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10/01/25
DIAFRAMMA
DRUSO, VIA ANTONIO LOCATELLI 17 - RANICA (BG)
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WARRIOR SOUL + THE WANKERSS - Studio Sound Lab, Bologna, 02/12/2012
06/12/2012 (2827 letture)
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ELOGIO DELLA FOLLIA E’ ormai da molto tempo che il nome dei Warrior Soul si è perso. Questa band, capace di scrivere alcuni dischi tra i più importanti in senso assoluto degli anni 90, ha incontrato dopo un iniziale grande successo, un progressivo e costante abbandono, finché la sua stessa esistenza è scomparsa dagli occhi dei più. Condannati all’oblio, senza possibilità di redenzione o rivalutazione postuma: un’operazione che ultimamente va invece riscoprendo gruppi di gran lunga meno importanti ed interessanti di quello capitanato dal singer Kory Clarke. Un gruppo capace di fondere punk, new wave, heavy, street, psichedelia ad una lucidissima e feroce critica sociale e politica, il cui lirismo potentissimo sarà eguagliato dai soli Rage Against the Machine. La band si sciolse nel 1995 a causa dell’ostracismo della propria casa discografica, la Geffen Records, ben più interessata ad altri campioni d’incasso, che a gestire un gruppo di ribelli totali, che bruciavano la bandiera americana nel video di un loro singolo, afflitti oltretutto da gravissimi e quasi insanabili problemi di droga e personali. Nel tempo, Kory Clarke ha prima ritentato la scalata con gli Space Age Playboys, poi imbastendo una carriera solista senza alcuno sbocco, o ancora entrando nei Dirty Rig per un album e nei leggendari doom-masters Trouble per una collaborazione che ha lasciato la bocca amara a tutti e si è conclusa senza alcuna pubblicazione ufficiale. Ecco quindi l’ennesimo tentativo di ritrovare un perché a se stesso e alla propria musica con la rifondazione ultra-underground dei Warrior Soul: una line up completamente diversa e un percorso musicale che richiama più l’ultimo Space Age Playboys, che i primi stupendi capolavori. Un disco uscito nel silenzio totale (Destroy the War Machine, nel 2009) ed un nuovo album alle porte (Stiff Middle Finger) celebrato con un tour mondiale, che passa anche dall’Italia, senza che in realtà nessuno o quasi ne abbia riportato notizia. Fatta questa dovuta premessa, sappiate che quello che segue non è un live report, ma il tentativo maldestro di rendere giustizia ad una serata per molti aspetti magnifica, incredibile, stupenda, nel suo essere tragica e quasi irreale. E’ la vera celebrazione del rock’n’roll nella sua forma più pura e basica e uno dei momenti più emozionanti della mia vita. Perdonerete spero la retorica e l’enfasi per quello che, visto dal di fuori, apparirà solo come una delle cose più squallide di cui si è avuta notizia e che invece, conoscendo la band e la poetica di Kory Clarke, volta all’esaltazione dei “perdenti” e degli “esclusi”, finisce per essere il vero ed unico coronamento possibile per questa persona stupenda e per la sua immortale e marcissima band.
LA VENUE I Warrior Soul in Italia? Aspettavamo questo momento da anni, precisamente dal 1995, anno in cui una rinnovata line up ed il nuovo album Space Age Playboys, diedero vita ad uno dei concerti più intensi e belli a cui abbia assistito, nella cornice dell’Auditorium Flog di Firenze. Saputa la notizia, non restava che partire. La band si è esibita sabato primo dicembre al Tempo Rock di Reggio Emilia, ma visto che per la sera successiva è prevista un’ulteriore data nella più vicina Bologna, optiamo per quest’ultima. Certo, il nome del locale (Studio Sound Lab) è un po’ particolare, ma i 10€ con bevuta omaggio sono un ottimo argomento per sfidare l’emergenza neve che viene data come certa sull’Appennino tosco-emiliano. Partiamo tranquillamente e giungiamo a Bologna sotto la pioggia. Il locale non si trova. Giriamo un po’ lungo la strada, confusi, cercando il numero civico ma niente. Iniziamo bene. Fortunatamente, incrociamo altri ragazzi e ragazze che si recano sul posto e uno di loro ci indica un cortile interno di una costruzione in mattoncini rossi che sembra risalire alla Rivoluzione Industriale dell’800, in pieno stile Dickens. Ci accorgiamo solo a quel punto della presenza di un manifesto attaccato con lo scotch su una colonnina all’ingresso del cortile ed ormai completamente accartocciato dalla pioggia. Il ragazzo che ci ha indicato la strada urla: E’ abbastanza underground no? Sempre meglio. Una volta entrati nel cortile, giriamo un po’ senza capire dove sia il benedetto ingresso, ma finalmente vediamo una luce, qualche persona, ed entriamo. Ci troviamo in una saletta non troppo ampia, evidentemente un ex-garage, nella quale siamo accolti da due gentilissimi ragazzi, che ci danno il biglietto ed il coupon per la birra. Ci giriamo e vediamo che, in un angolo della saletta, la strumentazione è stata montata direttamente in terra e che, oltre a noi, ci sono altre dieci persone, più o meno. Per un secondo, il sangue si gela e la morte si insinua nel cuore. Com’è possibile che i Warrior Soul si siano ridotti a suonare in un posto ed in una situazione del genere, come neanche l’ultimo gruppetto del Mondo? Una band che col solo disco di debutto e nei soli Stati Uniti aveva venduto oltre 250000 copie, con i video in rotazione mondiale sulle principali emittenti? Le premesse per la debacle ci sono tutte. Ma l’ambiente è caldo, amichevole e familiare. I ragazzi dell’organizzazione ci ringraziano sinceramente, i membri dei gruppi sono lì in giro nella sala, che chiacchierano con i pochi presenti, è tutto molto tranquillo. Improvvisamente, ci sentiamo a casa e tutto sommato contenti e felici, quasi storditi. Chiediamo ai ragazzi alla cassa maggiori informazioni e ci spiegano che la data è stata aggiunta all’ultimo secondo, come ultima dell’intero tour e non riuscendo a trovare un locale disponibile, si sono rivolti ai proprietari dello Studio Sound Lab che è una sala prove con studio di registrazione, i quali si sono prestati generosamente alla cosa. Chiedo ancora come Kory abbia preso la soluzione dell’ultimo momento e ci viene risposto che lui è molto contento, gli è piaciuta l’idea e che quello offerto dalla saletta, a suo dire, è il miglior sound ottenuto nel tour. Chiedo infine come sia andata la sera prima a Reggio Emilia: mi dicono che è andata bene, che c’era molta gente, ma che il palco era sistemato nella sala piccola, perché in quella grande si esibiva una cover band, con tanto di pubblico a fare le foto e chiedere autografi. Preferiamo non fare commenti su questo punto, dato che si commenta da solo. Che altro dire? La birra omaggio (in lattina) comincia a girare, qualche altra persona si affaccia alla porta (alla fine siamo una trentina, più o meno) ed il tutto, per quanto surreale, comincia a piacerci. Anzi, siamo decisamente entusiasti e ci culliamo nell’idea di avere la band accanto a noi, senza alcuna barriera, senza divisioni, senza palco!
THE WANKERSS Arriva il momento per dare il via alle danze e tocca quindi a The Wankerss, band padovana autrice del buon debutto Tales for a Sweet Demise per Jetglow Records e che qui presenta anche qualche nuovo brano. La vena di base sembra quella seguita da bands quali Backyard Babies e Hardcore Superstar, ovverosia un generoso concentrato di punk/hardcore con forti influssi rock e rock’n’roll ed una connotazione heavy/street che rimanda leggermente anche ai The Almighty. I ragazzi ci mettono tutta la grinta di cui dispongono, il suono come è facile immaginare non è dei migliori e a farne le spese è soprattutto la voce di Micke Lafayette, che suona come un grido rabbioso ma non perfettamente identificabile, il che unito all’assenza di veri e propri refrain da memorizzare, rende un po’ più difficile calarsi all’interno delle singole canzoni. In compenso, l’esibizione è carichissima ed i buoni assoli di GG Rock contribuiscono a diversificare i brani quel tanto che basta a non farli apparire identici l’uno all’altro. Con i presenti ci avviciniamo sempre di più a loro, man mano che i minuti passano e non mancano applausi ed incitamento, per un gruppo che sembra davvero meritare attenzione, non solo per l’attitudine. La mezz’ora di esibizione se ne va velocissima lasciando alla fine una buona sensazione e la curiosità nei confronti del nuovo album.
WARRIOR SOUL Il chitarrista Rille Lundell gira per la sala da inizio serata e, quando arriva il suo turno, si presenta davanti all’amplificatore, pregando tutti di fare silenzio perché ”it’s a rock show!”, ovviamente tutti ridono e allora fa segno col dito sulla bocca ”sssshh!”, subito imitato dai presenti, tra risate e l’adrenalina che sale. Sono due brani dal nuovo Stiff Middle Finger a rompere l’attesa, rivelando una propensione neanche troppo velata allo stile punk lisergico di Space Age Playboys. Kory si presenta con una improbabile giacca di feltro grigia e la consueta carica devastante. Come già per il gruppo di supporto, la voce risulta un po’ schiacciata dagli strumenti, cosa peraltro inevitabile dato il soffitto basso della sala, ma tutto si sente piuttosto bene, quasi miracolosamente. Il singer statunitense non sembra nella forma migliore vocalmente, avendo quasi del tutto abbandonato quella splendida capacità di passare da un cantato aggressivo e sporchissimo a modulazioni pulite e molto melodiche. Chiaramente, l’urgenza del repertorio sembra richiedere un approccio decisamente più fisico e allora ben venga questo cantato rabbioso e incazzato. Ci avviciniamo alla band, formando un semicerchio ad un metro e mezzo dalle spie, con Kory e i ragazzi che si sbattono come se fosse la data dell’anno e non un’esibizione in una sala prove davanti a 30 persone. Quando irrompe il riff di Love Drug, il contegno e tutto ciò che poteva rappresentare il minimo senso critico, va a farsi benedire per sempre e ci ritroviamo a saltare ed urlare come pazzi. Il gruppo è già caldissimo e senza neanche rallentare spara subito l’anthem Punk and Belligerant con una energia spaventosa, che cancella il tempo e lo spazio e ci proietta indietro di quasi vent’anni a quel capolavoro totale che fu Salutations from the Ghetto Nation. Chi c’era non può aver dimenticato. Altra bordata devastante con Rotten Soul: ci ritroviamo praticamente ad un passo dalla band, mentre Kory continua a litigare col microfono che si spenge e perde il cavo, l’asta vola in terra, prontamente raccolta da uno dei presenti. Quando le note dell’intro di Love Destruction si fanno strada dagli amplificatori di Janne Jarvis (basso), Lundell e Johnny H, è delirio, totale, inarrestabile. Kory canta per l’ennesima volta la rabbia per la fine dell’amore in una società corrotta e marcia, che uccide i propri figli ed irride i loro sogni (era il 1993, ma sembra ancora più vero oggi questo testo). Una canzone e un video che allora avevano davvero significato qualcosa e che sono ancora adesso di un livello superiore. Tocca al riff perentorio e devastante di Blown e Kory si concede anche una spaccata al volo degna di altri palchi. Ancora Salutations… sugli scudi con la meravigliosa Shine Like It, interpretata alla grande dalla band, che rende giustizia ad un crescendo magnifico ed ancora intatto nella sua indomita richiesta di rivolta. Il tempo corre troppo velocemente e Kory annuncia l’unico estratto dal precedente Destroy the War Machine, She’s Glaswegian: purtroppo, da un disco non eccelso viene estratta una delle canzoni peggiori ed anche se la dimensione live aggiunge senz’altro qualcosa, non siamo certo di fronte ad un brano indimenticabile. Purtroppo, l’incanto va svanendo e con l’ultimo sospiro disponibile, Kory annuncia l’ultimo brano, un salto verso l’indimenticato esordio Last Decade Dead Century, con la potente Charlie’s Out of Prison. E’ l’ultima perla, non ci saranno bis, Kory chiama i membri dei The Wankerss sul “palco” a dividere gli applausi con loro, mentre le ultime note della canzone risuonano fino all’esaurimento. E’ finita, ancora una volta.
SETLIST WARRIOR SOUL 1. Junkie Stripper 2. A Drink to All My Friends 3. Love Drug 4. Punk and Belligerant 5. Rotten Soul 6. Love Destruction 7. Blown 8. Shine Like It 9. She’s Glaswegian 10. Charlie’s Out of Prison
A FINE SERATA Concluso il report, vorrei raccontarvi qual è la differenza tra una grande persona e vera rockstar e chi si fregia di questo titolo senza avere in realtà alcun titolo per meritarlo e, perfino, qual è la differenza tra una serata splendida che riconcilia con la musica e con il vero spirito del rock e una finzione perfetta, che conserva l’immagine senza avere alcuna anima. Finito il concerto andiamo al banchino del merchandising, per scoprire che i Warrior Soul hanno terminato le copie di Stiff Middle Finger già nelle date tedesche del tour. Poco male, c’è altro e i ragazzi dei The Wankerss meritano fiducia. La porta dello studio di registrazione è aperta e vediamo Kory al suo interno, che si è appena cambiato. Proviamo ad avvicinarci e il cantante ci fa segno di entrare, firma autografi e foto e quando gli porgo il CD di Chill Pill, ultimo disco rilasciato tramite la Geffen Records, cominciamo a parlare e gli ricordo la sera della Flog di 18 anni fa: Kory quasi si commuove e continuiamo a parlare, mentre anche altri entrano per le firme e ci sono parole, sorrisi, foto e ringraziamenti per tutti. Tempo di uscire e chiedere l’autografo anche ai ragazzi della band, per essere da loro ringraziato per questo e poi torniamo ad incrociare Kory. Non so se avete una band che amate fino al midollo, che sentite vostra come nessun’altra, che amate come si ama la parte più bella della propria identità di persona. Ecco, i Warrior Soul sono per me quella band e avere Kory così vicino, poterci parlare tranquillamente, condividere con lui qualcosa come una emozione comune e vederlo ancora così umile, gentile, pronto a discutere di se stesso e della propria carriera, nonostante gli anni di schiaffi e delusioni ricevute, è stato il regalo più bello che potessi sperare di ricevere, in una piovosa e tragicamente stupenda serata di grande musica. Ultimo atto, dopo i saluti, sono i 100 Km sotto neve e ghiaccio che ci riportano a casa, in un Appennino meraviglioso e magicamente trasfigurato sotto la bianca coltre. Anche questo è rock’n’roll.
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Leggo solo ora questa recensione alla serata, condivido in toto! Grazie per le belle parole spese anche per noi The Wankerss! |
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Una band inspiegabilmente non considerata come avrebbe dovuto. In quel 1992 epico, anno in cui uscirono diversi capolavori del nuovo rock Americano, i WS realizzarono uno degli album piu ascoltati dal sottoscritto. "Salutations..." è stato un brivido che oggi è difficile provare. Fu il mio primo cd che comprai dopo la sbornia dei vinili degli anni '80, e c'era tutto quello che provava un ragazzo quando andava ad acquistare a scatola chiusa un album: il rituale dell'ascolto e del piacere, di uno dei capolavori piu sottostimati degli anni '90. |
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@ Lizard: oltretutto Saverio, sono ancora più rinco... perché quello che ho scritto mi è successo con un concerto di band underground della mia zona! Coi Warrior Soul ho scritto un messaggio splendido ad un amico per chiedergli (in straritardo) di prenotarmi due posti se c'era il pienone, ovviamente il giorno dopo il concerto... vabbé, non ce la posso fare!!! |
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Li ho visti nel dicembre del '91 a Londra, all'Astoria, tour a supporto di "Drugs, god and the new republic". Un concerto magnifico! |
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Questa è bellissima sono certo che a Kory piacerebbe molto eheheh |
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Hanno suonato il 29 novembre dalle mie parti, in un pub che ha un palco infinitamente minuscolo, ma credo non si siano fatti molti problemi, ottimo... pur senza conoscerli, mi sono presentato al locale il 30 aspettando di vederli, quando dopo 10 minuti ho chiesto perché non avevano ancora montato nulla sul palco, mi hanno solo indicato la locandina che segnalava il giorno prima!!! |
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Anche secondo me Trucido.... anch'io poi una volta (ero davvero ragazzino) sono andato ad abbracciare, cercando ovviamente la lingua, una con cui mi ero imboscato varie volte ma mi sono sbagliato ed era la sua gemella che stava con un mio amico (tra l'altro) ma erano così brutte che non si sono neanche incazzate (e neanche il mio amico....) |
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Secondo me han visto le maschere e non sapendo che faccia avessero in realtà li hanno scambiati per gli originali |
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Ma davvero esistono persone che chiedono autografi ad una COVER BAND degli Slipknot?? Mi scandalizzo anch'io come San Lambrusco... |
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Cosa??? Ti sei divertito ad un concerto underground, e mi pare di capire che tui saresti divertito a prescindere per il contorno??? Ma scherzI? Era meglio risparmiare l'ingente gruzzolo e stare a casa a dire che ai concerti non vale la pena andare, no' |
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ok signor pelato... ehm, mi scusi... volevo dire signor prelato lambruscore... si scrolli la neve di dosso che fa freddo... e mi raccomando, li ascolti gli sgrimfions... ehm, volevo dire... gli slipknot, che sono un bel gruppo... |
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Vorrei comunque sottolineare quanto la serata sia stata alla fine bella ed emozionante e quanto siano stati bravi, entusiasti e gentili i ragazzi dell'organizzazione e umili i due gruppi. Per me questo vale molto di piu' di un esaltato che firma autografi facendosi bello con la musica di altri. |
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Metal Maniac, non sapevo neanche del concerto al Tempo rock, mi sono informato dopo aver letto l'articolo, quello che fa "scalpore" (ma neanche tanto) è il fatto che si faccia suonare una cover band ,non mi interessa di chi, nella sala principale, che è bella grande e che molta gente (avrei voluto esserci per vederli) andava a chiedere autografi, come scritto da Lizard. |
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ah ah, l'abbiamo scoperta SUA ALTISSIMA EMINENZA L'IMMACOLATO!!! quindi è capace di scrivere il nome SLIPKNOT? la sua era tutta un'arguta pantomima per fare lo spiritosone... occhio che L'ALTISSIMO (cioè colui che sta più in alto di lei) la castiga... siamo sotto le festività del santo natale... eh dai... |
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Premetto che non c'ero nè ho dischi dei Warrior soul ,ma so che sono stati importanti nel loro genere negli anni 90 e ricordo qualche pezzo. Sapete chi ha suonato al Tempo rock la sera prima, tra l'altro nella sala principale, dove anni fa si sono esibiti Anthrax, Suffocation, Rage, S.Y.L., Ramones, Dark tranquillity, Cro-mags, ecc... e che spero finalmente ospiti anche i Testament?.....UNA COVER BAND DEGLI SLIPKNOT......davvero hanno detto che gente chiedeva autografi a questa "cover band"? Mi scandalizzo anch'io,HAHAAAA... |
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Cazzo, verissimo... Io "Salutation From The Ghetto Nation" l'ho consumato!!! |
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Triste,davvero triste che una band del genere sia finita così..... |
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