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David Gilmour - David Gilmour
18/06/2016
( 6017 letture )
A dieci anni di distanza dal suo ingresso nei Pink Floyd, dopo la quasi ignota parentesi Jokers Wild, David Gilmour, storico leader e innovativo chitarrista della leggendaria band britannica, realizzò il suo primo "omonimo" lavoro solista accompagnato dagli amici di sempre Rick Wills al basso e Willie Wilson alla batteria.
Era il 1978 e Sir David, coi Pink Floyd, aveva già consegnato alla storia della musica album come Atom Heart Mother, Dark Side of the Moon, Wish You Were Here, Animals. L'anno seguente sarebbe stato il turno del sacro The Wall e questo la dice lunga sulla enorme ispirazione che travolse Gilmour in quel periodo che definir d'oro è riduttivo.
Il disco in questione, che mantiene un profilo sonoro piuttosto basso per tutta la sua durata tanto da assumere le caratteristiche di sottofondo ideale per momenti più rilassati, è un viaggio completo tra le arterie, le viscere e lo spirito -probabilmente santo- dell'artista di Cambridge, che mostra palesemente i futuri indirizzi compositivi che coloreranno la sua sfera artistica nel corso degli anni, sino ad oggi.
Sì, perché sia Run Like Hell (messa in musica solo un anno dopo) che Marooned e What Do You Want from Me del delicato The Division Bell uscito nel 1994, così come The Endless River (e non poteva essere altrimenti), hanno subito in modo incontrovertibile le geometrie, il sound, lo stile e l'anima di questa opera che potremmo quasi definire "autobiografica". Basti ascoltare l'intro di Short and Sweet o la struttura familiare di Raise my Rent, per accogliere quanto appena affermato con un pizzico di stupore e non riuscire più a capire in che anno ci troviamo.

Il platter si apre con la tipica e piacevole atmosfera strumentale "gilmouriana" di Mihalis e prosegue con il country della cover degli Unicorn (prodotti dallo stesso Gilmour) There's No Way Out of Here (il pezzo originale si intitola semplicemente No Way out of Here). La chitarra s'innervosisce con la blueseggiante e lineare Cry From the Street, in cui Gilmour veste i panni di Blackmore lasciandosi andare ad una prova di grande classe ed eleganza in stile Deep Purple. L'apice lo si raggiunge con gli oltre cinque minuti di No Way. Anche in questo caso non si decolla più di tanto, ma tanto basta per salire in macchina e perderci in miglia e miglia di pensieri. Poi, se vi piacciono gli strumentali, tanto vale proseguire con l'ascolto e godersi la psichedelia di It's Deafinitely che potrà regalarvi sicuramente qualche emozione in più rispetto ai già elevati standard cui ci ha abituati il frontman inglese.
Per gli amanti della chitarra e delle vibrazioni che Gilmour è in grado di regalare, occorre ricordare che non si troveranno assoli infiniti alla Comfortably Numb o alla On a Island, per citare il passato solista precedente all'ultimo Rattle That Lock. David Gilmour non racchiude musica complessa ed esasperata, ma è un disco easy di facile assorbimento.

Se David Gilmour, inteso come album per evitare confusione, fosse stato un prodotto della modernità, avrebbe sicuramente generato qualche infarto post incazzatura tra gli appassionati, ma trattandosi di un disco con quasi quarant'anni alle spalle e vista la sua natura paterna che lo rende un "senza tempo", potrà parlarsi di pura stregoneria che riassume fedelmente, in una manciata di tracce, i Pink Floyd che verranno, quelli meno incisivi ma comunque superiori. Un must per tutti e non solo per avere un pezzo di storia nella propria collezione.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
92.83 su 6 voti [ VOTA]
Quello che si offende facilmente
Venerdì 13 Ottobre 2017, 13.29.56
5
Quoto in tutto DP. Questo è il talento puro, quello vero, non quello dei 156254235 chitarristi da you tube con le loro stanzette, le loro ditine sudate e gli sweep picking scassacazzo da 12000 note...
DP
Venerdì 13 Ottobre 2017, 12.47.17
4
lo ritengo uno dei 5 chitarristi piu' grandi e influenti della storia del rock / blues e della musica in generale....rientra nella ristretta elite' di rari e veri musicisti che per sorprendere e trasmettere brividi lungo la schiena non ha bisogno di sparare cascate di note a 200 orari ....a lui basta un accordo e la magia e' fatta .
Rob Fleming
Giovedì 23 Giugno 2016, 8.04.01
3
Bella prova solista, con punte massime in Raise My Rent, No Way, There's No Way Out of Here e It's Deafinitely. 80
Testamatta ride
Domenica 19 Giugno 2016, 8.01.37
2
Addirittura capolavoro! Buon album dai....
Hard & heavy
Sabato 18 Giugno 2016, 11.23.47
1
Capolavoro, cosi come lo è anche ''about face''.
INFORMAZIONI
1978
Harvest Records
Prog Rock
Tracklist
1. Mihalis
2. There's No Way Out of Here
3. Cry From the Street
4. So Far Away
5. Short and Sweet
6. Raise My Rent
7. No Way
8. It's Deafinitely
9. I Can't Breathe Anymore
Line Up
David Gilmour (Voce, Chitarra)
Rick Wills (Basso, Voce)
Willie Wilson (Batteria)
 
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