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07/02/25
𝗪𝗘 𝗙𝗨𝗖𝗞𝗜𝗡\' 𝗚𝗥𝗔𝗩𝗘 𝗣𝗔𝗥𝗧𝗬 (day 1)
SLAUGHTER CLUB, VIA ANGELO TAGLIABUE 4 - PADERNO DUGNANO (MI)
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Pretty Maids - Motherland
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( 3933 letture )
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‘Sti danesi non hanno certo bisogno di presentazioni, la storicità e la bontà dei loro album è sotto gli occhi di tutti. Sin dal celeberrimo Red, Hot and Heavy, del ‘84, album che li fece conoscere nel panorama heavy, passando per il fantasmagorico Future World, e in quel tour io li vidi dal vivo di supporto ai Deep Purple, la band capitanata dal duo Ron Atkins e Ken Hammer si è costruita una solida carriera, il rispetto dei fan e una lunga epopea fatta di dischi egregi e infuocate gig live.
A tre anni di distanza dall’ottimo Pandemonium, ecco quindi il quintetto riproporsi con 13 nuovi pezzi appena sfornati, con il singolo eccezionale Mother Of All Lies ad aprire le danze e mostrare muscoli ben levigati. Questo nuovo cd si rivela un calibrato mix di energia, esuberanza e melodie che scaturiscono dalle menti musicali del duopolio inossidabile creato da Hammer e Atkins: a distanza di decadi ancora in grado di regalare suggestioni metalliche senza mai risparmiarsi. E Motherland ne è la testimonianza luminosa, sposandosi a testi apocalittici e di denuncia, supportato da un hard rock roccioso e molto heavy oriented. Ascoltare la strepitosa Mother Of All Lies rende chiaro il concetto, un pezzo con un incipit placidamente class che diventa un anthem irresistibile e memorabile da cantare con pugni agitati nell’aere, le chitarre taglienti e la voce roca di Ron “massaggiano” la seguente To Fool A Nation splendida nella sua rozzezza sparatissima con arrangiamenti di key realmente notevoli con Ken Hammer evocativo ed epico in fase di solo. Stacchi e controstacchi, animo esacerbato e cori a scoppio per Hooligan, mentre la velocissima e pestata Motherland, track album song, impressiona per tetragonia, potenza e autorevolezza; Bullet For You è una bella song da classifica americana, mentre Wasted chiude ottimamente questo attraente disco rilasciando una semi-ballad senza fronzoli o romanticume inutile come ciarpame, sfoderando chitarre intagliate nella pietra, key evocative d’antiche saghe cavalleresche, il tutto legato dalla vocalità ruvida, roca ed alcolica di Ron.
La forza dei Pretty Maids si configura nella destrezza scrittoria e nel aver saputo modernizzare il proprio sound senza abiurarne le origini: un calibratissimo mix di virilità, robustezza e melodie che scaturiscono dal duopolio Hammer/Atkins, vere anime pensanti ed esecutive della band. Motherland si specchia in una release corposa, convincente a tratti esaltante, con sventagliate di adrenalina hard temprate da chitarre ribollenti, un Atkins in perfetta forma, con un sapiente uso di tastiere e atmosfere che fanno bene alla salute metallica di tutti noi. Pretty Maids uber alles, grandissimi!!
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Mother Of All Lies 2. To Fool A Nation 3. Confession 4. The Iceman 5. Sad To See You Suffer 6. Hooligan 7. Infinity 8. Why So Serious 9. Motherland 10. I See Ghosts 11. Bullet For You 12. Who What Where When Why 13. Wasted
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Line Up
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Ronnie Atkins (Voce) Ken Hammer (Chitarre) Morten Sandager (Tastiere) Rene Shades (Basso) Allan Tschicaja (Batteria)
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RECENSIONI |
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