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28/11/24
𝗠𝗢𝗢𝗢𝗡 + THE BACKDOOR SOCIETY + THE BRIGHTEST ROOM
ARCI BELLEZZA, VIA GIOVANNI BELLEZZA, 16/A - MILANO
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DEATH TO ALL + GORGUTS - The Jungle, Cascina (PI) 23/06/2014
27/06/2014 (3288 letture)
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È molto difficile parlare di questo concerto, cercare di penetrarne e rivoltarne le sanguinolente viscere sì da trarne sintomatologie e auspici. Il freddo responso clinico, tuttavia, per quanto competente e accurato, studiato e ponderato con lucida intelligenza, non potrà che risultare incompleto. Vi è qualcosa, infatti, che esula dal fenomenico, che si radica ben lontano dall’imperfetta percezione dei sensi. I Death propongono un viaggio tra le insondabili pieghe della mente umana che, con quel perverso amore per tetre armonie e oscura violenza che ha caratterizzato la brillante genialità del compianto Chuck Schuldiner, desta nel nostro animo idee di dolore e un’emotività fantastica, un senso di tremendo e sublime terrore. In una placida notte d’inizio estate, sotto calme e brillanti stelle, e in una location molto simile a un bagno poco costoso della Versilia, con tanto di gente accompagnata da cane intenta a fare jogging sull’argine, si consuma questo crogiuolo di sensazioni ed emozioni diverse.
CARVED Ad aprire le danze sono i Carved, gruppo melodic death metal di La Spezia. Il gruppo ligure ha un buon curriculum: ha suonato con band come Vader, Amon Amarth, Skyforger e Necrodeath, ha sostenuto un tour in Lettonia, e ha all’attivo un buon debutto con Dies Irae. Tuttavia, il gruppo non riesce a coinvolgere e appassionare adeguatamente i presenti. Le canzoni, ornate di quando in quando, di preziosismi e di punte di brillante intuitività, si perdono in uno schema quasi statico e ancora amorfo. L’assenza del tastierista Nuti e l’uso delle basi si rivela, purtroppo, un’arma a doppio taglio: il suono risulta impastato e le ottime qualità e il riffing dei chitarristi Rossano e, soprattutto, Terzoni, non è ben supportato dall’impianto ritmico imbastito dal bassista, Nicoli, che tende a smarrire il significato e il quid dello strumento nelle pieghe distorte delle due sette corde. Fa la voce grossa Guzzon, il cantante, che riesce quantomeno a scuotere un po’ gli animi, ma siamo ben lungi dal meritare un’ampia sufficienza.
EXENCE I toscani Exence, che meno di un anno fa hanno pubblicato il loro secondo full-length, Tabula Rasa, dopo il buon debutto con Hystrionic, riescono invece a dare una prova di tutt’altro livello. Sospinti dalla stupenda e aggressiva tecnica del bassista Dario Lastrucci e dall’istrionismo del cantante Ritchiebleed, dalle fredde e veloci melodie delle chitarre di Puleri e Tortoli, i toscani animano in modo encomiabile la folla, trascinandola e facendosi trascinare da essa. Sebbene i suoni non siano ancora il massimo, con i soli del ben noto Federico Puleri (Vision Divine) a tratti indecifrabili e a volte solo un’eco distante, si riesce a discernere sufficiente motivazione e perizia tecnica da aspettarsi un onesto futuro da questo gruppo che potrebbe ben collocarsi tra l’élite della scena estrema italiana.
GORGUTS All’arrivo dei Gorguts il pubblico comincia a smuoversi e a farsi più partecipe. Sulle note di Le Toit du Monde, il gruppo canadese ci guida tra le stupende dissonanze e i vari cromatismi musicali del loro nuovo lavoro, Colored Sands. Stupenda l’intesa tra Lemay e Hufnagel, capaci entrambi di mischiare in forme dispari gli accordi e di far risuonare le stupende dissonanze armoniche, accompagnandole con cantati torturati e splendidi, mentre Marston ora imbastisce granitiche ritmiche, ora si abbandona a melodiche divagazioni, arricchendo e valorizzando al meglio il lavoro delle chitarre. La setlist si concentra, principalmente, sul nuovo lavoro. Alla canzone di apertura, seguono a ruota la meravigliosa An Ocean of Wisdom, con i suoi stupendi influssi più avant-garde, e, soprattutto, la traccia che dà il nome alla loro ultima fatica, Colored Sands, eseguita in maniera magnifica, con perizia e una classe unica. C’è anche tempo, ovviamente, e spazio per i grandissimi classici che hanno fatto la storia del gruppo e del genere, come Orphans of Sickness e Obscura. La resa sonora, purtroppo, ancora una volta non è completamente sufficiente, con la scomparsa improvvisa anche della voce di Lemay e la chitarra di Hufnagel spesso passata sotto silenzio.
DEATH TO ALL Sinceramente, non sapevo cosa aspettarmi. La formazione ha dato vita a uno dei più grandi album della storia della musica metal. Human è una pietra miliare, un capolavoro intramontabile, con la sua complessa architettura melodica e la sua stupenda genialità. Il concerto (e il tour, in generale) è un chiaro omaggio al genio che ha dato vita a questa creatura, Chuck Schuldiner, e su questa lunghezza d’onda si snoda in ogni sua più piccola flessione e pronuncia. La canzoni si susseguono con rabbia e velocità, con brani spesso uniti gli uni con gli altri (Leprosy con Left to Die, per esempio; oppure Spiritual Healing con Within the Mind), eseguite con una perizia e classe. Masvidal saltella come un bambino e scherza spesso con Reinert, impartendo però lezioni di gusto e di tecnica ad ogni pennata. DiGiorgio fa da anfitrione, presenta i pezzi e gli ospiti, arringa la folla e ogni sua mossa è accolta con il solito entusiasmo trascinante. Il bassista delizia gli ascoltatori con una prova degna, senza troppe sbavature o stonature, li incita e li fotografa e tenta anche di usare qualche parola in italiano. Il più contratto nel suo ruolo è sicuramente Max Phelps. L’eredità di Schuldiner grava sulle sue spalle, sta a lui cantare e suonare i soli, le ritmiche e i testi che hanno reso immortale il compianto chitarrista, ma la sua prova è egregia e supera a pieni voti l’esame. Come ho accennato, ci sono stati degli ospiti: sia Hannes Grossmann che Steffen Kummerer hanno prestato bacchette, chitarra e voce alla causa. Se il primo ha gareggiato quasi alla pari con Reinert (le qualità non gli mancano di certo…), Kummerer si è un po’ perso nell’assolo di Symbolic, ma ha comunque offerto una grandissima prova nella magnificente Spirit Crusher. Insomma, il concerto è stato una stupenda riunione di amici e di musicisti per ricordare al meglio e con la sua musica l’immortale genio di Chuck Schuldiner, in un clima di fraterna amicizia e affetto, come una ventata di genuina empatia in un mondo che lentamente perde ogni affezione e sentimento.
SETLIST DEATH
1. Flattening of Emotions 2. Leprosy 3. Left to Die 4. Suicide Machine 5. Spiritual Healing 6. Within the Mind 7. Cosmic Sea 8. Crystal Mountain 9. Spirit Crusher 10. Symbolic 11. Zombie Ritual 12. Baptized in Blood 13. Lack of Comprehension 14. Pull the Plug
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Scusate ritorno sull'argomento dopo aver visto poco fa un video dei DTA dal vivo: la band è ok, ma trovo Phelps irritante, in quanto imita Schuldiner in tutto e per tutto, nella voce (e ci può stare), nelle movenze, per come tiene la chitarra...... non può semplicemente essere se stesso ? Così la fa sembrare davvero una cover band....... |
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Visto i Death al Raimbow Club di Milano nel 1995 con ChucK |
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Il punto che volevo esprimere e non ho pienamente espresso è proprio questo Spiderman: se siete una tribute band di lusso e volete fare un'operazione commerciale, nulla di strano o criticabile. Però a quel punto lasciate stare nome e logo. Death to All andava bene per esempio... DTA bene pure, bene addirittura Death: DTA. Ma dal vivo, sul web e sulle locandine c'è un grosso logo rosso dei Death sullo sfondo, e questo secondo me che viene mal digerito dai fan... |
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Quoto @Fabryz in pieno,e aggiungo anche che molti si scordano che a dare il nome Death(prima Mantas),fu proprio Chuck,e in seguito ad un evento tragico fsmiliare e personale,cioe' a dire la tragica morte del fratello Frank,nel 1974,in un brutto incidente stradale,questo evento ha segnato l'impronta effettiva che seguira' poi il gruppo,dando le prime linee guida del genere staccandole dal trash estremo della Bay Area,(ancora presente nei Possessed)poi in seguito copiate a man bassa da quasi tutti i gruppi,coevi e posteri.Che senso ha oggi continuare a chiamarsi cosi'?.Scusate non mi va proprio giu'.Poi ognuno coi propri soldi faccia quello che vuole,per me morto Shuldiner,morta e sepolta la band. |
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I Death erano Chuck Schuldiner,tutto ruotava intorno a lui,i musicisti che ci hanno suonato insieme sono stati tanti ma era suo il genio dietro a tutti i capolavori scritti...questa volente o nolente e' una cover band di musicisti che hanno suonato un po' su un disco un po' su un altro ma avendo una line up sempre cosi instabile l unico membro fisso e rappresentativo era solo Chuck e senza di lui quel logo li non dovrebbe + esistere..insomma io ritengo un sacrilegio riunire anche i Pantera nonostante so' benissimo che loro erano anche Anselmo o Vinnie e non solo Dimebag ma questi musicisti morti avevano talmente tanto talento che sono insotsituibili da chiunque..cioe' io non riuscirei a vedere un altro al posto di Dimebag pur sapendo che altri nei Pantera hanno personalita' figurarsi se potrei vedere i Death senza Chuck che era la faccia dei Death, i vari Di Giorgio,Reinert,ecc bravissimi musicisti x carita' ma x me sono solo il contorno (grandioso s'intende) al soldo di una mente superiore...e poi chi cazzo e' sto Phelps ?? |
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@spiderman: Ovvio che Chuck fosse il punto cardine. Ma insomma, Masvidal nei Cynic ha fatto grandi, grandissime cose. DiGiorgio negli Iced Earth ha dimostrato doti che, sinceramente, non aveva mai fatto intravedere ("Horror Show" è uno dei migliori album del gruppo, secondo me), ma soprattutto nei Dark Hall. Insomma, parliamo di grandissimi musicisti e di grandi innovatori, a loro modo. Ti parlo da bassista e, per quanto a me non piaccia lo stile di DiGiorgio, posso dirti che ha portato una certa ventata di novità nell'uso e nello studio dello strumento, forse anche più di quanto non abbia fatto Chuck con la chitarra. Il basso si è liberato completamente dagli schemi ritmici anche nel metal grazie all'apporto dei pattern del bassista americano. Quindi insomma, non solo grandi professionisti, ma anche degli innovatori a loro modo. Poi ovviamente, la scelta di seguire o meno questo gruppo, è personale e soggettiva e noi non possiamo che prenderne atto e cercare di spiegare l'uno all'altro le proprie ragioni e comprendersi vicendevolmente |
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Francisarbiter@,allora confermi quello che dico io,che praticamente Chuck era il pezzo insostiubile e l'albero motore che faceva camminare la macchina Death a pieno regime.Che senso ha allora continuarsi a chiamare Death?.Certamente sono professionisti,ma proprio perche' lo sono(anche se non saranno mai geniali e innovstori per me ckme Chuck) Perche ripeto mon cambiano nome,e fanno musica con le palle come nelle loro rispettive band,(anche se gli ultimi Cynic o Iced Earh non mi entusiasmano molto a dire il vero),hanno perso creativita'?Non e' per soldi!?.Eppure(parafrasando Vasco) "c'e' chi dice no"!?. Personalmente non capiro' ne stimero' mai simili operazioni farsa.Ovbiamente rispettando chi la pensa diversamente. |
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@Steelminded: Non lo so... Insomma, tralasciando "Spirit Crusher", la concentrazione maggiore è su "Human", ovvero il disco che questa formazione ha contribuito a comporre. Sinceramente, se non fosse un tributo o comunque non lo si intedesse in questo senso, io punterei molto anche su "Individual Thoughts...", "Symbolic" e, soprattutto, "The Sound of Perseverance". Ovviamente, c'è un intento economico: la poesia del tributo e della benificenza, me la bevo pure io fino a un certo punto. Tuttavia, non so, sono portato a pensare che se davvero fosse quello l'unico scopo (ovvero il lucro) si possa far di meglio che trovarsi a suonare all'aperto davanti a circa 200 persone, con vari palestrati o amatori della domenica che fanno jogging lungo l'argine. Magari però, la vedo in maniera troppo poetica ma ribadisco: io, se volessi lucrarci, spingerei al massimo, farei un DVD con un mega-show in uno stadio, cercherei di fare un live album e, insomma, tenderei a sfruttare in maniera maggiore il repertorio. |
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Concordo con Lambru, Waste e Colica... Ma dai, ma che tributo? Un tributo lungo due anni e vari tour mondiali? Ma che musicisti che hanno contribuito attivamente alla musica dei Death??? Ma lo sapete quanti musicisti hanno girato attorno a Chuck Schuldiner e i SUOI Death negli anni? tipo 25. Ma lo sapete quanto hanno suonato sti qua nei Death? Tipo due anni ciascuno. E Phelps nei Death non c'è mai stato... Voglio dire i Thin Lizzy e i Queen posso pure capirlii, almeno ci sono Scott Goran e Brian May a suonare lì... Ma i Death... Se la si vuole chiamare cover band o tribute band di lusso ok, ma l'operazione è puramente economica... una volta chiarito questo, non ci vedo nulla di male ed anzi li ho visti già due volte... |
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@spiderman: Per quanto riguarda la definizione di "cover band", mi trovo molto in disaccordo. DiGiorgio ha scritto quelle parti di basso, Reinert ha scritto quegli specifici pattern e Masvidal ha tessuto quelle determinate armonie. Manca Schuldiner e siamo d'accordo, ma manca solo lui. È un po' come definire cover band i Metallica perché è morto Burton o gli Stratovarius perché è andato via Tolkki, a mio avviso. |
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@spiderman: Io invece credo che sia proprio un discorso di ideali e, dunque, filosofico. Il discorso è questo: i Death sono inscindibili dalla personalità di Chuck, così come i Queen da quella di Mercury o i Nirvana da quella di Cobain. Chuck era l'anima e l'intelletto del gruppo, la mente pensante, compositore e poeta. La musica dei Death è puramente Schuldiner, benché, ed è innegabile, i vari DiGiorgio e Masvidal vi abbiano messo (e tanto...) del loro in fase di costruzione del pezzo. Però, proprio per quanto esposto in precedenza, i Death, venuto meno l'uomo fondamentale, non avevano più ragione di esistere o di continuare a suonare musica. I vari DiGiorgio e Masvidal hanno dimostrato in altri gruppi la propria classe e la propria bravura (Cynic, Sadus o Iced Earth). Secondo me, proprio tornare a comporre nuova musica con il nome Death sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti del chitarrista. Mi trovo completamente in linea con il pensiero libero di Elluis e, anzi, penso che sia più che un pensiero, ma una realtà tangibile. |
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Pur rispettando al massimo le opinioni altrui non concordo sul fatto che chi ha detto la sua stia facendo un discorso filosofico,io per es. quel che scrivo qui lo metto in pratica(non andro' mai a queste esibizioni),non mi convince neanche il didcorso sulla musica classica come paragone, quella musics era scritta da compositori che non avevano un gruppo proprio,ed era scritta per essere esibita nei teatri di ogni nszione da orchestre di tutto il mondo,mai esguita da un gruppo originari solo.E anche un azienda fondsta e avviata dai nonni,poi dai genitori,poi dai figli attuali,non sara' mai la stessa,il progreddo porta innovazioni,per cui per es. Chi fa macchine mica produce piu' qurlle con la manovella a mano, del nonmo fondatore.Inoltre non ho capito il discorso che gli utenti abbiano le "idee confuse",esistomo per caso delle idee standard o da imporre a tutti?.Quando Chuck e ' mancato ed era per di piu' l'unico componente fisso della band,anche per la sua bravura e genialita',la band che oggi si chisma ancora cosi',non e' gorse uns cover band?il cantante che lo sostituisce e' come Chuck?sa cantare ,suonate divinamenye la chitarra, evomporre musica sublime? Per me no,questo e' un dato oggettivo penso.Se sono dei bravi e dtimati profrssionisti lo dimostrino in altro mofo.Come?.perche' non trovano un cantante giovane,evalorizzandolo con mudica nuova,creando qualcosa di nuovo e innovativo nel metal esremo?.Troppo facile e a mio avviso di cattivo gusto vivere di rendita col passato reso glorioso soprattutto da chi non c'e' piu',ed e' insostituibile.Rispetto chi li segue,ma io come tanti altri,manco morto li vedro',preferisco vedere e sentire gruppi underground,sperando chr crescano in futuro,non smuovo la mia opinione meanche di un millimetro.Chiuso argomento. |
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C'è un altro aspetto più puramente economico, però questo sia chiaro che è un mio pensiero in libertà: qualche mese dopo la morte di Chuck Schuldiner, la madre aprì un canale online di vendita dove vendeva molta roba del figlio: le magliette, le chitarre, i pass dei concerti, i fogli originali con i testi scritti da Chuck ecc. Questo perchè le cure mediche avevano azzerato tutte le finanze della famiglia, e si sa che negli Stati Uniti da questo punto di vista sono spietati, se non paghi i conti ti tolgono anche le mutande; la madre si disse disperata, e per pagare un po di debiti iniziò questa vendita online. Mi viene da pensare che l'ok della famiglia Schuldiner a questo progetto DTA serva in qualche modo per fare entrare qualche soldino nel loro conto corrente, però ripeto, è un pensiero che mi è venuto in mente così, potrebbe anche non c'entrare niente. |
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Sicuramente c'è il benestare della famiglia di Chuck dietro questa operazione, comunque si viene ad aprire un dibattito filosofico dietro il tutto. Nel senso che un'azienda avviata, spesso dopo la morte del fondatore continua con un'altra gestione. Lo stesso secondo me sta accadendo con la musica, anzi è già accaduto e sta accadendo con la musica classica o con operazioni tipo la Trans siberian orchestra che di fatto è un musical autocelebrativo di una band ormai scomparsa. penso sarà così per tante band sul viale del tramonto, staremo a vedere. |
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è lo so Elluis che se avessero fatto un solo concertone non avrebbero potuto vedere tutti ma non sempre possiamo avere tutto, lo so sarebbe stato un peccato ma non si può sempre avere tutto ripeto. il fatto che ha dato fastidio a me e a anche tuti gli altri ( se posso permettermi di parlare per gli altri ovviamente) è che tutta la storia è stata messa giù sin dall'inizio in modo quantomeno "controverso" lasciando molti dubbi in proposito( dal logo dai comunicati dal tour bello programmato ecc) , e ci sono state varie ragioni che hanno suscitato le incazzature di molti, ora possiamo dire che quei molti erano tutti fomentati ottusi?? se vogliamo dirlo ok ma se vogliamo dare un altra interpretazione allora facciamolo! io poi ho utilizzato la parola mangiare perché PER ME sta storia non è proprio limpida come la vogliono mettere e non so se al defunto tutte ste cose sarebbero poi piaciute (non contando che già c'è passato in cose simili, dico simili non uguali) perché uno dice a si la famiglia approva ma loro si sono i genitori ma non sono chuck! chuck era un cervello il padre e la madre sono altri due cervelli, per cui sorge un dubbio, avrebbe approvato sul serio tutto ciò? ma a prescindere da tutto questo io non dico che chi ci è andato fa parte del meccanismo ed è infame o robe simili dico che io come testa individuale non ci sarei mai andato manco se l'avessero fatto sotto casa mia me una serie di ragioni che non mi sono piaciute, poi ognuno è libero di fare quello che si sente. |
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@redazione, non so perchè mi ha pubblicato 4 volte il mio commento, ma potete cancellare il n. 19, 20 e 21, e anche il presente post |
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Mi sa che qualcuno degli utenti che hanno commentato qui sotto ha le idee piuttosto confuse sul concetto di "cover band" ! @er colica in linea di massima sono d'accordo con il tuo ragionamento: il fatto è che se si fosse fatto un unico show di beneficenza come dici tu, l'avrebbero sicuramente fatto in USA, e quindi non avremmo mai avuto modo di vederlo dal vivo, così facendo invece abbiamo modo di assistere a questo "tributo" a Chuck. Sia chiaro che non lo sto difendendo a spada tratta, anzi...., però se effettivamente questo progetto è stato approvato dalla famiglia Schuldiner, e se magari parte del ricavato andasse alla Fondazione contro il cancro intitolata a Chuck, la cosa sarebbe molto positiva, e allora benvengano operazioni del genere, anche se sotto certi punti di vista sono puramente speculative...... |
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Mi sa che qualcuno degli utenti che hanno commentato qui sotto ha le idee piuttosto confuse sul concetto di "cover band" ! @er colica in linea di massima sono d'accordo con il tuo ragionamento: il fatto è che se si fosse fatto un unico show di beneficenza come dici tu, l'avrebbero sicuramente fatto in USA, e quindi non avremmo mai avuto modo di vederlo dal vivo, così facendo invece abbiamo modo di assistere a questo "tributo" a Chuck. Sia chiaro che non lo sto difendendo a spada tratta, anzi...., però se effettivamente questo progetto è stato approvato dalla famiglia Schuldiner, e se magari parte del ricavato andasse alla Fondazione contro il cancro intitolata a Chuck, la cosa sarebbe molto positiva, e allora benvengano operazioni del genere, anche se sotto certi punti di vista sono puramente speculative...... |
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Mi sa che qualcuno degli utenti che hanno commentato qui sotto ha le idee piuttosto confuse sul concetto di "cover band" ! @er colica in linea di massima sono d'accordo con il tuo ragionamento: il fatto è che se si fosse fatto un unico show di beneficenza come dici tu, l'avrebbero sicuramente fatto in USA, e quindi non avremmo mai avuto modo di vederlo dal vivo, così facendo invece abbiamo modo di assistere a questo "tributo" a Chuck. Sia chiaro che non lo sto difendendo a spada tratta, anzi...., però se effettivamente questo progetto è stato approvato dalla famiglia Schuldiner, e se magari parte del ricavato andasse alla Fondazione contro il cancro intitolata a Chuck, la cosa sarebbe molto positiva, e allora benvengano operazioni del genere, anche se sotto certi punti di vista sono puramente speculative...... |
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Mi sa che qualcuno degli utenti che hanno commentato qui sotto ha le idee piuttosto confuse sul concetto di "cover band" ! @er colica in linea di massima sono d'accordo con il tuo ragionamento: il fatto è che se si fosse fatto un unico show di beneficenza come dici tu, l'avrebbero sicuramente fatto in USA, e quindi non avremmo mai avuto modo di vederlo dal vivo, così facendo invece abbiamo modo di assistere a questo "tributo" a Chuck. Sia chiaro che non lo sto difendendo a spada tratta, anzi...., però se effettivamente questo progetto è stato approvato dalla famiglia Schuldiner, e se magari parte del ricavato andasse alla Fondazione contro il cancro intitolata a Chuck, la cosa sarebbe molto positiva, e allora benvengano operazioni del genere, anche se sotto certi punti di vista sono puramente speculative...... |
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Vorrei dire la mia a proposito, non capisco la solita polemica tutta italiana dove tutte le volte che si fa qualcosa si deve fare sempre perché “qualcuno ci mangia” (tradotto ruba). È vero siamo d’accordo, ma dove sta il problema? Analizzando la situazione da spettatore imparziale abbiamo da un lato musicisti professionisti che hanno contribuito attivamente al successo di una band, dall’altra parte abbiamo un sacco di gente che vuole (per libera scelta) pagare per divertirsi ascoltando le canzoni della band stessa fatte dai musicisti di cui sopra creando di fatto una domanda, poi abbiamo gli eredi legittimi del defunto proprietario della band che sono d’accordo su questo tipo d’iniziativa sia per motivi emozionali che per motivi economici. Poi chiudiamo il cerchio con l’indotto di persone che “ci mangiano” che sono i dipendenti dei locali, la logistica, i bar, i tecnici…quindi tutti sono contenti e una piccola parte di economia gira in maniera legale e pulita, quando stiamo sempre a dire che c’è crisi e disoccupazione. Io non ci vedo nulla di scandaloso, è una cover band? Ecchissenefrega…. allora anche le grandi opere sinfoniche che continuano a suonare l’aida, o il parsifal, o lo schiaccianoci sono di fatto delle grandi cover band, ma che hanno reso immortali i grandi compositori del passato. Per me fin che c’è domanda fanno bene a portare in tour queste grandi canzoni, anzi appena capitano dalle mie parti ci vado pure io e Chuck (di cui sono sempre stato un fan e che è mio coetaneo) penso sarebbe contento così |
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e bè ragazzi qua è ovvio che qualcuno ci mangia e ci sta mangiando , è come quando in italia (ma nel resto del mondo) uno dici ma perché hanno costruito quel palazzo sotto al vulcano che è attivo?? semplice perché qualcuno ci mangia poi chi cazzo se ne frega se schiatta gente? ora si ok l'esempio magari è pure troppo estremo per il caso ma il CONCETTO è pressappoco quello. si voleva fare un tributo a chuck benissimo cazzo perchè no! si organizzava un UNICO concerto con tutti i musicisti e suoi amici a suonare le canzoni dei Death con il ricavato in beneficienza! e li si che mi piaceva e sarei stato proprio contento!! ma a quanto pare non vanno cosi le cose, tutto mi ha puzzato sin dall'inizio , da quel logo dai comunicati ecc nomi dispiace ma io boicotterei ad ogni costo sta roba , poi sicuramente la gente che sta sul palco suona da dio ma PER ME questo non basta in questo caso. poi ognuno decide per se e non giudico chi c'è andato e si è divertito ma giudico tutta la roba che c'è dietro a questa operazione. e qui passo e chiudo haha |
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Quoto Lambruscore,quando un elemento di una band era l'asse portante, sia per carisma che per talento,per me quando viene a mancare,si parla a tutti gli effetti di una cover band,altro che tributo,guadagno disgustoso,per i miei gusti e modo di vedre,strsso discotso lo avevo gis' fatto per i Queen.Evil chuck era e rimarra'sempre inimitabile. |
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Sono d'accordissimo con @Lambruscore quando dice che i Death, quelli veri, sono innegabilmente finiti con la morte di Schuldiner: è un dato di fatto ! Non concordo quando la definisce una cover band, anch'io per gli stessi motivi espressi da @Francisarbiter e @Lizard. |
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Già li avrei boicottati la prima volta. Poi un secondo tour per tributare mi fa ridere come presupposto; la prima volta c'è andata gente e vai con la seconda. Fine. Meglio un cd cantato da Chuck che tutto il resto, questo non è più un tributo ma un guadagno, quindi sono perfettamente in linea con Lambru al commento 7. |
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avete fatto bene a specificare Death to all senno sai che casino la gente poi esplodeva e col pretesto iniziava la polemica. comunque se volete sapere la mia io sta storia non l'ho mai digerita troppo anzi pure se venissero a roma non li andrei a vedere , grandi musicisti ma è il concetto che non mi è stato troppo trasparente sin dall'inizio di questa storia. |
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Quello sulla locandina come puoi ben notare è stato leggermente modificato mentre il bandierone reca quel logo come dici giustamente. La questione è molto complessa, da una parte la famiglia Schuldiner ha dato l'assenso all'utilizzo del logo e del nome (rendendo quindi da parte loro legittimo il tutto) dall'altra ci sono quelli che continuano a non vedere per bene questa cosa. Noi abbiamo deciso di non usare il nome Death ma Death To All che è quello che per beghe legali non può essere utilizzato ma di trattare comunque l'argomento anche in sede news. Da una parte c'è chi li ritiene una cover band, dall'altra un tributo legittimo, ognuno ha una sua idea ma la questione è tutt'altro che semplice. |
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Non è una cover band infatti. Sono ex membri dei Death che fanno un omaggio alla band e al suo leader con la benedizione di madre e manager. Anche a me non piace, ma occhio a esasperare le polemiche comunque concordo, 25€ non mi sembrano poi moltissimi per 4 gruppi. |
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@LAMBRUSCORE: Io la penso diversamente. Alla morte di Chuck, il nome e l'eredità dei Death è andato nelle mani della madre e di tutta la sua famiglia. Tralasciando piccoli contenziosi, che comunque riguardavano i lavori di Schuldiner con i Control Denied e non con i Death, non credo vi sia stata una mancanza di rispetto nei confronti della memoria del chitarrista. Insomma, a mio avviso, il nome e la fama della band potevano suggerire uno sciacallaggio di enormi proporzioni con, magari, nuovi dischi e una carriera ancora in divenire. Questa formazione, invece, a mio avviso, rappresenta un ottimo modo per ricordare e ravvivare la memoria di uno tra i più grandi intelletti musicali moderni, un po' come sta accadendo con i Queen. Non li considero una cover band, infine, perché comunque la formazione ha dato alle stampe Human, DiGiorgio ha lavorato attivamente con Schuldiner (altri album dei Death e poi nei Control Denied)... Insomma, non sono proprio estranei che riprendono e risuonano le canzoni dei Death |
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Non esiste, volevo dire, aggiungo che potevano cambiare nome e dire che erano una cover band...ma su Metallized non vengono bandite le cover band??? |
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@Elluis, per me , visti i nomi dei presenti, il prezzo non era troppo caro. Quello che non mi piace è quel logo lì stampato sulla locandina e anche quel bandierone là dietro con la scritta Death, per me non erano i Death, la band non esiste più dalla morte di Schuldiner. Non esista per nessun motivo. |
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25€ la sera in cassa, qualcosa meno se lo prendevi in prevendita: secondo me è davvero tanto....... |
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DEATH chi?? Ok i Gorguts, grande band, i 2 gruppi italiani non li conosco ma approfondirò, però quanto si pagava per vedere le cover dei Death? Grazie a chi mi risponderà. |
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@francisarbiter: la foto di DiGiorgio! Bastardo, mi ha tagliato fuori per un pelo ahahahah, comunque ho fatto due video, uno ai Gorguts (Le Toit Du Monde) e uno ai Death (Flattening of Emotions) e devo dire che si sentono |
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Questo è un concerto che avrei proprio voluto vedere: purtroppo li ho persi quando hanno suonato a Romagnano Sesia, ma spero un giorno di avere la possibilità di assistere a questo show. Tutti i musicisti coinvolti in questo progetto sono superlativi: DiGiorgio è sempre uno spettacolo da ascoltare, Masvidal e Reinert, freschi del loro coming out sulla loro omosessualità, scelta molto coraggiosa in un mondo come il metal, mi hanno sempre sbalordito su tutti i dischi in cui hanno suonato, mentre Phelps ammetto di non conoscerlo.... Bel progetto insomma, in onore di uno dei più grandi artisti che il metal abbia mai conosciuto ! |
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@The Void: Ero proprio in prima fila, centrale ! Se guardi le foto di DiGiorgio mi becchi subito ! Forse ero troppo centrato, perché dalla mia destra sentivo poco. Comunque ribadisco, serata stupenda |
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C'ero! Evento fantastico, niente da dire. Carved un po' vuoti, si, Exence ottimi. E poi i Gorguts...mamma mia che spettacolo. Fenomenali, suoni eccellenti per un open air (ma dove eri? Io ero centrato avanti e sentivo bene ogni strumento, apparte quando si è spento il microfono a Lemay), hanno letteralmente portato via, ogni colpo di cassa di Patrice tremavo. E i Death...vabbè, nulla da dire. Phelps ha fatto un lavoro egregio, DiGiorgio assurdo, tutto bello...secondo me, almeno lunedì, Grossmann ha piuttosto ucciso Reinert (non so, decelerava tutte le canzoni, mentre quando è arrivato Hannes le canzoni sono accelerate e devastavano), però bellissima serata! |
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