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M`ERA LUNA - Hildesheim, Germania, 10-11/08/2013
23/08/2013 (5252 letture)
Come ogni anno, nel weekend precedente a ferragosto nell'aeroporto di Hildesheim si svolge il M'era Luna Festival. Con i suoi numerosi spettatori (quest'anno si è raggiunto il record di 25.000 persone), si tratta del più grande open-air goth d'Europa. Il bill, contenente un mix variegato di tutti i vari generi e sottogeneri musicali amati dal popolo in nero, è solo uno dei motivi per cui vale la pena visitare il festival, e forse neanche il principale. Il M'era Luna è una specie di isola che non c'è, un grande carnevale dove puoi abbandonare il travestimento che indossi tutti i giorni ed esprimere la parte di te che non si incastra negli schemi preconfezionati che la società ci impone. Al M'era Luna puoi essere quello che vuoi, senza barriere di sesso, età o ruolo, senza essere obbligato ad essere coerente, senza dover dimostrare niente a nessuno, perché nessuno è lì per giudicare. È per questo, forse, che il pubblico del festival è sempre così tranquillo e rilassato. L'età media dei visitatori è piuttosto alta, la maggioranza deve ripartire la domenica sera per presentarsi al lavoro il lunedì, ed utilizza il festival come valvola di sfogo per riprendere fiato prima di tornare alle solite mansioni quotidiane.
A parte l'atmosfera di benessere così peculiare ed unica che si respira in questo festival, l'altro motivo per cui vale la pena visitarlo è l'organizzazione impeccabile: dall'area campeggio ai palchi, i punti critici sono veramente pochi. Uno, forse, potrebbe essere il fatto che il campeggio è (relativamente) piccolo, ed ogni anno all'apertura dei cancelli la lotta per il posto è sempre più dura. Per il resto, il campeggio è praticamente di lusso per un festival, con servizi "veri", lavabi spartani ma muniti di specchi e docce gratuite, e l'area festival contiene molte diverse attrattive oltre ai due palchi, tra cui un villaggio medievale, una discoteca ed un vasto mercato. La novità di quest'anno è stata la possibilità noleggiare per 10 euro una batteria portatile con la quale ricaricare il cellulare direttamente dalla propria tenda. Una soluzione comodissima e in fin dei conti neanche troppo costosa, dato che la batteria poteva essere sostituita ogni volta che si scaricava senza costi aggiuntivi e poteva quindi essere utilizzata a turno con gli amici. Per il resto, rimando chi fosse interessato alla descrizione della location e degli aspetti pratici al mio scorso report e passo subito al resoconto dei concerti.

SABATO 10 AGOSTO

OST+FRONT
Al mio arrivo in area festival stanno suonando gli Ost+Front, che attirano la mia attenzione grazie ai truculenti costumi che indossano sul palco. Mi ricordano il gioco in scatola Tannhäuser, con un abbigliamento ispirato alla seconda guerra mondiale completo di macchie di sangue e accessori macabri in stile dieselpunk. Il personaggio alle tasiere, che scopro essere una lei, indossa addirittura un'uniforme sovietica originale. Musicalmente gli Ost+Front sono estremamente simili ai Rammstein (uno dei brani assomiglia a Mein Teil al limite del plagio), il che non li rende particolarmente originali, ma le canzoni sono tutte parecchio coinvolgenti, inquietanti ed orecchiabili al tempo stesso, il che riesce a trattenermi davanti al palco fino alla fine della performance. Lo spettacolo è condito da una serie di truci scenette: ad un certo punto, ad esempio, sale sul palco un nano (credo volesse rappresentare un bambino) che viene brutalmente spintonato e preso a calci dal cantante Hermann. La musica e l'atmosfera vengono rese ancora più lugubri dalla presenza di un coro formato da individui coperti da lenzuoli bianchi e sporchi di sangue. Alla fine della performance, la band esce di scena sulle note dell'inno nazionale sovietico. Nel complesso, mi hanno fatto passare una mezz'ora piacevole. I loro brani sono fin troppo derivativi e non mi hanno invogliato ad acquistare il disco, ma essendo una band ancora in fase di debutto (il primo album è uscito l'anno scorso) non è detto che non possano riservare qualche bella sorpresa.

CULTUS FEROX
Fino ad un paio di anni fa, i Cultus Ferox erano presenti al M'era Luna in qualità di animatori del villaggio medievale. In formazione ridotta (solo percussioni e cornamuse), allietavano le serate dopo i concerti dando via a danze frenetiche alla luce dei braceri. Quest'anno si esibiscono sul palco dell'hangar in formazione estesa, con l'aggiunta di strumenti elettrici e voce. Devo dire, però, che io ho apprezzato di più le esibizioni acustiche degli scorsi anni. Non che abbiano suonato male, sia chiaro, è solo che vederli su un palco ha reso molto evidente la loro mancanza totale di personalità. In sostanza, nei pezzi acustici strumentali sono quasi uguali ai Corvus Corax (anche sul piano visivo, dato che hanno addirittura un cornamusista con le corna come Teufel), in quelli rock sembrano un incrocio tra i Saltatio Mortis degli ultimi tempi e gli In Extremo più soft (il cantante ha praticamente la stessa voce di Das Letzte Einhorn e ci assomiglia pure fisicamente!). In sostanza, sono adattissimi a scaldare gli animi ad una festa medievale, fornendo un sottofondo piacevole per quelli che stanno mangiando e una base su cui scatenarsi per quelli che hanno voglia di muoversi. Vederli suonare su un palco, invece, è divertente solo per chi, al contrario di me, non ha già fatto indigestione di questo genere musicale. Con il rischio di sembrare campanilista, non posso che dire che qui in Italia esistono realtà ben più originali ed interessanti (serve fare nomi?).

MONO INC.
I Mono Inc. hanno goduto negli ultimi anni di una pubblicità serratissima in terra tedesca che li ha portati ad un micidiale balzo di popolarità. Non oso neanche pensare quanti soldi abbia speso la loro agenzia per lanciarli (solo per dirne una, l'anno scorso al Summer Breeze all'ingresso del festival l'organizzazione regalava a tutti i visitatori un apribottiglie con il loro logo), ma a giudicare dall'enorme quantità di pubblico che si accalca davanti al main stage per la loro esibizione direi che l'operazione sta avendo successo. La band è attiva dal 2003, ma è solo negli ultimi anni che è riuscita a compiere un grosso passo in avanti diventando uno dei gruppi più popolari nella scena goth tedesca, anche grazie alla massiccia operazione promozionale molto incentrata sull'aspetto da bambolina della batterista (e voce femminile) Katha Mia. Certo, parte del merito va dato anche all'orecchiabilità della loro proposta musicale, un gothic rock malinconico ma ballabile che si adatta facilmente ai palati più diversi. I Mono Inc. hanno da poco fatto uscire il settimo album, in cui hanno deciso, per ampliare ancora di più il loro pubblico in Germania, di abbandonare in parte l'inglese a favore del tedesco. All'album, così come al concerto al M'era Luna, partecipa in veste di guest il cantante Joachim Witt, uno dei protagonisti della Neue Deutsche Welle, che presta la sua voce per la traccia Gloria. In occasione di questo pezzo, sale sul palco anche un coro di bambini per intonare il ritornello. Il pezzo è piuttosto banale e sdolcinato, tanto che se il resto dell'album continua su questa scia credo che smetterò di interessarmi alla band. Il pubblico tedesco invece sembra parecchio soddisfatto, anche se i boati dalla folla arrivano per brani meno recenti come l'energica Revenge e la struggente Voices of Doom. Il concerto continua senza intoppi, con un Martin molto loquace che fa più volte ridere la folla ed una scaletta che tocca diversi cavalli di battaglia della band. Non manca nemmeno l'ormai classico momento in cui la batterista Katha Mia rimane da sola sul palco guidando le urla della folla colpendo con le bacchette due bidoni triggerati. La cosa divertente della scena è che nonostante lei non apra bocca neanche una volta il pubblico è attentissimo e risponde ad ogni suo movimento. Immancabile anche l'altrettanto classica cover di The Passenger, intervallata dai discorsi di Martin e filmata come di consueto dal cameraman della band. Un concerto tutto sommato molto piacevole, anche se temo che la band stia scivolando un po' troppo nel pop per continuare ad essere interessante. Staremo a vedere.

GOTHMINISTER
Mi muovo nell'hangar per assistere allo spettacolo dei Gothminister, la più teutonica tra le band norvegesi. Nonostante siano di Oslo, infatti, i Gothminister suonano praticamente Neue Deutsche Harte, e non è un caso se hanno il massimo del successo proprio in terra tedesca. La band è fresca dell'uscita di un nuovo album, Utopia, che riprende dall'ultimo e non proprio brillante Anima Inferna continuando sulla stessa scia, ma riuscendo ad essere più vivace e convincente. In ogni caso, il meglio la band lo dà dal vivo, soprattutto grazie all'orrorifica (e pacchianissima, ma va bene così) scenografia a base di mostri semoventi, pipistrelli dagli occhi di fuoco e truculente decapitazioni on stage. Poco prima di vederli al M'era Luna quest'anno ho scoperto che il leader e cantante Bjørn Alexander Brem ha un secondo lavoro. Fin qua non c'è niente di strano, dato che ormai di musica campano ben pochi. La cosa divertente è che Brem non è un barista, un'insegnante di musica o un operaio come molti altri. È un avvocato. In questo senso è proprio la quintessenza del M'era Luna: normalmente è in giacca e cravatta a fare il suo "lavoro serio", ma la sua vera passione è coprirsi di sangue finto, circondarsi di mostri e fare il cantante goth. A proposito del nuovo album, la pagina facebook della band dice: "Utopia è ispirato alla vita e agli incubi di Bjørn Alexander Brem - l'essere avvocato di giorno e Gothminister di notte finisce per farlo diventare matto - diventa impossibile per lui separare la realtà dall'immaginazione." Vi immaginate cosa succederebbe se invece di essere norvegese fosse italiano? La sua carriera da avvocato sarebbe finita prima ancora di iniziare! Tornando al concerto, anche quest'anno, nonostante ci troviamo al chiuso gli effetti pirotecnici abbondano e lo spettacolo è kitsch e accattivante, in pieno stile horror anni '80. Il palco è addobbato di tutto punto con mostri vari e pulpito stretto stile Manson (ma Brem lo calca con molta più energia rispetto al Marilyn degli ultimi tempi - d'altronde, anche in Norvegia la vita da avvocato dev'essere più sana di quella da rockstar). Il concerto si conclude con Utopia, per la quale un inquietante mostro gigante si muove per il palco incombendo su Brem. Anche in questo caso, non c'è niente che faccia gridare al miracolo, ma il tempo passa piacevolmente.

ASP
Cala l'oscurità, e sul main stage compare l'immagine di una gigantesca farfalla nera. È il momento di Alexander Spreng, una delle figure più amate dai visitatori del M'era Luna, che fa la sua entrata in scena teatrale accompagnato dalle note di A Prayer for Sanctuary: "I hear voices - of a stranger - I hear voices - in my head - ECHOING...". La gente, pressata più che mai sotto al palco, lo accoglie con un boato. Il concerto come al solito è grandioso: la voce di ASP è incredibile, passa da cavernosa a graffiante a dolce e melodica senza fare una piega, e l'ottima qualità del suono fa sì che ovunque ti trovi sembra che ti stia parlando all'orecchio. Ciò che rende sempre vincenti i concerti di ASP è anche il mix ben bilancianto di pezzi chitarrosi ed energici, lenti e struggenti ed elettronici e danzerecci (anche se quest'anno si fa notare la mancanza della classica Sing Child). Inoltre non è da sottovalutare l'eccezionale carisma del cantante, che strega il pubblico e lo tiene incollato al palco dall'inizio alla fine dello show. Avendo ascoltato da poco l'ultimo album della band, che purtroppo si è rivelato composto quasi interamente di pezzi lenti e di conseguenza parecchio noioso, temevo un po' per questo concerto. Fortunatamente la scaletta spazia parecchio nei lavori degli ultimi anni e trae da Maskenhaft solamente un brano, Die Löcher In Der Menge. Highlight del concerto sono l'incalzante Krabat e l'immancabile Ich Will Brennen (credo che se non l'avessero suonata avrebbero subito la lapidazione da parte del pubblico). Splendide anche Duett e Werben, che vedono la presenza sul palco della violinista Ally, ormai collaboratrice stabile della band, la quale arricchisce i brani con un paio di assoli (decisamente un valore aggiunto rispetto alle solite basi usate ed abusate in questo genere musicale). La novità di quest'anno, inoltre, è la riusita cover di I Don't Wanna Be Me dei Type 0 Negative. Insomma, come al solito un grande concerto. Se il pubblico alla fine non è soddisfatto è solo perché ne vorrebbe ancora!

HIM
Ecco una band che non avrei mai pensato di vedere dal vivo. Ammetto di aver ascoltato (e gradito), a suo tempo, Razorblade Romance, Deep Shadows and Brilliant Highlights e Love Metal (anche se lo facevo di nascosto perché non era true), ma poi mi sono completamente disinteressata alla band, tanto da stupirmi che fossero ancora in giro. Sono andata a vedere il concerto più che altro per curiosità e per "senso del dovere" (non potevano mancare nel report), e sono rimasta sorpresa dal picco spaventoso di pubblico che i finlandesi riescono a richiamare. Non ho mai visto l'area del main stage così gremita di spettatori come per il concerto degli HIM. Neanche i Nightwish nell'ultima (?) data con Floor Jansen, il giorno dopo, sono riusciti ad attirare così tanta gente. Altra cosa che mi stupisce è il vasto range di età dei fan della band: le poche ragazzine presenti al M'era Luna sono tutte davanti al palco con il logo della band sulla maglietta, e accanto a loro si nota una comune signora di mezz'età (anche se è l'abbigliamento da casalinga, più che l'età, che la fa sembrare la madre di qualcuno) con un heartagram tatuato sul polpaccio! Ed ecco che escono sul palco i nostri finlandesi strappalacrime... E devo dire che la resa dei brani è ottima. Ville ha la voce un po' più bassa rispetto ad una volta (visto quanto fuma, anche sul palco, sarebbe strano il contrario), ma regge benissimo tutte le tracce con il suo tipico cantato sospiroso. La scaletta pesca a piene mani dal repertorio classico della band (Join Me in Death ha reso felici tutti i presenti, fan o meno), il che soddisfa visibilmente. L'unico problema è che loro sono più che statici sul palco. Ville passa tutto il tempo aggrappato al microfono come un vecchio al bastone, e l'unico che si muove un po' è Mikko (noto ai più come "il chitarrista coi dread") che non fa che camminare in tondo. Insomma, il concerto avrà certamente reso felici i fan della band, che si sono sentiti suonare le loro canzoni preferite e che hanno potuto vedere i loro beniamini. Per il resto del pubblico, però, c'era poco di interessante nello spettacolo. A metà concerto sono andata a prendermi da mangiare ed ho ascoltato il resto seduta sulle panche in area festival, dato che vedere o non vedere il palco non faceva differenza. Ad un certo punto Ville fa una battuta sul fatto che per prepararsi al M'era Luna si sono ripassati le mosse di ballo goth (penso si riferisse al famoso "Sweeping the Floor- Changing the Light Bulb"), ma questo è quanto. Mi spiace per i fan degli HIM, ma per me perché una band possa essere interessante dal vivo deve portare un contributo in più rispetto alla semplice presenza. Per concludere, è stato certamente un concerto senza infamia, ma anche senza lode. Diciamo che non mi è dispiaciuto vederli, ma non pagherei un biglietto solo per loro.

SETLIST HIM
All Lips Go Blue
Buried Alive By Love
Rip Out the Wings of a Butterfly
Right Here in My Arms
The Kiss of Dawn
Hearts at War
Join Me in Death
Your Sweet Six Six Six
Passion's Killing Floor
Tears on Tape
Wicked Game
It's All Tears (Drown in This Love)
Soul on Fire
Into the Night
When Love and Death Embrace


DOMENICA 11 AGOSTO

COPPELIUS
Amanti dello steampunk, precipitatevi davanti al main stage. È l'ora dell'anacronistico spettacolo dei Coppelius, band berlinese dedita a... Come definire la loro musica? Loro la chiamano "chamber-core". È uno strano jazz-rock-metal suonato con clarinetti effettati, archi distorti e batteria. Difficile trovare le parole giuste per descriverli, per farsi un'idea della loro proposta non c'è che ascoltarli. Su disco non sono adatti a tutti i palati (è innegabile che siano geniali, ma alla lunga possono stancare), ma dal vivo mettono su uno spettacolo cabarettistico imperdibile. I sei berlinesi impersonano, senza uscire dal personaggio nemmeno una volta scesi dal palco, un gruppo di persone provenienti dagli anni '20 che, intrappolate nel presente, si improvvisano musicisti per tirare a campare, utilizzando gli strumenti già noti alla loro epoca e adattando la musica alle orecchie degli uomini del "futuro". Costumi ed allestimento sono ovviamente a tema. Ai nobiluomini Max Coppella, Comte Caspar (enrambi clarinetto e voce), Graf Lindorf (violoncello e voce) e Sissy Voss (contrabbasso) si affiancano il samurai Nobusama (batteria) ed il maggiordomo Bastille, che oltre a cantare si aggira frenetico per il palco pronto a servire i suoi "padroni": toglie il cappotto al Comte Caspar e lo appende all'attaccapanni in fondo al palco, porge lo specchio e sistema il cilindro a Max Coppella, spolvera la batteria con l'estremità a piumino del suo microfono personalizzato. Gli ospiti sul palco (un tastierista e un cameraman) sono vestiti da meccanici d'inizio novecento. Il pubblico risponde entusiasta, guidato dal solerte Bastille che alla fine dei brani estrae da un angolo il cartello "applause". Decisamente i più spettacolari ed originali del festival.

THE 69 EYES
Il M'era Luna è l'abitat naturale dei 69 Eyes, presenti nel bill praticamente un anno sì e uno no. I quattro finlandesi salgono sul palco con i loro cappotti neri e, nonostante il passare del tempo su di loro sia piuttosto evidente, si presentano come "we are the vampires from Helsinki!" e il pubblico non ha nulla da obiettare. D'altro canto, buona parte dei presenti al festival si trova sulla stessa barca. Chi se ne frega se non hanno più vent'anni! Qui il tempo si ferma, ed i 69 Eyes possono suonare le varie Gothic Girl, The Chair e Brandon Lee davanti ad un pubblico nostalgico che capisce ed apprezza. La maggior parte dei visitatori del M'era Luna ha una copia di Blessed Be da qualche parte a casa, anche se probabilmente ben pochi dei presenti hanno seguito la band negli ultimi tempi. I 69 Eyes lo sanno e ne approfittano, lasciando da parte quasi del tutto i lavori più recenti (e deboli) e pescando a piene mani dal repertorio dell'epoca goth. Jyrki è in piena forma e la band non si risparmia, concedendoci un tuffo nel passato che da queste parti è sempre gradito.

TANZWUT
Uno dei difetti della scena tedesca è la tendenza a calcare e ricalcare sempre gli stessi sentieri. Ci sono decine di band Neue Deutsche Harte, ma sono pochi i nomi che riescono a spiccare staccandosi dall'ombra ingombrante dei Rammstein. Allo stesso modo, e forse ancora peggio, ci sono migliaia di band medieval rock tutte uguali l'una all'altra, o che dimostrano inizialmente una certa personalità per poi dare alle stampe un anno dopo l'altro lo stesso disco con titoli diversi. I Tanzwut hanno avuto l'idea di unire le due cose, e da banalità e banalità sono riusciti a far uscire un mix originale. I loro concerti sono solitamente teatro di danze infuocate, dato che l'unione di due generi ballabili non può che costringere a muovere i piedi a ritmo. La band ha cambiato lineup molte volte dalla sua fondazione, tanto che dei membri originali rimane solo Teufel, ex Corvus Corax, riconoscibile grazie alla sua famosa "pettinatura" a forma di corna. In genere i concerti dei Tanzwut sono una bella esperienza, per cui all'inizio della loro perfomance mi sono avvicinata al palco. Il problema è che questa volta uno dei cornamusisti non aveva accordato bene lo strumento, le cui note risultavano crescenti. Il risultato era terribile, tanto che dopo pochi brani ci ho rinunciato e me ne sono andata. Una cornamusa scordata non è proprio qualcosa su cui si possa chiudere un occhio.

CLAN OF XIMOX
Mi dirigo all'hangar per assistere al concerto degli storici Clan of Xymox, e una volta varcato l'ingresso mi sembra di aver attraversato il tempo e di essere finita negli anni '80. Ecco gli stivaletti a punta, il make up da Siouxsie, le strane pettinature trapezoidali che sembrano cappelli. Degli originali Clan Of Xymox, fondati nell'ormai lontano 1984, adesso rimane solo il leader Ronny Moorings, trasferitosi in Germania dopo aver capito che a Lipsia la darkwave riscuote adesso molto più interesse che in Inghilterra. Il concerto inizia con alcuni brani recenti, ma il pubblico si scalda quando Moorings tira fuori i classici Jasmin and Rose e A Day. Finalmente si vedono i famosi passi di danza goth su cui Ville Valo scherzava la sera prima. Si conclude con una rimodernata ed elettronica reinterpretazione di Venus degli Shocking Blue, cantata in coro da un pubblico scatenato.

KIRLIAN CAMERA
Ed ecco uno dei momenti da me più attesi per questo M'era Luna. I Kirlian Camera sono una band di culto, fondamentali per chi ama l'elettronica e la darkwave, ed uno dei nomi di cui noi italiani dovremmo essere orgogliosi. Nonostante siano italiani, però, prima di questo M'era Luna non avevo mai avuto l'occasione di assistere ad un loro concerto, anche perché i Nostri hanno più successo, e di conseguenza fanno più date, oltre le Alpi (tanto per cambiare). I membri della band fanno la loro classica entrata in scena d'effetto, coperti da un passamontagna mentre illuminano il pubblico con delle torce. Il duo Angelo Bergamini/Elena Alice Fossi è accompagnato da Kyoo Nam Rossi (chitarra) e Alessandro Comerio (basso), entrambi anche nei Forgotten Tomb, e da Rubens Richard Tedeschi al violoncello e sintetizzatore. I quattro uomini si posizionano in semicerchio a fare da teatro alla performance di Elena, che catalizza l'attenzione dei presenti con la sua voce dolce e roca (dal vivo è sorprendentemente ancora meglio che su disco) e con le sue movenze sensuali. Ha un timbro particolare, che si ritrova spesso nella musica italiana, ma che è piuttosto inusuale per la darkwave, e questo contribuisce a rendere la proposta dei Kirlian Camera ancora più interessante. Il pubblico è in estasi mentre i musicisti ricreano l'atmosfera onirica che caratterizza i loro brani, dalla classica Eclipse alla recente Black August. Vorrei poter fermare il tempo mentre suonano un'incredibile K-Pax, che porta sull'orlo delle lacrime parecchi dei presenti. Fantastica anche la sentita reinterpretazione di Confortably Numb dei Pink Floyd. Purtroppo il violoncello non si sente sempre benissimo, ma nonostante questo posso affermare che quello dei Kirlian Camera è stato il miglior concerto di questi due giorni di festival. A giudicare dalla reazione del pubblico, sembrano essere in molti a condividere la mia opinione. L'hangar è piuttosto pieno, e anche se il pubblico richiamato dalla band italiana non è numeroso come quello attirato da altri nomi (meno meritevoli, aggiungerei), è di sicuro il più soddisfatto del festival: dall'inizio alla fine non mancano applausi scroscianti ed urla entusiaste, il che per un pubblico freddino come quello del M'era Luna è decisamente notevole. I Kirlian Camera vengono addirittura richiamati fuori per un bis, cosa mai vista al M'era Luna se non per gli headliner.

BLUTENGEL
La magia si infrange quando esco dall'hangar per raggiungere gli amici, che hanno preferito assistere alla solita baracconata allestita da Chris Pohl e dalle sue vampirette. I Blutengel sono una delle più famose (non per forza in senso positivo) band electrogoth della Germania. La chiave del loro successo sta in tre elementi: qualche brano da dancefloor ben riuscito (purtroppo più l'eccezione che la regola nella loro discografia), testi degni del generatore automatico dei Manowar (solo che quello dei Blutengel contiene parole come love, death, blood, forever, slave, master, angel, dark, soul...), e infine l'incredibile appeal che il vampirone Chris Pohl riesce ad avere sulle fanciulle (e non solo...). Ultimamente sono apparsi anche su una trasmissione messicana stile "Domenica In" dove Chris viene presentato da un conduttore visibilmente imbarazzato come "el mas importante rapresentante del vampirismo mondial" (coloro che a differenza mia sanno lo spagnolo mi perdonino gli errori). I loro concerti sono sempre conditi da spettacolini macabro-erotico messi in scena da svestite donzelle che hanno probabilmente lo scopo di tenere impegnati gli uomini presenti mentre le loro compagne sbavano per Chris. Lui è accompagnato da una o due cantanti (negli ultimi tempi si tratta della brava Ulrike Goldmann) che duettano con la sua voce tenebrosa. Vale la pena vederli almeno una volta nella vita, se non altro perché sono una fonte inesauribile di aneddoti.

NIGHTWISH
Ecco un'altra band che attendevo con molta curiosità. Non sono mai stata una fan accanita dei Nightwish per cui non conosco la loro discografia a memoria, ma come gran parte dei metallari della mia età posseggo una copia di Wishmaster parecchio consumata e sono rimasta piuttosto perplessa quando la band finnica ha deciso di rimpiazzare Tarja con Anette Olson. Ho visto i Nightwish dal vivo con Anette proprio qui al M'era Luna qualche anno fa, e devo dire che il concerto era stato piuttosto imbarazzante. Sarà che Anette era da poco nella band (era ancora bionda e vestita da ragazza per bene!) e che forse doveva ancora abituarsi ad un pubblico così vasto, ma più che la frontwoman sembrava la valletta di Marco. Carisma zero, tanto che il palco era lasciato in mano a Marco che... Beh, non è l'uomo giusto per questo genere di cose. Ha uno strano senso dell'umorismo piuttosto criptico, per cui ha continuato a sparare una battuta dopo l'altra riuscendo a suscitare solo mezze risatine forzate. Al che quest'anno ero proprio curiosa di rivederli dal vivo con una cantante diversa, e mi sono avvicinata al palco per vedere di cosa sarebbe stata capace Floor Jansen, con aspettative piuttosto alte dato che so che si tratta di una cantante coi fiocchi e di una frontwoman esperta. Devo dire che mi ha addirittura stupito in positivo. Non sembrava neanche di avere davanti la stessa band di quattro anni fa! È innegabile l'importanza che la persona al microfono ha nel contesto live. Floor ha una voce eccezionale, con un estensione da paura ed una potenza da brividi. I brani del periodo Anette ne sono usciti trasformati. Un pezzo come Storytime, ad esempio, che con la voce da Biancaneve di Anette era una canzonetta banale al limite del fastidio, ha guadagnato mille punti: coinvolgente, travolgente, non voglio ascoltare mai più la versione originale per non dimenticarmelo! E poi la presenza sul palco: Floor è una vera valchiria, il pubblico pendeva letteralmente dalle sue labbra e Marco non ha avuto alcun bisogno di sfoderare le sue barzellette per cercare di trattenere l'attenzione della folla. L'unico brano che forse forse era più adatto alla voce di Anette è I want my tears back, non perché la performance di Floor non fosse perfetta, ma piuttosto perché la sua voce poderosa contrasta di meno con quella di Marco rispetto a quella più dolce di Anette. Anche la resa dei pezzi del periodo Tarja, come I wish I had an Angel e She's My Sin, è stata eccezionale, con la Jansen che li ha reinterpretati a modo suo senza cercare di fare il verso alla cantante finlandese. Per concludere, non penso di essere l'unica a pensare che se i Nightwish decidessero di tenere Floor in pianta stabile sarebbe un gran bell'acquisto. Se così non fosse, mi considero fortunata per essere riuscita ad assistere all'ultima data del tour.

SETLIST NIGHTWISH
Dark Chest of Wonders
Wish I Had an Angel
She Is My Sin
Ever Dream
Storytime
I Want My Tears Back
Nemo
Bless the Child
Romanticide
Amaranth
Ghost Love Score
Last Ride of the Day



E così anche questa edizione del M'era Luna si conclude, con una birra nel campeggio ormai spopolato mentre gli irriducibili del festival usano bottiglie e lattine come percussioni e gridano "M'era Luna! M'era Luna!". Andranno avanti fino alla mattina dopo e lo fanno ogni anno, per cui se vi capita di visitare il festival e ci tenete a dormire anche l'ultima sera evitate di piantare la tenda vicino all'incrocio del market. Vengono annunciate le band dell'anno prossimo (And One, Deine Lakaien, Subway to Sally, Stahlmann, Faun e altri) e c'è già chi comincia ad organizzarsi. Io di certo non mancherò.

Tutte le foto a cura di Vincenzo-Maria Cappelleri



enry
Domenica 25 Agosto 2013, 17.28.31
11
I Blutengel sono il peggio del peggio della scena dark-electro, ignobile farli suonare dopo i Kirlian Camera, che tra l'altro, nomi alla mano, sono gli unici che avrei visto volentieri (ci sarebbero anche i Clan of Ximox, ma non certo quelli degli ultimi dischi).
Viç
Domenica 25 Agosto 2013, 16.02.00
10
Sono lieto che le foto siano state apprezzate. @ Ephemeral: se ti capita di tornare al M'era Luna l'anno prossimo e se vedi un tizio con la macchina fotografica e la barba nera lunga... prova a fermarlo, magari ci scappa una fotografia! @ Richard: vero, il Treffen è l'evento gotico più grosso al mondo (che io sappia). Però il M'era Luna al contrario del WGT è un open air, il che rende i due eventi piuttosto differenti. @ Flag Of Hate: frequento il festival dal 2009, ti posso asicurare per esperienza diretta che molti (anche se non tutti) di quelli che ci vanno a sfoggiare il loro costume hanno una cultura musicale decisamente invidiabile.
Ephemeral
Sabato 24 Agosto 2013, 20.44.16
9
Felice di esserci stata
xXx
Sabato 24 Agosto 2013, 17.50.53
8
belle ragazze...
freedom
Sabato 24 Agosto 2013, 14.15.37
7
Non è roba per me. Però belle foto e belle ragazze.
Flag Of Hate
Sabato 24 Agosto 2013, 13.54.55
6
Belle foto. Chissà quanti, tra i partecipanti, sono lì per la musica e quanti per il piacere di sfoggiare il loro costumino (il vincitore è il NERD steampunk sulla destra)
Richard
Sabato 24 Agosto 2013, 13.34.49
5
Un degno anticipo è a maggio a Lipsia LIEPZIG WAVE GOTIK TREFFEN forse ancora più grande di questo perchè coinvolge l'intera città.
Bloody Karma
Sabato 24 Agosto 2013, 13.18.34
4
si concordo con lizard, anche se non sono particolarmente interessato al genere, sia dalle parola di Kara che dalle belle foto del report, si sente che c'è una bella atmosfera a questo festival. Poi non so perchè il fatto di usare un piccolo aereoporto come location aggiunge interesse...magari in futuro se capiterò nei paraggi...ho visto un paio di video dei Coppelius e mi sono sembrati interessanti...probabile un approfondimento
Selenia
Sabato 24 Agosto 2013, 12.16.06
3
Mi ha sempre incuriosito questo festival, a parte qualche gruppo forse un po' troppo "borderline" per i miei gusti tutto il resto mi piace.. spero di avere prima o poi l'opportunità di andarci.
Lizard
Sabato 24 Agosto 2013, 11.48.10
2
Festival interessantissimo, anche per chi non è avvezzo alle sonorità?, proprio per la particolare atmosfera che comunica, anche dalle foto.
Radamanthis
Sabato 24 Agosto 2013, 10.35.00
1
Meglio il M'ERA LUNA che il nostro maledetto carnevale con Pulcinella!!!! Detto ciò odio i travestimenti quindi difficilmente mi concerei in certi modi, indipendentemente da quale sia l'occasione!
IMMAGINI
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La locandina del festival
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