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20/12/24
SAVANA FUNK
THE CAGE THEATRE, VIA DEL VECCHIO LAZZERETTO 20 - LIVORNO
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( 3964 letture )
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Esistono persone in ambito musicale che sembrano nate per appartenere ad una determinata scena, diventando manifesti leggendari a priori, checché ne pensino le major label con le loro scelte propagandistiche. La dimostrazione di questa teoria è confermata quando si fa partire un disco come ExtermiNation nei nostri lettori: energia, potenza sonora ed un’esuberanza che si stenta a trovare persino nella maggior parte delle prime prove dei giovani esordienti. Esuberanza che acquista ulteriore significato nel notare di come la band in questione abbia abbandonato il periodo d’esordio musicale da circa quattro decadi. Infatti risale al 1974 la data di fondazione della band, quando i due fratellini Gallagher decisero di gettarsi nel mondo della musica rock e di andare ad inasprire i toni durante l’evoluzione sonora che avrebbe fatto scivolare il tutto verso l’heavy metal. Da quel giorno sono passati moltissimi anni, ma i nostri continuano a divertirsi come ragazzini, a calcare i palchi di tutto il mondo con il loro energico heavy metal che non guarda in faccia a nessuno. Se, ora come ora, la loro proposta può sembrare una canonica via di mezzo tra il classico heavy anni ottanta e le prime sfumature speed e thrash, i Raven sono ben lungi dal poter essere definiti come emulatori: infatti, sin dall’esordio discografico Rock Until You Drop, i nostri si sono dilettati nell’inasprimento dell’hard rock settantina e dell’heavy che, in quel periodo, veniva portato alla ribalta da band come Iron Maiden, Diamond Head e Motorhead. I Raven si sono definiti athletic rock come genere, a dimostrazione della pura energia che mettevano nella loro musica, di fatto gettando le basi per la futura evoluzione in thrash metal insieme a band come Jaguar, Venom ed Exciter. Quindi, pur mantenendo una certa rigorosità di fondo che, al tredicesimo album, potrebbe rendere il genere proposto all’apparenza sterile, bisogna rendere merito ai Raven per essere stati uno dei gruppi innovatori degli anni ottanta, capaci di unire la pesantezza dell’heavy metal alla velocità dello speed, ispirando decine di gruppi storici nei loro successivi percorsi artistici.
Dopo un breve intro che richiama il refrain del brano d’apertura, ecco che si fa largo il riffing trascinante di Destroy All Monsters, primo singolo del disco e, ovviamente, uno dei pezzi più catchy e riusciti del lotto. La chitarra si suddivide tra il riff squillante e gli accordi potenti, supportato dal basso e dalle vocals schizofreniche di John Gallagher, come se gli ultimi trent’anni non fossero mai passati. Alle pelli, come al solito, troviamo una prestazione superlativa -limitatamente al genere proposto- che accompagna il brano senza mai risultare scontata, dandoci conferma ancora una volta, come se ce ne fosse il bisogno, della grande preparazione del polistrumentista Joe Hasselvander. In una setlist composta da quindici brani, compresa la bonus track conclusiva, si possono distinguere due tipologie di pezzi: i brani energici e catchy, capaci di raggiungere quasi i fasti dei primi album, ed alcune tracce che, invece, appaiono un po’ più piatte, senza mai scadere nell’inutilità, ma inferiori alla qualità complessiva del disco. It’s not what You Got appartiene alla prima categoria, con il suo incipit che proviene direttamente dalla fine degli anni settanta, richiamando spettri di Deep Purple, così come le successive Fight, Feeding the Monster e Fire Burns Within, pezzi che non sfigurerebbero in quasi nessun album del florido passato del trio inglese. L’athletic rock che ha caratterizzato i nostri durante gli anni ottanta, viene qui modernizzato da sonorità che richiamano piuttosto l’hard & heavy più recente, senza tuttavia perdere un’oncia dell’impeto e della genuinità ottantiana. Questo lo possiamo notare soprattutto in pezzi come Thunder Down Under, brano che richiama distintamente gli AC/DC della Bon Scott Era, aggiungendovi quel tocco grezzo e marcio in più che sembra timbrare su ogni accordo la scritta Raven. D’altro canto sono presenti anche pezzi meno immediati, più macchinosi e che, comunque, risulterebbero meno godibili da un pubblico abituato alla politica "in your face" che da sempre ha contraddistinto le campagne elettorali della band di John Gallagher: Silver Bullet è mutevole, forse troppo, come se il trio non avesse saputo bene dove andare a parare durante il songwriting (che ricordiamo è molto immediato e sanguigno, direttamente in sala prove), finendo con il creare un polpettone che non ha lo stesso sapore delle bistecche al sangue che l’hanno preceduta. Altro elemento spiazzante di ExtermiNation è la ballad River of No Return, posta in chiusura della setlist originale e che, purtroppo, mostra tutti i limiti vocali del frontman quando si tratta di abbandonare l’immediatezza regalata dalle sue grida belluine e scoordinate. Certo, l’azzardo è comunque apprezzabile, ma il risultato non è sicuramente dei migliori e risulta fuori luogo con la politica decennale dei Raven, specialmente posto così in chiusura.
Alla fine della fiera, ExtermiNation è il perfetto album che ogni amante della vecchia scuola targata Raven vorrebbe ascoltare. Ritmiche energiche, le schizofreniche vocals di John Gallagher, il tellurico polistrumentista Joe Hasselvander dietro le pelli e gli assoli sanguigni di Mark Gallagher, formano un complessivo di buon livello, incalzante sin dalla prima riproduzione e, per la maggior parte della durata, mai incline alla noia. Certo, tagliare un paio di pezzi meno riusciti avrebbe migliorato la longevità e ci avrebbe permesso di apprezzare ulteriormente il disco nella sua interezza, tuttavia nel platter non si possono riscontrare difetti sostanziali. Tornare per la tredicesima volta sul mercato discografico, salutando i propri fan con un altro disco di buon livello, è sicuramente una soddisfazione per i Raven; inoltre, la possibilità di suonare in apertura ai Metallica in Brasile, sembra aver dato nuova verve al trio di veterani che, se proprio vogliamo dirla tutta, sono stati molto più che lungimiranti a volere la band californiana come opening act nel lontano 1983. Le storie delle band poi si sono divise in modi diametralmente opposti, tra successi e flop, tra l’underground e gli stadi di tutto il mondo, ma rimane comunque apprezzabile vedere come sia la passione musicale a dare la forza di continuare al meglio delle proprie possibilità, malgrado le avversità: questo, i Raven, lo hanno dimostrato praticamente a tutti. Se cercate un album puramente energico, senza sovraincisioni di alcuna sorta, senza mezzucci tecnici per perfezionare il risultato e senza post-produzioni che stravolgono il sound effettivo di un trio che punta tutto sul suono "in your face", allora ExtermiNation è il disco che fa per voi. Difficilmente troverete band altrettanto longeve.
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Mah, che dire:
1. La rilevanza storica è un fatto oggettivo, ma come sa qualunque storico è anche difficile da cogliere nella giusta misura. Che i Raven siano stati un'infuenza importante per il thrash è sicuro (lo stesso si potrebbe dire per gruppi come Anvil, Jaguar, Tank ed Exciter), d'altro canto certamente lo sono stati meno di altri (due nomi su tutti, Motorhead e Venom). Quindi sì, gruppo storico ma a mio giudizio comunque minore.
2. Il fatto di essere un gruppo che ha avuto una rilevanza storica più o meno marcata su lavori successivi non implica che il risultato artistico raggiunto sia stato notevole. E' come dire che, poiché Cimabue ha avuto un'influenza molto forte su Giotto, allora Cimabue era un grande pittore. Questo in parte è questione di gusti, ma dipende anche dal livello raggiunto dagli artisti da te influenzati, perché è ovvio che nel confronto se ne possa uscire grandemente ridimensionati. E mi pare che questo sia stato il caso dei Raven quando li paragoniamo con, mettiamo, i Metallica (mentre lo stesso non sarebbe vero per altri gruppi che pure li hanno influenzati, basti pensare agli Iron Maiden o ai Diamond Head). Ovviamente si può discutere su questa conclusione, ma non credo si possa fare altrettanto sulla premessa.
3. L'album in questione mi pare senza infamia e senza lode, e di livello parecchio inferiore alle loro cose migliori. A brani di ottimo livello se ne affiancano altri decisamente sotto tono se non proprio brutti. Il voto potrebbe essere qualcosa compreso tra il 55 e il 65, ma mi riservo qualche altro ascolto prima di votare |
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Niente di che, ma d'altra parte sono già contento così , nel senso che dai Raven mi aspetto grinta e sudore e quello c'è anche in questo disco. La storia l'hanno già fatta con All For One e Rock Until You Drop. Manca la scintilla dei tempi migliori qui, ma non è comunque malaccio. 70 |
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Recuperato, che dire? Niente di eccezionale, qualche buon pezzo e qualche filler di troppo. Siamo a un livello di sufficienza ma in giro c'è molto di meglio. Mi spiace stroncare dei miti dell'heavy metal ma 20 eur questo album non li vale... e nemmeno il precedente li valeva visto che era dello stesso livello di questo. Voto 67 |
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Senti simpaticone, non abbiamo tempo da perdere con te, i tuoi nickname falsi e la tua trollaggine gratuita. Dacci un taglio o ti cancello i commenti da subito. |
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Incuriosito dal voto del recensore confrontato al voto dei lettori l'ho ascoltato. Fa schifo. Ho votato 30. |
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A me sembra un ottimo album,a tratti anche esaltante.Lo trovo anche migliore di altri dischi della loro produzione passata. |
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A me sembra un ottimo album,a tratti anche esaltante.Lo trovo anche migliore di altri dischi della loro produzione passata. |
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Il commento 21 è condivisibile. Io credo di custodire heartbreak station dei cinderella vicino a tomb of The mutilated. Ma il nu proprio mi fa schifo. Per rimanere in tema Ravenna, mi è arrivato oggi questo CD. L'unica critica che si può muovere è che rispetto al passato il songwriting è meno folle e frenetico. Ne risulta un prodotto di stampo più tradizionale che IO ADORO. Per me la recensione è perfetta. |
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Il commento 21 è condivisibile. Io credo di custodire heartbreak station dei cinderella vicino a tomb of The mutilated. Ma il nu proprio mi fa schifo. Per rimanere in tema Ravenna, mi è arrivato oggi questo CD. L'unica critica che si può muovere è che rispetto al passato il songwriting è meno folle e frenetico. Ne risulta un prodotto di stampo più tradizionale che IO ADORO. Per me la recensione è perfetta. |
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Dai ragazzi, siete tutti su internet da un po', ricordatevi una delle regole base: don't feed the troll PS: @Galilee commento #21: questo me lo copio e lo incollo a vita ovunque! |
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Certo che la l'iodizia è la sbruffonaggine nel Metal non mancano di certo, oltre ad un ignoranza musicale di base che naviga in un mare di sentenze da bar e citazioni fuori luogo. Sempre peggio. |
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L'unico Gallagher buono è Rory Gallagher, non questo che potrebbe pure suonare negli Oasis ma sempre scacio resta. Cippolocioppolo è estremo nei giudizi ma il disco fa oggettivamente onco, può piacere solo ai nostalgici di un gruppo storico ma non fondamentale nella storia del metallo come gli Oasis. |
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@Jek, come ho gia' detto non do voto perche' dovrei riascoltarlo, ma mediocre non lo e' proprio, questo e' poco ma sicuro.Gallagher e' sempre Gallagher. |
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Si il Marinetti del 2000 |
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@jek: rap futuristicoooooooo |
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Non mi pare che @metallo abbia parlato di disco mediocre e nessuno a gridato al capolavoro, che poi a te @cipciop il disco non piaccia ci può stare e chissenefrega ma sulla storicità della band non puoi opinare basandoti sui tuoi gusti come io non metto in discussione l'importanza storica dei Kiss solo perché a me stanno sui maroni, per esempio. @d.r.i conoscendoti non ho dubbi sulla tua sincerità quando dici di tornare ad ascoltare Fabri Fibra |
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Ma ragazzi ma lasciamo stare, visto che il suo concetto di argomentazioni differisce da quello di tutti gli altri è anche inutile e una perdita di tempo imbastire una qualsiasi discussione sui Raven. Torno ad ascoltare Fabri Fibra e non sto scherzando! |
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Certo, infatti i Kreator hanno coverizzato un gruppo di stronzi ed i Metallica fecero il primo tour di spalla a degli sfigati. Altro che lezioni, te hai bisogno di partire dall'ABC e l'hai appena dimostrato. Vai a studiare va, che di spocchiosi ignoranti non c'è bisogno. |
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Altro che scena thrash. Questa è scena TRASH. Spazzatura. E non accetto lezioni da nessuno, sul metal, tanto meno da culovic. |
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Leggiti anche questo: hai rotto il cazzo. Le tue non argomentazioni sono faziose e storicamente infondate, è inutile che spari cazzate su fanboysmi vari quando te per primo non hai portato nessun dato oggettivo. L'influenza che questi signori "nessuno" hanno portato a tutta la scena thrash è sotto gli occhi di tutti, solo una persona palesemente in malafede potrebbe dire il contrario. E pensa, io non impazzisco neanche per loro, ma basta avere un po' di conoscenza di storia del metal di inizio anni 80 per poterlo affermare. Abbassa la cresta, hai dimostrato solo spocchia ed ignoranza. |
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Al massimo leggo quello che ha scritto "metallo", l'unico che ha postato argomentazioni non da fan come voi altri, dicendo che il disco ha tanti alti e bassi e fondamentalmente è un disco mediocre. Nulla vieta di comprarvelo, sarete 4-5 dei 700-800 possessori di questo ennesimo parto di un gruppo come tanti altri, che nulla ha dato (a parte qualche cliché) e nulla ha tolto al metal. |
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Scusa, hai ragione. La parola giusta è RIDICOLO. Rileggiti cosa ti hanno scritto jek, d.r.i, raven e lizard e fatti un esamino di coscienza. |
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@Sandro70 Complimenti per le argomentazioni, degne di uno nato nel 2000 e non di un 45enne. Complimenti davvero. |
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Cipciop, sei un poveretto. |
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Premetto che non conosco tutta la loro discografia, dovro' approfondirla meglio, detto cio', ho ascoltato il disco a casa di un collega di lavoro(una sola volta), e non posso esprimermi quindi in modo definitivo, cosi' a primo impatto mi e' sembrato un disco con alti e bassi, bene la parte old school, la vecchia scuola e i brani che richiamano il loro sound NWOBHM, in quelle sonorita' si trovano a loro agio e danno il meglio fi loro stessi con intensa energia, un po meno invece i brani che danno sul rock-hard rock, potevano essere interpretati meglio e arrangiati meglio, concordo anche col recensore con la questione ballad, sembrava un pesce fuori dall'acqua, per il resto bella musica, i brani che proprio non mi sono per niemte piaciuti invece sono le traccie 2, 5, 8 e 14.Comunque Gallagher dopo 40 anni di attivita' sa ancora entusiasmare con tanto vigore. Non do voto perche' 1 ascolto e' decisamente troppo poco per assimilarlo e giudicarlo, ma credo che la recensione lo illustri bene. |
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Raven, a pensare male si fa peccato ma spesso si azzecca...stavolta no Quoto jek ma non argomento le tue provocazioni in quanto storicamente infondate e non si può disquisire sul nulla. |
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Cipciopciap vorrei risponderti con argomentazioni serie alle tue provocazioni poi però rileggo i tuoi commenti ed è più forte di me, non posso fare altro che mandarti a cagare!!! |
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Allucinante. Ti informo che Lizard è uN membro dello staff e noi non ricorriamo a certi mezzucci squalificati come invece fanno alcuni. Dri si riferiva a te, sbagliando, peraltro. |
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d.r.i. dici che Sandro70 e Lizard son la stessa persona? Non mi stupirebbe, d'altra parte i fanatici fan questo e altro. |
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Band inutile? Ma è tutto inutile per i metallari di adesso. Il glam rock è inutile, l'heavy classico è inutile, il nu è merda, il grunge non è metal, il power è musica da checche e le cantanti donne sono li sono perchè hanno la fica. il punk è da ragazzini brufolosi, il funky e il soul che se li tengano gli immigrati e la musica elettronica son capaci a farla tutti perchè si usa il picci. Minchia vai di doppia cassa e rutti. Giù sec |
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Fa pari con lo stesso utente che cambia nick più volte |
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Ci mancavano giusto i fanboy dei Raven. ROTFL. |
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Mi sembra che la difesa oltranzista di questo sopravvalutato (qui) gruppo sia eccessiva. Personalmente trovo che i Raven non siano nulla di che se paragonati a altri gruppi che han veramente fatto la storia del genere, anche nella nicchia specifica. Questo senza dare giudizi in merito su questo ultimo loro parto, che non ho ascoltato e che non ho interesse ad ascoltare dato che sarà dello stesso mediocre livello di tutti gli altri. |
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Un conto sono i gusti, un conti sono le stupidaggini e l'ignoranza. Non è che dietro lo scudo dell'opinione uno può lanciare affermazioni che non stanno né in cielo né in Terra e pretendere che siano vere. Tieniti la tua opinione, ma lascia stare i fatti, che a quanto pare proprio non ti competono. |
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A giudicare dai voti e da altri commenti non sono il solo a ritenere questo disco pessimo e questa band inutile. Poi come alcuni han scritto "son gusti". La vostra opinione vale quanto la mia e quella di Asso. E la storia la scrivono i vincitori, non i vinti come questa band che nulla ha dato alla storia del metal se non qualche borchia e qualche banalità da defender. |
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@Asso. Ma ci sei o ci fai ? |
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Ma come fa un genio come Joe Hasselvander, drummer nei Pentagram e autore di riff e dischi fenomenali da solista, a suonare con questi due coglioni? Band inutile. |
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Ma dai è palesemente un troll... |
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commento 9: Guarda , puoi di re e pensare ciò che vuoi. Ripeto: è la storia del metal che ti smentisce clamorosamente. Continua re a dire ciò che dici ti pone nel novero di chi non ha coscienza di ciò che lo circonda e basta. Poi i gusti sono gusti, ma lla realtà è altra cosa. |
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ciciopciap invece il tuo commento è utile come il mal d'occhi. |
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Ma c'è ancora chi giudica l'Arte in base all'utilità? Io boh, preferisco basarmi anche sulle emozioni, non siamo robot nè tantomeno la Musica e le altre forme artistiche di espressione non sono concepite per loro, per fortuna. |
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Non accetto risposte sui Raven da uno che si chiama raven. Riguardo all'altro commento fanno parte della storia degli sfigati del metal. Sono un gruppo come tanti, non dannoso ma certamente inutile. E questo disco è penoso. |
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Cipciop, torna a leggere Topolino. I Raven fanno parte della storia del metal, informati. |
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Un giudizio totalmente immotivato se non dal gusto personale e smentito completamente dalla storia. |
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Gruppo inutile da sempre, con questo disco dimenticabile son riusciti a peggiorare la loro media. |
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Di questo disco ho sentito solo Destroy all monsters, non mi è piaciuta troppo, il resto devo ancora ascoltarlo. |
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Tre commenti, due voti e poche letture per i Raven mi fanno preoccupare. Dopo vari ascolti confermo 3-4 pezzi belli ma non mi gasano (la ballad la censuro) il resto e metal coi controcoglioni. Voto 80. Grande ritorno. |
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I tre pezzi in anteprima non mi fanno decisamente sperare nel disco. |
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Sono ai primi passaggi, il disco e veramente cazzuto un ottimo ritorno, forse qualche strizzata d'occhio di troppo all'hard rock, preferivo un piede sull'acceleratore più pesante ma tutto sommato bel disco. Per il voto meglio che aspetti di metabolizzarlo. |
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Leggende pure. Gruppo enorme e mai domo. È sempre un piacere aspettare un loro disco, non vedo l'ora di gustare questa nuova fatica! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Destroy All Monsters 2. Tomorrow 3. It’s not what You Got 4. Fight 5. Battle March / Tank Treads (The Blood Runs Red) 6. Feeding the Monster 7. Fire Burns Within 8. Scream 9. One More Day 10. Thunder Down Under 11. No Surrender 12. Golden Dawn 13. Silver Bullet 14. River of no Return 15. Malice in Geordieland (Bonus Track)
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Line Up
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John Gallagher (Voce, Basso) Mark Gallagher (Chitarra) Joe Hasselvander (Batteria)
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RECENSIONI |
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