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27/12/24
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CASA DELLA MUSICA – NAPOLI
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ULVER - Teatro Regio, Parma, 12/11/2011
17/11/2011 (4349 letture)
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I gruppi di culto possono permettersi di tutto;
gli Ulver sono una band di culto (e ciò è risaputo).
Quindi se la nostra fiducia nei ragionamenti aristotelici non si inganna verrebbe proprio da dire che gli Ulver possano permettersi di tutto.
Vediamo un po': si sono permessi di sdoganare la musica elettronica tra i metallari; si sono permessi di non fare concerti fino ad una manciata di anni fa; si permettono pure di non eseguire nulla dal vivo del repertorio del glorioso passato black/folk; si permettono 5 e dico 5 MacBook Pro sul palco (!).
Possono permettersi di steccare un concerto in una serata prestigiosa come quella al Teatro Regio di Parma?
Il magnifico tempio della musica di Verdi sembra essere la bottiglia perfetta per accogliere il succulento distillato musicale dei lupi norvegesi, oramai qualcosa più che semplicemente avvezzi a certi palcoscenici, per così dire, non da tutti.
L'apertura è affidata a Stian Westerhus, musicista sui generis (a dir poco) che si presenta sul palco munito solamente di chitarra, archetto e qualche decina di pedali e pedalini, effetti ed effettini. Proposta curiosa quella del dimesso musicista, che dapprima si dedica alla creazione di loop di patterns a suon di sviolinate sulla sua sei corde, per poi agitarsi convulsamente sullo strumento alternando sfuriate noise a melodiosi accordi. Man mano che i minuti scorrono il sound si fa sempre più stratificato ed alienante: l'orgia di effetti e di sonorità messi in scena da Stian (dall'attitudine prettamente shoegaze, avesse mai alzato la testa dalle sue pedaliere!) non si lascia mancare neanche derive drone. E' l'apoteosi del nonsense musicale, della dissonanza, della disarmonia.
Fu vera musica? Sì, per quanto mi riguarda. Non di quest'avviso parecchi tra i presenti, i quali hanno preferito testare un po' più a fondo la comodità delle poltrone del Regio.
Sono 6 i lupi che alle 22e30 vengono accolti da un boato di circa 900 spettatori in visibilio. L'attacco è affidato a February MMX, opener dell'ultimo Wars of the Roses, album che sarà saccheggiato nel corso del (breve) concerto. Premetto che dalla mia posizione (ultimo piano della galleria, estremo posto alla sinistra del palco) non mi è stato possibile visionare alcun filmato, parte integrante dello spettacolo dei norvegesi; mi sono così concentrato sull'aspetto prettamente musicale. Il post rock condito da synth e ritmiche jazz del brano d'apertura fa subito luce sulla serata no di Garm. Non che il corpulento frontman norvegese fosse mai stato quel che si suol dire un fulmine di guerra dietro il microfono, ma stasera in particolar modo sfodera una prestazione al limite della decenza: stonato e sgraziato, con quel continuo suo diteggiare sul proprio strumento (un iPad) quasi a volersi levare dall'imbarazzante situazione di passare per quello che sul palco non apporta alcun contributo tangibile alla causa (a parte il cantare male s'intende). Luci della ribalta invece per Tomas Pettersen ed il suo sontuoso lavoro dietro le pelli: carismatico e ricco d'entusiasmo, il batterista, complici anche dei suoni fenomenali, è il vero trascinatore della serata, passando con disinvoltura da ritmiche serrate e marziali ad eleganti passaggi jazzistici. Chi invece ne esce penalizzato dai suoni è invece il polistrumentista O'Sullivan: le parti soliste di tastiera, in particolare, semplicemente non emergono dal noise elettronico di fondo (e faccio notare come il pianoforte sia importantissimo nell'economia del sound degli ultimi Ulver); vedere comunque l'eccentrico “dandy” inglese dimenarsi magistralmente anche con chitarra (velo pietoso pure qua sulla resa fonica) e basso è una di quelle sensazioni in grado di riconciliare con il mondo.
La scaletta concede poco ai pezzi storici del repertorio live degli Ulver: ad inframezzare i brani dell'ultima prova in studio – tra le più coraggiose, a parere di chi scrive, della loro discografia ma anche tra le più ostiche e di difficile presa live – ci pensano estratti da Perditin City, da Blood Inside, da alcuni ep tra cui A Quick Fix of Melancholy e persino dalla colonna sonora per il film Svidd Neger. 654321 (I know what you want), cover dei Troggs, è l'inaspettata cover della serata: un pezzo punk accolto piuttosto freddamente. Poco più che una cialtronata, a dirla tutta.
La serata non decolla come dovrebbe, sembra che gli Ulver si siano un po' stancati di portare in giro la solita scaletta ed abbiano voluto dedicarsi maggiormente al materiale nuovo e ad esperimenti particolari. Manca però questa volta quella sensazione di totale coinvolgimento e sovrumana intensità emotiva ed immaginifica cui i lupi ci avevano abituati in altre occasioni.
Una scaletta poco azzeccata, una cover che francamente nessuno ha capito, un Garm poco in forma (ad esser buoni), una durata molto modesta (un'ora e un quarto circa) e dei suoni non all'altezza hanno lasciato parecchi con l'amaro in bocca, soprattutto tra coloro non nuovi ai live degli Ulver. Su questo giudizio pesa anche l'aggravante che data l'occasione speciale offerta dal Teatro Regio e dalla concomitanza con l'uscita del dvd ci si sarebbe aspettati uno spettacolo sulla falsariga di quello tenuto al teatro dell'opera di Oslo. Intendiamoci, un concerto dei norvegesi è comunque un'esperienza, per quanto sottotono, unica ed appagante. Un'esperienza, insomma, difficile da riscontrare altrove.
Delusione è quindi una parola grossa, che si profila solo in relazione al fatto che, in definitiva, si tratta degli Ulver.
Quindi, per rispondere alla domanda d'apertura: sì, se lo possono permettere. E se lo sono permesso con quel misto di arroganza, alterigia e scazzatissima simpatia che è appannaggio solamente di chi può permettersi tutto.
Ma proprio tutto.
SETLIST
February MMX
Norwegian Gothic
England
September IV
Lost In Moments
Porn Piece Or The Scar Of Cold Kisses Piece 2
Island
Darling Didn't We Kill You?
Encore:
For The Love Of God
Little Blue Bird
Rock Massif
654321 (I Know What You Want) [The Troggs' cover]
Encore 2:
Eos
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andave a vedeve gli ulvev è GAY. |
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Ulvolc...è possibile che si abbia parametri di giudizio diversi,ma piu probabilmente non sono riuscito ad esprimermi chiaramente. |
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Lambruscore, gli Ulver non sono un gruppo metal e qui sei tu che fai lo snob, snob del pane e salame....sai che roba! Fusameka, hai le idee un pò confuse, o forse il tuo italiano mi impedisce di comprendere i concetti che tenti di esprimere! |
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un'altva cosa, se mettessi il mio pvofumo pvefevito, mmhhh, eau de nimel, mi favebbevo entvave? ossequi dal gvan puzz.figl di putt.magnadov ed salam, covdialmente vostvo lambvuscove. |
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scusate l'intvusione, ma ci volevano giacca e cvavatta pev entvave al vegio di pavma? pevò , che successo pev un gvuppo metal.... |
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E io dovevo essere lì....... |
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Oppalà! Anche io ho giuocato un pò a provocare : ) Seguo gli ULVER da quando esistono...e siamo cambiati insieme. Li ho visti dal vivo al Teatro Rasi e a Madonna dell'Albero...e ambe 2 le volte ero uscito con 2 sole certezze: l'acustica era pessima e Garm NON è UN LIVE PERFORMER. Ripetuti errori,smarrimento nei volti dei musicisti,zero intesa tra loro...al Bronson poi erano sbronzi dai... Il Regio è il Regio e sono uscito soddisfatto al 100% dell'acustica...e magari le cose hanno influito nel giudizio finale. Mi sono sembrati tutti piu calibrati...nel loro NON ESSERE,tranne il batterista,dei LIVE PERFORMER ho scovato piu intesa...meno strumentazione scenica INUTILE SUL PALCO...non c'era neanche Jorn Svaeren che è FONDAMENTALE nelle produzioni da Metamorphosis in su,ma del vivo dai...pistolamento di basi dall'ipad...c'era un altro collaboratore giuovane che qualche prestazione live l'ha regalata durante le improvvisazioni... Garm è migliorato...certo qualche brutta stecca...ma comunque meglio. Credo davvero che per i pochi presenti estranei alla passione per gli ULVER,e per il metal in generale, sia stato un buon concerto di musica contemporanea. Spettacolo audiovisivo. Continuo anch'io comunque a domandarmi...PERCHè ANCORA TUTTO QUESTO INTERESSE DAL MONDO DEL METAL??? E credo se lo domandino anche loro...come mai ai nostri concerti gli amanti del metal estremo CONTINUANO A VENIRE??? E sono CERTO che loro,i 3 principali dal '97 circa,siano ben consapevoli di non essere dei musicisti in grado di dare il loro meglio dal vivo,cosa ESSENZIALE per il mondo del metal,...ma sai...FIN CHE C'è RICHIESTA....si batte il ferro...E SI FA CASSA. In definitiva posso affermare di AMARE il prodotto ULVER. Credo fermamente che producano un pacchetto UNICO....e piu vanno avanti e piu diventano PERSONALI. Anche dal vivo. WOLVES EVOLVE Grazie...e scusate l'incursione : ) |
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@fusameka: ero in platea, ho visto gli Ulver 7 volte (non per caso) e ti assicuro che è stata di gran lunga la peggior prestazione del lotto. Rygg scandaloso, strumentazione ridotta all'osso, suoni settati male, scaletta breve e discutibile... |
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ok nagash, io posso anche arrivare a capire il genio degli ulver, capisco meno però il popolo del metal, che di solito è contrario alle sperimentazioni anche nello stesso campo del rock, eppure agli ulver fanno fare di tutto e dicono che è tutto fighissimo. inoltre se a qualche fan del metal, chiedi di venire con te a vedere i combichrist, li schifano e ti prendono pure per il culo come se andassi in discoteca |
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@Dave Insane: 3 dischi del periodo "classico" diversissimi tra loro. Il black "folkish" di Bergtatt, il neofolk di Kveldssanger, il black corrosivo di Nattens Madrigal. Da li in poi un excursus stilistico che ha solcato l'avana-garde (TMOHAH), l'elettronica acida dell'EP Metamorphosis, l'elettronica glitch di Teachings In Silence (che riunisce i due EP precedenti), il soundtracking di Lyckantropen Themes. Questo per deviare da perle come Perdition City e gli sultimi tre disco, con la sola eccezione di Shadows Of The Sun che personalmente non sono riuscito ad apprezzare. Non è un gioco a fare gli artisti per forza, se poi pensiamo ad uno come Kristoffer Rygg, dove, con chi e quando ha suonato ci rendiamo conto di quanto la sua polimorfia musicale sia poi la stessa che ha permeato gli Ulver nei loro quasi vent'anni di carriera. |
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la mia era una provocazione, ma non riesco proprio a capire tutta questa ammirazione per gli ulver di adesso (da parte del mondo del metal) boh. vorrei parlarne di persona con qualcuno che li "capisce", perchè a me davvero mi danno proprio l'impressione di falsi, cioè di un gruppo che vuole a tutti i costi essere speciale, ricercare, sperimentare, senza nessuna spontaneità. un pò come quei ragazzi che vogliono fare gli artisti per forza |
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Mi sa che eravamo vicini di posto. Anch'io sul lato sinistro della galleria numerata. Forse anche per questo condivido in toto la recensione del concerto. Amaro in bocca, soprattutto per come sono stati violentati i 2 estratti di Perdition City. Cover a dir poco penosa, mentre i brani tratti dall'ultimo album si sono ampiamente difesi. Poi, velo pietoso sulla prestazione vocale di Rygg . Ciononostante, rimangono tra i miei 5-10 gruppi preferiti in assoluto e in questi giorni sto continuando a dedicare loro buona parte dei miei ascolti. |
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7
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C'ero. Ero in platea. Non mi sono piaciuti. Ma si sa, sono metallaro |
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Non sono metallaro Fusameka (perlomeno non nell'accezione tendenziosa che mi sembra di leggere tra le righe del tuo commento). Per scrivere quello che ho scritto mi sono avvalso anche di commenti di gente in platea. Vero, non mi sono posto problemi fisici dando per scontato che di ciò se ne occupano i fonici. Darò comunque una rispolverata al mio Everest-Alton. Forse |
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"Autumn"...se fossi stato in platea non avresti scritto una recensione cosi poco oggettiva. Mai sottovalutare la FISICA DEL SUONO...anche se si è metallari! |
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Alto livello, oserei dire... |
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Anche di un certo livello... |
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e si permettono anche un altra cosa: di farmi cagare! dai va là, questa sarebbe musica?! |
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è stat una serata memorabile, probabilmente, il concerto più intenso abbia maivisto.... mi spiace solo perchè arebbe dovuto esere per 3 - 4- 5000 persone.. ma i fortunanti che c'erano han goduto... , e il live che faranno uscire diquesta data sarà un evento. GRAZIE ragazzi per la belezza della vostra mnusica |
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