul livello del precedente,forse anche meglio perche' ora la band ha piu' omogeneita' e affiatamento;con questa gormazione il buon Dave ha trovato la quadratura del cerchio! |
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Album bellissimo, a mio avviso superiore anche a Dystopia! Forse si perde un po' nella parte centrale.con un paio di pezzi meno riusciti, ma per il resto pesta e viaggia che è un piacere!
Voto:82! |
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@BestiaAssatanata quoto in pieno il post 33!
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Gran bel disco! 80 ci sta tutto e gli va pure stretto. |
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Dopo Dystopia una bella conferma. Un album che non aggiunge novità rispetto a quanto ci si può aspettare da Mustaine, con lo scorrere i pezzi saltano spesso fuori rimandi ora a questo ora a quell’album della precedente discografia, però… nel complesso la qualità e l’ispirazione ci sono, in alcuni pezzi anche a belle dosi (Night Stalkers, Soldier On, Celebutante, We’ll be Back). Mi entusiasma meno la parte centrale, da Sacrifice a Killing Time (con una Junkie invero bruttarella), altrimenti l’avrei reputato superiore allo stesso Dystopia. Così… non saprei, vedremo il tempo cosa dirà. Però un 80 per me ci sta. |
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@Fabio in effetti CTE, Endgame e Dystopia meritavano senz'altro di più, trovo invece troppo alti i voti di CW e Risk, per il resto è tutto in linea |
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Ultimo appunto sulla criticatissima voce di Dave: pur riconoscendone tutti i limiti, non posso non dire che a me piace da matti, forse più ora che ai tempi andati. Quella matura malignità è veramente apprezzabile |
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Sono più in libera con la seconda recensione. Siete un po' troppo cattivi con i Megadeth visto lo storico dei voti. |
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Facciamo anche 85...!! |
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Dimenticavo, per me almeno 82 |
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Finalmente posso commentare un disco positivamente sapendo che nessuno mi lincerà scherzi a parte, veramente un bel disco, anche i pezzi meno ispirati sono comunque divertenti e ben suonati, potrei dire che non ci sono filler o porcherie come nel disco precedente tipo The Emperor (prima che qualcuno dica qualcosa, Dystopia mi piace e anche molto). Anche qua ho visto snobbare un pezzo come Soldier on! e sinceramente non capisco perché, ok che non è un mezzo capolavoro come Night Stalkers ma la trovo comunque interessante. Disco che (ovviamente) non inventa nulla ma dimostra come Dave Mustaine possa ancora continuare a testa alta. Bella anche Mission to Mars nel suo essere catchy, ottime le cover, bellissima la copertina (poche copertine dei Megadeth sono belle), bellissima e non banale la traccia d'apertura. Difficile fare paragoni con Dystopia, forse è questo è un pelo superiore |
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Dystopia era superiore anche per me e quindi questo non mi convince pienamente, avevo aspettative più alte ma Megadave il suo lo fa considerando che sono 40 anni ormai che sforna album, ed ovviamente il suo mestiere per così dire lo sa fare |
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Ottimo disco come il precedente Dystopia. Io lo stó divorando. |
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@Moreno: certo che i primi 4/5 ascolti ti lasciavano perplesso, successo anche a me, poi invece è cresciuto in modo pazzesco. Dispiace vedere parecchi commenti negativi di gente che probabilmente lo avrà sentito al massimo un paio di volte...mah... |
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Si vabbè.. Ascolta pure gli 883😂 |
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Bellissimo album voto 85 |
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Qualche anno fa sarebbe stato impensabile un ritorno di questo livello e invece eccoti un bel dischetto da 80 pieno,anche superiore di Dystopia. Potrei alzare ancora un po' il voto ma poi cosa dovrei dare a Rust o a Peace??? Sicuramente un album che non rimarrà nella storia come quelli già citati ma un lavoro onesto e ben costruito...non si può pretendere il capolavoro dopo 40 anni di carriera.P.s. la voce di Megadave non mi dispiace almeno in studio. |
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@Painkiller: si certo, ci sta. Ma ad esempio, come suona la batteria nel solo di basso su Night Stalker per me, ascoltata nel mio impianto o in cuffia, è davvero da pelle d'oca. E tanti altri passaggi. L'ho riascoltato più volte focalizzandomi sulla batteria. Un gran lavoro per me. |
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A me piace, non so se durerà a lungo ma lo ascolto volentieri. Non un capolavoro ma un bel disco. |
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@Salvo: gusti, ci mancherebbe. A me non piace il suono e nemmeno la sua prova, in generale. |
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Voto 65. Aspettarsi sorprese dai Megadeth, nel 2022, è ingenuo. Tutto già sentito, ma con pochissime idee da mostrare e suonato anche in modo fiacco in certi punti. E il fatto che la componente solistica di Kiko traini da sola il disco è tutto un dire. Spero che quest'ultimo torni a suonare per conto proprio il più presto possibile perché il suo progetto solista a mio parere è moooooooolto più interessante... certo, la chiamata di Mustaine non si rifiuta, ma prestare il proprio talento per un artista che ha palesemente fatto il suo tempo, è uno spreco di tempo. |
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Non l'ho ascoltato tantissimo, ma mi è bastato per capire che non mi soddisfa un granché. Certo gli assoli sono strepitosi, ma per me i pezzi che mi fanno sobbalzare sono un po' pochi se si considera lo sproposito di 14 tracce e oltre 1 ora di musica. Veramente troppo per un album thrash, dopo un po' annoia e si perde l'attenzione |
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@Painkiller: per me la batteria suona esattament come deve suonare su un disco thrash. Ci sono delle parti da pelle d'oca.
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Sono ai primi ascolti, quindi il mio giudizio non può che essere parziale, però mi sembra un buon disco. Diciamo che ci sono pezzi che mi hanno colpito subito ed altri meno, ma è normale. In generale, continuo a considerare Dystopia un grande album, che sta passando la prova del tempo, e questo mi pare un gradino sotto perché, come scritto da altri, sa un po’ di scritto a tavolino, un po’ paraculo. Ciò che non mi piace è la produzione (ho ascoltato il disco su diverse apparecchiature) perché la doppia cassa è troppo invadente e la batteria ha esattamente il suono dei fustini del Dixan che usavo alle elementari, inoltre dissento sulla prova di Dirk, trovo la sua prova davvero monotona, all’insegna di una doppia cassa troppo presente e messa, secondo me, a vanvera, ed un atteggiamento da “picchiare duro sempre” che stride in vari momenti con i riff melodici delle chitarre. Da questo punto di vista Dystopia mi piace molto di più, ma in generale questo è un bel disco. |
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Per me grandissimo album. Il migliore da molti anni a questa parte. Tecnicamente ineccepibili e secondo il mio modesto parere sono l'unico gruppo metal che non raggruppa riff e basta ma compone CANZONI. Mentre i primi 4/5 ascolti mi lasciava perplesso successivamente mi è entrato dentro e lo adoro. La titletrack poi è un capolavoro. MegaDave rimane un genio del metal.
Voto 85 sicuri |
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65. Tranne qualche eccezione canzoni composte senza anima, a tavolino da professionisti, con riff di base inoffensivi, abbellite poi dalla tecnica sopraffina dei singoli. Con rallentamenti e troppe parti parlate. (Intervento rap breve quanto brutto e fuori luogo). Le canzoni scorrono ma non rimangono. |
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E anche Mustaine e' arrivato al capolinea...tante speranze...tanta attesa...super chitarristi ecc...ma alla fine anche stavolta il solito disco senza infamia ne lode...a mio parere inferiore a dystopia. |
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11
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Ottimo lavoro.. Un disco così sarebbe dovuto uscire negli anni 90, vabbè ormai è cosa vecchia. Comunque gran bel disco.. E io non li seguo da anni, mi ha sorpreso in senso positivo. Un 80 ci sta tutto |
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10
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Il migliore da countdown in poi. 85. |
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Per me è un disco riuscito. Punto. Non è un capolavoro. Il perché? Perché in ogni brano c'è qualcosa che non mi convince o non mi piace, tipo: perché qui si sono fermati improvvisamente quando c'era da spingere? Perché qui c'è questa parte così fuori luogo e banale? Perché qui c'è sotto un solo inutile che risulta essere controproducente nell'economia del pezzo? E così via... detto questo le idee non mancano né tantomeno le capacità, anzi, Dirk è mostruoso in diversi punti del disco, Dave riesce a tirare fuori una buona prova al microfono, Steve fa quello per cui è stato chiamato in maniera impeccabile anche se si riesce a riconoscere solo in pochi momenti e Kiko produce un fiume di soli spesso di classe. Ecco sui soli trovo che alcuni siano non sempre piazzati dove servono e a volte poco efficaci... così come il suono che ricorda un gatto incazzato perché gli è stata tirata la coda proprio non lo digerisco, abituato a sentire i soli passati di Kiko dal suono super caldo. Stesso discorso per la produzione che è tutta una guerra di medio-alte a danno della percezione della potenza e come al solito di una compressione esagerata che penalizza la performance soprattutto della batteria...con musicisti del genere è un vero peccato mortale non lasciare respiro alle dinamiche, sempre a danno della resa della potenza finale. Ultimo appunto sul mix della voce che avrebbe potuto risultare più Megadeth style se calata in un riverbero e delay come nei vecchi dischi.
Per ora trovo giusto la media voti delle due recensioni |
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8
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...bel disco......davvero ispirato......voto 85..... |
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7
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@Korgull: hai assolutamente ragione! Concordo in pieno, e lo dico da assoluto non fan boy di Mustaine (pur possedendo quasi tutti i dischi dei Deth), anzi...mi ha proprio stupito |
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Gran, gran disco. Chi dice che non è niente di che o che è il solito disco post TWNAH sta prendendo una grossa cantonata e gli consiglio di non giudicare il disco dopo mezzo ascolto mentre passa il folletto. Album che cresce ascolto dopo ascolto in maniera esponenziale, il migliore a mani basse da Youthanasia, e per me anche migliore di Dystopia. Sono assolutamente in linea con la rece di matocc |
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Discreto, nulla più. Ovviamente se vediamo il lato prettamente musicale è fatto benissimo, soprattutto dal lato chitarristico, ma se andiamo alla sostanza delle canzoni non si raggiunge minimamente il passato. Diciamo che è il solito album post aTWNAH, con alcuni spunti interessanti, ma anche tanto mestiere, dove a volte si sentono i richiami del passato. Personalmente le uniche canzoni che mi hanno esaltato sono Night stalkers e We'll be back, Dogs of Chernobyl, più le due cover (tutto dire). Il voto della prima recensione lo trovo più azzeccato. |
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4
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Gran bel disco. Forse toglierei un paio di pezzi per renderlo più incisivo.
Comunque ottimo. |
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3
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Lo stò adorando. Dystopia era un bel disco ma qui Dave si é superato, suona proprio come deve suonare un album dei Megadeth: aggressivo, veloce, con assoli fantastici, tematiche pesanti.... Non vedo punti deboli, né cose che "forse verrebbero meglio se...". Un vero colpo da titani a mio modesto parere. E non c'é niente da fare: Mustaine sarà sempre la mia testa calda preferita |
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2
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Album che potrebbe far presa all'inizio ma che inevitabilmente uscirà dai radar senza lasciare un gran segno. Molto mestiere, qualche buona idea, qualche riciclo autoreferenziale, un Kiko talvolta marcatamente Friedmaniano. una strizzata d'occhio a 360 nella loro discografia. Non mi sento di dargli un brutto voto, ma nemmeno dargli oltre la sufficienza, complice anche il fatto che ne abbiamo anche i coglioni pieni di certe tematiche attuali che, sinceramente, preferirei passare un'ora di musica con ben altri "visioni". Un leggero passo indietro rispetto a Dystopia. Preferisco la parte finale con quegli spunti leggermente garage. Il suono purtroppo rientra nella solita saturazione e compressione moderna, con batteria troppo finta per non spaccare e stancare le orecchie, ma vabbè, questa è prerogativa di tutti ormai. |
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1
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Gran disco, Dave ispirato come non mai che fa veramente un lavoro degno dei tempi d'oro, merito anche dei nuovi entrati che sono veramente dei fuoriclasse. Un gradito ritorno |
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