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SOULFLY - L'atmosfera del gruppo è ancora qui
21/07/2013 (3040 letture)
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In occasione del concerto dei Soulfly al Carroponte di Sesto San Giovanni abbiamo scambiato qualche parola con Marc Rizzo, chitarrista della band. Dopo aver aspettato l'arrivo del tourbus decisamente in ritardo, non senza una certa apprensione come già documentato in questo articolo di Arturo Zancato "Flight 666", veniamo finalmente guidati nel backstage; qui ci aspetta Marc, che si rivelerà una persona non particolarmente loquace, forse anche a causa dei tempi ridotti a disposizione, ma gentile e rilassata.
Unknown Danger: Come sta andando il tour fino ad adesso? Marc Rizzo: Alla grande, davvero bene. I tour europei sono una ottima cosa per noi, abbiamo decisamente dei buoni fans in tutta Europa.
Unknown Danger: Ho visto che avete in programma molti concerti in Germania. C'è una ragione particolare per questa scelta? Marc: Non so, probabilmente siamo molto popolari in Germania. Non so perché ma suoniamo sempre molto in questo paese.
Unknown Danger: Per quanto riguarda l'Italia invece, l'unica data prevista è quella di stasera. Pensi che ci sarà la possibilità di rivedervi dopo l'uscita del nuovo album? Marc: Non lo so, ma lo spero; spero che potremo suonare qui più spesso.
Unknown Danger: Sappiamo che i Soulfly sono al lavoro su nuovo materiale. Puoi dirci qualcosa a riguardo? Marc: Abbiamo appena terminato il nuovo disco, è pronto e uscirà più avanti nel corso di quest'anno. È un buon disco.
Unknown Danger: Per quanto riguarda i temi, le atmosfere, cosa puoi dirci? Marc: E' semplicemente un altro album dei Soulfly, con lo stesso tipo di temi. La musica è più groovy, un po' più potente; è un grande disco.
Unknown Danger: Dove avete trovato l'ispirazione per questo album? Marc: Da tutta la musica che ascoltiamo, in particolare dalle cose più vecchie che ascoltiamo tutti. Penso che questo disco abbia davvero in qualche modo più groove.
Unknown Danger: So che per il nuovo disco lavorerete con Terry Date. Marc: Sì, l'abbiamo già fatto.
Unknown Danger: Che cosa ne pensi di questa collaborazione? Marc: Abbiamo appena terminato il lavoro con Terry Date. Lui è uno dei miei produttori preferiti, si è occupato di molti degli album che preferisco, come Pantera, Soundgarden, Deftones. È stato fantastico lavorare con lui, sicuramente è una delle persone con cui ho apprezzato lavorare di più.
Unknown Danger: E' vero che troveremo Zyon Cavalera alla batteria in questo disco? Marc: Sì.
Unknown Danger: Rimarrà come membro permanente della band oppure ha collaborato solamente alla registrazione? Marc: No, è parte del gruppo. Ha fatto un gran lavoro sull'album e ora anche in tour.
Unknown Danger: Puoi dirci qualcosa del metodo che avete seguito per scrivere le canzoni? Marc: Max arrivava con un'idea e tutti noi in un certo senso ci inserivamo. Lui arriva con qualcosa di positivo e noi seguiamo.
Unknown Danger: E' in qualche modo diverso rispetto al vostro sistema di lavorare passato? Marc: No, è lo stesso tipo di processo.
Unknown Danger: Puoi spiegarci le ragioni della vostra separazione da Roadrunner Records e del successivo accordo discografico con la Nuclear Blast? Marc: Quello che è successo è che la Roadrunner ci ha voluto fuori. Da quello che ho sentito, hanno deciso di tenere le band molto famose come gli Stone Sour, e gruppi di questo tipo. Quelli come noi hanno firmato accordi con altre label, ora siamo con la Nuclear Blast.
Unknown Danger: Hai iniziato a suonare con i Soulfly nel 2003. Come ci si sente a lavorare nello stesso gruppo dopo così tanti cambiamenti di line up? Marc: Mi sento vecchio, sai, mi sento un uomo vecchio. Sono in un gruppo da dieci anni, è piuttosto pazzesco. Gli ultimi dieci anni sono passati molto in fretta, e ho visto diversi membri nella band, diversi stili e musica, diversi paesi. È stato ed è incredibile.
Unknown Danger: Pensi che questa situazione e tutti questi cambiamenti siano stimolanti o che invece costituiscano una difficoltà ulteriore? Marc: Penso sia esaltante, sai. Essere in una band come questa ed essere in tour tanto quanto facciamo noi è per tutti intenso. A volte siamo in tour per tutto l'anno e alcune persone hanno una famiglia a casa; è difficile restare on the road per un tempo così lungo. Ognuno, fortunatamente, deve scegliere ciò che è meglio per sé, è una buona cosa.
Unknown Danger: Quest'anno segna il quindicesimo anniversario del primo album dei Soulfly. Cosa pensi sia rimasto lo stesso nella band e cosa, al contrario, è cambiato? Marc: L'atmosfera del gruppo è ancora qui. Penso che ci sia la stessa energia di quando abbiamo iniziato a lavorare insieme. Ora abbiamo nuovamente dei ragazzi fantastici nella band. Abbiamo Tony, che è probabilmente uno dei migliori bassisti nel metal. Abbiamo Zyon, che conosco da quando era un ragazzino ed ora è cresciuto e suona la batteria.
Unknown Danger: Pensi che questa line up possa essere definitiva? Marc: Come ho già detto, essere in un gruppo come i Soulfly, essere sempre in tour, lo siamo più di qualsiasi altra band in circolazione... Sai, le cose succedono, le ragazze rimangono incinte, i ragazzi si sposano. In sostanza, le persone devono fare ciò che devono, è la loro vita. Vedremo.
Unknown Danger: I Soulfly hanno di sicuro un suono particolare, riconoscibile dal primo ascolto e questa è una cosa positiva, ma può avere anche degli aspetti negativi. Avete mai pensato di fare qualcosa di diverso, magari anche andando contro le aspettative del pubblico? Marc: Sai, è metal, quindi non faremo uscire un disco pop. Ma penso che ogni album sia diverso, che le cose siano cambiate da uno all'altro. Questo sarà probabilmente l'album più diverso che abbiamo fatto da un po' di tempo a questa parte. Enslaved, l'ultimo uscito, era il più pesante e intenso che avessimo mai fatto, mentre questo ritornerà agli elementi groove dei Soulfly, dei primi due dischi. Quindi, penso che le cose siano cambiate da disco a disco.
Unknown Danger: C'è una canzone in particolare della vostra discografia che preferisci suonare live? Marc: Mi piacciono molte cose diverse. Mi piace molto Enslaved, probabilmente direi Gladiator.
Unknown Danger: Invece c'è qualche canzone che non ami particolarmente, magari qualcosa tratto dagli album in cui ancora non facevi parte della formazione? Marc: (ride, ndr) Mi piacciono tutte, sono un fan dei Soulfly, sono cresciuto ascoltando i Soulfly, quindi... mi piace la musica, mi piace quello che abbiamo fatto.
Unknown Danger: Puoi dirci qualcosa della scena metal attuale in Brasile? Marc: Non so, non posso dirti molto perché non sono brasiliano. I gruppi sono affamati di metal, è molto popolare là. Tutto il Sud America lo apprezza davvero molto... anche l'Europa a dire il vero.
Unknown Danger: Quindi non trovi differenze particolari? Marc: L'unica differenza, venendo dall'America e andando in Sudamerica o qui in Europa, è che l'America è più underground.
Unknown Danger: So che sei un musicista piuttosto impegnato. Suoni con i Soulfly, con i Cavalera Conspiracy, ma hai anche un progetto solista. Stai lavorando a qualcosa di nuovo al momento? Marc: Sì, ho appena finito il mio ultimo disco solista. È pronto per l'uscita, ora tutto sta nel trovare una label che voglia farlo uscire. Un mio buon amico Chris "Zeuss" Harris, che ha prodotto anche Enslaved dei Soulfly, ha prodotto il mio ultimo album solista quindi spero di farlo uscire presto; probabilmente è il migliore che io abbia mai fatto.
Unknown Danger: E' in qualche modo simile ai tuoi lavori precedenti, dove hai sperimentato diversi stili? Marc: Questo disco ho voluto farlo più metal, più rockin', un po' come il Joe Satriani più pesante... E' quello che mi piace: Satriani è uno dei miei chitarristi preferiti. In questo album ho voluto più cose strumentali e ho voluto mantenerle più rockin'. Ho fatto molto flamenco per molto tempo, era il momento di prendersi una pausa con un disco di diverso tipo, quindi questo album è più rockin'. Ci sono già due canzoni su iTunes, dove tutti potrete ascoltarle.
Unknown Danger: Quali sono i musicisti che più hanno influenzato il tuo modo di suonare? Marc: Mi piacciono molti tipi diversi di musica. Sono molto influenzato dai chitarristi con cui sono cresciuto, come ad esempio Eddie Van Halen. Mi piacciono molto anche i gruppi hardcore, la musica hardcore, il punk e il thrash metal.
Unknown Danger: Bene, questa era l'ultima domanda. Vuoi aggiungere qualcosa? Marc: Provate ad ascoltare il mio disco solista, è buono; potete già trovare le prime canzoni su iTunes.
Unknown Danger: Grazie Marc: Grazie a voi.
Si ringraziano Arturo Zancato "Flight 666" per l'aiuto nella stesura delle domande e Anna Fortini per le fotografie allegate all'intervista.
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per me parlava poco perchè in quel momento aveva altro da guardare... il post n. 10 è passato stranamente inosservato, ma mi ha fatto capire che l'utente supercollider lo fa apposta, oppure ha voluto fare una battuta autoironica sul suo precedente strafalcione... a questo punto mi unisco anch'io, e spero vivamente che un giorno il buon max si decida a fare questa tanto agognata reunion con i pantera... in conclusione, se il nuovo dei soulfly assomiglia davvero ai primi due ciò non è male... io ho sempre detto che oltre al primo, che è un po' il manifesto del gruppo, anche primitive e 3 sono ottimi e rappresentano il meglio di questa band... |
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Il discorso roadrunner non mi stupisce affatto invece, tutto perfettamente inquadrato con le vicende degli ultimi anni: passaggio totale alla warner, chiusura d'uffici, tagli alle band (per dirne due giusto soulfly e devildriver). Figuratevi che hanno licenziato anche il fondatore olandese e monte conner che era lo storico a&r della label e che ora è responsabile per la nuclear blast entertainment. |
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I primi dischi erano ottimi, poi con il passaggio dal heavy classico al Groove e con il cambio di vocalist sono molto peggiorati. Spero in un ritorno di Matos al microfono |
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@Lizard: Hai ragione! La battuta del dentifricio è mitica XD |
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@Unknown Danger si ma è chiaro che non è stato scortese, però se si affronta un'intervista per quanto breve possa essere, due parole in più all'intervistatore dille, no? A meno che l'intervistatore non faccia domande idiote, ma non è stato questo il caso. Mi ha ricordato Crozza quando imitava Ingroia (anche la foto un po lo ricorda. "un'altra domanda? nooo dai........") |
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Lizard@ "ne parla con lo stesso entusiasmo che si riserverebbe a un dentifricio" ahahahahahahah! battute a parte, preoccupante certamente! In tempi di crisi e mercato inflazionato le labels tagliano e a cadere non sempre sono gruppi di scarsa qualità purtroppo... Interessante anche il discorso degli US come più underground di certe altre realtà, ne avevamo parlato ampiamente anche in altri articoli... |
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Mi dà l'idea di un vero cazzone...ma vabbè...chissà poi chi cazzo crede di essere il Mr. "Non lo so..." |
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Vorrei precisare, come ho già detto, che non è stato per niente scortese, né aveva un atteggiamento negativo... semplicemente parlava poco. Ma come ha fatto notare Lizard, si leggono molte cose tra le righe. |
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Beh... Se non tenesse neanche a quello... Ma vediamo il lato positivo: intanto non ha detto che il nuovo album sara' il 'migliore della loro carriera', anzi ne parla con lo stesso entusiasmo che si riserverebbe a un dentifricio. In secondo luogo, mette bene in luce i rapporti all'interno del gruppo e, in terzo luogo, il discorso della Roadrunner e' molto interessante e, volendo, preoccupante. Per i Soulfly e per il metal in generale. |
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Le parti in cui parla di più sono quelle in cui si fa pubblicità al progetto solista, bravo bravo... |
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Ahahahahahahahahah madonna, veramente! La loquacità di un tappo di sughero! |
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Però che chiaccherone il signor Rizzo, solo dall'atteggiamento in foto si vede che ne aveva proprio voglia di fare sta intervista......... |
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