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10/01/25
DIAFRAMMA
DRUSO, VIA ANTONIO LOCATELLI 17 - RANICA (BG)
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ALMOST FAMOUS - # 17 - Watchtower
11/09/2015 (2748 letture)
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Quali band vi sentireste di citare se vi chiedessimo di nominare cinque realtà presenti o passate appartenenti all'ambito del Thrash Metal tecnico, così, di primo acchito? Sicuramente moltissime, ma probabilmente solo ad una minoranza di voi verrebbero in mente i texani Watchtower. Eppure, il gruppo di Austin, pur producendo soltanto due dischi più un terzo mai terminato e quindi mai immesso sul mercato, è riuscito a ritagliarsi una considerazione tra gli appassionati e -specialmente- tra gli addetti ai lavori, che pochi altri hanno avuto la ventura di ottenere. Purtroppo, pur essendo stata una realtà durata circa nove anni (in realtà è ancora attiva a partire dal 1999 una formazione che dopo aver diffuso un singolo digitale non ha più dato notizie discografiche di sé), la scarsa produzione, per quanto di altissima qualità, ma soprattutto i soliti problemi di stabilità in formazione e di salute di Ron Jarzombek, misero la band in uno stato di animazione sospesa, decretandone di fatto la fine.
LA TORRE DI GUARDIA CHE SUONA NELLO STEREO E NON AL CITOFONO La storia dei Watchtower ha inizio a metà del 1982 ad Austin, in Texas, quando un quartetto costituito da ragazzi volenterosi e ben dotati, decide di mettere insieme una band. Il primo cantante lascia il posto a Jason McMaster (un bassista convertito al canto) e dopo essersi fatti le ossa con le cover, il loro primo parto, una versione grezza di quella Meltdown che sarà poi presente sul loro album d'esordio, finisce pochi mesi dopo nella raccolta intitolata Cottage Cheese from the Lips of Death - A Texas Hardcore Compilation come quattordicesimo ed ultimo brano di una scaletta che prevedeva, tra gli altri gruppi, la presenza dei D.R.I. con Running Around. Segue una demo con lo stesso titolo del brano presente nella compilation. Fare il passo successivo, in quei tempi ed in quei luoghi, è meno difficile che altrove ed ecco i nostri già alle prese con una fitta serie di esibizioni live con i gruppi più disparati, fino ad arrivare nel 1985 all'incisione di quello che sarà un album fondamentale non solo per loro, ma per tutta al scena americana, con ricadute importanti anche in Europa: Energetic Disassembly. Il Long Playing esce inizialmente in autoproduzione, per poi essere acquisito dalla piccola Zombo Records dopo il fallimento della Rainforest Records, ed è una botta pesantissima sia dal punto di vista del thrash, che del progressive metal. Gli otto pezzi dell'album presentano infatti strutture estremamente variegate, frutto di una gestazione lunghissima per ogni singolo brano e dopo aver scartato molto materiale non ritenuto completamente all'altezza del resto. Come scritto nella nostra recensione succitata, le seguenti qualità da parte dei musicisti coinvolti sono palesi: "il vocalism in screaming di Jason McMaster è ammaliante e ricorda a tratti quello di Rob Halford, l’apporto della chitarra di Billy White è monumentale sia in sede di riffing che di assolo, il drumming di Rick Colaluca è preciso come un metronomo, ma il reale punto di forza è costituito dallo straordinario lavoro al basso di Doug Keyser sempre in costante evidenza per tutta la durata del full length". In gran parte thrash, in buona parte progressive, Energetic Disassembly sembra partorito da un dio del metal in vena di follie, il quale ha composto un puzzle pulsante di energia prelevando linfa vitale dalle composizioni di Metallica, Rush, King Crimson, UK, utilizzando il furore dei primi e la classe degli altri per ibridare il tutto nella proposta dei Watchtower. Una strana miscela che, non perdendo mai di vista nemmeno l'irruenza geniale dei migliori gruppi della N.W.O.B.H.M. riuscì a creare qualcosa di nuovo partendo da qualcosa di vecchio o, al massimo, di contemporaneo.
UNA LASAGNA DI PLASTICA SOTTO CONTROLLO Il disco è favoloso, ma una produzione non di primo piano (nessuna major alle spalle e pochi mezzi economici a disposizione della band) ed il suo essere troppo in anticipo sui tempi -paradossalmente, aggiungo io, visto che di nuovo c'era solo il modo di integrare le varie influenze ed un gusto della composizione spiccatissimo- non gli rendono la giustizia che merita, anche se la band diventa rapidamente molto rispettata. Nel 1986 un colpo che potrebbe già mettere la parola fine alla loro storia: il chitarrista Billy White abbandona il gruppo per le classiche "divergenze musicali" col resto della formazione. Dopo aver formato i Khymera con il batterista degli Juggernaut Bobby Jarzombek, fratello di Ron, egli confluisce nella super line up all'opera su Up from the Ashes di Don Dokken, per poi finire in Spagna a suonare chitarra flamenco e poi occuparsi di produzione. A questo abbandono segue un periodo di confusione durante il quale il dotato bassista Doug Keyser sostiene senza esito un provino quale sostituto di Cliff Burton nei Metallica, per poi tornare rapidamente a far sodalizio col batterista Rick Colaluca, ed il cantante Jason McMaster è in predicato di entrare nei Pantera, ma poi finisce con l'ottenere molta visibilità prima con i Dangerous Toys dopo aver lasciato i Watchtower per provare strade nuove e ancora più in là con i Gahdzilla Motor Company ed i Broken Teeth. I sostituti prescelti sono l'ottimo Ron Jarzombek alla chitarra e, dopo un breve interregno di Mike Soliz, Alan Tecchio alla voce via Hades. Con la nuova line-up i Watchtower firmano con la Noise Records e si fiondano in studio per la registrazione del secondo album, il favoloso Control And Resistance, un altro capolavoro del thrash/prog che vede la luce nel 1989. Piccola curiosità: il titolo originale di Hidden Instincts era Plastic Lasagna. Anche in questo caso, comunque, è opportuno richiamare qualche passaggio della nostra recensione per far capire a chi non dovesse conoscere il gruppo di cosa stiamo parlando: "una massiccia componente di sound che si discosta molto dall'irruenza thrash per confluire in strutture estremamente articolate, complesse e di difficile assimilazione, spesso orientate verso una melodia malata e contorta", oppure: "Control And Resistance non è un disco per tutti: necessita numerosissimi ascolti, e ancora potrebbe non rapire completamente. Tuttavia lo consiglio assolutamente a tutti. Conoscerlo è assolutamente fondamentale per qualunque metallaro.
ARTICOLAZIONI BLOCCATE E BAND IN STALLO Al di là di ciò che ognuno di noi possa pensare di questo platter, una cosa è certa, Control And Resistance è un disco con cui ogni gruppo esistente all'epoca deve fare i conti se si muove tra prog, thrash e non solo. La vocalità di Tecchio si sposa perfettamente con i contorsionismi musicali ormai tipici dei Watchtower, Jarzombek fornisce una prova che forse in pochi si aspettavano dopo averlo ascoltato con gli S.A.Slayer, mentre il duo Keyser/Colaluca garantisce il solito, enorme apporto, portando i quattro a confezionare un lavoro difficile, poco immediato per chi dal thrash si aspetta solo velocità e palm muting, migliore del precedente anche a livello produttivo e senza dubbio alcuno da considerare come punto di riferimento per molto di ciò che ascolteremo durante gli anni 90. Nonostante le premesse per una carriera favolosa, però, i Watchtower sono già al capolinea, anche se ancora non lo sanno. Dopo un tour europeo assieme ai Coroner, a poca distanza dal rientro in patria Alan Tecchio abbandona i compagni. La ricerca di un nuovo cantante si rivela uno scoglio durissimo da superare e tra i vari candidati si registra anche Scott Jeffries dei Confessor, tuttavia la situazione non si sblocca e la band piomba in una situazione di stallo, ma è solo l'inizio di una catena di altri guai. Ron Jarzombek deve fare improvvisamente i conti con problemi alle mani che erano già venuti fuori all'epoca della registrazione del disco e più ancora durante il tour successivo (iper-estensione dei tendini di mignolo ed anulare della mano sinistra, con conseguenti bloccaggi delle articolazioni) che causano il ripetuto ricorso alla chirurgia -fino al 1993 il chitarrista dovrà stare praticamente a riposo- e così, il terzo album che doveva intitolarsi Mathematics, non vede la luce. I Watchtower terminano qui la loro corsa. Keyser e Colaluca finiscono per unirsi ai Retarted Elf, con i quali pubblicano Trick Quigger, album di stampo funk-rock, Jarzombek lavora con gli Spastic Ink, dei quali si ricorda il buon Ink Complete con la partecipazione di Doug Keyser e Jason McMaster e recentemente con i Blotted Science ed ancora col progetto Terrestrial Exiled, senza contare illustrissime collaborazioni varie -Marty Friedman, Chris Adler, Gordian Knot, Obscura, etc.- lavori per il mondo dell'animazione e l'album solista Solitarly Speaking, mentre lo stesso McMaster sarà attivo con i già ricordati Dangerous Toys ed i Broken Teeth, il cui ultimo album risale al 2013. Il buon Tecchio, invece, farà poi parte dei Seven Witches e, molto recentemente, dei Mike LePond`s Silent Assassins.
THE SIZE OF MATHEMATICS Nel 1999, una reunion della formazione McMaster, Keyser, Colaluca, Jarzombek registra una cover di Run If You Can degli Accept per un tributo e poi, nel 2000, partecipa al Bang Your Head Fest ed in seguito suona con i Dream Theatre, annunciando nel contempo di aver ripreso il materiale di Mathematics. Nel 2002 esce Demonstrations in Chaos, raccolta di vecchio materiale d'archivio, nel 2004 i Watchtower si vedono all'Headway Festival ed esce la ristampa su CD per gli USA di Energetic Disassembly, già edita nel 93 per un'etichetta tedesca. Ritroviamo quindi i nostri al Keep It True Festival del 2010 e, nel corso dello stesso anno, viene diffuso un mix preliminare di The Size of Matter quale singolo digitale, parte dell'ultra-rimandato Mathematics, con Tecchio al microfono, nuovamente dentro al posto di McMaster, ma è ancora una volta un fuoco di paglia. Di lì a poco Tecchio getta nuovamente la spugna e, in pratica, fa abortire nuovamente il progetto, ma i Watchtower sono morti dopo Control And Resistance e nulla potrà far tornare quei giorni in cui il gruppo è stato davvero vicino a diventare una "big thing". Meritavano davvero di diventarlo? Certamente, ma di illustrissimi Almost Famous è lastricata la strada verso il limbo della musica, ed anche loro fanno parte di quel selciato.
ENERGETIC RESISTANCE Ripensare oggi alla storia dei Watchtower, composta in pratica da due soli album e cercare di stabilire quali e quanti gruppi appartenenti a generi diversi essi hanno influenzato pesantemente, è impresa ardua e, per certi versi, romantica. Pur cambiando molto in formazione e, soprattutto, cambiando la fonte compositiva principale, i due lavori non solo mantengono perfettamente coesa l'anima delle musica dei Watchtower, ma presentano uno stile all'epoca forse unico ed in grado di impressionare nel tempo varie realtà quali Death, Dream Theatre, Spiral Architect, Atheist, salvo non raccogliere quasi nulla di quanto seminato evidentemente con troppo anticipo, andando incontro al destino di tanti perdenti di successo come i Mordred, tanto per fare il nome di un'altra band di enorme talento ricordata e conosciuta da una ristretta minoranza di appassionati. Oggi come oggi siamo abituati a dare quasi per scontate certe cose, almeno se appassionati di un certo genere e di quelli ad esso collegati più o meno direttamente, ma pensare all'impatto diretto e più ancora a quello sotterraneo di due lavori come Energetic Disassembly e Control and Resistance sulla scena mondiale è davvero stupefacente. Non era e non è infatti raro imbattersi in dichiarazioni di musicisti importantissimi, alcuni dei quali appartenenti ai gruppi prima richiamati a titolo di esempio, in cui ammettono di aver cominciato a suonare o di aver mutato suono dopo aver ascoltato quanto fatto dai Watchtower. Ripensando soprattutto al primo disco, poi, non si può fare a meno di notare quanto i ragazzi fossero giovani e quanto probabilmente non si rendessero pienamente conto di ciò che facevano, ma questa è un'altra parte della storia in cui ci si imbatte spesso quando si analizza il cammino di gruppi influenti. La gioventù e la sua relativa incoscienza, il suo cercare di divertirsi sempre e di fare solo ciò che si sente e si vuole senza curarsi troppo di quanto e se sarà apprezzato, è qualcosa che troviamo spessissimo dietro tantissimi capolavori, mentre l'età matura porta con sé tanta saggezza, tanta maturità, tanta padronanza dei propri mezzi ed altrettanta sicurezza, ma anche una naturale tendenza a ripetersi che solo i geni assoluti sanno evitare, almeno di tanto in tanto. Non è un caso che Ron Jarzombek sia ancora considerato una dei chitarristi più vitali in circolazione, roba non da tutti per un tizio che ha cominciato nei primissimi anni 80. Forse è il karma di chi non cammina sul sentiero principale quello di non riuscire ad andare troppo avanti, come la travagliatissima storia del terzo album sempre rimandato dimostra, forse è colpa di chi presta attenzione solo alla strada più battuta e non regala uno sguardo al resto, sta di fatto che anche i Watchtower sono immeritatamente arrivati ad essere solo Almost Famous.
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Volevo ricordare gli Anacrusis |
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anche io ho sempre trovato ostico apprezzare fino in fondo control and resistance, voce davvero "fastidiosa" per i miei gusti. Energetic lo consosco poco |
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Purtroppo di questa band non ho nulla. I dischi in giro per negozi e mercatini sono difficili da reperire. Prima poi c'è la farò anche con questi. |
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@Elluis @Raven, la verità e che io volevo provocare il mitico Raven ......perché? perché io amo alla follia anche i Spastic Ink come i Watchtower che è il mio gruppo preferito. Nel bellissimo articolo ho notato che forse al mitico Raven i Spastic Ink non piacciono, mentre secondo me hanno tirato fuori due capolavori come ''Ink Compatible'', & ''Ink Complete''. |
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@Hard`n`Heavy ma sei serio ? Vuoi davvero che qualcuno ti ringrazi perchè gli fai i complimenti, e glielo fai anche notare ? Pazzesco........ |
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Calma, di solito aspetto che i commenti terminino, se no si avrebbero 5 o 6 commenti miei praticamente inutili |
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@ raven neanche un grazie a me & Paolo per i complimenti per l'articolo. |
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Come composizioni e uso di strumenti erano un buon gruppo, ma la voce di Tecchio non l' ho mai sopportata, pessimo timbro e urletti esagerati ed irritanti, questione di gusti. |
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Quella torre di guardia è ben più pesante |
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Effettivamente gruppo sottovalutato talmente tanto che non lo conoscevo. Lo metto in lista per un futuro ascolto vista l'importanza descritta da @Raven. A proposito il titolo la torre di guardia suona ma non al citofono mi ha fatto aprire in due dal ridere. |
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Io sono tra gli estimatori di Alan Tecchio. Esagera, spesso davvero in modo tremendo, specialmente su Control and Resistance... ma quanta voce... mamma mia!! Comunque, gruppo fantastico incredibilmente poco conosciuto. |
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Grandissima band a livello strumentale, hanno composto brani molto intricati ma anche scorrevoli e dalla durata sempre contenuta. Secondo me il loro grande problema è sempre stato la voce, veramente troppo sottile e urlata con spesso delle linee melodiche piuttosto anonime. Bell'articolo in ogni caso, complimenti!!! |
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p.s.: ''Ink Compatible'', & ''Ink Complete'' dei Spastic Ink sono due Masterpiece per il sottoscritto. |
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@ Raven chapeau... chapeau... per il bellissimo articolo!!!!!! |
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Insieme ai toxik e coroner li consider i paladini del thrash metal tecnico,artisti fenomenali che hanno prodotto dei gioielli troppo avanti per i tempi...da riscoprire assolutamente |
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