|
17/01/25
SRL + LOCULO + VOX INFERI + NECROFILI
CLUB HOUSE FREEDOM, VIA DI BRAVA 132 - ROMA
|
|
|
15/07/2017
( 1882 letture )
|
I Freight Train sono una giovane realtà italica e nostrana dedita al puro AOR. Esordiscono discograficamente con questo I, tramite l’etichetta Rockshots Records che ha creduto in loro. La band vede i suoi natali a Rimini, grazie alla volontà di rocker giovanissimi nel 2015, e in quello stesso anno viene approntato il primo videoclip con una cover dei Journey, la celeberrima e stupenda Any Way You Want It, che ottiene notevolissimi riscontri sulla rete tramite Il Tubo e che ovviamente viene trasposta anche qui nella loro prima release.
L’album dei Freight Train, da non confondere con i Freight Train Jane (realtà messa in piedi, nel ‘94, dal cantante Jaime St. James all’indomani della fine della sua band, i noti Black N’Blue) offre un classico sound AOR energizzato da un utilizzo massivo di cori ed atmosfere sognanti, realizzate dal synth e dalla penna compositiva del sestetto. Per promuovere l’uscita del disco di debutto, i ragazzi hanno girato il video ufficiale del brano, You Won’t Fall, primo singolo estratto. La casa discografica si appella a tutti coloro i quali amano sonorità in stile Journey, Europe, Whitesnake, aggiungendo anche che chi adora il genere troverà su questi solchi buoni spunti e melodiosi momenti in cui tuffarsi. Le date suonate dal vivo nel centro Italia hanno rodato il gruppo che si presenta subito con un colpo vincente in apertura, You won't fall dipinge immediatamente coordinate trascinanti, la voce di Ivan Mantovani risulta ottimale per questa tipologia di musica, le chitarre in fase di assolo sono efficaci e pungenti, cori meravigliosi, mentre la sezione ritmica si fa sentire e le tastiere propongono interventi di classe cristallina, insomma, partenza sferzante. Alcuni impasti di Into the fire ricordano qualcosa di Coverdale e soci, ma gli echi scaturiti sono sensibilmente più adult oriented rock che hard, complice anche il solismo delle key, rincorso da una guitar irruenta; da notare che è stata inserita anche una versione acustica di questa song, tutto sommato ben riuscita e pervasa da spirito ballad. Another chance pittura uno spaccato vincente di arrangiamenti, preziosità e songwrtiting di lusso, coralità da empireo, accomunate a un ritornello che si stampa subito tra neuroni, tutto confezionato alla grande con una scansione vocale d’effetto e rallentamenti che danno corposità alla proposta, unitamente ad un intervento della sei corde davvero frizzante; Here I am parte nel solco di una ballad acustica che diventa un up-tempo brillante con cori sopraffini, ritmo impattante e solismo eruttante di una chitarra torrida. Se Somewhere, Someday è traccia di estrema raffinatezza setosa, pervasa da grande nerbo e soluzioni armoniche di rilievo, il preludio chitarristico di The Prelude introduce la seguente Reach for the Stars, che si abbiglia da brano serrato con peculiarità tipiche nel genere e con spunti assai gradevoli: potrà funzionare onestissimamente dal vivo grazie allo stacco centrale. Poi giunge la cover perfetta di Any Way You Want It, suonata con intraprendenza, entusiasmo, capacità strumentali, gusto di livello altissimo e feeling calato in quegli anni, insomma davvero una riuscita da applausi che dimostra, ancora una volta, il valore prezioso della line-up e relativa perizia esecutiva. Sigillo al lavoro la seconda versione di Into the Fire, diversa dall’originale ma molto positiva anch’essa.
Una sorpresa di gran livello questo primo sforzo discografico dei ragazzi italiani, I è un’uscita fresca, dotata di attributi, tecnica compositiva e pregevolezza performante, tutti i tasselli sono al loro posto dal punto di vista della formazione esagonale, con una nota di merito per tutti i membri, la voce però fornisce colorazioni sublimi, guarnite da bravi musicisti, su tutti chitarre e tastiere. Per il futuro l’auspicio è semplice, una produzione sempre migliore e un sound sempre più cristallino, per una band che farà parlare ancora di se in toni super positivi. La sfida all’eredità AOR del nostro Paese è stata raccolta con successo dai Freight Train, bello sapere che anche questo filone musicale è scalciante, vivo e brillante sui nostri lidi. In bocca al lupo ragazzi, fatevi onore.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1
|
Ma quanto sono bravi questi riminesi! Esordio con i controfiocchi complimenti! |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
|
|
|
|
|
Tracklist
|
1. The Beginning 2. You Won't Fall 3. Into the Fire 4. Another Chance 5. Here I Am 6. Somewhere, Someday 7. The Prelude 8. Reach for the Stars 9. Any Way You Want It [Journey Cover] 10. Into the Fire [Acoustic Version ]
|
|
Line Up
|
Ivan Mantovani (Voce) Enrico Testi (Chitarra, Cori) Andrea Cappelletti (Chitarra) Anton Bagdatyev (Tastiere, Cori) Lorenzo Pucci (Basso, Cori) Mattia Simoncini (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
|
|
|
|
|