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BRUCE SPRINGSTEEN AND THE E-STREET BAND - Ippodromo delle Capannelle, Roma, 11/07/2013
16/07/2013 (3586 letture)
Circa trentacinquemila persone sono accorse alla data capitolina di Bruce Springsteen e della sua E Street Band prevista nell’ambito della tournée denominata Wrecking Ball Tour 2013. L’imperdibile evento si è svolto lo scorso giovedì 11 luglio presso l’Ippodromo delle Capannelle. Gli organizzatori della manifestazione estiva Rock In Roma hanno riservato soltanto per lui il White Stage (più grande sia del Black Stage che del Red Stage dove solo pochi giorni fa si sono esibiti i Rammstein) con un’area vastissima che può contenere più di 50.000 spettatori. E’ stato show incredibilmente viscerale iniziato poco prima delle ore 21.00 e durato la bellezza di tre ore e mezza senza alcun calo di tensione. Mi sono chiesto ad un certo punto dove il Boss, all’età di quasi 64 anni e sempre sorridente, trovi ancora tutta quest’inesauribile energia.

Sono solo un prigioniero del rock’n’roll

Queste testuali parole pronunciate da lui stesso racchiudono probabilmente la risposta al mio quesito. Una setlist da sturbo, ben ventinove brani suonati magistralmente coinvolgendo di continuo il pubblico dall’inizio alla fine, un’empatia tra artista e platea che raramente mi è mai capitata di riscontrare ad un livello così intenso (ha fatto cantare parte di Waitin’ On a Sunny Day ad un incredulo ragazzino salito sul palco con una rosa rossa in mano e suonare la chitarra a due avvenenti ragazze). Un’acustica perfetta accompagnata da una prestazione ineccepibile della E Street Band (presentata anche con una punta d’ironia da Springsteen come The heart stopping, pants dropping, house rocking, earth quaking, booty shaking, Viagra taking, love making legendary) hanno reso la serata praticamente da incorniciare. Il singer ha cantato in modo assolutamente perfetto, insomma chi aveva la possibilità di venire ed ha preferito fare altro deve solo pentirsene amaramente.

Alle ore 19.00 hanno aperto le danze gli special guest romani The Cyborgs che per mezz’ora hanno allietato gli astanti con il loro apprezzabile rock’n’blues. Si tratta di due musicisti (n° 0 -chitarra elettrica e voce- e n°1 -sintetizzatore, piano, batteria, percussioni) il cui motto è Se non balli non c’è futuro e che hanno la caratteristica di presentarsi mascherati (come potete ammirare nella foto così conciati sembrano più una band industrial che devota al rock!).
Le note di Ennio Morricone, facenti parte della colonna sonora del film di Sergio Leone C’era una volta il west, hanno introdotto la performance di Bruce, che ha immediatamente infiammato la platea con l’esplosiva Spirit in the Night, anno di grazia 1973. Momenti a dir poco fantastici sono stati raggiunti con la stupenda Badlands, la superba She’s the One (aperta da Mona e Not Fade Away), l’immancabile Rosalita (Come Out Tonight) e una memorabile, inaspettata New York City Serenade suonata con l’ausilio di sette violinisti della Orchestra Roma Sinfonietta. Alcune canzoni sono state scelte accogliendo i desideri del pubblico riportati su dei cartelli di cartone ed, in particolare, la cover di Summertime Blues di Eddie Cochran, Candy’s Room, Briliant Disguise, oltre alla già citata New York City Serenade che, giova ricordarlo, è la prima volta che viene eseguita fuori dagli Stati Uniti. Il bis è stato al cardiopalmo grazie alla stratosferica Born in the U.S.A. –l’arcinoto refrain è stato cantato a squarciagola da tutti gli astanti- la mitica Born to Run, la trascinante Dancing in the Dark -con il Boss che ha ballato come di consueto con una gentil donzella del pubblico-, Tenth Avenue Freeze-Out e le fenomenali cover di Twist and Shout e Shout. Durante Tenth Avenue Freeze-Out, inoltre, sono stati ricordati i compianti Clarence Clamons e Danny Federici con alcune immagini proiettate sui tre schermi posti sul palco. In proposito mi preme elogiare la prova del giovane Jake Clamons, nipote di Clarence, che ora lo sostituisce al sassofono nella E Street Band: che impresa improba! Prima di lasciare la folla festante Bruce Springsteen, rimasto ormai solo sul placo, ha imbracciato la chitarra e, accompagnandosi con l’armonica, ci ha deliziato con una toccante versione acustica di Thunder Road (vi confesso che dall’emozione mi è scappata una lacrima mentre abbracciavo mio figlio Stefano).
Sono tornato a casa tardissimo perché per uscire dal parcheggio autorizzato (pagato l’assurda cifra di 10 euro) c’è voluto moltissimo tempo, ma aver partecipato ad un concerto talmente suggestivo ed indimenticabile non ha davvero prezzo! Concludo rammentando ciò che mi disse tempo fa il mio amico Pietro, fan sfegatato dell’artista: Assistere ad un concerto di Springsteen significa raggiungere il punto di non ritorno.
Ora comprendo cosa esattamente volesse intendere.

UNO SHOW NELLO SHOW a cura di Andrea Barricelli "Barry"
Spetta al sottoscritto l’onere di chiudere questo live report di uno dei concerti più intensi a cui io abbia assistito: se penso che ho acquistato il biglietto il giorno prima dell’evento soprattutto per “rifarmi” della malasorte che poche sere fa, causa esame universitario, mi aveva costretto a rinunciare all’agognato show romano dei Rammstein, resto terrorizzato all’idea che ho seriamente corso il rischio di perdermi un simile spettacolo. Fabio ha già dato risalto alla parte musicale dello spettacolo, pertanto in queste poche righe intendo rimarcare in modo più pressante quella rilevante porzione del concerto che Bruce ha dedicato a noi, ai suoi fan: il rocker ha portato sul palco un ragazzino per farlo cantare con sé Waitin’ On a Sunny Day , ha fatto imbracciare la chitarra a due ragazze (piangenti come fontane dall’emozione, oltre che avvenenti) e, come di consueto, ha esaudito alcune richieste musicali; inoltre, dopo aver ballato con la gentil donzella del pubblico su Dancing in the Dark, ha invitato sul palco anche il legittimo fidanzato, che, come da promessa fatta alla ragazza, ha inscenato un’applauditissima proposta di matrimonio davanti a trentacinquemila persone! Ma, a parte questi splendidi episodi, ci tengo a sottolineare fermamente come, ad ogni momento utile, il Boss si recasse a stringere le mani ai ragazzi delle prime file, mantenendo sempre un sorriso che, siamo sicuri, fosse autentico e, ovviamente, baciando qui e là qualche mano da consumato latin lover. Del resto, le sue origini italiane non potevano mentire…in conclusione, anche se non conoscete a memoria la sua discografia, andate ad un suo concerto il prima possibile. Per oltre tre ore vi sembrerà di aver rincontrato un vecchio amico che conoscete da sempre e, sempre in quel lasso di tempo, sarete un tutt’uno con lui.

SETLIST
Spirit in the Night
My Love Will Not Let You Down
Badlands
Death to My Hometown
Roulette
Lucky Town
Summertime Blues (Eddie Cochran cover)
Stand on It
Working on the Highway
Candy's Room
She's the One (aperta da Mona e Not Fade Away)
Brilliant Disguise
Kitty's Back
Incident on 57th Street
Rosalita (Come Out Tonight)
New York City Serenade (eseguita con l’accompagnamento di sette violinisti della Orchestra Roma Sinfonietta)
Shackled and Drawn
Darlington County
Bobby Jean
Waitin' on a Sunny Day
The Rising
Land of Hope and Dreams


Encore

Born in the U.S.A.
Born to Run
Dancing in the Dark
Tenth Avenue Freeze-Out
Twist and Shout (The Top Notes cover)
Shout (The Isley Brothers cover)


Encore 2

Thunder Road (in versione acustica)



exileonmst
Venerdì 2 Agosto 2013, 12.54.32
12
è stato uno dei concerti più coinvolgenti che abbia mai visto
vascomistaisulcazzo
Giovedì 1 Agosto 2013, 23.30.36
11
15 serate ho passato in compagnia di Bruce e mi auguro ce ne saranno altrettante in futuro. Mi fa piacere leggere sempre la stessa cosa anche nei commenti: una volta che l'hai visto il rapporto con i concerti live non è più lo stesso. Lunga vita al Boss
Elluis
Giovedì 18 Luglio 2013, 10.59.36
10
Vidi un suo concerto nel 2007, per vie traverse e un po all'ultimo momento mi arrivò un biglietto e mi convinsi ad andare a vederlo al Forum di Assago, nonostante non fossi un suo fan e non conoscessi molto della sua discografia (a parte i soliti pezzi noti). La prima canzone fu Radio Nowhere, la hit di quel momento, e da lì in poi furono 3 ore di musica ai massimi livelli: rimasi a bocca aperta dall'energia che usciva da quel palco, dalla voglia e dal piacere di suonare che si poteva toccare con mano, la gente era impazzita di gioia, fu una delle serate più belle che io ricordi. Ricordo che risi un po guardando il batterista (su alcuni suoi passaggi mi stavo cappottando) perchè assomiglia all'impiegato delle poste vicino a casa mia: me lo vedevo questo tizio, che timbrava il cartellino di uscita alle 17, e poi andava a suonare con Springsteen come un indiavolato. Fu indubbiamente una serata davvero speciale, magari un giorno andrò a rivedermelo !
FromTheBeginning
Mercoledì 17 Luglio 2013, 16.08.38
9
Non sono una fan del boss,ma questo report mi ha talmente appassionato,che sento di dover fare un passo indietro. Grazie Fabio,infallibile come sempre!!
hm is the law
Martedì 16 Luglio 2013, 12.16.30
8
@ Ocean (fu Zarathustra): se po di
Ocean (fu Zarathustra)
Martedì 16 Luglio 2013, 12.05.57
7
Si può dire "li mortacci della scaletta" o pare brutto?
Pietro
Martedì 16 Luglio 2013, 11.22.12
6
Caro Fabio benvenuto a bordo! Hai potuto toccare con mano le impressioni che ti raccontavo sui suoi concerti a cui ho assistito, sempre diversi tra loro ed in qualche modo unici. Di ognuno dei tre che ho visto, sempre con il mio amico Matteo, conservo dei frammenti indelebili: il salto collettivo e il calore sprigionato in Atlantic City (flaminio '93), lo sguardo alla luna piena alle spalle di Big Man Clarence Clemons nell'assolo di Land of Hope and Dreams (firenze '03) e i volti che sprizzavano gioia nonostante il diluvio universale con la ciliegina sulla torta di Who'll Stop the Rain (firenze '12). Mi dispiace di non essere stato dei vostri questa volta ma alla prox non mancherò di sicuro, magari a San Siro!!!!
Radamanthis
Martedì 16 Luglio 2013, 10.34.44
5
Solo un piccolo appunto: come si fa a non fare Glory days????
ricco96
Martedì 16 Luglio 2013, 10.17.55
4
Un modello da imitare, una leggenda. Tutte le nuove band hanno qualcosa da imparare da quest'uomo. Lunga vita al boss e al rock!
PaolaG
Martedì 16 Luglio 2013, 9.59.38
3
Che scaletta da urlo !!! Un'energia da vendere!! Alla prossima, Bruce! Per ora mi accontento degli articoli del sempre più affascinante rock-reporter di tutti i tempi..... un caro saluto a tutti !
Mitra65
Martedì 16 Luglio 2013, 9.16.00
2
Emozionante ed unico, imprerdibile Bruce!
pino scosso
Martedì 16 Luglio 2013, 9.00.11
1
..tre ore e trenta filate senza mai una pausa od un calo di intensità...mai visto niente di simile da parte di un artista in sede live.quando la passione per ciò che si fa è così grande allora si riesce a trasmettere al pubblico con una performance magnetica . non sono un fan del boss ed era la prima volta che lo vedevo ma mai mi sarei aspettato un esperienza simile...come ipnotizzato ! ..da provare almeno una volta nella vita ..
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