Forse poco noti nel nostro paese, The Poodles sono un fenomeno in tutta la Scandinavia ed hanno già alle spalle un disco d’oro e di platino. In occasione dell’uscita del loro nuovo lavoro ecco il resoconto di una breve chiacchierata al telefono in mezzo al traffico.
Francesco – La vostra musica è molto divertente, un connotato che si sta sempre più smarrendo. Divertire è uno dei vostri interessi?
TP – Certamente, il nostro Rock tende a divertire l’audience, è sicuramente una cosa a cui teniamo , il divertimento e la soddisfazione del pubblico ci gratifica sempre molto.
Francesco – Il vostro debutto “Metal will stand Tall” è stato un vero e proprio botto commerciale.
Disco d’oro e di platino se non erro.
TP – Si, bè… è successo tutto molto velocemente, il successo è stato essenzialmente registrato in Scandinavia, dove siamo diventati popolarissimi.
Poi abbiamo avuto modo di far circolare il disco anche in Giappone e Russia, quindi nel resto dell’Europa, ed anche lì è stato accolto molto bene, stando ai dati di vendita.
Francesco – In quel Cd c’era anche la collaborazione con una pop-singer, una cosa abbastanza inusuale nel nostro ambiente.
TP – Ti riferisci a Tess? (Singer degli Alcazar, un gruppo disco – NdR).
Francesco – Esatto.
TP – Si, ma non ci vedo niente di strano, ci serviva quel tipo di voce e l’abbiamo usata, senza porci troppi problemi sulla sua provenienza, compare anche nel video.
Francesco – Ed ora il nuovo “Sweet Trade”.
TP – Si, non è passato molto tempo dal precedente, ma il materiale era buono e siamo entrati in sala di incisione.
Si tratta sostanzialmente del nostro tipico sound, ma con una produzione che riteniamo essere migliore, più in grado di rendere certi suoni e trasmettere la voglia di divertirsi e di muovere la testa.
Crediamo di aver fatto un buon lavoro.
Francesco – Mi sembra anche un po’ più heavy del precedente, una scelta?
TP – Non proprio, non ci piace pianificare certe cose, è semplicemente venuto fuori così.
Sono d’accordo con te sul fatto che suona un po’ più heavy dell’altro, ma evidentemente in quel momento l’umore era quello, e le canzoni sono risultate così.
Ad ogni modo niente di premeditato, come sempre.
Francesco – Può esserci l’influenza del tour con Hammerfall e Krokus, ed anche il deal con l’AFM?
TP – Forse, in quel tour ci siamo molto divertiti, abbiamo suonato molto e passato parecchio tempo insieme, può essere che qualcosa ci sia rimasto dentro, ad ogni modo una bellissima esperienza.
Circa la AFM posso solo dire che siamo molto contenti del suo lavoro, ci sta aiutando e promuovendo nel migliore dei modi.
Il disco è distribuito in maniera capillare e non è difficile trovarlo nei negozi, non ci possiamo certo lamentare.
Francesco – Una cover molto semplice, anche questa un po’ inusuale.
TP – Dici? Non so…se ne è occupato un professionista, a me sembra buona ed il nome del gruppo si vede molto chiaramente, e questo mi piace, eh eh eh.
Francesco – Che rapporto hai con la glam-bands degli anni 80?
TP – Molto buono è ovvio, hanno rappresentato un modello, mi piacciono molto.
Anche se devo dire che dovendo citare dei gruppi che mi hanno influenzato i primi nomi che mi vengono in mente sono più indietro nel tempo, parlo di gente come Led Zeppelin ed AC/DC.
Francesco – E gente come i Motley Crue?
TP – Grandi , certo.
Francesco – Abbiamo citato due gruppi storici per me, il primo concerto metal a cui assistetti fu tenuto dagli AC/DC, e ad aprire furono i Motley Crue, credo nell’85, o giù di lì.
TP – Davvero?! Io ho visto i MC alcuni mesi fa, non avevo mai avuto modo di vedere un loro concerto prima , mi sono piaciuti.
A questo punto, dato che l’intervista è stata fatta in macchina, senza il mio fido registratore, contando solo sulla mia memoria, e curiosamente chi era dietro di me dopo una decina di minuti ha cominciato a spazientirsi, (che gente, bha….), ho dovuto chiudere qui, tralasciando altre due o tre domande in programma.
Francesco – Ok, devo lasciarvi per questioni….automobilistiche.
TP – Capisco (?), alla prossima, ciao Metallized.
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