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17/01/25
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KISS - Kiss & Lick: la biografia non autorizzata
28/11/2010 (4952 letture)
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Una foto che da sola vale l’acquisto del libro intero. Scioccante, rivelatrice, pazzesca, sorprendente, che lascia senza fiato. Proprio come la carriera di questi quattro folli egocentrici mascherati che hanno stravolto la galassia del rock sin dalla loro prima apparizione. La locandina editoriale, atta ad incuriosire i potenziali lettori, spinge sul pedale del gas (per le vampate di fuoco on stage) e recita così: sangue finto, sudore vero e nessun pudore: la biografia del più incendiario gruppo che abbia mai calcato i palchi del mondo. Trentasette anni a fare la storia del rock e ancora suonano Loud! E ancora fanno gridare le donne!
Tutto vero, tutto sacrosantamente reale, ancor oggi nel 2010, quasi quarant’anni dopo la loro fondazione travagliata e discussa, i Kiss sono ancora là in alto, al top. E chi li ha visti a Milano, in maggio, sa bene. Devastano gli stage di tutto il pianeta ad un’età per la quale la maggior parte delle persone ambisce solo alla pensione. Un miracolo, un vero miracolo, non si può definirlo diversamente. Kiss & Lick è una bella pubblicazione, estesa, con una copertina fumettata senza il logo storico (diritti da pagare al copyright vampiresco), completa, dettagliata e ha dalla sua tanti punti positivi con alcuni nei, com’è naturale. Ottime le tante notizie e i profili dettagliati, soprattutto in era pre-maschera, dei due elementi più sottovalutati dalla critica: Peter Criss e Ace Frehley. Di Peter il Gatto, fino ad oggi non si sapeva molto, solo i die-hard fans erano ragguagliati e non su tutti i suoi trascorsi. Per chi non lo conoscesse bene, su queste pagine viene tracciato un profilo succoso e reale che affonda lunghi artigli nella sua infanzia di figlio di emigrati a Brooklyn (scritto così è meglio), l’affiliazione a bande di teppisti (Hooligan è un pezzo grattugiato dalla sua voce al carbon coke in fondo), la violenza, il sesso giovanile, la scoperta dello strumento, le sue prime band, le gig con 5 spettatori, la crescita, le sue lezioni di batteria con il mito Gene Krupa, fino a giungere alla famosa inserzione sul Rolling Stone che gli procurò, prima la telefonata spocchiosa di un certo Eugene Klein, e poi l’ingresso nella band. E ancora il rapporto con il duo di testa che lo accolse alla prima prova in jeans e maglietta, in contrasto con la sua mise sciccosa in sciarpa rosa e pantaloni sberluccicanti, l’ascesa come batterista dei Kiss, la fama, la sua voce stradaiola, l’essere rockstar, le follie, gli incidenti d’auto, la droga, gli abusi e l’estromissione definitiva dal quartetto più makeuppato di sempre. La sua storia solista, lo sbarcare il lunario con pochi dollari e la reunion con una tecnica musicale e una forma fisica nemmeno troppo accettabili. Ace è l’altra pecora nera del nucleo truccato, tanto geniale quanto sordido nelle sue intenzioni di autodistruzione ma con un tocco e una chitarra che ha fatto la fortuna anche di Gene e Paul. Ace spaced out, Ace che beve a dismisura e si infligge porzioni di droga da stendere un mulo ma che sale sul palco e folgora, e viene folgorato (nel vero senso del termine) da canzoni che hanno tracciato linee guida di leggenda. Un Ace che vuol fare solo rock pesante, con le sue scarpe spaiate, così si presentò al provino per i Kiss, e che sa suonare note che esaltano ancor oggi. Un vero Extraterrestre, un musicista pioniere con una risata spiazzante, cosiccome molte delle sue passioni.
Di Gene e Paul si sa tutto o quasi, il Demone, la sua potenza di ingegno nel concepire un progetto tale, la sua presunzione di poter far tutto in ambito artistico, la divinizzazione del dollaro, e il suo ego spropositato, di Paul si sa poco. Della vita privata dello Starchild, a parte un matrimonio fallito, un secondo felicemente in corso, due figli, una famiglia d’appartenenza borghese e la crescita ad iniezioni plurime di Beethoven, non si sa altro. Nemmeno sui suoi gusti sessuali pare, ma in fondo chissenefotte, basta ed avanza la sua straripante personalità on stage e l’ illimitata capacità di songwriting e di traino alla navicella dei Kiss. Proprio lui inventò il nome in questione e ne divenne un emblema abbagliante. E poi ancora la storia della Casablanca, la loro etichetta, il ritratto di Neil Bogart e Bill Aucoin, loro manager storico venuto a mancare pochi mesi orsono, risaltano perfettamente e danno ulteriore spessore alla carriera dei quattro supereroi. Episch Porzioni, l’autore, scrive indubbiamente bene, ha uno stile personale tracimante, è piacevole, sciolto, sa veicolare molto bene il messaggio e riesce nell’intento di rendere scintillanti le vicende; peccato per quelle inflessioni sessuali piazzate ogni tre righe. Parlare di belle fighe, tette, culi, organi sessuali maschili e femminili e di pratiche sex è argomento che acchiappa, fa molto rock e fa anche ridere. Ma quando si esagera con le menzioni, gli esempi, le azioni esplicite ed insistite, si scivola inevitabilmente verso il tedio. E io sono tutt’altro che bigotto, anzi, viva le signorine e il sesso a livelli paradisiaci, sono il sale della vita. Però quando è troppo non si gusta più la citazione, la pungolatura, il flash. Un po’ come quel cabarettista che ripete da anni le stesse frasi ironiche. Prima si sghignazza senza freni, in seguito si ride per rispetto del personaggio, poi si sorride a labbra socchiuse, alla sesta volta scatta l’amarezza e guardandosi intorno giunge la noia. Infine ci si sforza di pensare ad altro. Detto questo, le pagine scorrono con velocità e si gode ad addentarne una per una. Da kissomane (fan di lunga data, precisamente dal ‘77) e da kissologo (esperto e storico di cose in salsa rock e maschera) trovo questo Kiss & Lick un volume ben assemblato e con nozioni che potranno colmare le lacune di molti fans. Non condivido però alcuni giudizi personali dell’autore. E’ vero, sia le mie che le sue sono opinioni personali, ma ritengo appaia perlomeno sbrigativo fissare un monumento come Destroyer parlandone come “un album riuscito solo a metà”, bollare un lavoro stravagante ma incredibile come Music From The Elder “ una cagata pazzesca”, definire il nuovo panorama musicale Aor di Crazy Nights “ imbarazzante..”; insomma non mi sembrano giudizi particolarmente azzeccati. Anche perché la forza e la longevità della band in questione è stata data dalla loro capacità camaleontica di cambiare, reiventarsi sempre, esplorare e sondare nuovi campi. Non esistono cose da Kiss in ambito di tecnica musicale pura e teorica, esistono lick e song alla Kiss, nel bene e nel male della loro pluriosannata carriera. Insomma, almeno la ricetta magica che li ha fatti diventare ciò che sono, non ha potuto diventare oggetto di copyright per mano di Gene e Paul, e ci mancherebbe solo questo.
Lodare una mondezza come Carnival of Soul, e parlo di mondezza per tutto ciò che girò attorno a quell’album compresa la composizione, per inteso il peggiore dell’intera discografia del Bacio per il sottoscritto, mi sembra davvero troppo azzardato. Perdonami Episch, ma in fondo ognuno ha le proprie idee, tutte rispettabili, sia chiaro, ma non per questo condivisibili. Le ricostruzioni sono reali, fedeli, e mostrano le varie falle apertesi nei decenni nella carriera dei newyorkesi: errori, valutazioni sopra le righe, fallimenti, individualismi smisurati, gelosie, gare di polaroid e relative conquiste di gonnelle, follie da rocker sfondati di denaro, esasperazioni, grandi personaggi dall’umanità incalcolabile come Eric Carr, uomo vero e grande batterista. E ancora successi strabilianti, vagonate di dollari, nuove carriere. Mi sento anche di stigmatizzare l’antipatia, secondo me eccessiva, nei confronti di Bob Kulick, il fratello pelato di Bruce, che, per chi non lo sapesse, fu praticamente uno dei Kiss fino ad una manciata di minuti prima dell’arrivo maleducato di Ace in sala prove, e tutto finì in pattumiera per lui. Ma Bob ha dato prova, soprattutto nei dischi nei quali ha sostituito un Ace scansafatiche, sperso sul pianeta terra o non in grado di suonare nemmeno una nota, di essere un valente guitar-man e un buon musicista, non capisco tutto questo astio nei suoi confronti. Come non loderò mai troppo suo fratello Bruce, un valido professionista ma, sempre secondo il mio modesto parere, non certo un grande chitarrista, per di più privo di stile personale. Ai Kiss di quel periodo, metà anni ottanta e decennio seguente, serviva un elemento fisso in line-up dopo le defezioni storiche che li avevano quasi cancellati dal music biz. Tra il 1982 e il 1984 Simmons e Stanley cambiarono ben tre chitarristi solisti, il quarto se lo tennero ben stretto, serviva per poter sopravvivere. Il finale scova alcune sorprese appetitose di ogni singolo elemento, mentre non stimo assolutamente la dicitura che definisce la band di oggi come caricatura/cover di se stessa. La formazione Paul-Gene-Tommy-Eric, con immenso rispetto per i membri passati e la storia fenomenale creata dal ‘73, è la line-up più tecnica e dotata di suono mostruoso che i Kiss abbiano mai pensato di ottenere. Che lo si voglia o no! Tutti siamo legati a Peter ed Ace e all’incarnazione originale, quei tempi fantastici non torneranno più, è lapalissiano, ma mi sembra ingiusto sminuire la macchina da guerra che sminuzza tutti nonostante, età, mobilità diminuita e ammennicoli vari vedi: parrucche, lifting facciali, delay su voci e parafernalia assortite. Poche foto ma molta polpa, poche versioni di convenienza e molte verità scomode, per certi versi seccanti ma reali, in contrasto con trasposizioni zuccherose fuoriuscite negli anni, veicolate e indottrinate dai possessori del logo Kiss. Davvero complimenti a un editore come Chinaski che ha sposato la linea del rock metal senza tentennamenti. Dicevamo, poche foto si, in bianco e nero si, ma quella di pagina 170 vi farà rizzare i capelli in testa, scoppiare tutti i brufoli all’unisono, parola di lupetto scout truccato da carnevale con tanto di cerone bianco e tratti neri sugli occhi.
Party never end… Rock’n roll all nite baby!!
Dettagli del libro:
Titolo: KISS & LICK
Genere: Biografia non autorizzata sui Kiss
Editore: Chinaski
Autore: Episch Porzioni
Uscita: Novembre 2009
192 pagine
Prezzo: 18,00 €
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Episch è un coglione, buona la parte storica fino ai primi anni ottanta, ma per il resto il libro è troppo soggettivo e gratuito, inutilmente volgare e con citazioni del cazzo che si poteva risparmiare. Concordo pienamente con Pablo, tutta un'altra roba Le Maschere del Rock |
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sono d'accordo con quanto scritto nell'articolo, sebbene non considero The Elder un grande album. C'erano molte idee buone rovinate da uno stile Lou Reed troppo in contrasto con il sound KISS. Lou Reed è un introverso della musica, i Kiss sono una ventata di energia. E concordo sul giudizio di Carnival Soul. C'è da dire che con due personalità così forti, e mi riferisco a Paul e Gene, è difficile andare d'accordo o accettare tutto ciò che loro comandano |
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Comprato (solo perchè sono un fan malato) e letto tutto in una sera.. Rivoglio i miei 18 euro! Una cagata enorme!!! Potevano intitolarla: pensieri e giudizi sparsi del comunistello Epish Porzioni. ..Almeno quando si crive di musica, quando si racconta la vita di musicisti, i riferimenti politici e allusioni varie, tienile a casa tua, che siano di destra o di sinistra! Certe espressioni riguardanti il sesso le ho trovate un pò eccessive e volgari. A parte questo, mi pare una cozzaglia di idee e opinioni personali, scritte da un furbetto in astinenza sessuale che ha sfruttato il logo KISS per cercare di fare 4 soldi,sapendo che i fan sicuramente lo acquistano. (stile KISS) A mio parere non c'è scritto niente di più e niente di meno di quello che si sapeva già.. |
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Ho letto il libro e lo trovo molto ben costruito anche se poco approfondito dopo l'83. Io condivido con epish quasi tutte le sue idee anche se mi fa girar le palle il fatto che per lui le ballad sono inutili, a mio parere sono una delle cose che i kiss fanno meglio. Psycho circus inoltre è un grande album e sono fiero della capacità dei kiss di rinnovarsi col tempo intraprendendo progetti varie e proponendo sonorità diverse su ogni albun |
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Ma soprattutto... che avrà mai voluto dire Puk con il commento n°7 ?!?! |
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@Io: spero che tu non sia donna perchè se conosci un po' la mitologia greca Io, sacerdotessa di Era, era quella gran vacca (nel senso letterale, Era accortasi che si faceva Zeus, la trasformò in Vacca...) che potremmo in tutto e per tutto associare ad una Troia, che per la cronaca, in questo caso non è la città... |
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post n. 7 da incorniciare |
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Come spesso accade, lì'intelligenza femminile si staglia sull'insulto tipicamente maschile: brava Puk |
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mi sarei accontentata di un omaggio floreale ma "io" ha voluto esagerare... grazie del pensiero! |
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...e di pratiche sex è argomento che acchiappa, fa molto rock e fa anche ridere. Soprattutto fa ridere e dopo un po', come un cabarettista che si ripete, viene a noia! Non si sfoglia pagina che non sia intrisa di umori, tanto che non mi avrebbe stupita il trovare pagine appiccicate... pessimo gusto!!! |
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Grande Adema.....Logan...qui su Metallized troverai tutte le rece degli album dei Kiss fatte dal sottoscritto..fai un giro a vedere cosa penso di Carnival....poi ad ognuno i propri gusti. |
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Letto e riletto, dovrei proprio procurarmi qualche biografia in lingua. @LOGAN: ora ok i pareri personali, ma Carnival? Basti pensare che non è stato fatto nessun tour, che nessun pezzo è stato mai proposto in nessun concerto, nessun video musicale, e i Kiss di oggi non lo considerano neanche come un loro album (Gene: "dovevamo rispettare un contratto"). Io l'ho comprato solo perchè sono un fanatico. |
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Io l'ho letto...è davvero interessante ed approfondito!!! |
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bello. anche il prezzo non mi sembra troppo esagerato.....penso ne valga la pena. |
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FANTASTICO.E condivido tutto quello che hai scritto,tranne per il fatto che io ADORO anche CARNIVAL,esperimento riuscitissimo che dimostra che i KISS sanno anche suonare qualcosa di piu' oltre che le solite canzoni che acchiappano subito l'orecchio.. |
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