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15/03/25
DARKHOLD + DAMNATION + DEATHOX
DEDOLOR MUSIC HEADQUARTERS, VIA XX SETTEMBRE 33 - ROVELLASCA (CO)
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19/12/2018
( 2426 letture )
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I Cancer sono una band brittanica che non necessita delle solite presentazioni di rito per tutti coloro che hanno a che fare da diversi anni a questa parte con il metal della morte. Bisogna però cominciare la disamina di questa ultima fatica dal nome Shadow Gripped da due importanti presupposti: il primo è che questa nuova pubblicazione viene lanciata al grande pubblico dopo ben tredici anni di silenzio discografico e a cinque anni dall’annunciata reunion che ha permesso alla band di comprendere in sede live di non essere stata dimenticata.
Il secondo e il più importante per lo scrivente è che la band è tornata con la formazione originale, proprio quella che diede alle stampe nel 1990 l’LP To the Glory End, notizia questa che sicuramente non è passata inosservata ai più attenti detrattori di John Walker e soci.
Passando ai fatti, pur non essendo lo scrivente una grande fan delle reunion, bisogna ammettere che la band non si fa trovare in cattiva forma. Certo, sarebbe fin troppo ottimistico aspettarsi un prodotto finale ai livelli delle pubblicazioni degli anni d’oro, ma questo Shadow Gripped ha il piglio giusto per essere una album in grado di soddisfare gli amanti del death metal dallo stampo più classico e senza un’eccessiva attenzione per la ricercatezza stilistica.
La band non ha cambiato di una virgola il proprio apporto alla causa, come ci si poteva naturalmente aspettare; le canzoni, soprattutto nella prima parte del disco, sono quasi tutte strutturate in modo semplice e anche dal punto di vista dei contenuti i temi trattati sono prendono, in modo evidente, ispirazione dal mondo gore, splatter e dell’orrore.
Il disco è perfettamente diviso in due parti, ognuna composta da cinque tracce, ma il leitmotiv generale è comunque sempre lo stesso: i Cancer infatti affidano la propria causa a un death metal pragmatico, oscuro e brutale, in cui si alternano velocità, dinamismo da una parte, decisione e compattezza dall’altra.
In questo continuo sali e scendi, fra fraseggi dal groove poderoso e furiose sfruriate dall’inconfondibile sapore thrash, i Cancer affidano l’importante compito di aprire le danze alla traccia Down the Steps, la classica discesa verso gli inferi in cui, con un riff di chitarra regolare, ma allo stesso tempo deciso, i nostri creano l’atmosfera giusta, accompagnati dal growl cagnesco di John Walker, a cui seguono in rapida successione le micidiali Ballcutter e Garotte, due schegge impazzite e roboanti, in cui i riff di chitarra si incardinano fra di loro con una maggiore scioltezza.
La band si dimostra ancora abile nel tratteggiare riff di chitarra rapidi e taglienti, ma c’è da dire che quando si passa alle fasi più serrate e compatte, i Cancer si perdono nel diluire troppo le proprie idee in ampliamenti di minutaggio futili e ripetitivi, dando all’ascoltatore una certa sensazione di smarrimento.
Allo stesso tempo, anche le sezioni solistiche si dimostrano abbastanza scarne di idee e in questo senso, si sente la necessità di dover sottolineare la mancanza di quel James Murphy, axeman di prim’ordine che con il proprio contributo arricchì in modo decisivo Death Shall Rise, l’album più rappresentativo dei nostri.
Nella seconda parte del disco, la band legge e elabora lo stesso spartito della prima; anche qui i pezzi di punta sono quelli in cui la sei corde di Walker spinge verso riff più dinamici e martellanti come nella title track Shadow Gripped e la previa Thout Shall Kill, una delle migliori tracce del disco intero.
Questa nuova sezione del disco si apre con Half man Half Beast, traccia che si apre con una prima parte orchestrale, accompagnata da voci femminili dai tratti quasi mistici, che, per fortuna oserei dire, viene superata da riff di chitarra possenti e muscolari. Anche in questo caso, visto l’ampio minutaggio (quasi sei minuti) la band si mostra nuovamente debole a formulare una proposta creativa di spessore, quando si tratta di ridurre la propria rabbia dirompente in qualcosa di più diluito in quanto a tempistiche.
In generale, questa produzione targata Cancer è sicuramente un graditissimo ritorno per gli amanti del genere e il risultato finale è più o meno quello che ci si poteva aspettare, visto il ritorno della band alla line up delle origini. Shadow Gripped, nonostante gli alti e bassi e alcune dinamiche che risentono sicuramente del passare degli anni, è un disco death metal fatto alla vecchia maniera, in grado di farsi comunque apprezzare per la sua autenticità, anche se al lato pratico, senza pezzi memorabili.
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9
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Per me non ci siamo... Sotto la sufficenza |
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8
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Disco decente ma nemmeno lontanamente paragonabile a Death Shall Rise dai... |
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7
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Ahaha hai ragione mi piace un sacco sto album! |
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6
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Daje, sono due punti ahah |
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5
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Infatti 70 è più giusto..recensione OK. |
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4
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100% d'accordo con il recensore però io a 70 ci arrivo. Non capisco questi voti. Perché non mettere 68,9 periodico  |
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3
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All'inizio mi aveva preso, poi un pò calato con gli ascolti, ma non ci si può lamentare. Magari tolta la ruggine il secondo album sarà un bel botto. Voto 72 |
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2
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Mi piace e l'ascolto spesso..voto leggermente basso, un 70 lo merita. Son contenta di questo ritorno. |
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1
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scoperti con questo album . |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Down the Steps 2. Garrotte 3. BallCutter 4. Organ Snatcher 5. The Infocidal 6. Half Man Half Beast 7. Crimes so Vile 8. Thou Shalt Kill 9. Shadow Gripped 10. Disposer
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Line Up
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John Walker (Voce, Chitarra) Ian Buchanan (Basso) Carl Stokes (Batteria)
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