L’ascolto del loro ultimo lavoro in studio, De Maleficiis, mi ha colpito al punto da considerarlo come una delle migliori autoproduzioni (se non la migliore in assoluto) ascoltata negli ultimi anni. Gli E.vil N.ever D.ies sono una band che merita tutta la visibilità possibile, quindi ho pensato di porre loro alcune domande a riguardo della loro storia e di quest’ultimo studio-EP... buona lettura!
Khaine: Ciao ragazzi, grazie della vostra disponibilità e benvenuti su Metallized.it :-)
Fabio: Ciao Nicola, grazie a te ed a Metallized per averci dato questo spazio.
Khaine: Quando nascono gli E.vil N.ever D.ies? Ci parlate dei vostri primi anni di vita?
Fabio: Gli E.vil N.ever D.ies nascono nel 1990 e i primi anni sono stati dedicati all’affiatamento della band con prove in sala e con serate live.
Khaine: Quando e come si consolida l’attuale line-up?
Fabio: La line up ha subito diverse trasformazioni vista la lunga attività. Il cambiamento più sofferto è stato quello avvenuto con l’ex bassista Alex Savarese, che ha lasciato Napoli per lavorare e per sposarsi. La formazione attuale è formata da: i membri fondatori Felice Savarese (drums) e Salvatore Romano (guitar), dal 2004 Domenico Costagliola (vox), dal 2008 Fabio Di Tullio (guitar) e l’ultimo arrivato nel 2011 Daniele Galasso (bass).
Khaine: Nel corso della vostra ormai ventennale carriera, quanti dischi/ep avete inciso?
Fabio: Abbiamo inciso nel 1994 il primo demo, State of Dismal Woe, nel 1998 E.N.D., pausa di dieci anni, nel 2008 l’Ep Today Is the Day, infine nel 2011 l’EP De Maleficiis.
Khaine: Come mai ancora non avete firmato per un’etichetta discografica? … una vostra scelta quella di restare nell’underground?
Fabio: La risposta non è semplice. Il nostro percorso come band ha dovuto sempre combattere con l’emergenza lavoro che c’è a Napoli, città meravigliosa ma difficile, e diversi di noi, per alcuni anni, sono andati in giro per l’Italia per cercare lavoro. Il contratto discografico è un bel sogno quando hai la pancia piena, ma quando non c’è una lira (ora “euro”) diventa un problema secondario. Siamo figli orgogliosi dell’onestà Napoli operaia e tutto ciò ha fatto sì che esperienze e difficoltà si trasformassero in sana “cazzimma” (“cattiveria”, in napoletano, ndr) che cerchiamo di trasferire nelle canzoni. Essere nell’underground per noi è ok. Creare musica e suonare live ci gratifica.
Khaine: L’artwork, il booklet ed il confezionamento di De Maleficiis sono curatissimi. Perché avete scelto di puntare così tanto su questi fattori, quando avreste potuto risparmiare molti soldi producendo qualcosa di più semplice?
Fabio: Questa domanda inorgoglisce il batterista Felice Savarese, che ha curato il tutto. La nostra band è uno spazio creativo e vogliamo dare qualità a tutto ciò che ci rappresenta, dalla musica all’artwork. Per quanto riguarda i costi, beh, fortunatamente il lavoro è stato a costo zero, grazie alla disponibilità dell’amico Vincenzo Di Biase.
Khaine: So che il vostro batterista è il responsabile delle illustrazioni presenti sul booklet. Si tratta di una passione o fa il disegnatore/artista di mestiere?
Fabio: Felix è un bravo disegnatore ed ha sempre avuto questo talento, ma lavora nelle Poste.
Khaine: Di cosa trattano i vostri testi?
Fabio: I testi nascono dalla riflessione sulla realtà del nostro Paese e dalla lettura di alcuni libri: It Waits... parla della camorra, erba maligna che cresce laddove lo Stato è latitante. Country for Old Men gioca con il titolo del film dei fratelli Cohen e parla del nostro Paese, vecchio nelle idee e nei modi di fare ma non saggio. The Furious River è più visionario e parla di come coloro che non si oppongono alle cose che non vanno sembrano tanti morti. Cooling-Off Period parla della storia di un serial killer; “cooling-off” è quel periodo di tempo che intercorre tra un omicidio e la preparazione dell’altro. Infine, Normality? parla della realtà dal punto di vista di un serial killer.
Khaine: Come nasce e si sviluppa una canzone degli Evil Never Dies?
Fabio: Di solito io e Salvatore, l’altro chitarrista, portiamo in sala i riff che poi organizziamo tutti insieme. Comunque ognuno dà il suo contributo perché ci piace che tutta la band partecipi alla fase creativa.
Khaine: Quanto c’è ancora di Overkill nel vostro sound? Guardate che ho “scovato” (ed apprezzato :-)) la citazione di E.vil N.ever D.ies nel vostro ultimo EP eh...
Fabio: Effettivamente del sound dei grandi Overkill c’è rimasta qualche impronta. In quanto alla citazione non è così subdola, ma piuttosto evidente. :-) L’abbiamo inserita perché è il nostro modo per manifestare gratitudine ad una band a cui dobbiamo il nome e un’attitudine che tutt’oggi apprezziamo e condividiamo.
Khaine: Dove avete inciso il vostro ultimo disco? Avete utilizzato prevalentemente tecnologia analogica o digitale? Quanto sono durate le recording sessions?
Fabio: Il disco è stato inciso in cinque giorni presso gli studi Antipop di Napoli, registrato e mixato dalla brava Maddalena Bellini. Abbiamo usato prevalentemente tecnologia analogica. Siamo molto soddisfatti della qualità del sound.
Khaine: Avete progetti per il futuro? Quanto tempo ci vorrà per ascoltare un nuovo disco targato E.vil N.ever D.ies?
Fabio: Progetti per il futuro sono suonare live il più possibile e cominciare a progettare il prossimo lavoro. Già abbiamo messo giù delle idee per diversi pezzi ed abbiamo cominciato a discuterne in sala. Speriamo per l’anno prossimo di fare un nuovo disco.
Khaine: Bene ragazzi, abbiamo finito, grazie ancora. Se vi va, potete lasciare un messaggio per i nostro lettori qui, io intanto vi saluto... Alla prossima!
Fabio: Supportate il metal underground ascoltandone la musica e andandone a vedere i concerti. HORNS UP!