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KEEP OUT - Giù nell'underground
21/05/2009 (1796 letture)
I Keep Out sono una realtà emergente dell’Underground italiano. Con il debut See It Through hanno dimostrato avere le carte in regola per dire la loro in un panorama fortemente inflazionato. Per questo non ci siamo fatti sfuggire l’occasione di intervistare i simpatici Alessandro e Fabio. Vediamo cosa è venuto fuori da questa coppia di abruzzesi!


Luca: Ciao Ragazzi, benvenuti su Metallized. Non siate spaventati dal nome, in realtà siamo buoni e docili (sorrido), aperti a diverse espressioni musicali.
Ale : Ciao a voi ragazzi! Vai tranquillo, siamo ferrati fino all’ultimo dente!
Fa: Ciao!

Luca: Scherzi a parte e senza alcuna offesa, direi che siete una realtà nostrana abbastanza longeva eppure emergente; per questa ragione, vorrei in primis offrirvi l'opportunità di presentarvi ai nostri lettori.
Ale: I Keep Out nascono nel 1999. Rapiti ed ispirati dal fascino della scena grunge di Seattle, in piena età adolescenziale, abbiamo iniziato a comporre brani originali accompagnati da cover (Nirvana, Melvins, ecc). Dopo vari cambi di line-up la band da 5 elementi si trasforma in un power trio (2003). Da qui i Keep Out trovano la loro vera identità; l’energia psichedelica e un’innata rabbia artistica ci ha portato a comporre pezzi sempre più elaborati e accattivanti. Anni di intensa attività live ci hanno portato ad un impatto sonoro ed emotivo unico nel suo stile che cambia pelle show by show. Dopo varie demo, nel 2008 registriamo See it Through

Luca: Veniamo appunto a See it Through, quello che ho descritto come un interessantissimo debut sulla lunga distanza; anche in questo caso volete spendere due parole su questa vostra opera prima?
Ale: Dunque, lo abbiamo registrato al Twelve studio, prodotto dai noi e da A . Di Giambattista (ex Malerba); ci siamo avvalsi della collaborazione di Anathony, giovane e promettente compositore di musica elettronica. L’album contiene 9 brani attraverso i quali tentiamo di esprimere a pieno la propria maturità e follia artistica, sperimentando suoni duri ed espliciti senza censure uniti a linee vocali violente come in Sputnik e Muddy, intrecciati a melodie più morbide e psichedeliche come RaAaT Face ed Into The.... Importanti sono stati gli apporti elettronici di Anathony che hanno reso i 9 brani un'unica storia. Se vogliamo, la sperimentazione è l’elemento chiave che ci ha uniti…
In ogni caso See It Through è un lavoro partorito dopo molti anni di esperienze e di composizioni ma rimane sempre il debut album e come tale racchiude tutti i fattori, positivi e discutibili, che una giovane band è riuscita a sviluppare durante anni di riflessioni e gavetta.

Luca: Anche se un'idea me la son fatta (leggasi la recensione), mi spiegate quali sono le vostre maggiori influenze musicali e fonti di illuminazione?
Ale: Preferirei scindere in due discorsi questi punti. Parlando di influenze musicali possiamo aprire un discorso interminabile. Siamo 3 persone che spaziano dal trip-pop / musica elettronica/ ambient al metal piu' estremo passando per jazz core,grunge,post hardcore,math rock, psichedelia and so on... Questo primo disco è stato concepito con naturalezza, senza pensare troppo sul perchè ed il come e ciò ha improntato le 9 tracce su un filone rock alternative anni '90 che è fondamentalmente il nostro amore più violento. Per quanto riguarda le fonti di illuminazione ci immergiamo in un discorso molto soggettivo. Ci sono artisti che hanno avuto illuminazioni semplicemente osservando una penna... Nel mio caso nasce da un acuto senso di osservazione e dalle percezioni giornaliere. E' incredibile quanta rabbia e frustrazione possa scaturire dentro di me l'ambiente che ci circonda... i porci sono sempre stati una fonte di ispirazione per gli squilibrati.
Fa: Concordo... le influenze non finiscono mai. E' per questo che la nostra musica e' in continua evoluzione.

Luca: ...e in campo metal? Ci sono gruppi che seguite con particolare interesse personale?
Ale : Nel campo metal abbiamo gusti in comune ma anche divergenze. Non saprei farti un discorso esauriente perchè ognuno giudica a modo suo metal o semplicemente rock ciò che ascolta. Per esempio? Ora sto ascoltando i Mastodon… li reputi metal?...

Luca: Volendo (sorrido)… Continua pure…
Ale: Amo follemente i Melvins ed i Fantomas e molti li classificano metal.. preferisco dissociarmi da queste catalogazioni ed ascoltare band che mi fanno capire che con uno schiocco di dita riescono sia a brutalizzarmi che a cullarmi nella psichedelica più morbida ed acida. Un plauso lo vorrei comunque fare ai Meshuggah che sono riusciti ad innovare un genere che rischiava di divenire banale.
Fa: Ultimamente ho approfondito la mia conoscenza di questo genere, in particolare Dream Theater, Opeth, Meshuggah e Mastodon, ma anche gli emergenti Unexpect, Aghora e Bokor.

Luca: Vi vedo molto uniti, quindi mi piacerebbe sapere come avviene in casa Keep Out la stesura dei brani. In particolare, è un lavoro a sei mani oppure tra voi c'è una sorta di mastermind?
Ale: Chi si può autodefinire un Mastermind?! E’ un ruolo prettamente monarchico e carico di responsabilità. Preferisco chiamarli simpaticamente i master of puppets. In casa Keep Out accade più o meno ciò che accade nelle band unite e fiduciose nel buon gusto dei vari componenti. Ricoprendo il ruolo di unico cantante/chitarrista compongo dozzine di canzoni che spesso e volentieri entrano a far parte del nostro repertorio ma una volta sottoposte all’attenzione di Carlo e Fabio assumono diverse forme e direzioni. Il lavoro svolto in saletta a sei mani o, come preferisco dire, a tre teste è più importante della mia personale fase compositiva. Penso sia una fortuna lavorare con delle persone che oltre ad essere dei buoni musicisti sono dei grandi ma grandi amici.

Luca: Ricordo che l'album è disponibile già da qualche mese sul mercato sotto l'egida della Black Nutria; vogliamo tirare assieme i primi bilanci?
Ale: A questi livelli è superfluo parlare di bilanci e comunque sia è ancora troppo presto per parlarne con precisione. Faccio fatica a cambiare le corde alla chitarra figurati se penso a cosa succede negli stores in questo momento di crisi nera! Voglio solo ringraziare la Black Nutria che ci ha dato la possibilità di far uscire un disco già pronto dal 2007 che, a mio parere, meritava di essere messo in commercio. Se volete è sempre disponibile! Comprate ragazzi… così posso cambiare le corde! (sorride)

Luca: ...in merito all'etichetta, mi volete raccontare come è nata la collaborazione tra le parti?
Ale: ehehe! Diciamo che dopo mesi di ricerca e di offerte avanzate da parte di etichette che volevano tirarci il classico pacco dei nostri fan, dopo un bellissimo live, ci hanno messo in contatto con la Black Nutria che avendo esaminato il materiale ha deciso di intraprendere quest'avventura. Siamo due entità in via di sviluppo con buone potenzialità future. Concludendo vorrei consigliare a tutte le band di ponderare con estrema calma le offerte presentate da terzi o da etichette... so bene che le prime richieste di contratto fanno gola ma spesso sono dei ciarlatani che tentano di spillare soldi inutilmente.

Luca: See it Through è un prodotto maturo, dal sound complesso ed eterogeneo, se vogliamo figlio delle influenze di cui abbiamo parlato sopra; pensate sia questo il vostro trademark, oppure prospettate un’ulteriore evoluzione?
Ale: Ti ringrazio per le belle parole ma l'unica cosa certa è che il nostro trademark si sta evolvendo giorno dopo giorno, live dopo live, prova dopo prova e l’ascolto di See it Through non ha fatto altro che accelerare questo processo. Venivamo da anni di demotape personalmente insoddisfacenti ed essendo molto giovani e magari istintivi abbiamo affrontato le registrazioni in maniera quasi animalesca... è stato questo il fattore che ha dato all’album quella sfumatura in più ma ha anche influito sul pressappochismo di alcune scelte che nel prossimo disco verranno riviste. La cosa che mi diverte è che non abbiamo un vero e proprio trademark. Ogni canzone è una storia a se e le nuove stesure hanno ben poco a che vedere con See it Through. Ci piace cambiare in una costante evoluzione.

Luca: A tal proposito, cosa ricordate degli esordi in un certo qual modo distanti dal vostro approccio attuale?
Ale: Abbiamo iniziato che avevamo 15 anni e la band schierava 5 elementi. Io mi occupavo solo della parte vocale avendo due chitarristi alla spalle ma con il tempo tutto si delinea e restano in piedi solo quelle convinzioni viscerali che ci hanno fatto diventare una famiglia di 3 elementi. Questi anni di gavetta ci hanno anche in parte penalizzati in quanto sono usciti fuori dei gran coglioni che ritengono See it Through un album non degno di essere uscito dopo 9 anni di attività. E’ difficile capire che a 15-16-17 anni ci si diverte solo a far del buon casino oppure pensano che giocavo a fare il fonico con Joe Barresi?! A quell'età preferivo il Nintendo! Il nostro vero percorso è iniziato nel 2003 dopo che siamo rimasti definitivamente in 3 ed i primi tempi li abbiamo persi per trovare un nuovo approccio musicale che per un trio propenso a staccarsi dai classici cliché di due accordi ed una melodia graffiata richiede tempo e dedizione. E' un processo che dura tutt'ora e forse durerà per sempre.

Luca: L'atmosfera dei componimenti è molto cupa a favore di testi introspettivi. Cosa ruota attorno alle vostre liriche e quali sono le fonti di ispirazione?
Ale: Vero! Siamo persone molto aperte e simpatiche ma come tutti i caratteri particolarmente sensibili ci sentiamo soffocati dall'ambiente che noi porci abbiamo creato. Probabilmente in un’altra vita avremmo fatto i lottatori di strada o i killer professionisti ma stavolta abbiamo scelto questa via. E’ la nostra arma… noi usiamo la musica per difesa personale e per pura offesa gratuita anche nei confronti di chi ci ama. Tutti noi dobbiamo capire che la melma in cui ci laviamo ci soffocherà... prima o poi... I miei testi sono emozioni istantanee ed ogni persona ci vede ciò che vuole... io fornisco solo la scala dei colori, le immagini le elaborate voi e so' che, nonostante ci siano infinite interpretazioni, avrete modo di riflettere. La mia fonte di ispirazione si basa sul cannibalismo celebrale...

Luca: Senza nulla togliere all'ottimo lavoro svolto, ammetto di non aver apprezzato la produzione di See it Through; critica a parte, potendo tornare indietro cambiereste qualcosa?
Ale: certo, cambierei tantissime cose ma penso che anche i Soundgarden, potendo, opterebbero per altre scelte in alcuni dischi. Tutti lo farebbero avendone la possibilità. Come ti ho già detto è stato un lavoro avvenuto in un momento particolare della nostra carriera è ciò ne ha determinato pregi e difetti... sbagliando si impara sempre e questo vale sia per le band che per i fonici. Ora abbiamo le idee decisamente più chiare e le stiamo già facendo fruttare nella stesura dei nuovi lavori.

Luca: Di recente ho apprezzato le vostre capacità dal vivo; più in generale quando vi esibite tendete a restare fedeli alla struttura originale dei brani, oppure preferite ri-arrangiarli magari osando qualche improvvisazione?
Ale: in genere durante i live tendiamo a ri-arrangiare le improvvisazioni osando qualche brano. Vi consiglio di provare quest'esperienza quando avrete la possibilità di venirci a vedere.

Luca: Restando in tema, cosa pensate della scena italiana? Pregi e difetti di un movimento che comunque fatica a trovare i giusti spazi.
Ale: La scena italiana è molto valida ed è composta da band che se inserite in un altra qualsiasi nazione avrebbero tutt'altra fortuna. Qui c’è ignoranza! Noi band underground siamo in stretto contatto e ci aiutiamo a vicenda per cercare di emergere...questa è la scena... nient’altro.
Sterilizzerei chi pensa dividere le scene in base ai generi musicali... sono la rovina di tutto.

Luca: Potremmo proporlo come disegno di legge assieme alla castrazione chimica per i pedofili (sorrido). Tornando seri, condividiamo l'appartenenza ad una regione splendida. Non posso che chiedervi la vostra circa l'underground abruzzese.
Ale: L'underground abruzzese è altrettanto valido e formato da band che da anni si esibiscono a livello nazionale ed europeo. Tuttavia reputo che per la maggiore questa scena si possa racchiudere nelle band del Pescarese dove ci sono anche la maggior parte dei live clubs abruzzesi. Vorrei menzionare in primis dei nostri cari amici quali gli Zippo, Negative Trip, Straight Oppositions, Erramale... che insieme ai Keep Out hanno messo le basi delle scena che oggi si vive nella zona. Provare per credere!

Luca: Appunto, la nostra amata terra. Come avete vissuto il dramma aquilano? Ha cambiato qualcosa in voi, ovvero pensate che l'evento sinistro possa magari essere in futuro un tema per un brano?
Ale: Brutta storia! Si sono aperte le mura della casa in cui vivevo nonostante fossi distante dall’epicentro. Non oso pensare all'Aquila come possa esser stato. Si è verificata una catastrofe che ha messo in ginocchio una regione intera e nonostante i danni materiali ha accentuato ancor di più la crisi nell’ambito lavorativo ed artistico. Sai quando pensi che non possa andare peggio ed invece ti devi ricredere? Ecco! Poi vorrei sapere per quale cazzo di motivo il montepremi del superenalotto è di 56 milioni di euro (soldi statali cioè nostri) e nessuno ha pensato di dare almeno la metà alla regione Abruzzo per ricostruire 1/4 della regione. Mi vergogno giorno dopo giorno di appartenere a questa nazione la cui grande storia riesce ancora a far sentire fiero un popolo di pecore.

Luca: Prossimi Appuntamenti Live? Pensate di calcare qualche palcoscenico importante?
Ale: Stiamo vagliando varie proposte ricevute da festival importanti a livello nazionale. Nell'imminente suoneremo sabato 16 maggio presso l'Orange Rock Cafè insieme ai Morkobot (l’intervista si è svolta due settimane fa, nda) e verso fine mese terremo un live nell’aquilano dove raccoglieremo fondi per la causa terremotati. Ovviamente i ricchi stanno a guardare... spero gli crolli il cesso mentre vomitano il caviale.

Luca: Siamo in dirittura d'arrivo, ma prima vi chiedo qualche anticipazione sul vostro futuro. Ale: Ovviamente terremo più live possibili per continuare la promozione di See it Through mentre finiamo i nuovi brani che si pensa possano entrare in studio per l’autunno 2009. Se vuoi puoi tornare a farti due chiacchiere in casa Keep Out... birrette, sigarette variegate e top models.

Luca: Soprattutto le ultime (sorrido)! Benissimo, ho concluso. Non mi resta che salutarvi, ringraziando per la disponibilità. In bocca al lupo per tutto… e a voi l'ultima parola.
Ale: Ma grazie a te! Crepi quel fottuto lupo! E’ da tempo che cerca di scappare dai bracconieri....speriamo di poter riprendere questa bella conversazione. Bye guyzzzz!!



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