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17/01/25
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MESSIAH'S KISS - Parla la band
22/02/07 (3428 letture)
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Per tutti quelli che fanno dell’H.M Power più tradizionale una roccaforte di purezza, rimanendo refrattari alle mode ed alle evoluzioni, ecco una chiacchierata con i Teutonici Messiah’s Kiss, che presentano la loro ultima fatica “Dragonheart”. Legati con un filo rosso dagli anni 80 all’oggi, ecco come la pensano i Tedeschi:
Ciao gente, vogliamo cominciare con una piccola storia del gruppo?
D’accordo, la band nasce dopo una esperienza durante gli anni 80 chiamata REPRESSION, quando le cose hanno cominciato a non funzionare più bene a causa di alcuni problemi col singer, allora abbiamo deciso di dare una svolta alla situazione e sono nati i Messiah’s Kiss. Abbiamo contattato Mike Tirelli , che stava lavorando con gli Holy Mother e lui, dopo avere sentito il materiale, è stato felice di unirsi al progetto.
Riguardo al nuovo disco “Dragonheart”, si tratta di power metal di stampo tradizionale, non c’è alcuna evoluzione nel suono?
Si tratta senza dubbio di un disco che ricalca fondamentalmente il nostro stile, quello che ci interessa fare, tuttavia a livello produttivo si riscontrano miglioramenti nel suono, più pieno ed efficace. In ogni caso rimane quello che è : Power senza fronzoli.
Come sappiamo il vocalist è Mike Tirelli, ci sono delle differenze nel modo di lavorare tra la mentalità Europea e quella Americana?
Sicuramente ci troviamo bene con lui, abbiamo instaurato da subito un certo feeling, ed il lavoro è andato via speditamente. Ci sono alcune differenze di approccio, ma nella sostanza quando ci si intende sulla musica tutto il resto funziona di conseguenza.
Come abbiamo detto “Dragonheart” sarà un vostro tipico album, cosa ne pensate di tutti questi altri generi che oggi vanno per la maggiore?
Oggi come oggi è diventato molto impopolare suonare Heavy Metal tradizionale, proprio a causa del fiorire di tutti questi sottogeneri. Alla fine però puoi cambiargli il nome in molti modi diversi e mostrare più o meno aggressività, ma sotto sotto rimane sempre la sostanza della stessa musica.
Herman Frank è il produttore di “Dragonheart”, c’è un imprinting da parte degli Accept nel suono ?
Bè, Herman è un maestro e la sua influenza si è fatta in ogni caso sentire. In qualche modo il suo lavoro ha certamente influenzato il risultato finale, con un suono chiaro e definito.
Lui ha anche suonato i vari soli...
Già, il fatto di averlo sottomano sia come produttore che come musicista ha facilitato molto le cose. Lui è un ottimo chitarrista, ed il suo modo di suonare, aggiornato all’esperienza Victory , è molto adatto al nostro stile. Siamo onorati che abbia partecipato anche come musicista.
Nel vostro sito web leggo testualmente: “Noi non vogliamo mischiare whiskey con succo di pomodoro”, ovviamente in relazione alla vostra musica. Mi pare che questo spieghi tutto.
Si, è una frase che spiega in maniera divertente come la pensiamo. Credo che sia anche il motivo per cui incidiamo dei dischi. Ci sono state molte cosiddette rivoluzioni nel modo di suonare, non tutte molto interessanti, alcune anche destabilizzanti. Certe volte i cambiamenti non portano necessariamente dei miglioramenti e questo è accaduto spesso. Non abbiamo assolutamente niente contro chi suona in maniera diversa da noi, ma alla fine credo che nelle radici della musica metal si conservino ancora le parti migliori.
A questo punto ho fatto una incauta domanda su eventuali concerti in Italia che ha scatenato una discussione sul perché si suoni solo nel Nord del Paese; essa è stata molto divertente per i mangiakrauti ed ha procurato il solito esaurimento al sottoscritto. Ve la risparmio, vi basti sapere che alla fine si è risolta nel “musica niente, ma quanto siete comunque fortunati voi col vostro sole, il vostro mare, il vostro vino, ecc”.
Ok belli, adesso allora vado a farmi il mio solito fiasco prima di andare al mare, un saluto...
Ah ah ah, un saluto a te ed ai vostri lettori. Stay Heavy.
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molto meglio il precedente....il disegno ke sarebbe la copertina dei messiah's kiss se nn erro è di Luis Royo....bah....na skifezza solo a pensare che un altro gruppo prima di loro lo aveva già utilizzato... |
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A parte che secondo me di power non hanno moltissimo, se mi fossi accorto della storia della cover non avrei mancato di domandare spiegazioni. Per me è iun fatto indecente, (e non mi riferisco al fondoschiena della gentile signorina raffigurata). |
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7
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Poco sola, mare e vino al massimo crea gothic |
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Potremmo dunque affermare che poco sole, mare e vino è una situazione che crea power? |
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Tra l'altro, quello con i capelli corti mi ricorda un po' Pupo. |
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Allora avevo ragione, questi fanno power metal. Lo dicevo io che la donna nuda in un ambiente incantato sulla copertina e "cuore di dragone" come titolo dell'album erano sinonimo di garanzia dei peggiori stereotipi power. Patetici, qualcuno dica loro che siamo nel 2007. |
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3
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Potevo aggiungere anche i fichi d'India che in Germania scarseggiano un pò, ma non ho voluto farlo invidiare troppo. |
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Eh si, ma vuoi mettere col sole, il mare, il vino e i mandolini che "avìmm o' sudd"? |
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Campioni del mondo, cmq. |
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