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27/12/24
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CASA DELLA MUSICA – NAPOLI
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Frozen Crown - The Fallen King
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09/04/2018
( 4447 letture )
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Indubbiamente, il settore power metal in tutte le sue declinazioni è quello che maggiormente risente di una stasi che, con tutta probabilità, ha origine nel fatto che quanto il genere aveva da dire nel modo di comporre è stato detto da tempo e le sue possibilità di sviluppo sono già state saggiate in toto. Quando si deve valutare una nuova band che aderisce a questo stile, quindi, si tratta quasi sempre di stabilire se il disco proposto è realizzato più o meno bene rispetto ai canoni scelti come riferimento. Esattamente la situazione che riguarda i Frozen Crown ed il loro The Fallen King. Per quanto attiene a questa band, a spiccare in prima battuta è la formazione. Il quintetto è stato infatti messo in piedi da Federico Mondelli (Be the Wolf) ed alla voce solista è presente Giada Etro (Ashes You Leave, Tystnaden). A completare la line-up troviamo poi Filippo Zavattari al basso, il giovane Alberto Mezzanotte alla batteria, ma soprattutto la chitarrista Talia Bellazecca la quale, considerando i suoi diciassette anni di età, mostra sicuramente dei numeri. Nonostante Federico Mondelli e Giada Etro vengano da esperienze musicali differenti, i gruppi di riferimento per inquadrare la musica dei Frozen Crown sono Nightwish, Sonata Arctica ed Orden Ogan, integrando il tutto con frequenti incursioni nell’heavy più classico ed inserendo qualche tocco death, rintracciabile in un moderato uso del growl e nel retrogusto di alcune canzoni.
A spiccare in questo senso è Queen of Blades ed in uno più lato I Am the Tyrant, ma è fuorviante affrontare l’analisi del prodotto isolando dei singoli brani, in quanto l’idea alla base di The Fallen King è quella di un non-concept in cui ogni pezzo sembra essere diretta conseguenza dell’altro. A mancare è un tema preciso ed il suo sviluppo logico all’interno di un racconto, ma i collanti tra i brani sono rappresentati in superficie dall’atmosfera epicheggiante comune e da un rimando diffuso alla mitologia dei norreni. Soprattutto, però, ascoltando bene le liriche sembrano emergere due diversi sottotesti che parlano di come affrontare le difficoltà della vita e di come “il Re caduto” possa forse essere identificato nel metal stesso e nella sua perdita di identità, causata dalla ricerca di evoluzioni non sempre adeguate al suo spirito primigenio. Il tutto nascosto dietro un “paravento” fantasy. L’ascolto del CD scorre assolutamente senza inciampi, fidando su una scrittura dai canoni a dir poco molto rodati, punto di forza e contemporaneamente di debolezza dell’album che, se da un lato promette di sottoporre all’attenzione degli ascoltatori un lavoro fluido e sicuro nel suo incedere, dall’altro elimina ogni possibile sorpresa. Questa, però, è una precisa scelta sulla quale torneremo in chiusura. Come detto, l’ascolto di ogni canzone compresa nella scaletta di The Fallen King va effettuato considerando quelle precedenti e seguenti, dato che tutto è stato concepito (dalla produzione pulita all’esecuzione misurata, per finire con la scrittura) per essere fruito in un certo senso come un’unica composizione che parte da Fail No More e si conclude con Netherstorm. Ad esempio, Queen of Blades è da valutare considerando che viene dopo la ballata Chasing Lights, della quale riprende il tema seguendo un andamento sinusoidale tra i suoni impalpabili della prima e l’irruenza della seconda. Dato quanto sopra, è difficile segnalare dei singoli pezzi, ma a colpire un po’ di più oltre a quelli già citati è comunque The Shieldmaiden, caratterizzata dal ricorso a tempi dispari e ad una scrittura più diretta. Il tutto all’interno di una scaletta comunque molto compatta.
Per arrivare ad una valutazione equilibrata di un simile album, bisogna considerare le premesse che lo hanno generato e le aspettative di ogni singolo ascoltatore nei confronti dell’approccio adottato. The Fallen King è un disco che scivola via bene, tradizionale fino al midollo, quasi un tributo al power in quanto tale ed a tutte le sfumature che può contenere al suo interno. Di conseguenza, non presenta un solo accenno di novità o di sorpresa, ma si tratta di una scelta consapevole. Solo pezzi scritti come si deve e senza cercare in alcun modo la sperimentazione o deviazioni anche minime dalla strada maestra. Oltre a ciò, da segnalare la prova strumentale di tutti ed il cantato di Giada Etro, adeguato allo spirito di una tale realizzazione. Inoltre, tutti gli assoli di chitarra sono ben scritti ed altrettanto bene eseguiti, con la presenza di una chitarrista di appena diciassette anni come Talia Bellazecca, la quale potrebbe avere un ottimo futuro davanti, che costituisce ulteriore motivo di interesse. Il voto finale è quindi un compromesso. Se siete tra coloro i quali seguono le evoluzioni della musica, apprezzano la volontà di rompere gli schemi e di ricercare una propria via, vogliono essere stupiti da qualche passaggio e giudicano il power classico qualcosa di stantio, potreste valutare The Fallen King in maniera molto più dura, fino a scendere anche al di sotto della sufficienza per i più intransigenti. Se invece badate solo a quanto correttamente un disco è realizzato in ogni sua sfaccettatura professionale ed apprezzate le canzoni scritte in modo “giusto”, prive di voli pindarici non sempre capaci di portare ad un risultato solido e da un album volete essere accompagnati dall’inizio alla fine in maniera sicura e concreta, potreste alzare la valutazione in modo anche notevole.
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15
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Feccia di musica senza molto d\'aggiungere. Vomito a palate. |
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14
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disco davvero bello e suonato alla grande.
una delle migliori uscite, nel suo genere, degli ultimi anni. |
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13
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Sinceramente non sono d' accordo con il voto troppo basso
su questo lavoro. L' aspettavo con interesse, in quanto appena ascoltato
ho avuto "sensazioni" totalmente opposte.
Trovo siano molto interessanti, e con grandi potenzialità, non totalmente inespresse.
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12
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Allora ritiro le mie insinuazioni! |
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11
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@Riccardo: no, no... qua il problema è di tutt'altro genere. La band non c'entra proprio niente. C'è solo un "amico" del nostro sito che non si rende conto che rischia di danneggiare qualcun altro con le sue uscite. |
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10
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Mi sa che Raven è riuscito a risvegliare la sopita verve rosicante di amici/parenti di questi Frozen Crown con una recensione fin troppo buona. Evidentemente sono abituati ai 100/100 e bacio sul culetto di ascoltatori occasionali che si spacciano per recensori.
Ma non è tanto questo che mi rattrista -essere permalosi è legittimo-,bensì la incapacità di tollerare un pensiero diverso. |
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9
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Concordo con la recensione di Raven... disco che scorre bene senza novita ne sorprese.. il sound rimanda moltissimo ai sonata arctica.. in alcune canzoni ho risentito anche i gammaray ... 65 non è un brutto voto .. la band è molto valida.. e va supportata... bravi musicisti e grandi voci .. |
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8
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@c01on3 e infatti non ha suonato lei gli assoli. Ho il disco originale ed è creditato l'altro chitarrista. Dal vivo credo li suoni lei, o facciano 50 e 50. Gran bella band comunque. |
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7
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Disco bellissimo e molto maturo per un debutto.
La chitarrista diciassettenne è una bomba che non si riesce a
credere che tutti gli assoli siano suoi. E comunque tutto il resto
della band è startosferica! E Giada bellissima voce e bellissima presenza! |
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6
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Disco bellissimo e molto maturo per un debutto.
La chitarrista diciassettenne è una bomba che non si riesce a
credere che tutti gli assoli siano suoi. E comunque tutto il resto
della band è startosferica! E Giada bellissima voce e bellissima presenza! |
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5
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mamma mia.. non riesco più a leggere oltre il 4° rigo... senza nulla togliere a Raven, ma a voi capita di non avere proprio voglia di leggere recensioni così lunghe??... vabbuò.. il disco è abbastanza derivativo, ma le canzoni, una volta tanto, sono belle ben suonate e cantate bene pertanto do un bel 75!
FIGALORD!!! |
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4
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DP, infatti ho scritto che chi apprezza certe soluzioni potrebbe "alzare la valutazione in modo anche notevole". |
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3
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la chitarrista sembra la sorella di marty friedman |
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2
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finalmente bel gruppo tricolore |
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1
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Disco molto bello, l'ho comprato subito....65, anche se deve essere un voto "di mezzo" è comunque basso, io personalmente gli do 80, comprato subito e The Shield maiden voto 9. Per in amante di queste sonorità è una bomba!
peccato che nn riesco a votare perché mi dice che l'ho già votato in precedenza. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Fail No More 2. To Infinity 3. Kings 4. I Am the Tyrant 5. The Shieldmaiden 6. Chasing Lights 7. Queen of Blades 8. Across the Sea 9. Everwinter 10. Netherstorm
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Line Up
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Giada “Jade” Etro (Voce solista, Cori) Federico Mondelli (Voce, Chitarra, Tastiere) Talia Bellazecca (Chitarra) Filippo Zavattari (Basso) Alberto Mezzanotte (Batteria)
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