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KREATOR - La biografia, seconda parte
21/08/2011 (5841 letture)
L’implacabile ascesa dei Kreator, che aveva toccato il proprio vertice compositivo con Pleasure to Kill, aveva portato l’act capitanato da Mille Petrozza a detenere l’invidiabile leadership dell’intero movimento teutonico, peraltro ribadita nel 1987 con l’ancor più ricercato Terrible Certainty. L’audience raggiunta tramite l’ultimo disco aiuta la band a finanziarsi l’EP Out of the Dark...Into the Light e la porta negli uffici della Epic Records, major per la quale viene inciso nel 1989 Extreme Aggression, che segue la scia del predecessore (assieme al quale compone un binomio irrinunciabile per ogni fans di questo nome e mostra chiari segnali di evoluzione rispetto al comunque insuperabile Pleasure to Kill) e gode di una produzione più certosina, regalando ai fans un’altra mitragliata di pezzi urticanti con i quali scapocciare e pogare fino allo sfinimento, sorretti da un riffing feroce ed una sezione ritmica picchiante: la terremotante titletrack, No Reason to Exist, Bringer of Torture e soprattutto l’eccitantissima Betrayer, un vero massacro sonoro mitragliato con una rapidità esecutoria ed una crudezza priva di compromessi. Pur non essendo un concept album, il platter conteneva una serie di testi basati su tematiche molto crude e, appunto, 'aggressive': si parla di come la gente vive la propria vita in modo egoista senza preoccuparsi di ciò che gli sta intorno o condanna gli abusi sui minori (Bringer of Torture), rivelandosi ancora oggi molto ‘moderno’ e dalle argomentazioni decisamente attuali. Scagliandosi contro tutto e tutti, in testi pieni di rabbia e frustrazione tipici dell’immaginario thrash, i Kreator si confermarono la voce del popolo grazie alla propria genuinità e alla trasparenza con la quale affrontavano i problemi più comuni di una società allo sbaraglio, come raccontato proprio dal singer italotedesco: I testi sono un marchio di fabbrica del mio lavoro. D’altronde non c’è nulla di fittizio o pianificato, scrivo di getto quello che mi passa per la testa. È diventato un trademark perché i Kreator non possono raccontare di quanto sia bello il mondo, semplicemente perché non lo è! Qualcuno sostiene che la rabbia o l’odio non siano sentimenti 'puri', genuini; al contrario, io credo che siano autentici proprio come la gioia o il riso. D’altra parte, la nostra musica è talmente aggressiva da richiedere testi adeguati. Il messaggio è chiaro, ma non voglio imporre il mio pensiero; è scorretto dire alla gente cosa fare o pensare, da fan non lo accetterei. I testi riflettono le mie visioni, senza filtri. Un pensiero più che condivisibile e ammirevole.

E’ proprio Betrayer il pezzo prescelto per il primo singolo ed il primo video dei Kreator -un clip ovviamente distante da qualsiasi concessione mainstream- che mostrano ulteriori segni di maturazione ed un accresciuto valore tecnico che, dopo un tour nordamericano con i Suicidal Tendencies, si manifestano marcatamente nel successivo Coma of Souls (1990): l’apice qualitativo dell’act di Essen, che mostra ora strutture complesse e melodie letali senza limitarsi alla mera brutalità, peraltro incorpando elementi che andranno ad influenzare anche il death metal. Le composizioni, lasciando inalterata la velocità di base elevatissima, si stratificano in una direzione elaborata, ricca di sezioni e guitar solos di caratura elevata, non più caotici, ma musicalmente impeccabili. Il solito elevato mucchio di riffs fa la felicità degli headbangers, prontamente in estasi per pezzi come la titletrack, When the Sun Burns Red e People of the Lie. Importante fu il contributo del nuovo chitarrista Frank ‘Blackfire’ Gosdzik, ex Sodom. Tra gli avvenimenti storici occorsi durante quel 1990, va assolutamente citato il concerto tenuto a Berlino Est subito dopo la caduta del Muro, che permise per la prima volta ai cittadini della ex DDR di ammirare dal vivo i propri idoli ‘occidentali’: oltre alla band di Petrozza si scatenarono sul palco Coroner, Sabbat e Tankard. In quell’occasione, da headliner, i thrashers di Essen sfoderarono calibri grossi quali Pleasure to Kill, Betrayer, Flag of Hate, Extreme Aggression e Tormentor, una sorta di bignami della musica estrema mai prodotta nel vecchio continente. Eppure i nefasti anni ’90 stavano per portare venti di declino anche in casa Petrozza: lo spopolare del grunge e l’ammorbidimento di svariati esponenti di punta del metalrama mondiale portano la voglia di sperimentare, orientando il sound verso lidi dalle sfumature industrial, percettibili in un Renewal ancora aggressivo e thrashy nelle ritmiche ma privato di assoli di chitarra e abbastanza piatto nella struttura, leggermente ripetitiva, dei pezzi. Anche se il disco aquisirà valore col passare degli anni, lì per lì i fans non ne sono soddisfatti, e anche on the road la band sembra perdere colpi: sfiancati dopo un estenuante tour in Sudamerica, i Kreator perdono il bassista Fioretti e addirittura il co-fondatore Reil (che lascia il drumkit a Joe Cangelosi), assumono Andreas Herz al basso ma, dopo il suo immediato licenziamento, vedono andare in fumo il contratto con la Epic, ripiegando sulla GUN Records. Con la nuova etichetta avviene un parziale ritorno alle origini, anche se in Cause for Conflicts emergono pesanti influenze post-thrash tipiche di band a quel tempo sulla cresta dell’onda, come Pantera e Machine Head: l’album non è un capolavoro, ma è pesante, veloce e gradevole, sempre intriso di testi polemici. Eppure i venti di bufera continuavano a soffiare: nel 1996 Godzik e Cangelosi lasciano la band, rimpiazzati da personalità di spicco come Tommy Vetterli (ex Coroner) e dal figliol prodigo Reil, il cui ritorno desta scalpore; ma ancor più sorprendente è l’innesto di nuove sperimentazioni industrial in Outcast -trainato da un pezzo di vecchia matrice thrash come Phobia, ma caratterizzato soprattutto da pesantissimi mid tempos- ed Endorama, quest’ultimo ritenuto il disco in assoluto più distante dai canoni consueti della band mitteleuropea: infarcito di melodie gothic e sfumature ambient, campionamenti ed un nuovo stile vocale, ‘pulito’ e suadente di Petrozza, il platter sembra definitivamente mozzare le ali alla storica compagine di Essen che, come molte altre vecchie glorie del thrash, ha visto i propri fans girargli le spalle in seguito a delusioni assolutamente inimmaginabili soltanto un decennio prima. Se gli esperimenti di Cause for Conflicts ed Outcast restavano comunque secondari rispetto ad un suono ancora veloce, aggressivo e thrashy, in Endorama sembra di ascoltare un’altra band -per quanto le canzoni qui presenti siano orecchiabili e non di certo brutte, partendo dal presupposto che non si tratta né di thrash né di heavy– che poco ha da spartire con la devastante corazzata che fu. Petrozza, ancora oggi, non rinnega nulla: Sono molto orgoglioso delle cose fatte dai Kreator negli anni novanta, anche se non sono esenti da difetti; su Renewal sono molto critico sulla produzione, forse noi non avevamo le idee molto chiare ma considero tuttora quel materiale molto buono; circa ‘Cause for Conflicts’, ‘Outcast’ ed ‘Endorama’, contengono canzoni che mi piacciono e altre che mi piacciono un po’ di meno; per fortuna, più le prime che le seconde!

Gli anni a cavallo tra vecchio e nuovo millennio sembrano tuttavia spazzare via tutti i più grandi esponenti del thrash, e degli stessi Kreator si perdono quasi notizie; tuttavia l’ingresso del nuovo chitarrista Sami Yli-Sirniö porta forze fresche e il come back genera un disco, finalmente, di vecchio e tradizionalissimo thrash teutonico come l’acclamato Violent Revolution (2001). Il tanto atteso ritorno alle origini, con un suono devastante e veloce privo di contaminazioni e sperimentazioni, riporta improvvisamente l’act europeo ai vertici del panorama internazionale, e gli permette di partecipare vivamente alla riscoperta di un genere che sembrava sepolto; tra i tanti brani validi del platter, oltre alla titletrack, è eloquente il messaggio di Reconquering the Throne, perché i sovrani del thrash sono tornati sul trono e si fanno ora conoscere alle nuove generazioni, modernizzati da gradevoli elementi melodic death soprattutto in certe porzioni del riffing. Petrozza e compagni decidono di documentare la rinascita con un DVD live pubblicato nel 2003 -Live Kreation: Revisioned Glory, contenente pezzi recenti ben mescolati con le hit immancabili dell’epoca aurea- prima di rimettersi al lavoro sul nuovo disco, Enemy of God, ancor più tellurico e brutale e ancora una volta fresco e moderno nelle linee melodiche che ora abbelliscono il riffing sempre letale. Grazie a brani killer come la titletrack e Impossible Brutality, il full length viene indicato dalla stessa band come il miglior lavoro mai composto, anche se presso critica e fans, ovviamente, i monumenti ottantiani resteranno ineguagliabili. Quello che colpisce è la grande maturazione tecnica avvenuta: se già sul finire degli anni ottanta i Kreator avevano fatto trasparire trame più complesse ed un maggior tasso qualitativo nei propri dischi, ora presentavano una perizia stilistica ed uno spessore strutturale di livello importante, completamente discostante dai primissimi due dischi, improntati sull’estremismo sonoro istantaneo e feroce. Il trittico della rinascita viene completato nel 2010 da Hordes of Chaos, album che segue al DVD At the Pulse of Kapitulation, una testimonianza filmata dello storico concerto tenutosi a Berlino Est nel 1990 di cui correva il ventennale. Il nuovo disco, trascinato dalla travolgente titletrack o da micce assassine come Warcurse, prosegue sulla scia del predecessore, mescolando con potenza ed energia la consueta devastazione sonora con l’elaborato coefficiente tecnico e melodico maturato negli ultimi anni. A venticinque anni dalla nascita di una band che ha segnato indelebilmente la storia del metal, Mille Petrozza guarda al passato con la consueta umanità: Non sono mai stato una persona di quelle brave a pianificare la propria vita; qualche volta ci ho provato, ma non é proprio nelle mie corde. La mia mentalità è sempre stata: scriviamo delle buone canzoni, incidiamo un album e facciamo in modo che il prossimo sia migliore. Migliorarsi di continuo, ma senza programmi biennali o cose simili. Certo, quando penso che sono già passati venticinque anni, mi rendo conto che è un periodo di tempo davvero lungo: la maggior parte della mia vita è stata dedicata alla band. Al tempo stesso, a livello mentale, mi sento esattamente come allora. Anzi, a dire la verità mi sento persino meglio e credo sia proprio merito di questo genere musicale: suonarlo mi fa sentire sempre vivo e motivato.

Il 2012 vedrà l’ingresso in studio per le registrazioni di un nuovo album, il tredicesimo per la corazzata tedesca, recentemente passata sotto gli stendardi della Nuclear Blast, etichetta importante che garantirà una distribuzione ancor pù intensa al materiale del combo che ha scritto la storia del thrash tedesco. Gli anni difficili sembrano definitivamente alle spalle, il revival thrash ha rimesso in piedi una storia nuovamente splendente e anche se qualcuno ne approfitta per specularci sopra –leggasi SPV Records, ex casa discografica della band che ha ripubblicato Hordes of Chaos in versione deluxe per grattare il fondo del barile- Petrozza e compagni sembrano più in forma che mai: dalle stesse parole del singer traspare una sincera unità d’intenti ed uno spirito di coesione genuino all’interno del gruppo, che pertanto si appresta a scrivere nuove pagine del proprio romanzo, con la consueta irruenza ed un accresciuto valore tecnico e melodico. Le recenti prestazioni on the road sono testimonianza evidente di una forza d’urto ancora letale, e anche in Italia i Kreator non hanno fatto prigionieri: non ci resta dunque che alzare ancora una volta la ‘bandiera dell’odio’ e scapocciare forsennatamente al ritmo di Betrayer, perché quello che questo carro armato ha saputo creare resterà per sempre patrimonio inconfutabile della sterminata comunità metallara di ogni latitudine.



Nu Metaller
Mercoledì 31 Agosto 2011, 10.39.57
21
Devo dire che i Kreator sono un grande gruppo, Rino te 6 un vero fan di Miland Petrozza.
the Thrasher
Martedì 23 Agosto 2011, 13.29.26
20
grazie ancora ragazzi, troppo buoni!
AL
Martedì 23 Agosto 2011, 12.47.25
19
ad oggi sono i migliori nel thrash... veramente grandi! ps. solito ottimo articolo di Rino, numero 1 come i kreator!
jek
Lunedì 22 Agosto 2011, 20.39.59
18
Confermo i complimenti a "thrasher"già espressi nella prima parte
the Thrasher
Lunedì 22 Agosto 2011, 16.28.26
17
Ragazzi, come potete immaginare sarebbe bello poter soddisfrare le richieste di tutti, però il calendario degli articoli prevede una programmazione già molto fitta, e purtroppo non è possibile accettare le richieste di tutti, perchè altrimenti servirebbero due vite! per cui abbiate fede e gustatevi quello che di volta in volta viene proposto, non posso promettere nulla ma vedrete che per tutte le band citate prima o poi, in un modo o nell'altro, sarà fatta giustizia!
nerkiopiteco
Lunedì 22 Agosto 2011, 14.56.03
16
visto che qua si fanno le richieste io propongo (almeno) un articolo sugli Overkill, ovviamente a firma The Thrasher D:
BILLOROCK fci.
Lunedì 22 Agosto 2011, 14.27.09
15
the rock: welcome in the jungle !!
Radamanthis
Lunedì 22 Agosto 2011, 13.54.12
14
Ah ok thrasher, pensavo era a discrezione dei vari redattori...allora dai, mettici la buona parola ai piani alti...
The Rock
Lunedì 22 Agosto 2011, 13.49.48
13
bellissimo articolo, il mio collega radamanthis mi ha suggerito questo sito e devo dire che è veramente stupendo. complimenti sia x il sito che per l'ottimo articolo a the thasher che a quanto m'han detto fa articoli spettacolari uno dopo l'altro.
the Thrasher
Lunedì 22 Agosto 2011, 12.31.42
12
Beh ragazzi, la scelta degli articoli è di competenza della redazione, gli argomenti da voi proposti sono effettivamente interessanti! non si sa mai che in futuro potrebbero esser prese in considerazione queste idee! intanto grazie per linteressamento!
Nightblast
Lunedì 22 Agosto 2011, 11.44.05
11
...io invece gradirei molto (leggasi godimento) un articolo sugli Annihilator...penso che il caro Jeff Waters lo meriti pienamente...
Radamanthis
Lunedì 22 Agosto 2011, 11.40.18
10
@the thrasher: eh ragazzo, ma è merito tuo...sforni articoloni su articoloni! Bravo,continua così! (io ne vorrei uno su Micheal Kiske, era helloween e post helloween....ci fai un pensierino?)
Nightblast
Lunedì 22 Agosto 2011, 11.40.10
9
@the thrasher:...posso dirti solo una cosa...THRASH 'TILL DEATH!!!
the thrasher
Lunedì 22 Agosto 2011, 11.01.59
8
@Radamanthis: grazie per i complimenti, sempre apprezzatissimi!
BILLOROCK fci.
Lunedì 22 Agosto 2011, 10.19.07
7
hola, companero!! ben ritrovato !!
Radamanthis
Lunedì 22 Agosto 2011, 10.05.47
6
Hola a tutti amigos...un saluto ai cari Billo e Maiden, un plauso (l'ennesimo e miritatissimo) a The thrasher per l'ottimo articolo che parla di una band tra le migliori del THRASH METAL. A volte ci si chiede se possa esistere un alternative Big 4, beh, nel caso in cui fosse inventato io i Kreator ce li metterei in assoluto (Exodus, Testament e Sepultura con i fratellini Cavalera però). Nel primo articolo citai un pezzo di Violent revolution, qui citerei Flag of hate con queste..."Time to raise your flag of hate, destroy the world is our only aim, To strike them down is the only way to make 'em dead and make 'em pay"
BILLOROCK fci.
Lunedì 22 Agosto 2011, 8.58.40
5
sarà contento il buon Radamanthis, di questo articolone sui Kreator !!
Extreme Aggressor
Domenica 21 Agosto 2011, 19.41.26
4
Secondo me i Kreator sono una delle miglior band thrash anche meglio dei Metallica ecc.,semplicemente unici. Kreator FOREVER!!!!
Flag Of Hate
Domenica 21 Agosto 2011, 17.42.56
3
Quoto Golden Boy. Semplicemente & pacificamente, nel loro genere non hanno rivali. Nessuno. \m/
golden boy
Domenica 21 Agosto 2011, 14.16.55
2
tra le band thrash storiche è probabilmente la più in forma e ispirata al momento..
Feanor
Domenica 21 Agosto 2011, 10.22.42
1
Io ho un po' paura per l'ingresso sotto Nuclear Blast D:
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