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27/12/24
EDOARDO BENNATO
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA ENNIO MORRICONE, SALA SANTA CECILIA - ROMA
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17/06/2021
( 14694 letture )
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Starlight, Murderer, Warrior, Victim of Fate, Cry For Freedom. Non è la recita di una poesia né di un rito magico né una preghiera anche se poco ci manca, essendo infatti i titoli dei cinque brani che nel lontano 1985 portarono gli Helloween ad esordire su Noise Records con l’omonimo EP, 25 minuti e un modo straordinariamente efficace, diretto e condensato per presentare dalla nativa Amburgo al mondo intero un sound che gettò solide fondamenta a quella che sarebbe diventata una delle più fulgide realtà della storia dell’heavy metal nonché i fondatori e paladini indiscussi del power metal melodico. Sono passati ben 15 album in studio e 4 live, una lunga storia di successo con oltre 10 milioni di copie complessivamente vendute, un percorso con molti alti e qualche momento inevitabilmente più difficile che ha visto svariate formazioni sintetizzabili dal periodo con Kai Hansen alla voce (dagli esordi al 1986), alla fase di maggior splendore con l’avvicendamento tra Hansen e l’allora teenager ed esordiente Michael Kiske dietro al microfono coincidente con i due gioielli indiscussi Keeper of the Seven Keys (1987-1989) passando per l’abbandono burrascoso di Hansen sostituito da Roland Grapow (1988-1993) per poi vedere l’ingresso di Andi Deris quale nuovo frontman a partire dal 1994. Sono solo Michael Weikath e Markus Groβkopf i due membri capaci di rimanere costantemente e saldamente in sella per l’intera carriera della band, dagli inizi sino all’idea di tornare con una formazione a sette elementi per fronteggiare un ambizioso world tour che a partire dal 2017 ha portato i nostri a calcare i palchi dall’Europa all’Atlantico al Pacifico sotto il moniker evocativo Pumpkins United. L’affiatamento ritrovato grazie a performance di livello nonché i riscontri commerciali hanno convinto i nostri e la Nuclear Blast a riprovarci anche in studio e a pubblicare appunto un altro Helloween a distanza di ben 36 anni dall’esordio. Sembra una storia a lieto fine dunque e l’attesa per questo nuovo lavoro –anticipato negli scorsi mesi da un paio di singoli di spessore– è salita alle stelle fino a un proprio countdown da parte dei tanti fans della band che vedono finalmente tornare gli Helloween con un nuovo e articolato full-lenght con una imponente formazione a ben sette elementi, tre voci, tre chitarre, basso e batteria, praticamente tutta la storia della band tedesca con unici assenti il compianto Ingo Schwichtenberg, vittima di schizofrenia e morto suicida a soli 29 anni sotto un treno ad Amburgo nel lontano 1995, e il chitarrista Roland Grapow con il quale –nonostante abbia contribuito in fase di songwriting a diversi album della band nel periodo di metà carriera prima di proseguire con i suoi Masterplan- non è scattata la scintilla in fase di reunion live né ci sono stati chiari presupposti per una rivitalizzata collaborazione in questo nuovo capitolo in studio. Lunga introduzione per dare un contesto e un ordine al percorso che ha portato i sette tedeschi a rientrare in studio per comporre e registrare il nuovo lavoro sotto la produzione dell’esperto Charlie Bauerfeind coadiuvato dall’altrettanto navigato Dennis Ward in un processo altamente evocativo tenutosi presso gli Home Studios di Amburgo che hanno visto venire alla luce nel corso degli anni Novanta le registrazioni di Master of ohe Rings, The Time of ohe Oath e Better Than Raw, prima di un ulteriore passaggio oltre oceano nei Valhalla Studios a New York da Ronald Prent che ha collaborato tra gli altri con Iron Maiden, Def Leppard e Rammstein. Ciliegina sulla torta l’utilizzo del drumkit Sonor originale di Ingo, fortemente voluto da Dani Loeble e validato del resto della band. Una genesi che ha portato a una release che si rivela senza usare mezzi termini estremamente ben studiata, professionale, bilanciata, tanto da essere capace di far coesistere non solo a livello di presenza fisica ma anche in sede di songwriting la vena creativa dei vari membri, dando origine a un lavoro sfaccettato, in grado di far emergere svariati angoli della carriera della band, ma in definitiva in grado di emanare un purissimo Helloween sound, inconfondibile e ancora pulsante. Per essere chiari non siamo vicini ai capolavori massimi della band né troppo ancorati a uno specifico periodo storico, siamo semplicemente di fronte all’Helloween sound del 2021 e all’intreccio di quanto i 7 membri della band hanno saputo sapientemente esprimere in sede compositiva e realizzativa.
L’opener Out of the Glory, uscita dalla penna di un molto ispirato Weikath, ci riporta infatti dritto al periodo dei due Keepers con una breve e darkeggiante intro che lascia spazio alle melodie condotte sapientemente da Kiske tanto nelle strofe quanto nel crescendo arioso del bridge che -sorretto da una sezione ritmica portentosa, precisa pur essendo tutt’altro che fredda e plastificata– esplode in un refrain strepitoso in cui Kiske conferma di essere interprete senza eguali in questo genere di power metal melodico, alternato da scorribande grintose di Hansen tanto al microfono quanto negli assoli componendo con Weikath e Gerstner un trio affiatato e capace di tessere intrecci davvero che ci riportano a fine anni Ottanta. Che partenza, che botto, sette minuti portentosi, già un classico live. Ma subito cambio di registro con la successiva Fear of the Fallen, questa volta composta e condotta da un Deris a suo agio e in buonissima forma su sonorità che non avrebbero sfigurato su Master of The Rings o Rabbits Don’t Come Easy, impreziosite da un altro ottimo refrain e dalla successiva e ben dosata alternanza del duo Kiske/Deris che permette al resto del brano di scorrere in modo fluido nei sei minuti di durata. Il terzo pezzo Best Time è un breve mid-tempo a firma Deris/Gerstner che introduce sonorità maggiormente easy going e più marcatamente hard rock capaci di richiamare Kiss e Pink Cream 69, niente di davvero indimenticabile come del resto i successivi episodi Mass Pollution firmata Deris e Angels composta da Gerstner, heavy metal molto ben realizzato con velati richiami al periodo The Dark Ride con alcuni inserti tastieristici non in grado di competere con i due brani di apertura. La velocità torna a salire con la successiva Rise Without Chains, pezzo ad opera di Deris che scorre piacevole grazie anche agli assoli marchiati dalle tre asce capaci di confermare affiatamento e pregevole alternanza, prima di lasciare spazio a Indestructible, un hard&heavy firmato Grosskopf e a tinte Judas Priest, con riffs solidi e un refrain che pur senza inventare nulla si presta ad essere proposto con successo in sede live, mentre sono ancora una volta le tre voci alternate e gli ottimi assoli e far alzare il livello. Il resto del lavoro lascia spazio a Cyanide dalle sonorotà più dure, teutoniche e taglienti che mi hanno riportato alla mente i Rage in alternanza ad alcune sonorità sentite su Master of the Rings e Time of the Oath specialmente grazie alle melodie vocali disegnate da un Deris ottimo esecutore. Ma il membro della band più ispirato risulta essere a mio avviso Weikath, che dopo la suddetta esplosiva opener firma altri due brani veloci, evocativi e melodici al tempo stesso come Robot King che pur non presentando tratti innovativi si espande in sette minuti giocando sul sicuro con un refrain di facile presa e soprattutto Down in the Dumps, impreziosita da una prestazione maiuscola di Kiske nelle strofe ben alternato con un ancora grintoso Deris in sede di refrain prima di vedere i due sapientemente intrecciarsi prima e dopo gli assoli. Chapeau. Ed eccoci in chiusura con la già sentita Skyfall, primo singolo estratto dall’album e summa di quello che sono gli Helloween nel 2021, brano epico, veloce, evocativo e articolato al tempo stesso, che nei 12 minuti di svolgimento mette a proprio agio i tre cantanti togliendo Hansen da una lunga naftalina e riportandolo a livelli altissimi di songwriting dopo una lunga pausa e una mancanza di ispirazione denotata dagli ultimi piatti lavori dei Gamma Ray e dalla discutibile recente parentesi solista, ma eccolo ritornare alla grande, giocando sul sicuro con un cocktail 100% Helloween capace di valorizzare Kiske su note altissime della sua ultima ottava e che vedono incastonare anche il prezioso contributo di Deris e dello stesso Hansen impegnato a tratti al microfono e curiosamente terminare il brano con il wording sfumato intonando la frase Somewhere Out in Space proprio come l’omonimo album dei Gamma Ray di fine anni Novanta.
In definitiva un lavoro ampiamente soddisfacente che centra il non facile obbiettivo di combinare idee e songwriting delle varie teste pensanti, un album che passa in rassegna diverse sonorità come in una evocativa carrellata dei momenti salienti della lunga carriera delle zucche (e a tal riguardo azzeccatissimo risulta l’artwork di Eliran Kantor che permette di visualizzare efficacemente le note del lungo spartito in oggetto), bilanciando il contributo dei sette e allo stesso tempo gettando le basi per un nuovo futuro, una storia Helloween 2.0 auspicabilmente non destinata a una semplice reunion estemporanea ma capace di restituirci una band affiatata su cui contare per un nuovo capitolo di una sfaccettata ma ancora attuale e avvincente storia.
VOTO Prima Recensione: 83
Ogni genere ha le sue band di rilievo, influenti e particolarmente rappresentative. Per il power metal ci sono gli Helloween. Quando i presupposti sono questi è chiaro che all’annuncio di un nuovo disco l’interesse sia alto. Se a questo si considera che avviene in un contesto particolare, cioè in seguito a una reunion memorabile è evidente che il tutto diventi un "evento". Con questa parola possiamo descrivere questo disco, Helloween, che nel bene e nel male è un disco evento per questo 2021 e per l’intera corrente power.
Sappiamo tutti la storia degli Helloween, dell’esordio con Walls of Jericho capitanati da Hansen, dei due memorabili e fondamentali Keeper of the Seven Keys, della dipartita di Kiske, dei successivi (bellissimi) dischi dell’era Deris su tutti Master of the Rings, The Time of the Oath e Better Than Raw. Ma anche nei momenti bui (su tutti la drammatica scomparsa del grande batterista Ingo Schwichtenberg) e nei passi falsi, come dischi come Chamaleon (del quale a distanza di ormai trent’anni ogni tanto ancora si discute, anche sotto le nostre pagine), gli Helloween sono riusciti a farsi notare e a esercitare un certo fascino sugli ascoltatori. Si giunge così al tour Pumpkins United del 2016, con una formazione a sette elementi, che mantiene l’ossatura della band "ufficiale", quella che ha pubblicato dischi con continuità fino a quell’anno, più Kiske e Hansen, contando così su tre voci e tre chitarre, cosa assolutamente rilevante per il sound del gruppo. Manca Grapow, abile chitarrista e compositore: questa mancanza per una certa fetta di appassionati è stata una piccola nota stonata della reunion. Sul nuovo disco, Helloween, si parte proprio da questo. Ascoltandolo si sentono un po’ le sonorità e lo stile visto in questi ultimi anni, influenzati dalle tre voci, che permettono di creare interessanti "botta e risposta" tra cantanti, dalla grandissima voce di Kiske, anche al giorno d’oggi eccezionale come lo era più di trent’anni fa, da un Deris "mattatore" (su disco e in particolar modo nei concerti) e da una band in grandissima forma. Per recensire il disco si può iniziare dalla fine, dall’ultima canzone, Skyfall, primo singolo estratto dal disco, uscito ad aprile con tanto di video cinematografico. Si tratta di una suite di 12 minuti scritta da Hansen (che tra Helloween e Gamma Ray di canzoni così lunghe e complesse ne ha fatte un bel po’ e anche bene), con intrecci di voci e di chitarre, cavalcate e ritornelli epici, capaci di mettere in luce il tipico sound dei migliori Helloween, unendolo a questa rinnovata energia. Questa sola canzone vale l’acquisto del disco. Annunciare un disco così significa molto, significa creare quell’evento di cui parlavamo a inizio recensione. Significa creare aspettative enormi e in un certo senso colmarle già in partenza, mostrando delle basi solidissime, capacità e mezzi potentissimi, tali da rendere il disco già da prima della sua pubblicazione uno dei dischi dell’anno, uno dei più attesi. Ma la mastodontica Skyfall non ha messo tanti dubbi in testa ai fans durante l’attesa, bensì li ha caricati di entusiasmo e curiosità, cosa che avviene sporadicamente in campo power negli ultimi anni. A precedere Skyfall si trovano (oltre a un piccolo intermezzo, Orbit) pezzi di buon livello, che richiamano un po’ il solito stile che la band tedesca ha messo a punto negli anni, come Robot King, Cyanide e Down In the Dumps: su tutti ci sono assoli suonati dalle chitarre che si intrecciano tra loro, parti più veloci e dure interpretate da Hansen, parti a sprazzi più cupe e serrate interpretate da Deris e momenti epici, in cui Kiske si mette ben in luce, spesso e volentieri accompagnato da un grande Deris. Si tratta di canzoni di qualità, ma nulla di eccezionale (o di innovativo) rispetto ai tanti altri dischi pubblicati dagli Helloween nel corso del probabilmente bistrattato e sottovalutato periodo di Deris. Ci sono canzoni e spazi melodici e accattivanti, un po’ come lo sono Indistructible o Best Time e immancabili cavalcate energiche e allegre, come Rise Without Chains, Fear of the Fallen e Angels (su cui Daniel Löble si dimostra un valido batterista, tecnico e preciso, a suo modo degno di sostituire e a tenere vivo il ricordo di Ingo). Due tra le canzoni più riuscite invece sono la scanzonata e piacevole, un brano power al 100%, Out for the Glory e la più heavy Mass Pollution, brani che potrebbero tranquillamente trovare spazio dal vivo.
Mi sono preso un po’ di tempo per ascoltare Helloween. Il disco supera l’ora e pur non essendo particolarmente ostico da ascoltare a un primo impatto non mi ha preso come mi sarei aspettato (e avrei voluto). Ho faticato a farmi entrare in testa le canzoni, trovandole a volte un po’ ridondanti, un po’ prive di un’identità e di genuinità. In effetti si preme molto sul fattore reunion e sulla formazione estesa (cosa che ho apprezzato dal vivo e che apprezzo in generale), al punto da far sembrare il tutto quasi forzato, eccessivo. A questo si aggiunge una produzione estremamente moderna, pulita e dai suoni pompati, che appiattisce un po’ il disco, omologandolo a praticamente qualsiasi altro disco power. Con il tempo e gli ascolti le cose sono inaspettatamente (e fortunatamente) cambiate: le riflessioni appena fatte non vengono meno, ma l’immensa qualità e cura del disco si fanno sentire, rendendolo godibile. Non ci sono canzoni in sé brutte e alcune (come detto prima) sono decisamente sopra la media. Non ci sono grosse sorprese, ma quel che c’è è ben fatto. Alla fine quando partono gli Helloween si è sempre contenti, si entra sempre nel giusto mood e anche con questo disco tutto ciò avviene. Sono degli Helloween aggiornati, tirati a lucido, non sono più quelli di una volta, ma sono comunque un’ottima band e si riconfermano, in questa nuova forma, tra i migliori nel loro campo. Si può discutere quale sia il loro disco migliore, se questo Helloween sia all’altezza dei vecchi dischi, ma in ogni caso alla fine riescono a farsi valere, a dire la loro e a trasmettere la loro musica, il loro stile con efficacia, senza snaturarsi, portando gli elementi che li hanno reso grandi negli anni ‘80-’90 ai giorni nostri con grandissima disinvoltura ed efficacia. Per concludere quindi Helloween non è un capolavoro assoluto, come abbiamo visto ha dei lati discutibili (non per forza difetti), ma resta comunque un ottimo disco, un’uscita di assoluto rilievo, un evento positivo sotto ogni aspetto.
VOTO Seconda Recensione: 81
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VOTO LETTORI
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85.14 su 140 voti [
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Non mi ricordo se ho mai commentato questo disco con il mio precedente alias ma comunque l\'ho riascoltato in questi giorni e in realtà non é così facile da commentare...
Avrò sicuramente sbagliato ma gli Helloween post Better Than Row non li ho ascoltati per disinteresse, quando poi a metà 2000 fecero Keeper Legacy e dopo aver visto in TV il video di Ms God li ritenni completamente bolliti...
Poi é succesa sta cosa della Line Up stile famiglia allargata e mi ha fatto pensare agli Iron Maiden... beh questo album mi é piaciuto parecchio, sia i pezzi che la copertina... lo reputo una sorta di bignami di tutte le ere del gruppo e sinceramente aspetto pure il disco nuovo con un certo entusiasmo. |
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grandi aspettative, delusione totale, siamo a meta tra Gambling e Rabbit, non mi piace nulla tranne Skyfall.
Probabilmente la mancanza di impegno e\' compensata dalla \"reunion\"
come dire \"bello o brutto lo compreranno tutti\"
......e poi detto tra noi questa ammucchiata e\' semplicemente ridicola...
Avrei gradito una reunion a tre chitarre ma con Roland Grapow. |
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Io avrei richiamato anche il portinaio dello stabile della loro prima saletta. |
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Mah, questo nuovo ciclo del gruppo tedesco con tre voci diversissime l\'una dall\'altra non mi convince per niente. Forse anche perché non amo più il Power metal come prima, o forse per il fatto che a livello di songwriting Weikath e soci hanno perso qualche colpo... |
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Anche quest'anno...così, solo perchè oggi è Halloween!!! Happy happy helloween!!! |
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Il miglior album post "The Dark Ride". Bentotnate Zucche D Amburgo. |
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Sono passati ormai parecchi mesi e parecchi ascolti di questo disco e devo dire tuttosommato che le prime impressioni sono ancora attuali. Ancora mi chiedo il perchè Golden times non fa parte della track list ufficiale ma sia rilegata a Bonus track (dove Cyanide avrebbe a mio avviso faticato a stare pure lì...). Un disco notevole con picchi elevatissimi quali Skyfall (la migliore, assoluta, l'intro Oribit abbastanza inutile però), Out for the glory, Fear of the Fallen, Best Time, Angels e Robot king; canzoni ben riuscite come Down in the Dumps, Mass pollution e Indestructible; una Rise without chains che sto rivalutando piano piano (e il merito lo dò unicamente alla performance di Kiske) e una brutta ma fortemente brutta Cyanide. Con Golden times in track list al posto di Cyanide si alzerebbe ancora di più il voto in maniera ben marcata aggiungerei. Bella anche l'altra Bonus We are real mentre a livello di Cyanide purtroppo Save my hide). La pecca maggiore reputo sia la scarsa presenza alla voce di Hansen che avrebbe arricchito e di molto il disco ma vabbè, sarà per il prossimo visto che Andi Deris ha confermato pochi giorni fa che ci sarà un seguito con questa line up che ormai è diventata definitiva (fortunatamente). Avevo dato 88 come voto e lo confermo. Comunque farei una petizione per Golden times nella track list ahahah!!!! |
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A distanza di tempo, direi che l'album è davvero ottimo. Mi piace proprio. Piccola curiosità: l'inizio del giro di batteria di Out for the glory ricorda anche a voi un pò il giro di batteria di South of Heaven degli Slayer? |
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Bel disco dopo mesi di ascolto unica pecca la.produzione non eccellente ma anche gli altri album non spiccavano certo per questa. Per me voto 85 pieno. |
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dopo mesi di ascolto di quest'album non mi è rimasto niente. Solo fear of the fallen e mass pollution si salvano. Album mediocre se non peggio. |
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Graditissimo ritorno, mi sembra di essere tornato indietro di molti anni… Sono ancora in grandissima forma, sarà che ascolto prevalentemente prog, ma trovo che sia un album che si può apprezzare già dal primo ascolto. Sono particolarmente contento di questo ritorno perché ad essere onesti, non ero più riuscito ad ascoltarli senza Kiske, per me è lui la voce delle zucche, Deris in questo album ci sta bene, ma in senso assoluto non mi è mai piaciuto molto |
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Dopo quasi tre mesi di ascolto ininterrotto, ora posso dare un giudizio direi definitivo sulle canzoni. Devo fare parziale mea culpa per aver additato Weiki di aver perso ispirazione nel songwritingbagliato, Out for ther Glory non è immediata, ha bisogno di un po' di tempo per essere assimilata (almeno per me) ma è davvero un gran pezzo.
Avendocelo in macchina non skippo, e quindi le canzoni con più carica emozionale sono appunto la prima, Fallen, Best Time e ovviamente la magnifica Skyfall; un gradino sotto Mass Pollution e Cyanide (che tiro)..e il resto..un carino, ma fondamentalmente (ahimè) anonimo.
Pezzo che digerisco meno Indestructible (ahi ahi Markus)
Tutti sono stati magistrali..ma vorrei fare una menzione per Dani: devastante |
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gli helloween non si discutono...sono una gran band e ora con tre chitarre e tre cantanti sono sicuramente al top....l'album in questione pero' da un lato ci sta' ma dall'altro lo sento troppo macchinoso e poco diretto.....non e' di facile ascolto come lo era keeper 2....era elaborato ma semplice....qui a mio parere si appesantisce troppo il tutto.....paradossalmente un album moderno come dark ride era notevolmente piu' fluido e scorrevole nonostante i suoni pesanti....quindi a mio parere in questo nuovo platter hanno voluto troppo esagerare....fare qualcosa di enorme ma sono riusciti solo in parte! |
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Markus sempre una garanzia e Dani a tratti devastante. Come voto sto sugli 80 quindi sono sulla linea dei sempre bravi recensori. Speriamo di poter sentire questi pezzi live, ma questa è un'altra storia. |
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I momenti top sono per me Fear of the Fallen, semplicemente fantastica che rende bene l'idea degli helloween 2021, Mass Pollution, che live sarà un classico, Skyfall, che pur non reggendo il confronto con helloween o Keeper of the seven keys è pane per i vecchi denti dei matusa nostalgici come me, Out for glory, bel mix tra passato e presente e la bellissima Robot King.
Mi sarei aspettato più assoli da tre chitarre, ma evidentemente hanno preferito gli intrecci vocali (faticheranno live Kiske e Deris, ehehe ) a quelli chitarristici puntando su un muro sonoro davvero impressionante. Markus sempre una garanzia e Dani a tratti devastante. continua |
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Allora, eccoci. Disco che aspettavo da qualche decina d'anni e per il quale mi sono presto un pò di tempo per ascoltarlo bene.
Parto dal dire che mi aspettavo un disco diverso, un'operazione "nostalgia" che parzialmente ritrovo nella prima e nell'ultima traccia. E nel mezzo? Bordate di heavy che non ti aspetti, un impatto sonoro notevole, vocalmente impressionante con le due voci che si intrecciano a meraviglia e che dovranno impegnarsi molto live. Quindi, tutto perfetto? hype soddisfatta? Direi di no, quindi partiamo difetti.Per me manca una ballad vera e propria, e ci sono almeno tre pezzi che sono notevolmente aldi sotto del resto. rise without chains, cyaniade e down in the dumps sono pezzi sui quali lo skip mi parte facile. ... continua...
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Buon disco davvero, quando fate un paragone tra Helloween e Magnum? ci sta eccome nel passaggio 70/80. Fear of the fallen grande pezzo |
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Secondo me il miglior prezzo di questo album è robot king. Ha tutto. |
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Disco suonato magistralmente, all’inizio ero scettico riguardo l’alternanza delle voci ed invece mi devo ricredere.Non ci si annoia.Con quello che gira nel nostro paese ad avercene di lavori potenti e ben suonati così.Nella classifica dei dischi di fine anno.Il mio voto 85 |
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Si è messo in testa un idea meravigliosa |
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Secondo me Hansen non doveva a ricorrere ai servigi di Cesare Ragazzi |
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Beh, dai, cresce con gli ascolti, non c'è che dire. Skyfall in ogni caso, è uno di quei miracoli musicali che escono fuori ogni tot di anni, una canzone incredibile, un riff di chitarra che ti fa voglia di mettere lo stereo a 100, una canzone epica che per fortuna è venuta alla luce, anche se solo nel 2021, avrebbe potuto rimanere persa per sempre, anzi, è incredibile che sia stata "inventata" solo adesso. |
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Bel disco bravi non era facile fare un album così dopo tanti anni. Pienamente soddisfatto |
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Io ho risolto l'enigma del giochino, alla fine ci si arriva facilmente. Idea molto carina... però il CD è appena sufficiente. Purtroppo ho già smesso di ascoltarlo. |
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Ascoltandolo ancora lo apprezzo di più. È un album veramente bello. |
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Maledette aspettative alle stelle... ci vorrà tempo per farselo piacere. |
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All’interno del disco c’ e’ un enigma da risolvere utile per l’estrazione di 2 biglietti per il concerto degli helloween....qualcuno ha capito qualcosa,se vanno messi nei quadratini ei numeri o delle letterine....c’e’ una guida su you tube che da istruzioni sul gioco.
Io ho provato a fare il gioco ma non ci sono riuscito....passo |
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Ci vuole un po' per assimilarlo "Helloween". Ci sono 4, 5 pezzi notevoli, quelli scritti da weikath e Hansen, gli altri un po' meno. Però c è una grande varietà ed il fatto che ci siano 2 cantanti e mezzo lo rende veramente poco pesante nonostante non sia un album breve. Insomma personalmente mi ritengo soddisfatto. |
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Voto 85.
Album che mi piace ed ascolto volentieri.
Cresce con gli ascolti, dopo una ventina e dopo aver "imparato" melodie, passaggi e canzoni, devo dire che mi piace e convince.
Non è sicuramente il Capolavoro delle Zucche che seguo dal 1994, sono indiscutibilmente uno dei miei gruppi preferiti e che ho visto diverse volte in Live, godendo molto.
Per me, operazione commerciale (apprezzatissima da me) a parte, il miglior prodotto dai tempi di Better than Raw.
Come spesso accade, ci sono, volente o nolente delle canzoni non incisive, chiamamole "filler" o insignificanti che... personalmente non avrei messo, accorciando l'album e rendendolo così più intenso.
Produzione pompa, mi è piaciuta? Strumentalmente sì, per le linee vocali no perchè non mi ha permesso di apprezzare appieno i 2/3 cantati con caratteristiche diverse tra di loro.
Ho trovato 3/4 pezzi notevolissimi, 1 o 2 (prima e ultima) canzoni davvero molto belle.
Cosa avrei voluto? Più Hansen e la presenza di Grapow (poteva dare quel guizzo in più, ma probabilmente non è stato possibile ricongiungerlo al progetto).
Sono in sostanza d'accordo con Rada, Vita e Pain per diverse visioni ed osservazioni.
Album acquistato a occhi chiusi il primo giorno.
Complimenti finali alla redazione per le due recensioni obiettive e significative: bravi! |
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@Christian: certo, sono le sensazioni ai primi ascolti, ci mancherebbe. Non sarebbe la prima volta che cambio idea col tempo… |
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Vero Christian, Keepers of Jericho pt. I e pt. II bellissimo album di cover delle zucche! Il pt. I soprattutto con versioni veramente belle delle grandi hit della band. Consiglio anche io un ascolto. Detto ciò è anche grazie a un tribute album come quello che ho imparato ad apprezzare maggiormente la voce di Deris: ascoltare le sue canzoni cantate da altri non dava la stessa resa e lì ho capito che forse non era così malaccio la voce del buon Andi. Anzi! Su Kiske non c'erano dubbi alcuni, si mangia chiunque altro provi ad imitarlo o cimentarsi con le sue linee vocali ed i suoi vocalizzi fuori da umane possibilità ma proprio grazie al Keepers of Jericho ho iniziato ad apprezzare seriamente Deris. Consigliatissimo comunque. |
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Consiglierei a chi non l’abbia ancora fatto di reperire il disco the keeper of jericho a tribute to helloween.....e’ veramente bellissimo...gli stessi helloween lo hanno definito un prodotto molto valido e interessante...a fare le cover ci sono i nostri rhapsody,vision divine,labirinth,turilli ecc... |
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Painkiller@ quoto radamanthis......e ti consiglierei di esprimere un giudizio definitivo dopo averlo ascoltato tante ma tante volte.....anch’io all’inizio ho avuto la tua stessa sensazione, ma poi dopo tanti ascolti!e soprattutto con un buon impianto sono riuscito a farmelo piacere e a scoprire che si tratta di un album validissimo e che dal vivo ci regalera’ un tour indimenticabile.....
Lo stesso Hansen da interviste lette nei vari siti afferma che all’inizio non era soddisfatto della produzione e dei brani...ma alla fine lui stesso si e’ reso conto che si tratta di album che tra 10 anni diventare un classico.
Lo stesso kay ha espresso grande sodisfazione per come hanno cantato sia andi che michael....e lui stesso reputa il migliore album post keeper ,the dark ride...a seguire pink e chamaleon....
E comunque per essere arrivato 1 in germania non mi sembra che sia un album ricco di filler.....
Almeno 6/7 brani sono veramente dei capolavori ... |
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Painkiller de gustibus, ci mancherebbe! Indipendentemente dalle opinioni che sta volta sono differenti é sempre un piacere parlare di musica con te! alla prossima! |
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Ciao Rada, beh se vai a vedere qua e là i miei commenti agli ultimi album delle zucche, troverai spesso critiche alla produzione…l’ultimo disco con una produzione soddisfacente, anche se non perfetta, è the dark ride. Tra l’altro citi uno dei peggiori a livello di suoni, the time of the oath, che ancora oggi fatico a giudicare in sé proprio perché a causa del pessimo suono non mi va di ascoltarlo. Wake up the mountains una delle più brutte canzoni delle zucche per me. Poi sai che stravedo per Chameleon, che non c’entra nulla coi primi dischi. Ed anche su questo ultimo non siamo in linea, come scrivevo out of the glory per me è un copia-incolla mal riuscito di the time has come, best time deboluccia….Angels la trovo proprio bruttina…strano davvero che siamo disallineati stavolta, così è la vita. P.S. il discorso “sono in giro dagli anni x…” non mi sfagiola…..per me una grande band può fare un grande disco anche dopo 50 anni…..Firepower ne è un esempio…..quindi dai miei beniamini mi aspetto sempre il meglio!!! |
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Riprendendo le ultime parole di Radamanthis può anche essere che tanti non ascoltassero un disco degli Helloween da anni e quindi che si fossero persi del tutto le ultime uscite e, di conseguenza, che il riferimento sia inevitabilmente alle produzioni passate, sia in termini di songwriting che di suoni. Io ad esempio sarei uno di quelli: l'ultimo disco loro che ho ascoltato per intero è Master of the Rings (e non mi è sembrato un capolavoro, a dirla tutta). Piuttosto, mi state incuriosendo su The Dark Ride e Time of the Oath. |
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Pienamente d'accordo con Radamanthis. |
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@Painkiller: Strano che effettivamente non siamo d'accordo, sono anni che sostanzialmente siamo sulla stessa linea d'onda. In questo album di filler io trovo solo Cyanide e l'inutile Orbit. Poi certamente di pezzi che resteranno nella storia della band ce ne saranno 3 o 4 probabilmente ma come del resto ce ne sono in tutta la discografia della band (e di tutte le band) forse fatta eccezione dei primi tre dischi. Ad esempio...ovviamente in tema zucche...un disco straordinario come Time of the Oath ci sono super hit quali We burn, Power, Wake Up the Mountain ma anche canzoni come If I knew o Anything My Mama Don’t Like tanto per citarne due che non sono certo ricordate come masterpieces. Qui mancano Hit? Boh, non saprei...Out for the Glory, Fear of the Fallen, Best Time, Mass Pollution e Skyfall mi sembrano grandissime canzoni, Robot king ed Angels idem...E non dimentichiamo che questi ragazzotti sono in giro dai primissimi anni 80...insomma, che si può volere di piu? La produzione è in linea con le ultime, Bauerfeind è sempre lui...ma non mi sembra ci fossero grosse critiche agli ultimi album x quando riguarda questo aspetto...Secondo me è che le aspettative per questo disco erano così alte x ogni singolo dettaglio che ci si aspettava un'improbabile perfezione assoluta |
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@AdrianSmith Beh io essendo nato con quegli Helloween, sono molto affezionato a quella formazione (a parte Scharzmann col tempo mi sono sempre affezionato a tutti)..ovvio che quelli che li hanno rimpiazzati sono grandi musicisti (ricordo un intervista in cui Weiki ha detto che Sascha è più veloce di lui), non sono uno di quei nostalgici che non gli va bene nulla. Detto questo..grande band, grande affiatamento ma spero che il prossimo eventuale disco abbia una marcia in più (un po' come Brave new World/Dance of Death dei Maiden) |
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Purtroppo il discorso produzione va ad inficiare parecchio anche per i miei gusti. Per fare un esempio mi ricorda le produzioni anni 90 della band nello specifico the time of the oath, uno dei migliori album della band, che pecca in questa NON messa a fuoco generale dell'album. La sensazione è che il buono che c'è si perda in compressori e riverberi che schiacciano, e frullano il tutto, facendo perdere tanta tanta dinamica e dettagli. Non si sentono i picchi è tutto confezionato per essere lanciato in radio. Quando ascolto quest'album dopo ho voglia di tornare alle origini: una bella schitarrata di power up asciutta, presente, definita, lo stesso vale per la voce. Lo potrebbero fare anche gli halloween ma dipende in che mani ti metti, i tedeschi sono pessimi in questo. |
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Ma si dai, è un disco pieno zeppo di filler, con 3 o 4 brani belli e basta. Poi la produzione fa ridere, voi sentite le linee di basso? E la batteria? È tutto impastato. Canzoni piatte con testi che sono i più brutti scritti da Deris e Weikath. I dischi precedenti se lo mangiano a questo. Sono rimasto delusissimo. |
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Per ora resta un disco modello “occasione persa”, out for the glory mi pare la brutta copia di “the time has come” degli Unisonic, così come best time probabilmente voleva essere il singolone alla I can o power, risultando molto più debole e citazione di Exceptional (sempre degli Unisonic) nella strofa. Mi serviranno altri ascolti…. |
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Le uniche canzoni che mi emozionano, per ora, sono skyfall, fear of the fallen e…pumpkins united. Trovo che ci siano tanti filler, con gli stessi difetti di tante canzoni degli album recenti. Circa la produzione, quando ho letto che Dennis Ward era della partita ero contento, perché i due dischi degli Unisonic hanno un gran suono, ben bilanciato, strumenti brillanti e ben separati. Ma qui ha prevalso ancora Charlie Bauerfeind, che ultimamente mi piace sempre meno, perché gente ad appiattire tutto sulla batteria, ad eccezione dei piatti che scompaiono in pratica. Non è un cesso la produzione, meglio di scempi che si ascoltano su dichi del passato, ma poteva essere molto meglio per me. |
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Ricevuta la versione vinile/Cd da pochi giorni, ho preferito non leggere rece e commenti prima di procedere all’ascolto. È certamente un disco divisivo, per tutti i fan della prima ora specialmente. Dopo qualche ascolto ancora non mi sono fatto un’idea precisa, ma probabilmente non è un disco che entrerà tra i miei preferiti delle Zucche. Diciamo che, da irriducibile fan della prima ora, ed adoratore della voce di Kiske, trovo tante cose che non mi piacciono ahimè. Premetto che mi piace l’idea che persone diverse provino sensazioni tanto diverse ed opposte, sul disco nella sua totalità e sui singoli pezzi, quindi i miei commenti sono puramente basati sui miei gusti. Prendo @Radamanthis come riferimento, dato che in questi anni tanto abbiamo condiviso, sia circa il passato sia circa la speranza per questa reunion. Io ad esempio non sono, stranamente, d’accordo con molto di quanto scritto al post32. |
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@Mr Torture. Gli assoli a tre sono proprio io punto di forza dell’album. Per i (pochi) nostalgici di Kusch e Grapow c’e’ The Dark Ride, ma questi apno fli Helloween del 2021, e meno male. |
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l'accoppiata Kai/Roland dev'essere tanta roba... |
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Allora, dopo un po' di ascolti posso essere più obiettivo: a tutti il disco è salito di gradimento man mano che si acolttava, a me no...anche se bisogna dire che non sì può parlare di brutto disco, gli Hellowen non sono in grado di fare un disco brutto, semmai al di sotto del loro potenziale; potenziale che è enorme e che ha fatto sì che questo sia un disco più che discreto ma nulla più. Per me. Ultimamente in fase di songwriting la baracca è stata portata avanti da Andi con contributi di Markus e Sascha...Weiki non pervenuto.
Le canzoni easy di Andi sono qulle che da anni fanno centro,in questo Helloween a parte l'ottima "Best Time" (irresistibile il refrain con la voce di Kai) e FotF le trovo un po' troppo confusionarie e forzate. Markus e Sascha erano poco ispirati, Weiki nulla...e allora perchè a Kai ne hanno fatta fare solo una??? Sono canzoni di mestiere (suonate magistralmente) ma poca anima...album pieno di filler.Ovviamente la canzone migliore p Skyfall, la peggiore una tra Angels e Robot King .E anche le bonus track (a me) hanno deluso...ben altra cosa Madness of the Crowds o Aiming High.
Ps: ma voi su 65 minuti disco ricordate o fischiettate un assolo di chitarra? io no ne ricordo..ed è la prima volta che mi succede con le zucche. |
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Già...dimenticavo...e c'ero pure... |
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La scaletta di milano al forum nel 2017
Halloween
Dr. Stein
I’m Alive
If I Could Fly
Are You Metal?
Kids of the Century
Waiting for the Thunder
Perfect Gentleman
Starlight / Ride the Sky / Judas / Heavy Metal (Is the Law)
Forever and One (Neverland)
A Tale That Wasn’t Right
I Can
Drum Solo / Livin’ Ain’t No Crime / A Little Time
Why?
Sole Survivor
Power
How Many Tears
Invitation / Eagle Fly Free
Keeper of the Seven Keys
Future World
I Want Out |
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@mr torture ,si l’hanno fatta..... |
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ma Kids of the Century a Milano non l'avevano fatta?? |
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Non serve pubblicare live uk in versione integrale, perche' il botleg c'e',ed e' anche facile da reperire, e ha una produzione sonora decente e lo reputo uno dei migliori live di sempre…. Con una scaletta fantastica…. E con un kiske super |
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Un gradito ritorno per le zucche di Amburgo.Un disco suonato e pensato per essere riproposto dal vivo.Le due voci che si alternano non stancano.Reunion promossa.Voto 85 |
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Più passano i giorni, meno mi piace e meno vien voglia di ascoltarlo: problema mio, naturalmente. Più che Golden Times, che non mi piace, avrei preferito la scanzonata jap We Are Real - sano ca@@eggio amburghese, ma almeno è canticchiabile, a differenza del 90% dell'album. In compenso tutto questo parlare di Pink Bubbles (capolavoro, forse anche più di Chameleon) mi ha fatto tornare la fissa per Someone's Crying...lacrimuccia. A proposito, due domande per gli esperti di Power: 1) per quale motivo razionale le Zucche non pubblicano la versione completa di Live in the UK? Anni fa Kai ci sperava (lo so che ci sono i bootleg, ma sarebbe bello averne un'edizione ufficiale). O il live in Koln del 1992 (quello trasmesso in TV)... sarebbero dei bei tributi a Ingo. 2) cosa val la pena di recuperare in ambito Power tra le uscite degli ultimi 15 anni? Io sono un patito, ma credo che le ultime uscite che mi hanno colpito siano state i primi 4 dei Sonata Arctica e Astronomy dei Dragonland, poi mi sono perso. Dragonforce e Sabaton non mi hanno mai detto nulla, i pirati ubriachi neppure (Alestorm?), le derive sinfoniche mi hanno stancato al primo dei Rhapsody, i Blind Guardian non hanno mai pubblicato nulla dopo Nightfall, i Rage sono ancora in quattro, Rolf ha affondato il galeone dopo William Kidd, nei Grave suona ancora Uwe... magari esiste e me lo sono perso, ma mi servirebbe uno specialone sul Power del nuovo millennio #domandebrevi |
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In concerto del forum di milano lo reputo personalmente il concerto della vita! Poi averli a un metro e sentire i brani di walls of jericho… keeper non e' un evento che si ripete tante volte nella vita, mi reputo fortunato ad aver preso parte all'evento e spero di rivederli ad aprile |
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Mi piacerebbe sentire con questa formazione anche Giant di chamaleon e qualche pezzo di the dark ride , che valuto un album di grande valore.
Kay hansen e' uno dei migliori compositori della scena mondiale…. Forse andrebbe valorizzato di piu' per quello che ha fatto nella sua formidabile carriera! In questo gruppo e' l'elelento piu' prezioso, sia in fase compositiva e soprattutto dal vivo!
Peccato che la sua voce ha perso tanto in sede live, dovuto a suoi problemi di salute…. Problema alle corde vocali!
Sui crediti penso che sia un operazione nostalgia a tempo determinato , voluta da entrambi le parti, e spero che duri almeno altri 2 tour per regalarci ancora tante indimenticabili show
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Lo facevano gli Unisonic magari nel prossimo tour la faranno anche le zucche! |
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Kids of the century uno dei pezzi più belli delle zucche, peccato non la facciano dal vivo |
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Mah, sono gusti, a me proprio non piace, buon refrain ma nulla di che, Kids of the century era ben altro livello (a mio avviso ovviamente, il bello dei gusti è che ognuno ha i suoi..) Ma veramente, come si fa a lasciare fuori Golden times? Mah... |
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Cyanide ha un refrain irresistibile, è un gran pezzo, ritmicamente ricorda Kids of the century, Golden Times non in scaletta ha dell'incredibile |
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Sulla posizione 14 in Italia direi che è già buona visto ciò che ascolta la maggior parte del popolo italico....quindi dai, non lamentiamoci! Uli e Roland sono due musicisti spettacolari ma quoto Christian death rivinusas, Sasha si adatta meglio ad essere ombra di Hansen e Weikath mentre Roland avrebbe richiesto qualcosa in più da subito. Eppure anche io ci sperai al loro rientro nella band ai tempi della reunion. Loebe è un batterista favoloso, poco da dire ma Uli era anche un gran compositore e, a mio avviso, è soprattutto lì che la band ci ha perso. Il disco lo continuo ad ascoltare a nastro come non succedeva da anni per nessun album delle zucche...e più lo ascolto più mi piace ma le domande sono sempre quelle: perché Hansen firma solo una traccia e perché canta così poco? E poi...perché Golden times non è in scaletta al posto di Cyanide? |
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Per uli concordo grande musicista, e' stato anche grande nei primi Gamma ray….Anche se Dani e' un hrande musicista e li ha dimostrato durante l'ultimo tour, Roland non si Discute come musicista, ma il suo stile e' troppo Malsteiniano, e non si sposerebbe con lo stile hansen weky… gli preferisco sasha per caratteristiche di adattamento ai due fenomeni, insomma e' un po come la vicenda gers dei maiden….
Tornando all'album e' veramente bello, 1 in germania e 14 in italia…. |
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Per uli concordo grande musicista, e' stato anche grande nei primi Gamma ray….Anche se Dani e' un hrande musicista e li ha dimostrato durante l'ultimo tour, Roland non si Discute come musicista, ma il suo stile e' troppo Malsteiniano, e non si sposerebbe con lo stile hansen weky… gli preferisco sasha per caratteristiche di adattamento ai due fenomeni, insomma e' un po come la vicenda gers dei maiden….
Tornando all'album e' veramente bello, 1 in germania e 14 in italia…. |
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Per uli concordo grande musicista, e' stato anche grande nei primi Gamma ray….Anche se Dani e' un hrande musicista e li ha dimostrato durante l'ultimo tour, Roland non si Discute come musicista, ma il suo stile e' troppo Malsteiniano, e non si sposerebbe con lo stile hansen weky… gli preferisco sasha per caratteristiche di adattamento ai due fenomeni, insomma e' un po come la vicenda gers dei maiden….
Tornando all'album e' veramente bello, 1 in germania e 14 in italia…. |
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Per uli concordo grande musicista, e' stato anche grande nei primi Gamma ray….Anche se Dani e' un hrande musicista e li ha dimostrato durante l'ultimo tour, Roland non si Discute come musicista, ma il suo stile e' troppo Malsteiniano, e non si sposerebbe con lo stile hansen weky… gli preferisco sasha per caratteristiche di adattamento ai due fenomeni, insomma e' un po come la vicenda gers dei maiden….
Tornando all'album e' veramente bello, 1 in germania e 14 in italia…. |
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Per uli concordo grande musicista, e' stato anche grande nei primi Gamma ray….Anche se Dani e' un hrande musicista e li ha dimostrato durante l'ultimo tour, Roland non si Discute come musicista, ma il suo stile e' troppo Malsteiniano, e non si sposerebbe con lo stile hansen weky… gli preferisco sasha per caratteristiche di adattamento ai due fenomeni, insomma e' un po come la vicenda gers dei maiden….
Tornando all'album e' veramente bello, 1 in germania e 14 in italia…. |
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@Mic Malgioglio ahahaaa..e ti quoto al 100% che i migliori Hellooween erano con Kusch/Grapow..per carità Dani e Sascha sono ottimi musicisti , ma Uli e Roland erano un altro livello, per Uli ho già detto nel post.61 e Roland lo considero il migliore chitarrista tecnicamente parlando, di tutti. poi Kai è Kai |
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Purtroppo negli ultimi dischi (a partire da Rabbit don't Come Easy) a parte due canzoni, e dico DUE (quel capolavoro sottostimato di The Saints e la bellissima Burning Sun) a livello compositivo quello che è venuto a mancare negli Helloween è l'apporto di Weiki, in quest'ultimo disco ha dato il peggio, ispirato zero. |
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De Gutibus: Angels è un canzone sì, insulsa, ma probabilmente io sono l'unica persona del pianeta ad arorare Asshole (soprattutto nelle strofe) |
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Mah io so solo che dopo il ventesimo ascolto in loop trovo Golden Times il più bel pezzo fast a trazione kiske dai tempi di insania Twilight of the gods, sì perfino meglio di Eagle fly free e forse di Ghostlights che è uno dei migliori pezzi degli Helloween mai scritto e interpretato dagli Helloween, veramente un refrain irresistibile con quel cambio di passo fra la.prima e la seconda strofa del ritornello... magistrale. Non mi soffermo sul look di gerstner perché ho già detto ma il disco alla fine della fiera è perfettamente riuscito, pochi punti deboli, pensavo che solo sammett mi potesse fare ascoltare Power a 50 anni ma evidentemente mi sbagliavo |
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E comunque dopo tre ascolti di questo CD per sentire due grandi voci alle quali sono affezionato ho messo su Longing e Rebellion in Dreamland |
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Il punto è che per me erano perfetti con Grapow e Kusch. Anche come compositori. Gli album da Master a Dark Ride un'escalation di goduria con Dark Ride apice assoluto. Quando comprai Rabbit mi venne un colpo. Non dico che sia un chitarrista non valido, ma guardate la foto di gruppo in God Given Right. Sembra Malgioglio con capelli neri. Abominevole. |
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Sinceramente le critiche a gerstner le trovo immotivate, per me è un ottimo chitarrista e con quei capelli per me è troppo simpatico, è una trovata di scena ed è perfetta nel contesto cartoonesco della band. Sono le stesse critiche cattive che vengono rivolte a gers per le sue tarantelle o come se fosse un.usurpatore. boh |
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Beh anche Gerster è un "dipendente" e mi sa anche Grosskopf poichè a quanto mi risulta sono Weikath e Deris i "datori di lavoro", ma potrei sbagliarmi...qualcuno sa qualcosa di preciso su questo? |
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Hansen, kiske, pensate che la società helloween voglia spartire le royalties, con i dipendenti? E' palese, anche senza sapere come sono i contratti, i due ex sono un 'operazione "nostalgia" ma ex rimangono. Da imprenditore non condanno per niente la scelta, questa mossa della reunion è una genialata, gli porterà alla pensione alla grande. |
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La presenza di un solo brano a firma Hansen effettivamente a me fa un po' storcere il naso, e l'ho detto nei miei post precedenti. Mi sarebbe piaciuto anche un brano scritto dallo stesso Kiske anche se lui è piu' esecutore che autore. Come in tutte le band anche nella discografia degli Helloween purtroppo ci sono dei filler ma ripeto, è un brutto uso di tutti. meglio negli anni 80 quando c'erano 8 tracce per disco, tutte belle e nessun riempimento. Ma che ci si può fare? Comunque è abbastanza chiaro che Gerstern non ti piace proprio ahahahah! |
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Deris a livello compositivo ha salvato la band, ma ha anche prodotto dei pezzi abominevoli (mrs God) e filler vari. Però con sta Reunion in 3, 4 anni non c’era modo di avere un pezzo scritto da Kiske? O un altro da Hansen? Si deve ricorrere a quella specie di finto Emo? |
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@Mic: de gustibus...ad esempio a me Angels piace tantissimo tanto da reputarla uno dei brani migliori (mentre Asshole è veramente una bruttissima canzone). E anche Best time mi piace molto mentre la piu' deludente è (sempre a mio orecchio) Cyanide che è firmata da Deris che invece reputo un songwriter mostruoso! |
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Grande Scialpi.. Rocking rolling.. Poi si è "imborghesito" con Pregherei... |
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Ho trovato proprio molto scontato il coretto "listen to your heart" l'analogia finisce lì. Dopo diversi ascolti ribadisco che non ho ancora accettato Scialpi-Gerstner, come "nuovo" chitarrista degli Helloween. Autore del pezzo più brutto, "Angels", e che nel recente passato ci ha deliziato con pezzi del calibro di "Asshole" |
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Ma.. L'analogia tra questi due pezzi? Visto che per curiosità sono andato ad ascoltarli e centrano una sega? Così per sapere, magari non ho notato qualcosa.. |
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ma in "Roxette-Listen to Your Heart" cioè volevo dire "Decide", cioè "Fear of the Fallen" Kiske nello stacco usa l'autotune? |
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Complimenti ai recensori, molto oggettivi dopo tanti ascolti |
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Azz è vero.... puro Jeff hanneman style |
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@radamantis (76). Grazie della condivisione. Gli Helloween sono un grande gruppo, grande anche per quello che riescono a dare a persone diverse per sensibilità e gusti. Non ci sono dubbi. Non staremmo qui a parlarne sennò. E, sì, come dici tu, i loro dischi non sono mai brutti. Comunque Better than raw e The dark ride li ho ascoltati parecchio nonostante le difficoltà del mio orecchio con Deris. Questo nuovo album, dopo nuovi ascolti, continua a scendermi nel gradimento, ma credo che sia più una questione personale che altro. Due/tre pezzi li canto volentieri a squarciagola, che, dai, non è male. Dal vivo spaccheranno. Ma... ma... ma... solo io ho sentito South of Heaven all'inizio di Out for the glory? Split album Helloween + Slayer subito! |
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Nel prossimo tour spero facciano le rimanenti dei Keepers che non hanno incluso nel tour precedente (Twilight of the Gods,You Always Walk Alone,We got the Right e soprattutto Save Us) e perchè no, qualche chicca da Pink e Chameleon, ma anche dagli albumdi Andi ci sono un sacco di canzoni dimenticate mai eseguite o fate raramente (Push,Kill It, Lavdate Dominvm), ma la canzone che devono ASSOLUTAMENTE fare è Victim Of Fate.
Non saranno soli...quindi devono ovviare, e la scaletta non può essere lunga come l'altra volta ( e da par mio dico purtroppo) |
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Concordo le valutazioni di Christian, disco che cresce ascoltandolo, le due bonus veramente eccezionali |
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Album che cresce sempre piu’ con gli ascolti , rimango in linea con quanto espresso dei post precedenti, album bellissimo che regalera’ ai fans prestazioni Live indimenticabili.....ci sono almeno 7 brani che sono dei veri capolavori, le 2 bonus track sono veramente belle!
Bravo anche marcus e dani ,al basso e batteria,sicuramente anche Sasha avra’ fatto un ottimo lavoro alla chitarra....il tocco di Hansen, riascoltandolo tante volte si sente....e si sposa a meraviglia con il suo storico collega....duelli di chitarra e intrecci bellissimi,veramente bravi, dal vivo alcuni di questi brani diventeranno dei classici.
Kiske con andi funzionano benissimo.
Kiske da quel tocco di classe al disco che lo rende piu’ unico,deris e’ migliorato tantissimo e riesce ad adattarsi alla pefezione al collega, senza sfigurare.
Assisteremo a breve a un tour fantastico subquesto album con magari qualche brano riproposto tipo guardian....save us....o giant...
Complimenti ancora agli Helloween |
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Esatto, è una questione di gusti e la cosa bella è che gli Helloween ora stanno provando ad accontentare un pò tutti i loro fans provando a venire in contro ai gusti di tutti. E, a mio avviso, con questo bell'album, ci sono riusciti! Manca forse ancora qualcosina qua e là per arrivare a fare un disco "perfetto" ma chissà che questo primo album post Reunion sia da apripista ad una nuova era della band! |
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Il bello dei gusti..... per me il meglio sono il primo EP, jerico, master, time e better.
Saltando la stucchevole era kiske, ovviamente salvando qualche pezzo notevole in un contorno di noia. |
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Frank condivido parzialmente ciò che hai scritto. Anche per me è stata dura digerire Deris soprattutto agli inizi. La sua voce non mi prendeva proprio nonostante la sua "prima era" (da Master of the rings a Dark ride) era notevole. Poi è migliorato vocalmente ma purtroppo la qualità dei dischi è leggermente scesa (era Rabbit - My God) salvo qualche eccezione. Ho detto lievemente....i dischi degli Helloween sono tutti belli!!! La sua piu' grande dote a mio avviso sta nel songwriting, è veramente un ottimo autore (anche se qui, in questo album, firma una Cyanide che proprio non digerisco). Come dici tu la ricerca forzata a tratti di un power massiccio a volte sembrava nella discografia della band una forzatura (scusate la ripetizione) perchè in alcuni momenti si è perso l'essere scanzonati ma è anche una questione di età, cambiamenti di line up, evoluzione dei suoni ecc ecc quindi nel percorso della band, qualche passo a vuoto (anzi, mezzo, ripeto, i dischi delle zucche sono tutti belli) ci può stare, I primi album non sono da prendere in considerazione, sono pietre miliari del metal. Album come Helloween EP, Walls of Jericho, i due Keepers sono dischi da 100 come voto e Pink bubbles go ape e Chameleon vi si avvicinano. Come ho già piu' volte detto Pink difetta un pò nella produzione e nel trauma dell'abbandono di Hansen ma la qualità compositiva di quel disco e la freschezza che aveva lo rendono tutt'oggi (alle mie orecchie, e non solo) un grande album mentre Chameleon è qualcosa di veramente versatile, unico, elevatissimo...fece storcere il naso all'inizio appena uscito ma fece capire che sta band era ben diversa da una qualsiasi band che faceva power...c'era di piu' in loro e c'è tutt'ora di piu'. Band immensa. Straordinaria. |
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Condivido con voi le mie sensazioni. Risentire Kiske mi ha emozionato parecchio, è un cantante che adoro. Il disco mi ha preso poco e mi chiedevo perché. Faccio un passo indietro. So che sono lavori controversi, ma accanto ai primi 3 album del gruppo (che ho amato e ascoltato allo sfinimento) all'epoca ascoltai molto anche Pink (al quale rimprovero solo di avere metà dei pezzi brutti) e moltissimo Chameleon (che trovo magnifico per esecuzione, produzione, qualità dei brani: anche in questo caso l'unico problema è che non tutti sono ottimi, ma poco ci manca). Quella strada libera e anarchica che avevano intrapreso mi garbava un sacco: bei pezzi, crossover di generi e un brano metal ogni tanto ma fatto come Dio (Ronnie James) comanda. Il talento e la versatilità c'erano. Tipo Queen. Da Master in poi ho regolarmente provato ad ascoltare i nuovi Helloween e ci sono riuscito solo con qualche canzone qua e la. Uno dei problemi che ho è che non riesco ad assimilare Deris: la sua voce ha qualcosa che mi allontana, che mi stride: è come se fosse fuori posto (per il mio orecchio). Ho provato per anni a farmelo piacere ma niente. Capita anche ad altri? Non è un giudizio (lui è un super professionista), solo un modo di sottolineare quando un gusto personale possa essere determinante. Poi, i pezzi con Andy non mi hanno mai entusiasmato davvero. Anche qui, non saprei dire bene perché: forse, al di là della voce, mi sembrano anonimi e molto meno belli di quelli vecchi (o di tanti dei Gamma Ray degli anni 90). Anche l'insistenza sul power mi è sempre sembrata forzata. In questo Helloween vivo le stesse cose: quando c'è Deris faccio una fatica bestiale e in più i brani mi son piaciuti fin là. Il lavoro è comunque ben fatto e ben suonato, e spero che facciano ancora tanti concerti insieme. Grandi recensioni e grande Metallized! |
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@kevintrash No. Non sempre una reunion è una operazione di marketing. Dipende dalla modalità. Questa lo è stata fino alla pubblicazione del live album successivo al tour. La canzone Pumpkins United con tutte le citazioni presenti nel testo ecc... Può essere considerata una mossa di quel tipo.
Adesso mi sembrano passati ad una fase successiva. I "ganci" al pubblico più vecchio si fermano all'artwork e per abboccarvi credo si debba essere piuttosto limitati... Le canzoni di questo disco, a cominciare dalla opener hanno caratteristiche strutturali che con gli Helloween dei primi album c'entrano molto poco. |
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Sinceramente cresce con gli ascolti, all'inizio mi ha spiazzato perché forse non mi ero accorto che erano gli Helloween che suonavano come gli Helloween. Best time pezzo irresistibile ma alla fine gira tutto dal verso giusto senza grandi scossoni, bellissima anche la bonus |
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@kevinthrash: non importa che usi 15 nick diversi eh... si vede che sei sempre tu a scrivere... |
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per me il peggiore degli ultimi anni. delusissima, tranne che per Skyfall. Fastidiosa la produzione. |
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Carino, nulla di eccezionale. Per me il peggiore, almeno metà dei brani sono sconclusionati. |
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Dopo diversi ascolti devo dire di essere abbastanza soddisfatto. Non mi ero fatto tante illusioni, in caso di capolavoro avrei poi fatto i salti mortali… capolavoro non è, ma sicuramente un bell’album sì. Come anche altri album tra gli ultimi (che per inciso a me da Gambling in poi piacciono tutti, un po’ meno degli altri My God-Given Right). Anche stilisticamente non mi sembra nel complesso una rivoluzione, d’altra parte per la quasi totalità è composto da Deris-Weikath-Gerstner. Ad oggi le mie preferite sono la conclusiva Skyfall (qui la mano di Hansen si sente bene) e tracce abbastanza dirette come Best Time (gran refrain!), Mass Pollution (dal piglio bello rockeggiante) e Cyanide, mentre pezzi come Rise Without Chains e Down in the Dumps non mi dicono assolutamente nulla. Trovo migliori un paio tra le bonus tracks. Anche Angels non mi convince, malgrado sia un pezzo tutt’altro che banale: chissà, magari col tempo. Il resto scorre molto piacevolmente. Convincenti le prestazione sia di Kiske che di Deris, nulla da dire, grandi prestazioni e bravi soprattutto ad evitare di fare la gara a chi ce l’ha più lungo. Magari un pezzo intero cantato da Hansen poteva farmi scendere pure la lacrimuccia… Spero di vederli on stage. Voto 81 |
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Al di la delle sensazioni che suscita la reunion e un album di inediti di una delle band "storiche" del metal, non sono rimasto molto coinvolto, pur con vari ascolti. Tutto è stato pensato e raffinato nei dettagli, dalla copertina ai brani, agli arrangiamenti, alla distribuzione dei compositori. Non è una operazione puramente fatta da esigenze di marketing o a tavolino, si sente che ce la mettono tutte. Ma, eccetto Skyfall e personalmente ho apprezzato Fear of the Fallen e Robot King, il resto non è il massimo come songwriting e bellezza dei pezzi. Quindi, penso, due recensioni e un voto alto per l'evento nel suo insieme ma non girerà molto nei miei device. E che nessuno si offenda se preferisco The Mad King dei Warrior Path se parliamo di power/heavy. Jusqu'à la prochaine fois. |
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Ormai sono a diversi giorni di ascolto e la mia idea non è cambiata rispetto al mio precedente post (n. 32). Confermo i pregi e i difetti. Mi spiace sempre più però la poca partecipazione compositiva di Hansen, una sola traccia è decisamente poco così come mi sembra decisamente troppo poca la sua partecipazione vocale, questo non perché preferisca la sua voce a quella di Deris o Kiske ma perché era proprio bella (a mio avviso) l'idea da sfruttare con più incisività le tre voci. Mi continuo inoltre a chiedere il perché di una canzone cosi bruttina come Cyanide (le bonus Golden times e We are real sono due spanne sopra, in tutto ma proprio tutto). Comunque la magia dei Keeper risuona in alcune canzoni così come quella di Time of the Oath in altre. Davvero un bel lavoro. Brave zucche!! Confermo il mio voto: 88 che sarebbe potuto essere anche più alto se la scelta della scaletta avesse incluso le due bonus rispetto ad altre 2 o 3 tracce meno riuscite ma evidentemente a loro piacevano di meno... de gustibus |
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lo sto sentendo........ma niente, non mi rimane attaccato, scivola via senza scossoni. Suonato benissimo, prodotto benissimo ma non sento l'anima nel suono. |
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lonatno dai fasti dei keeper ma era abbastanza naturale. sulla scia degli ultimi lavori a livello musicale visto che gli autori dei brani sono deris - weikath e gerstner ma impreziosito dalla voce di kiske e i solos di hansen oltre che da skyfall scritta da hansen. quindi musicalmente troppo vicino agli ultimi ma con una marcia in piu fortunatamente. voto 85 |
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Un buon prodotto che però mi emoziona poco, più che col cuore è pensato e suonato con altri intenti ed obiettivi e si nota.
La rimpatriata e l'ingresso di Kiske, lo sognavamo tutti, ottimo il precedente tour "United Alive" per un nostalgico come me.
Da ciò, vedendo la risposta dei fans, la band ci ha visto lungo... Ma purtroppo pensare che un progetto scaturito prevalentemente per fini commerciali, su quanto desiderato dai fans, possa risultare un altrettanto valido prodotto a livello artistico, bè... ce ne passa!
Lontano dai veri capolavori degli Helloween, ma meglio degli utimi albums comunque.
per me un 75/78 volendo essere generoso |
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D.r.i. ma io dico, se non piace il genere, perché improvvisamente ci si improvvisa "esperti" solo perché sono gli Helloween? Prolisso, oggi si ascolta domani boh...ma di cosa parli? Questo disco diventerà un classico, ed è uno dei rarissimi casi in cui questa cosa si può "pronosticare" già da adesso, con un minimo di lungimiranza e prospettiva storica...quando te ne renderai conto, fra un po di anni, ricordati delle mie parole e della castronerie che hai scritto... |
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@Adrian Beh..Dani Loble è un onesto (e bravo) batterista, ma Uli era di più secondo me: polistrumentista e dotato di un songwriting importante (Revelation? Mr Torture?).
Vedi anche i Masterplan , finchè c'era lui, i primi due dischi erano di ottimo livello, andato via lui la barca ha cominciato a scricchiolare ( oh, questo a parer mio!) De Gustibus! |
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Per il momento l'ho ascoltato quattro volte è l'impressione generale è di avere tra le mani un album assolutamente valido e degno del nome che porta in copertina. Poi sentirli suonare tutti insieme in maniera così affiatata ( vedasi United Alive ) è davvero emozionante. Insieme ai Blind Guardian sono davvero la più grande Power band al mondo. Promosso a pieni voti. L'unico appunto che mi sento di fare è che dovevano coinvolgere maggiormente Kai Hansen in fase di songrwiting, ma d'altronde il capo è Weikath e c'è poco da fare. |
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perche' una reunion non è un operazione di marketing/immagine ? di chiunque sia intendo, non solo delel zucche. Il punto comunque non è questo, ovviamentea mio giudizio, senza togliere niente alle opinioni altrui. Per me' il disco non è bello, punto. Non decolla, non prende tranne che per 3 canzoni. Ovvio che è destinato al pubblico attuale , con u n gancio ai piu vecchi come me (qui sta il marketing) Gli Helloween pre reunion, weiki, deris loble, geschner, groskoppf se li mangiano con la loro produzione. Tutto qui. Ma anche l artwork un richiamo chiarissimo ai keeper che non vuol dire niente. E fa rabbia ame almeno, che sui soli su certi riff, sull esecuzione cisono ancora e sono presenti come musicisti. Ma compositivamente non ci siamo. Kiske poi lo trovo ormai fuori tempo massimo, plauso per Skyfall e fear of the fallen. da podio su tutto i lpoer metal che esce ora. grande band, ma passo indietro, per me. ciao a tutti |
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Mi sembra di percepire un po' di incoerenza e contraddizione nei commenti. Operazione commerciale? Marketing? Eppure nel disco lo stile che prevale è chiaramente quello degli Helloween dal 2003 in poi! Ci sono sporadici richiami agli album dei 90s, ma dei primi tre storici dischi per fortuna non c'è nulla e non hanno neppure minimamente provato a pescare da lì. Se qualcuno si fa "fregate" dalle atmosfere create dalla voce di Kiske ok, ma oggettivamente rimane un lavoro scritto e ideato per i fan degli ultimi Helloween, con la gradita presenza di due grandi ospiti. Nostalgia Zero! Operazioni diarruffianamento degli amanti del sound più vecchio, zero. Quindi sarebbe interessante sapere dove vengono individuate le fantomatiche operazioni di marketing... A me sembrano i classici appigli standard di chi ha deciso che vuole criticare a priori. Disco da 80 abbondante! |
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operazione di marketing ok, ma si chiama anche lavoro... cosa devono fare sti qua? Lavorare in birreria ad Amburgo? Per ridere eh.... il disco non è un capolavoro neanche secondo me, ma alcuni pezzi hanno un po' di magia dei prima lavori, come Out for the Glory, Best Time, Fear Of The Fallen, ci sono buone idee, a me piace, ma per esempio mi piacciono di più Gambling with the Devil e Seven Sinners, con brani più diretti ed immediati |
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Per PAUIL H/C: Walls of Jericho è uno degli Album che ho ascoltato di più a prescindere dal Genere.. Quindi paradossalmente la loro Carriera (per Me) poteva finire lì.. Questo Lavoro è un' Operazione commerciale? Può essere benissimo, ma tirando le somme, qualsiasi Gruppo che prosegue a sfornare Musica per Decenni, perde fisiologicamente di Spontaneità e diventa un' "Industria".. Solo Faber ad ogni Album ha creato qualcosa di "Nuovo"... Grazie comunque per la Tua "Obiezione" al mio Commento.. Educata e pertinente alla mia Considerazione... |
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@Lucio77 hai centrato il punto. Il disco non e’ e non sara’ un capolavoro, ma e’ ottimo sotto vari aspetti.
@Mr.Torture mi sembra un po’ esagerata la definizione di Uli Kusch, niente piu’ che un onestissimo batterista metal tedesco come lo sono stati Thomen Stauch onThomas Nack. E ci mancava si mettessero anche con due batterie, manco fossero i Genesis con Phil Collins e Chester Thompson (quelli si due Batteristi), o peggio la Banda del Rathaus di Ambirgo
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Non moltissimi ascolti, parere in formazione. Per ora mi pare un disco più che decente, ma deludente - un 70, ma son sempre stato negato con le valutazioni. In parte sta crescendo con i passaggi, ma alcuni difetti a me paiono già cristallizzati: alcune canzoni sono pessime (Angels e Robot King al momento sono quelle che mi disturbano di più, We are real sarebbe stata scelta molto più azzeccata), e in generale non riesco a trovar indizio di capolavori (il picco per il momento è Skyfall, buona song e nulla più). Da chitarraio che ha passato anni a coverizzare gli Helloween, trovo veramente poco materiale interessante nel campo sei corde: un paio di riff made in Kai, assoli ben suonati ma che non lasciano traccia, niente che mi faccia venir voglia di prender in mano il plettro (a differenza di praticamente qualsiasi cosa tra il mini e Better, i Gamma Ray dall'inizio a Land II, il primo Unisonic - e con questo non voglio dichiarare che riuscirei a suonare tutto ciò). Quindi: no canzoni, no chitarre. Peggio ancora - mi piange il cuore - un no anche sulle voci: linee vocali non esattamente esaltanti, Kai ormai afono, Kiske lanciato troppo in alto (quasi a dover dimostrare continuamente di poter raggiungere certe note), il più a suo agio mi pare Deris. E il buon Andi, che ho sempre rispettato nell'interpretazione dei pezzi della sua era - sui classici spesso mi pare inadeguato, d'altra parte anche Michi non rendeva giustizia a tante canzoni pre-Keeper... Andi, dicevo, è il mio cantante degli Helloween meno preferito. Seriamente, sto avendo problemi a capire perché sfruttare Kiske quasi solo per gli acuti, quando negli anni ha acquisito toni medi stupendi e un controllo sul vibrato da brividi, che su questo disco usa al minimo sindacale - giusto per dare un esempio, una delle sue performance migliori degli ultimi dieci anni è per me Star Rider degli Unisonic. Brutta cosa, le aspettative troppo alte. |
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@lucio77 ci sta che si sono ritrovati.. nessuno chiede miracoli o ritorni al passato che sarebbero anacronistici e senza senso. Bastava avere dlel belle canzoni. E penso che da musicisti della loro caratura ce le si possano aspettare delle canazoni decenti. qui ce una puzza di operazione mediatica ma di poca sostanza. Poi ovviamente ognuno hail suo gusto. a mei è sembrata la montagna che ha partorito il topolino. Persinalmente sono rimasto delusissimo e ti parl oda fan ultravecchio e storico che ha comprato Helloween(il mini lp) in vinile a francoforte i lgiorno che è uscito secoli fa.
E non centra il fatto Kiske si Kiske no.. Potevano anche non esserci kiskee hansen , sarei rimasto deluso lo stesso davanti a questi pezzi. . |
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Umile Parere: Sono ad ormai quasi 40 anni di Carriera.. Si son ritrovati.. L' Album si lascia ascoltare.. Cosa si pretenderebbe di meglio/diverso? Come lamentarsi dell'ultimo Quadro di Picasso che è uguale ai precedenti e non aggiunge nulla di nuovo... |
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Premetto di essere ai primi ascolti, ma per ora è piatto. Mi spiace dirlo ma mancano le canzoni, mi manca la voce di Deris, che lascia spazio a Kiske nella maggior parte del minutaggio. Produzione pasticciata che appiattisce gli strumenti. Senza andare lontano, un singolo come Nabatea o un qualsiasi pezzo di Gambling with the devil schiacciano qualsiasi brano di questo album. Adesso che la reunion c'è stata spero che Hansen e Kiske tornino ai loro progetti. Per ora do un 70 sperando di ricredermi con gli ascolti. |
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quoto MrTorture su Uli Kush.. mostruoso musicista .
Mi sono piaciute fear of the fallen e skyfall.. del resto (tutto suonato magistralmente) non mi è rimasto quai niente. Punto piu bassi (compositivamente parlandi) di Weikhat, da fan della prima ora dopo un doveroso tour, mi auspico un ritorno di hansen nei Gamma ray e degli helloween alla formazione pre-reunion.. sarebbe forse meglio per tutti.
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Allora, io adoro gli Helloween. ho tutto di loro, li ho visti 13 volte, i migliori nel loro campo, il Pumpkin United è stato per me (ma penso per il 99% dei fans) un sogno che si è avverato.
Inutile dire che per tutti l'aspettativa per questo disco era altissima ; tutti a dire "inutile aspettarsi una nuova Eagly Fly Free" o una nuova "March of Time" ma sotto sotto ci si sperava..sapendo l'enorme talento tecnico e di scrittura dei nostri.
Però. Sicuramente è colpa nostra, abbiamo preteso troppo...ma a me è sembrato dopo un po' di ascolti tecnicamente suonato mosatruosamente bene (ma non c'erano dubbi) ma le emozioni delle "Eagle Flu Free" o "March of Time" sonop perlopiù assenti.
Dico perlopiù perchè secondo il mio modesto parere tre pezzi si sopraelevano : l'happy helloween di Best Time, la bella Fear of the Fallen e quel capolavoro di Skyfall; per il resto lo trovo vuoto e confusionario con melodie forzate .Spero solo che con piu ascolti mi possa parzialmente ricredere, ma temo di no.
Un ultima cosa per il recensore : in sede di recensione si è parlato della mancata partecipazioneala reunion (ovviamente) di Ingo e di Roland, ma hai omesso forse il piu completo musicista che gli Helloween abbiano mai avuto: Uli Kusch. |
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Ascoltato più volte ma non tutto di fila, semplicemente perchè non ci riesco. Non è brutto però è prolisso e nulla di entusiasmante, calato l'hype iniziale rientra in quei dischi che si ascoltano oggi ma domani non saprei. |
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Sarà che l'hype era ovviamente altissimo, ma sinceramente mi ha lasciato un po' freddino. Non è certo un brutto disco ma neppure così bello ed esaltante. Tanto mestiere, ottima produzione, alcuni ritornelli riusciti ( e ruffiani) ma, per quanto mi riguarda, niente "rinascita". Per me un disco da 6,5. Promossi con riserva.. |
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Inutile.
Emozioni zero, manierismo, il metal è ben altro |
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Ascoltato per il momento due volte (per intero) mi dice poco...prometto che insisto. |
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Sebbene alcune tracce non mi sono rimaste in testa (ho solo ascoltato 1 volta sola l'album) devo dire che non solo Out of the Glory, Best Time e Skyfall sono canzoni memorabili ma secondo me Fear of the Fallen sarà una di quelle canzoni che in sede live funzioneranno parecchio, per il resto sono soddisfatto e contento, non intendo scomodare album di 30 anni fa e non c'è ne sarebbe motivo Better Than Raw, Time of the Oath e Master of the Rings sono altra cosa, ma va bene così, più felice di così non si può, ben tornarti Helloween, per ora il voto si aggira intorno all''85 |
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Gran bel disco....se paragonato con i dischi power degli ultimi anni questo album e' un gioiello altroche'. Kiske spettacolare come al solito. Bella la bonus Golden Times. Voto 85. |
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L'ho ascoltato già 5-6 volte attentamente e un altro paio "distrattamemente" e PER ORA il bicchiere è mezzo vuoto. Non ho notato infatti alcunché di memorabile.
1) L'operazione si è rivelata quindi più che altro mediatica.
2) Kiske mi sembra fuori luogo
3) Prevale abbastanza il trade mark "Gamma Ray" di Hansen.
Ecco, mi sembra un album del Raggio Gamma 😃
Magari tra 4-5-10 ascolti mi ricredo ma non vorrei tornare a "Better Than Raw" e "The Time of the Oath".
I due Keepers neppure li scomodo. 🙂
Miglior song: Skyfall 🙂 |
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devo fare in parte mea culpa. ri ascoltato su un impianto decente e devo dire che rispetto a quanto ho scrritto sulla produzione nel post precedente mi devo in parte ricredere sui suoni. anche se certe scelte sulle voci e su certi effetti non mi convincono. per quel che riguarda la parte musicale invece, tutto come scritto sotto, al post 38. molto deluso. un album sufficiente e di mestiere, niente di piu. ciao |
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La cosa peggiore sono le voci, mixate male prodotte peggio, sarei curioso di vedere la quantità di sovraincisioni, reverberi compressori e quant'altro, che appiattiscono tutto, non c'è dinamica, non c'è incisività, si rasenta l'effetto karaoke, pensavo che a sentirlo HIFI fosse un'altra cosa, invece ancora peggio per il maggior dettaglio. Le composizioni per me sono buone, ma la parte vocale è orrenda, non chiedo voci sparate in faccia alla janis joplin (capolavori!), ma nemmeno ste boiate senz'anima. |
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Ascoltato ieri e riascoltato oggi, vinile con bonus tracks (di cui due molto valide). Lascia la sensazione di quando da ragazzino riesci a limonare la più figa della scuola e scopri che bacia di merda e tiene gli occhi aperti...si si, ti sei fatto una gran figa,ma poi.... |
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comprato e ascoltato. 2 volte ...mi è caduta la mascella. Delusissimo!!! Certo, ottimi musicisti ed esecutori, buoni spunti, ma dopo 2 ascolti tranne poche eccezioni non mi rimane niente. Le parti strumentali e i soli sono la cosa piu curata e nigliore, l melodie vocali mi irisultano stucchevoli e di mestiere con andi un pelo sopra a Kiske. Kiske presenta ottime eseguzioni, ma fredde senza anima, fa una demo dove dimostra che puo spingere ancora (almeno i n studio) ma che non emozionano e non aggiungono niente. Altro dato negativo, sempre a mio giudizio ovviamente è la produzione. Sporca confusa, sgranata con effetti sonori che impastano gli arrangiamenti. Tornare a registrare in analogico puo essere un valore aggiunto, ma non in questa maniera. Incredibile con Baurfield alla produzione con un altro pezzo grosso come Ward come co- produttore, inspiegabile!! i pezzi di Weikhat ono forse i piu simil old stylre m moltooo sotto quell oche la penna di Weiki ci ha proposto. Se fosse un disco degl i Hellowevanno pre reunion. Cmq , intendiamoci un disco ono pessimo ma molto molto sotto le aspettattive. Ho tenuto per ultimo il giudizio si Hansen, che firma sempre a mio parere il vero capolavoro del disco (e mette anche i soli piu belli negli altri pezzi).. forse se Kai avesse avuto piu spazio compositivo il risultato sarebbe stato diverso. E non sono un fanatico di hansen in particolare, ma a conti fatti la sua suite mi risulta l unico pezzo sopra le aspettative. Disco sufficiente, ben suonato e piacevole, ma tranne skyfall niente rimane. scusate la lunghezza. |
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cioè fanno la reunion e continuano a far scrivere i pezzi a Scialpi? Hansen solo uno? Non mi garba. Ma lo prendo lo stesso |
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Comunque We are real andava inclusa nell'album. È stupenda. Invece è bonus track nella versione 2 CD per il mercato giapponese. Mah! |
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ho ascoltato una sola volta e mi sembra un album valido . Penso sia impossibile pretendere un keeper parte 3 e penso non avrebbe neanche senso.
Le canzoni piu deboli sono Angels e Rise withtout Chains .
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È bellissimo!!
Con gli anni e con il tempo questo disco diventerà fantastico.
Quello canta di più..
Quello canta di meno..
Io preferivo più il periodo X, io preferivo più il periodo Y..
Lui canta meglio di quell'altro e quell'altro è migliore di quell'altro ancora.
Quest'album è Helloween al 100%
Sento canzoni che dentro i due keeper sarebbero diventate leggende.
Momenti che richiamano a Pink Bubbles go Ape.
Deris dimostra di essere un grandissimo cantante.
Hansen e tutto il resto della band suonano da paura con una produzione perfetta.
Per me, voto 90. PER ME!
Per me 100 solo i due keeper e walls...ma erano altri tempi.. |
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Tutta la mattina ad ascoltarlo... allora, secondo me è sicuramente un bel disco, però non so, mi sa che non concordo con i votoni che si vedono in giro nelle recensioni. Senza soffermarsi sui singoli pezzi, l'impressione è che abbiano cercato a tutti i costi di mettere nel disco, e anche a volte negli stessi pezzi, vari tasselli che rappresentano l'evoluzione del sound della band dagli esordi però con una prevalenza del primo periodo, che, diversamente dalla maggioranza dei fan degli Helloween, è quello che preferisco di meno (non che lo reputi trascurabile eh...semplicmente i miei dischi preferiti del gruppo stanno con Deris). Ecco, a volte non mi sembra che l'esperimento sia particolarmente riuscito ed anzi mi sembra un pò forzato. Un paio di pezzi da sbadiglio ci sono purtroppo... In generale, tirando le somme, un bel disco. Da 75 per me. |
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Eccoci finalmente...disco attesissimo per cui avevo un'elevatissima aspettativa che parzialmente è stata raggiunta (anzi, quasi totalmente direi...). Disco che sembra voler ripercorrere tutte le ere della band (ad eccezione degli albori con Hansen alla voce, purtroppo) senza però mai toccare le vette di esse ma assestandosi su livelli elevatissimi in quasi tutto il disco. Partiamo con i DIFETTI che ho riscontrato: a mio avviso due canzoni filler (Cyanide e Rise without chains), poche parti vocali destinate a Kai Hansen e solo una traccia scritta da Hansen stesso. Ed ora i PREGI: duelli di chitarre straordinari nelle parti soliste, alternanza ben bilanciata tra Kiske e Deris e relative prestazioni monstre, produzione e suoni favolosi, songwriting ispirato. Nel dettaglio, evitando un track by track, direi che le TOP songs sono decisamente Out for the glory (a mio parere poteva essere scelta come singolo), Fear of the fallen, Angels (piu' prog che power) e Skyfall (straordinaria), belle senza dubbio Best time, Mass pollution, Indestructible, Robot king e Down in the dumps mentre FLOP songs decisamente Cyanide e Rise without chains. Le bonus tracks Golden times e We are real ci sarebbero state decisamente moooolto meglio rispetto a queste ultime due mentre l'altra bonus Save my hide è abbastanza inutile a mio parere. Come sempre piacevole Pumpkins united ma giusto non metterla nel disco perché ormai vecchia di qualche anno (2017). Un disco decisamente superiore agli ultimi delle zucche (soprattutto i poco ispirati, a mio parere Seven sinners e My God given right) , impossibile negarlo. CONCLUSIONE: Certamente avrei preferito un Keeper 3, avrei preferito che Hansen componesse almeno un brano di piu' (Orbit manco lo considero), avrei preferito che Hansen cantasse qualcosa in piu', avrei preferito una traccia che richiamasse almeno Keeper of the 7 keys (la canzone intendo)...avrei preferito tante cose ma come si potrei criticare un disco così? Elevatissimo e per una band che è in giro dal 1985 cosa si può chiedere di piu'? Voto 88 |
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Recensione: Finalmente 🤘🔥
Voto: 88/100 |
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Ma che grandi questi musicisti, è un disco che scorre via che è un piacere, con naturalezza, molto vario anche. Sono affiatatissimi, impossibile negarlo. |
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Ciao a tutti, mi presento e sono Giuseppe suono la chitarra e questo disco e molto bello |
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P2K! Ha centrato il punto. Deris bistrattato da anni ha dimostrato di essere un gran professionista ed un animale da palcoscenico. Non l’ho ancora ascoltato questo album...sicuramente ottimo...anche se sulle reunion o cose simili sono sempre stato scettico...a dirla tutta per me sarebbe stato più che sufficiente il tour Pumpkins United...poi avanti con HelloweeN e Raggi Gamma...ma credo che il business abbia avuto il suo peso... |
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Aspetto il cd per esprimermi... il single che chiude l'album, a dire il vero, non mi aveva entusiasmato. |
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Oggi l'ho ascoltato a lavoro.....però me lo voglio gustare in vinile.
Mi pare un ottimo album, musicalmente massiccio la batteria frulla dall'inizio alla fine, senza dare una senzazione di stanca. Ricca è tutta la parte delle chitarre, melodie, armonie in stile della band. Ma il dubbio che avevo fin dall'inizio sulla riuscita delle voci in molti pezzi c'è, mi vengono in mente la traccia 8 9 e altre....non amo il mix delle due voci sullle stesse tonalità e fuse diventando un tutt'uno indistinto una sorta di cantante dal nome dekiske. Avrei preferito una sorta di alternanza più calibrata. |
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Dai primi ascolti citando Barbieri mi sembra un po'un mappazzone, mi dà l'impressione che il gruppo abbia voluto strafare buttando nella mischia tutto il repertorio infatti spesso ci sono tante autocitazioni. penso che questa adunata di cantanti abbia fatto perdere un po'di identità, Hansen secondo me non serve a nulla se non ad attrarre pubblico ai spero prossimi concerti, non pervenuto, kiske secondo me funziona meglio con sammett, deris sebbene meno accattivante del predecessore funziona meglio e risulta più dinamico. Le melodie sono abbastanza prevedibili...le hanno inventate loro e logicamente se le cantano e se le suonano da trent'anni. Musicalmente è indubbiamente a livelli di eccellenza ma stiamo parlando di professionisti incredibili stra collaudati. |
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Voglio ascoltarlo attentamente ma già fino alla sesta traccia ho la pelle d'oca, Deris e Kiske insieme? Se l'avessero detto 10 anni fa non ci avrei mai creduto |
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Lo sto ascoltando pian piano, perché purtroppo non ho un'ora filata libera, ed è lo stesso motivo per cui manca la magia di quando ascoltavo una nuova uscita 25 anni fa... tuttavia quello che è sentito, essendomi avvicinato con molti dubbi e nessuna aspettativa, è bellissimo!!! Settimana prossima quasi quasi mi prendo una mattina di ferie e vado in pulmann nel paese dove frequentavo le superiori solo per ascoltarmelo in cuffia come allora |
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Lo sti ascoltando da ieri, confermo che e’ un gran disco che cresce e prende valore e qualita’ dopo tanti ascolti....il lavoro delle chitarre e’ qualcosa di unico....complimenti agli helloween.
Buon ascolto a tutti |
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Lo sto ascoltando da tutta la mattina....lo sto valutando attentamente.... |
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Sto ascoltando la prima traccia. Mi prenderò un po' di tempo per ascoltare tutto il disco, ma posso dire che è FOTTUTAMENTE POWER METAL!! Un genere che mi è mancato assai. |
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Gran bel disco, concordo con le due recensioni (complimenti ragazzi) che giustamente e in modo analitico passano in rassegna il disco e condivido che sia un Helloween sound del 2021. Voto 85. |
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Il disco ancora non l'ho ascoltato ma leggendo in giro mi fa piacere constatare (ormai da qualche anno) che Deris sia passato nella considerazione generale dei fan da colui che storpiava i brani "sacri" dei primi tre dischi, a (giustamente) colui che da quando è entrato ha salvato gli Helloween sia come apporto in sede di songwriting, che come cantante, per le cui peculiarità gli vengono riconosciuti meriti, perché nel suo Andi Deris è un SIGNOR cantante. |
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@alinosky: il piu brutto della discografia??!? Ahahahahahahahaha...cioè io dico ma come si fa a dire una castroneria del genere??? ecco che iniziano a spuntare i giudizi di chi lo ha sentito mezza volta...la classica... |
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Ascoltato ieri ......seguo gli Helloween da tantissimi anni e sono una delle mie band preferite, la loro discografia l’ho assimilata a fondo.
Sinceramente al primo ascolto ho avuto un impatto non positivo.....insomma non mi ha fatto innamorare subito come lo hanno fatto i vari walls of jericho,i keeper,master of the ring,the time of the oath o the dark ride.....
Pero’ nell’insieme mi e’ sembrato un album vario e ben suonato con tante novita’....
Nel secondo ascolto e terzo gia’ cresce di livello.
E’ un album che ha almeno 5 tracce veramente belle che dal vivo saranno molto coinvolgenti e apprezzate dai fans...
Prima di aver fretta di Fare un giudizio negativo sull’album vi consiglierei di dedicare molti ascolti....poi se il genere non piace e’ inutile commentare....
Avrei preferito un hansen piu’ presente come singer,quelle poche entrate che fa con la sua voce,sono veramente da pelle d’oca. Tutto sommato i cantanti hanno dato alla luce a un progetto positivo, con voci seppur diverse ma che si sposano perfettamente adattandosi l’una con l’altra.
Daris canta veramente bene e kiske da la conferma di essere uno dei migliori singer del genere.
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Il commento di Pacino è spazzatura! |
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Album imbarazzante, il più brutto forse dell'intera discografia. Ne carne ne pesce. Addirittura una canzone, forse la migliore, canta sascha gerstener, caxxo sono diventati gli avantasia?Altri cantanti no? Grazie Kiske per aver rovinato la band
Voto 5 |
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Un disco ben suonato che fa la differenza nel mercato odierno...ma più che nuclear blast....mi sembra una produzione frontiers...che volete che vi dica io rimango del parere che Walls of Jericho rimanga il loro migliore...kisses e' un ottimo cantante...ma ha smussato molto...anzi troppo gli spigoli...insomma lo speed metal li sento solo nel primo disco...con questo non voglio offendere nessuno...forse perche' ho una concezione troppo primordiale di speed metal....voto 70. |
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su quattro pezzi che ho sentito per ora solo indestructible mi sembra poco riuscita e con un ritornello banalotto: peccato perche markus ha un repertorio con classici del calibro di hell was made in heaven . le altre traccia 2,3, 12 sono su livelli alti per davvero. forse lo compro |
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Vero, alla fine sono un condensato di varie influenze sotto il loro stile. |
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Immenso!
Da un paio di giorni sto ascoltando il leak...
Non posso sentire altro, non riesco a fermarli |
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oltretutto sono la band meno power, non gli considero nemmeno power, molto trasversali, poco inquadrati e non si prendono neppure troppo sul serio. |
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X Tino. Non dovevi nemmeno considerarlo. Solite esternazioni da troll. |
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Scusate ma spazzatura il Power metal? Adesso anche a me è un genere che ha stufato ma chiamarla spazzatura è veramente inaudito. Poi magari si glorificano band brutal gore grind con voce da maiale. Ci meritiamo veramente la trap |
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@Passavodiqua Ciao, parlando solamente dell'area heavy-power purtroppo hai ragione, non recensiamo tanti dischi quanti ne vorremmo recensire (il tempo è non è mai abbastanza per fare le cose come si deve). L'anno scorso eravamo solo io e Raven (più qualche aiutino dalle altre redazioni) e ti garantisco che già solo a star dietro alle uscite di rilievo non è stato facile. Da poco abbiamo due nuovi innesti che sono due macchine da guerra, cercheremo di migliorare, di recensire più dischi, anche di band emergenti, specie italiane (cosa che vorrei fare da tempo). Per il resto ci siamo giocati la carta doppia recensione proprio perché è un disco importante e che interessa a molti lettori, non c'è niente di strano. Non è una cosa che facciamo così di frequente (per intestare questa recensione mi son dovuto andare a vedere la recensione di Dystopia dei Megadeth del 2016) e che va ad interferire più di tanto con la scrittura di recensioni di altri dischi 😁 |
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Per una volta, ci stava un po piu di entusiasmo, ecco. Il disco è eccezionale, diventerà un classico nella loro discografia, non c'è MEZZA canzone brutta, vengono attraversate tutte le fasi della carriera della band senza che le canzoni appaiano come un collage frammentario....un tributo al loro passato, con un occhio al presente. "Helloween" non fa innamorare subito, se lo si ascolta una sola volta come si usa fare adesso, per sparare online il proprio giudizio, il rischio è di prendere una grossa cantonata sottovalutando quello che è uno dei dischi dell'anno. Eccezionale. Punto. |
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La spazzatura dell'Heavy Metal, mannaggia a loro. Hanno dato vita a quell'immane schifezza che è il Power Metal...bleah! |
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Bella la doppia recensione, countdown per l’uscita di domani!!! |
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Non vedo l'ora di ascoltarlo. Da quello che ho letto altrove Deris firma 7 pezzi ed è in super forma, come anche tutto il resto della band. Insomma si respira una certa passione condivisa. Molto bene, quando potrò acquistarlo e sentirlo dirò la mia. |
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Ma dai! Non recensite tanti dischi e poi questo addirittura prima dell'uscita e doppia recensione. Per la serie attiriamo lettori. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Out for the Glory 2. Fear of the Fallen 3. Best Time 4. Mass Pollution 5. Angels 6. Rise Without Chains 7. Indestructible 8. Robot King 9. Cyanide 10. Down in the Dumps 11. Orbit 12. Skyfall
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Line Up
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Michael Kiske (Voce) Andi Deris (Voce) Kai Hansen (Voce, Chitarra) Michael Weikath (Chitarra) Sascha Gerstner (Chitarra) Markus Groβkopf (Basso) Daniel Löble (Batteria)
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RECENSIONI |
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