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27/12/24
EDOARDO BENNATO
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA ENNIO MORRICONE, SALA SANTA CECILIA - ROMA
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HELLOWEEN - La biografia
19/08/2012 (8388 letture)
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L'heavy metal é un genere dai mille risvolti e dalle infinite sottoclassificazioni, che nasce irrorato di maestosità ed impellenza ritmica più spiccate rispetto a quello che lo aveva preceduto; all'interno del rigoglioso sottobosco metallico sono fioriti innumerevoli filoni dai sapori e dalle atmosfere variegate, capaci di conferire notevole spessore al genere medesimo. Tra queste ramificazioni, una delle più pregiate ed amate é indubbiamente quella del power metal, uno stile caratterizzato da armonie acute, riff tonanti e tempra mitologica non indifferente, scandita da velocità elevate: e, quando si parla di power metal, non si può trascendere dai suoi padri fondatori, gli Helloween, tedeschi di Amburgo, i quali ne definirono le coordinate e ne modellarono le fattezze, trainandolo per mano e arricchendolo nella tecnica e nell'esecuzione. Attraverso i loro primi tre album, Walls of Jericho, Keeper of the Seven Keys part I e Keeper of the Seven Keys part II, gli Helloween definirono un approccio personale, roccioso e dirompente, velocizzando le ritmiche e potenziando oltre misura il suono delle chitarre; colpiti dall'inevitabile declino di inizio anni novanta, si sono comunque rialzati grazie ad una classe indiscutibile, tornando presto a brillare nel firmamento internazionale. Le radici della storia affondano addirittura nel 1978, quando un giovane chitarrista rossocrinito (che spesso i genitori portavano al mare sui lidi italici), Kai hansen, forma i Gentry -successivamente Ironfist- con Piet Sielck, che nel 1983 lascia l'ascia a Michael Weikath, ragazzino determinato e strafottente; la line up viene completata dal drummer Ingo Schwichtenberg e dal bassista Markus Großkopf, Helloween diventa il moniker definitivo e nel 1984 arriva il primo contatto con la Noise, per la quale vengono incise un paio di canzoni. E' il preludio al rozzo EP omonimo (1985), il quale accelerava le ritmiche e lasciava presagire un'evoluzione campale dell'heavy classico, inaugurando la stagione del power metal: in quel 1985, infatti, sarebbe stato ultimato e rilasciato il disco della svolta, quello che potrebbe rappresentare la genesi ufficiale del genere. Il disco che segna l'esordio ufficiale del combo amburghese, Walls of Jericho, é un tellurico manifesto di power metal: la rocciosa tradizione degli Accept, la velocità metallica dei Judas Priest e il connubio vincente tra galoppate epiche, melodia cristallina ed assoli al fulmicotone, elementi tipici della scuola Iron Maiden, convergono splendidamente in bordate grezze e terremotanti come Heavy Metal Is The Law o la titletrack; modellando in uno stile personale e prestante l'heavy metal tradizionale, gli Helloween stavano creando qualcosa di nuovo e irresistibile, uno stile impattante che veniva esaltato dalle fulminee scariche elettriche scoccate dalle sei corde di Hansen, e che anche nella sua enfatica interpretazione vocale trovavano uno spessore quasi apocalittico: se Metal Invaders o Phantom of Death esaltano la sezione ritmica, la statuaria Ride the Sky si ergeva a simbolo di un modo innovativo e roboante di intendere l'heavy metal, portando al massimo livello le ambizioni di rapidità e epicità intrise da sempre nel genere stesso; ma se quello contemporaneo del thrash era un assalto furibondo e metropolitano, quello degli Helloween appariva più melodico e positivo, investito di un'aurea fantasy e da una maestosità non indifferenti. Le prime esibizioni live, tuttavia, denotarono la difficoltà del giovane Hansen nel suonare e cantare contemporaneamente -un difetto che verrà limato e cancellato alcuni anni dopo- rendendo necessaria la ricerca di un singer vero e proprio: la scelta ricadde sul diciottenne Michael Kiske, talentuosa sirena dei III Prophecy, preferito all'ultimo ad un certo Ralph Scheepers, singer dall'avvenire promettente.
L'ambiziosa ascesa degli Helloween tocca i propri vertici qualitativi a cavallo tra il 1987 ed il 1988, coincisa con la pubblicazione del progetto Keeper of the Seven Keys, doppio album dai tratti leggendari che viene pubblicato in due parti -nonostante fosse stato concepito come unica release- e che diventerà un vero e proprio vangelo del power metal. L'ingresso di Michael Kiske dona una nuova enfasi alle linee vocali, che ora toccano picchi elevatissimi: il giovane singer sembra potersi arrampicare dove nessuno osa volare, districandosi tra acuti da brividi e tonalità imperiose, pur restando gioviale ed arioso con la sua timbrica colorita ed i suoi refrain trascinanti, ultra epici ed irresistibili; lasciando a lui l'incombenza del cantato, Hansen leviga il proprio stile e costruisce trame più articolate ed assoli ancora più fluidi e di incredibile bellza melodica, ben combinati ai consueti riff poderosi tipici della scuola tedesca. Le premesse per due grandi dischi sono succulente: le atmosfere fantasy creano una suspence maestosa e densa di pathos, le strutture assumono connotati ricchi di particolari ed intersezioni stupefacenti, la band predilige le corse rapidissime, sospinte da un drumworking pluviale, ma si rivela eccellente anche con brani meno serrati, spaziando tra le più disparate partiture ritmiche. Collante di ogni pezzo, i magnifici chorus da pelle d'oca, trainati da un Kiske superbo: in Keeper of the Seven Keys part I sarà dunque possibile eccitarsi con la partenza a razzo di I'm Alive, godere per le melodie scoppiettanti di A Little Time o prendere fiato con la più canonica Future World, una sorta di singolo più diretto e spendibile radiofonicamente, il quale testimonia l'ampio raggio del songwriting di questa band. I gioielli più luccicanti, tuttavia, sono le complesse e stratificate Twilight of the Gods, un trionfo di epicità ed atmosfera con accelerazioni da headbanging disinibito ed un coro stratosferico, ed Halloween, una suite che sfiora il quarto d'ora di durata ed annette al suo interno tutte le peculiarità dell'Helloween-sound, con repentini cambi di tempo, ripartenze in velocità, un assolo fibrillante da capogiro -un vero capolavoro di tecnica e fraseggi la sezione solista di questo brano- e linee vocali da brividi. Con un biglietto da visita così avvincente, la corazzata tedesca si ripresena sulla scena, l'anno successivo, più forte che mai: e infatti Keeper of the Seven Keys part II rafforzerà l'idea comune che questi ragazzi amburghesi possano rappresentare la nuova generazione di un movimento che urgeva qualche ammodernamento; il power metal, appunto. La potenza devastante esplicitata nel riffing terremotante e nella fulgida rapidità di autentiche speed-song come Eagle Fly Free, I Want Out e Save Us, tutte dotate di armonie sfavillanti, riff corposi ed esplosivi e linee vocali a metà tra l'arioso ed il tenebroso, non poteva che confermare ulteriormente l'efficacia e l'incisività delle Zucche, le quali non perdevano la loro attitudine colorita in episodi più divertenti (ma sempre tostissimi) come Rise And Fall. Dr Stein, come in passato era stata Future World, é invece il pezzo più easy, fin troppo semplice rispetto alle monumentali elaborazioni di power metal disseminate lungo la scaletta. Come nella prima parte della saga del Guardiano delle Sette Chiavi, gli Helloween danno una prova di forza incredibile attraverso i due brani più complessi ed epici della tracklist: il primo, March of Time poggia su un riffery serrato e su vocals maestose, forse malinconiche, di sicuro intrise di emozioni indescrivibili. La seconda composizione é invece la titletrack, un lunghissimo concentrato di power metal progressivo, nel senso che si apre come lento struggente e poi cresce, muta pelle, accelera e si dimena, andando ad esplorare tutti i territori consoni all'armata mitteleuropea. In queste e nelle altre canzoni, infatti, i chitarristi sferrano stilettate di riff affilati e si lanciano in assoli che suonano come affilate sventagliate melodiche, autentiche tempeste metalliche: Hansen era il più dotato e fantasioso, attingeva dalla tradizione classica e regalava melodie liquide e avvolgenti trame veloci, mentre Weikath rappresentava il nucleo più duro e vigoroso, impegnato in ritmiche massicce e vibranti esercizi di heaviness, fulcro degli incandescenti up-tempos che fecero la gloria di questa band. Dietro alle pelli, Ingo Schwichtenberg correva a più non posso, dilettandosi con scroscianti e martellanti cavalcate di doppio pedale, successivamente divenute un elemento imprescindibile all'interno dei dogmi power metal. Anche dal vivo, l'impatto degli Helloween era spettacolare: tutti bardati di pelle e cuoio, i giovani tedeschi sembravano un incrocio tra Priest e Maiden, con i due chitarristi gemelli affiancati in pirotecnici duelli a folle velocità e lo scatenato Kiske che, con l'asta del microfono in mano ed un headbanging sfrontato, faceva il verso al miglior Bruce Dickinson, enfatizzandone le movenze. Entrambe le pubblicazioni furono seguite da lunghissimi tour di grande successo, che videro il pubblico scatenato e la band ai suoi massimi livelli storici, immortalata in alcuni videotape e nel valido Live In UK, che però conteneva un numero eccessivamente limitato di tracce, con conseguente assenza di molti classici.
Gli scricchiolii interni, però, avevano già iniziato a minare la tranquillità della band: nel mezzo del tour per il secondo dei due Keeper, contrasti con i compagni e la casa discografica portarono Kai Hansen, il talentuoso chitarrista fondatore, ad abbandonare la sua creatura. La perdita, irreversibile, fu pesantissima, e segnerà -a posteriori- un repentino declino, dal quale la band si rialzerà soltanto a fatica. Hansen fu sostituito prontamente da Roland Grapow dei Rampage, che terminò il tour e si insediò saldamente in formazione; Hansen andrà invece a formare i Gamma Ray, inizialmente ispirati dal sound delle zucche, successivamente sperimentali ed infine capaci di issarsi ad autentica leggenda del power metal, peraltro proprio con scheepers, un vecchio pallino mai dimenticato da Hansen, alla voce. Attirati dalle sirene della EMI, nel 1990 gli Helloween lasciarono la Noise, la quale non lesinò a portarli in tribunale: l'esito del processo proibì alla band di pubblicare album al di fuori di Germania, Regno Unito e Giappone, cosa che le fece perdere parecchi fans (soprattutto quelli americani) e ritardò la data di rilascio di un nuovo ipotetico album. A queste complicazioni, si aggiunse la scelta commerciale -forse dettata proprio dalla label- di semplificare il proprio sound, abbandonando la matrice speed-power e strizzando l'occhio alle stazioni radiofoniche. All'inizio degli anni Novanta, gli Helloween avevano già scritto ampie pagine di storia del metal, e pensarono di potersi permettere qualche sperimentazione di troppo, rischiando l'estinzione. I dissidi interni avevano iniziato a minare la serenità dell'ambiente, con Weikath determinato a proseguire sul sentiero del power e Kiske voglioso di portare la band su lidi meno aggressivi; il risultato, Pink Bubbles Go Ape, fu un discreto disco di metal melodico, con qualche buona traccia qua e là (Back on the Streets, Heavy Metal Hamsters) ed un approccio che, tuttavia, sembrò troppo commerciale ai fans più tradizionalisti. Ma era solo il preludio alla svolta clamorosa di Chameleon, che nel 1993 portò la band in dinamiche quasi poprock, nonostante la presenza di tracce comunque gradevoli come First Time o la toccante Windmill. La produzione laccata e l'assenza delle irrinunciabili sfuriate speed metal costarono caro alla line-up storica delle Zucche, le quali andarono incontro alla separazione col talentuoso Kiske. Il flavour allegro e positivo che aveva contraddistinto gli anni ottanta di questa realtà sembravano ormai soltanto un miraggio, un esercizio di facciata: sulle riviste la band criticava l'eccessivo pessimismo dei Metallica, ma tra le mura domestiche i dissidi interni e le continue polemiche stavano lacerando la serenità dei vari componenti, con un Weikath sempre più arrogante ed intrattabile con la stampa (un giornalista italiano che osò chiedergli delucidazioni sui testi di alcune canzoni venne consigliato di leggerseli sul booklet e magari di impararsi l'inglese). Il drummer Ingo Schwichtenberg si ammalò per problemi causati dalla sua tossicodipendenza, e fu sostituito nel corso del tour da un turnista: si suiciderà nel 1995, gettandosi sotto un treno e lasciando sgomenti tutti gli appassionati e gli addetti ai lavori; le divergenze musicali crescevano pericolosamente, e nel 1994 Michael Kiske, peraltro corteggiato dagli Iron Maiden dopo l'addio di Dickinson, fu clamorosamente epulso dalla band: era la fine di un'epoca, il declino compiuto di un colosso del panorama heavy metal mondiale, la caduta rovinosa di una band che, fortunatamente, si sarebbe presto rialzata. Polemiche e frecciatine sarebbero continuate per un paio di decenni, sull'asse Hansen-Weikath-Kiske: il primo parlerà più volte del dispotico egocentrismo di Weikath, accusato da Kiske di aver causato con il suo menefreghismo la morte di Ingo, il quale aveva bisogno di aiuto e comprensione, sempre negati da parte di Weikath; Kiske, invece, rinnegherà il metal, accusando la comunità metallara di essere troppo conservatrice. Le polemiche tra i primi due vocalist degli Helloween, invece, andranno col tempo a diminuire, coincidendo anche con qualche collaborazione sparuta sui dischi dei Gamma Ray. La scena power metal, trascinata dalla maturazione sontuosa dei Blind Guardian, degli stessi Gamma Ray, dallo stile raffinato dei nordici Stratovarius e dal genio progressivo dei brasiliani Angra, dunque, sembrava prendere una strada differente da quella dei suoi padri fondatori.
Per risalire, si puntò su un mix di esperienza e gioventù, ingaggiando Andi Deris, biondo cantante dei Pink Cream 69, ed Uli Kusch, promettente batterista dei Gamma Ray. La collaborazione con Deris venne iniziata, in studio, con Master of the Rings, un ritorno alle radici heavy del gruppo: pur non essendo ancora un modello di power metal dirompente, il disco era genuino, trainato dalle solide Sole Survivor, When The Rain Grows e The Game Is On, e rappresentava una lezione d'umiltà. Con esso, la formazione di Amburgo dichiarava di aver ripreso il filo del proprio discorso, senza voler strafare. Deris non era Kiske, ma la sua voce cupa e aspra ben si addiceva, in ogni caso, al genere proposto. La band si avvicina al nuovo Millennio con un poker di album stentorei e di ottimo livello -in particolare i primi due, tranquillamente collocabili tra i classici del moniker teutonico- contraddistinti da una possenza virile ormai consolidata, trame ben strutturate e numerose fast-song degne del miglior speed-power europeo. Time of the Oath (1996) godeva di una produzione molto grezza, era quadrato ed inscalfibile nel suo avanzare massiccio e contava su inni all'acciaio come Steel Tormentor, serrate ritmiche prepotenti come Before The War e Kings Will Be Kings, atmosfere cupe come non mai, pesanti breakdown, la consueta dose di melodia nei chorus e negli assoli, qualche episodio pù funny e innumerevoli galoppate a briglia sciolta; l'ispiratissimo Better Than Raw (1998) resta ancora oggi il disco più duro della band, ancorato a scorribande sferzanti, riff mastodontici, architetture sempre più curate ed un suono inflessibile, degno tributo all'essenza più virile dell'acciaio stesso, garantito da pezzi come Push, la stupenda e velocissima Revelation -un carro armato che si muove ai cento all'ora- la più melodica Laudate Dominium ed altre valide scariche di epicità ed adranalina. Per quanto all'epoca destò qualche contestazione, The Dark Ride (2000) resta un disco di tutto rispetto, che continuava sulla scia dei predecessori a rendere più sinistro e oscuro il suono della band, alle prese con incalzanti mazzate velocissime come Salvation o Mr. Torture, ma anche con pesantissimi mid tempos quali Escalation 666 e Mirror, Mirror: le atmosfere si fanno sempre più dark, ed é incomprensibile l'allucinazione di chi parla di un sound meno genuino e 'puro'. A conti fatti questo, come i precedenti, resta un prodotto d'impatto incredibile, eccellente negli arrangiamenti, nella validità dei refrain, delle sezioni soliste, straripante nel riffato, incalzante e coinvolgente canzone dopo canzone, affatto privo di freschezza. Anche il successivo Rabbit Don't Came Easy (2003), trainato dall'incalzante Just A Little Sign o dall'irresistibile Hell Was Made In Heaven, venne molto sottovalutato, erroneamente considerato un ritorno ad atmosfere più 'happy' ed invece contraddistinto dalla consueta cruenza esecutiva e cupezza atmosferica. La storica band tedesca non solo non accennava a rallentare, anzi, spingeva ancor con più veemenza il piede sull'acceleratore, elaborando riff sempre più esplosivi ed erculei. Per risollevarsi e tornare nell'élite dell'heavy metal mondiale era bastato il primo di questi quattro dischi, Time of the Oath, nel cui tour fu registrato un live album (High Live); Deris fu accolto bene, tutto sommato, e con la sua buona estensione vocale sostituì piano piano il mitico Kiske (sempre intoccabile nei cuori dei fans), e il suo impegno costante lo aiutò da subito a zittire i detrattori, nonostante qualche data interrotta per problemi alle corde vocali, i quali destarono i primi 'processi' tra i critici.
Dopo l'uscita di Better Than Raw, forte di ampi consensi e sicura di sè, la band rilasciò Metal Juckebox, una curiosa compilation di cover extra metal (Cream, Jethro Tull e Beatles tra gli altri), mentre al valido The Dark Ride seguì un nuovo periodo turbolento, con l'insorgere di nuove problematiche interne: con i suoi soliti mezzi burberi, Weikath, divenuto padre-padrone della band, licenziò tramite email Grapow e Kush rimpiazzandoli con Sascha Gerstner e Mark Cross, che si ammalò di mononucleosi e fu a sua volta rimpiazzato da Stefan Schwarzmann. Quest'ultimo se ne andrà nel 2005, dopo aver ammesso di non riuscire a suonare le parti previste per il nuovo disco, ritenute troppo complesse, veloci e tecniche per il suo stile. L'ennesimo tourbillon portò così dietro alle pelli Daniel Loeble, con il quale venne inciso il nuovo full length. Destò scalpore la scelta di riprendere in mano la saga dei Keeper, pubblicando il doppio Keeper of the Seven Keys: the Legacy; nonostante tutti si attendessero un flop, visto l'azzardata citazione ottantiana, l'opera si rivelò un altro album valido, che in realtà si collocava più sulla scia degli immediati predecessori (anche se leggermente meno avvincente), senza affatto rispolverare le ariose composizioni dell'era-Kiske: le nuove corse a perdifiato si chiamavano The King of a 1000 Years, Silent Rain, e venivano mescolate ad episodi catchy come Mrs. God. Il tour mondiale vide i Nostri impegnati sui palcoscenici europei, sudamericani, giapponesi e centramericani e fu celebrato dal dvd Keeper of the Seven Keys, The Legacy World Tour 2005/2006: Live on 3 Continents. Ormai imparato a memoria il copione, lo storico act tedesco iniziava a produrre full length come una catena di montaggio: così, mentre Gambling With the Devil (2007) risulta ancora gradevole e a tratti più che buono, compatto e quadrato come da tradizione, il successivo 7 Sinners appare un pò insipido e 'di mestiere', utile più che altro a mantenere vivo il nome della band sul mercato. Memorabile il tour mondiale di supporto a Gambling With the Devil, affrontato assieme ai Gamma Ray, la band di Kai Hansen: sepolte le divergenze sotto le pagine del tempo, Hansen tornava sul palco, al termine dei concerti, per eseguire con gli ex compagni vecchi classici come Future World e I Want Out; discutibile, invece, la scelta effettuata per festeggiare i venticinque anni di attività, ovvero la registrazione di Unarmed, é una sorta di best-of riarrangiato in chiave acustica e sinfonica, privato di ogni componente elettrica e non troppo gradito ai fans ed alla critica. Un piccolo dettaglio, che non va a scalfire una carriera incredibile: rialzarsi dopo una caduta rovinosa non é da tutti, ma gli Helloween ci sono riusciti con grande stile, recuperando il blasone che spetta di diritto a chi ha contribuito a plasmare un genere come il power metal.
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Band che seguo solo da 10 anni, purtroppo durante gli anni d'oro non l'ho nemmeno proprio mai cagata di striscio, mea culpa. Ai primi 3 album, in questo periodo sto rimediando attingendo qua e là, e per fortuna direi, visto che mi sono perso tante belle canzoni. Non essendo molto legato ai membri della band (come mi capita con altre band), il cambio di cantante non mi condiziona più di tanto durante l'ascolto, consapevole che tra i Keeper e l'era Deris ci troviamo in pratica di fronte a due band diverse. Grande band. |
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Così...solo perchè oggi è Halloween: happy happy Helloween!!! |
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Bè si, come non sottoscrivere qui sotto...Kiske è Kiske, deris pur bravo o migliorato che sia non vale la metà...chi dice il contrario può usufluire dell' ampliphone... |
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A me sta bene tutto ma sostenere che Deris sia migliore di Kiske come cantante è davvero da sordi...Kiske è la miglior voce della musica metal da metà anni 80 ad oggi, neppure Dickinson (l'unico che si avvicina a Kiske x me) o Tate o Halford c'hanno quel timbro unico che ha Kiske...i cantanti power sono anni che provano a copiarlo o scimmiottarlo risultando la parodia ridicola di Kiske perchè la voce che ha lui o ce l'hai o se provi a imitarla fai solo figure. Poi Deris sarà anche un bravo compositore ma sai a me che me ne frega...c'erano Hansen e Weikath a scrivere i pezzi e se reunion fosse ci sarebbero ancora, mica mi piace Kiske x quel che scrive ma x come canta! KISKE UBER ALLES!!! |
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Secondo me invece AL il capolavoro degli Helloween è il Keeper II, seguito dal Keeper I, poi ci metterei Walls of Jericho, Chameleon e Pink bubbles go ape. Poi dall'era Deris la mia scaletta (almeno il podio) è Time of the oath, Master of the rings, Dark ride. Ma comunque inferiori a quelli dell'era Kiske. Io mi immagino il Walls of jericho con la stessa produzione dei Keeper e Kiske alla voce, sarebbe il disco power perfetto. La sua bellezza sta anche nella voce stridula ed acuta di Hansen, nella produzione molto trash, rozza, da garage quasi, ma se provi ad immaginarlo "alla keeper"... basta sentire le versioni di Kiske nei singoli dei due Keeper per farsene un'idea...SPETTACOLARI |
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articolo ben fatto! personalmente dell'era Deris adoro time of the oath e better than raw, il resto è mediocre... la sua voce da gallina spennata non mi è mai piaciuta.. mentre per me il capolavoro assoluto di questa band è walls of jericho. |
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@Metallized: ora però, per la par condicion sarebbe cosa buona e giusta la biografia dei Gamma Ray e di Michael Kiske...no??? Se volete quella di Kiske ve la faccio io... |
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Beh xxx, anche io pur non disprezzando più Deris e lodando i suoi miglioramenti non posso che continuare comunque a sostenere che la voce per eccellenza degli Helloween è e sarà x sempre KISKE e attendo un suo ritorno con Hansen in formazione. Detto ciò x ora mi accontento di seguire 3 band che mi fanno davvero palpitare: Helloween, Unisonic, Gamma Ray...tutto il resto è noia... |
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confermo che push è di Kursh, weikath ha mesos le parole con lo stesso kursh e Deris. cmq pur bravo che sia Deris, pur quanto possa essere migliorato (ho visto anche io il concerto per intero al wacken e altri live in cui fa egregiamente i vecchi brani, è improponibile paragonarlo con Kiske...basta ascoltarsi i live degli Unsionic per trovare conferme: fa March of time, I'm alive, I want out, Future world, Kids of the century, A little time meglio di come le faceva 25 anni fa e ho detto tutto. Kiske ha una voce pazzesca e l'ha mentenuta pazzesca, sa fare tutto con la sua voce altro che palle! basta ascoltare qnt fatto post helloween per rendersene conto o ascoltare ora gli Unsionic live! |
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*avesse fatto*... andiamo bene... chiudete un occhio perchè è il fine settimana e ho fatto veramente i botti!!!! |
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radamanthis@ andrò sicuramente ad ascoltarlo! Già sto provvedendo all'ascolto di quanto mi hai suggerito nell'altro post... appena finisco ti dico che ne penso Alcune volte so che è difficile farlo ma solitamente cerco di concentrarmi solo sulla musica e meno su quanto si nasconde dietro a certi personaggi... nel caso di Weikath sicuramente è un grande musicista e compositore... certo che però a sentire certe dichiarazione e a guardare la classica espressione che ha lui da faccia da schiafffi non saprei come dare torto a quanto disse hansen... forse se lo avrebbe fatto chissà... magari veramente Ingo sarebbe ancora vivo... |
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@claudio: Push (nel libretto ufficiale che sto leggendo adesso...) è accreditata a kursh nelle musiche Deris, Kusch, Weikath nelle lyrics; per il discorso Kiske approvo ciò che hai scritto, al 100%. Se si ascoltano canzoni quali Hunted e So sick da Instant clarity (tanto per citare le prime due che mi vengono in mente molto diverse dal suo solito modo di usare la voce, almento nelle strofe) quasi non lo si riconosce...ma questo fa caderer le dichiarazioni di chi dice che sa solo cantare high! |
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rada in push weikath ha scritto pure le musiche cmq vabene cosi andaimo avanti . x quanto riguarda kiske basta andare ad ascoltare i suoi primi due album solisti e il disco con i supared e troverete un kiske che usa la voce in maniera diversa ovviamente al difuori del ambito metal andatevi ad ascoltare ban'em da readiness to sacrifice o philistine city o sombody somewere da instant clarity x fare alcuni esempi. Che kiske si spinga a cantare qualcosa di metal piu aggressivo mi risulta molto difficile xchè semplicemnte è contrario al suo modo di pensare e di vivivere kiske non canterebbe mai una canzone come kill it, anche se ne fosse in grado, per principio |
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Si si, Kiske fu allontanato dagli helloween, lo ha più volte dichiarato e gli ha scritto pure un brano "HUNTED" che trovi nel suo primo disco solista del 1996 Instan clarity...il titolo "Cacciato" e il testo (inequivocabilmente dedicato agli Helloween) sono molto eloquenti a riguardo. Per quanto riguarda Ingo nessuno saprà mai come sono andate le cose, Hansen ho letto che disse "se avessi preso a calci (o pugni...non ricordo) Weikath quando era il momento Ingo forse sarebbe stato ancora qui..." Mah...Comunque se posso consigliarti qualcosa di Kiske post Helloween probabilmente non molto conosciuto dove usa la voce in modo diverso e più profondo sono The encounter con la band brasiliana Thailon in duetto con la singer della band e la recentissima The ethereal dream (ultima uscita in ordine di tempo di Kiske) con la band Tomorrow's outlook, molto epica ed evocativa, prova a dargli un ascolto! |
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Radamanthis@ si, hai perfettamente ragione, quei pezzi li interpreta in maniera magistrale, considerando che il timbro non è di certo quello che ha lui! Quindi quella che da anni va avanti ( e che per altro davo anche io per buona) non è nient'altro che una bugia... magari messa in giro dallo stesso Weikath? Io ricordo riguardo Ingo solo un'intervista di Hansen dove parlava di questa telefonata lunghissima tra il poveretto e W che si risolse proprio poche ore dopo con il suo suicidio... se fosse così sarebbe pesante come cosa... Vedrò di provvedere alla lettura del libro... mi hai incuriosito! No no, ovviamente e neanche io nei progetti di Kiske vorrei che fossero solo la continuazione o la scopiazzatura di quanto fatto in passato con gli H. Sarebbe la stessa politica patetica che da anni porta avanti DiAnno (scusa il gioco di parole) con i pezzi dei Maiden. Appunto posts fa avevo scritto che mi sarebbe piaciuto vedere un "evoluzione" se possibile della voce di Kiske in ambito heavy... guarda lo acquisterò veramente volentieri l'album! |
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@Sambalzalzal: eh eh, visto che avevo ragione...Deris inizia a starci dentro davvero anche nei pezzi vecchiotti... Per il discorso dei miei contatti virtuali con Kiske non è che si è entrati nel dettaglio di cose personali tipo Ingo (le cose che so sono quelle che ho letto nelle interviste ufficiali, penso di averle lette quasi tutte in tutte le lingue...eh eh, google translate fa miracoli...), ci mancherebbe, tra le altre cose comunque lui ribadisce che fu Weikath a cacciarlo dalla band e non come si dice in giro che lui abbia lasciato gli Helloween e così via, poi progetti futuri, idee, pensieri riguardo la scena metal ecc. Per quanto riguarda il suo libro lo trovi da acquistare direttamente dal suo sito ufficiale (è affidabile, io ho preso alcune cose), si chiama Kunst Und Materialismus costa 6 euro ed è però solo in tedesco...comunque non è un'autobiografia ma un libro filosofico. Se invece parliamo di Unisonic il discorso andrebbe un pò esteso, il confronto con gli Helloween non ci può stare, gli Helloween sono una vera e proprio power metal band, Unsionic al di là del riprodurre dal vivo i vecchi classici non è che facciano power metal, io li vedo più come i Place Vendome più heavy...io te li consiglio vivamente anche per la presenza del grande Hansen ma se ti aspetti una sorta di Keeper 3 caschi maluccio, credo possano essere collocati proprio come seguito ai Place Vendome con l'ingresso di Hansen, immagina Hansen al posto di Uwe Reitenauer nel debut omonimo ed in Streets of fire e più o meno ci siamo! |
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Caro claudio, i compiti a casa li hai fatti, ok, bravo ma non è che tu abbia letto con precisione quanto ho scritto io...io ho scritto a monte di tutto il discorso credits "prendendo le top songs", non citando i filler degli album. La cosa cambia eccome. Potrei darti ragione solo su Steel tormentor che mi sono scordato (...sarà l'età...); inoltre Push è scritta da Kursh, le parole anche da Weikath, io parlavo di musiche, non di parole...Nel mio post non ho fatto l'elenco dei brani scritti dai vari componenti ma ho preso le top songs di ogni album e relativi creatori, non è colpa mia se Weikath ha scritto molti filler (alcune ottime tracce, alcune top songs ma molti filler....) mentre Deris ha scritto molte top songs (e pochi filler). Comunque credevo fossi stato abbastanza chiaro nel dire che intendevo top songs, se poi si vuol far passare una traccia come "Mission motherland" o una come "If I knew", o addirittura l'imbarazzante "The sage, the fool, the sinner" delle top songs vabbè, allora Weikath ha scritto tante cose...Io per top songs intendo (sempre prendendo quelle di Weikath) POWER, EAGLES FLY FREE, KEEPER OF THE 7 KEYS, DR. STEIN, THE SAINS e compagnia bella, non certamente una Secret alibi qualunque che potrebbe essere uscita dalla penna di un qualsiasi chitarrista power sulla faccia della terra solo che nel logo della copertina del cd c'è scritto HELLOWEEN e allora deve essere ottima a prescindere! Spero di aver chiarito il mio pensiero! |
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caro radamantis io mi sono andato a fare i compiti a casa e mi sono andatao leggere tutti i credits degli album dell'era derisè ho scoperto con piacereche la mia memoria non è piu quellla di una volta,e mi dispiace dirti che tu hai bisogno di unn ripassino. Allora Master of the rings: sole survivor, where the rain gorws,perfect gentleman,in the middle of a heartbeat (in coppia con deris non è precisato chi ha scritto la musica e chi i testi), secret alibi e the game is on(solo weikath ) quindi wiekath assoluto protagonista ma su questo album eravamo daccordo. Ma da time of the oath che ti devi ripassare perchè mr Weikath non ha solo scritto la stupenda Power ma bensi: Steel tormentor (music: weikath; lirics:weikath/deris) Power(music and lirics: weikath) Kings will be kings(music and lirics: weikath) if i knew(weikath) mission motherland(music: weikath/helloween lirics:wiekath) Mi sembra prorprio che sia anche in time of the oath assoluto protagonista. In better than raw non semplicemente si difende bene come dici tu ma si difende alla stragrande perchè Push al contraio di quello che scrivi tu non è ad opera del solo kusch ma è un pezzo a tre mani kusch/weikath/deris e poi weikath scrive anche la bellissima falling higher insieme a deris e poi da solo l'mmensa midnight sun, laudate dominum e i can e quindi anche in better than raw weikath assoluto protagonista. Il periodo di appanamento come avevo detto anche nel post precednte lo ha nel periodo che va da dark ride a keeper legacy e poi inzia a riprendersi in gamblin con una stratosferica the saints e una buona can do it(anche se a te non piace quindi non sarai daccordo) e prosegue in seven sinners con le ottime raise the noise e the sage, the fool, the sinner. Rada vai fare un rippassino sulla primo periodo post kiske che ti fa bene weikath è indiscutibile |
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Radamanthis@ ti ringrazio tantissimo per le informazioni(il concerto con Deris spacca veramente!!!) soprattutto per le curiosità del tuo confronto con lui sebbene anche solo in modo "telematico"! Deve sicuramente essere stata una bella esperienza per te! Adesso mi hai anche incuriosito ahahahahah! Ti ha raccontato qualche aneddoto particolare riguardo a quegli anni? Una delle cose che mi hanno sempre incuriosito fu tutta la faccenda di Ingo e come realmente andò ma li si va nel privato e c'è una morte di mezzo quindi magari anche loro sono restii a parlarne con persone esterne a quelli che al tempo militavano nella band... Il suo libro è facilmente reperibile in giro? Sarebbe interessante leggerlo anche perchè sono un grande appassionato di opere autobiografiche... (se anche a te piacciono i Guns n Roses anzi ti consiglio vivamente la biografia di Duff che ho appena finito di leggere...) Approfondirò di sicuro l'ascolto degli Unisonic, fino ad ora non sono riuscito ad ascoltare attentamente ed a farmi un'idea ma spero nel meglio!!! |
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La biografia è nel complesso ottimamente scritta ed equilibrata, tranne nella prima parte dove si sottovaluta l'importanza primaria di Weikath: il !"Keeper II" in gran parte è roba sua, e il suo songwriting è decisivo anche in Walls of Jericho (How many tears, Guardians, Reptile, è suo anche il rit. di HM is the law che eleva il brano...P: e ricordiamo poi che alcuni dei pezzi accreditati ad Hansen furono scritti in realtà da Piet Sielck: Phantoms of death, Metal invaders, mezza Gorgar...). Complimenti cmq, ribadisco (a parte le mie quisquilie), per un articolo monumentale e certo non facile! |
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@Sambalzalzal: ho la fortuna di avere anche bootleg dell'era Deris con sue versioni di brani tratti da Walls of Jericho tra cui spiccano Starlight, Murdered, How many tears e Ride the sky, le fecero spesso a cavallo tra il 2000 e il 2004 mentre ora sono più orientati ai pezzi dei Keeper. Se devo essere sincero le versioni di Deris non mi dispiacciono per nulla, certamente più vicine agli originali di Hansen piuttosto che alle versioni di Kiske. Tra le differenti versioni quelle con Kiske le reputo migliori proprio per quanto ho detto sotto nel post 68 ma Deris certamente non sfigura per nulla, anzi! Trovo la sua voce molto adatta all'interpretazione del Walls of jericho anche per i motivi che ha ben spiegato Nightblast al post 73. Inoltre (oggi sono in vena di apprezzamenti per Andi...) se non ne hai ancora avuto modo ascoltati (lo trovi su youtube, nulla di strano per collezionisti o introvabile...) il concerto intero al Waken, lo trovi digitando "Helloween - Live @ Wacken Open Air 2011 - Full Concert" con la seguente scaletta: March Of Time - Where The Sinners Go - I'm Alive - Keeper Of The Seven Keys - Halloween - Future World - Dr. Stein - I Want Out. Sentirai un superlativo Deris. Ok, mò che ho osannato le doti canore di Deris che nel corso del tempo ha avuto modo di migliorarsi sempre di più non posso che ribadire il mio parere: KISKE è nettamente superiore (a mio avviso) ed è uno dei più grandi singers della storia del metal. E inoltre anche lui, pur mantenedo la stessa voce cristallinea di fine anni 80 ha reso molto più profonda e convincente la sua timbrica nelle note medio basse nel corso degli anni ed è ad oggi, vocalmente parlando, il top! Per quanto riguarda la sua "svolta cocciuta" che posso dirti...io ho seguito attentamente tutti i vari step nel corso degli anni e ho avuto modo di confrontarmi (via internet...purtroppo solo via internet ) direttamente con lui, certe cose resteranno un mistero ma il fatto che sia stato cacciato dagli Helloween lo segnò profondamente perchè a differenza di quanto possa sembrare ci teneva davvero alla band. Inoltre molte dichiarazioni che fece contro il metal furono travisate e pompate, i problemi con le label non lo aiutarono e nel suo libro "Arte e materialismo" potrebbero esserci alcune risposte. L'importante è che ora sia tornato full time un singer in una band notevole come Unsionic e soprattutto che sia molto preso e coinvolto nel progetto! |
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Delle zucche anseatiche possiedo solo i due "Keeper", per il resto mi piacciono solo dei singoli brani sparsi qua e la, non sufficienti comunque a farmi comprare un altro album. |
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Radamanthis@ di nulla! Complimenti veramente meritati! Sono del tuo stesso parere riguardo ai pezzi reinterpretati in un secondo tempo da Kiske... sembrano canzoni totalmente differenti! Devo dire la verità e cioè che per quanto in alcuni casi ci stia bene veramente, le produzioni pompose e cristalline sono quelle che preferisco. penso che anche con la voce di hansen Walls Of J se fosse stato registrato in maniera "migliore" sicuramente avrebbe acquistato più punti e plauso. A dire il vero io penso che in linea di massima hansen abbia inizato a migliorare con la voce proprio con i GR... Somewhere Out In Space sta a livelli veramente alti in fatto di resa canora! penso quello sia stao il suo "top". Chissà come Deris invece potrebbe reinterpretare quei pezzi... considerando le sue tonalità e l'approccio più "cattivo" e versatile magari farebbe meglio di entrambi, chi può dirlo! Ovvio che si tratta come sempre di gusti e pareri personali, ciò non toglie che tutti e tre siano performers formidabili. Ripeto, il mio unico cruccio è che Kiske da un certo punto in poi abbia come messo una barriera con tutto ciò che è "pesante" ed alla fine abbia perso di vista anche ciò che magari avrebbe potuto fare di buono (nel metal sempre) con la sua voce, progredendo anche. Questa sua svolta cocciuta non l'ho mai capita! |
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Che a me Kiske non piaccia penso sia cosa risaputa, dato i miei precedenti commenti in merito al cantante in questione...Quanto da me scritto però, trascendeva dal mero gusto personale, infatti mi sono limitato ad analizzare quanto fatto da Kiske e da Deris negli Helloween...Che Kiske nel corso degli anni sia cambiato è sotto gli occhi di tutti, ma io vorrei focalizzare il discorso di quanto fatto dai due cantanti in seno agli Helloween. Kiske per natura ha un'estensione vocale superiore a quella di Deris, ecco perchè quest'ultimo trova difficoltà nel riproporre i brani dell'era Keepers...Non è da ignorare il fatto che Deris provi a dare un'impronta propria ai brani, cosa che alle orecchie di molti potrebbe risultare come una forzatura dettata da limiti vocali, mentre secondo mè si tratta di interpretazione del brano... Le caratteristiche vocali di Deris sono estremamente migliori di quelle di Kiske. Il cantato di Deris si sposa ottimamente con qualsiasi canzone, sia essa una canzone oscura del periodo Dark Ride (We damn the Night) sia essa una canzone giocosa del periodo Mester of the Rings (Secret Alibi). Non me ne vogliano i fans di Kiske ma questa caratteristica il buon Michael non l'ha mai posseduta. Deris è un cantante camaleontico, capace di adattarsi e di dare alle canzoni un tocco riconoscibilissimo, cosa che anche Kiske faceva, ma soltanto nella direzione high pitched, cosa che lo ha reso famoso, ma che lo ha compresso nella schiera dei cantanti Power Metal, cosa di cui Deris è libero assolutamente. Le caratteristiche di Deris infatti, fanno di lui un cantante molto meno inquadarto in un genere, capace di cantare e di valorizzare meravigliose ballad (Forever and one), brani violenti e tirati che necessitano di prestazioni aggressive e ruvide (Push) o brani oscuri ed intimisti che vogliono cantati sofferti e ricchi di pathos (Immortal)...Queste caratteristiche il buon Kiske non le ha mai avute, o perlomeno non negli Helloween...La caratteristica di Kiske è il cantato alto, squillante e solare, cosa che fa ottimamente, ok, ma a mio avviso le sue doti di cantante terminano lì. Come frontman è deficitario, nonchè come songwriter...Se si mettessero su una bilancia i due cantanti, l'ago penderebbe senza dubbio verso Deris, il quale come cantante ed artista in generale è nettamente superiore a Kiske, avendo altresì dato molto di più alla causa Helloween... |
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Ti ringrazio Northcross1, davvero! Dai, vediamola così: con i vari split avvenuti nella band ora possiamo divertirci seguendo Helloween, Gamma Ray, Unisonic e Masterplan! 4 gusti è meglio di 1... |
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Concordo con Sambalzalzal: Rada sei un grande disquisitore!! Ma davvero complimenti Concordo in pieno anche stavolta. Non sono un grande estimatore di Deris come cantante (questioni soggettive) ma come songwriter è davvero in gamba. In ogni caso, lo stle degli Helloween e dei Rayz è molto diverso come dice Claudio, gli H sono più pesanti e meno melodici rispetto ai GR che sono appunto più melodici. In definitiva direi: 2 grandissime band, leggende. |
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Ciò che ha citato Painkiller è la verità...non perchè fossi presente ma da più fonti attendibili questa cosa è uscita. Il microfono prima andava ad intermittenza e poi si è fermato del tutto e lui ha proseguito come nulla fosse e la voce si sentiva ugualmente...ha una cassa marshall in gola il buon michelino... |
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Concordo con Rada, sulla perdita di ispirazionedi weiki, non su quelle che definisce perle in alcuni casi, ma ovviamente va a gusti. Al di là del fatto che apprezzo Deris sempre di più, io ho assistito al tour di pink bubbles ed in quell'occasione per un po' il microfono di Michi non ha funzionato. Va beh che ero nelle prime file ma si sentiva lo stesso... |
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Ah ah Sambalzalzal, se mi chiamano ci vado di corsa...ma mi sa che sono un team già ben assortito! Grazie per il tuo complimento, mi fa piacere! Beh, se dovessi sviscerare l'argomento che mi hai sottoposto dovrei un pò dilungarmi (qualcuno dirà..."ancora? più lungo del post 65?") No dai, seriamente...io ho avuto la fortuna di ascoltare ed avere in casa molti bootleg degli helloween con Kiske alla voce sui brani del Walls of Jericho (How many tears, Ride the sky, Guardians, Judas e altre), oltre che le versioni deluxe del Keeper of the 7 keys I (che contiene Victim of fate e Starlight registrate in studio). Che dire...pensare alle versioni originali, così grezze, veloci, con una produzione al limite del thrash fa calzare la voce alta e rauca di hansen quasi a pennello, canzoni più che cantate gridate, urlate, viene sparata fuori la rabbia allo stato puro. Sentire Kiske invece che le canta è completamente diverso, non dico sembrino canzoni diverse ma poco ci manca. Sarebbe certamente divertente poter ascoltare Walls of Jericho completamente registrato da Kiske e con i suoni del Keeper per poter dare un'analesi più intelligente e meno scontata ma dato che è una cosa impossibile mi limito a dire che preferisco Kiske proprio pèerchè le canta ma senza far perdere quella potenza alle canzoni; sarò di parte ma la voce di Michael è per me fantastica, senza nulla togliere al grande zio Kai, ci mancherebbe, però il paragone vocale proprio non regge! Quindi ti dico Kiske e non solo per Victim of fate ma anche per tutte le altre che ho avuto il piacere e l'onore di ascoltare! |
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Cazzo, Radamanthis@! Anche non apprezzando Kiske devo veramente farti i complimenti per l'accuratezza con cui hai egregiamente condotto la disquisizione! Proponiti nella crew di Metallized!!! P.s. quale versione preferisci della canzone Victim Of Fate? hansen o kiske? Visto che ancora non se ne è parlato (oppure mi è sfuggita) ancora? Quella penso sia l'unica canzone in cui la performance di hansen veramente non mi piace! |
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Ops....cazzo quanto ho scritto...mi sa che ho esagerato... Scusate per la lunghezza, spero almeno di essere stato utile a chi interessa... |
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Ho un pò di tempo libero e quindi cercherò di rispondere in maniera approfondita sia a Claudio che dire ciò che penso riguardo a quanto ha affermato Nightblast...in primis a differenza del passato la vcoe di Deris inizia a piacermi veramente, la trovo molto particolare e duttile e lui molto abile a usarla a suo piacimento creando molti "colori", svariando da parti più high pitched melodiche (esempio in Falling higher tanto per citarne una) a parti molto più aggressive (Kill it esempio) che ben si adattano a ciò che gli Helloween attuali sono. Quindi non ho nulla da dire contro Andi, ci mancherebbe, è il cantante della band per cui stravedo quindi non ho assolutamente nulla da dire! Però dire ciò che è stato detto su Kiske è inesatto. Lui sa svariare tra le ottave (e non solo sulle parti high pitched) ma su tutte, se uno ascoltasse tutti i brani che ha cantato potrebbe notarlo: Kiske non è solo gli Helloween, ha fatto molto altro, di diverso spesso, di simile a volte, ma molto altro comunque. La già citata Key to the universe con Timo Tolkki è solo uno dei vari esempi quindi sarebbe meglio valutare le cose alla luce di un attento ascolto di tutto (o almeno buona parte) del materiale di un artista e non solo in merito a ciò che uno ha fatto a 18 anni nella coppia dei Keeper. Poi paragonare una Before the war (grandissima canzone, una delle mie preferite delle zucche) con Eagles fly free non è che ci stia molto, anche qui rifacendomi a heroofsand14 non posso che dire che eagles è probabilmente la canzone power per eccellenza e Kiske con la sua voce non la appiattisce di certo, anzi, la rende unica e molto difficile da imitare. Poi se Nightblast vuoi averla su con Kiske per le sue dichiarazioni all'indomani dell'uscita dagli Helloween o su alcune contraddizioni che ha avuto nella sua carriera è un altro discorso, se si vuol parlare del Kiske cantante è diverso. Per claudio invece riguardo al discorso Weikath / songwriter non posso non essere in disaccordo e mi spiego: tralasciando Walls of jericho e la coppia dei Keeper analizziamo disco per disco e relativo contenuto delle zucche d'Amburgo (prendendo le top songs): PINK BUBBLES GO APE là dove Weiki scriveva Number one (unica traccia a nome suo solamente dato che Heavy metal hamsters è scritta a 4 mani con Kiske) Grapow metteva la firma su The change e Someone's crying e Kiske scriveva Kids of the century e Going home; CHAMELEON diviso equamente in 3, 4 brani a testa per Weiki, Kiske e Roland ma con Kiske a farla da padrone con le stupende I believe e Longing (molto superiore a Windmill); MASTER OF THE RING posso darti ragione, la pur bella Still we go è inferiore a brani straordinari come Where the rain grows e Sole survivor (anche se in entrambe c'è lo zampino di Deris se leggi i credits...) e la stupenda Why è solo ad opera del biondo singer; THE TIME OF THE OATH ha Deris sugli scudi con We burn, Before the war, The time of the oath (con Grapow) e Wake Up The Mountain (con Kusch) mentre Weikath mi sembra che di grandi brani ne abbia firmato solo uno: Power; BETTER THAN RAW ha Kursh sugli scudi con le splendide Push e Handful of pain ma qui il buon Weiki si difende bene con Falling higher e I can (entrambe con Deris) e solitariamente con la stupenda Midnight Sun; sparisce però in THE DARK RIDE, l'album vede solo perle scritte da altri: Mr. Torture e Sun Is Going Down (Kusch), Mirror Mirror ed If I Could Fly (Deris) e un super Grapow con Escalation 666 e The dark ride, le sue All over the nation e Salvation pur belle che siano non sono all'altezza delle altre tracce sopraccitate; RABBIT DON'T COME EASY non è che sia un capolavoro ma i pezzi più brutti sono proprio a firma di Weikath, dura riuscire ad arrivare alla fine dell'ascolto di The tune, do you feel good e Nothing to say (con tanto di brack raggie) mentre i pezzi migliori vengono da Deris che scrive Just a Little Sign e Open Your Life ma soprattutto da Grosskopf grande rivelazione come songwriter con la stupenda Hell was made in Heaven (ad oggi uno dei brani più belli della "nuova era"); anche nel seguente KEEPER LEGACY i flop songs sono a firma Weikath: impossibile paragonare neanche lontanamente tracce del valore di The Invisible Man e Silent Rain (Gerstner), Mrs. God (semplice, stupida ma riuscita al 100 %), Come Alive (Deris) e l'ottima My life for one more day (Grosskopf e Deris) con un brano a scelta tra quelli a penna di Michael ovvero i seguenti 3: Born On Judgment Day, Do You Know What You Are Fighting For? e Get It Up. La top song King for a 1000 years è ad opera di tutta la band mentre le lyrics sono di Deris. Passiamo a GAMBLING WITH THE DEVIL dove Weiki sfodera la superba The saints (bellissima, davvero) e...basta....Can do it è imbarazzante, mentre Grosskopf continua il suo magic moment con il duo Final Fortune e Heaven Tells No Lies mentre Andi sfodera Kill it che vale il prezzo del disco e Sasha Paint a New World e Dreambound ma dai, su questo più o meno ci siamo...mentre |
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@nightblast: mi trovo completamente in disaccordo ma non perchè Kiske è il mio cantante preferito. Deris a me piace, è vero che la sua voce ha delle belle sfumature, ma non mi puoi dire che Kiske usava solo le sue 3 ottave e basta. Negli anni anche lui ha affinato la voce diciamo baritonale, per esempio in Key To The Universe di Tollki, la prima parte è soggettivamente e penso oggettivamente molto ben fatta, toni bassi e emozionante. Poi il discorso di Eagle FLy Free..non capisco..penso sia LA canone power per eccellenza, grande testo, e cantato straordinario, non me la puoi paragonare con Before The War..e si ritorna al solito discorso di interpretazione..Deris non riesce per ovvi motivi a fare le canzoni dell era Kiske, mentre il contrario potrebbe starci, certo non con Push o Kill It ma con tante altre si.. ovvio che è un mio parere ma il tuo mi sembrava un attacco esagerato, potrei dire che si sa ed è noto che Kiske è molto meglio di Deris ma me lo tengo per me.. |
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Nightblast@ sono d'accordo con te. Credo che qui si faccia lo stesso discorso che si fa quando si parla di Dickinson e DiAnno... discorso che non ho mai capito a dire il vero... cose tipo "la voce giusta per gli helloween è quella di Kiske" "la voce di DIAnno è la voce giusta per i Maiden.." ma io mi chiedo quale sia il cantante che è durato di più e che ha contribuito alla storia delle relative bands... che ha composto più canzoni e che si è comportato con più professionalità onstage e fuori. I fatti parlano chiaro. Non è la mia tanto una critica a Kiske che per carità all'epoca fu una novità ed un portento per quel tipo di stile canoro ma bisogna fare migliaia di inchini a Deris che ha saputo rimettere in piedi una formazione che a quel punto faceva veramente piangere e che ancora continua a militarci con bei risultati mi pare. A volte bisognerebbe essere più obbiettivi nei giudizi e non "perseguitare" a vita degli artisti che non hanno veramente nulla da farsi rimproverare. A parere mio Deris rimane ancora oggi come uno degli artisti più bravi nel panorama metal! |
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Poi rada che hansen sia cosi perfetto non mi risulta gli ultimi album dei rayz sono appena discreti pieni di scopiazzature e citazioni a turno di maiden, priest e sabbath dopo somewhere out in space è iniziato un lento calo ancora powerplant era un signor disco ma poi è iniziato il declino ed è coinciso col accentramento totale del songwriting nelle mani di hansen che ha iniziato a perdere colpi e a scopiazzare qua e la. Weikath che tutti definite dispotico non ha mai avuto questa mania di onnipotenza decido tutto io scrivo tutto io a sempre condiviso il songwritng e le scelte sulle direzioni stilistiche degli album certo poi quando le cose non hanno funzionato in termini di vendite non ha perso tempo a tagliare qualche testa con poco stile ma nessuno è perfetto su questa terra. io ringrazio weikath per aver tenuto in vita la mia band preferita nel bene e nel male. ah e una cosa hansen se ne ando dagli helloween uno perchè avuto paura del successo, due perche non poteva decidere tutto da solo e scirvere tutto il materiale da solo e da qui i litigi con weikath e kiske quindi non quel santo simpatico che tutti voi esperti della materia helloween volete far credere dietro la faccia simpatica anched lui a un super ego smisurato detto questo a me non frega niente chi sia piu simpatico e antipatico e ringrazio questi due signori x aver scritto le pagine piu belle della storia della musica metal essendo gli helloween oviamente la mia band preferita |
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radamantis wiekath mai la punta di diamante dopo keeper2 ? in pink solamente forse? dobe comunque ha scritto la splendida number one e una buona heavy metal hamster ma proprio pink io lo reputo l'unico album un po appanato delle zucche in chamaleon grapow, kiske, e weikath si suddividono 4 canzoni a testa tutti con alterne a secondo dei gusti degli ascoltatori vista l'estrema varietà dell'album e weikath sforna un meravigliosa giants, una bella first time, windmill e revolution now, master of the rings: sole survivior, where the rain grows, the game is on, secret alibi, e non son sicuro se abbia coscritto perfect gentleman. Time of the oath: Power (il singolo piu conosciuto degli helloween dopo quelli dei mitici keeper), kings will be kings, la meravigliosa if i knew. Better than raw: midnight sun, falling higer, laudate dominum, i can questo a dimostrare che nei tre capolavori post kiske weikath e sempre stato ad altissimi livelli. ecco l'appanamento c'è stato in dark ride ma a pur sempre scritto due buone canzoni : Salvation e all over the nation; questo appanmento e durato fino gamblin with the devil dove a ripreso a scrivere gioiellini ed a proseguito in seven sinners riconfermo weikath e hansen signori del power metal poi se uno un gradino sopra all'altro dipende quale sfaccetatura dello stile helloween si preferisce quello giocoso e melodico o quello piu classic meta e epico |
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@nightblast: sono d'accordo in parte col tuo ragionamento, e la parte è quella in cui viene dato a Deris quel che è di Deris. Non sono d'accordo nel tuo accanimento contro Kiske. Dire che canta Eagle fly free rendendola piatta, che non da colore alle canzoni e che nelle note medie (in quelle basse ok) non rende mi sembra fuori luogo. davvero fuoriluogo. siamo di fronte a una delle migliori voci della storia! invece x il discorso frontman e songwriter sono d'accordo con te, motlo ma molto emglio deris. |
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Tra Deris e Kiske proprio non c'è paragone...Kiske è capace di cantare soltanto in un modo, riuscendo a dare davvero molto poco nelle tonalità medio basse, inoltre come frontman lasciava davvero a desiderare...Deris, oltre ad essere un signor songwriter, ha una voce molto più calda, duttile ed espressiva, che pur viaggiando su note molto alte, si esprime egregiamente su tonalità medie ed aggressive...Brani come Sole Survivor, Push, o Kill it, cantati da Kiske farebbero ridere...Inoltre, se si prendono brani come If I could Fly, Immortal, Forever and One o In the middle of a heartbeat, si può facilmente capire l'enorme differenza a livello di capacità vocali tra i due cantanti...Deris intepreta le canzoni, dà loro un colore, le arricchisce, Kiske non faceva altro che prendere le sue tre ottave e dimostrare al mondo di saper cantare high pitched...E poi basta col fatto che se si fa il paragone Deris ne esce sconfitto...Ha pubblicato ben 8 dischi con gli Helloween, ne è una delle colonne portanti ed ha scritto più brani lui di quanto Kiske ne abbia mai scritti...Prendete Before the war e Eagle Fly free...Oggettivamente, se si tralascia il valore storico della seconda, tra i due brani non esiste storia...Before the war è semplicemente perfetta, proprio perchè Deris dà alla canzone sfumature bellissime, non la appiattisce come Kiske faceva in Eagle Fly free, rendendola tutta uguale...Se poi dobbiamo valutare le canzoni per il loro valore storico e non per la loro vera caratura allora è altro discorso... |
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@lizard: Halford e Tate per me son baritoni. hanno una gran tecnica e per questo fondevano bene i registri, ma di sicuro non hanno la timbrica di un tenore nel parlato e se noti, la voce diventa molto più chiara e sottile nei toni alti. un Kiske o un Sammet su note come il Do4 restano comunque più pieni rispetto ai 2 sopracitati. anche matt barlow saliva fino alle stelle ma è chiaramente baritono. l'estensione non fa il timbro di voce o la classificazione vocale |
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bè, ci credo che Hansen è calato...è dal 1987 che sforna capolavori, se gli ultimi 2 dischi non sono il top dei top è anche umano...ha anche scritto forse 3 volte tanto materiale in più di weikath. dr metallo: non è che hanno incolpato direttamente però alcune dichiarazioni abbastanza forti a riguardo, quel detto / non detto, avrà qualche base che noi non sapremo mai...Ingo "mr smile", ci manchi! RIP! |
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xXx: Si sarebbe fantastico, magari un giorno lo faranno... Chissà. Rada: Anche in questo caso concordo, però comunque spesso bastano poche canzoni che, nel contesto, ti trasformano in leggenda. Hansen ha una carriera che dire fantastica è dire poco, è vero ultimamente è calato... Però è dura restare su certi livelli così alti ed a lungo andare le idee calano, ma è una cosa che accade più o meno a tutti |
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i keeper of the seventh keys sono il massimo di un certo modo di fare metal degli anni '80. Chameleon è un grandissimo album secondo me fin troppo sottovalutato. Tristissimo incolparsi per il suicidio di qualcuno nella band e brutto rinnegare il metal (come fece anche il simpaticissimo e umilissimo Lars Ulrich) |
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ragazzi, che bello vedere così tanti commenti ad un articolo che parla di una band mai troppo osannata! Non posso fare altro che quotare molti dei vostri commenti, le Zucche sono la mia band preferita da anni (anche se altre ci sono vicine, eh!) con il mio cantante preferito in assoluto, tale Kiske. leggendo il commento di Rada numero 7, mi hai fatto tornare in mente le questioni tra Ingo e la band..mi è tornata un pò di tristezza, e mi è pure tornata in mente la foto della sua tomba ad Amburgo che, chissà, spero di poter visitare un giorno. E finiamola col dire che sono artisti osannati perchè nell'oltretomba, Ingo era un signor batterista, e vederlo sempre sorridente nelle foto mi fa scendere una lacrima! Detto questo, non mi dilungo sull elogiare Kiske, Kai, il buon Markus e il grandissimo Roland, ma vi dico apertamente che a me Weikath, pur avendo questo carattere intrattabile, essere scontroso e forse chissà aver in qualche modo "aiutato" Ingo al suicidio, lui a me è sempre stato simpatico. Cioè non nel vero senso della parola, ma vederlo nei live sempre serio, con la cicca in bocca, ma ha sempr fatto spuntare un sorrisino sulla faccio. Comunque è da stimare anche per le canzoni scritte che non ripeto, anche se è vero che negli anni hanno prevalso gli altri, come Grapow. Ricordo pure che Roland era stato accusato di essere l'artefice dell insuccesso di The Dark Ride, per i temi cupi..però mi è sempre parso un buon album, forse cercavano come spesso accade, un capro espiatorio. Bene, avrei tante cose da dire, ma, pensando ancora a Ingo, mi viene in mente che: "Life's too short to cry, long enough to try!!!" |
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Arrabbiato com'era col mondo e con kai e Michi mica poteva dire "abbiamo un buon cantante ma Michi é inarrivabile" |
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@Lizard: confermo le dichiarazioni fatte da weiki sulla maggior versatilità di Deris etc...ma secondo me valgono come il due di picche, come quando uno dichiara che il nuovo album é migliore del precedente o quando fanno dichiarazioni di comodo nelle reunion... |
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@lizard: può essere, ci sta come motivazione ma a mio parere Deris li ha un pò limitati con il vecchio repertorio, soprattutto nei primi anni. Ora se la cava bene ma all'inizio era inascoltabile...ricordo molto bene! Per fortuna ora ci sta dentro! |
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Lasciando momentaneamente il discorso singers e parlando dei chitarristi / compositori io non è che ce l'abbia con Weiki ma a livello di composizioni Weikath ha si scritto grandi canzoni (alcune di quelle citate da Claudio al post 23 le sottoscrivo) ma mi sembra che Keeper I / II a parte il buon Weikath non sia mai stato la punta di diamante in fase di sogwriting. In Pink bubbles go ape i pezzi migliori erano usciti dalle penne di Kiske e Grapow, Chameleon è un discorso un pò a parte, è a mio avviso un capolavoro merito di tutta la band, una sorta di canto del cigno, da Master of the ring a Dark ride i masterpieces vengono da Deris, Grapow e Kursh (soprattutto negli ultimi dischi Better than raw e The Dark ride), nell'era del nuovo millennio invece Deris ha preso per mano la band nella sua quasi totalità e, a parte Rabbit don't come easy dove Grosskopf ha sfornato la bellissima Hell was made in Heaven è stato proprio il biondo singer a sfoderare i colpi migliori mentre gli episodi più deboli avevano proprio la firma di Weikath. Gerstner del suo ce lo mette ma dopo Deris mi sembra sia Grosskopf la mente più brillante in questi anni. Weiki quindi perde il paragone con Hansen (è lui l'artefice del 90% di ciò che producono i Rayz), di Grapow (i primi due Masterplan sono stupendi, poi un calo c'è stato ma anche a causa di problemi suoi persoanli / famigliari oltre che di contratto con label e cambi di formazione Lande-Di Meo / Kursh-Terrana) e ora anche il giovane Gerstner sta scavallando il vecchio Weikath...Nessuna campagna contro di lui, ma le cose stanno così... |
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Nel caso degli Helloween. credo proprio perché stavano cercando qualcosa di completamente diverso. Se non ricordo male, c'erano dichiarazioni del tipo "bravissimo ma sa fare solo quello, con Andi abbiamo più libertà compositiva e più possibilità". Non giurerei di avere letto queste parole esatte ma... Credo che il senso fosse quello. Per quanto riguarda Blaze... Boh... Quello credo invece che resterà proprio un mistero |
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A livello di carriera solista il fatto che Kiske si sia allontanto dal metal negli album a suo nome non lo ha certamente abituato a rimanere sulla cresta dell'onda. Instant clarity è un disco bellissimo, il lavoro alle chitarre di Kai Hansen e Adrian Smith è solo una parte della bellezza di quel disco, poi il sinfonico Readness to sacrifice, il rock post punk quasi di Supared, il semi acustico "kiske" e Past in different ways, ma la cosa che lo ha mantenuto in vita sono state le innumerevoli collaborazioni (Avantasia, Gamma Ray, Masterplan, Revolution Renaissance / Tolkki, Trick or treat, Aina, Tribuzy). L'album con Amanda è anche a mio avviso molto bello, soprattutto perchè composto interamente da quei gegni di Magnus Karlsson e Mat Sinner! Kiske è un grande cantante, non un grande autore o songwriter, questo io l'ho sempre detto, Deris invece è un buon cantante ma un superbo songwriter! Comunque anche io mi unisco a xXx; me lo sono chiesto pure io molte volte: chissà perchè all'indomani di Chameleon scelsero Deris, così distante e diverso da Kiske...questo è un mistero...(idem per gli iron post Bruce che scelsero Blaze...)...come direbbe qualcuno: misteri della fede... |
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Io mi ero espresso solo sul valore dei dischi, fino a keeper 2 perfetti...poi solo master of the ring. A orecchio e pelle preferisco Kiske ma non considero Deris scarso...anzi è un gran cantante. Per i miei gusti vince Kiske ma di poco! |
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xXx@ il problema però è che la diatriba su chi è più bravo come voce (negli Helloween!!!!) tra Kiske e Deris va avanti da anni anche se Kiske negli H non ci milita più io ho sempre preferito Deris... più hard rock, più aggressivo e versatile e soprattutto meno pretenzioso di Kiske che a volte sembrava un criceto con la bocca piena di elio. Sono gusti ovvio ma è innegabile che dopo il flop comportamentale/musicale con gli Helloween non è che da solista Kiske sia andato incontro a chissà quali allori... ho ascoltato ultimamente il progetto dove duetta con Amanda Somerville e devo dire che non mi dispiace ma è anche vero che c'è di mezzo Amanda nella stesura dei brani e che la scelta non è stata lasciata solo a lui (per fortuna). Ascoltando invece la carriera solista e non di Deris penso sia chiaro a tutti che si tratta di un musicista che non dipende da nessun nome storico ma semplicemente dalle proprie corde vocali ed idee... io ricordo bene quando uscì istant clarity di K invece... tranne un brano (do i remember a life) tutto il platter fu uno sgabello in mezzo alle palle... voce bellissima e musica di merda. Io credo che stia proprio alla bravura di un cantante saper scegliere la musica giusta per la propria voce, non penso Kiske dalla fuoriuscita dagli H ci sia riuscito bene... |
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Infatti, avete toccato il centro del discorso...Deris è un cantante Hard rock...non power metal. La cosa strana è il perchè la scelta cadde su di lui nel lontano 94...questa porprio vorrei saperla e mi piacerebbe che Weikath rispondesse...sinceramente non è che c'azzecca molto no? Poi ora si sta adattando e sta facendo meglio. Lui sarebbe stato un ottimo sostituto di un Sebastian Bach, di un Vince Neil o cantanti del genere... |
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Si xXx ma è quello che intendevo io, alla fine comprendo uno ami le canzoni cantante in un certo modo e da quel cantante, però stare a bacchettare sempre e comunque mi è sempre sembrato stupido soprattutto perché in molti degli esempi che hai citato la colpa non è mai stata del subentrante ma del songwriting che non andava. Tra l'altro a me i Pink69 piacciono solo con Deris. |
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Capisco il senso in cui usi il verbo "migliorato", ma di fatto Deris cantava già benissimo con i Pink Cream 69 da anni. Ha solo dovuto imparare ad usare la voce in modo diverso, andando tra l'altro a toccare note che sono del tutto al di fuori del suo range abituale. Come cantante comunque è decisamente bravo, anche se lo continuo a preferire nel suo ambito naturale: l'hard rock. |
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Undercover. non è questione di astio verso Deris è che è assolutamente naturale il paragone tra il vecchio cantante e quello nuovo. Si sta già facendo ora per i Kamelot, fu fatto per i Maiden, così come per i Judas, gli iced Earth, i Sepultura, gli Angra e qualunque altra band. Se inoltre il paragone è tra due cantanti con voci molto diverse e uno dei due (Kiske) è uno tra i pù grandi cantanti della storia del metal è naturale che il buon Deris ne esca un pò con le ossa rotte...Però è molto migliorato nel corso degli anni e ora i brani dell'era Kiske riesce a farli per lo meno dignitosamente... |
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Mi son fermato ai due "The Keeper" dopo non mi è interessato più nulla a parte qualche pezzo qua e la. Mi è sempre dispiaciuto l'astio che alcuni hanno dimostrato nei confronti del povero Deris. |
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northcross ma ci pensi che spettacolo se ora tornassero insieme? e proponessero i migliori brani delle rispettive carriere? sentire prima la band cimentarsi con Land of the free, poi keeper of the 7 keys, poi attaccare con beyond the black hole, continuare con heading for tomorrow e mr torture; chiudere con un bel trittico dr stein, eales fly free, i want out e su tutto la voce di Kiske che è rimasta la stessa di 20 anni fa? ah...i sogni son desideri...chissà se un giorno accadrà... |
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Anch'io sto "dalla parte" di Hansen, ma sono di parte perchè adoro i Rayz. In ogni caso Weikath musicalmente parlando è un mito vivente, come fa notare giustamente Claudio ha scritto canzoni ormai leggendarie e quindi gli va riconosciuto il merito. Non oso immaginare che spettacolo gli album dei Rayz con Kiske e Weikath |
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@the thrasher: a quando un articolo solo su kiske? credo abbia avuto una carriera varia e ricca di collaborazioni, penso lo meriterebbe! e aspetto anche le recensioni dei suoi dischi (soprattutto instant clarity con hansen e adrian smith) e di chameleon: grandi dischi! |
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Solo ora leggo questo stupendo articolo: bella Thrasher, ottimo articolo a una delle mie band preferite! Per allacciarmi al discorso anche io sapevo come painkiller che kiske era tra i candidati al posto suo nei maiden ma fu scartato perchè non inglese e anche della sua presenza in questo particolare progetto. anche io riconosco il gran lavoro che ha fatto andi in questi anni e per questo va stimato, anche se vocalmente non è mai valso la metà di kiske e ora che kiske è tornato al 100 % in una band non ne vale la metà neanche ora. per il discorso hansen / weikath anche io sto dalla parte di hansen; pur riconoscendo la grandezza di alcune composizioni dell'arrogante weikath reputo hansen molto migliore in tutto e per tutto e anche a me risulta che dietro al suicidio di ingo ci sarebbe qualcosa che si sarebbe potuto fare per aiutarlo e qualcosa che non è stato fatto per cercare di aiutarlo in un momento così della sua vita. comunque lunga vita agli helloween!!!!! magici, grandissimi ed immortali! ps: voglio la reunion con hansen e kiske!!!!!!!!!!!!!!! |
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i miei tenori: Michael Kiske , Dc Cooper e Michael Matijevic |
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@Des: tu come li considereresti? Baritoni? |
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Halford e Tate tenori? ...ma siamo sicuri!? |
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L'unica intervsta a Dickinson che ho letto, citava un progetto della Emi, risalente al '92, in cui Bruce diceva che l'unico ostacolo era che halford era sotto contratto con la Polygram e che lui e kiske erano d'accordo, e confermava ancihe che come suo sostituto i Maiden avevano pensato a kiske ma che Harris non aveva voluto. Poi capiamoci, ne ho lette mille e non posso certo dire di essere detentore della verità assoluta. |
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@painkiller: bè...lo stesso Dickinson qualche anno fa confermò l'esistenza del progetto, cambiando però il nome dello stesso in Trinity e confermando la presenza di Halford e Tate... |
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@nightblast: la cosa dei tre tenori é stata caldeggiata per lo più dalla stampa inglese, in contrapposizione col resto dei giornalisti. Vera invece la storia che molti fans dei Maiden spingessero per kiske ma ricordo diverse interviste ad Harris il quale, con le idee ben chiare come al solito, dichiarava che voleva assolutamente un inglese, nemmeno un americano, ma proprio uno nato e cresciuto in terra d'albione |
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Quoto Alino, Deris é davvero il motore del gruppo da tanto tempo ormai, é sempre disponibile con i fans, bravissimo intrattenitore e col tempo ha imparato a interpretare anche i vecchi pezzi. @Claudio: credo che tu abbia mal interpretatoalcuni commenti su weiki. Innanzitutto, a parte qualche intransigente, tutti i fans sono riconoscenti a lui e a quanto da lui fatto nel passato. Ma forse non sai, visto che parli con esperti della materia, che weiki ha avuto grossi problemi di salute, così come tolki, e se non fosse per Deris oggi gli helloween non ci sarebbero più. Weiki nel tempo si é fumato il cervello, pregiudicando i rapporti con tutti, ed é già buono che sia ancora in pista. Tieni conto che almeno dal vivo lascia spesso la scena a Sacha, così come prima a Roland. |
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tra l'altro noto che leggi proprio ogni tipo di commento in ogni possibile argomento...anche l'occhio di falco d'oro ti daranno..beh, meritatissimo |
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Nerdeggi troppo sul pc..che ci vuoi fare, il cervello d'estate ti va in pappa, ancora di più del solito. Troppe ore a scrivere post dappertutto..ti daranno il postatore d'oro alla carriera... la mano più veloce di metallized |
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drminchiallo, ops metallo...hai ragione, ma che pretendi di lunedi mattina, dopo una giornata calda come l inferno...il mio cervello ne risente, genio.. |
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Kiske non ha mai fatto parte della triade...In passato ci fu un gran casino circa un progetto segreto chiamato "The Three Tremors" di cui facevano parte Dickinson, Halford e Tate...Voci di corridoio dissero che Kiske non fu voluto da Halford il quale avrebbe ritenuto il suo modo di cantare inadatto al progetto in questione in quanto troppo melodico e poco Metal... Se fosse vero, come dargli torto? |
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hElloween billo non hAlloween (gli hAlloween furono la prima band italiana glam degli 80s). Neanche l'ABC... Chiaramente dal commento si evince che gli Helloween è un gruppo che non conosci... e comunque rEspect villano del metal! |
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ma come si fa un altra biografia inutile e tendeziosamente idolatrante il simpatico hansen e denigrante verso l'antipatico weikath. ma quando darete peso che merita a quello che quest uomo ha fatto per la storia degli helloween e quindi del metal in generale ma vi viene difficile essere obbietivi e tralasciare l'antipatia verso una persona. forse vi devo ricordare alcune tra le stupende canzoni scritte da questo signore? : how many tears, guardians,reptile, a tale that wasn't right, eagle fly free, dr. stein, rise and fall, keeper of the seven keys, number one, giants, sole survivor, where the rain grows, power, kings will be kings, if i knew, falling higer, laudate dominum, i can, midnight sun............................ penso che bastinoo no? quindi non solo hansen ma hansen/weikath re del power metal cazzo diamo a cesare quel che è di cesare. La magia degli helloween sta proprio li dal connubio dello stile piu heavy e epico di hansen e quello piu hard rock e melodico e giocoso di weikath sublimato tutto poi dalla splendida innarivabile voce di kiske |
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per me gli helloween sono andi deris , da sempre. Ormai c'è 20anni nel gruppo e come dice giustamente radamantis ormai si occupa di tutto lui. Persona veramente bella il buon andi , sempre gentile e disponibile e col tempo è migliorato tantissimo vocalmente |
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gli Halloween sono una delle band cardine del classico heavy metal...rispect! |
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Ringrazio Northcross e Painkiller per il loro sostegno! I nostri gusti sono affini e noto anche la conoscenza della "materia"! Painkiller citi giustamente Always e direi anche Afterlife dei Rayz dall'album Land of the free, toccante e sentita quanto quella del singer. Ingo rimarrà sempre nei nostri cuori! Quoto il tuo commento Painkiller circa all'ottimo lavoro di Andi Deris, anche a mio avviso è lui il principale artefice di ciò che gli Helloween sono oggi (nel bene e nel male) ed è soprattutto grazie a lui e al suo lavoro che oggi sono ancora ai vertici (non mi sto riferendo alle corde vocali poichè si sa come la penso nel confronto con sua maestà Kiske, ma nell'abilità sia come songwriter, sia come intrattenitore del pubblico, sia come promoter e manager, e dai, anche un pò come cantante ). La sacra triade...come non quotarti: KISKE, DICKINSON, HALFORD - HELLOWEEN, IRON MAIDEN, JUDAS PRIEST! HEAVY METAL IS THE LAW!!! |
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Innanzitutto grazie Rino! Poi sottolineo ogni parola scritta dal buon Radamanthis, sia in commento all'articolo, sia in risposta ad altri utenti. Confermo al 100% quanto da te scritto, anche io sono ferrato in materia e ho Ingo nel cuore. Always di Michael kiske é dedicata a lui ed é molto toccante. Non é weiki ad aver tenuto in piedi il gruppo ma Andi che sin da subito ha preso le redini della band anche a livello di comunicazione con promoters e labels, perché weiki ha da anni mollato, ma detenendo il nome...poi non commento i gusti degli altri perché certi commenti sui vari album mi hanno lasciato a bocca aperta. L! Judas, iron, helloween la Sacra triade del metal a fine anni 80, Halford, Dickinson kiske I tre re indiscussi... |
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Non posso non commentare questo bellissimo articolo! Davvero ben scritto e che parla di una band Leggendaria. Hanno sfornato album fantastici e leggendari per il power, Kiske è uno dei miei cantanti preferiti così come Hansen uno dei miei chitarristi preferiti. Preferisco i Gamma Ray come discografia, ma gli Helloween iniziali sono superlativi! PS Concordo con Rada sulla sua disamina! |
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A, dimenticavo...prima di cacciare Kiske Weikath aveva già chiesto a Deris (suo amico) di unirsi alla band ma Deris rifiutò, poi la seconda volta accettò e allora ci fu il licenziamento di Michael...(e qui il suo brano Hunted da Instant clarity fa capire quanto non gli andò giù a Kiske la cosa...se leggi il testo è divertente... ) |
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Non è proprio così...scusa, non voglio fare il professore ma sugli Helloween mi sento abbastanza afferrato...Kiske era ancora il cantante della band così come Schwichtenberg era il drummer e nel corso del tour a supporto di Chameleon le condizioni di Ingo peggiorarono (droga, la causa principale ma qui si può aprire la parentesi che secondo Hanen e Kiske la situazione peggiorò anche a causa di certi comportamenti di Weikath) e fu costretto a sospendere (momentaneamente, importante specificarlo) la sua partecipazione al tour e viene sostituito dal session-man Ritchie Abdel Nabi. Poi da li i rapporti con Kiske si inclinarono e fu cacciato dalla band, così come Ingo; infatti nella band furono subito sostituiti da Deris e Uli che registrarono Master of the ring pochi mesi dopo...e solo l'anno dopo Ingo morì (marzo 95). Il problema Noise / EMI è precedente (1990) e il fatto che poi l'EMI dopo il duo Pink / Chameleon rescisse il contratto non è stato chissà quale problema infatti la band (Weikath) firmò subito con Raw Power. Credo che se avesse gettato la spugna e si fosse rifondato sotto altro nome avrebbe fatto ben più fatica e molti meno soldi, aveva capito che la base da cui ripartiva era comunque solida e prese Kursh (giovane promettente dei Gamma Ray) e Andi Deris dai PC69, uno che comunque aveva 7 anni di carriera alle spalle, non certo un novellino...diciamo che ha fatto la scelta più facile (e giusta a mio parere...). Ora vorrei che gli HELLOWEEN fossero i seguenti: KISKE (v) HANSEN - GRAPOW - WEIKATH (g) - GROSSKOPF (b) e NESSUN BATTERISTA, solo turnisti per rendere omaggio per sempre alla memoria di Ingo: reunion o lo è fino in fondo o non lo è (lo ha detto più volte Hansen che o torna anche Kiske o lui non torna negli Helloween) e non potrebbe esserci un vero drummer nella line up, quel posto è di INGO, e ogni disco dedicato a caratteri cubitali a INGO! Così sarei felice di rivedere i VERI HELLOWEEN! |
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Beh, nel 1993 gli Helloween erano senza casa discografica, cantante - quello che li aveva portati al successo, tra l'altro - e batterista. Sarebbe stato facile mollare la spugna o riformarsi sotto altro nome, invece... |
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@Surymae: beh, è vero che Rino si è soffermato più volte sul despota Weikath (a ragione....) ma la tua frase "è riuscito a mantenere in vita anche quando sembrava una missione impossibile" non ci sta proprio...a ogni momento di crisi (1994 con Kiske / Schwichtenberg e 2000 con Grapow / Kursh li ha cacciati...non è che ci voglia molto così a risolvere i problemi...)... |
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Una band molto discontinua che a parte un esordio davvero mostruoso ed i due seguenti Keepers, indubbiamente buoni, ha immediatamente perso la bussola...Non sono un patito dei Keepers e pur riconoscendoli buoni dischi penso che la roba dell'era Deris sia nettamente migliore (eccezione per WoJ), Per esempio, considero Time of the Oath, Better Than Raw e The Dark Ride migliori di tutti gli album fatti con Kiske, ma questi sono gusti...Deris, pur non avendo le doti canore di Kiske ha sempre dimostrato una versatilità ed una capacità di songwriting che Kiske non ha mai avuto...Purtroppo dopo la publicazione di Rabbit la bussola è stata persa di nuovo... |
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Bell'articolo che, tutto sommato, rende giustizia ad una band di cui troppo spesso vengono notati soltanto gli aspetti negativi come gli avvicendamenti in lineup o i momenti di crisi creativa. A tal proposito, ecco l'unica pecca che trovo nell'articolo: il mettere troppo l'accento sui difetti caratteriali di Weikath, presentato sin dalle prime righe come "strafottente", mentre per gli altri componenti della band - Kai Hansen su tutti - è una sviolinata continua. Weiki non è soltanto un chitarrista dispotico, ma una parte fondamentale e caratterizzante del suono degli Helloween, e che nonostante la maniere brusche è riuscito a mantenere in vita anche quando sembrava una missione impossibile - vedi il periodo attorno al 1993. Perdonatemi per la digressione. Musicalmente parlando, mi è difficile scegliere i miei album preferiti: senza nulla togliere ai due "Keeper", però, credo che andrei con un album con Deris alla voce. Difficile scegliere tra "The Time of the Oath" - che meraviglia le ultime canzoni della tracklist, una meglio dell'altra... - "The Dark Ride", anche se non suona poi molto Helloween, o ancora "Master of the Rings", che ci mostra, una volta tanto, una band unita e determinata. E poi, ovviamente, "Keeper... I e II", che ancora oggi risultanto godibilissimi all'ascolto. Anche se Kiske come voce mi ha sempre detto poco, o comunque meno che Deris... |
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..per fortuna li vidi in azione nel mio primo concerto da pischello, 1987, Milano con Dio! |
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Grazie Radamanthis, corretto tutto |
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Amo kiske ed è il mio cantante preferito , ma sul palco andi è tutta un'altra cosa , è un vero animale che ti tiene incollato per due ore a lui! |
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Ah, segnalazione, titolo dell'articolo Helloween con due e.... |
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Non posso non apprezzare un articolo su quella che ad oggi è, è stata e, nonostante non ci siano più Kiske e Hansen sarà per sempre la mia band metal preferita. Ti ringrazio Rino per questa pagina che stamperò e conserverò con gli altri articoli di Metallized. Avrei molte cose da dire e vari aneddoti forse interessanti ma tutto sommato il buon Rino ha fatto un ottimo lavoro molto più che esaudiente (anche se due righe in più per l'ultimo 7 sinner si potevano spendere e comunque è da collocare nel tempo dopo Unarmed). Il rammarico più grande è che non ci sia più Ingo in questa band per la tragedia che lo ha colpito, qui mi vengono in mente le parole di Hansen che disse più o meno che se avesse preso a calci (o pugni, ora non ricordo) Weiki quando doveva forse Ingo ora sarebbe ancora vivo...noi non sapremo mai cosa ci fu sotto ma se Hansen e Kiske (soprattutto l'ex singer) odiano così tanto Weiki per la questione legata a Ingo qualcosa sarà pur successo. Ecco quindi il mio più grande rammarico...poi i musicisti in una band vanno e vengono, ci sono tour celebrativi e reunion inaspettate (vedrete, un giorno accadrà, Unisonic è solo il principio...) ma il fatto che un grande drummer come Ingo, ragazzo giovane e sorridente non ci sia più questa è la vera tragedia degli Helloween. Al di là di ciò reputo (naturalmente) l'era Kiske l'era d'oro della band che in quel decennio ha creato / inventato un letale mix tra i Judas e i Maiden, dando un pathos incredibile al suo suono; l'architettura delle canzoni passava da qualcosa di semplice, easy e zuccherinoso a melodie intricate e arrangiamenti da primi della classe, suonandole e rendendole il più easy listening possibile. Il tanto criticato Chameleon lo reputo una vera e propria perla della loro discografia, per emnti aperte, è vero, ma uno che di musica ne capisce non può non cogliere il genio che ci stà dietro a quell'album, la fine di un'era. Poi l'avvento di Deris che ha ridato linfa alla band, non tanto musicalmente quanto a livello di stabilità interna (fino al 2000) e un poker d'assi che se avessero avuto Kiske alla voce sarebbero di ben altro livello (non scopro certo io i limiti di Andi o l'imparagonabilità con Kiske) e infine il nuovo corso: la qualità di Grapow certo Gerstner non ce l'ha e nelle composizioni si sente, Loebe invece è un grande batterista (e anche questo si sente); nel nuovo millennio qualcosa di buono è stato certamente fatto ma siamo in una evidente parabola discendente che spero finisca al più presto e un cambiamento drastico (magari un ritorno del trio Hansen - Grapow - Kiske, in stile Maiden con tre chitarre con Weiki) possa riportare le zucche lassù, a riprendersi lo scettro di regine del power metal, ora che alcune band li hanno scavalcati. Eppure dalla loro gli Helloween hanno la particolarità di non aver mai messo a segno un disco uguale a un altro, non si sa cosa aspettarsi dal prossimo e forse è proprio questo che li rende i più magici...nonostante tutto! |
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Per un genere che mi piace molto poco, questa band coi suoi 2 Keeper mi piace veramente molto, anche se siamo distanti dai tipi di power attuali. Ho solo quei 2 cd, e 3 cd dei Gamma Ray. Ho visto video recenti di Kiske... gran pelatone! Sembra tipo un non so che, ma tutto fuori che un cantante metal! |
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Ho sempre amato molto il Power, ma degli Helloween apprezzo soltanto i due superlativi Keeper e qualche canzone di Better than raw e Walls of Jericho, il resto mi dice poco o niente. Di contro, reputo Chamaleon un disco più che discreto, anche se ovviamente viene polverizzato da un confronto con ciò che è stato prodotto fino a Master of the ring. |
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bell'articolo e grande band che con i 2 keeper ha raggiunto il culmine per poi precipitare, dando speranza con un colpo di coda con Master of the ring...poi il nulla cosmico! Io avevo sentito il loro ep appena uscito ed ero rimasto stordito dalla bellezza e violenza delle canzoni |
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Sicuramente una delle bands più importanti ma anche secondo me più sopravvalutate per certi aspetti che monopolizzarono un certo tipo di intendere e suonare la musica in Germania prima e poi fuori...i Running WIld anche essendo più "pesanti" ed originali sfortunatamente non arrivarono mai al loro successo... purtroppo o magari fortunatamente perchè (cazzate odierne a parte) non arrivarono mai a sputare nel piatto dove mangiavano come fecero loro con quei due album orribili che rispondono al nome di Pink BGA e Chamaleon... indubbiamente anche loro come tante bands arrivate al successo in breve tempo non riuscirono a gestirsi e sfociarono in deliri di onnipotenza. Ho sempre preferito i GammaRay ed il modo di vedere le cose di Hansen, sempre molto umile e produttivo e reputo Andi Deris un bravissimo cantante che di sicuro ha risollevato di molto le sorti della band e che personalmente preferisco a Kiske (qualcuno mi accoltellerà, sono sicuro!) Articolo veramente ben fatto e molto veritiero anche se da come ebbi modo di leggere all'epoca, tutta la storia dei maiden che volevano Kiske nella band non fu altro che leggenda... steve harris non avrebbe mai arruolato un "non inglese"! |
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Beh che dire, io ho iniziato ad ascoltare metal proprio quando gli Helloween pubblicavano il primo Keeper, all'epoca erano conosciuti anche da chi non ascoltava metal, e alcuni brani piacevano anche a dei miei amici lontanissimi dal metal, e la cosa non va letta come un offesa, anzi. Dischi preferiti: i mitici primi tre, Time of the Oath e il fantastico Better Than Raw, per me il migliore dell'era Deris a mani basse e l'ultimo disco delle Zucche che mi è piaciuto veramente tanto. Buono anche il sottovalutato The Dark Ride. Negli ultimi 10 anni più che dischi interi mi sono piaciute un po' di songs sparse qua e là. PS Save us è una b-side ma a me è sempre piaciuta un botto, anche più di tante 'a-side'. |
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Mitici, storici, imprescindibili per ogni metal fan. Agli inizi non si parlava neanche di power ma di Speed Metal e basta. A parte i primi tre lavori che vanno dal 90 al 100, i seguenti Pink B. e Chameleon sono stati comunque buoni album. Con dei suoni un po' più duri forse non staremmo qui neanche a parlare di poprock. Del periodo Deris, Master of the ring e Gambling sono i miei preferiti. Ottime canzoni e Deris comunque dotato. Però se parliamo di speed/power, gli album dei Gamma Ray, degli Stratovarius, dei Blind Guardian e il primo Angra sono più fedeli al genere. Per la cronaca "Save us" è una B side e non faceva parte del secondo Keeper ma, era inclusa nel singolo "I want out". E come tale non è sicuramente uno dei pezzi più riusciti. Piuttosto sono da citare "You always walk alone" o "We got the right"...in pratica tutti i pezzi dell'album : ) |
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RECENSIONI |
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