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27/12/24
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CASA DELLA MUSICA – NAPOLI
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ORDO ROSARIUS EQUILIBRIO + SPIRITUAL FRONT - In Folk Noctis, Palazzo Granaio, Settimo Milanese, 01/10/2011
07/10/2011 (2404 letture)
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L'aria che si è respirata a Palazzo Granaio in occasione dell'In Folk Noctis è di quelle che raramente mi è capitato di assaporare nelle mie recenti (e non) esperienze live: l'evento messo in piedi dai ragazzi di Das Rummel è stato infatti capace di attirare, con mio sommo stupore, persone dai quattro angoli d'Europa. Tra Francesi, Svizzeri, Austriaci, Tedeschi e persino Greci c'è mancato poco che gli Italiani rimanessero in minoranza. L'atmosfera dal sapore così estero era resa ancora più speciale ed intrigante dal fatto che tre gruppi su quattro del bill fossero italiani (le conclusioni le lascio trarre a voi). Insomma, nel nostro piccolo si è percepita la sensazione dell'evento, il cui bill era incentrato su neo-folk e derive varie, da quello standard a quello più “apocalittico”. Un paio di aperitivi di troppo mi sono costati la perdita di gran parte dell'esibizione dei Roma Amor, alle prese con un neo-folk arricchito da elementi della tradizione popolare italiana (folk-noir, presente gli Ianva?). Gli Egida Aurea sono invece una relativamente nuova realtà italiana di neo-folk caratterizzato da forti influenze darkwave. I sei componenti saliti sul palco di Palazzo Granaio hanno messo in scena uno spettacolo in cui un forte retaggio di cantautorato italiano si è mescolato alla cupa marzialità della darkwave. Un concerto forse non dei più coinvolgenti ma dall'innegabile fascino misterioso ed austero.
SPIRITUAL FRONT
La band più attesa della serata è stata sicuramente quella capitanata dall'affascinante (ipse dixit Claudia) Simone “Hellvis” Salvatori. La maggior parte del pubblico era lì per loro, inutile negarlo, per quei romani che con le loro ballate pregne di dissolutezza, sesso da quattro soldi ed un fine gusto retrò per gli arrangiamenti hanno definito il genere “suicide pop”. Lo show dei romani è stato tecnicamente e stilisticamente impeccabile: completo nero, cravatta bianca, film di Pasolini alle spalle e un'attitudine sempre in bilico tra il tamarro ed il romantico, gli Spiritual Front hanno saputo soddisfare appieno il nutrito pubblico di finti etero (ipse dixit Hellvis)... E pure tutti gli altri, c'è infatti da dire che i romani hanno sempre fatto della più totale libertà sessuale una loro bandiera (eccezion fatta per la bimbetta che si aggirava sul palco: “Niente darkroom per te stasera” eheh). Una solida preparazione musicale dei componenti ed un carisma debordante hanno reso brani quali Jesus died in Las Vegas, Slave, No kisses on the mouth e la finale Bastard Angel un tripudio di ritmo, sensualità e scabrosa decadenza. Un impianto non all'altezza e la mancanza del tastierista, cosa che ha costretto il gruppo ad adottare delle basi per quanto riguarda gli arrangiamenti d'archi e di pianoforte, sono stati gli unici due elementi negativi del concerto degli Spiritual Front. Una sicurezza dal vivo, esperienza che consiglio a tutti.
ORDO ROSARIUS EQUILIBRIO
Epic fail. Facepalm. Double facepalm. E' solo spulciando tra il gergo del popolo nerd internettiano (il migliore per questo genere di cose) che ho trovato le espressioni giuste per descrivere l'esibizione degli ORE, le uniche che rendessero giustizia laddove un “mio dio che pena” oppure un “che tristezza infinita” non avrebbero mai reso pienamente l'idea dello spettacolo tragicomico del combo svedese. Premessa: l'esperienza della scorsa primavera al Porta Nigra Festival mi aveva già in qualche modo vaccinato a ciò che avrei assistito all'In Folk Noctis, avevo quindi già messo le mani più che avanti su quella che sarebbe stata la prestazione degli ORE. Detto questo non sarebbe stato lecito aspettarsi di cadere ancora più in basso, eppure... ...eppure l'act degli svedesi è quanto di più vicino ad una performance da Festivalbar mi sia mai capitato di assistere. In sostanza faccio prima a dire cosa ci fosse di genuino nel loro live, ossia la sola voce di Pettersson (cori esclusi però, non esageriamo). Tutto il resto era spudorato playback. Passino le basi elettroniche, ma che si faccia finta di cantare (vero Rose-Mary Larsen?) o di suonare il basso (vero Fredrik Leijström?) o di suonare la chitarra (vero Ronnie Bäck?) questo no. Ma proprio no! Ok, forse la chitarra acustica era veramente suonata (ma tu pensa...) ma le parti erano eseguite a mo' di rafforzativo sopra quelle pre-registrate, cosa resa evidente dagli attacchi dei pezzi dove il buon Ronnie capitava partisse leggermente in ritardo palesando il trucco. Se a questo quadro già poco esaltante vi aggiungessi che le basi sono pure saltate? “It happens every time”. E vantatene pure Tomas! Vabbè, figure che manco Willy Wonka... Diciamo che il fondo si è toccato allorchè il bassista, nonostante alcune ragazze delle prime file glielo stessero pure facendo notare, suonò gli ultimi pezzi con il jack staccato. No, non si trattava di un basso wireless. Che dire poi della Larsen, boh, qualcosa al microfono lo sussurrava pure ma la sua voce non mi è mai giunta all'orecchio. Così ferma, così insignificante, così svogliata pure. Almeno una volta inscenava spettacolini BDSM, ma se da panterona supersexy mi è pure scaduta in una semplice categoria milf allora non c'è proprio più niente da fare. Ok sto esagerando. E dire che a conti fatti non riesco ad avercela con loro, così come accadde in Belgio il “live” me lo sono gustato fino alla fine con punte di discreto godimento (The perplexity of Hybris. I glorify Myself; Three is an orgy, four is forever; A song for hate and devotion) dettato probabilmente dalla teatralità del bravo Pettersson dietro al microfono e dalle atmosfere decadenti e gelide che gli ORE sono maestri nel ricreare. 2 volte li ho visti, 2 volte sono stati vergognosi. Purtroppo la dimensione live non fa per loro, ed il pensare che per portare in giro la loro tutto sommato molto semplice musica non è che ci sia bisogno di reclutare chissà quali musicisti non fa altro che aumentare il mio grande sconforto. Scelte del tutto incomprensibili. E non vorrei pensare che la ragione sia che al popolo dark vada bene così. No, mi rifiuto. Per ritornare al gergo 2.0 si potrebbe dire “Live: you're doing it the wrong way”. Ma io preferisco limitarmi ad un più onesto ed italianissimo: SCANDALOSI!
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8
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Matteo, credo che Stefano, da bravo fonico, sa distinguere benissimo tra playback e live. |
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Se si usa una base registrata con strumenti che invece si suonano live é evidente che si fà questo non per caso ma per la complessità delle varie componeti. Credo però che i strumenti portati sul palco non siano suonati per finta perché questo non avrebbe senso e sarebbe più faticoso che suonare seriamente. Quindi dire playback mi sembra esagerato, sarebbe un playback parziale o totale??? cioe l'unica cosa autentica sarebbe stata la sola voce di Tomas, NON CI CREDO, dai non scherziamo . |
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6
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Scusa Matteo ma cosa c'entra? Anche a me gli ORE piacciono un botto, ancora di più ISN, così come buona parte del catalogo CMI. Ma se 'suonano' in playback è giusto dirlo, ed è anche giusto restarci male. Poi scusa, ma queste sono sonorità abbastanza elementari da portare live; i Triarii, per esempio, suonano tutto live, percussioni comprese. E non sono certo i soli... |
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Dite quello che vi pare ma gli ORDO ROSARIUS EQUILIBRIO rimangono il mio gruppo preferito, la musica di tutti i gruppi della Cold Meat Industry é molto complessa da ricreare live ma a me sono piaciuti. Anche quando ho visto il live di In Slaughter Natives a Ciriè TO nel 2009 c'erano le basi registrate ma é stato un grande concerto (merito anche li della voce di Jouni Havukainen). |
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Intanto fail per me, 'Nessuna Letargia' è dei Recondita Stirpe. Gli Egida Aurea (che hanno in line-up membri dei RS) sono da poco usciti con l'ottimo 'La mia piccola guerra'. Amen. |
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3
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E ci volevo pure venire! Meno male che me li sono persi altrimenti mi sarei incazzato davvero come una iena! |
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2
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Va bè su disco gli ORE mi son sempre piaciuti ma un concerto neo-folk in playback è davvero il colmo dei colmi, no comment. Per il resto: Roma Amor li trovo noiosetti, Egida Aurea bravissimi, 'Nessuna Letargia' è un discone. Spiritual Front mi piaceva di più prima, l'ultimo disco mi ha lasciato tiepido ma una Bastard Angel live me la vorrei proprio sentire. Un po' di invidia, ma non certo per gli ORE...XD |
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1
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P.... p...... playback? Nnnnnoooooo!!!! |
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