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29/11/24
KARMA
SANTERIA TOSCANA 31 - MILANO
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Nick Cave And The Bad Seeds - Let Love In
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11/01/2021
( 2151 letture )
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Alla prima lettura del titolo del disco ci si può aspettare di ascoltare una raccolta di canzoni ottimistiche sull'essere innamorati. Coloro che hanno familiarità con la musica di Nick Cave tuttavia sanno già che qualcosa di molto più sinistro è in agguato. Il cantante australiano non è estraneo alle ballate romantiche, ma il suo territorio familiare ha sempre gravitato verso il macabro. Questo fascino per tutte le cose tristi che la vita ha da offrire è stato prevalente nella musica dei Bad Seeds sin dalla loro formazione nel 1983. A quel tempo il sound della band era prevalentemente post-punk, ma in questo album il loro suono si sposta su un rock alternativo più accessibile senza tuttavia sacrificare la musica e i testi inquietanti. In effetti, l'album incapsula perfettamente la progressione musicale della band dai suoi esordi fino al momento in cui è stato registrato. Let Love In combina i suoni gothic-blues e post-punk degli inizi con le grandiose ballate che si trovano nell’album The Good Son . Questa stessa formula è stata utilizzata nel precedente album dei Bad Seeds, Henry’s Dream, ma qui la musica appare più ricercata e coesa. Il lavoro di Nick Cave è vasto e vario e ha molti album classici e canzoni al suo attivo, ma questo tende a distinguersi tra gli altri. E questo per una buona ragione: la band ha utilizzato perfettamente tutti i talenti dei suoi membri per creare un'esperienza di ascolto davvero straordinaria dall'inizio alla fine.
Una canzone in due parti intitolata Do You Love Me? inizia e conclude l'album. La traccia di apertura presenta una costante costruzione di tensione nervosa mentre Cave canta con una voce di tenera disperazione sulla sfiducia in una relazione romantica. L’organo pulsante, l'affascinante melodia del pianoforte e la linea di basso trascinante danno un'idea di ciò che si ascolterà nel resto del disco. La traccia di chiusura è l'opposto: molto più spoglia e lenta della prima parte e funge da sollievo finale per tutte le canzoni che si frappongono tra i due. Poco più avanti si può ascoltare un brano che inizia in maniera sottile e silenziosa, lasciando il lirismo depravato di Nick Cave al centro della scena. La canzone si intitola Loverman e ha una natura malvagia e oscura grazie alle voci narranti e a come passano da una strofa parlata a un urlo violento nel ritornello. Diventa più inquietante quando si sentono le voci quasi sussurrate in sottofondo e quando Cave usa il titolo della canzone come acronimo per descrivere i desideri malevoli del protagonista. Ci sono pochissimi momenti nel resto dell'album che raggiungono le stesse altezze di climax. Jangling Jack e Thirsty Dog si avvicinano entrambi alla stessa intensità di Loverman, anche se solo in termini di energia e tono. Entrambe contengono un'energia invidiabile che porta l'ascoltatore in un emozionante viaggio attraverso le storie raccontate, rispettivamente sull'omicidio e sul rimpianto. Queste tracce sono perlopiù guitar-oriented e hanno un suono quasi punk, diverso dalle altre canzoni della tracklist. In contrasto con i brani appena citati ci sono numerose ballate su uno degli argomenti preferiti di Nick Cave: il cuore spezzato, ovvero l'amore perduto la cui contemplazione è il tema prevalente in questo album. Ciò è mostrato nella canzone Nobody’s Baby Now, una traccia che l’australiano scrisse originariamente per Johnny Cash ma che decise di registrare lui stesso. Un dolore genuino permea la sua voce mentre il piano e la batteria fluttuano dolcemente intorno ai testi. Sapendo che la canzone è stata scritta originariamente pensando a Cash, è facile cogliere sfumature di stile “south-gothic” in questa canzone così come nel resto dell'album. I Let Love In, la quasi title-track, è un'altra canzone sull'amore perduto che presenta una melodia di chitarra immersa nel tipico stile della musica country e blues e contiene uno delle citazioni più memorabili e strazianti del disco:
Far worse to be love’s lover then the lover that love has scorned
Quella che segue immediatamente è probabilmente una delle migliori canzoni che i Bad Seeds abbiano mai realizzato. La discografia di Nick Cave è così lunga e ricca che qualsiasi fan farebbe fatica a scegliere una singola canzone come suo innegabile capolavoro. C'erano molti contendenti prima che questo album fosse pubblicato: The Mercy Seat, The Ship Song e Tupelo per citarne alcuni. I Bad Seeds sono riusciti a continuare a pubblicare altri classici fino ai giorni nostri, come Stagger Lee, Into My Arms e O’ Children. Tuttavia, nessuna di queste canzoni è mai riuscita a catturare la magia oscura che si trova al centro di questo disco. Dal suono della campana che apre Red Right Hand in poi si avverte un'innegabile inquietudine che mette in difficoltà per il resto del brano. Ogni colpo di batteria suona come un fragore di tuono mentre Nick Cave canta minacciosamente su come l'uomo possa essere così facilmente tentato e sedotto dall'avidità, dalla società e dal desiderio di cambiare le proprie insicurezze. Una melodia d'organo molto semplice ma efficace scorre lungo la traccia che ricorda qualcosa che potresti sentire in un film horror classico. Tutto ciò rende evidente il motivo per cui Red Right Hand rimane ancora LA canzone del marchio Bad Seeds più di due decenni dopo la sua uscita.
Let Love In è stato un album storico per Nick Cave & The Bad Seeds, i quali sono riusciti a rendere la loro musica più accessibile pur mantenendo l'essenza del loro stile musicale. Con questa pubblicazione Nick Cave ha iniziato a flirtare con il mainstream, Red Right Hand è diventata la sigla del franchise di Scream e della serie TV Peaky Blinders, mentre Loverman è stata coverizzata dai Metallica. È di pochi giorni fa l’annuncio del nuovo album Carnage, ci auguriamo con tutto il cuore che il poeta dannato metta a segno un altro capolavoro come solo lui sa fare.
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8
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Io Nick Cave ho iniziato ad ascoltarlo con The Boatman' s Call e forse per questo motivo, è l'Album a cui sono più legato.. Purtroppo l'ho visto solo una volta dal vivo una ventina d'anni fa, ma è ancora un bel ricordo.. Secondo me il fatto che ognuno di noi menzioni Album differenti fra i suoi preferiti, sta a certificare la sua grandezza.. |
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7
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Propongo alla redazione anche le recensioni dei Birthday Party, in particolare quella del doppio EP "Mutiny/ The Bad Seed" vera e propria perla della band e con un Nick Cave all'apice dell'ispirazione...in parte per via dell'eroina ma pur sempre all'apice. |
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6
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Il mio preferito di Nick Cave. Affascinante. |
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5
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Uno degli album più belli di Cave, il primo suo che ho ascoltato e che mi ha fatto innamorare di lui. Magico. |
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4
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Io non dico che il disco non meriti 90, tutt'altro. Sto dicendo solo che, non ha senso fare una critica per lodare a prescindere un artista che è già grande di suo. Quelle le posso benissimo leggere sulle riviste cosiddette generaliste, come sui siti in cui il metal passa se si vende. |
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3
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"siamo già a 90" potrebbe suonare male per i più maliziosi.
Diciamo che il voto ci sta. Visto dal vivo nel 1994 per il tour di questo album, vi assicuro che l'energia scorre... |
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2
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Do you love me, Loverman, Jangling Jack...solo così siamo già a 90.
e poi c'è tutto il resto. |
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1
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Se non è 90 non è Nick Cave. Non capisco perché non sbilanciarsi quando si tratta di artisti di una certa fama e soprattutto lontani dal metal. Come se ciò implichi il voto alto a prescindere. Troppo facile così, non c'è rischio di sbagliare perché il tipico metallaro vede certi come intoccabili. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Do You Love Me? 2. Nobody's Baby Now 3. Loverman 4. Jangling Jack 5. Red Right Hand 6. I Let Love In 7. Thirsty Dog 8. Ain't Gonna Rain Anymore 9. Lay Me Low 10. Do You Love Me? Part 2
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Line Up
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Nick Cave (Voce, Organo) Mick Harvey (Chitarra) Blixa Bargeld (Chitarra) Martyn P. Casey (Basso) Thomas Wylder (Batteria)
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