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27/12/24
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NIGHTWISH + TEMPERANCE - Palabam, Mantova, 12/09/2016
16/09/2016 (2683 letture)
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Se potessimo tracciare su un mappamondo tutti gli spostamenti dei Nightwish di quest'ultimo anno resteremmo sicuramente sbalorditi nel constatare che l'Endless Forms Most Beautiful Tour ha raggiunto più o meno ogni angolo del pianeta. Dall'Europa all'Asia, dagli Stati Uniti all'Oceania, il gruppo finlandese ha macinato non pochi chilometri, trovandosi a misurarsi con platee gremite in compagnia di band di apertura sempre all'altezza della situazione. Il loro girovagare senza sosta ha fatto sì che alla data di Bologna dello scorso novembre (trovate il live report qui) e a quella, più recente, di giugno al Postepay Rock In Roma, si aggiungesse con sorpresa un'ulteriore tappa italiana, stavolta al Palabam di Mantova. Nonostante il pensiero ricorrente di rischiare (per modo di dire) di assistere ad un concerto clone di una delle due precedenti date in penisola, noi di Metallized non ci siamo fatti scappare l'occasione di rivedere a distanza di così poco tempo Floor Jansen e soci, anche perché, a detta della band stessa, ne passerà di acqua sotto ai ponti prima che ciò sarà nuovamente possibile -è prevista, infatti, una lunga pausa dopo la fine del tour ancora in corso.
Arrivo così nel primo pomeriggio al Palabam, location situata appena fuori Mantova e facilmente raggiungibile. Nonostante il caldo anomalo di quasi metà settembre, un bel gruppetto di fan è già accampato fuori dai cancelli addirittura dal giorno prima (chapeau ragazzi, io non avrei le forze per queste cose). Il tempo fortunatamente scorre abbastanza veloce e durante l'attesa ho anche il piacere di raggiungere Marco Pastorino e Chiara Tricarico degli opener della serata Temperance per una bella chiacchierata sul loro nuovo album The Earth Embraces Us All (troverete l'intervista a breve all'interno della webzine). Come ormai da tradizione, sia le casse che i cancelli aprono in ritardo rispetto a quanto annunciato giorni prima dagli organizzatori tramite i canali ufficiali e, non è bellissimo da dire, ma ormai siamo abituati a questo genere di imprevisti. Le esibizioni, in compenso, rispetteranno le tempistiche comunicate. La platea inizia quindi a riempirsi da subito, a differenza degli spalti che resteranno qua e là vuoti fino all'arrivo degli headliner. Il tempo di un breve check delle strumentazioni ed è subito ora dell'entrata in scena dei Temperance.
TEMPERANCE In seguito al successo riscontrato durante il Rock In Roma di giugno, tornano di supporto ai Nightwish i nostrani Temperance, quartetto capitanato dalla elegantissima Chiara Tricarico. Dopo l'intro sfruttata dal batterista Giulio Capone per mettere a punto le sue percussioni, fanno il loro ingresso sul palco il cantante e chitarrista Marco Pastorino, il bassista Liuk Abbott e, infine, la già citata Chiara. Nonostante i problemi iniziali di malfunzionamento del microfono di Marco e malgrado alcune luci del Palabam ancora accese (purtroppo resteranno tali fino all'ingresso dei Nightwish), l'esibizione prende subito quota con la nuovissima Restless Ride e, poi, con Me Myself & I, brano che cala da subito i presenti nel giusto sound symphonic metal che caratterizzerà tutta la durata dello show. I quattro dimostrano di cavarsela egregiamente con i brani della scaletta, da quelli più datati (si fa per dire, visti i soli tre anni per pubblicare tre dischi!) agli inediti. Parlando proprio di inediti, al singolo Revolution segue subito Unspoken Words, ulteriore pezzo estratto da The Earth Embraces Us All, presentato pochi giorni prima al release party del disco. Vocalmente Chiara appare molto sicura di sé nei brani in cui può sfoggiare appieno le sue capacità liriche, come ad esempio la stessa Revolution e Oblivion, tratta da Limitless. Il perfetto raggiungimento delle note più alte affascina il pubblico, che si fa trascinare piacevolmente anche dai brani più catchy della serata, di altra tonalità vocale. Un punto a favore della prova impeccabile di Chiara sta nel riuscire ad affrontare brani complessi nonostante una leggera influenza, che non la penalizza affatto. Anche il connubio tra la voce della cantante e quella di Marco risulta azzeccato, dimostrando entrambi di essere capaci di una buona resa. Il costante apporto della batteria assai pestata di Giulio e del basso ben calibrato dello scatenatissimo Liuk forniscono all'insieme sinfonico un tocco più veloce e marcato, come avviene ad esempio nel ritornello finale di Save Me o in Mr. White. Come per il brano Hero non mancano, poi, gli assoli di chitarra ad impreziosire il tutto. Durante l'intero spettacolo i Temperance si rivelano essere a proprio agio col pubblico e non fanno mancare momenti di interazione e divertimento. Le note di Déja-vu e i ritornelli cantati con successo dai presenti conducono rapidamente al termine dell'esibizione, lasciandoci tutti pienamente soddisfatti.
SETLIST TEMPERANCE Intro 1. Restless Ride 2. Me Myself & I 3. Revolution 4. Unspoken Words 5. Oblivion 6. Hero 7. Side by Side 8. Save Me 9. Mr. White 10. At the Edge of Space 11. Déja-vu
NIGHTWISH Ai saluti dei Temperance segue il rapido ingresso della scenografia dei Nightwish che, ancora una volta, richiama Endless Forms Most Beautiful. Tutto uguale, quindi, alla data di Bologna dello scorso novembre? Sì e no, in realtà: come è facile dedurre dalla bassezza del soffitto del Palabam e dalle dimensioni del palco più ridotte rispetto a quelle dell'Unipol Arena, mancheranno i vari effetti pirotecnici che hanno caratterizzato con successo lo scorso appuntamento dal vivo a cui abbiamo assistito. Tuttavia, non si farà a meno del maxi schermo posto alle spalle del gruppo, che avrà lo scopo di accompagnare ogni canzone con immagini colorate e video a tema. Le stesse luci che sono rimaste accese per tutta la durata dello show del gruppo di apertura finalmente ci abbandonano e lasciano spazio a Roll Tide, che indica chiaramente che manca ormai poco all'arrivo dei Nightwish. E così avviene: la voce narrante di Richard Dawkins con l'ormai riconoscibilissima quanto attesa "The deepest solace lies in understanding, this ancient unseen stream, a shudder before the beautiful" accompagna l'ingresso dei Nostri, da subito accolti a gran voce dai presenti. Reduci dalla data della sera precedente a Barcellona e, quindi, anche dalla lunga trasferta, i Nightwish non danno cenni di calo qualitativo e appaiono essere in buona forma e sorridenti fin dal primo brano. L'accoppiata Shudder Before the Beautiful/Yours is an Empty Hope segue come da copione entrambe le scorse date italiane, per un inizio tanto prevedibile quanto ben costruito. La curiosità circa la setlist cresce man mano che i minuti scorrono, tra la destrezza vocale di Floor Jansen, la concentrazione di Tuomas Holopainen ed il carisma che ancora una volta contraddistingue gli altri componenti. Inutile dire quanto ci si sia interrogati sulle possibili tracce che gli headliner avrebbero potuto portare dal vivo stavolta, tant'è vero che si è creata una fase di scambio di opinioni tra i fan alla base delle differenti "toto-scalette". In primis, l'intramontabile Ever Dream risulta qui essere messa da parte per fare spazio a Bless the Child, ugualmente capace di regalare al pubblico uno dei picchi più alti della serata -degno di menzione il climax dalla quieta intro di tastiera suonata da Tuomas al doppio pedale travolgente di Kai Hahto sul ritornello finale. Un'altra bella novità è rappresentata da The Siren, la cui resa vocale della Jansen in duetto con Marco rende giustizia alla versione originale contenuta in Once.
Sempre in tema di novità, con un briciolo di dissenso da parte mia ma con immenso stupore del fanclub italiano Nightwishers che l'ha espressamente richiesta numerose volte, viene proposta integralmente la lunga The Poet and the Pendulum, traccia apripista di Dark Passion Play: non me ne voglia la community ufficiale, ma con un repertorio così vasto da cui poter attingere una miriade di pezzi validi si potrebbe tranquillamente lasciare fuori l'album del 2007, quando comunque in setlist troviamo già altre canzoni provenienti da lì, come ad esempio la riproposta 7 Days to the Wolves. Ad ogni modo, gusti personali a parte, The Poet and the Pendulum vede la partecipazione del pubblico con una coreografia a base di starlight colorati, prontamente distribuiti dal fanclub durante l'attesa dell'apertura porte. La resa non è tuttavia delle migliori, in quanto solo pochi dei presenti si ricordano di alzare i braccialetti luminosi, avendo come risultato un effetto assai disomogeneo (che si sia consumata la luce di molti starlight nel frattempo? Che si tratti, invece, di pura negligenza?).
Disattenzioni a parte, lo show prosegue con un rendimento sonoro molto buono. Tra le new entry in setlist, poi, troviamo Sleeping Sun, che affascina con la voce soave e la prestazione incantevole di Floor Jansen. Nel corso di tutta l'esibizione non mancano i momenti di divertimento regalati dal carichissimo Emppu, che non risparmia battute e scherzi sia al pubblico che ai suoi colleghi di band, il tutto accompagnato da una buona dose di Corona ingerite (con la pronta invidia da parte dell'audience assetata che avrebbe bramato come non mai una bella birra) e di plettri lanciati qua e là tra la folla, ricordandosi però di tornare serio deliziandoci con assoli precisi e ampiamente dosati. Anche Troy Donockley non delude: entrato come di consueto sul palco con My Walden e un maestoso "Hello glorious Italia!", dimostra ancora una volta di essere il tuttofare per eccellenza dei Nightwish, divertendosi ad interagire col pubblico laddove le pause da chitarre, fiati e cori glielo concedessero. Ottima, inoltre, la prova di Kai Hahto, che di doppio pedale non ne ha mai abbastanza e lo innesta con maestria nei pezzi più tirati, come il finale di Weak Fantasy e durante la confermata Stargazers, giusto per citarne alcune. Fortunatamente i nuovi ingressi in scaletta non segnano l'allontanamento di pezzi da novanta come Nemo e Ghost Love Score, per le quali ogni parola sarebbe davvero superflua. Spesso Floor ringrazia il pubblico con un bellissimo e genuino "Grazie mille!", esprimendo la sua gratitudine in quanto, pur trattandosi di un lunedì sera (e pur confidandoci di aver dimenticato numericamente che giorno è, visti i ritmi veloci del tour), il Palabam risulta ben affollato, dalla platea agli spalti. Non viene meno la sua richiesta di saltellare durante tutta I Want My Tears Back e nemmeno di cantare i "Come!" del ritornello di Élan, restando visibilmente stupita per il risultato. Colui che invece appare un po' più distaccato del solito è Marco: pur chiaramente sempre sorridente e movimentato, comunica meno col pubblico a parole. Forse mancano le occasioni (qui non è presente, infatti, una canzone che dia unicamente spazio alla sua voce, com'è stato per The Islander o While Your Lips Are Still Red a Bologna), forse mancano anche le pause tra un brano e l'altro (non è previsto l'encore e sono rare le occasioni del gruppo per fermarsi a presentare il brano successivo), fatto sta che il biondo Hietala è quello che durante la serata convince di meno, non in termini di performance, bensì di dialogo con il pubblico.
Il tempo a disposizione degli headliner giunge velocemente al termine, nonostante le due ore abbondanti di concerto: arriviamo così alla fine dello spettacolo con Last Ride of the Day e The Greatest Show on Earth, ancora una volta riproposta integralmente, dall'intro di Tuomas a quei sontuosi "We were here!" che, volente o nolente, ci conducono in una manciata di minuti ai titoli di coda e ad attendere la prossima occasione di assistere dal vivo ad un evento di tale portata.
SETLIST NIGHTWISH Roll Tide 1. Shudder Before the Beautiful 2. Yours is an Empty Hope 3. Bless the Child 4. Storytime 5. My Walden 6. Élan 7. Weak Fantasy 8. 7 Days to the Wolves 9. The Siren 10. The Poet and the Pendulum 11. I Want my Tears Back 12. Nemo 13. Stargazers 14. Sleeping Sun 15. Ghost Love Score 16. Last Ride of the Day 17. The Greatest Show on Earth
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@Room 101: ah non sapevo caspita... Comunque quella dell' età era una battuta anche se comunque ultimamente lo vedo un po' segnato in viso... |
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Ero presente e straquoto il post n.1 di ocram. Ottimo concerto, ottima performance della band e di una ormai indiscutibile Floor Jansen ma solito pubblico italiano imbarazzante, statico,non partecipe, mummificato. Capisco che era lunedì ma è stato veramente penoso vedere le mummie sugli spalti del tutto impassibili ai continui incitamenti di Floor ad alzarsi in piedi e smuoversi(cosa non avvenuta neppure per una Stargazerz ad esempio). Anche il parterre per nulla gremito e più impegnato a settare le cam degli smartphone che a scatenarsi come si conviene per un evento rock/meta.Tutti fuori di testa per Vasco e il Liga, o, al massimo, per i soliti Tallica e Iron..maquesti concerti non fanno per noi, c'è poco da fare |
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riguardando il video mi sono accorto che il "Yeah" di Floor è in realtà un "Yes".......avevo capito male. Tra l'altro mi sono scordato di dire che i suoni generalmente sono stati molto buoni ma l'inizio non è stato perfetto, infatti in Shudder Before The Beautiful Floor quasi non si sentiva (forse il livello del microfono basso).....ma comunque risolti già nella successiva Yours Is An Empty Hope. |
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@annie. Allora per quanto riguarda il caldo: a Bologna (in un palazzetto grande più del doppio) ero compresso all'inverosimile ma ho patito molto meno caldo di Mantova; non so nella zona centrale, ma davanti a Tuomas c'era un caldo boia, tanto che molte persone vicino a me si lamentavano del caldo insopportabile (se l'aria condizionata sono quelle due o tre folate d'aria che sono arrivate in due ore, forse è meglio che si studino un po' di Termotecnica ed Impianti). Poi teniamo conto che ci trovavamo in un palazzetto dello sport che si spera sia dotato di un impianto di ventilazione progettato tenedo conto anche di questi elevati fabbisogni. Ovviamente ci sono state occasioni dove ho patito più caldo, ma erano in locali molto piccoli o all'aperto alla randa del sole. Per il segno inequivocabile fatto da Floor effettivamente l'ho notato perchè ero di lato e lei l'ha fatto di spalle mentre andava a bersi un sorso d'acqua (posta vicino alla batteria di Kai), quindi chi era in zona centrale potrebbe non essersene accorto (però il "Yeah" fatto a se stessa era impossbile non notarlo ed è stato anche filmato, basta andare a vedere video amatoriali su Youtube). Come hai fatto a non notare i due enormi fari posti in fondo al palazzetto? Devo dire però che non sono rimasti accesi in maniera continuativa, ma si accendevano e si spegnevano a discrezione (Non erano luci del palco!), poi erano fastidiosi per la band e ovviamente non per il pubblico (ed è per questo che sono dipiaciuto, perchè si notava che erano contrariati). Per il parterre confermo che, per mia personale impressione, circa 1/3 era vuoto. Il pubblico vicino a me era veramente "passo" e per niente scatenato (forse nella parte centrale erano più attivi). Poi confermo che io il concerto l'ho goduto moltissimo, ma ho preferito la performance di Bologna. |
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Hope, ovviamente. Una pausa farà bene a tutti, chissà che nevalainen nel frattempo si sia ristabilito definitivamente e rientri al suo posto... |
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Visti a Bologna sono stati incredibili, sinceramente mi aspettavo un concerto in tono minore a Mantova, per affluenza, per palco diverso, e per la stanchezza della band dopo un tour così lungo. Your's is an empty word mi piace....non sarà un capolavoro ma secondo me sono altre le canzoni brutte. Floor rischia di diventare mamma il giorno del suo compleanno (che poi è anche il mio) 😊 |
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@annie: In effetti è stata una notizia parecchio triste comunque alla fine nemmeno loro hanno rilasciato comunicati o che altro (al di là dei Tarot su FB) alla fine sicuramente anche Marco avrà provato ad avere l'approccio più professionale possibile nonostante tutto! |
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@Room101 Gianlu, non ne sapevo nulla! |
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@Luke: Azzardo un'ipotesi, ma credo che la poca attività di Marco possa essere imputabile al fatto che il giorno prima del concerto è arrivata la notizia della dipartita del suo amico (e compagno di band con i Tarot da più di vent'anni) Pecu Cinnari. |
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Quoto su quanto detto nel report, ben fatto, ma sono pure d'accordo su quanto sottolineato da ocram. Il discorso caldo lo condivido, visto che stavo quasi prendendo fuoco in certi momenti, ma ho assistito a live peggiori in questo senso, e a Bologna un anno fa eravamo più stipati e, di conseguenza, accaldati. Pure a me il parterre pareva pieno, spalti poco riempiti ma consideriamo che era la terza data in meno di un anno qui da noi, non potevamo pretendere molto. Poi, appunto, il biglietto costava parecchio e non c erano opener di fama come nelle altre date. Floor l ho trovata spettacolare come sempre ma poco coinvolta, sarà per la durata notevole del tour, sarà la stanchezza, sarà la fresca news della gravidanza. Fatto sta che penso farà loro bene una pausa. E dirò sempre pure io che Yours ė una delle cose più brutte composte da loro, assieme a 7 Days To The Wolves, ma quantomeno live non sono da buttare. Certo che avrebbero decine di pezzi più coinvolgenti. Qualcuno ha detto Creek Mary's Blood? |
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Probabilmente sarà anche l''età che avanza anche per lui a rendere il sig. Hietala meno attivo col pubblico comunque una prestazione sempre onesta la sua I Nightwish comunque restano sempre una garanzia dal vivo, come sempre mi sono divertito! Bel report comunque, condivido quanto detto e veramente bella prova anche dei nostri Temperance! |
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@ocram ma abbiamo assistito allo stesso concerto? ahah per quanto riguarda il caldo, ce n'era ma fortunatamente l'impianto dell'aria è stato acceso già poco prima dell'ingresso dei Temperance, quindi non si stava poi tanto male. Ho assistito, al contrario di questo, a concerti in location davvero da sauna finlandese. Per i fari, io ho notato solo quelli assai fastidiosi ed insensati lasciati accesi durante tutta l'esibizione dei Temperance, ma poi sono stati spenti con l'arrivo dei Nightwish, per fortuna. Oltre alle luci da scena non ho notato nessun altro faro fastidioso (ero in terza fila abbastanza centrale). Il parterre, poi, non mi è parso per nulla vuoto! Continuavo a girarmi e non vedevo il fondo del Palabam da quanto mi sembrava pieno. Gli spalti, per contro, erano qua e là vuoti. Che tu poi abbia scritto che Floor ci ha mandati allegramente a quel paese è interpretabile, secondo me, forse non era quello l'intento del suo gesto. In quanto alla partecipazione del pubblico, ti dico che dal mio lato l'audience era molto attiva, e mi pareva lo stesso anche di quella dietro di me, ma non so il tuo lato come se la passasse. A me comunque è parso più stanco Marco di Floor (la quale non sapevo fosse incinta, anche se avevo notato una pancia un po' sospetta ahah). |
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Concerto in chiaro-ocuro per me. O per carità i Nightwish live sono mostruosi e anche 'sta volta l'hanno dimostrato ampiamento......però: 1)Palabam: vulcano (floor ha più volte detto di sentirsi dentro ad un vulcano), un caldo devastante, da svenimento se eri nelle prime file. Il palazzetto è piccolo quindi palco piccolo, assenza di giochi pirotecnici ma presenza di DUE FASTIDIOSISSIMI FARI diretti verso la band (Floor ha esplicitamente dimostrato di non gradire un faro da carcere diretto sugli occhi. E anche Tuomas ha mostrato segni di disapprovazione, molto più diplomatico Marco). Comunque questi fari erano veramente fastidiosi. 2) Presenza di pubblico: sarà il lunedì sera, ma a Mantova c'era davvero pochissima gente (io sono arrivato dopo l'apertura delle porte, ma sono risucito ad essere a 1,5 m di distanza da Tuomas). Circa 1/3 del parterre era completamente vuoto. Per non parlare degli spalti. A Bologna c'era il doppio di pubblico o forse anche di più. 3) Motivazione del pubblico: Allora, il biglietto aveva una cifra non indifferente (anche a fronte di una lineup non paragaonabile a Bologna e Roma. Per quanto bravi possano essere i Temperance, non sono paragonabili alla doppietta Amorphis+Arch Enemy o Apocalyptica+Epica), quindi chi era quantomeno nel parterre un minimo di motivazione e passione per essere lì l'avrebbe dovuta avere. Ci sono stati degli episodi IMBARAZZANTI. Ve ne racconto uno: all'inizio del concerto, proprio sulle prime note di Yours is an empty hope, la cara Floor cerca di incitare il pubblico dicendo una cosa del tipo "Dai ragazzi rendiamo questo show il migliore di tutto il tour!!!"....ecco, dopo una frase così ci si aspetta un boato di pubblico....beh il NULLA ASSOLUTO, TUTTI IN RELIGIOSO SILENZIO.......il risutato? Floor che si dice da sola "Yeah!" e con un fare tutto italiano alza le braccia al cielo come per mandarci tutti a fare in c**o. Mi sono sentito in imbarazzo veramente. La gente sugli spalti era abbastanza ridicola, mi giravo qualche volta per vedere se c'era un minimo di convolgimento, ma mi sembrava di vedere un pubblico da parita di cricket (nonostante i numerosi inviti di Floor a partecipare attivamente al concerto almeno battendo le mani). Ho visto più movimento da Zucchero all'Arena di Verona. 4) Setlist: bene, ma non benissimo. Ottima la presenza del Pendolo (indubbiamente uno dei capolavori dei Nightwish, anche se io sono più affezionato ai dischi dell'era Tarja). Non capisco invece il volersi accarnire così tanto con Yours Is An Empty Hope, suonata in TUTTE(!!!) le date del tour, questa traccia è probabilmente la canzone più brutta di tutta la loro discografia (potevano tranquillamente sostituirla con Endless Forms Most Beautiful, indegnamente ignorata durante quasi tutto il tour). 5) Benissimo Troy. Molto bene Kai (veramente tecnico!). Bene Tuomas ed Empuu. Sufficienti Marco e Floor, quest'ultima l'ho trovata piuttosto stanca (poi percarità ci sta, visto che è incinta di 4 mesi!). Tutto sommato un bel concerto, si farà ricordare. Peccato per un pubblico poco numeroso e non molto "preso". |
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