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27/12/24
FAST ANIMALS AND SLOW KIDS
CASA DELLA MUSICA – NAPOLI
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INCHIUVATU + EVERSIN + RESONANCE ROOM + TRILOBITE - Rassegna Metal Maniacs, Vol. V - Barbara Disco Lab (CT), 16/02/2013
21/02/2013 (3497 letture)
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UNA SOSTITUZIONE ED UN RITARDO Serata insospettabilmente destinata a suscitare polemiche, quella cui ho assistito in quel di Catania nel quadro della rassegna Metal Maniacs, con Inchiuvatu a fare da headliner. Le premesse per una divertente riunione musicale c'erano tutte (ed io mi sono effettivamente divertito), dato un bill composto da quattro band di estrazione differente e l'attesa provocata dal fatto di poter assistere ad una delle rare esibizioni live di Inchiuvatu, il cui nome è legato ad uno dei progetti più tipici -nel senso stretto del termine- della scena nazionale. La notizia del pre-concerto è che l'esibizione dei CO2 è saltata per l'indisponibilità del cantante, al loro posto i Trilobite. La serata comincia purtroppo in forte ritardo, cosa che ne influenzerà in parte l'esito finale unitamente al fatto che certe aspettative presuntamente ritenute scontate, sono andate deluse.
TRILOBITE Trio di estrazione thrash chiamato in corsa a sostituire i CO2, la band ha impostato la sua esibizione su una scaletta basata su pezzi in grado di picchiare duro nel solco della tradizione di genere. Niente di innovativo, solo thrash d'impatto fatto di ritmi sostenuti, ritmiche intense, qualche apertura melodica a spezzare la tensione prima della ripartenza successiva e nessuna sovrastruttura più o meno modernista. Il cantato non è parso troppo performante, specialmente sui toni medi. Prestazione complessivamente "normale" e suoni poco bilanciati, ma bisogna tener nel debito conto il fatto che sono stati presumibilmente scaraventati sul palco in fretta e furia e che hanno potuto provare pochissimo, critiche particolari sono quindi fuori luogo.
RESONANCE ROOM Cambio totale di suoni ed atmosfere con i Resonance Room, band dedita ad un dark/goth che può richiamare certe cose dei Katatonia, tanto per dare un riferimento molto generale. Il gruppo ha offerto una prova di discreto livello, ancora una volta imperfetta dal punto di vista dei suoni con le tastiere a soffrirne di più, almeno nelle parti più tirate. Anche stavolta nulla di particolarmente originale e qualche indecisione nel canto sulle intonazioni medie, ma ensemble che ha dato l'impressione di cercare comunque una sua cifra stilistica dal vivo e discreto feeling, seppur principalmente con le prime file per motivi che analizzeremo nelle loro implicazioni generali a fine articolo. Gli amanti del genere hanno comunque avuto motivi di soddisfazione, anche per la professionalità dimostrata.
EVERSIN So che molti lettori saranno curiosi di sapere del cantate degli Eversin, dopo le polemiche che ci sono state in merito. Ebbene, non posso esprimere una valutazione in merito, in quanto Angelo Ferrante ha dichiarato da subito di essere senza voce. La sua prestazione è stata poi effettivamente insufficiente, ma non valutabile per le ragioni di cui sopra. Musicalmente si è trattato di una esibizione sicuramente molto muscolare, molto sentita, con la band palesemente carica e vogliosa di suonare in un contesto tecnico caratterizzato da suoni ancora una volta poco distinguibili da sotto il palco, più che altro a causa di volumi troppo elevati. Quel che è certo è che ancora una volta c'è stata una parte della platea che ha gradito, con il primo (ed unico) vero mosh della serata, ed un'altra che ha gradito meno, in particolare a causa della voce. Molto valida dal punto di vista dell'aggressività la prova della sezione ritmica.
INCHIUVATU E siamo alla parte più spinosa della serata. Saliti sul palco ad un orario improbabile (intorno alle 02,00 del mattino, se non ricordo male), i nostri si presentano con una formazione che prevede basso, batteria ed Agghiastru ad occuparsi di voce, tastiere e chitarra. Che ci sia un problema di feeling col pubbico appare chiaro fin da subito. Intanto l'orario ha già allontanato parte della gente, mentre chi è rimasto è in massima parte legato ad un'idea di Inchiuvatu che non corrisponde a quella che il gruppo attualmente ha di sé stesso. Che la serata fosse destinata a dividere molto ed a scontentare gli appassionati di black era evidente; la band si disponeva col basso a metà palco, con una piccola batteria con un solo tom a dividerlo da Agghiastru e suonata in maniera assolutamente minimale da Tati, la quale si limitava per scelta stilistica solo a scandire il ritmo con tocchi leggeri in nome del tribalismo ricercato dal gruppo almeno da 33 in poi, cosa che ha disorientato i fans del black canonico. Il concerto infatti, ha proposto il black che tutti si aspettavano solo come parte minoritaria della loro esibizione, più che altro in occasione dei vecchi pezzi. Gli Inchiuvatu dell'anno domini 2013 comprendono ormai -ma da molto tempo a questa parte- elementi della più varia natura: indie, blues, black, cantautorali, stoner, poetici. Il tutto è stato da subito poco apprezzato dalla maggioranza degli astanti, e infatti la sala si è lentamente svuotata (ripeto: anche l'ora molto tarda ha fatto la sua parte) fino a giungere alla fine con circa 40 presenti. Il concerto è andato dunque avanti condizionato in parte da questa situazione e dall'equivoco di fondo su cosa si era venuti ad ascoltare. Alla fine, come detto, scarso feeling complessivo tra band e pubblico, ed anche la larga proposizione di alcune cose che finiranno sul prossimo EP targato Inchiuvatu è rimasta lettera morta o poco più, se non per quei 40 circa che hanno seguito fino in fondo, evidentemente tra i pochi a conoscere bene la storia di Inchiuvatu. Concerto che termina a ridosso delle 03,30 del mattino davanti a pochi intimi con la band che termina come ha iniziato, ossia facendo le proprie cose per chi vuole sentirle senza troppo curarsi di chi non ha voluto farlo.
"ESTREMO" RISPETTO A COSA? Che la serata fosse destinata a finire lasciando più gente delusa che soddisfatta era forse chiaro fin dall'inizio ed a dispetto del buon numero di intervenuti, valutabili in più di 200 unità. Inoltre, avendo intervistato lungamente Agghiastru nelle fasi precedenti al concerto, avevo già intuito che il pubblico sarebbe rimasto perlomeno disorientato. L'approccio alla musica da parte sua è ormai da tempo rivolto al superamento dei generi, utilizzando i linguaggi più vari per veicolare i suoi testi (anche in questo senso vi invito ad approfondire quando uscirà l'intervista), cercando quasi volutamente di rivolgersi ad una parte ristretta di audience, ossia quella disposta a seguirlo in questo suo processo evolutivo che mira in ultima analisi a lasciare qualcosa alla gente -beninteso: non necessariamente di positivo, a seconda delle sensibilità dei singoli- che vada al di là del discorso prettamente musicale. Sono convinto che anche il dissenso sia in un certo modo gradito, a prescindere dal numero più o meno elevato di gente che ha lasciato la sala. Il punto fondamentale è che oltre al fatto che una band non ha certo il dovere di presentarsi diversamente da ciò che ritiene di dover fare per accontentare nessuno, gli Inchiuvatu hanno fatto semplicemente ciò che fanno ormai da anni, e chiunque sia rimasto deluso lo è rimasto per mancanza di conoscenza, non per "tradimento" da parte del gruppo, a prescindere da come si possa valutare la qualità delle esecuzioni. So bene che queste mie considerazioni incontreranno poco favore da parte degli intervenuti che dovessero leggere queste righe, tuttavia molto di ciò che ho sentito in sala merita ulteriori approfondimenti. La delusione infatti, è derivata dalla mancata soddisfazione delle aspettative generali rispetto al genere musicale della manifestazione (che doveva essere, a detta dei più, maggiormente specialistico e meno vario, manifestando con ciò una certa chiusura mentale), quasi a prescindere da quanto proposto dall'headliner il quale, per quel che mi risulta, non ha inviato alcun telegramma agli intervenuti in cui dichiarava che avrebbe suonato black in senso tradizionale. Molti infatti, si aspettavano una serata estrema -qualunque cosa voglia dire- e sono già rimasti spiazzati dalla presenza di band di estrazione diversa tra loro, per giungere infine ad andarsene o addirittura a sonnecchiare in presenza di una prestazione ritenuta amatoriale e/o insufficiente da parte del gruppo principale. Chiaramente il diritto di critica è sacro, così come quello di esporre le proprie idee in ogni contesto compresi i commenti che arriveranno a questo report, se espressi civilmente, ma quel che rimane alla fine e a prescindere dalla qualità della proposta, che in questo caso ha convinto non più del 20% dei presenti, è un sentimento di settorialità diffusa che mi lascia oltremodo perplesso, in quanto destinato ad alimentare discussioni da comari tra appartenenti che limitano la scena ed i suoi sviluppi. Atteggiamenti che, oltretutto, rendono molto angusti gli spazi di manovra di chi organizza eventi. E' proprio su questo che si dovrebbe in massima parte riflettere in occasioni del genere e su quanto un certo gruppo è riuscito o meno a trasmettere, non se è appartenente ad un certo stile o se è più o meno Trve, concetto oltremodo vago ed opinabile, così come peraltro quello di "estremo" è applicabile alle più varie proposte una volta contestualizzate in una certa realtà ed a prescindere da quanta distorsione contengano. Ad esempio -tanto per capirci- trovo l'ultimo Helstar molto più estremo di buona parte di quel che viene spacciato per tale, ed una band non ha il dovere di adeguare la propria arte a nessuna esigenza che non sia la propria. Esiste sono la musica buona o cattiva, ed il tentativo di trasmettere un messaggio se si ha la cultura per farlo. Criticare un gruppo perché ha suonato male è lecito, farlo perché non suona nello stile che si vorrebbe no, il resto è nulla. Magari anche una serata poco apprezzata può servire in questo senso, se si ha la voglia di cogliere questa opportunità.
SETLIST INCHIUVATU 1. Nikea 2. Ecce Homo 3. Amen 4. El Cireneo 5. Aisa 6. Trinaka 7. Pecura Niura 8. Miseria 9. 33 10. Aciddazzu 11. Addisiu 12. Unia 13. Cristu Crastu 14. Inchiuvatu 15. Castiu Di Diu 16. Ave Matri
Foto di Carmelo Currò.
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D'accordissimo con pdoom, io è da sempre che la penso così, a volte mi capita di essere presente a concerti dove non conosco neanche chi suona, ottima occasione per conoscere nuove band - e magari nuove gnocche- se poi si ritrova qualche vecchio compagno di bevute......... |
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per me l'importante è che ancora se ne facciano serate metal... non è stata certo la migliore cui ho assistito ma per me ogni volta è l'occasione per rivedere tanti amici metallari e passare una bella serata comunque, indipendentemente da chi suona. sicuramente per i rotting christ sarà tutt'altra cosa, come lo è stato altre volte, ma intanto io faccio cmq un plauso a chi organizza queste serate. |
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Quoto Salvo 78 in pieno Comunque il cantante dei eversin ha un vocione pazzesco, peccato veramente peccato. Dopo l'esibizione ho comprato il Cd e me lo ha venduto lui. Peccato, sarà per la prox volta. Baci, Mary |
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Trilobite: concerto carino, ma nulla di speciale. Onesto thrash metal un pò raffazzonato. 6 politico. Resonance Room: band professionale, di sicuro rodata e ben preparata. Forse un pò prolissa ma sicuramente godibilissima. 7. Eversin: come detto da Raven l'unica band capace di convolgere il pubblico scatenandpo il pogo. Tecnicamente preparata e molto muscolare. Cantante non valutabile. 7,5. Inchiuvatu: non mi sento di criticare l'operato di Agghiastru in quanto lo trovo in linea con quanto da lui portato avanti negli ultimi anni. Buona prova anche se un pò noiosa.7. |
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Io non ero presente,però ragazzi,se voi non seguite gli Inchiuvatu nel loro percorso sarà mica colpa di Agghiastru?Gli Inchiuvatu sono loro,col loro percorso e cambiamento,non sono mica ,rimanendo in Sicilia gli Incinerator,gruppo che ho adorato,e che è sempre rimasto fedele ad un genere.......Poi sull'abbigliamento........Chi se ne frega come ti vesti......Mah! |
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Non sono d'accordo con jack, i Resonance Room sono stati bravi anche se imprecisi; Gli Eversin portentosi e anche il cantante ha avuto i maroni quadrati nel portare fino in fondo lo spettacolo;Solo Agghiastru è risultato inguardabile. Ma la cosa importante è che mi sono divertito. Non è vero che eravamo stanchi di aspettare gli Inchiuvatu, anzi, ma poi ci hanno fatto pentire dell'attesa, mentre gli Eversin sono stati gli unici a saper intrattenere il pubblico. |
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Intanto non capisco il mettere le mani avanti circa eventuali insulti prima di averli presi. Hai espresso un punto di vista che può essere condiviso o meno, ma che è il tuo. Evidentemente a te la serata non è piaciuta e non sei il solo, ma consentimi almeno di dirti che le considerazioni sul look sono risibili, non è certo quello a deteminare la qualità di un gruppo. Quindi se avesse fatto un concerto a te gradito sarebbe stato comunque da criticare per il look? In tal modo si dimostra ancora di non conoscere il personaggio, ma questo -consentimi ancora- non è colpa sua. Inoltre anche l'insinuazione sui CO2 è gratuita, visto che nulla gli vietava di suonare ambedue le volte, volendolo. Credo che la delusione per il modo in cui si è posto il personaggio abbia fatto passare in secondo piano anche le cose da annotare, come i pezzi del nuovo Ep, che potevano essere notati di più dal pubblico, ma ormai la serata era segnata. |
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Serata pessima sotto i punti di vista, una band che rinuncia a suonare perche' preferisce esibirsi il 24 maggio con i Rotting Christ dove il pubblico sara' piu' attivo ed interessato... Inchiuvatu orrendi,...Agghiastru con il suo look e la sua giacca sembrava il Mario Biondi della situazione, suonare alle 02:15 del mattino dopo almeno 3 ore di attesa atteggiamento da ridola star...infatti la sala ad ogni pezzo finito andava a scemare. Gli Eversin scenografi.. un bassista ed un batterista che facevano solo scena nel suonare.. cosa poi? delle parti ritmate semplici e banali, un incitamento al pubblico di muoversi ma che non gli interessava nulla, visto che gia' avevano le palle gonfie dell'orario, ed aspettavano gli Inchiuvatu, cantante che a modo suo voleva imitare Tom Araya, ma la performance e look soprattutto , proposto era degno dei migliori film italian trash dei militari anni 70 di Vitali e Banfi, Resonance Room band buona ma si vedeva che aveva problemi nel suono, a proposito ma chi stava al mixer? Pippo Baudo? gli unici degni di nota la band che ha sostituito i Co2, hanno suonato puliti e si notava la voglia di farsi conoscere senza strafare...nel complesso quindi una serata da 4, la peggiore rispetto alle altre viste...Dunque Inaspettato sicuramente. Ora so che tutti quelli che leggeranno mi criticheranno ed insulteranno, ma e' giusto far sapere che non tutto ed a tutti puo' piacere una cosa e si puo' chiaramente dirlo e se qualcuno si e' sentito offeso, puo' solo dispiacermi ma la mia intenzione non era quella, ma solo un avviso a fare di piu' e meglio a tutti detto da un semplice ascoltatore ed appasionato di musica metal cheers a tutti |
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capisco... ma è meglio non fornire troppi particolari in merito |
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Sono quello che non è riuscito a salvarti dalle birre minorenni prima dei Resonance Room... |
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@Giuseppe: ma sei quel Giuseppe che non mi ha salvato dal mio amico Jager prima del concerto degli Eversin? |
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Infati non era loro intenzione farlo ripeto: leggete l'intervista quando uscirà. |
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Seguo gli inchiuvatu dai tempi della cassetta "Mediterranean Scene" ma sono rimasto molto deluso dalla performance dal vivo. Se si presenta un set Black metal si devono avere musicisti e strumenti adatti a suonare Black metal. Bocciati! |
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A me la serata è piaciuta abbastanza tranna che per i suoni troppo male amaglamati. Il primo gruppo ha suonato bene ma con poca convinzione, mentre i resonance room hanno fatto un concerto molto professionale. bravi anche gli eversin, di sicuro i più cattivi della serata, anche se il cantate si vedeva che stava poco bene, però c'è da ammirarlo perchè ha cantato lo stesso senza risparmiarsi. Per quanto riguarda Inchiuvatu penso che abbia fatto un concerto senza infamia e senza lode, un pò freddo e noioso. |
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Riguardo al locale capisco il cercare di ottimizzare i guadagni, ma insonorizzare la parete sinistra almeno sulla zona palco non dovrebbe essere così incredibilmente costoso. Quella degli Ulver era una provocazione per dire che avrebbero certamente creato malumore nella gente venuta credendo di ascoltarli come fossero all'inizio. IN quel caso di chi sarebbe stata la "colpa"? Della gente che dice di seguire la scena e poi rimane ferma senza voler sapere nulla, salvo poi scandalizzarsi delle evoluzioni o della band che non si presenta come la gente vorrebbe? La risposta a mio parere è scontata. |
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Raven, ma gli Ulver sono: classe, gusto, bravura, tecnica incredibile, ambientazione, ed anche se a me non piacciono assolutamente, sarei comunque corso a vederli. Ma tutto ciò non c'entra con gli Inchiuvatu; io penso che le persone siano state disorientate sia dall' approccio musicale che Venezia o Agghiastru, che dir si vogli, "TENTA" di mettere in scena, ma nel contempo sono rimasti negativamente stupiti anche dalla pochezza della sua proposta sia come musicista (e non penso che sia tale) sia come frontman (e sono sicuro che non lo sia). Questo chiaramente è il mio personale parere che penso sposi, da quello che ho visto lì, il parere di molti dei presenti/assenti. Andrea |
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Gli Inchiuvatu non hanno deluso per il genere che hanno proposto, la gente sa benissimo che svolta abbiano preso da diversi anni a questa parte. Gli Inchiuvatu hanno deluso perchè si sono presentati con una scaletta di merda, con dei brani eseguiti malissimo, con una bambina dietro la batteria e soprattutto con Agghiastru che era quantomai ridicolo nel tentativo di coinvolgere un pubblico che si aspettava di vedere SUONARE una band ed ha assistito ad una pagliacciata. Non si può assumere un atteggiamento da star se non lo si accompagna da uno spettacolo adeguato, questo mi sembra logico. A suggello di una serata quanto mai approssimativa per scelta di bands, suoni e gestione di orari mi sento di dover aggiungere un doveroso rimprovero ai proprietari del locale che, in contemporanea al concerto metal, hanno organizzato una serata da discoteca nella sala adiacente col risultato che mentre suonavano le bands si sentiva in sottofondo il tipico UNZ UNZ. |
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Sono d'accordo con larga parte di ciò che scrivi, ma non dimentichiamo che Agghiastru non è mai stato un metallaro in senso stretto, nemmeno all'inizio, dove prendeva spunti di ispirazione anche da Bowie. Credo che il tutto risulterà più chiaro in sede di intervista. Butto lì una considerazione: e se headliner fossero stati gli Ulver e fossero venute solo persone che conoscevano il loro primo album? |
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Ho partecipato alla serata, e credo ci siano delle considerazioni da fare. Sorvolando sui gruppi in apertura (tra cui ho apprezzato molto i Resonance Room) vorrei concentrarmi sul "Main Event": cogliendo gli umori in sala, era palpabile il disappunto e la delusione per gli Inchiuvatu, e la cosa è stata lampante sin da subito. Per me è stato diverso, ma devo fare due piccole premesse: 1 - conoscevo il percorso artistico di Agghiastru e 2 - non sono siciliano. La seconda premessa mi ha permesso di osservare il tutto con un "distacco" che a molti è mancato, e questo è comprensibile e (per me) invidiabile. Ho visto diverse persone portare magliette col logo della band come un vessillo, ho visto molti saltare a piè pari le esibizioni precedenti per concentrarsi sull'headliner e credo che le aspettative dei più siano state "guidate" da un sentimento ambivalente nei confronti dell'artista: da un lato l'orgoglio natìo per un siciliano che ha portato la sua "sicilianità" nel mondo usando il linguaggio e l'estetica del metal estremo; dall'altro la voglia di sottoporlo alla prova del nove per le solite motivazioni riconducibili alla mera soddisfazione dell'ego. Bene, quando il linguaggio e l'estetica del metal sono venuti a mancare (parlo dell'allestimento del palco, parlo delle giacche e delle camicie, parlo degli arrangiamenti scarni, parlo dell'esecuzione minimale, parlo di un'attitudine "anticonvenzionale"), ecco che si è persa la capacità di creare un legame tra palco e la maggioranza del pubblico. Se a questo si somma il fare provocatorio e ironico di Agghiastru, ecco che la frittata è stata fatta. La serata è stata organizzata in modo "incoscientemente coraggioso" e credo che si siano sottovalutati molti rischi proponendo un bill così eterogeneo capeggiato dalla band meno metal in senso stretto tra tutte quelle partecipanti. Serate come queste sono sempre organizzate per unire la gente ma il risultato questa volta è stato esattamente l'opposto. A mio avviso bisognerebbe cogliere occasioni come questa per rompere gli schemi, per espandere le proprie vedute e magari scoprire qualcosa di nuovo ed interessante ma non me la sento di biasimare tutti quelli che sono accorsi credendo di assistere ad un concerto di metal estremo. Se da una parte è vero che, come dice il buon vecchio Raven, Agghiastru non era tenuto ad "inviare alcun telegramma agli intervenuti in cui dichiarava che non avrebbe suonato black in senso tradizionale", dall'altra è anche vero che non si è per forza di cose tenuti a conoscere in toto l'attività di una band ascesa agli onori della cronaca per il suo oerato in campo black e che, ricordiamolo, si presenta con un logo direttamente riconducibile a quel genere specifico (è un dato di fatto, l'immagine conta sempre). Per tutti i curiosi e/o disinformati poi l'impatto con la realtà è condizionato dai gusti personali, dal grado di apertura mentale e a volte, purtroppo, anche dai preconcetti. E quello proposto da Inchiuvatu è andato parecchio oltre molti di questi preconcetti, ma non sta a me decidere per tutti se in maniera positiva o negativa. Quel che è certo è che la sua è stata un'esibizione di "rottura": per alcuni ha rotto gli schemi mentre per altri, semplicemente, ha rotto le balle. Per me ha fatto una cosa molto importante a livello personale: tirarmi dentro a quella "sicilianità" che non riesco ancora a delineare ma che grazie al linguaggio della musica posso percepire più facilmente. Non credo che la cosa sia da sottovalutare se si vuole giudicare questa serata in particolare. Altrove sarebbe stato, purtroppo o per fortuna, diverso. |
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Ottimo report, per niente facile viste le recenti roventi polemiche sugli Eversin e sulle doti vocali del cantante che sfiga si è presentato sul palco senza voce, senza poi considerare il radicale cambio di stile degli Inchiuvatu. Non è semplice essere obiettivi ed equilibrati di fronte ad una serata così strana: bravo Francesco |
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Concordo con quanto scritto da Raven e sinceramente non capisco cosa voglia di più un ragazzo che va a vedere una serata metal.Praticamente sono stati accontentati tutti. Mi sono piaciuti molto i Resonance Room per la loro musica avvolgente e piena di passione e gli Eversin perchè hanno aggredito fin dalle prime note con una prestazione molto violenta e precisa. Peccato che i suoni erano molto impastati. Inchiuvatu deludente, ma solo perchè me lo aspettavo in chiave più elettrica e fedele ai lavori inn studio. Nel complesso una serata molto ben riuscita. |
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Ciao Andrea. La valutazione sulla sezione ritmica va inquadrata nel complesso della loro proposta attuale, che va in una direzione tale da renderla volutamente minimale, in particolare per la batteria. Ammetto di essere stato avvantaggiato dal fatto di saperlo da prima e soprattutto dai 75 min. circa di chiaccherata con Agghiastru che leggerete più in là. Circa l'atteggiamento hai ovviamente la piena facoltà di valutarla negativamente, a mio parere anche quella va inquadrata nel contesto della proposta Inchiuvatu. Ti invito a leggere l'intervista, quando uscirà, fermo restando che manifestare delusione è più che lecito, se questa si è provata |
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Raven, ti faccio i complimenti per la tua seria e puntuale disamina della serata; Devo dire, però, che concordo a metà con la tua recensione; se da un lato è assolutamente vero che gli EVERSIN risultavano monchi per una raucedine che, come immediatamente dichiarato dallo stesso cantante, ha di fatto determinato una perdita di potenza e precisione complessiva del gruppo, d'altro canto gli Inchiuvatu sono sempre stati un gruppo schivo e per niente legati al proprio pubblico; la mia valutazione su di loro si ferma ad un quasi mediocre che contempla non solo la improponibile sezione strumentale ma anche la loro pochezza "tout court".A mio avviso bisogna rimanere sempre modesti e grati a chi ti viene a vedere spendendo soldi e sprecando tempo. Ma è cosa risaputa che gli Inchiuvatu non sanno cosa sia la modestia. (voto complessivo 3) Io ho apprezzato tantissimo i RESONANCE ROOM, anche se imprecisi in talune parti; qui concordo pienamente con la tua recensione; (voto complessivo 6) I TRILOBITE hanno avuto l'arduo compito di aprire un concerto che, a parer mio,non sapevano di dover aprire. La mia valutazione è identica alla tua "complessivamente normale". (voto complessivo 5) Altro discorso sono stati gli EVERSIN; spenderei un pò più di tempo;Tengo a precisare che non li avevo mai visti dal vivo; li conosco da tanto tempo ma mai incontrati on stage. Quando sono saliti sul palco, verso le 24.00, ho avuto subito l'impressione di trovarmi di fronte ad un gruppo almeno 2 spanne sopra le altre formazioni; appena terminata la prima track ne ho avuto la conferma; PECCATO per la prova canora del cantante gravemente inficiata dalle precarie condizioni di salute; è stato sotto l'occhio di tutti che palesemente rimaneva su toni medi per portare a termine ogni singola canzone. La sezione ritmica è stata assolutamente di infinito pregio come anche gli assoli. (voto complessivo 7) Per onesta intellettuale devo dire che tutti i gruppi sono stati penalizzati da una quantomeno "discutibile" prova dei tizi addetti al mixer. Se io oggi dovessi riscrivere la scaletta della serata avendo solo a disposizione i 4 gruppi analizzati, metterei: EVERSIN RESONANCE ROOM TRILOBITE INCHIUVATU (ma auspicherei in un loro rifiuto). Andrea (CL) |
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Concordo all 100% con te,Raven,disamina perfetta!Purtroppo,non è da oggi,che il pubblico metal è poco incline al cambiamento,diciamo con un pò di paraocchi.....Peccato per loro,non sanno quello che perdono. |
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