|
22/11/24
BLAINE L. REININGER
SPAZIO WEBO, VIA JURI GAGARIN 161 - PESARO
|
|
GRUNGE - # 2 - La caduta dei nuovi déi
22/07/2011 (4900 letture)
|
Riprende dalla #1 Parte
TUTTO CIO’ CHE SALE E’ DESTINATO A CADERE
Nel momento in cui le grandi case discografiche annusarono che la fredda e piovosa aria di Seattle sembrava promettere qualcosa di buono, si trovarono di fronte una scena pronta ad esplodere: musicisti ormai rodati da anni di gavetta, abituati a registrare, buoni performers dal vivo, dotati di personalità ed identità marcate, direttamente collegati al cuore pulsante di un mondo in cambiamento. I primi a firmare un contratto major furono i veterani Soundgarden, approdati alla corte della A&M nel 1989, seguiti da Alice In Chains e Screaming Trees; i Mother Love Bone passeranno alla Mercury Records (PolyGram) mentre, come tutti sanno, dopo il primo album i Nirvana furono a lungo corteggiati dalla Geffen Records, che accetterà anche il produttore che la band aveva già scelto e con il quale aveva già iniziato la registrazione del disco destinato a cambiare per sempre la storia: parliamo ovviamente di Butch Vig (poi master mind dei Garbage) e di Nevermind. Nel frattempo, il leader dei Mother Love Bone, Andrew Wood, morirà per una overdose di eroina, pochi mesi prima della pubblicazione del disco di debutto della band, Apple (19 Luglio 1990). Una morte drammatica ed insopportabile: compagno di stanza di Wood, per un certo periodo, era stato il sig. Chris Cornell, leader dei Soundgarden. Il dolore per la perdita di un caro amico, troverà sfogo nella scrittura di due canzoni: Say Hello To Heaven e Reach Down. Cornell chiama Stone Gossard e Jeff Ament, chitarra e basso dei Mother proponendo loro di registrare queste canzoni per un eventuale singolo in memoria del comune amico. Da questo incontro nascerà uno dei dischi più belli e toccanti dell’intero movimento: l’autointitolato album dei Temple of The Dog (moniker preso da una lirica di Woods, Man of Golden Words). Il disco vede la partecipazione del batterista dei Soundgarden, Matt Cameron, di Mike McCready alla chitarra, di Dave Krusen alla batteria, e di uno sconosciuto benzinaio/surfer di San Diego che con un demo di tre pezzi inviato a Seattle all’amico Jack Irons (ex-Red Hot Chili Peppers) si era conquistato il biglietto per l’eternità: Eddie Vedder. L’album uscirà nell’aprile del 1991. L’anno della svolta. Il 1991 vedrà infatti la pubblicazione di alcuni dei dischi fondamentali per il genere: parliamo di Badmotorfinger dei Soundgarden (Ottobre), di Ten dei Pearl Jam (Agosto), di Gish degli Smashing Pumpkins (Maggio) e, naturalmente, di Nevermind dei Nirvana (Settembre). Quello stesso anno raggiunsero la pubblicazione anche le Babes In Toyland, gli Skin Yard, le Hole, i Melvins, i Mudhoney, i Tad. Era iniziata l’era mediatica del grunge. Il 1992 inizia con Sap (Febbraio) al quale seguirà la consacrazione di Dirt (Settembre) degli Alice In Chains, nel mezzo 7 Year Bitch, Gruntruck, L7, Love Battery, Screaming Trees (in realtà al sesto e penultimo album) e, naturalmente, Stone Temple Pilots da San Diego. Il 1992 è, inoltre, l’anno di Singles, pessimo istant movie di Cameron Crowe interpretato da Matt Dillon e Bridget Fonda, con seguente parata di band della scena di Seattle e fortunatissima OST/compilation che sancisce l’avvento definitivo di una nuova generazione di eroi in musica. Scena che trova, infine, la propria consacrazione live grazie a quel capolavoro organizzativo e mediatico che fu il Lollapalooza Tour di Perry Farrell. Ma le cose non vanno nel modo in cui le band protagoniste della scena avrebbero voluto: tutto il movimento è in mano alle case discografiche, che sfruttano il momento di gloria a qualunque livello, imponendo di fatto un cambiamento generazionale e mandando in soffitta gli eroi della decade precedente. Una scelta seguita a ruota dal network MTV, che spesso rifiuta addirittura di mandare in onda i singoli delle band anni '80 o ne ridicolizza immagini e tematiche. In realtà, la scena musicale di Seattle va sparendo a causa della troppa fama: i gruppi sono sballottati tra tour e dischi senza quasi più controllo della propria vita privata, mentre l'identità della scena viene venduta come moda e come esempio per una generazione intera. Esattamente il contrario di tutto quello che era lo spirito iniziale del movimento. Da qui lo smarrimento e lo sbandamento che coinvolge quasi tutti i gruppi della scena o, almeno, quelli più esposti. Tutto, fino all'8 Aprile 1994 ed alla morte di Kurt Donald Cobain.
FU VERA GLORIA? L’EREDITA’ DEL GRUNGE
I waited all day. You waited all day.. But you left before sunset.. And I just wanted to tell you the moment was beautiful. Just wanted to dance to bad music, drive bad cars.. Watch bad TV.. Should have stayed for the sunset... If not for me.
Queste le parole che Eddie Vedder dedicò alla morte di Cobain nel booklet di Vitalogy, terzo album dei Pearl Jam in uscita il 22 Novembre 1994. Pochi giorni prima della morte del chitarrista dei Nirvana era uscito anche il pluripremiato Superunknown, mentre subito dopo fu dato alle stampe il secondo album degli Stone Temple Pilots. Poteva sembrare che l’ondata grunge non avesse risentito di quel tragico evento, ma non fu così. Non parleremo qua della morte di Kobain e del festival della dietrologia che ne è seguito. Quello che preme sottolineare è piuttosto, ed ancora una volta, che il chitarrista dei Nirvana, anche in questo suo gesto estremo, finisce per divenire un simbolo, un esempio. Finisce per prendere su di sé il giudizio per un intero movimento, bollato da lì in avanti a causa del gesto di un singolo. Ma più delle belle e poetiche parole di Vedder, l’epitaffio finale su questa avventura, lo spietato e lucido giudizio, almeno da un punto di vista “ideologico”, arrivò l’anno successivo, con il successo planetario degli Smashing Pumpkins e del loro bestseller Mellon Collie And The Infinite Sadness: Despite all my rage I am still just a rat in a cage. Queste parole sono la summa e la chiusura di tutto il movimento grunge e della sua tormentata e difficile identità. Più di qualunque altra frase o concetto espressi fino a quel momento, questo verso contenuto nel maxi-singolo Bullet With Butterfly Wings chiude definitivamente un ciclo: un movimento di ribellione, di riscatto, che cercava la purezza ed un ritorno ad un rock meno compromesso, meno venduto, meno fondato sull’immagine rispetto alla sostanza, si arrendeva davanti allo scempio compiuto in pochissimi anni dalle case discografiche e da Mtv. Colpevoli del loro successo, incapaci di gestirne la fama e gli effetti, ormai eternamente bollati ed odiati, quasi tutti i gruppi che avevano partecipato all’avvento della corrente musicale si arresero di lì a poco, oppure, come i Pearl Jam, iniziarono una lunga corsa in fuga da se stessi. L'ultimo, grande supergruppo nato dalla collaborazione tra grandi artisti della scena, prende il nome di Mad Season nel 1994. Il cantante degli Alice In Chains, Layne Staley; il chitarrista dei Pearl Jam, Mike McCready; il batterista degli Screaming Trees, Barrett Martin, si uniscono al bassista John Baker Saunders, per la realizzazione di Above nel 1995, disco al quale collaborerà anche il cantante degli Screaming Trees, Mark Lanegan. Si tratta indubbiamente di un'altra grande realizzazione, che rimanda al blues quanto alla psichedelia, in un viaggio che unisce le band madri in una delle ultime uscite ufficiali a cui Staley parteciperà, con una prestazione commovente e assolutamente memorabile. Ancora una volta, fu la droga a mettere fine all'avventura della band: le condizioni di salute di Staley bloccarono le registrazioni di un secondo album, finché lo stesso bassista Saunders morì per overdose nel gennaio del 1999, seguito proprio da Layne Staley il 5 Aprile 2002. La piovosa Seattle, che nel frattempo aveva perso i suoi locali ed era ormai stata abbandonata anche dai talent scout pronti a far firmare un contratto anche al cugino del compagno di stanza della sorella di uno che forse un giorno aveva accordato la chitarra di Jerry Cantrell, smise di essere polo di attrazione per nuove decadenti stelline e tornò alla sua consuetudine periferica. Cosa resta oggi di quell’ondata che pareva inarrestabile? Innanzitutto, la musica. Tolti gli orpelli del vestiario e tutto il resto delle inutili sciocchezze costruite attorno a queste band, restano moltissimi album di grande valore. Perché, se non si fosse capito, oltre al fumo c’era davvero molta sostanza ed a distanza di vent’anni dalla sua uscita (venti anni), Nevermind resta un signor album, così come quelli di quasi tutti i gruppi citati in questo articolo, che non sono neanche la metà di quelli usciti in quegli anni. In secondo luogo, e per tutti i gruppi venuti dopo, resta una sorta di aura malinconica ed opprimente che quegli anni (ed indipendentemente dal grunge) hanno lasciato a tutto il Mondo. Un’aura colta anche da molti altri artisti, tra cui cito ad esempio, Paradise Lost, My Dying Bride e Type O'Negative, ovvero i padri di una riscoperta del doom e di una certa venatura gotica e romantica che da lì a poco avrebbe investito Europa ed anche USA contaminando perfino le sperimentazioni di Tool, A Perfect Circle e Queens of the Stone Age. La contaminazione tra noise, distorsioni pesanti e pop, il ritorno al rock degli anni '70, all'improvvisazione, la trasandatezza ricercata di chi rifiuta il mondo che lo circonda ma si è come arreso all’inevitabile fino a diventare cinico ed autolesionista: tutto questo resta ed entra prepotentemente nel pensiero e nell’azione di una intera generazione che, non per colpa dei Nirvana ma in qualche modo cantata da loro, per la prima volta smette davvero di credere nel futuro. Come detto in precedenza, tutto questo non è certo colpa del grunge, ma si tratta piuttosto di un enorme movimento storico e chi ha reagito nascondendosi in mondi fantasy popolati da dragoni ed elfi o nutrendo il suo odio verso il resto dell'Umanità –inferiore, corrotto, compromesso ed indegno-, non ha fatto niente di diverso da chi cantava Jeremy, Man In The Box, Head Down o Serve The Servants. L’influenza del grunge coinvolse un’infinità di artisti, anche ben lontani dal mondo dell'hard rock, quali Alanis Morissette ed i Cranberries, piuttosto che Jeff Buckley e Pj Harvey. Perfino band come Deftones e finanche Korn o Marilyn Manson, Placebo, Ash, Muse; il noise di Therapy? e Fudge Tunnel; il britpop di Blur, Radiohead, Verve e Coldplay. La lista è ancora lunga, in realtà. Quindi se è vero che il grunge propriamente detto è morto ormai da anni, la sua influenza è tutt’oggi parte di noi, che questo piaccia o meno, ed è segno di un valore e di una pregnanza artistica che va ben al di là di uno sterile anatema da “defender of the faith”.
L’ultimo capitolo della storia va inevitabilmente a riguardare le reunion che negli ultimi anni hanno iniziato a prendere corpo, a cominciare da quella che sembrava forse più improbabile: gli Alice In Chains, che con Black Gives Way To Blue nel 2009 realizzano un disco sorprendente, che riporta indietro le lancette e conferma che il valore profondo della musica nata a Seattle non è rimpiazzabile e manca dannatamente. Forse meno riuscito, ma comunque piacevole, il ritorno degli Stone Temple Pilots del 2010. Molto meno chiare, almeno negli intenti e nei risultati, al momento, le reunion di Soundgarden e Smashing Pumpkins; Mark Lanegan, strepitosa voce degli Screaming Trees, prosegue la sua carriera solista ed accompagna saltuariamente i succitati Queens of The Stone Age, mentre i Melvins sono ospiti all’edizione 2011 del festival francese Hellfest. Alla fine di questa incompleta e frammentaria carrellata, non ci resta che porre la fatidica domanda: fu vera gloria? La risposta è dentro ciascuno di noi, ed ognuno ha la sua. Chi ha vissuto quell’età e quegli anni sa che non si può fingere che questa storia non sia esistita o che sia possibile liquidare quell’esperienza con poche parole ed un giudizio sommario: solo riconsiderare nella giusta prospettiva ciò che è stato ci permetterà di capire ed andare avanti, guardando con maggior equilibrio e serenità un'intera epoca che ha segnato e continua a segnare il mondo della musica come lo conosciamo e viviamo oggi.
Conosco la mia città, la musica è una vera alternativa al silenzio delle istituzioni, sono felice che qualcosa di grande si stia muovendo e se questa volta tocca a Seattle essere il testimone di un nuovo fermento musicale, non posso che rallegrarmene. Ho ascoltato alcune band, c’è un ritorno a certi suoni direi quasi punk, sono sicuro che verranno fuori tante idee e grandi gruppi e ci sarà posto per tutti. (Geoff Tate, 1991).
GRUNGE: UNA DISCOGRAFIA ESSENZIALE
1984
The U-Men - U-Men
1985
Green River - Come on Down
Screaming Trees - Other Worlds
1986
Various artists - Deep Six
1987
Green River - Dry As a Bone
Melvins - Gluey Porch Treatments
Skin Yard - Skin Yard
Soundgarden - Screaming Life
1988
Green River - Rehab Doll
L7 - L7
Mudhoney - Superfuzz Bigmuff
Skin Yard - Hallowed Ground
Soundgarden - Ultramega OK
Various artists - Sub Pop 200
1989
Melvins - Ozma
Mother Love Bone - Shine
Mudhoney - Mudhoney
Nirvana - Bleach
Soundgarden - Louder Than Love
Tad - God's Balls
1990
Alice in Chains - Facelift
Babes in Toyland - Spanking Machine
Gruntruck - Inside Yours
L7 - Smell the Magic
Mother Love Bone - Apple
Tad - Salt Lick
1991
Babes in Toyland - To Mother
Hammerbox - Hammerbox
Hole - Pretty on the Inside
Melvins - Bullhead
Mudhoney - Every Good Boy Deserves Fudge
Nirvana - Nevermind
Pearl Jam - Ten
Smashing Pumpkins - Gish
Soundgarden - Badmotorfinger
Spin Doctors - Pocket Full of Kryptonite
Temple of the Dog - Temple of the Dog
1992
7 Year Bitch - Sick 'Em
Alice in Chains - Dirt
Babes in Toyland - Fontanelle
L7 - Bricks Are Heavy
Love Battery - Between the Eyes
Melvins - Lysol
My Sister's Machine - Diva
Screaming Trees - Sweet Oblivion
Stone Temple Pilots - Core
Various artists - Singles
1993
Melvins - Houdini
Nirvana - In Utero
Pearl Jam - Vs.
Smashing Pumpkins - Siamese Dream
1994
7 Year Bitch - ¡Viva Zapata!
Alice in Chains - Jar of Flies
Hole - Live Through This
Nirvana - MTV Unplugged in New York
Pearl Jam - Vitalogy
Soundgarden - Superunknown
Stone Temple Pilots - Purple
1995
Alice in Chains - Alice in Chains
Mad Season - Above
Malfunkshun - Return to Olympus
Mudhoney - My Brother the Cow
Smashing Pumpkins - Mellon Collie and the Infinite Sadness
1996
Alice in Chains - Unplugged
Screaming Trees - Dust
Soundgarden - Down on the Upside
Stone Temple Pilots - Tiny Music... Songs from the Vatican Gift Shop
1998
Hole - Celebrity Skin
Jerry Cantrell - Boggy Depot
1999
Stone Temple Pilots - No. 4
2001
Stone Temple Pilots - Shangri-La Dee Da
2002
Jerry Cantrell - Degradation Trip
2008
Mudhoney - The Lucky Ones
2009
Alice in Chains - Black Gives Way to Blue
2010
Stone Temple Pilots - Stone Temple Pilots
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
32
|
Dopo il suggerimento di @Lizard mi sono spostato di qua. Bello, e mi ha commosso la frase di Tate alla fine dell'articolo. Per me basta discussioni, mi vado ad ascoltare il cd col concerto di Roma dei Pearl Jam e cerco di recuperare i Malfunkshun. |
|
|
|
|
|
|
31
|
Grazie Sangre!!! E' sempre un piacere |
|
|
|
|
|
|
30
|
Lizard, complimenti, ottimo articolo!!!! |
|
|
|
|
|
|
29
|
Lizard: altro che inorridire, non so che darei per andarmi a vedere un festival con in scaletta tutti quei gruppi che hai citato... |
|
|
|
|
|
|
28
|
Probabilmente il “grunge” è stato uno scherzo del destino, un fenomeno creato ad arte da qualche mattacchione con uno spiccato senso dell’umorismo e avente come unico obiettivo quello di far imbestialire i seguaci più retrogradi e oltranzisti del metal. Mi sembra che l’operazione sia pienamente riuscita e che il responsabile di tutto ciò possa ritenersi pienamente soddisfatto; se c’è, difatti, un genere (?) che è stato attaccato, criticato, osteggiato in maniera spropositata e gratuita, direi che è proprio il “grunge”. L’impressione è che il movimento sviluppatosi attorno a Seattle sia diventato per molti una sorta di capro espiatorio su cui far convergere un’infinità di critiche senza senso e manifestamente superficiali, accompagnate talora da tesi di stampo quasi complottistico; a distanza di tanti anni da quel periodo, infatti, c’è gente che è ancora convinta che vi sia stata (in un certo senso) una specie di congiura ordita ai danni del metal! A nessuno viene in mente di dire che certe dinamiche sviluppatesi a quei tempi nel mercato riguardavano con ogni probabilità fenomeni ed artisti di natura esclusivamente commerciale e che gli eventuali danni (che danni non sono, ma una naturale trasformazione di un mercato in cui ciò che conta - purtroppo - è la massimizzazione dei profitti) hanno riguardato soprattutto la parte più becera ed insignificante del genere metal. |
|
|
|
|
|
|
27
|
Vedi però che anche tu non puoi fare a meno di mettere nel mezzo Soundgarden e Pearl Jam? Gruppi che non hanno in realtà nessun bisogno di un festival per attirare pubblico... Certo... Poi dipende anche dalle dimensioni di cui parliamo. A me piacerebbe un festival tipo Big Four: Soundgarde, Pearl Jam, Alice In Chains e Stone Temple Pilots, aprono Screaming Trees e Mudhoney... Molti staranno inorridendo alle mie parole, ma a me piacerebbe assai |
|
|
|
|
|
|
26
|
@Lizard: non saprei. Sotto un certo punto di vista hai pienamente ragione. Però io credo che se esistesse un qualsivoglia promoter interessato ad organizzare un evento grunge "revival", come succede nei festival metal, di gente se ne vedrebbe comunque a valanghe. Buttandoci in mezzo qualche nome illustre, tipo magari i Pearl Jam, Chris Cornell, volendo i Foo Fighters, sono pronto a scommettere che il successo sarebbe assicurato. Il fatto è che, per qualche ragione a me ignota, di concerti "tematici" sul grunge semplicemente non ne fanno mai... |
|
|
|
|
|
|
25
|
Grazie ancora la cultura non fa mai male, per fortuna... Per rispondere a BloS dico che se è vero che ci sono formazioni che suonano grunge, è anche vero che sono ben lontane dalla ribalta ed anche dai numeri di un tempo. SIcuramente anche l'heavy metal è un genere che non ha più il riscontro di un tempo... Ma festival da migliaia di persone si fanno ancora e spuntano in tutta Europa, mentre se si tolgono i grandi nomi tipo Pearl Jam e Soundgarden, dubito che gli attuali gruppi grunge sarebbero in grado di fare da catalizzatori per grandi folle. |
|
|
|
|
|
|
24
|
LIZARD, dico solo COMPLIMENTI!!! Non amo il genere e molti dei gruppi citati ma l'articolo è molto coinvolgente e mi ha fatto conoscere aspetti a me ignoti di quel movimento. |
|
|
|
|
|
|
23
|
Complimenti per l'articolo, una lettura veramente entusiasmante. Per cambiare argomento, comunque, trovo genuinamente ridicolo tutto il discorso secondo cui il Grunge sarebbe morto, mentre il Metal invece sopravvive forte e vigoroso. Perché è una totale assurdità. Ci sono ancora centinaia di band nel mondo che mantengono il Grunge vivo e vegeto, e si rifanno allo stile delle band storiche, seguendone l'influenza in tutto e per tutto. L'unica cosa è che non sono più mainstream. Però a mio avviso questa stessa identica osservazione può essere fatta anche per il Metal, il Glam e tutte le loro forme derivate. Perchè se è vero che la maggior parte delle grandi band Metal continuano ad esistere, e ne nascono di nuove ogni anno, è anche vero che ormai praticamente nessuna di esse può più essere considerata mainstream, come negli anni ottanta. A parte i mostri sacri come Metallica, Iron Maiden, KISS e pochi altri, il 98% delle band Metal oramai non se le caga più nessuno se non i fans sfegatati. Esattamente come i nuovi gruppi Grunge emergenti (che esistono eccome, basta farsi una navigatina in myspace e tenere gli occhi e le orecchie aperti). Ammettiamolo, ormai al giorno d'oggi anche il Metal è un genere di nicchia. Quindi secondo il vostro ragionamento è morto e sepolto proprio come il Grunge. |
|
|
|
|
|
|
22
|
Boh... credo che sia una questione di pura attitudine da parte dell'ascoltatore: se uno dalla musica cerca introspezione e autocoscienza fa bene ad ascoltare i gruppi che parlano di questi argomenti. Io che, come tanti altri, non ho voglia di spararmi menate in musica non ascolto questi gruppi; nella mia visione del mondo la musica è prima di tutto intrattenimento e solo in un secondo tempo può avere altri obiettivi. Arte? Credo che solo pochissimi musicisti possano fregiarsi della qualifica di "artisti", e nessuno di questi faccia parte del pop, del rock e del metal. |
|
|
|
|
|
|
21
|
@Undercover: parliamo certamente di Warrel Dane, ovvero un artista a cui negli anni 80 quando militava nei Sanctuary (che da poco ha ripreso) gli fu quasi imposto (o proposto?) dalla sua ettichetta di orientare il sound al grunge vista l'esplosione del genere e lui, per tutta risposta fondò i NEVERMORE!!! per quanto riguarda Seattle, musicalmente parlando, la conosco piu' volentieri per essere la città natale di Jimi Hendrix e Duff McKagan e la città dei Nevermore e dei Queensryche! |
|
|
|
|
|
|
20
|
@Radamanthis, parliamo dello stesso Warrel Dane che suonava insieme a quei gruppi nei locali della Seattle anni Novanta? Lo stesso Dane che condivise in più di un'occasione il tavolo con Jerry Cantrell e Andrew Wood? Mi sa tanto che il signorino una dichiarazione simile la fece vista la crescente fonte di guadagno che divenne la sua band, Seattle comunque non è conosciuta di sicuro per i Nevermore e più di un perché c'è. |
|
|
|
|
|
|
|
|
18
|
Beh...non sono molto d'accordo con Flag of hate ma non c'ho voglia di polemizzare ma a sto punto lascio da parte anche io il buonismo e ri-cito con gioia il messaggio di Warrel Dane: “We are Nevermore from Seattle…Grunge is dead!" Poi...sai che concetti favolosi esprime il grunge: suicidio, tristezza, angoscia...W LA GNOCCA, L'ALCOOL E I PARTY!!! |
|
|
|
|
|
|
17
|
Quella variegata serie di gruppi accomunati sotto il nome "Grunge", a mio parere ha, tra gli altri, un grosso merito: quello di aver spazzato via quelle superficiali, banali, ridicole bands Glam/Hair/Quel ca l'è, che avevano solo 3 argomenti in croce (alcool, gnocca, party) senza la minima introspezione, senza la minima autocoscienza. Quel movimento è stata (grazie al cielo) l'unica vera "vittima" del Grunge: non certo il Thrash, come vuole qualcuno. Grazie, Seattle !! |
|
|
|
|
|
|
16
|
Mhmm, già da questa prima riflessione che hai fatto mi hai creato diversi spunti di riflessione...questo non è l'articolo corretto per parlarne ma a mio parere ne vedremo delle belle nel caso lo farai... |
|
|
|
|
|
|
15
|
Ai miei tempi il power metal era quello americano di Metal Church, Vicious Rumors, Jag Panzer, Savatage etc. Mentre quello che ora viene spacciato per tale si chiamava "speed epico" ci penserò... Non prometto niente ma ci penserò |
|
|
|
|
|
|
14
|
Ora però mi aspetto un articolo sul glam e uno sul power... |
|
|
|
|
|
|
13
|
@Lizard: Ah ah Lizard,te ne sei accorto... Comunque ti faccio i complimenti anche io x come hai sviluppato in questi due articoli la storia di questo "genere", hai dato la possibilità a molti (me su tutti) di approfondire e cercare di capire un pò di piu' questo movimento e farsi magare un giudizio un pò piu' accurato e profondo, basato sulla conoscenza e non solo sul - mi piace; non mi piace - . Quindi grazie x questi 2 articoli e x avermi dato lìoccasione di conoscere un pò di piu' il tutto. Poi a me è servito a confermare che questo genere non rientra nei miei gusti ma ora, a distanza di piu' di un mese di approfondimenti, posso dire che non mi piace motivandolo e non solo per partito preso! detto ciò, come già scrissi nell'altro articolo, ritengo gli Alice in Chains un grande gruppo alternative rock o alternative metal, ben distante da gente come i Nirvana (tanto x esempio) e li apprezzo da anni. |
|
|
|
|
|
|
12
|
Beh... Come detto in precedenza, già parlare di "genere" quando si parla di grunge può essere fuorviante, però... Mi riesce difficile pensare che neanche un gruppo di quelli usciti in quegli anni possa piacere a chi ascolta sonorità "dure" (diciamo così)... E' vero quel che dice Radhamantis (che mi frega le citazioni ), ovverosia "de gustibus" ma... Io continuo a credere che ci sia un forte pregiudizio (non tanto tuo, dico in generale). Comunque, grazie per i complimenti e per aver letto l'articolo anche se il "genere" non ti piace. Non perché sia mio, ma questa è una cosa che dimostra curiosità e... Per un amante di musica è una caratteristica fondamentale |
|
|
|
|
|
|
11
|
Ci sono corsi e ricorsi storici, alla fine il grunge ha fatto lo stesso percorso del punk: nato come movimento di ribellione, e musicalmente teso a recuperare la genuinità e la spontaneità del rock'n'roll, ha finito per diventare una "moda", anche se non con i riscontri commerciali del grunge, e in 3-4 anni si è dissolto. Ma periodicamente i movimenti alternativi tornano sempre in auge per una fiammata (che si chiami punk, grunge o che so io) "mainstream", poi tornano giustamente nella loro dimensione più consona che è quella underground, per ricreare le giuste condizioni per il loro rinnovamento... Comunque faccio anch'io i complimenti per l'articolo e la tua competenza, ma il grunge è davvero un genere che non sopporto e sono felice che sia morto. |
|
|
|
|
|
|
10
|
Grazie a te Jimi: è un piacere leggerti tra l'altro, vorrei richiamare l'attenzione proprio su Mike McCready (Pearl Jam, Mad Season, Temple of The Dog), chitarrista di ottima scuola rock, molto piacevole e spesso autore di performanca azzeccatissime anche in acustico. Poi come non ricordare i due bassisti degli Alice In Chains, entrambi di buonissimo livello (tra l'altro Mike Starr recentemente deceduto). Sui Soundgarden mi sono più volte sperticato in lodi, quindi mi limiterò a segnalare oltre al batterista degli Alice In Chains, anche quelli di Screaming Trees/Mad Season (Barrett Martin) e quello degli Smashing Pumpkins, dotato di uno stile molto riconoscibile ed assolutamente perfetto per la band. Ma nche il grande talento di Andrew Wood e... Beh la lista è lunga |
|
|
|
|
|
|
9
|
« Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. » [Antoine-Laurent de Lavoisier] è stato il primo pensiero dopo aver letto il tuo approfondito, interessante e ben fatto articolo e senza "disambiguare" (termine wiki) nettamente posso affermare che Il grunge abbia apportato molto poco nel panorama tecnico stilistico (penso ai Nirvana...Nevermind quattro accordi distorti in progressione e un testo sorprendentemene ovvio, ma netto a colpire anche me!). E come criticare il discoPearl Jam Ten, album di debutto dei PJ con 13 volte disco di platino (in "Even Flow" il riff è psichedelico-ipnotico, oppure in Jeremy la linea di basso è semplice e puro senza fronzoli...). Vogliamo sentire i Soundgarden nel Bad Motor finger, nella quale il chitarrista Kim Thayil utilizza spregiudicamente il pedale wahwah (recupero del pedale per tagliare alcune delle frequenze come negli anni passati, e si lancia anche in assoli di spicco). I Temple Of The Dog in "Hunger Strike" sia Eddi Veder front dei Pearl Jam, e Chris Cornell front dei Soundgarden regalano una traccia vocale molto, molto splendida.....Per suonare il grunge viene richiesto un suono di distorsione robusto, forte con un vantaggio tipo booster sulla distortion, ma con un grande sustain per le lunghe tenute degli accordi, con un circuito loud di tenuta +/- verso i bassi....esagerando una sorta di buzz alla Hendrix...ovviamente più distorto e adattato al periodo... Per un decennio il DigiTech DGR Grunge Guitar Distortion Effects Pedal ha fatto dei buoni affari....Insomma tutti dei gran fessi? Concludo riflettendo che come danno esempio i tipi di effettistica, mix ed i pedali, la storia come nella musica ha i suoi ricorsi e ricorsi....e non morirà mai.....Ti ringrazio per la buona lettura, e per avermi ancora una volta stimolato i ricordi....BRAVO LIZARD ancora una volta complimenti. Jimi TG. |
|
|
|
|
|
|
8
|
Ottimo articolo e ottimi i gruppi citati! |
|
|
|
|
|
|
7
|
Grazie davvero per i commenti che fanno sempre piacere @Billorock: la frase di Corgan a cui fai riferimento l'ho considerata con una accezione leggermente diversa e più amara di quella che riporti tu, comunque validissima: il punto che volevo sottolineare è quasi una resa in realtà, a dispetto di tutta la rabbia e di tutta la voglia di cambiare, i gruppi grunge si sono ritrovati ad essere burattini nelle mani di un gioco più grande di loro, e quindi, metaforicamente, topi in gabbia. @Mikoele: per il punto che sottolinei tu, se hai voglia -e pazienza- ti rimando alla prima parte dell'articolo @Macbeth: sì, per quanto riguarda i Bush di Sixteen Stone in effetti l'influenza dei Nirvana è palese (come per i Silverchair, per dirne un altro) ma ho preferito attenermi ai gruppi direttamente classificabili come grunge, per quanto le etichette in effetti lasciano il tempo che trovano, comunque li ho citati tutti nella prima parte dell'articolo, nella quale c'erano anche le foto a corredo |
|
|
|
|
|
|
6
|
Concordo con i post precedenti: un articolo scritto molto bene e "sentito"!!! Complimenti all'autore!!! Se posso aggiungere una voce, citerei nella discografia essenziale anche i Bush con "Sixteen Stone" (1994) e "Razorblade Suitcase" (1996). Anche se non sono stati degli innovatori, hanno comunque il merito di aver contribiuto a scrivere delle grandi pagine nel genere grunge o come si vuol chiamare post-grunge!!! |
|
|
|
|
|
|
5
|
scritto divinamente..ma è un genere che non sopporto..ha chiuso e sputtanato l'era più bella dell'heavy metal |
|
|
|
|
|
|
4
|
LIZARD: complimenti per l articolo, l ho letto bene in modo d approfondire la mia conoscenza in merito !! Posso però dirti che, il mio pensiero trova una maggiore conferma!! ovvero che , il "Grunge", nasce dall impellente voglia di sfogare la propria rabbia contro la società e l istituzioni!! tu stesso citi, il rit. della famosa canzone degli smashing p. : Despite of all my rage, i m still just a rat in the cage; come tu stesso ai detto è un pò il manifesto del grunge !! il Grunge è dunque morto ?? musicalmente si, spiritualmente no, perchè è pieno di band rock/ metal che sfogano in musica la loro rabbia socio / politica !! Musicalmente parlando mi aggradano solo gli smashing p, per la loro sonorità cupa ma anche romantica !! Sbiriguda : cosa fai, ti schiaffeggi da solom ??!! sbiri |
|
|
|
|
|
|
3
|
Un articolo stupendo scritto da chi capisce fino in fondo quello che e' stato veramente il movimento grunge, strano che non avete citato il post grunge degli Staind dei Puddle Of Mud e se vogliamo tornare ancora prima i Bush. Mi complimento ancora per la professionalita' dell'articolo |
|
|
|
|
|
|
|
|
1
|
Warrel Dane at Gods of Metal 1999: “We are Nevermore from Seattle… Grunge is dead!" Questa frase racchiude il pensiero di molti metalheads legati al metal anni 80 che fu spazzato via dall'ondata grunge...e, non apprezzando il genere (de gustibus) lo quoto alla grande! Ora il metal è piu' vivo che mai mentre il grunge è sparito! |
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|