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21/12/24
GORY BLISTER + AYDRA
RCCB INIT, VIA DOMENICO CUCCHIARI 28 - ROMA
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H.e.a.t - Tearing Down the Walls
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( 5746 letture )
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Sweden rules in rock scene, ma ormai non è più una novità, vero? La penisola scandinava è fucina aurea di talenti, band grandiose e album stroboscopici ed iridescenti da parecchie decadi ormai. La cosa curiosa è che gli H.e.a.t provengono da Upplands Väsby, la stessa città che ha dato i natali agli Europe, il che vuol dire tutto e niente, ma la classe di questi rocker emerge cristallina e seducente. Dopo il bellissimo Address The Nation del 2012, Erik Gronwall e soci riprovano a spolverare vette rarefatte con la loro mistura di AOR/hard rock, immettendo anche alcuni elementi nuovi: il rock sudista della seconda track, A Shot At Redemption, è significativo e risulta un segnale inequivocabile di evoluzioni musicali e di stile: atomo di grande pregio intellettivo/compositivo.
Dodici tracce, tra cui una strumentale, forgiate con un elevato tasso di qualità, ecco come si presenta questo Tearing Down The Walls che porta avanti il discorso iniziato nel 2007 quando il quintetto si plasmò in madre patria. Copertina post atomica, sinceramente non trascendentale, successivamente prende il via la scoppiettante e nervosa Point Of No Return, che parte placida con un intro da romantica gita in barchetta sui fiordi, per poi scoccare saette alate verso il grande cuore del hard, impatto forte, ritornello magico, deragliante l’accoppiata guitar/key, voce maiuscola supportata da cori rocciosi; grande start. Di A Shot At Redemption, come detto in precedenza, colpisce l’imprinting fortemente sudista con svisate della sei corde, botte scavezzacollo e un uso fenomenale dei tasti d’avorio, manca solo il bourbon che fuoriesce dai solchi ad invadere l’ascoltatore nei padiglioni auricolari, ottima song che spezza la classica dicotomia AOR, mentre Inferno riprende un filo pienamente hard, con tanto di riff elettrico e selvaggio, incedere spinoso, culminante in un inciso melodico parecchio tirato e di spessore, accresciuto con cori incantati. Tre badilate sul collo che trascineranno anche lo scettico più nero. The Wreckoning è una instrumental song tenera che funge da preludio alla successiva Tearing Down The Walls, dove il simulacro dei Tesla, sopratutto nel singing, mette piede, sviluppando una semiballad dal chorus nitido, nel quale le chitarre emanano effluvi supremi in concordanza con le splendide partiture di Jona Tee, che dietro alla tastiera profonde climi da benessere immediato: atmosfere assolute per un quintetto clamoroso. Mannequin Show appare come una traccia più canonica in ambito prettamente AOR, la successiva We Will Never Die pone sugli scudi i vocalizzi di un intenso Erik Gronwall; andamento in 4/4, equilibrio strumentale conturbante e lezione dei Toto mandata a memoria per una soluzione ottimale, con la chitarra che ricama impuntature preziose e i cori in controtempo marcano stretto, solo funambolico alla Malmsteen. Emergency parte in maniera tenebrosa e martellante come certi Europe oscuri, a la Lights and Shadows e Tower's Callin' per intenderci, sprigionando un gioiello brumoso dove Eric Rivers, al plettro, distribuisce sfaccettature affascinanti e break coinvolgenti, e laddove tutta la band crea un fil di ferro pronta ad afferrarvi per la carotide in una morsa letale: anche qui non il solito AOR che molti definiscono dozzinale. Solismo della guitar in bilico tra tecnica, brillantezza, velocità e chiaroscuri, semplicemente magnifico. All The Nights si abbiglia da ballad, esclusivamente pianistica, che richiama qualcosa dei Journey, a mio modo di udire, con toni drammatici incisi nelle corde vocali del singer che fa sempre la differenza e fornisce una performance globale di alta classe, e poi quei cori sospirati riempiono stereo, cuori, aspettative, pensieri. Eye For An Eye è uno spaccato di AOR allegro con break che lanciano un vertice melodico ammirevole, Enemy In Me spicca con una chitarra caciarona e dalla distorsione satura, zampillando una saltellante song americana dai ritmi spezzati e che vi farà tenere il ritmo anche in maniera inconscia, tanto è il groove che produce, con un uso degli strumenti, delle melodie acide e partiture musicali e corali davvero penetranti ed affilate. Laughing At Tomorrow sigilla degnamente questa release, sparando fuori una bella traccia che funzionerà meravigliosamente dal vivo, una sorta di anthem positivo e ovviamente ben strutturato, con alchimie sempre degne di sottolineature.
Spesso si dice di band che suonano questo filone, che sì, sono bravi ma non esiste parvenza di evoluzione, di nuove matrici musicali, ebbene gli H.e.a.t sono riusciti nell’impresa di inserire nuove venature e rendere meno stagnante la proposta, e questo fattore 2.0, lo ritengo un grande passo in avanti. Un disco suonato perfettamente, con grande perizia tecnica, gusto sopraffino e capacità catchy elevatissime, questo Tearing Down The Walls è un marcato passo in avanti rispetto all’ottimo predecessore, gli H.e.a.t si propongono come immensa band in grado di competere per lo scettro della scena mondiale nel loro genere. Anche se parlare solamente di AOR puro e scintillante, ad oggi, è semplicemente riduttivo e pretestuoso per questi svedesi. Ecco un CD da immettere nei propri lettori, senza freni. Non avrete nessun tipo di pentimento.
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23
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3 anni dopo rieccomi qui,ormai conosco tutto della band e l'ho già goduto dal vivo (e arriverà la replica tra due mesi). Disco potente, meno AOR e più cattivo e rockettaro dei primi due grazie all'ugola d'oro di Gronwall che è adatta più a questo sound che a quello dei primi tempi, anche se lui può cantare di tutto e si è sentito anche nel Live IN London. Non so perchè 3 anni fa bocciai Enemy In Me che è pura adrenalina, questo album non ha cali e in realtà non trovo alcun filler nella loro intera discografia, unica pecca è che qui hanno un pò toppato nel pseudo plagio di Britney Spears e Himogen Heap, che sommati all'altro pseudo plagio contenuto in Freedom Rock fa un pò storcere il naso. Come se avessero bisogno di copiare..Le 3 prime songs sono da insegnare a chi vuole fare musica catchy ma sostenuta, mentre Laughind At Tomorrow è poetica nella sua melodia splendida. Discone confermato da una produzione super |
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22
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(Mi sono sbagliato facevo riferimento a Freedom Rock) Non li avevo mai ascoltati, ma sono stato invogliato e li ho acquistati. Malgrado l'originalità risieda altrove, mi sono esaltato nei molteplici ascolti Point of no return e A shot at redmption e la "cover" di B.S. (non ricordo se si tratta di Ops I did it again o Baby one more time, scusate non sono propriamente un fan). E adesso sotto con gli altri che ho già fatto miei. Voto 80 |
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Meno brillante dell'esordio |
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20
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E' un mesetto che gira nel mio stereo, non stanca mai, veramente un ottimo disco! Voto: 89 |
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19
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Prima o poi commenterò tutti i dischi di questi ragazzaci che, nel giro di un mese, mi stanno facendo impazzire: da non amante dell'hard rock e AOR in generale, questi HEAT mi hanno colpito con un pugno in faccia e con melodie che non mi escono più dalla testa. Sarà la voce portentosa di Erik (anche se Kevin ha una versatilità e un timbro come pochi se ne sentono), saranno le chitarre pulite con suoni melodiosi, saranno gli inserti di tastiere o la batteria che pesta pesantemente: fatto sta che questo disco lo reputo come la consacrazione di questa band fenomenale. Suoni sicuramente più diretti e "semplici" rispetto a HEAT e Freedom Rock, molto più tendenti all'AOR sopraffino, ma una produzione potentissima e una prestazione da 9 hanno coronato un album che difficilmente si più dimenticare. Non cito le track migliori per me, dico solo che Enemy In Me è l'unica che non colpisce come le altre, ma pure la bonus giappo è grandiosa. Che altro dire se non che questi svedesi sono una della cose più freschi e sorprendenti che la musica buona potesse ottenere, è grazie a loro anche che il rock non è morto. Non hanno inventato niente, ma possiedono una classe che al momento pochi hanno. Che disco, ragazzi! |
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18
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Li ho scopertia Piazzola sul Brenta, come gruppo spalla degli Scorpions. Da allora non faccio altro che continuare a sentire questo didco meraviglioso! In particolare A Shot at...gran bel pezzo cin venature Southern, come ha scritto il sempre ottimo Frankiss!!! |
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17
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Buon album ma ben lontano dall'esser un capolavoro o un lavoro da 8. Alcune canzoni funzionano alla grande come le prime due e la mia preferita we will never die ( che però ha un chiaro richiamo a crying in The rain dei Whitesnake !). Brani come enemy in me o mannequin show non mi piacciono per niente. Voto 70 |
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16
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Mi ero dimenticato di commentare il disco; semplicemente spettacolare. Anche se non è il mio genere preferito, in questo album non riesco a trovare niente fuori posto o che stona, anzi, ha un 'tiro' ed un coinvolgimento che difficilmente ho riscontrato in lavori simili. La voce, la tecnica esecutiva, la melodia, è tutto perfetto. Bravi, veramente bravi. Voto 90. |
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15
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Mi ero dimenticato di commentare il disco; semplicemente spettacolare. Anche se non è il mio genere preferito, in questo album non riesco a trovare niente fuori posto o che stona, anzi, ha un 'tiro' ed un coinvolgimento che difficilmente ho riscontrato in lavori simili. La voce, la tecnica esecutiva, la melodia, è tutto perfetto. Bravi, veramente bravi. Voto 90. |
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14
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Non ce nè,nuovo disco ennesimo capolavoro!Alla pari del nuovo Dynazty,una fottuta bo,ba,anche se qust'ultimi hanno aggiunto del power metallico che ci stà alla grande! |
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13
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sono forti anche se hanno gia stancato, è un sound che alla lunga risulta sempre troppo uguale. Freedom Rock comunque rimane il loro disco migliore |
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12
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Mannequin è evidentemente Ooops... di Britney, dai! ALbum ottimo, comunque, anche migliore del precedente dopo vari ascolti. L'unica "pecca" è che hanno ormai perso quelle atmosfere AOR anni '80 che si trovavano nei primi due album, in favore di un rock più "pesante" e moderno, ma poco male. 90, stupende la title-track, la prima, Inferno, Emergency e la finale |
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11
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Alifac....accidenti se hai ragione; appena l'ho sentita ho pensato la stessa cosa! Però Britney al tempo era sicuramente più 'interessante'.. |
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10
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In questo momento h.e.a.t e sunstrike sono i migliori in assoluto |
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9
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Disco bellissimo! Ascolto dopo ascolto mi convince sempre di più! ...piccolo neo, (sono preparato spiritualmente a ricevere vagonate di insulti!) ma secondo voi Mannequin Show non è "un pò" simile a "oops... I did again" di Britney Spears??? Scusate la bestemmia... aprite il fuoco! Grande FranKISS, al solito! |
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@Alex74VR Sì, siamo coetanei e concordo su tutto. Confesso che a me il rock scandinavo non è mai piaciuto molto (ho sempre preferito la musica estrema di quelle parti). però dopo Treat e questi mi sto ricredendo, perché non scimmiottano gli americani ma cercano una loro identità. E' importante, secondo me, che si tenti una via personale per questo genere. Resto convinto che gli americani facciano meglio, con più classe e gusto, ma meglioche in Europa li si tenga un po' sulle spine |
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@Arj74 Ma siamo coetanei? Resta comunque il fatto che se questo disco fosse uscito 25 anni fa, avrebbe venduto l'impossibile. Quello che mi chiedo e': ma che hanno in Svezia e Finlandia? Stanno sfornando album di hard rock melodico con i controfiocchi a raffica! |
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@Alex74VR Anche ma il disco dei Sunstrike sta piacendo un casino, questo lo ritengo superiore per la classe ma non tolgo nulla all'altro. |
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5
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Discone pazzesco, non capisco la strumentale ma a parte quella skippo solo Mannequin, che non è brutta ma per sua sfortuna sta davanti alla grandissima We Will Never Die. La titletrack la sogno di notte da un paio di giorni. Bravi! |
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4
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Voto 70 : E' un buon disco, alcune canzoni mi sono piaciute moltissimo, altre un po' meno. Li ritengo un po' sopravvalutati. Gran bel dischetto invece quello dei Sunstrike ! |
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3
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Quoto, molto bello come tutti i loro dischi |
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2
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disco capolavoro del anno un must aquisto obligato |
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1
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Grandissimo album, da ascoltare e riascoltare in attesa di vederli domani sera dal vivo!! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Point Of No Return 2. A Shot At Redemption 3. Inferno 4. The Wreckoning (instrumental) 5. Tearing Down The Walls 6. Mannequin Show 7. We Will Never Die 8. Emergency 9. All The Nights 10. Eye For An Eye 11. Enemy In Me 12. Laughing At Tomorrow
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Line Up
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Erik Gronwall (Voce) Eric Rivers (Chitarre) Jona Tee (Tastiere) Jimmy Jay (Basso) Crash (Batteria)
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