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21/12/24
GORY BLISTER + AYDRA
RCCB INIT, VIA DOMENICO CUCCHIARI 28 - ROMA
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TESTAMENT + VOIVOD + FLESHGOD APOCALYPSE - Live Club, Trezzo sull'Adda (MI), 01/06/2023
13/06/2023 (1269 letture)
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Lo ammetto, guardando i nomi sul biglietto che stringo tra le mani mentre sono in fila al Live Club mi viene ancora da smadonnare; del resto appena uscita la notizia di una data che comprendeva Testament, Exodus e Voivod mi ero teletrasportato a comprare il ticket d'ingresso come fossi stato un membro dell'equipaggio dell'Enterprise. Finalmente avrei visto Gary Holt suonare con la sua band storica e avrei colmato la mia personale lacuna riguardo il live degli alieni canadesi, il tutto condito dalle sane mazzate offerte dalla premiata ditta Billy/Peterson che un thrasher proprio non può rifiutare... e invece le cose sono andate diversamente. Dapprima si è saputo che il ritorno di Dave Lombardo nei Testament era già acqua passata, quindi che gli Exodus avrebbero saltato il tour europeo (sostituiti dai nostrani Fleshgod Apocalypse) e infine che pure Alex Skolnick sarebbe stato sostituito da Phil Demmel per problemi famigliari: insomma una mezza ecatombe musicale, almeno all'apparenza.
FLESHGOD APOCALYPSE Ok, non ce li aspettavamo, sono stati arruolati all'ultimo minuto, non sono gli Exodus e ad essere pignoli fanno un genere diverso, ma i Fleshgod Apocalypse hanno riempito il "buco" alla grande; non solo, anche loro hanno avuto qualche problemino di non poco conto -l'assenza del bassista Paolo Rossi sostituito dal leader Francesco Paoli- ma hanno fronteggiato l'emergenza alla grande. La loro è stata una performance di livello nonostante Francesco si rivolgesse ogni tanto ai compagni giustificando col sorriso delle presunte "stecche strumentali" che nessuno in platea ha avvertito, complici la resa e l'intensità dello show stesso. Con umiltà -l'accenno alla "rosicata" [cit.] per il gruppo assente è stato sottolineato da un applauso di approvazione- ma anche con la giusta convinzione i Fleshgod Apocalypse hanno sfoderato un'ottima prestazione: costumi d'epoca e trucco zombesco d'ordinanza, i ragazzi hanno saputo scaldare a suon di rullate del tentacolare Eugene Ryabchenko e acuti della soprano Veronica "ValchiRea" Bordacchini la platea che già gremiva la venue "edulcorando" parzialmente la pesantissima assenza di Holt & Co. Pollice alto quindi per il gruppo italiano e avanti con il quartetto canadese che passa in seconda posizione nel cartellone della serata per la gioia dei presenti.
SETLIST FLESHGOD APOCALYPSE 1. Fury 2. Healing Through War 3. Sugar 4. Minotaur (The Wrath of Poseidon) 5. No 6. The Violation 7. The Fool 8. The Egoism 9. The Forsaking
VOIVOD Dopo le quattro date invernali, atterra nuovamente alle nostre latitudini l'astronave dei Voivod con una scaletta che strizza l'occhio in buona parte all'ormai prossimo Morgoth Tales (una compilation di brani ri-registrati per festeggiare il quarantennale della band). Finalmente ho l'opportunità di vedere dal vivo la creatura aliena di Away, che insieme a Snake porta avanti la sua missione sonora extraterrestre. Proprio il singer si dimostra fin da subito affabile e alla mano (e la cosa mi verrà confermata di persona quando incontrerò la band a fine serata al banchetto del merch per un autografo e i dovuti complimenti), a suo agio nel raccontare tra una Synchro Anarchy e una Macrosolutions to Megaproblems gli inizi di quattro adolescenti appassionati di metal, ovviamente omaggiando la memoria del compianto Denis "Piggy" D'Amour e non dimenticando di citare pure l'ex Jason Newsted (Rebel Robot) che aveva suonato con loro per diversi anni. Away, accompagnato dagli intarsi chitarristici di Chewy, pesta il drumkit come un ragazzino e la setlist vola letteralmente in un attimo, lasciando il pubblico compiaciuto per aver visto in azione un act che, seppur rimaneggiato nella line up, ha fatto la storia del prog/thrash.
SETLIST VOIVOD 1. Killing Technology 2. Obsolete Beings 3. Synchro Anarchy 4. Macrosolutions to Megaproblems 5. Rise 6. Rebel Robot 7. Thrashing Rage 8. Holographic Thinking 9. Sleeves Off 10. Pre-Ignition 11. Fix My Heart 12. Voivod
TESTAMENT Ed ecco infine il momento degli headliner, pure loro con qualche problemino di formazione, come precedentemente accennato: personalmente, avendoli visti più volte, voglio pensare alla presenza dell'ospite Phil Demmel come una sorpresa che renderà l'evento una sorta di "unicum" e sono curioso di ascoltare il suo tocco nei brani che ben conosco. La scenografia è decisamente importante, dopo l'intro fanno il loro ingresso i Testament ed è già il momento di cantare tutti insieme il refrain della mitica Rise Up! Sarà un'impressione ma Chuck Billy mi sembra più in forma rispetto al passato sia fisicamente che vocalmente (o almeno, dalla transenna riesco finalmente a distinguere la sua voce in maniera nitida) mentre la curiosità di vedere all'opera la new entry Chris Dovas viene ripagata alla grande: il giovanissimo batterista infatti dimostra di avere tutte le carte in regola per suonare pezzi come 3 Days in Darkness e Children of the Next Level. I musicisti si avvicendano al centro dello stage, Eric Peterson si cimenta con le harsh vocals su Night of the Witch come su disco, e nella setlist troviamo classici del calibro di Practice What You Preach, The Haunting e una D.N.R. che non fa prigionieri; More Than Meets the Eye vede il coro unanime di un Live Club probabilmente prossimo al sold-out. Degno di nota il wall of death chiesto (e subito accontentato) da Grande Capo Chuck per The Formation of Damnation: il risultato è devastante! Il trittico finale non lascia scampo, Di Giorgio -che si è cimentato al microfono in italiano per un bestemmione corale- e soci appaiono soddisfatti della risposta del pubblico che, seppur stremato, ne vorrebbe ancora: i saluti dei californiani alla calorosa platea sono pieni di gratitudine, plettri e bacchette volano verso le prime file e sì, anche stavolta possiamo affermare che, nonostante tutte le difficoltà e gli imprevisti ne è valsa la pena.
SETLIST TESTAMENT Catacombs (intro) 1. Rise Up 2. The New Order 3. The Preacher 4. Children of the Next Level 5. Practice What You Preach 6. The Pale King 7. D.N.R. (Do Not Resuscitate) 8. 3 Days in Darkness 9. The Haunting 10. Night of the Witch 11. More Than Meets the Eye 12. The Formation of Damnation ---Encore--- 13. Over the Wall 14. Into the Pit 15. Disciples of the Watch
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8
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Grande concerto nonostante un audio pessimo.
Phil Demmel è stato bravo con il supporto anche di Eric Peterson ma, dopo averli rivisti la settimana scorsa al Graspop Metal Meeting in Belgio con Skolnick, Alex tutta la vita, formidabile! |
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7
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Va bé non c\'é da stupirsi, é un grande chitarrista. |
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Phil Demmel ha suonato benissimo e ha fatto un figurone.... grande rispetto è stato in sostituto di lusso.... gli assoli di Alex li ha fatti con uno stile suo.... Erick ha fatto anche gli straordinari facendo alcune parti del suo collega purtroppo assente per validi motivi familiari! Per i riff ho avuto la sensazione che fossero più serrati e tritaossa....Grande Concerto |
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5
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Sì ok, ma come ha suonato Phil Demmel? La curiosità non è stata svelata 😀 |
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4
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I Voivod hanno suonato Rise! Cosa mi sono perso.... |
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3
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Setlist dei Voivod da incanto.....I Testament hanno fatto quasi tutti i miei brani preferiti, è mancata solo Alone in the Dark e Perilous Nation... |
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2
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Testament che si confermano live tra i migliori del Thrash... |
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In tre righe un dei più bei concerti che ho assistito, nonostante le grandi assenze tutti e tre le band sono state fantastiche! C. Billy il migliore con Peterson e di Giorgio |
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